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MioDottore presenta la più grande indagine su come medici e pazienti affrontano il tema della prevenzione in Italia

MioDottore presenta la più grande indagine su come medici e pazienti affrontano il tema della prevenzione in Italia

L’azienda ha esplorato le prospettive e le pratiche nella prevenzione medica. Risultato? Accurata analisi delle percezioni, abitudini e comportamenti di medici e pazienti

* 8 italiani su 10 non fanno prevenzione regolare

* Per la metà dei medici intervistati, i pazienti non sono abbastanza consapevoli dei rischi per mancata prevenzione

* il 71% pensa che il coinvolgimento dei pazienti attraverso l’uso di strumenti digitali potrebbe essere la svolta

* il 76% dei pazienti non si sente abbastanza stimolato dal medico di famiglia a partecipare a programmi preventivi, meglio con gli specialisti

* Medici e pazienti concordano che la scarsità di risorse economiche sia uno dei maggiori impedimenti

* Più della metà degli italiani desidera che il medico di famiglia dedichi loro più tempo durante le visite

* Le donne mostrano più attenzione alla salute, gli uomini hanno maggior difficoltà nel capire le racco-mandazioni dei medici

* Ginecologi, dermatologi e dentisti usano di più le tecnologie per comunicare con i loro pazienti

Roma, 31 gennaio 2024 – MioDottore, la piattaforma di riferimento in Italia e a livello mondiale per la prenotazione online di visite mediche appartenente al gruppo DocPlanner, rende noti i risultati dell’indagine* “Prevenzione: il punto di vista dei medici e dei pazienti” realizzata in collaborazione con la società di ricerca Datanalysis. Lo studio si è concentrato sull'analisi delle prospettive e delle pratiche legate alla prevenzione da parte di medici e pazienti, offrendo uno sguardo approfondito sulle loro percezioni, abitudini e atteggiamenti. Lo scopo di questa ricerca è quello di comprendere meglio come i professionisti medici promuovano la prevenzione, quali siano le opinioni dei medici sui loro assistiti e quali siano le attitudini, necessità e pareri dei pazienti.

I dati raccolti offrono una panoramica esaustiva delle dinamiche che circondano il concetto di prevenzione, evidenziando le differenze e le similitudini nelle prospettive di medici e pazienti. Questa indagine fornisce un quadro fondamentale per sviluppare strategie e interventi mirati a migliorare la consapevolezza e l'adesione alla prevenzione nella pratica medica e tra il pubblico.

Comunicazione verso il paziente: quali strumenti vengono usati e con quanta frequenza

Il 64% dei medici intervistati usa il metodo tradizionale, cioè quello di parlare direttamente con il proprio paziente, con un picco del 75% nelle Sud e nelle Isole. Affrontare il tema della prevenzione durante le visite non sembra però essere per tutti una buona pratica, infatti il 51% non lo fa sempre e dipende da quante volte incontra il suo assistito.

Nell’uso della tecnologie - come le piattaforme digitali o i social media - per dialogare con i pazienti, il nord Italia detiene lo scettro dei medici più virtuosi (42%) e in generale ginecologi (44%), dermatologi (40%) e dentisti (38%) sembrano essere i più inclini. Nonostante l’utilizzo di mezzi digitali, che favorisce un flusso d’informazione più mirato verso i pazienti, solo il 34% applica la regola di una comunicazione periodica effettuata attraverso questi strumenti (ogni 6 mesi o almeno 1 volta all’anno) per la gestione di avvisi o promemoria dedicati ai programmi preventivi. Il 70% dei medici del Sud e Isole lo fa solo quando si ricorda.

Prevenzione: la radiografia dei medici

Secondo i medici le azioni dei pazienti al seguito delle raccomandazioni sulla prevenzione risultano essere mediamen-te tiepide (63%), con un 26% che riscontra una tendenza addirittura ad ignorarle, con una più alta incidenza nelle spe-cializzazioni di ortopedia (37%), gastroenterologia (35%) e dermatologia (35%). Quando ascoltati, dichiarano di notare negli assistiti discreti miglioramenti nel cambio di abitudini (56%), soprattutto in ambito urologico e cardiologico. Tuttavia, in base alla media nazionale, un terzo dei medici evidenzia una totale mancanza di variazione.

