Entra in contatto con noi

Economia

La Cina pronta a diventare leader del fintech?

Pubblicato

il

In Cina, il rapporto tra autorità di vigilanza e piattaforme cripto non è mai stato facile, anche se i benefici di un’espansione sembrerebbero indiscussi. Lo conferma un report di Globaldata, società di consulenza e analisi dei dati, che afferma addirittura che con ogni probabilità il paese del Dragone potrebbe diventare l’hub di riferimento per il metaverso. Tra i fattori pronti a regalargli un ruolo da protagonista, implementazione di realtà virtuale e realtà aumentata, miglioramento dell’intelligenza artificiale, e 6G.

Sbircia la Notizia Magazine unisce le forze con la Adnkronos, l'agenzia di stampa numero uno in Italia, per fornire ai propri lettori un'informazione sempre aggiornata e di alta affidabilità.

Continua a leggere

Economia

Landini: “Incontro con Meloni? Nessun risultato, avanti mobilitazione”

Pubblicato

il

Il leader della Cgil dopo il vertice a Palazzo Chigi: "Bene la disponibilità ma nel merito il giudizio non è positivo"

alternate text

“Consideriamo importante il confronto di oggi che arriva grazie alle nostre manifestazioni: però nel merito risultati non ce ne sono ed è per questo che proseguiremo la mobilitazione”. Così il leader Cgil, Maurizio Landini al termine dell’incontro a palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con il governo.

“Bene la disponibilità, che prima non c’era, di fissare tavoli su tutti gli argomenti che noi abbiamo avanzato con le nostre proposte. Ma se tu vuoi discutere con noi devi dire quante risorse metti in campo, di quanto stiamo parlando: perché senza risorse le riforme non si fanno e quindi prima di cominciare deve essere chiaro quante risorse metti in campo e da dove le prendi”, ha aggiunto.

E poi: “bisogna sciogliere il nodo se con i sindacati vuole o non vuole fare degli accordi perché per fare degli accordi vuol dire discutere delle piattaforme che abbiamo presentato: quella sulle pensioni, sul superamento della precarietà e quella fiscale”, ha detto ancora.

“Non solo non siamo d’accordo con l’autonomia differenziata ma non abbiamo nessuna disponibilità ad aprire alcuna trattativa sul tema. Per noi la Costituzione va difesa e applicata: l’autonomia differenziata anzi, visto che ci hanno chiamato per discutere anche di questo, deve essere tolta dal tavolo di confronto perché fa solo danni”, ha affermato

Il problema semmai “è fare un riforma elettorale seria che rimetta nelle condizioni i cittadini italiani di decidere chi mettere in Parlamento per far si che quelli che sono eletti rispondano ai cittadini e non ai capibastoni”, ha concluso.

Continua a leggere

Economia

Bper con PlusAdvance per ottimizzare Supply Chain Finance

Pubblicato

il

alternate text


Il Gruppo Bper Banca ufficializza la partnership con PlusAdvance, Pmi innovativa specializzata in soluzioni per l’ottimizzazione del working capital, per incrementare i servizi di Confirming e Dynamic Discounting, al fine di supportare i propri clienti a ottimizzare il capitale circolante. Tramite la piattaforma in cloud di PlusAdvance, si legge in una nota, le aziende potranno automatizzare, in maniera semplice e immediata, la gestione delle soluzioni di finanziamento offerte da Bper , in particolare grazie a Bper Factor, società del Gruppo specializzata nel trovare soluzioni personalizzate a sostegno delle filiere.

Più nel dettaglio, la collaborazione tra il gruppo e PlusAdvance prevede l’utilizzo di diversi servizi innovativi che hanno lo scopo di rendere più veloce ed efficiente la circolazione della liquidità delle aziende clienti della banca: il Confirming, ovvero l’impiego dei plafond già deliberati che permettono ai clienti di anticipare gli incassi ai fornitori e dilazionare i tempi di pagamento dell’azienda, e il Dynamic Discounting, già incluso nell’offerta dell’Istituto, che garantirà alle aziende di ottimizzare la liquidità pagando i propri fornitori in anticipo in cambio di uno sconto.

