

Cronaca
Isernia, schianto tra tre auto: muore 30enne
Il giovane viaggiava su una Opel Corsa sulla Fondovalle Trigno
Incidente mortale nel pomeriggio di oggi intorno alle 16 sulla Fondovalle Trigno, statale 650. Nello schianto tra auto è morto un trentenne di Frosolone (Isernia), altre tre persone sono rimaste ferite. Il giovane viaggiava su una Opel Corsa, distrutta nell’impatto contro un Fiat Ducato e una Jeep Renegade.
Stando a una prima ricostruzione delle forze dell’ordine, le due vetture viaggiavano in direzione Isernia mentre il furgone andava verso San Salvo, in provincia di Chieti. Sul posto i carabinieri di Fresagrandinaria (Ch), i vigili del fuoco di Vasto (Ch) e operatori del 118 con diverse ambulanze.
Cronaca
Giustizia, Nordio: “Intercettazioni su mafia e terrorismo non si toccano”

Così il ministro intervenendo a Palermo al congresso nazionale di Area democratica per la Giustizia: "Intercettazioni su mafia e terrorismo non si toccano. Lentezza processi ci costa due punti del Pil, necessario velocizzare"

“Quando parlo di intercettazioni non solo lascio sempre da parte il problema del terrorismo e della mafia su cui non solo non si tocca nulla, ma proprio con il Procuratore nazionale antimafia Melillo stiamo progettando una serie di interventi nuovi, perché la grande delinquenza non comunica coi mezzi tradizionali”. A dirlo è il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo a Palermo al congresso nazionale di Area democratica per la Giustizia. “Quando ho detto che la mafia non parla al telefono, alludevo al fatto che sappiamo perfettamente che oggi le grandi organizzazioni comunicano con mezzi che non siamo in grado di interpretare perché costano tanti soldi”, ha detto.
“La lentezza dei processi ci costa due punti di Pil, lo sappiamo. Dunque, c’è la necessità di rendere i processi più veloci”, ha aggiunto il ministro.
“Nessuno ha mai pensato né penserà mai che vi possa essere un domani una soggezione della magistratura, sia giudicante che requirente, al potere esecutivo né di qualsiasi altra forma di controllo estranea alla indipendenza della magistratura”, ha assicurato quindi il ministro.
“Ho fatto il magistrato e lo rifarei e mi sento con la toga addosso. Perciò – sottolinea – mi preme dire che, quali che siano le riforme, per me sarebbe una eresia pensare che la magistratura possa finire sotto il controllo dell’esecutivo”.
“Ho scelto questa professione perché è la più libera e importante nell’attuazione del dettato costituzionale, vincolata come è solo alla legge. Mai l’avrei scelta se avessi pensato che da pm avrei avuto sopra di me un potere gerarchico rappresentato da un partito”, ha detto.
“Io ho cercato di annunciare le riforme secondo noi essenziali e prioritarie che riguardano l’efficientamento della giustizia, di cui nessuno parla mai, colgo anzi questa occasione per ribadire questo concetto. Noi stiamo lavorando alacremente, diciamo che quasi due terzi della nostra attività è dedicata all’efficientamento della giustizia ai fini di attuare i piani del Pnrr, e soprattutto velocizzare i processi, soprattutto quelli civili. Perché la lentezza della giustizia ci costa circa 2 punti di Pil”, ha detto il ministro della Giustizia lasciando il congresso. “Poi nessuno si nasconde, lo sappiamo – dice – siamo persone reali e mature, che ci sono differenti idee di concepire alcune soluzioni per quanto riguarda soprattutto il diritto penale, ma io ho cercato di mettere in evidenza le cose che ci uniscono. E tra queste c’è sicuramente quella di rendere la giustizia più efficiente e più rapida”, conclude.
Cronaca
Meteo, nuova ondata di caldo africano: le previsioni di oggi e domani