Ma qual è il maggior ostacolo a sottoporsi ai programmi di prevenzione? Quasi la metà del corpo medico interpellato sostiene che i pazienti non siano sufficientemente consapevoli dei rischi che corrono se non si prendono cura di sé, seguito dal 17% che attribuisce questa carenza a questioni di tipo economico (21% nel Sud e Isole). La mancanza di tempo e l’interesse insufficiente (25%) sono le altre due motivazioni che pesano di più. Inoltre, per i ginecologi (28%) e i cardiologi (20%) la scarsa propensione ad avvicinarsi alla prevenzione è da attribuire alla paura di affrontare il tema.

Come agevolare il paziente: il punto di vista dei medici

Qual è l’elemento che potrebbe ottimizzare l’approccio medico-paziente per una migliore e più frequente prevenzio-ne? Per il 71% dei medici il coinvolgimento dei pazienti attraverso l’uso di strumenti digitali potrebbe essere la chiave e lo affermano con più forza gli urologi e i gastroenterologi. Il dato è seguito da un 26% che sostiene che andrebbero incrementate le risorse per promuovere maggiori iniziative in favore della prevenzione. Per motivare i pazienti è necessario anche trovare una forma di incentivazione. Il 38% degli intervistati dà maggiore peso ai contributi economici, in particolar modo i dentisti (45%), i cardiologi (40%) e gli oculisti (38%) mentre quasi un medico su tre pensa che rendere le procedure ai programmi di accesso più facili e rapide potrebbe essere una delle migliori soluzioni.

I pazienti non sempre comprendono, ma usano i canali digitali

L’87% dei medici sostiene che i pazienti hanno una comprensione parziale se non addirittura scarsa sui rischi associati a comportamenti non salutari, di questi il dato che fa più riflettere riguarda gli ortopedici (91%), i dermatologi (90%) e gli oculisti (89%). Questa rilevanza va di pari passo se si considera che, durante l’indagine, circa due terzi degli intervistati dichiara che le domande che vengono rivolte loro riguardano le malattie croniche e solo la restante parte riceve richieste di consigli per migliorare la propria salute o di informazioni su pratiche mediche come vaccinazioni o esami diagnostici. Tuttavia, i medici registrano una buona propensione dei pazienti ad utilizzare canali di comunicazione digitale come email, chat, messaggistica su piattaforme per chiedere consigli. Il 90% dei dottori dichiara di ricevere quesiti attraverso questi mezzi, senza significative differenze sul territorio italiano. Ginecologi, dentisti e cardiologi sono i più contattati tramite questi canali.

La Prevenzione vissuta dal lato dei pazienti: quanto dedicano alla cura

Dall’indagine emerge che i pazienti non fanno prevenzione in modo così regolare, infatti il 60% del campione totale dichiara di sottoporsi a controlli in modo occasionale, ogni due o 3 anni che se si somma a coloro che non lo fanno mai si raggiunge l’84%. Gli uomini sembrano essere meno attenti, il 35% lo fa raramente o mai, mentre le donne si curano con più costanza: l’87% fa visite o esami almeno una volta all’anno (23%) o ogni 2 o 3 anni (64%). Con una certa comprensione i 20enni e i 30enni si occupano raramente o mai di fare prevenzione, rispettivamente il 45% e il 32%. Della fascia più agée – over 70 - solo poco più del 30% partecipa a programmi preventivi con la corretta frequenza, cioè almeno una volta all’anno. Il 78% di coloro che afferma di prendersi cura di sé in modo sporadico o per nulla ha un’istruzione di livello medio-basso. Dove si informano i pazienti? Dalla media generale delle risposte il medico specialista viene considerato la fonte primaria (35%), sono soprattutto le donne a privilegiare questa risorsa (41%), gli over 70 (48%) e i lau-reati (41%). Della media nazionale del 21%, circa un terzo dei cittadini del Nord preferisce informarsi tramite Internet o Social Media, contro il 13% di coloro che abitano al Sud o nelle Isole. E all’interno dell’universo femminile ben il 27% usa questa come fonte primaria, così come il 35% dei ventenni. In questa ultima fascia d’età ci si rivolge inoltre con maggior frequenza ad un familiare o un amico per avere informazioni.