La piattaforma in cloud realizzata da PlusAdvance, continua la nota, offre soluzioni per l’ottimizzazione del capitale circolante delle aziende sfruttando in modo efficiente tutte le soluzioni disponibili sul mercato, tra cui servizi di Dynamic Discounting, Confirming e Reverse Factoring. La combinazione, tramite un’unica piattaforma, di diversi servizi finanziari si traduce in un vantaggio competitivo per gestire in modo centralizzato le relazioni tra clienti e fornitori e ridurre la complessità operativa.

“Siamo fieri di poter supportare, grazie alla tecnologia della nostra piattaforma di Supply Chain Finance, uno dei più importanti Gruppi bancari del nostro Paese”, commenta Massimiliano Gattari, ceo di PlusAdvance. “Migliorare la gestione del capitale circolante resta una delle priorità per le nostre aziende, ed è per questo che continuiamo a investire in soluzioni innovative estremamente vantaggiose per valorizzare la liquidità delle imprese, che rischierebbe altrimenti di essere erosa dall’aumento dei tassi.”

Davide Vellani, responsabile della Direzione Imprese e Global Transaction di Bper Banca, aggiunge: “Aver stipulato questa partnership è motivo per noi di grande soddisfazione, che riesce a offrire alle imprese del nostro Paese un ulteriore strumento strategico. Come Banca abbiamo sempre dimostrato grande vicinanza al tessuto produttivo italiano, grazie a numerose iniziative e prodotti dedicati. L’accordo con PlusAdvance rappresenta un ulteriore passo in avanti in tal senso, perché possiamo avvalerci di un partner tecnologico ed innovativo che renderà meno onerosi i diversi processi operativi, migliorando l’efficienza nell’utilizzo dei plafond già deliberati”.

Matteo Bigarelli, Direttore di Bper Factor, sottolinea infine: “L’utilizzo della piattaforma Plus Advance consente di arricchire ulteriormente la gamma delle soluzioni innovative offerte dalla nostra Società nell’ambito del supporto alle principali filiere produttive del Paese. L’accordo, in particolare, va ad ampliare la capacità di servizio consentendo una user experience completamente digitalizzata, in coerenza con le caratteristiche dell’applicativo proprietario Wip che rappresenta il front end core per la gestione dell’operatività con la clientela corporate”.

Continua a leggere

Economia

Domani per considerazioni finali Governatore Banca d’Italia Visco si torna in presenza dopo 3 anni

Pubblicato

il

Attesi i vertici delle banche, i grandi imprenditori e manager delle aziende italiane di punta e i sindacalisti. C'è attesa per la possibile presenza dell'ex presidente del Consiglio ed ex Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi.

Dopo tre anni di pandemia domani per le ‘Considerazioni finali’ del Governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco si torna in presenza a Palazzo Koch. Ed è atteso il consueto parterre de roi. Per sentire Visco che dopo due mandati lascerà la Banca d’Italia che guidava dal primo novembre 2011 sono attesi i vertici delle banche, i grandi imprenditori e manager delle aziende italiane di punta e i sindacalisti. Tra le personalità attese figurano tra gli altri il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, il presidente della Confindustria, Carlo Bonomi, il presidente di Eni, Giuseppe Zafarana ma anche sindacalisti come il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. C’è attesa per la possibile presenza dell’ex presidente del Consiglio ed ex Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi.

Continua a leggere

Economia

Design a Circular Future, sfida per la città circolare del futuro

Pubblicato

il

L'hackathon è in programma il 9 e 10 giugno

alternate text

Il 9 e 10 giugno studenti universitari, neo-laureati e dottorandi si sfideranno nella progettazione della città circolare del futuro durante il secondo hackathon italiano sull’economia circolare. La seconda edizione di Hacking the City – Design a Circular Future 2023 è organizzata da Tondo, in collaborazione con Nodes e col patrocinio di Fondazione Cariplo. L’evento è stato pensato per far nascere e concretizzare progetti che favoriscano l’implementazione dell’economia circolare nelle città in un processo di ridisegno e riprogettazione di queste.