Che tempo farà fino a lunedì 2 ottobre

Nuova ondata di caldo africano sull’Italia confermata dalle previsioni meteo di oggi, domani e fino a lunedì 2 ottobre da Milano a Roma, da Napoli a Palermo. Sarà caldo estivo, quindi, con l’Anticiclone Africano Apollo, che porterà nel weekend temperature ancora in aumento. I picchi sono attesi dapprima al Centro-Nord poi da lunedì anche verso il Sud, estendendo la famigerata ‘ottobrata’ di Roma a tutta la penisola.
Nel dettaglio, spiegano gli esperti de iLMeteo.it, nel fine settimana sono previsti 31 gradi a Firenze, 30 gradi a Bologna, Bolzano, Ferrara, Grosseto, Oristano, Pistoia, Prato, Roma, Rovigo e Terni. Con l’inizio della prossima settimana la colonnina di mercurio salirà fino a 30-31 gradi anche ad Agrigento, Benevento e Catania con l’Anticiclone Africano Apollo protagonista su tutta l’Italia.
Per quanto riguarda lo stato del cielo si può segnalare soltanto qualche temporale tra Sicilia e Calabria nelle prossime ore, mentre la prima domenica di ottobre sarà praticamente senza una nuvola.
Questa nuova ondata di caldo nordafricano porterà dunque valori di circa 7-8 gradi superiori alla media: se fossimo stati a luglio, avremmo avuto 38-39 gradi ovunque. A fine settembre – inizio ottobre, con il minor soleggiamento dell’autunno, restiamo sui 30-31 gradi, valori comunque eccezionali per il periodo.
L’Anticiclone Africano Apollo resterà protagonista almeno fino al 10-12 ottobre, disturbato solo in parte dal passaggio di una perturbazione sui Balcani tra mercoledì e giovedì: in seguito, la configurazione sinottica sarà sempre la stessa con il caldo ed il sole protagonisti; l’alta pressione Apollo sarà più robusta tra Spagna, Francia e regioni alpine con lo zero termico che schizzerà in alto, in altissimo, fino a quota 4700-4800 metri circa, toccando la cima del Monte Bianco. Una situazione ancora più estrema per i ghiacciai che continueranno a fondere e perdere massa anche in pieno autunno. Una vera nota dolente in mezzo ad un clima soleggiato e piacevole.
Un’altra nota dolente, un altro rovescio della medaglia dell’Anticiclone africano in Autunno, è il deterioramento della qualità dell’aria: lo smog sta aumentando specie in Pianura Padana a causa della staticità atmosferica, non piove e non c’è vento e di conseguenza le polveri sottili aumentano inesorabilmente.
Infatti, durante l’Estate l’anticiclone africano è spesso accompagnato da qualche temporale di calore e/o da un generale rimescolamento dell’aria per ‘convezione’; durante l’autunno, e ancora di più in inverno con le notti più fredde e le frequenti inversioni termiche a bassa quota, gli inquinanti restano prigionieri proprio nelle zone dove noi viviamo e respiriamo.
Una situazione dunque da monitorare attentamente nei prossimi 10 giorni, attenzione allo smog portato dal caldo anticiclone autunnale.
NEL DETTAGLIO
Sabato 30. Al nord: sole e caldo estivo. Al centro: sole e caldo estivo. Al sud: in gran parte soleggiato salvo isolati acquazzoni in Sicilia.
Domenica 1. Al nord: sole e caldo estivo. Al centro: sole e caldo estivo. Al sud: in gran parte soleggiato.
Lunedì 2. Al nord: sole e caldo estivo. Al centro: sole e caldo estivo. Al sud: sole e caldo estivo.
Tendenza: Anticiclone Africano Apollo ovunque, piena estate con sole prevalente e caldo sopra la media, specie al Centro-Nord.
Cronaca
Migranti, a Lampedusa nuovi sbarchi: arrivano in 80

Uno sbarco nella notte, poi un nuovo arrivo. Sono 198 i migranti nell'hotspot. Incendio sul traghetto dall'isola a Porto Empedocle, in salvo i passeggeri: ci sono anche 83 migranti

Ancora uno sbarco a Lampedusa. Sono 31 i migranti arrivati sull’isola, tutti uomini. Sono provenienti dalla Palestina, dallo Yemen, dalla Siria. E nuovo sbarco anche nella notte, dove sono arrivati 52 uomini. Arrivano dalla Tunisia, dall’Egitto e dal Bangladesh. L’imbarcazione, come si apprende, è partita da Misurata, in Libia. Ieri sera sono arrivate altre 108 persone, in quattro diversi sbarchi. Sono 198 in tutto i migranti presenti questa mattina all’hotspot In giornata non è previsto alcun trasferimento.
Questa notte un incendio è divampato sul traghetto Cossyra, in navigazione da Lampedusa a Porto Empedocle, con a bordo 177 persone, di cui 150 passeggeri e 27 membri dell’equipaggio. Sul posto – sotto il coordinamento della Centro operativo nazionale della Guardia Costiera – sono intervenute una motovedetta Sar di Lampedusa e nave Diciotti che hanno effettuato le operazioni di trasbordo dalla nave e messo in sicurezza tutti i passeggeri, tra cui anche 83 migranti in trasferimento dall’isola. Nave Diciotti ha altresì operato in assetto anti incendio, raffreddando con getti d’acqua le parti del traghetto interessate dall’incendio.
147 persone, tra cui donne e bambini, sono attualmente a bordo di nave Diciotti e giungeranno in sicurezza a Porto Empedocle, mentre 3 passeggeri verranno trasferiti con la motovedetta SAR 324 a Lampedusa.
L’incendio è avvenuto nella sala macchine dell’unità. La nave, sulla quale vi sono ancora membri dell’equipaggio, impossibilitata a proseguire la navigazione, verrà rimorchiata in porto nelle prossime ore. Fino ad allora la motovedetta CP291 della Guardia Costiera di Lampedusa rimarrà in assistenza.
Intanto sul tema, con Berlino resta aperta la querelle sulle Ong. Dietro la battuta (“I tedeschi la dovrebbero smettere di fare solidarietà con i confini degli altri”) la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ribadisce la diversità di posizioni con il cancelliere Scholz.
“Io capisco – dice ai cronisti – il governo tedesco, ma se loro vogliono tornare indietro sulle regole delle Ong, allora noi proponiamo un altro emendamento in forza del quale il Paese responsabile dell’accoglienza dei migranti che vengono trasportati sulla nave di una Ong è quello della bandiera della nave”. Il premier italiano a proposito dello stallo sul Patto europeo sui migranti, registrato giovedì a Bruxelles, tiene il punto: “Ognuno si assumerà le sue responsabilità”.
Tra Italia e Francia, invece, il clima è d’intesa. A tenere banco al termine del Med9 di Malta con i paesi europei del Mediterraneo sono le parole della premier, con Emmanuel Macron che esprime sostegno all’Italia: “Viviamo una situazione eccezionale, specialmente quella che ha toccato Lampedusa, e ora ci deve essere una risposta europea unica, tutti dobbiamo dare solidarietà all’Italia e ai primi porti di approdo”.
Poi rispetto al trilaterale tenuto con il premier italiano e con von der Leyen fa sapere che si cerca un’intesa per dare contenuto ai dieci punti di Lampedusa: “Abbiamo proposto ai nostri colleghi di mettere in atto e implementare questi 10 punti, spero che a livello europeo potremo migliorare il nostro funzionamento interno, per lavorare insieme sulla questione dell’immigrazione, migliorando il partenariato con i paesi di origine, e per contrastare in modo concreto i trafficanti di esseri umani”.
Cronaca
Superenalotto, ecco la combinazione vincente di oggi

