

Interviste
Intervista esclusiva a Nadia Carlomagno: «Upas è stata un’esperienza di grande valore e calore umano»
Sta per tornare a teatro con lo spettacolo ‘2084 – l’anno in cui bruciammo Chrome’, che andrà in scena al Campania Teatro Festival, ma è uno degli ultimi volti più apprezzati della soap Un Posto al Sole. Parliamo dell’attrice Nadia Carlomagno, che si è raccontata in questa intervista dove, tra ricordi e curiosità del passato, ci ha parlato anche del suo ultimo progetto, passando anche per l’esperienza nella produzione di punta di Rai3.
Intervista a cura di Roberto Mallò
Salve Nadia, sta per ritornare in teatro dopo tanti anni. Che emozioni prova?
“Torno in teatro dopo due gemelli e tanta ricerca e sperimentazione. Sono sotto debutto e tornare nel rito comunitario del teatro è stato un gran dono e un grande privilegio che, a dirla tutta, non avevo preventivato. Quando il regista mi ha detto che aveva scritto un ruolo adatto a me, ho avuto qualche titubanza. Poi ho aperto il cuore e l’ho seguito… ed eccomi qui a cuore aperto, come direbbe il sommo Maestro che ci ha appena lasciato Peter Brook, ad interrogare Atria Cafiero, una donna che ha sulle spalle tutta la responsabilità di mandare avanti la famiglia ormai allo sfascio, con due figli persi nella realtà virtuale”.
Farà parte di uno spettacolo che verrà presentato all’interno del Campania Teatro Festival. Come si intitola? Di che tipo di rappresentazione si tratta?
“Lo spettacolo ‘2084 – l’anno in cui bruciammo Chrome’, testo e regia di Marcello Cotugno, rientra nei progetti speciali del Campania teatro festival. E’ un debutto assoluto, un progetto che nasce nell’ambito del Master in teatro pedagogia e didattica dell’Università Suor Orsola Benincasa che ho ideato nel 2017, e affronta tematiche molto innovative e soprattutto inquietanti e distopiche che interrogano la realtà e anche la contemporaneità, invitando ad aprire dibattiti su che direzioni prenderà l’umanità tra soli sessant’anni Torneremo alla terra? Ci perderemo definitivamente in una dimensione virtuale? Come si modificheranno le nostre vite già oggi così mutate dall’uso della tecnologia e dall’abuso che abbiamo fatto del nostro stesso pianeta. Indaghiamo il Metaverso e la realtà virtuale che inghiotte i giovani e che rappresenta già oggi una emergenza educativa e pedagogica, senza perdere di vista i rapporti umani e il legame con la terra. In ‘2084– L’anno in cui bruciammo Chrome’, che trae la sua ispirazione tematica dal romanzo di Orwell, s’immagina che l’Occidente post-capitalista sia stato colonizzato dalla cultura cinese. La tecnologia più avanzata pervade ogni cosa: dal Metaverso all’utilizzo di droni e telecamere per controllare il livello di sicurezza della nazione. La vita della collettività è regolata dai crediti sociali: per ogni azione dei cittadini il governo assegna un punteggio. Il lavoro è diventato l’unica ragione di vita. In un appartamento di un quartiere povero di una cittadina immaginaria, una famiglia cerca, tra mille difficoltà, un riscatto sociale”.

Con quali colleghi interagirà sul palco?
“Con Francesco Maria Cordella, un attore di grande talento ed esperienza col quale avevo già lavorato alcuni anni fa e alcuni allievi del Master in Teatro pedagogia e didattica che hanno avuto la fortuna di essere scelti del regista, che è anche loro docente al Master. Giulia Scognamiglio, Graziano Purgante, Paolo Capozzo, Antonella Durante e Anna Simioli, anche loro giovani talenti”.
La regia sarà a cura di Marcello Cutugno, un regista molto importante e con un curriculum invidiabile. Avevate già lavorato insieme? Come si è trovata a interagire con lui?
“Si Marcello è un regista di grandissimo talento, uno studioso e un pedagogo appassionato di tecnologia e di musica. Firma anche il testo originale. Sono molto felice di lavorare con lui, mi ha fortemente voluta in questo spettacolo”.
Negli ultimi due anni il teatro è stato sicuramente messo a dura prova dal sopraggiungere della pandemia. Immagino che la ripresa sia difficile, no?
“Sicuramente le istituzioni non hanno sostenuto l’arte, considerandola entertainment, qualcosa di simile all’intrattenimento, divertimento, lasciando chiusi a lungo i teatri. E’ difficile anche ora che i teatri sono aperti e i festival hanno ripreso la loro programmazione garantire l’andata in scena a causa delle restrizioni ancora in atto dovute al Covid-19. Si rischia spesso di far saltare gli spettacoli per casi di contagio”.