L’hackathon sarà ibrido con sede fisica a Milano, presso Ntt Data, a Torino, presso il Palazzo del Rettorato dell’Università di Torino e, a Vicenza, presso le Risorgive del Bacchiglione di Viacqua. L’evento a Torino è organizzato in collaborazione con l’Università di Torino, e l’evento a Vicenza è organizzato in collaborazione con Università Iuav di Venezia e Fondazione Studi Universitari di Vicenza. L’evento vuole guidare il cambiamento all’interno delle città, favorendo la nascita di attività innovative ed imprenditoriali in diverse macro-aree tematiche selezionate. Per poterlo fare, in ciascuna di queste aree sono state definite delle challenge grazie al coinvolgimento attivo di partner industriali esperti del settore.

“Siamo particolarmente soddisfatti nel sostenere Hacking the City. Nodes-Nord Ovest Digitale E Sostenibile è uno tra gli 11 Ecosistemi dell’innovazione individuato dal Mur ed è chiamato a creare sinergie tra i diversi attori dell’innovazione sul territorio: università, poli di innovazione, centri di ricerca, centri di competenza, incubatori e acceleratori. Le tematiche green e dell’economia circolare sono al centro dei nostri obiettivi di innovazione grazie a Spoke 2. E’ fondamentale sensibilizzare anche gli studenti su tali argomenti perché rappresentano il nostro futuro e quello del pianeta”, afferma Chiara Ferroni, direttore generale dell’Ecosistema Nodes.

Cinque sono i settori strategici individuati, all’interno dei quali i partner industriali hanno definito delle challenge. Nello specifico: A2A per l’area Rifiuti, Humana People to People Italia per l’area Beni di consumo, Lavazza per l’area Cibo, Ntt Data per l’area Digitale, e Viacqua per l’area Acqua. Durante le due giornate, parallelamente alle sessioni di lavoro dei ragazzi, si susseguiranno una decina di interventi da parte di professori universitari, ed esperti del settore. Assistere a questi interventi sarà possibile anche per chi non partecipa all’hackathon, esclusivamente online, previa prenotazione. I temi trattati saranno diversi: Green Deal, Circular food system, Circular business models, Circular design thinking, Città circolari e New European Bauhaus.

“Fondazione Cariplo sostiene da anni la ricerca per il benessere delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità, in questi ambiti una sempre maggiore attenzione viene dedicata agli aspetti di sostenibilità ambientale e di riutilizzo delle risorse. Con l’evento di oggi le nuove generazioni, ricche di idee e progettualità potranno cimentarsi su temi importanti e attuali come il rispetto delle risorse naturali e lo sviluppo sostenibile, sperimentando approcci di economia circolare, con l’obiettivo ambizioso di partecipare attivamente al ridisegno del nostro futuro e quello delle nostre città”, commenta Carlo Mango, direttore Area Scientifica e Tecnologica Fondazione Cariplo.

La candidature, sul form all’interno del sito web, scadono il 31 maggio 2023. I partecipanti avranno l’opportunità di affinare la propria soluzione insieme a dei tutor e di presentarla ad una giuria di esperti creata specificatamente per la challenge selezionata. I vincitori saranno poi premiati dalle aziende promotrici della sfida.

Continua a leggere

Economia

Mes, come funziona e cosa cambia la ratifica dell’Italia

Pubblicato

il

In un documento pubblicato sul sito di Bankitalia alcuni chiarimenti

alternate text

L’eterno dilemma ‘Mes sì, Mes no’ potrebbe arrivare alla sua naturale conclusione, con l’approvazione in Parlamento della proposta di legge sulla ratifica del Meccanismo europeo di stabilità. La calendarizzazione della discussione generale alla Camera per il 30 giugno è il primo passo concreto e il segnale che qualcosa si stia effettivamente muovendo.

La ratifica è un passaggio indispensabile per preservare le relazioni con la Commissione Ue e con gli altri partner europei, visto che l’Italia è l’unico stato membro che manca e che senza la ratifica italiana lo strumento non può funzionare nella sua versione aggiornata. Le pressioni che arrivano costantemente da Bruxelles riguardano proprio il passaggio formale e nulla hanno a che vedere con l’ipotesi che l’Italia, o un altro Paese, possa realmente accedere al Meccanismo.