La gestione della prevenzione con il medico di famiglia

L’identikit della persona che discute più spesso con il proprio medico di famiglia su temi di prevenzione è donna, con istruzione superiore e over 50. Il 56% della totalità degli intervistati dichiara di affrontare qualche volta il tema con il proprio medico. Nel Sud del paese la tendenza diminuisce, il 24% della popolazione affronta raramente la questione, mentre l’universo femminile generale è più propenso (29%) e, come normale che sia, coloro che hanno superato il mezzo secolo d’età lo fanno con più frequenza. Inoltre, le persone che hanno un’istruzione medio-bassa hanno una propensione molto inferiore alla discussione. Sorprende in positivo il dato che riguarda i più giovani, il 66% dei 20enni e il 67% dei 30enni che qualche volta affrontano la prevenzione con il proprio dottore. Fa pensare invece un po’ in ne-gativo la situazione dei 40enni, il 75% discute poco o nulla.

Quanto i pazienti si sentono stimolati dal medico di famiglia a partecipare a pratiche preventive, come visite di routine o esami periodici? Solo il 24% degli intervistati ha risposto “molto attivamente” e quasi un 20% non si sente per nulla spronato. Quest’ultima percezione si conferma anche nelle fasce d’età più giovani (18/29 e 30/39) e se il livello d’istruzione del paziente è medio-bassa.

Inoltre, nell’indagine si è voluto approfondire l’aspetto della comprensione del paziente. Secondo gli intervistati quan-to sono chiare e comprensibili le raccomandazioni e le spiegazioni del medico di base sulla prevenzione? Purtroppo il 58% dichiara di comprendere a volte e il 20% raramente o mai. Il genere maschile mostra più difficoltà a capire rispetto a quello femminile, così come è naturale che salga all’81% la complessità per i più giovani (20enni) e al 70% per chi possiede un’istruzione medio-bassa.

La gestione della prevenzione con il medico specialista

Se invece l’interlocutore è il medico specialista, l’attitudine dei pazienti circa la prevenzione un po’ cambia. Per fortuna, solo il 9% dichiara di non toccare mai l’argomento durante le visite (contro il 19% del medico di base), mentre il 74% di coloro con istruzione medio-superiore lo fa sempre. Anche in questo caso le donne sono più partecipative, il 37% di loro affronta puntualmente l’argomento durante la visita (contro il 29% del medico di base) così come il 49% degli over 70. Come per il medico di famiglia anche nella relazione con lo specialista i 40enni discutono meno del tema, solo qualche volta o raramente (69%). Per coloro che hanno un’istruzione medio-bassa il dialogo con uno specialista invece incentiva di più il confronto. Ricordiamo che dall’indagine il medico specialista è la prima fonte di informazione.

Circa il sentirsi stimolati a intraprendere programmi di prevenzione, l’indagine non evidenzia un risultato generale nelle medie così differente rispetto all’esperienza che vivono con il medico di base. Le differenze oscillano di più a seconda dell’età. Sale il numero degli over 50 che afferma di sentirsi molto attivamente spronati dallo specialista (78% vs. 72% del medico di famiglia).

Per ciò che concerne la comprensione del paziente durante le visite specialistiche il livello della comprensione fa un buon passo in avanti. Il 35% dei partecipanti all’indagine dichiara di ricevere informazioni chiare (ben 14 punti percen-tuali in più rispetto ai medici di famiglia) e le donne mostrano di avere un maggior grado di intendimento. Un’analoga tendenza si riscontra per tutte le fasce d’età.

