Esteri
Kate Middleton, si allungano i tempi di recupero: primo...
Kate Middleton, si allungano i tempi di recupero: primo impegno pubblico l’8 giugno
In un primo momento era trapelata la notizia che la principessa del Galles avrebbe preso parte l'8 giugno al suo primo impegno pubblico
Dopo l'operazione all'addome di dicembre, Kate Middleton sarebbe dovuta tornare agli impegni pubblici subito dopo Pasqua ma nel pomeriggio era trapelata la notizia di una partecipazione l'8 giugno al Trooping The Colour, la parata in occasione della quale si celebra il compleanno del re o della regina.
Fonti reali, però, non confermano. A "creare confusione", scrive la Bbc, è stato oggi l'esercito che ha annunciato sul suo sito che la moglie dell'erede al trono britannico sarà all'evento dell'8 giugno, aggiungendo che re Carlo III sarà presente alla parata finale, il 15. L'evento segna sempre il compleanno ufficiale del re. Nessuno dei due appuntamenti è però confermato, data la convalescenza in corso di Kate e il trattamento contro i cancro che sta seguendo Carlo, e sottolineano di non essere state consultate per l'annuncio web. Viene inoltre fatto notare che la presenza di membri della famiglia reale non viene mai confermata con così largo anticipo. Il ministero della Difesa non ha voluto commentare.
L'annuncio sul sito web ha fatto oggi molto rumore, dopo che ieri la principessa è stata fotografata in auto accanto alla madre. Kate è stata operata il 16 gennaio per un non meglio specificato problema all'addome e, secondo il comunicato ufficiale, non parteciperà ad eventi pubblici fino a Pasqua. L'annuncio dell'evento l'8 giugno aveva sollevato interrogativi sulla possibilità di una convalescenza più lunga del previsto. Quanto al re, si sta curando per un tumore e per il momento ha sospeso gli appuntamenti pubblici per un tempo indeterminato.
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G7, Tajani: “Convergenza su tutte le questioni...
A Capri il vertice dei ministri degli Esteri
"Grande unità d'intenti e convergenza su tutte le questioni internazionali". Così Antonio Tajani nella conferenza finale del vertice dei ministri degli Esteri dei Paesi del G7 a Capri. Ribadito il no all'operazione militare israeliana a Rafah, per il Medio Oriente va perseguita la de-escalation. Ok alle sanzioni all'Iran ma la porta del dialogo resta aperta.
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Israele-Iran, l’esperto Litvak: “Da Tel Aviv...
Se ci sarà la rappresaglia di Teheran? La Repubblica islamica "non è uno Stato monolitico, le opzioni sono diverse"
Con l'attacco 'limitato' della scorsa notte contro l'Iran, Israele ha mandato il messaggio di "non essere interessato all'escalation", quanto ad una possibile rappresaglia di Teheran, le opzioni "sono diverse", perché diverse sono le voci nella Repubblica islamica, che "non è uno stato monolitico". E' l'interpretazione che Meir Litvak, professore di storia del Medio Oriente all'Università di Tel Aviv, dà dell'operazione della scorsa notte, scattata in risposta all'attacco iraniano del 13 aprile contro Israele.
"Credo che Israele abbia voluto inviare a Teheran il messaggio che non è scoraggiato dal recente attacco iraniano, che l'Iran è vulnerabile e che Israele dispone di una buona intelligence, e che quindi continuerà a impegnarsi per cercare di interrompere le forniture di armi avanzate a Hezbollah", spiega Litvak all'Adnkronos. Per il quale poi è "altrettanto importante la portata e il modo con cui è stato condotto l'attacco", perché così Israele "ha anche inviato il messaggio di non essere interessato a un'escalation, dando all'Iran il modo di minimizzare l'attacco e il suo significato, in modo che Teheran non debba rispondere di nuovo", sostiene l'esperto.
Litvak dice poi di "non avere idea se ci sarà o meno un'escalation: molto dipende da quale sarà la reazione iraniana". "L'Iran non è uno Stato monolitico - sottolinea il professore dell'Università di Tel Aviv - Una fonte potrebbe negare la necessità di rispondere, mentre i Pasdaran potrebbero cercare di spingere la Guida Suprema Khamenei a vendicarsi in qualche modo".
"Non so come reagirà l'Iran se Israele dovesse attaccare in Siria un altro convoglio di armi consegnate a Hezbollah", l'affermazione di una fonte anonima di Teheran secondo cui "non ci saranno ritorsioni potrebbe essere autentica, ma potrebbe anche essere una disinformazione deliberata - conclude Litvak - Non lo so davvero, e ci sono molte opzioni diverse".
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Israele Iran, Blinken: “Usa non coinvolti in...
L'attacco attribuito a Israele nella zona a Isfahan, in Iran, è stato al centro dei lavori dell'ultima giornata del G7 degli Esteri a Capri. I ministri hanno invitato alla prudenza e convenuto sulla necessità di evitare una escalation nell'area dove va avanti il conflitto tra Israele e Hamas. Le parole del segretario di Stato americano Antony Blinken:"Non siamo coinvolti in alcuna operazione offensiva".