La proposta di riforma, di fatto, non è più negoziabile. Si tratta di consentire al Mes di funzionare oppure, al contrario, di lasciarlo congelato, privando il sistema, e quindi tutti gli Stati membri, di quello che è stato concepito come uno strumento di protezione.

In un documento pubblicato sul sito della Banca d’Italia, ‘Il Meccanismo europeo di stabilità (MES – European Stability Mechanism, ESM) e la sua riforma: domande frequenti e risposte’ sono raccolti una serie di chiarimenti. Eccone, in sintesi, alcuni.

Il Meccanismo europeo di stabilità (MES – European Stability Mechanism, ESM) è stato istituito mediante un trattato intergovernativo, al di fuori del quadro giuridico della UE, nel 2012. La sua funzione fondamentale è concedere, sotto precise condizioni, assistenza finanziaria ai paesi membri che – pur avendo un debito pubblico sostenibile – trovino temporanee difficoltà nel finanziarsi sul mercato. La condizionalità varia a seconda della natura dello strumento utilizzato: per i prestiti assume la forma di un programma di aggiustamento macroeconomico, specificato in un apposito memorandum; è meno stringente nel caso delle linee di credito precauzionali, destinate a paesi in condizioni economiche e finanziarie fondamentalmente sane ma colpiti da shock avversi.

Il MES attenua i rischi di contagio connessi con eventuali crisi di un paese dell’area dell’euro, rischi che in passato si sono materializzati e hanno avuto gravi ripercussioni sul nostro paese (come è accaduto, ad esempio, a partire dal 2010 con la crisi della Grecia). La presenza del MES riduce la probabilità di un default sovrano, almeno per i paesi le cui difficoltà sono temporanee e possono essere risolte con prestiti o linee di credito (per gli altri non cambia nulla).

Il MES ha un capitale sottoscritto pari a 704,8 miliardi, di cui 80,5 sono stati versati; la sua capacità di prestito ammonta a 500 miliardi. L’Italia ha sottoscritto il capitale del MES per 125,3 miliardi, versandone oltre 14. I diritti di voto dei membri del Consiglio sono proporzionali al capitale sottoscritto dai rispettivi paesi. Germania, Francia e Italia hanno diritti di voto superiori al 15 per cento e possono quindi porre il loro veto anche sulle decisioni prese in condizioni di urgenza.

La riforma non prevede né annuncia un meccanismo automatico di ristrutturazione dei debiti sovrani. Come nel Trattato già oggi in vigore, non c’è scambio tra assistenza finanziaria e ristrutturazione del debito. La riforma chiarisce che le verifiche preliminari sulla sostenibilità del debito del paese che chiede assistenza non hanno alcun carattere di automaticità (sono condotte con un “margine di discrezionalità sufficiente”) e ribadisce che il coinvolgimento del settore privato nella ristrutturazione del debito rimane strettamente circoscritto a casi eccezionali. La riforma, inoltre, attribuirebbe al MES una nuova funzione, quella di fornire una rete di sicurezza finanziaria (backstop) al Fondo di risoluzione unico (Single Resolution Fund, SRF) nell’ambito del sistema di gestione delle crisi bancarie. (di Fabio Insenga)

Continua a leggere

Economia

Stablecoin ed Euro, il nuovo accordo tra Bitpanda e Stasis

Pubblicato

il

Imprese e piattaforme del settore fintech sono a caccia di nuove soluzioni strategiche, con l’obiettivo di mettersi alle spalle la lunga crisi dei mercati digitali. Tra le più ambiziose, c’è Bitpanda Custody, wallet cripto controllato dall’exchange austriaco Bitpanda, che ha recentemente annunciato di aver siglato un accordo con la piattaforma di emissione di valuta digitale Stasis. La partnership consentirà ai clienti di Bitpanda di acquistare e vendere EURS (Stasis Euro), stablecoin ancorata al valore dell’Euro.