Come rendere il percorso di prevenzione più efficiente: parola ai pazienti

Nell’indagine è stato chiesto ai pazienti di fornire dei suggerimenti per migliorare la comunicazione tra loro e il medico. Il 58% sceglie come preferenza quella di avere la possibilità di poter passare più tempo con il dottore durante le visite di cui il 79% è over 70 e il 39% è laureato. La seconda alternativa (33%) è quella di poter usufruire di servizi digitali che rammentino loro di partecipare ai programmi di prevenzione. Di questo gruppo le fasce di età più giovani 18/29 anni (74%) e 30/39 anni (63%) hanno mostrato il maggior interesse. Ricordiamo che questa opzione è stata più fortemente appoggiata dai medici (71%). Inoltre, il percorso di prevenzione potrebbe diventare più efficiente se l’accessibilità e la facilità nell’ottenere i servizi fosse più agevole, infatti, per il 91% degli intervistati questo scoglio costituisce un problema che con l’andare dell’età diventa il più evidente (97% dei 60enni e 98% degli over 70) e per i 96% dei laureati. Questo tema era stato messo in luce anche dal 30% dei medici.

L’analisi termina con la domanda su quali barriere i cittadini percepiscono come principali impedimenti nel seguire le raccomandazioni sulla prevenzione. Le scarse risorse economiche svettano con il 34% in tendenza con quanto percepito anche dai medici, la mancanza di tempo (24%) è il secondo fattore che influenza i pazienti del Nord, l’assenza di sintomi (21%) è un elemento omogeneo sul territorio mentre la sfiducia nel personale medico è assai residuale (4%). Ciò che stride è apprendere invece come solo il 15% è stato attribuito alla mancanza di consapevolezza da parte dei pazienti, quando il 50% dei medici che ha partecipato a questa inchiesta ha individuato come maggior ostacolo alla prevenzione proprio la “mancanza di consapevolezza” delle persone.

E’ a disposizione la versione integrale dell’indagine. Per richiederla scrivere a: zoe.perna@napermultiedia.it

Scarica QUI le infografiche

*Indagine è stata condotta nel periodo dicembre 2023 | gennaio 2024 su un campione di 192 medici equamente distribuiti sul territorio italiano, divisi per specializzazioni e 800 pazienti equamente divisi per distribuzione geografica, genere, fa-scia d’età e scolarità.

MioDottore fa parte del Gruppo DocPlanner ed è la piattaforma leader in Italia dedicata alla sanità privata che connette i pazienti con medici specialisti, medici di medicina generale, centri medici e ospedali come IRCCS Humanitas, IEO, Istituto Auxologico Italiano, Ospedale San Raffaele, Ospedale Israelitico, Gruppo Mantova Salus, Gruppo GVM e Gruppo PSH. MioDottore offre ai pazienti uno spazio dove prenotare online visite mediche con medici specialisti e medici di medicina generale e recensire lo specialista più adatto alle proprie esigenze. Allo stesso tempo fornisce ai professionisti sanitari e ai centri medici utili strumenti per gestire il flusso di pazienti, migliorare l'efficienza e la propria presenza online e acquisire nuovi pazienti. Arrivato in Italia nel novembre 2015, ha già registrato numeri record con 2,5 milioni di prenotazioni al mese, oltre 8 milioni di visite mensili al portale e 300.000 dottori disponibili sulla piattaforma.

Sono parte di MioDottore anche il CRM TuoTempo, che permette a cliniche, ospedali, ambulatori e studi medici di gestire interamente il percorso digitale del paziente, e GIPO il software gestionale per strutture mediche n. 1 in Italia, che ad oggi gestisce oltre 1.500 centri medici.

Il Gruppo DocPlanner attualmente serve 90 milioni di pazienti e gestisce 18 milioni di prenotazioni ogni mese. Conta oltre 2 milioni di professionisti e circa 12 milioni di recensioni sui suoi siti in 13 paesi. L’azienda, fondata nel 2012 in Polonia, ad oggi si avvale di un team di 2.200 persone con sedi a Varsavia, Barcellona, Istanbul, Roma, Città del Messico, Monaco, Bologna e Curitiba.

Per ulteriori informazioni visitare il sito: https://www.miodottore.it/ 

 Contatti per la stampa

NAPER MULTIMEDIA | Zoe Perna | Tel. 333 2585959 | mail: zoe.perna@napermultimedia.it

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Nelle tabaccherie di tutta Italia è possibile acquistare il...

