Esteri
Italia-Usa, affondo di Conte: “Meloni a Washington...
Italia-Usa, affondo di Conte: “Meloni a Washington per ricevere istruzioni”
Il leader M5S: "Adesso speriamo che venga in Parlamento a riferire di queste istruzioni"
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, "è andata a Washington a ricevere nuove istruzioni. Abbiamo visto che questa fedeltà, non lealtà ma fedeltà a Washington, è stata suggellata anche dal bacio di Biden in testa. Però si è rifiutata di fare un punto stampa, mai successo prima. Adesso speriamo che venga in Parlamento a riferire di queste istruzioni. Il popolo italiano vorrebbe conoscere questo aggiornamento di istruzioni". Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, oggi a Pescara a sostegno della candidatura alla Regione Abruzzo di Luciano D'Amico, in occasione di un punto stampa. Conte ha comunque fatto i "complimenti al governo per Chico Forti, complimenti alla nostra filiera diplomatica, all'ambasciatrice Zappia in particolare, che a Washington hanno lavorato bene".
Conti pubblici
Un affondo è arrivato sul fronte dei conti pubblici. "L'Istat ha spazzato via tutte le balle del governo - ha detto Conte - perché ha detto che nel triennio 2021-2023 il rapporto debito-Pil si è ridotto di 17 punti. E' quello che abbiamo sempre sostenuto. Noi per ridurre il debito dobbiamo far crescere il Paese. Lo abbiamo fatto grazie alle nostre misure, anche al Superbonus che ha avuto un ruolo determinante. Purtroppo questo governo non ha nessuna misura per la crescita, ha fatto due leggi di bilancio senza una misura di investimento, e noi ovviamente torniamo allo zero virgola".
Regionali Sardegna
Riguardo all'esito delle elezioni in Sardegna, "in questo momento stanno certificando i dati ufficiali, ma a noi risulta che non sono 800 ma più di 1.600 i voti di scarto", ha spiegato il presidente del M5S. "In ogni caso - ha aggiunto - a noi ci basta vincere in Abruzzo anche con un minimo scarto, l'importante è che ci sia un rinnovamento per questa terra".
Regionali Abruzzo
"Il mio tour in Abruzzo non è finito - ha detto Conte - ci sarò ancora, ci sarò lunedì e farò qualche puntatina la settimana prossima... Mi piacerebbe anche visitare i paesi più piccoli, non solo i grandi centri. E quindi vi preannuncio che girerò ancora. E voglio incontrare i cittadini abruzzesi, perché il calore di questa gente è incredibile. Mi sta arricchendo tanto".
Dell'Abruzzo però, ha continuato Conte, "mi preoccupa la situazione dalla sanità alle infrastrutture, allo spopolamento dei piccoli borghi. Questa terra io la attraverso continuamente, perché passo sempre da qui, e mi fermo, per andare in Puglia. E vedere questi paesini dell'Appennino, della Marsica che si stanno spopolando è un dolore al cuore. Speriamo davvero in un rinnovamento con Luciano D'Amico, che è competente, capace e onesto, per migliorare la qualità di vita e dare un futuro migliore all'Abruzzo".
"L'alleanza tiene - ha aggiunto - perché è stata fatta con le persone che ci sono qui, persone che sono state giudicate affidabili, sono state fatte le liste con grande attenzione, e non c'è motivo di non pensare che ci sia una squadra capace, il giorno dopo, di lavorare con serietà, competenza e onestà per migliorare la qualità di vita dei cittadini abruzzesi".
Poi, a chi gli chiedeva di commentare le parole di Marsilio secondo il quale i leader dell'opposizione "pascolano avanti e indietro per l'Abruzzo", Conte ha risposto: "Pascoleranno loro forse. Noi non pascoliamo, noi parliamo con la gente e ci fermiamo. A differenza di Giorgia Meloni che, immagino, verrà anche qui a fare un comizio finale senza fermarsi un minuto con le persone. Noi non pascoliamo: noi ci fermiamo a parlare con le persone, a raccogliere le loro istanze e le loro angosce".
Esteri
Biennale Arte, Arabia Saudita, il canto di battaglia delle...
Le voci di oltre mille donne saudite riunite dal'artista Manal AlDowayan per una serie di seminari organizzati a Khobar, Gedda e Riad e registrate per l'installazione multimediale "Shifting Sands: A Battle Song" è stata presentata al Padiglione dell'Arabia Saudita della 60/a Esposizione internazionale d'Arte della Biennale di Venezia che aprirà al pubblico da domani fino al 24 novembre.
"Un'espressione collettiva che sfida anche i pregiudizi sulle loro vite". Per Andare oltre "l'ossessione per la presenza o assenza del velo, per ciò che le donne possono o non possono fare, oltre a molteplici supposizioni sulle loro richieste e desideri mentre molto poco viene detto su come esse si identificano". Come ha sottolineato l'artista, il lavoro è ispirato "al ruolo in evoluzione delle donne nella sfera pubblica in Arbia Saudita e al viaggio che hanno intrapreso per definire lo spazio fisico in cui abitano e le narrazioni che storicamente le hanno definite".