I numeri dell'estrazione vincente di oggi, 29 settembre

Il montepremi del Superenalotto di oggi è di 61,7 milioni di euro. E’ stata effettuata l’estrazione straordinaria dei numeri della combinazione vincente del concorso di oggi, venerdì 29 settembre 2023.
L’estrazione di oggi, nella giornata di venerdì, è una novità introdotta il 7 luglio a sostegno dell’Emilia-Romagna. Le estrazioni ordinarie avvengono di martedì, giovedì e sabato. Dopo l’estrazione di oggi, quindi, si torna a giocare domani, sabato 30 settembre. Nei giorni di estrazione si può compilare e registrare una schedina fino alle 19.30. L’estrazione avviene alle 20.
Per controllare se una schedina ha diritto a riscuotere qualche premio, si può effettuare la verifica online o attraverso l’app del Superenalotto, inquadrando il codice QR presente sulla schedina.
Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile online un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
Una schedina del Superenalotto ha diritto ad un premio in caso di 2 numeri ‘azzeccati’, 3, 4, 5, 5+1 o 6.
L’entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
– con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
– con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
– con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
– con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
– con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro;
Quanto costa giocare una schedina al Superenalotto
Ogni combinazione costa 1 euro. L’opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. E’ possibile acquistare quote dei sistemi a caratura, che comprendono molte combinazioni, per 5 euro a quota.
Oltre ai numeri indicati dal giocatore, nella schedina possono comparire altri numeri: si tratta del numero Superstar e numero Jolly. Quest’ultimo viene sorteggiato dalla stessa urna dei numeri principali del concorso. Chi indovina cinque dei sei numeri principali più il numero Jolly si aggiudica i premi della categoria 5+Jolly, vale a dire il 5+1. A differenza del Superstar, il numero Jolly non viene scelto sulla schedina.
In ogni schedina si può decidere di inserire almeno un numero Superstar, che viene scelto dal giocatore o selezionato automaticamente dal sistema. La posta di gioco è di euro 0,50 per ciascun numero. La giocata minima per partecipare al Superstar è di una combinazione di gioco del Superenalotto abbinata al numero Superstar, che consente di concorrere per premi a punteggio e premi istantanei straordinari.
I premi a punteggio vengono vinti quando uno dei numeri estratti nel concorso Superenalotto corrisponde al numero Superstar stampato sulla ricevuta di gioco. Le categorie di vincita, relative ai premi Superstar a punteggio, sono:
– premio 5 stella, realizzato ottenendo punti 5 nel concorso Superenalotto più il numero Superstar;
– premio 4 stella, realizzato ottenendo punti 4 nel concorso Superenalotto più il numero Superetar;
– premio 3 stella, realizzato ottenendo punti 3 nel concorso Superenalotto più il numero Superstar;
– premio 2 stella, realizzato ottenendo punti 2 nel concorso Superenalotto più il numero Superstar;
– premio 1 stella, realizzato ottenendo punti 1 nel concorso Superenalotto più il numero Superstar;0 stella, realizzato ottenendo
– premio punti 0 nel concorso Superenalotto più il numero Superstar.
Ecco l’importo dei premi per le vincite con il numero Superstar:
Premio 5 Stella – 25 volte l’importo della vincita ottenuta con punti 5 al concorso Superenalotto;
premio 4 stella – 100 volte l’importo della vincita ottenuta con punti 4 al concorso Superenalotto;
premio 3 stella – 100 volte l’importo della vincita ottenuta con punti 3 al concorso Superenalotto;
premio 2 stella, euro 100,00;
premio 1 stella, euro 10,00;
premio 0 stella, euro 5,00.
L’estrazione vincente di oggi: 6, 35, 48 53, 81, 86. Numero jolly: 47. Numero superstar: 71. Nessun ‘6’ né ‘5+’. Il jackpot stimato per il prossimo concorso a disposizione dei 6 è di 62.600.000 euro.
Cronaca
Scuola, tutti in classe ma emergenza continua: anche quest’anno migliaia di cattedre vacanti

Anno nuovo problemi vecchi. Dalla 'supplentite' alle classi 'pollaio', la scuola italiana si trova a dover affrontare uno scenario non molto diverso a quello degli anni passati.