Continua a leggere

Economia

Santagostino (Cap): “Nessun allarme Pfas, acqua rubinetto si può bere”

Pubblicato

il

alternate text

“Non c’è nessun allarme nelle acque milanesi, anzi si rischia di mettere in crisi quello che abbiamo sempre detto, cioè che l’acqua del rubinetto si può bere”. A dirlo è Yuri Santagostino, presidente del Gruppo Cap, intervenuto oggi a margine della presentazione del bilancio 2022 a Milano in merito alla ricerca di Greenpeace che ha evidenziato la presenza di Pfas nelle acque in Lombardia.

“Ci sono approfondimenti da fare sui numeri usciti, forse andavano spiegati meglio, i Pfas sono al di sotto dei valori che saranno imposti dalla legge dal 2026 e Cap ha avviato un monitoraggio precedente alla legge”, sostiene Alessandro Russo, amministratore delegato di Cap. Il Gruppo ha sottolineato che si tratta di dati inviati dai gestori delle acque lombarde, e che questi monitoraggi vengono fatti proprio per evidenziare le criticità e, in caso, intervenire. Per ora, aggiungono, si tratta di “concentrazioni sotto controllo”, che rispettano già i limiti che varranno dal 2026, anzi in gran parte dei pozzi, la presenza di Pfas è “sotto il limite di rilevazione, in pochissimi casi ce ne sono tracce, ma sono valori tanto al di sotto”.

Il tema, spiega ancora l’Ad, non è denunciare o meno, ma che “con l’approccio allarmista si confonde il concetto di acqua buona con acqua pura: a noi serve quella buona, non pura, così come l’aria”. A chi gli chiede se farà una denuncia a Greenpeace per procurato allarme, l’Ad risponde che qui “entriamo nel personale, e non è il mio stile. Stiamo spendendo milioni per convincere la gente a bere l’acqua del rubinetto e poi basta un articolo per farci ricominciare da capo”.

Continua a leggere

Economia

Agricoltori consegnano a Mattarella cesto ortofrutta salvata dall’alluvione

Pubblicato

il

alternate text

Un cesto con i prodotti dell’agricoltura romagnola salvati dall’alluvione, dall’insalata all’aglio, dai ravanelli ai carciofi, dai cetrioli agli asparagi è stato consegnato dagli agricoltori della Coldiretti in Piazza Saffi a Forlì al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha dimostrato di gradire assaggiando una fava 100% romagnola.

“Un ringraziamento per la sensibilità mostrata dal Presidente con la sua visita nei territori alluvionati ma anche un segno – sottolinea la Coldiretti – della voglia delle imprese romagnole di ripartire l’attività nonostante i mille gravissimi problemi che si trovano ad affrontare, tra campi allagati, aziende franate e la chiusura degli stabilimenti di trasformazione e dei punti vendita aziendali. Acquistare prodotti agricoli e alimentari provenienti dalle zone alluvionate è il miglior modo per aiutare concretamente la popolazione facendo ripartire l’economia e l’occupazione dei territori colpiti”.

La ripresa delle attività di vendita dei prodotti agroalimentari romagnoli è infatti importante per salvare secondo la Coldiretti i circa 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione messi a rischio dall’alluvione

Continua a leggere

Economia

Fisco, bandite da ddl società nautiche senza impresa, l’esperto: “Si risolve con multi-usufrutto”

Pubblicato

il

Loffreda: "Con istituto divisione proprietà navale in carati, + 75% giro d'affari comparto, + 75% entrate fisco, - 75% costi per diportista"

alternate text


La legge delega al Governo per la riforma fiscale 2023 all’articolo 9 bandisce le società proprietarie di unità navali da diporto che senza pagare l’Iva esercitano, in modo illegittimo, un’attività di mero godimento (personale/familiare) e non un’effettiva attività d’impresa. Un’azione di contrasto questa alla evasione fiscale di tanti diportisti italiani che potrebbe innescare un processo di soluzione del fenomeno ed anche sviluppo della nautica da diporto se fossero tenuti anche in conto “gli istituti della divisione in 24 carati della proprietà navale e dell’usufrutto (multi usufrutto – ndr), attraverso cui indirizzare un intervento di incentivo creativo alle società senza impresa, che già possiedono o che intendono acquistare una unità da diporto pagando l’Iva”. A sollecitare la riflessione e lanciare la proposta sarà questo pomeriggio il marittimista Giuseppe Loffreda, durante il convegno a Civitavecchia ‘La Riforma Fiscale, una prima analisi delle novità in arrivo’.