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Prenderà avvio il 25 aprile 2024, per 29 giorni non consecutivi fino al 14 luglio, la sperimentazione relativa al contributo di accesso al centro storico di Venezia.

Venezia, 23 aprile 2024.L’istituzione del contributo di accesso a Venezia - prevista dalla Legge Nazionale n. 145 del 2018 – mira, tra le altre cose, a regolamentare il fenomeno escursionistico di Venezia, disincentivando le visite giornaliere non programmate, al fine di innalzare il livello qualitativo dell'esperienza di visita degli ospiti e migliorare la fruizione della città da parte dei diversi city-users.

Grazie all’accordo tra Vela spa - società del Gruppo AVM incaricata dal Comune di Venezia per le attività di comunicazione e vendita del contributo di accesso - e Servizi in Rete 2001 - società della Federazione Italiana Tabaccai - in tutte le oltre 30.000 tabaccherie PuntoLis in Italia si potrà acquistare comodamente e in anticipo il contributo di accesso a Venezia, in un’ottica di semplificazione dei servizi al cittadino.

Il contributo di accesso, al costo di 5 euro giornalieri, sarà richiesto ai visitatori che non ricadono nei casi di esclusione ed esenzione individuati dal Comune di Venezia, identificati solo a titolo esemplificativo come i visitatori giornalieri che non soggiornano in strutture del Comune di Venezia o che non sono residenti in Veneto.

Le persone esenti dovranno invece registrarsi sul portale https://cda.ve.it.

Si rafforza così la partnership tra il Comune di Venezia, tramite la partecipata Vela spa, e la Federazione Tabaccai, già attiva da anni per la vendita dei biglietti di trasporto pubblico locale. Un servizio aggiuntivo che permetterà di acquistare il titolo su tutto il territorio nazionale, agevolando quindi le operazioni di pagamento. Nelle tabaccherie PuntoLis di tutta Italia saranno emessi i codici (QR code) da esibire in caso di controlli.

«Il lavoro svolto nel corso degli anni in tema di mobilità e servizi ai cittadini – dichiara il Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, Mario Antonelli – ha permesso alla nostra rete di raggiungere un ulteriore traguardo, consentendo di acquistare nelle tabaccherie il contributo richiesto ai visitatori per la salvaguardia di una città tanto bella e delicata».«È la prova che – aggiunge Antonelli – grazie alla rete delle tabaccherie si riescono a coniugare le esigenze delle Amministrazioni con quelle delle persone. Semplificare la vita dei cittadini, favorendoli nel disbrigo delle piccole incombenze, è per noi tabaccai un imperativo. A conferma – conclude il Presidente Nazionale FIT – dell’importanza del ruolo della nostra categoria, a fianco tanto delle istituzioni che della comunità».

«Con questo ulteriore accordo, la città di Venezia - tramite la società Vela - offre un servizio per tutte le categorie di utenti che visiteranno il centro storico, anche quelli che hanno minor consuetudine con i mezzi informatici e che potranno quindi prenotare e pagare in anticipo il contributo d’accesso in tutto il territorio nazionale», dice Alberto Bozzo direttore Sviluppo Mercati e Vendite di Vela SpA.

“Una “facilitazione” che si aggiunge al pagamento on line – tramite il sito internet dedicato – e a quello fisico negli sportelli Vela dislocati nell’area metropolitana di Venezia e, inoltre, dei partner o vettori convenzionati».

Federazione Italiana Tabaccai

fit@tabaccai.it

Ufficio Stampa

ufficiostampa@tabaccai.it

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Coppa Italia – Atalanta contro l’incubo Fiorentina:...