Anno nuovo problemi vecchi. Dalla ‘supplentite’ alle classi ‘pollaio’, la scuola italiana si trova a dover affrontare uno scenario non molto diverso a quello degli anni passati. L’anno scolastico parte con 40mila nuovi insegnanti di ruolo ma con un numero di posti lasciati alle supplenze che cresce ancora. Il governo Meloni ha autorizzato oltre 62mila assunzioni a tempo indeterminato, di cui 50.807 di insegnanti. Secondo i primi dati del Ministero dell’Istruzione e del merito, gli inserimenti sono stati poco più di 40mila, per i sindacati meno della metà delle 81mila cattedre libere e disponibili. Altri 30mila professori dovrebbero arrivare ‘in corsa’ con il nuovo concorso Pnrr ‘riservato ai precari storici con tre anni di servizio alle spalle e chi è in possesso dei 24 Cfu vecchia disciplina il cui bando è atteso a breve. Nonostante ciò anche quest’anno si potrebbero sfiorare le 200mila supplenze.
IMMISSIONI IN RUOLO, NON ASSEGNATI TUTTI I POSTI AUTORIZZATI: Secondo uno studio della Uil Scuola negli ultimi tre anni (tempo che l’Unione europea considera come target massimo per la conversione di contratti precari reiterati in contratti strutturati) il numero delle immissioni in ruolo autorizzate dal Mef che ne dà copertura finanziaria, quelle concretamente richieste dall’Istruzione, e quelle effettuate è in costante diminuzione.
Così se nel 2021 dopo le immissioni in ruolo – autorizzate (112.473) e effettuate concretamente (57.283) restavano 55 mila posti disponibili, quest’anno su 50.807 posti autorizzati ne sono stati assegnati 40.462 lasciandone scoperti altrettanti (40.561). Una proporzione che continua a marcare a metà la percentuale di posti disponibili ed assunzioni effettuate (50,06%).
Più pesante ancora è la situazione sui posti di sostegno. Sebbene il ministro nei giorni scorsi abbia ribadito la possibilità, di cui attendiamo di conoscere la praticabilità concreta, afferma il segretario generale della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile, di mantenere sullo stesso posto gli insegnanti di sostegno supplenti, soluzione ancora tutta da valutare, la precarietà di questi docenti oggi sfiora l’emergenza.
SUPPLENZE E POSTI DI SOSTEGNO: Secondo i dati del Mim l’anno scolastico in corso avrà 135.138 insegnanti supplenti (40.561 annuali e 94.577 fino al termine delle lezioni). Saranno 14.142 le supplenze “cuscinetto”, per adeguare l’organico alla situazione di fatto secondo le serie storiche (praticamente ineludibili) e 70.435 i posti di sostegno in deroga da coprire con supplenze fino al termine della attività didattiche (30 giugno).
“Come più volte affermato dallo stesso Ministro, la scuola merita rispetto. Risolvere definitivamente la piaga del precariato significa, appunto, rispettare non solo chi lavora nelle scuole ma anche chi le frequenta – sottolinea all’Adnkronos il segretario generale della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile – Trasformare l’organico di diritto in organico di fatto per assumere tutti i precari. Nello stesso tempo permettere ai docenti di sostegno di conseguire la specializzazione in Italia eliminando il numero chiuso delle università”.
“La finanziaria è alle porte – avverte D’Aprile – e il Governo potrebbe invertire la rotta di politiche ragionieristiche basate su tagli nei riguardi della scuola piuttosto che investimenti strutturali. Valorizzazione economica e stabilizzazione di tutto il personale precario, riduzione del numero degli alunni per classe riconsiderando le norme sul dimensionamento, lasciando la scuola fuori dai vincoli di bilancio -come affermato dallo stesso Ministro – potrebbe essere la strada giusta. Le soluzioni esistono, basta metterle in atto”, conclude.
Gli fa eco il Preside dell’Istituto Comprensivo Mozart di Roma, Giovanni Cogliandro, che mette in guardia sull’aumento di disparità tra nord e sud e sulla necessità di maggiore motivazione per gli insegnanti. “La qualità dell’insegnamento – sottolinea Cogliandro all’Adnkronos – scenderà sempre più se i docenti non saranno un po’ motivati. Non basta aumentare (poco) gli stipendi, credo fermamente sia necessario trovare un modo per creare più comunità tra i docenti, altrimenti l’insegnante sempre si chiuderà sempre più e la didattica e la socializzazione non miglioreranno, come è invece sempre più atteso da studenti e famiglie che al contrario delle apparenze danno sempre più importanza all’esperienza scolastica. La pandemia ha fatto capire quanto la scuola sia importante, l’enorme investimento in digitale potrebbe essere meglio impiegato per concretizzare l’assunzione di più insegnanti di ruolo e per sostenere la didattica anziché riempire le classi e le scuole di strumenti digitali che probabilmente rimarranno a prendere polvere”, conclude.
DIMINUISCONO GLI ALUNNI, -90MILA IN UN ANNO: A fronte dell’alto numero si supplenze il numero degli alunni continua, invece a diminuire. Quest’anno sono circa 90mila in meno rispetto ad un anno fa, confermando il trend negativo, frutto della denatalità in atto che nei prossimi dieci anni porterà a perdere quasi 1,4 milioni di alunni tra i banchi. Tutto questo, però, non ha risolto il problema delle cosiddette ‘classi pollaio’.