Ripercorriamo un po’ la sua carriera. Quali esperienze da attrice le sono rimaste maggiormente nel cuore?
“Al cinema sicuramente l’esperienza con Ettore Scola nel film La cena, dove interpretavo Lolla, una delle protagoniste femminili accanto a Stefania Sandrelli e Fanny Ardant, e poi con Marco Risi con cui ho girato Fortapàsc, interpretando il ruolo della moglie di Valentino Gionta (Massimiliano Gallo), il mandante dell’omicidio del giornalista Giancarlo Siani. Con Massimo Martelli poi ho interpretato un altro bellissimo ruolo da protagonista nella commedia Il segreto del successo con Antonio Catania e i comici Malandrino e Veronica, un film che vinse il Premio Solinas. Ho trovato estremamente significativo interpretare anche i piccoli ruoli di esordio nei film Teatro di guerra di Mario Martone, I magi randagi di Sergio Citti e nell’Imbalsamatore di Matteo Garrone. Film girati da grandissimi registi dove ho imparato davvero molto. A teatro porto nel cuore i ruoli di Elena e Clitennestra, che ho interpretato nel Decimo anno, tratto dalle troiane di Euripide e l’Agamennone di Eschilo con la regia di Andrea De Rosa e Francesco Saponaro, ma anche Dene nello spettacolo di Thomas Bernard Ritter Dene Voss con Mercedes Martini e Francesco Cordella e poi il magnifico ruolo di Rita nel Cilindro di Eduardo De Filippo con la regia di Alfonso Santagata”.
E se le dico Vittorio Gassmann?
“Le rispondo un artista straordinario, di grandissimo talento, un mattatore, un uomo di grande cultura che adoravo ascoltare nei pomeriggi trascorsi insieme sul set la Cena di Scola, un flusso di coscienza a ritroso nel suo passato, di grande bellezza e splendore. Ho un ricordo vivo e intenso di quel periodo. Mi confidò che aveva visto e vissuto tutto ciò che un uomo potesse desiderare: belle donne, successo, viaggi, premi, “ma quando scendi in profondità”, mi disse, “tutto assume un colore diverso, tutto diventa fragile”. Era di una tale sensibilità che mi conquistò subito, anche umanamente”.
C’è un regista con cui vorrebbe lavorare? Perché?
“Mi piacerebbe lavorare in progetti stimolanti con registi che stimo… ne cito alcuni? Mario Martone, Matteo Garrone, Paolo Sorrentino, Andrea De Rosa, Ferzan Özpetek, Edoardo De Angelis, Pappi Corsicato, Stefano Sollima, Pietro Marcello, ma ci sono anche registe interessantissime come Emma Dante, Nina di Majo e Valeria Golino, legate incredibilmente alla mia terra e al sud con una sensibilità straordinaria”.
Qualche anno fa ha preso parte ad Un Posto al Sole, nel ruolo di Nunzia, la madre di Clara. Che ricordo ha di quel periodo?
“Un periodo molto intenso, molto stimolante, interrotto bruscamente dalla pandemia, dove ho conosciuto una grande famiglia che mi ha accolto con grande professionalità e affetto. Ho ancora ottimi rapporti con mia figlia Clara e con molti altri attori”.