Secondo l’esperto in diritto della Navigazione e dei Trasporti, ex partner di Gianni & Origoni, fondatore dello studio legale Legal4Transport, “ipotizzando, ad esempio, la divisione in 4 quote dei 24 carati in cui si divide per legge la proprietà navale (quindi 4 quote da 6 carati ciascuna), si incrementerebbe anche del 75% il giro d’affari di tutta l’industria legata al diporto nautico e al contempo ogni usufruttuario risparmierebbe il 75% di costi che avrebbe altrimenti a suo carico se tenesse per se la barca tutto l’anno”. Benefici questi di cui godrebbe anche lo Stato sul fronte fiscale in quanto “le entrate aumenterebbero del 75%, sempre assumendo che tutti gli usufruttuari concedano la barca in noleggio occasionale nel loro periodo di usufrutto”. Vantaggi tali da spronare il richiamo delle Istituzioni: “Lo Stato dovrebbe incentivare l’impiego per le imbarcazioni del multi usufrutto di carati per sostenere ed incentivare lo sviluppo del mercato della nautica da diporto nel nostro Paese”, commenta Loffreda all’Adnkronos.

Lunga la catena dei + di cui beneficerebbe il comparto, elencati nel dettagliato studio del giurista: “+ noleggi occasionali della medesima unità, oltre il limite dei 42 giorni complessivi in un anno; + cantieristica (che potrebbe offrire in costruzione/vendita unità da diporto nuove o ritirate in permuta, mantenendone la proprietà e offrendo in godimento quote di carati in usufrutto); + forniture navali per manutenzione ordinaria e godimento; + leasing nautico per il possibile reimpiego di unità usate e ritirare che si trovano in flotta; + occupazione di posti barca nei porti turistici di tutta Italia (ogni usufruttuario potrebbe decidere di tenere la barca nel porto turistico di propria scelta nei mesi di godimento dell’unità che gli spettano); + lavoro marittimo (un comandante / equipaggio per ogni usufruttuario); + entrate per l’indotto; + entrante per lo Stato: + Iva e + imposta sostitutiva del 20 per cento sui proventi derivanti dalla attività di noleggio ulteriore rispetto al limite dei 42 giorni in cui l’unità potrebbe essere impiegata se fosse goduta da una singola società senza impresa o da un singolo armatore privato”.

Continua a leggere

Economia

Domani le ultime considerazioni di Visco, Governatore della Banca d’Italia in epoca grandi crisi

Pubblicato

il

Nominato al vertice dell'istituto di via Nazionale il 1 novembre 2011, lascia dopo due mandati

alternate text

Domani, mercoledì 31 maggio, le ‘Considerazioni finali’ di Ignazio Visco saranno veramente quelle finali. Saranno infatti le ultime, con la scadenza del mandato – il prossimo 31 ottobre – di quello che può essere definito senza dubbio ‘il governatore della Banca d’Italia nell’epoca delle grandi crisi’. Nominato al vertice dell’istituto di via Nazionale il 1 novembre 2011 a seguito delle dimissioni di Mario Draghi, l’economista e banchiere venne indicato dall’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e nominato dal capo dello Stato Giorgio Napolitano. Una nomina inaspettata, in quanto nella corsa alla guida di Bankitalia i favoriti erano altri tre nomi: Fabrizio Saccomanni, direttore dell’istituto di via Nazionale particolarmente apprezzato dallo stesso Napolitano e dall’uscente Draghi, Vittorio Grilli, allora direttore del Tesoro che aveva l’appoggio di Giulio Tremonti e della Lega Nord, e Lorenzo Bini Smaghi, membro del direttivo della Bce indicato direttamente dal premier Berlusconi come terza opzione. Invece, appunto a sorpresa, la spuntò Ignazio Visco.