AUMENTANO LE ‘CLASSI POLLAIO’: Secondo l’ultimo report di Cittadinanzattiva, infatti, il numero di classi con oltre 27 alunni, è aumentato nell’anno scolastico appena concluso di 212 rispetto al precedente: sono state 5.755, rispetto alle 5.543 dell’anno scolastico 2021−22, coinvolgendo 165.430 alunni che hanno trascorso questo anno scolastico in una situazione di eccessivo affollamento con tutti gli effetti negativi che tali situazioni comportano.
Le classi sovraffollate sono concentrate in maggior numero negli istituti secondari di secondo grado, pari a 4.679 e, in particolare, nelle prime classi (2.459), nelle quali la conoscenza degli studenti e la personalizzazione del percorso scolastico sono fondamentali e andrebbero favorite in ogni modo.Il fenomeno delle classi con un numero eccessivo di alunni per classe, definite impietosamente ‘classi pollaio’, è cresciuto in modo esponenziale.
PIU’ DI MILLE ISTITUTI SENZA PRESIDE: Un altro problema sul tappeto riguarda le Reggenze e le segreterie scoperte. Quest’anno ci saranno oltre mille (1.091) istituti senza un dirigente scolastico di ruolo e quindi assegnate ad un “reggente”. Situazione che dovrebbe migliorare con i due concorsi (uno ordinario e uno straordinario) attesi nei prossimi mesi. Stessa situazione per i Dsga, cioè i direttori dei servizi generali e amministrativi. Le sedi prive di un capo segreteria sono 2.507 sulle circa 8mila complessive.
“Di fatto – evidenzia all’Adnkronos la segretaria generale della Flc Cgil Gianna Fracassi – la scuola, nonostante i roboanti annunci estivi del Ministro, continua a essere caratterizzata da un’insostenibile precarietà. 200mila precari sono un’enormità e rappresentano il vero buco nero in cui sparisce la qualità dell’offerta formativa, dell’insegnamento e dell’inclusione degli alunni con disabilità. Sarebbe necessario un investimento straordinario dello Stato sugli organici docenti e Ata e sull’estensione del tempo scuola e invece, si adottano provvedimenti spot, come quelli contenuti nel DL Caivano, che non rappresentano la soluzione a nessuno dei problemi della scuola”.
IL NODO AUTONOMIA DIFFERENZIATA: C’è poi il tema dell’Autonomia differenziata che vede la netta contrarietà dei sindacati della scuola e non solo. Qualunque ipotesi di regionalizzazione infatti, secondo i sindacati produrrebbe una disgregazione del sistema nazionale con la creazione di tanti sistemi educativi di istruzione e formazione, quante saranno le Regioni che dovessero chiedere maggiore autonomia. Ciò rappresenterebbe la fine dell’obiettivo, tuttora incompiuto, di garantire pari trattamento ad ogni studente e alunno del Paese nell’esercizio del diritto all’istruzione.
Evidenziati anche i pericoli connessi ad un organico regionale del personale delle scuole con concorsi regionali per i docenti, il personale ATA e la dirigenza scolastica. Si arriverebbe inevitabilmente, sostengono, a contratti regionali e stipendi differenti in base al territorio e si determinerebbe la fine della mobilità del personale su tutto il territorio, poiché la regolamentazione degli spostamenti verrebbe definitivamente sottratta alla negoziazione nazionale.
La frammentazione del sistema scolastico in 21 sistemi di istruzione diversi, con programmi decisi autonomamente dalle Regioni e sottoposti alle diverse linee di indirizzo politico di chi governa pro-tempore, comprometterebbe irrimediabilmente la libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione oltre che il valore legale del titolo di studio. Rappresenta dunque, un pericolo per l’unità stessa del Paese.
Secondo Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, “la frammentazione è già in atto: a partire da aspetti secondari ma simbolici come il primo giorno di scuola – che non esiste più a livello nazionale – fino ad ambiti ben più importanti come la preparazione degli studenti. Le Prove Invalsi – sottolinea all’Adnkronos – certificano un divario netto tra le competenze degli studenti del Centro-nord e del Centro-sud. Ma soprattutto una aleatorietà nei livelli minimi di servizio: nelle regioni del Meridione si registrano differenze molto più marcate che altrove tra i risultati raggiunti dalle varie classi nello stesso istituto e fra istituto ed istituto. Il che trasforma la scelta della scuola e l’assegnazione della classe in una roulette russa”.
Una strada, quella dell’Autonomia differenziata, denuncia ancora Fracassi, “che conduce unicamente all’accentuazione delle disuguaglianze nel Paese e contro la quale saremo in piazza a Roma, il 7 ottobre. Poi il piano di dimensionamento, con il suo carico di taglio di 800 istituzioni scolastiche, la riforma dell’istruzione tecnico-professionale, con il taglio di un anno del percorso scolastico e il liceo economico ‘made in Italy’. Tutti provvedimenti – conclude – che hanno come evidente finalità il risparmio e non la qualità della didattica e della formazione degli studenti”. (di Stefania Quaglio)
Cronaca
Dengue Lazio, infettivologi: “Casi in aumento fino a novembre”