Cosa le piaceva di Nunzia?
“La sua determinazione, il suo coraggio, la sua passione, la sua capacità di amare, di rischiare per amore fino a perdere la vita…”
Una storyline, quella del suo personaggio, che si è conclusa in maniera abbastanza tragica. Come mai? E’ stata una sua scelta quella di andare via?
“E’ stata una scelta che mi è stata anticipata dalla produttrice con grande delicatezza, che ho condiviso subito, anche se con dispiacere, perché ho avvertito che fosse necessaria e utile a far soffermare il pubblico su alcune tematiche importanti. Nunzia era stata l’amante di n boss della camorra con il quale aveva avuto una figlia, un uomo inaffidabile che ha saputo riconquistarla dopo 20 anni, per poi ucciderla di sua mano. Si aprono tante considerazioni utili anche a far riflettere le giovani donne che oggi sono vittime della violenza dei compagni… Bisogna saper lasciare che i personaggi possano continuare a vivere nella memoria degli spettatori e questo accade quando lasci un segno forte. Devo ammettere che ricevo ancora tantissime belle testimonianze di affetto su Facebook e Instragam e di incitazione a tornare”.
E’ rimasta in contatto con alcuni colleghi della soap?
“Si con Imma Pirone (Clara), mia figlia nella soap”.
Se capitasse l’occasione, ritornerebbe ad Un Posto al Sole?
“Assolutamente sì e con grande gioia! E’ stata un’esperienza umana e professionale di grande valore e calore umano”.
Ha avuto dei punti di riferimento quando ha deciso di fare l’attrice? Mi racconti un po’ dei suoi esordi. Quando ha deciso di fare l’attrice?
“Ho iniziato presto, durante il primo anno dell’Università, con un gruppo di ricerca diretto dal regista Mario Santella, debuttando con uno spettacolo su Vladimir Majakovskij a Officina 99, un centro sociale occupato e successivamente a Sala Assoli. Ho avuto poi la fortuna di continuare a lavorare con realtà teatrali della mia città come Libera Scena di Renato Carpentieri, Rossotiziano e Teatri Uniti, con i registi quali Francesco Saponaro e Andrea De Rosa. Ho incontrato poi ancora grandi maestri di teatro da Giuseppe Patroni Griffi a Emuntas Nekrosius a Leo De Berardinis, Alfonso Santagata, Giampiero Solari, Augusto Omolù dell’Odin Theatre per citarne alcuni. Poi è arrivato il cinema con Sergio Citti, sceneggiatore e collaboratore di P.P. Pasolini, con il quale ho debuttato nel film I magi Randagi e poi Ettore Scola, Mario Martone, Matteo Garrone, Giuseppe Piccioni, Antonietta De Lillo”.
Leggevo che lei è anche un’insegnante. Ci racconta un po’ di questa sua attività?
“Sono una professoressa universitaria di pedagogia sperimentale. Per me è naturale conciliare il mondo accademico con il mondo artistico. Sono due mondi nei quali mi sono formata e sono cresciuta e sono sempre stati presenti. Essere attrice mi ha consentito di poter indagare con più sicurezza il campo di ricerca della pedagogia sperimentale. Ho sperimentato su di me l’importanza dei linguaggi non lineari delle arti sceniche: il linguaggio espressivo, emotivo, musicale, mimico- gestuale, corpo-cinestesico che sono linguaggi fondamentali per valorizzare l’inclusione nella prassi educativa. Pratico da sempre la ricerca-azione, ma soprattutto la ricerca in azione in linea con le ultime evidenze neuroscientifiche che riposizionano il corpo al centro dell’apprendimento. Per me, il corpo, l’azione, la relazione, il contesto sono gli elementi fondanti della cognizione e sono anche gli elementi fondamentali del lavoro dell’attore nella messa in scena”.
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Interviste
Intervista esclusiva a Giuseppe Cossentino: «Attraverso le mie sceneggiature, film e libri racconto la realtà e denuncio le sue brutture»

Classe 1986, Giuseppe Cossentino, autore, regista e scrittore italiano si distingue per la sua feconda e brillante creatività e il suo sguardo rivolto al sociale. Attraverso le sue sceneggiature che sono diventate prodotti di spessore e di successo mette in evidenza tematiche come l’amore, la violenza, la bellezza, la diversità, il bullismo, le malattie rare.
Dalle inesauribili idee, lo sceneggiatore che per diversi anni ha vinto i Rome Web Awards, l’Oscar italiano del web, diversi Festival mondiali ed in concorso con diversi cortometraggi al David Di Donatello 2023, oggi è passato al cinema sociale e alla scrittura di libri a fumetti ci racconta il suo lavoro che è più la sua grande passione… svolta magnificamente!
Partiamo dal successo della tua serie web ” Passioni Senza fine” che ti ha dato tanta popolarità...
Devo dirti che sono molto felice dopo 12 anni dalla messa in onda di “Passioni Senza fine”. Questo progetto recupera quel radiodramma che un tempo si ascoltava nella radio tradizionale che via via è andato sempre più scemando scomparendo del tutto. Nel 2010, l’idea di un plot narrativo e poi la sceneggiatura e la messa in onda quel 28 febbraio del 2011 ha cambiato radicalmente la mia vita regalandomi una forte notorietà sia a me che agli attori che hanno preso parte a questo meraviglioso viaggio. Infatti, molti di loro, essendo stati ascoltati anche dagli addetti ai lavori, hanno fatto casting importanti anche per produzioni internazionali, altri scelti in spettacoli teatrali in tournée per tutta Italia ed altri ancora scelti per cortometraggi e produzioni estere importanti.