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Roma, 23 aprile 2024 – Protagoniste nelle coppe, tanto in Italia quanto in Europa. Atalanta e Fiorentina si sfidano, domani sera, nella seconda semifinale di Coppa Italia: gli esperti Sisal ritengono la Dea, che deve rimontare lo 0-1 del Franchi, favorita a 1,85 contro il 4,00 dei toscani mentre il pareggio è offerto a 3,75. Se l’ipotesi supplementari si gioca a 3,60, si sale fino a 7,25 per i calci di rigore. La Viola però è avanti nel passaggio turno, 1,65 contro il 2,25 dell’Atalanta che va a caccia della terza finale negli ultimi sei anni. I Bergamaschi vogliono anche esorcizzare un tabù: su 14 confronti nella competizione nazionale, i nerazzurri hanno battuto i toscani in appena due occasioni e solo nel 2019 sono riusciti ad avere la meglio in un confronto a eliminazione diretta. Ci si attende una sfida a viso aperto dove il Goal, a 1,65, appare probabile. Le marcature potrebbero arrivare in tanti modi: da un goal di testa, a 2,75, fino a una rete dalla panchina, in quota a 2,00. E una sostituzione nel primo tempo? È ipotesi da non sottovalutare visto che si gioca a 3,25.

Gianluca Scamacca non vuole interrompere il suo momento magico e prova a trascinare la sua Atalanta fino alla finale di Roma: un goal di testa del centravanti della Nazionale è in quota a 7,50. Cerca il terzo gol stagionale anche El Bilal Touré, dato a 4,00. La Fiorentina, dal canto suo, si affida non solo ad Andrea Belotti, nel tabellino dei marcatori a 3,50, ma al grande ex Jack Bonaventura: un goal o un assist del centrocampista viola è offerto a 3,15.

Sisal ricorda sempre che il gioco è vietato ai minori e che bisogna giocare sempre con consapevolezza e moderazione.

Sisal è uno dei principali operatori internazionali nel settore del gioco regolamentato ed è attualmente attiva in Italia, Marocco e Turchia, con un’offerta che comprende lotterie, scommesse, giochi online e apparecchi da intrattenimento. La Società opera a livello internazionale nel canale retail attraverso una rete di oltre 49.000 punti vendita, e su quello online con 1 milioni di consumatori.

La strategia di Sisal poggia su tre pilastri: la sostenibilità, con un impegno costante sullo sviluppo del programma di Gioco Responsabile e attraverso l’offerta di un modello di intrattenimento sicuro e trasparente - l’innovazione digitale, grazie alla piattaforma di gioco all’avanguardia orientata all’omnicanalità e alle competenze per lo sviluppo in-house di software e applicazioni per cogliere le opportunità della transizione digitale - l’internazionalizzazione, con l’obiettivo di aggiudicarsi gare per nuove concessioni all’estero sulla base della solida expertise maturata.

Dal 4 agosto 2022 Sisal è parte di Flutter Entertainment plc, il più grande operatore online di giochi e scommesse al mondo, con un portafoglio di marchi riconosciuti a livello mondiale e quotato alla Borsa di Londra nell’indice FTSE.

Sisal Italia S.p.A.

Ufficio stampa

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The Open Ring: il magazine per uno stile di vita...

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Milano, 23 Aprile 2024. Nella società odierna il benessere dell’organismo e la salute in generale sono divenuti argomenti prioritari, con le persone che sono sempre più interessate a un’alimentazione corretta e a uno stile di vita sano, anche in virtù dell’avvento della pandemia da Covid19 del 2020 che ha aumentato la sensibilità nei confronti di questi temi.

In questo contesto, gli utenti cercano costantemente in rete informazioni e consigli utili per poter migliorare la propria quotidianità sotto tutti gli aspetti, individuando figure affidabili in grado di fornire un contributo concreto e professionale in un settore molto delicato come quello della salute personale.

Non è infatti difficile, purtroppo, interfacciarsi con interlocutori poco seri che, sfruttando la tendenza del momento, si sono lanciati in questo comparto, con il solo scopo di ottenere visibilità e vendere i propri prodotti, proponendo soluzioni “fantasiose” e “ricette magiche” che in molti casi, oltre a non portare a nessun beneficio, possono essere anche dannose.

Fortunatamente, esistono però realtà digitali che si configurano come un vero e proprio alleato per il proprio benessere e che, grazie alla loro esperienza maturata nel campo della salute e della medicina, offrono alla collettività il loro know-how e le loro conoscenze per diffondere la cultura del vivere sano e più a lungo, con indicazioni chiare e trasparenti che possono davvero fare la differenza nella vita di tutti i giorni.