Nella Regione nessuna infezione West Nile e Chikungunya

A partire da agosto nel Lazio si sono registrati casi di febbre Dengue. Questa diffusione è destinata a persistere ancora alcune settimane, quantomeno per l’intero mese di ottobre e potenzialmente fino all’inizio di novembre. L’indicazione arriva dal Congresso regionale Lazio della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) ‘Studiare il passato per comprendere il futuro’, organizzato da DotCom, con responsabile scientifico Gianpiero D’Offizi, presidente Simit Lazio, e direttore dell’Unità di Malattie infettive epatologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani.
“Nel Lazio vi è un incremento di casi di dengue, sia importati da Paesi endemici, sia autoctoni cioè contratti in Italia. Un paziente può rientrare in Italia con questa infezione e se viene punto dalla zanzara tigre, questa si infetta e dopo un periodo di incubazione di 10-15 giorni può infettare un’altra persona”, spiega Emanuele Nicastri, direttore Unità malattie infettive ad alta intensità di cura, Inmi Spallanzani. “Per il mese di ottobre si prevede ancora una circolazione del vettore, almeno fino alla prima settimana di novembre. Se ci trovassimo di fronte a un paziente con sintomi riconducibili a questa infezione, sarà bene fare un test rapido che si può eseguire in centri infettivologici specializzati, ad esempio venendo direttamente senza prenotazione all’istituto Spallanzani, che dà una risposta in poche ore, in modo sia da prendere in carico il paziente che di poter avviare una disinfestazione che eviti il propagarsi di un focolaio e quindi di nuovi casi”.
Nella Regione, però, non si ravvisano altre infezioni tropicali già presenti in passato o diffusi in altre aree d’Italia. Per la West Nile, per esempio, “nel Lazio non c’è evidenza né di casi umani, né sugli equidi, né negli uccelli, né nelle zanzare raccolte dall’Istituto zooprofilattico. Siamo protetti dall’arco appenninico, mentre è presente in Sardegna e nella pianura padana”, aggiunge Nicastri. Nemmeno la chikungunya è presente “sul nostro territorio né c’è un’evidenza di incremento di casi, né di importazione né autoctoni, come invece è avvenuto nel 2007 e nel 2017”.
Cronaca
Farmaceutica, Theramex: “Con nuova sede a Milano consolidiamo presenza per salute donne”

All'evento di inaugurazione confronto su ruolo dell'informazione nelle varie fasi di vita e cambiamenti fisiologici