La vicenda, seppure particolare, non raggiunse però l’eco di quella che lo portò al secondo mandato. Nell’ottobre del 2017, a pochi giorni dalla scadenza, la Camera dei deputati approvò con 213 voti a favore, 97 contrari e 99 astenuti, una mozione del Partito Democratico che chiedeva al governo, anche se non esplicitamente, di non confermare il mandato a Visco come governatore. Una mozione nata dal fatto che l’allora segretario del Pd, Matteo Renzi, era contrario alla permanenza di Visco a palazzo Koch. Renzi aveva spesso criticato il governatore per la gestione delle crisi che avevano coinvolto le banche italiane. Nella mozione, infatti, venivano sottolineate le mancanze e gli errori da parte della Vigilanza di Bankitalia. Nonostante ciò, Visco venne rinnovato dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

Nel corso dei suoi due mandati, la Banca d’Italia a guida Visco ha dovuto affrontare alcuni dei momenti più importanti della storia economica e finanziaria contemporanea sia globale che nazionale. A partire dal luglio 2011 l’Italia, ancora in difficoltà per gli effetti della crisi del 2009, si trova ad affrontare quella del debito sovrano, detta più comunemente ‘crisi dello spread’. Una situazione che a livello europeo verrà mitigata nell’estate 2012 dall’intervento della Bce (con il celebre ‘Whatever it takes’ pronunciato a Londra da Mario Draghi per salvare l’euro dalle speculazioni) ma che proprio nel novembre del 2011, mese dell’arrivo di Visco a Palazzo Koch, vede il differenziale tra Btp e Bund toccare il massimo storico toccato a 575 punti.

Dopo un lungo periodo che oscillerà tra incertezza e ripresa dell’Italia, nel 2020 la crisi pandemica colpisce l’intero pianeta, investendo le economie di tutti i Paesi, soprattutto quelli più industrializzati e colpendo le fasce di popolazione più deboli per lo più nelle aree povere della Terra. In Europa, però, le politiche monetarie della Bce e messe in atto a livello nazionale dalla Banca d’Italia di concerto con le istituzioni hanno però evitato in tempo che la crisi pandemica si tramutasse in una crisi finanziaria, attraverso la garanza di liquidità sui mercati e favorendo il credito attraverso diverse iniziative tra cui programmi di acquisto di titoli, adottati per la prima volta anche verso alcune economie emergenti.

Qualche settimana fa, a pochi mesi dalla scadenza del secondo mandato, lo stesso governatore Visco aveva chiarito, durante il discorso alla 129esima assemblea dei partecipanti della Banca d’Italia, che quelle del 31 maggio saranno le sue ultime considerazioni. “Quella odierna – aveva detto chiudendo l’intervento – è l’ultima assemblea che presiedo come governatore. Il prossimo mese di novembre lascerò la guida dell’istituto, nel quale feci ingresso nel 1972”.

Quanto ai contenuti delle ultime considerazioni finali, il governatore Visco ha mantenuto negli anni un profilo sempre molto coerente e poco esposto, rimarcando così nei fatti, e si può definire il suo cavallo di battaglia, l’indipendenza della Banca d’Italia, che nel tempo è stata messa alla prova, come accaduto, per citarne una, con la ‘mozione Renzi’ del 2017. Per questo motivo, dal governatore ci si aspetteranno focus classici, come quello sullo stato di salute del sistema bancario italiano ed europeo, così come sulle prospettive di sviluppo dell’economia. Ci sarà con tutta probabilità una lettura più ‘politica’ nei temi che riguarderanno la riduzione del debito pubblico e la gestione delle finanze da parte dello Stato. Visti poi i recenti avvenimenti globali, da Visco sarà dato sicuramente ampio spazio alle sfide che oggi vanno affrontate, dal cambiamento climatico alla transizione ecologica e al contrasto delle pandemie.

Continua a leggere

Articoli recenti

Post popolari

Il contenuto di questa pagina è protetto.