Qual è il segreto di questo successo?
Il segreto del successo è sicuramente nella mia continua costanza, di lavorare 24h su 24 oltre alla stesura di lunghe sceneggiature e dialoghi che propongono una storia forte e coinvolgente, alla definizione di personaggi e ruoli che servono poi per i casting delle voci su tutto il territorio nazionale. Il contributo degli attori e doppiatori è preziosissimo con il continuo confronto per rendere i testi ancora più vivi e veri. Sceneggiature avvincenti e reali, regia e attori bravi con la mia continua maniacale supervisione sono il vero successo di questo racconto che sembra non avere una fine per il momento.
Grazie a Passioni Senza fine e tanti altri progetti di serie e cortometraggi hai vinto l’Oscar italiano del web e la testata Open Journalist ti ha messo nella top ten dei migliori dieci sceneggiatori al mondo. Insomma, una bella soddisfazione.
Si per diversi anni ho vinto l’Oscar italiano del web sia per le diverse serie su internet, sia a livello personale per aver saputo reinterpretare quei radiodrammi che un tempo trasmettevano in radio, oggi su internet e in podcast. La top ten è stata una bella sorpresa, non credevo tanta attenzione e interesse per il mio lavoro dalla stampa internazionale. Certo che è una bella soddisfazione e mi inorgoglisce.

Cosa rappresenta per te la scrittura? Quale emozioni vuoi trasmettere attraverso le tue sceneggiature?
Per me scrivere rappresenta tutto. Senza scrivere non saprei stare, intorno la scrittura gira la mia vita. È il mio lavoro, la mia passione, il mio sogno che è diventato oggi la mia realizzazione di quello che sempre ho voluto fare sin da piccolo. Non immagino la mia vita senza scrittura, le emozioni che voglio trasmettere sono tante, io mi emoziono a scrivere ed uno scrittore che non si emoziona ed emoziona non è uno scrittore valido.
Sei anche regista: quali sono i tuoi modelli e punti di riferimento?
Sì, mi definisco più un prestato alla regia cinematografica tante le mie regie “Napoli nel Cuore”, “Elastic Heart, Un giorno a Napoli, “Non Uccidermi”, Io credevo in te” . Sicuramente tra i miei registi modello ci sono Ferzan Ozpetek e Paolo Sorrentino non mi dispiacciono.
Hai scritto serie di grande successo per il web: il pubblico che segue i tuoi prodotti che apprezzamenti fa del tuo lavoro? Qual è stato il commento che ti ha fatto più piacere ricevere?
Piacciono molto, le vorrebbero vedere ed ascoltare oltre che sul web anche sul piccolo schermo. Beh come idea non sarebbe male, chissà se un giorno succederà. Aspetto proposte interessanti ed economiche. Il pubblico che segue i miei prodotti è calorosissimo, vario e mi segue non solo dall’Italia ma dall’Europa e dal mondo. Tra i complimenti che mi hanno fatto piacere ne ricordo uno che mi ha colpito tantissimo, cioè che sono un autore con la mentalità americana e sprecato per la nostra Nazione chiusa alle novità.