“La nuova sede in Italia consolida la presenza, sottolineando l’importanza che il Paese ha per la nostra azienda”. Così Javier Carpintero, Cluster General Manager Italia, Spagna e Portogallo Theramex, oggi a Milano in occasione della conferenza stampa di inaugurazione della nuova sede realizzata dalla società farmaceutica presente a livello mondiale con “soluzioni innovative – ricorda Carpintero – ma anche istruzione e supporto per rispondere alle esigenze di salute e benessere femminile a 360 gradi, dalla contraccezione alle cure per la fertilità, dai trattamenti per la menopausa alla cura e prevenzione dell’osteoporosi”.
Un’informazione corretta e adeguata – si legge in una nota – è fondamentale, ad esempio, quando si parla di contraccezione. L’indagine ‘Le italiane, sessualità e contraccezione’, svolta dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia nel 2016, evidenzia che una donna su 4 utilizza metodi poco sicuri per evitare una gravidanza indesiderata e che la contraccezione ormonale è scelta solo dal 16,2% delle italiane, dato fra i più bassi in Europa. “Lo scarso ricorso alla contraccezione ormonale – afferma Franca Fruzzetti, presidente Società italiana della contraccezione (Sic) – è dovuto a diversi fattori, tra cui la disinformazione. In generale, l’uso di metodi anticoncezionali è importante per tutta la durata dell’età fertile della donna. Inoltre, se consideriamo la contraccezione ormonale, non bisogna dimenticare che i vantaggi non sono solo contraccettivi, ma possono essere anche terapeutici, come ad esempio in caso di fibromi ed endometriosi, e legati alla regolarizzazione del ciclo mestruale e alla riduzione del dolore”.
Sul desiderio di maternità, “il posticipo della ricerca di gravidanza conduce a un aumento della probabilità di avere difficoltà nel concepimento – sottolinea Mario Romano Mignini Renzini, direttore Uo Ginecologia, responsabile Centro Pma Biogenesi Istituti clinici Zucchi Monza e coordinatore medico Centri Eugin Italia – con la necessità di dover ricorrere a percorsi di procreazione medicalmente assistita (Pma) spesso, a torto, considerata come la strategia che sicuramente potrà realizzare il desiderio di genitorialità. In Italia, nel 2020 – ricorda il ginecologo – sono stati effettuati oltre 80mila cicli con oltre 11mila bambini nati vivi. In ogni caso, sono percorsi impegnativi sia fisicamente sia psicologicamente e, per questo, è fondamentale che la coppia riceva tutte le informazioni e il supporto specialistico per poter trovare il percorso più adatto alle proprie esigenze”.
La menopausa, che interessa 10 milioni di italiane in età particolarmente attiva dal punto di vista sociale, lavorativo e familiare – continua la nota – può essere associata a un quadro di sintomi molto complesso. “Mentre alcune hanno sintomi lievi – osserva Angelo Cagnacci, presidente Società italiana della menopausa (Sim) – altre possono sperimentare effetti spiacevoli e persistenti, sia fisicamente che psicologicamente. Oggigiorno abbiamo a disposizione terapie a base di ormoni – Tos o terapie ormonali sostitutive – che possono aiutare le donne a gestire la menopausa contrastando quei sintomi che hanno un importante impatto sulla loro vita quotidiana e il loro senso di benessere”.
Nonostante ciò, secondo i risultati della recente indagine ‘La menopausa nella vita delle donne’ di Fondazione Onda, solo il 50% delle donne in menopausa con sintomi ricorre a rimedi, ma appena il 5% assume la Tos, terapia proposta solo a una donna su 4 e rifiutata nel 18% dei casi. “Per aiutare le donne a vivere più serenamente questo momento – rimarca Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda – è importante supportarle attraverso un’informazione adeguata su cosa dovranno aspettarsi da questa fase della loro vita e anche su come farvi fronte per viverla al meglio”.
Il calo degli estrogeni, tipico della menopausa, è potenzialmente responsabile anche dell’osteoporosi che ha una prevalenza tripla nelle donne rispetto agli uomini (23,1% contro 7%). “Le fratture da fragilità – precisa Fabio Vescini, segretario generale Società italiana dell’osteoporosi, metabolismo minerale e malattie dello scheletro (Siommms) – possono compromettere l’indipendenza e la qualità della vita di circa 3,2 milioni di italiane con osteoporosi: un grave ostacolo all’invecchiamento in buona salute”, oltre ad aumentare la mortalità.
Secondo un rapporto dell’International Osteoporosis Foundation (Iof) – prosegue la nota – la cura delle fratture da fragilità è costata 9,4 miliardi di euro al nostro sistema sanitario nel 2017, “cifra che con il progressivo invecchiamento della popolazione – puntualizza Vescini – è destinata ad aumentare con un conseguente impatto sulla sostenibilità del Ssn”. Attualmente, oltre il 75% degli anziani con frattura del femore viene dimesso dall’ospedale senza un trattamento per l’osteoporosi (dati Iof), “con un rischio 5 volte superiore di andare incontro a una nuova frattura entro i successivi 2 anni – avverte il segretario Siommms – nonché con un incremento della mortalità”.
Come conclude Robert Stewart, Ceo Theramex, “aiutare le donne di tutto il mondo a vivere la loro vita al meglio con soluzioni efficaci, che le possano supportare in ogni fase della loro vita, è la missione Theramex. Il nostro marchio, nato in Francia nel 1970 e oggi presente in oltre 80 Paesi, è da sempre focalizzata sulla salute della donna”.
Cronaca
Terremoto Napoli, Musumeci: “Piano evacuazione in legge ad hoc su Campi Flegrei presto in Cdm”

Il ministro all'Adnkronos: "Prima il confronto con il Mef per individuare le risorse, servono decine di milioni di euro"

Il piano di evacuazione dei Campi Flegrei (Napoli), dove si susseguono le scosse di terremoto, rientrerà in una legge ad hoc che il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, conta di portare al più presto in Cdm. ”Naturalmente serve il confronto col Mef per individuare e verificare le risorse: decine di milioni di euro e poi passeremo alla fase operativa”, sottolinea il ministro all’Adnkronos. Si tratta di una legge, chiarisce, per stabilire ”le misure urgenti finalizzate alla mitigazione del rischio nei Campi Flegrei alla luce dell’evoluzione del fenomeno”. Una ”scelta”, precisa, che ”ho voluto adottare dopo essermi confrontato con i miei più stretti collaboratori”.
”Mi sono dato un tempo per la legge che va fatta nel più breve tempo possibile e ci stiamo lavorando da diversi giorni con i dipartimenti di Protezione civile e Casa Italia”, spiega poi Musumeci, si partirà con la redazione del piano che ”non è certo una cosa semplice”. ”Dobbiamo tenere conto che il patrimonio edilizio presente in quell’area, particolarmente fragile, è vulnerabile e particolarmente diffuso e fitto – continua – Questo sarà uno dei temi sui quali ci confronteremo con le autorità locali a cominciare da Regione, Città Capoluogo, Città Metropolitana e i comuni interessati”.
Il piano di evacuazione non è un’idea nuova, dice, ma ”uno dei principali obiettivi concordati con gli amministratori locali nell’incontro che due settimane fa abbiamo avuto a Palazzo Chigi. ”Certamente – sottolinea – va predisposto alla luce della realtà delle infrastrutture presenti in una zona fortemente antropizzata” e ”verrebbe attuato soltanto in caso di necessità”. Di fatto si compone di ”piano di evacuazione, piano di comunicazione e il piano per la verifica della vulnerabilità del costruito”, aggiunge.
Un piano che, secondo il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, ”poteva essere concepito già diversi anni fa” perché ”una cosa è operare sotto la spinta emotiva della popolazione che appare particolarmente attenta all’accentuazione del fenomeno, altra cosa è lavorare in tempi di ordinarietà”.
Poi chiarisce: ”Molto tempo fa fu predisposto un primo piano di evacuazione che adesso va rivisto e aggiornato – sottolinea – è probabile che non servirà a nulla nel futuro ma noi abbiamo il dovere di prevedere qualunque fattispecie, senza creare allarme perché non c’è motivo ma neanche sottovalutare la effervescenza di un fenomeno che ha prodotto scosse anche 4.2, quindi una magnitudo che merita attenzione”. ”Comunque – annuncia il ministro – nei prossimi giorni conto di andare sul luogo per tornare a incontrare gli amministratori e fare anche una visita ai luoghi maggiormente interessati”. (di Giorgia Sodaro)
Cronaca
Incidente A1 oggi, auto salta carreggiata: 2 morti e 2 feriti