Le loro voci sono cadenzate dal rumore della sabbia nel deserto, suono in arrivo in cuffia nel momento della registrazione che risuona nel Padiglione nazionale all'Arsenale, fra sagome imponenti di seta stampata a rappresentare rose del deserto, con incisi disegni e scritti delle partecipanti ai seminari o con testi di donne saudite estratti dai quotidiani locali e internazionali.
Attraverso i seminari, AlDowayan, "ha offerto alle donne e alle ragazze una piattaforma per far sentire la propria voce, sia individualmente che collettivamente", anche con il caratteristico "canto delle sabbie" del Rub al-Khali, il deserto in cui le dune mormorano e rombano allo spostarsi della sabbia", usato anche come metafora, con "il suono dei minuscoli granelli di sabbia che interagiscono fra loro che cresce fino a diventare un boato collettivo".
Scultura e suono quindi "raccontano una storia che trascende le culture e le geografie e rivendica una autonomia e una solidarietà fra le donne dell'Arabia Saudita che trova risonanza in tutto il mondo", sottolineano gli organizzatori della Mostra "Sussurra il deserto e si leva la voce" - questa è il titolo scelto n italiano - curata da Jessica Cerasi e Maya El Khalil, e l'assistente Shadin AlBulaihed.
L'Arabia Saudita partecipa alla Biennale Arte per la Quarta volta e per la terza volta il Padiglione nazionale espone opere di artiste donne.
Esteri
Israele-Iran, Tajani: “Obiettivo politico del G7 è...
Il comunicato conclusivo dei ministri riuniti a Capri: "Teheran e Tel Aviv evitino ulteriore escalation, pronti ad adottare ulteriori sanzioni contro l'Iran"
Sulla questione Israele-Iran "ho voluto subito che ci fosse un messaggio chiaro da parte del G7: l'obiettivo politico del G7 si chiama de-escalation, abbiamo lavorato, lavoriamo e continueremo a lavorare per una de-escalation in tutta l'area del Medio Oriente. Per quanto mi riguarda è da stanotte che sono in contatto con le ambasciate italiane a Teheran e Tel Aviv. Non c'è alcun problema per nostri connazionali". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa finale del G7 Esteri a Capri.
I ministri del G7: "Iran e Israele evitino ulteriore escalation"
I ministri degli Esteri del G7 riuniti a Capri hanno invitato Iran e Israele a ''lavorare per prevenire un'ulteriore escalation'' ''alla luce delle notizie sui raid del 19 aprile''. Come si legge nel comunicato conclusivo della riunione, ''il G7 continuerà a lavorare a tal fine'' e rivolge un appello ''a tutte le parti, sia nella regione che oltre, a offrire il loro contributo positivo a questo sforzo collettivo''.
I ministri degli Esteridi Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d'America, insieme all'Alto Rappresentante dell'Unione Europea, hanno ''chiesto che l'Iran e i gruppi alleati cessino i loro attacchi''. Nel comunicato al termine della riunione i ministri hanno sottolineato che ''il governo iraniano verrà considerato responsabile delle sue azioni destabilizzanti''. I ministri degli Esteri del G7 si sono poi detti ''pronti ad adottare ulteriori sanzioni o altre misure, ora e in risposta a diverse iniziative destabilizzanti''.
I ministri hanno quindi condannato ''con la massima fermezza l'attacco diretto e senza precedenti dell'Iran contro Israele nell'aprile scorso''. In un comunicato al termine della riunione a Capri i ministri hanno sottolineato che ''si è trattato di un'escalation pericolosa, poiché l’Iran ha lanciato centinaia di missili balistici, missili da crociera e droni''. Viene quindi espresso la condanna per ''il sequestro iraniano, in violazione del diritto internazionale, della nave mercantile battente bandiera portoghese Msc Aries vicino allo Stretto di Hormuz. Chiediamo il rilascio immediato della nave, del suo equipaggio e del carico''.
I ministri riuniti a Capri hanno quindi chiesto ''all'Iran di astenersi dal fornire sostegno ad Hamas'' così come a Hezbollah e agli Houthi, e ''dall'intraprendere ulteriori azioni che destabilizzino il Medio Oriente''. Nella nota si legge che ''la continua fornitura di armi e materiale correlato da parte dell’'ran agli Houthi e ad altri attori non statali nella regione sta aumentando pericolosamente le tensioni''.
Esteri
Israele, attacco limitato contro l’Iran
Teheran non precede una reazione immediata
Israele ha attaccato con danni limitati una base militare di Isfahan, nel sud dell'Iran. L'azione di Tel Aviv avvenuta nel giorno del compleanno della Guida Suprema iraniana Khamenei, come dimostrazione della piena capacità di poter rispondere alle minacce iraniane. Teheran non precede una reazione immediata.