Hai lavorato e lavori anche con grandi interpreti, come per esempio Lorenzo Patanè: puoi raccontarci qualche aneddoto?
Si ho avuto modo di lavorare con Lorenzo Patanè, sia in “Passioni” che in “Scandali”, ma anche con altri come Emanuela Tittocchia, Maria Rosaria Virgili, Mario Da Vinci, Ivan Boragine, Vincenzo Messina, Marco Cassini, Fabio Mazzari, Guia Jelo, Fabio Massimo Bonini, Patrizio Pelizzi, Massimo Ferroni D’Andrea e tanti altri interpreti della scena nazionale e non solo. Ed anche con l’attore Nunzio Bellino, personaggio televisivo negli ultimi anni con il quale ho stretto una grande sinergia artistica ed abbiamo molti progetti insieme. Tra gli aneddoti posso raccontare che sono persone umilissime e alla mano e per me è stato solo un piacere lavorare con questi interpreti ed oggi anche cari amici.
Infatti sei il regista di Elastic Heart, come nasce il tuo rapporto con Nunzio Bellino?
Si il rapporto con Nunzio nasce diversi anni fa attraverso i social. Seguiva il mio lavoro. Io provengo come sceneggiatore e regista dalla web serialità e lui seguiva le mie serie su internet. Mi ha contattato su facebook e ci siamo dati appuntamento in un bar, dove mi ha raccontato la storia della sua vita e mi ha mostrato la sua straordinaria capacità. Il resto credo che sia tutto nel cortometraggio e poi nel successivo libro ” L’Uomo Elastico” che bisogna vedere e leggere assolutamente per carpire la personalità di Nunzio e la sua storia che merita di andare sempre più avanti ed essere tramandata alle generazioni future come modello e a chi nascerà con la sua stessa e pericolosa sindrome!

“Elastic Heart” è un corto davvero toccante e molto forte. Tanti i premi e i riconoscimenti vinti da quest’opera di grande impatto civile e sociale.
Il corto ha un percorso abbastanza particolare, ha avuto una risonanza mediatica senza precedenti. Due Oscar del web come Miglior sceneggiatura e Trailer, siamo stati tra i 10 pitch trailers finalisti al Trailers Film Fest, in concorso al David Di Donatello 2023 ed ora ha ricevuto la ” Honorable Mention” al Festival del Cinema di Cefalu’ 2023 con giudizio di lode per la qualità dell’opera cinematografica.
Ed oggi la storia di Nunzio Bellino è diventata oltre ad un corto anche un libro a fumetti di successo dal titolo “L’Uomo Elastico” del quale sei autore e sceneggiatore.
Un libro a fumetti che educa alla diversità e all’inclusione e diventa uno stumento contro ogni forma di discriminazione e bullismo. Nunzio Bellino diventa una sorta di batman partenopeo per i vicoli di Napoli, un supereroe resiliente che combatte contro una subdola e rara patologia, la Sindrome di Ehlers-Danlos e scende in campo in difesa dei più deboli dai bulli. Un progetto che abbiamo portato in giro per l’Italia, dalla Campania, Calabria, Venezia alla Mostra del Cinema sino ad arrivare nelle scuole italiane. La mia sceneggiatura è disegnata dal bravissimo Tiziano Riverso. Il volume è edito da Antea Edizioni.
Con quale attore vorresti lavorare? Hai mai scritto un ruolo pensandolo già per un interprete preciso?
Alessio Boni, Sophia Loren, Nancy Brilli, Elio Germano, Beppe Fiorello, Pierfrancesco Favino, Giulia De Sio per citarne alcuni, sono tantissimi. Se ho scritto un ruolo pensandolo per un interprete preciso? Sì! E’ successo proprio per Lorenzo Patanè ed Emanuela Tittocchia, in Passioni senza fine nel ruolo di se stessi e la seconda volta ancora con Lorenzo per Scandali nel ruolo di un italo-tedesco, Elko Bauer.

Progetti futuri?
Continuare a scrivere, non posso elencarli tutti ne sono tanti ne riparleremo quando alcuni nuovi progetti si saranno concretizzati. Però posso dirti che ho ideato e sono da qualche tempo editore di www.gcnewsmagazine.it, attraverso il quale mi occupo di cultura, arte, attualità e gossip dopo l’esperimento riuscitissimo del sito di informazione internazionale www.italyintheworld.info con il quale diffondo il made in Italy e la cultura italiana nel mondo attraverso i news media dando luce e voce a chi lavora per far diventare grande la nostra amata Nazione.
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Interviste
Regalare emozioni: la musica di Roberto Casalino è capace di toccare le note dell’anima