L'incidente stradale nel comune di Rignano sull'Arno, in direzione Nord
Due persone sono morte e altre due sono rimaste ferite in un incidente stradale avvenuto oggi sull’A1, nel comune di Rignano sull’Arno, in direzione Nord, per il salto di carreggiata di un’auto. Sono intervenuti i vigili del fuoco del comando di Firenze sede centrale e del distaccamento di Figline.
Al momento dell’incidente si trovava in transito il personale del comando dei vigili del fuoco di Novara, che ha prestato il primo soccorso, liberando una persona dall’abitacolo e affidandola al personale sanitario, e ha agevolato l’arrivo dei mezzi di soccorso.
Cronaca
Incidenti monopattino, ragazza morta a Trento 15esima vittima del 2023

Asaps: è la 40esima vittima a bordo di un monopattino dal 2020

La ragazza che stava attraversando la strada in monopattino a Trento è la 40ma vittima a bordo di un monopattino dal 2020, la 15ma nel 2023. Sono i dati aggiornati forniti dall’Osservatorio Monopattini dell’Asaps, Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, che ha aggiornato il triste conteggio dei decessi sul veicolo di micromobilità elettrica precisando inoltre che sono così suddivisi: uno nel 2020, 12 nel 2021, 12 nel 2022 e 15 nel 2023, compreso l’incidente a Trento. Sempre secondo i dati dell’Asaps, per quanto riguarda gli incidenti del fine settimana, nei primi sette mesi 2023 sono deceduti 254 motociclisti.
“Sulla tragedia di Trento, anche se non sappiamo se la ragazza era a piedi o a bordo del monopattino travolto, è ancora da accertare, quello che posso dire è che quando si parla di impatto devastante vuol dire che uno dei mezzi coinvolti andava ad una velocità inadeguata, andava troppo forte – ha detto all’Adnkronos Giordano Biserni, presidente dell’Asaps – La velocità è il fattore più pericoloso sulla strada, è un problema che non si riesce a risolvere. Non si riesce ad intervenire su quei veicoli che viaggiano ad una velocità eccessiva, spesso con conducenti distratti, in particolare le auto. Ed è preoccupante”.
“Per quanto riguarda i monopattini sappiamo che c’è un rischio in più per la tipologia del veicolo. Si tratta di un mezzo con ruote molto piccole e una semplice buca, anche piccola, può far sbilanciare il mezzo. C’è chi ci viaggia in due o tre, senza protezioni, sul marciapiede – ha aggiunto Biserni – Abbiamo permesso per troppo tempo che l’uso del monopattino fosse ludico e non considerato come un vero e proprio veicolo. Credo sia necessario riportare un poco d’ordine sulla strada per tutti i veicoli, il rischio maggiore è sempre nel comportamento del conducente del mezzo”.
-
Immediapress1 settimana ago
L’illuminazione a LED che va verso il futuro
-
Cronaca1 settimana ago
Al via ‘La vita della ferrovia, incontro di persone e storie’ sulla Brescia-Iseo-Edolo
-
Ultima ora1 settimana ago
Si schianta con la moto contro un albero: morto 19enne nel bresciano
-
Politica1 settimana ago
Migranti, Giorgia Meloni all’Onu: “Guerra globale ai trafficanti, Italia in prima linea”
-
Immediapress1 settimana ago
Festival Nazionale dell’Economia Civile: spazio ai talk musicali con Fasma, Malika Ayane, Colapesce, Dimartino e l’Accademia Bizantina
-
Sport1 settimana ago
Ryder Cup è la parola del giorno: cos’è
-
Economia1 settimana ago
Salvini: “Il settore della nautica italiana andrà molto lontano”
-
Cronaca1 settimana ago
Meteo, è allerta maltempo al Centro Nord: le regioni coinvolte