Stiamo parlando di The Open Ring, il nuovo magazine online dedicato alla salute e alla longevità, con il chiaro obiettivo di allineare la qualità con le aspettative di vita.

Longevità e viver sano: la mission di The Open Ring

Come accennato in precedenza, navigando in rete, non è difficile imbattersi in influencer e media digitali che propongono con insistenza le soluzioni più bislacche per poter vivere in modo sano e più a lungo, con gli utenti che vengono affascinati dai toni sensazionalisti utilizzati con il solo scopo commerciale di vendere i propri prodotti o programmi da seguire.

Ma in un contesto così delicato come quello della medicina e del benessere, la professionalità e la competenza devono essere alla base della comunicazione, evitando il rischio di andare dietro alle tante fake news o informazioni poco corrette che purtroppo caratterizzano l’ambiente digitale.

Proprio per questo è nato The Open Ring, il magazine informativo dedicato alla salute e alla longevità, fondato dal dottor Federico Boldrin che dopo una carriera trentennale nel campo della sanità, ha deciso di mettere a disposizione le proprie conoscenze e competenze del settore al servizio degli utenti, così da offrire loro l’opportunità di informarsi completamente e correttamente sulle buone pratiche da seguire per vivere in modo sano e longevo, attraverso piccolo grandi accorgimenti quotidiani che risultano essere decisivi per la salute di ciascuno di noi.

Come si può leggere sul sito, la mission di The Open Ring è quella di ispirare le persone a vivere una vita consapevole, informandosi e approfondendo correttamente i fattori che possono influenzare positivamente la longevità e il benessere fisico e mentale. Il nome scelto non è banale: l’anello aperto simboleggia l’opportunità di intraprendere un viaggio di trasformazione personale. Serve come promemoria costante dell’importanza di dedicare tempo ed energia al proprio benessere, che si tratti di migliorare il movimento, l’alimentazione, la qualità del sonno, la gestione dello stress o altre sfide personali, seguendo un percorso, evitando scorciatoie, ed avendo come traguardo quotidiano l’eudemonia, ovvero quel concetto legato alla felicità personale come fine ultimo.

Cosa leggere su The Open Ring

Navigando il sito, vediamo come la pianificazione redazionale di The Open Ring rispetti pienamente la mission appena menzionata, offrendo agli utenti un’informazione a 360 gradi su come migliorare la propria salute e la longevità.

Il magazine è suddiviso infatti in cinque sezioni principali, all’interno delle quali poter leggere articoli, contenuti, studi e approfondimenti relativi alla alimentazione, attività fisica, gestione delle emozioni, sonno ed elementi esogeni (es. fumo, alcool etc.). Fattori che concorrono al nostro benessere quotidiano attraverso un approccio olistico che tiene conto di tutti gli aspetti determinanti per il nostro corpo e la nostra mente.

Inoltre, il dottor Federico Boldrin, oltre a offrire un’informazione competente e qualificata, propone ai propri lettori la possibilità di seguire il proprio programma, denominato “Longevity Coaching Program”, dalla durata semestrale, nel quale vengono presentate nuove possibilità nutrizionali e di stile di vita, frutto di una consulenza attenta e approfondita per ogni utente, perché ogni percorso deve essere personalizzato secondo le singole condizioni e esigenze personali, così da strutturare un percorso coerente e obiettivi raggiungibili, evitando scorciatoie o ricette miracolose, ma instaurando un rapporto di fiducia e impegno condiviso, basato sulla bio-individualità e sui bisogni unici del proprio corpo, evidenziando le aree che richiedono miglioramenti e ponendo in essere le attività volte a questo scopo.

In questo modo, le persone avranno la garanzia di affidarsi a un professionista serio e affidabile in grado di offrire loro non solo un’informazione trasparente ed esperta, ma anche un nuovo modo per prendersi cura di loro stessi in modo corretto e con conoscenza, coscienza e consapevolezza.

Per maggiori informazioni

Sito web: https://theopenring.it/

Email: redazione@theopenring.it

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