By Pierluigi Panciroli
Nel vasto panorama della musica, esistono artisti che hanno l’incomparabile capacità di toccare l’anima, evocando un ventaglio di sentimenti e regalando emozioni che risuonano in ogni nota. Questa abilità non deriva soltanto da un talento innato, ma anche da una profonda empatia, una passione viscerale e una sincera comprensione dell’essenza umana. Roberto Casalino è uno di questi luminari, un cantautore la cui musica va oltre la semplice sonorità, raggiungendo il cuore dell’ascoltatore e risvegliando in lui ricordi, speranze e desideri. Le sue canzoni non sono mere composizioni; sono piuttosto viaggi emozionali, collegamenti tra il tangibile e l’ineffabile, tra l’ordinario e l’eterno. Nell’arte di Casalino, ogni nota, ogni parola, diventa un regalo per l’ascoltatore.
La capacità di trasformare sentimenti in parole e note
Dalle sue prime apparizioni nel mondo musicale, Roberto Casalino ha destato l’attenzione non solo per la sua voce distintiva, ma anche per la sua innata capacità di raccontare storie attraverso le sue canzoni. La sua carriera, costellata di successi, racconta di un artista che ha saputo combinare l’essenza della tradizione cantautorale italiana con influenze moderne, creando un sound unico e inconfondibile. Ma Casalino non è soltanto un interprete: è anche un talentuoso compositore, responsabile di alcuni dei brani più iconici della musica italiana recente, spesso scritti per voci illustri del panorama nazionale: da Tiziano Ferro a Giusy Ferreri, da Emma Marrone a Marco Mengoni. Proprio per quest’ultimo scrive insieme a Francesco de Benedettis “L’essenziale”, il brano vincitore del Festival di Sanremo 2013. La sua sensibilità nel mettere in musica emozioni profonde e universali ha fatto sì che molte delle sue creazioni diventassero vere e proprie colonne sonore della vita di intere generazioni. La forza di Casalino risiede nella sua capacità di trasformare sentimenti in parole e note, di creare un legame intimo con l’ascoltatore, rendendo ogni canzone un viaggio emozionale unico. Nel panorama musicale italiano, la sua voce risuona come un eco potente e autentico, un testimone del potere trasformativo della musica.
I segreti di una carriera così longeva
Recentemente ho avuto la fortuna di conoscere personalmente questo grande artista e confrontarmi con lui. Roberto è stato tanto gentile di concedermi la possibilità di pubblicare le risposte alle mie domande sul blog menover50mode.com (segui questo link per leggere l’intervista a Roberto Casalino), mi ha colpito particolarmente una sua frase, in cui ha affermato: “Scrivo solo e soltanto quando sono ispirato e ho bisogno di farlo se sento di aver qualcosa da dire, da raccontare”.
Questa dichiarazione, in tutta la sua semplicità, rivela molto del processo creativo di Casalino e della sua dedizione autentica all’arte della composizione. Mentre molti artisti potrebbero sentirsi obbligati a produrre costantemente, indipendentemente dal loro stato emotivo o ispirazione, Casalino si attiene fermamente al principio che la qualità e l’autenticità vengono prima della quantità.
La sua scelta di scrivere “solo e soltanto quando è ispirato” sottolinea l’importanza dell’autenticità nella sua musica. Non si tratta solo di produrre un brano per rispettare scadenze o aspettative del mercato, ma di ascoltare il proprio cuore e la propria anima, attendendo quel momento di ispirazione genuina. Questo approccio garantisce che ogni canzone sia un riflesso sincero dei suoi sentimenti, delle sue esperienze e delle storie che desidera condividere.
“Se sento di aver qualcosa da dire, da raccontare” suggerisce una profonda responsabilità che Casalino sente come artista. Sa che le sue parole possono toccare, ispirare e cambiare le vite di coloro che ascoltano. Così, non si prende alla leggera l’atto di scrivere e condividere. Ogni brano diventa un pezzo del suo cuore, un frammento della sua anima, offerto all’ascoltatore in un atto di pura vulnerabilità e fiducia.
L’album “DIECI PICCOLE RAGIONI”
DIECI PICCOLE RAGIONI è il nuovo album di Roberto Casilino, uscito il 15 settembre ha riscontrato un forte apprezzamento dalla critica e dal pubblico.
I temi centrali del disco toccano argomenti come il trascorrere del tempo, la ricerca della libertà, l’importanza del perdono e della compassione, nonché sfumature di amore sia benefico che distruttivo. Gli eventi che hanno caratterizzato l’esistenza del cantautore negli scorsi due anni sono impressi in queste canzoni, mostrando luci e ombre della sua quotidianità.
Le DIECI PICCOLE RAGIONI rappresentano i dieci segmenti dell’immagine di copertina che formano il volto dell’artista. È come se un’immagine venisse frantumata, producendo frammenti che si tenta di riunire a fatica, ognuno infatti muta a causa del tempo e delle esperienze acquisite. La persona che emerge da questo processo non è necessariamente migliore o peggiore di prima: è semplicemente diversa e merita attenzione.
Pierluigi Panciroli
https://menover50mode.com/
Interviste
Intervista esclusiva a Diletta Acanfora: «Punto in alto, sogno di condurre Sanremo»

Diletta Acanfora, attrice e conduttrice, è uno dei volti della squadra di Azzurro – storie di mare, il fortunato programma condotto da Beppe Convertini su Rai 1 e prodotto dal team storico di Gennaro Coppola con Gianmarco Ravo. Noi l’abbiamo incontrata in esclusiva per voi.
📸 Ph. Armanda Marie Annucci
Diletta, com’è nata questa nuova avventura?
“La mia collaborazione con Azzurro – storie di mare nasce da lontano, in quanto il produttore del programma, Gennaro Coppola, mi vide a teatro ed ebbe l’intuizione di avviarmi alla carriera della conduzione televisiva.”
Contenta?
“Il bilancio personale è sopra le aspettative, abbiamo raggiunto dei numeri di ascolti altissimi, picchi di oltre un milione. E sto avendo un forte riscontro nei tanti messaggi anche sui social, dove non mi aspettavo una risposta simile. Tanti nuovi followers e persone che mi chiedono della mia rubrica e degli sport che vedremo nelle prossime settimane!”

Ti sei divertita in giro per la penisola?
“Molto, e ci sono aneddoti divertenti; abbiamo girato l’Italia on the road con una bella troupe e qualche volta, tra caldo e stanchezza, è capitato di dimenticare qualche membro dell’equipaggio in una location!”
Ha sempre desiderato far parte del mondo dello spettacolo?
“Mi sono avvicinata al mondo dello spettacolo da bambina, con lo studio del canto; sono un soprano, e successivamente passando dal teatro musicale al teatro di prosa, giungendo infine al mondo dell’audiovisivo e del giornalismo.”

Altri progetti?
“Adesso mi sto dedicando alla conduzione televisiva, in particolare a tre nuovi format di cui a brevissimo vi parlerò, in partenza già quest’inverno.”
Chi è Diletta senza trucco nella vita di tutti i giorni?
“Fuori dalla TV e dal mondo dello spettacolo c’è una ragazza, Diletta, che porta avanti la sua vita tra famiglia, affetti, impegni, che crede ancora al valore delle relazioni umane e dei sentimenti, che ama tutelare il suo privato, non eliminandolo completamente dai social, ma riuscendo a bilanciare, custodendo dei momenti solo per sé.”

Come ti descriveresti con qualche aggettivo?
“Tre aggettivi mi contraddistinguono: sono ironica, stacanovista ed esuberante!”
Passioni e hobby del tuo tempo libero?
“Buona parte delle mie passioni le riverso nel mio lavoro, ho una passione per i felini, amo i gatti ed amo viaggiare! È stato il massimo per me unire la mia passione per i viaggi e la scoperta del nuovo al mio lavoro.”
Un sogno nel cassetto?
“Il mio più grande sogno, (potrebbe apparire scontato), è quello di arrivare a condurre Sanremo!!! Punto in alto, d’altronde è un programma che mi permetterebbe di mettere in atto tutte le mie sfaccettature, dalla conduzione, alla recitazione al canto.”

Sei anche attrice. Perché ti piace il teatro dove hai una certa esperienza?
“Amo il teatro perché mi permette di interpretare mille personalità e di studiarne gli aspetti più profondi.”
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Interviste
Venezia nel cuore: Isabelle Adriani racconta il suo ritorno alla Mostra e l’emozione del nuovo film ‘Il Giardino delle Fate’

Incontriamo Isabelle Adriani, tra le star di Venezia per un grande progetto.
IL GIARDINO DELLE FATE
Il nuovo film della IA ACADEMY, scritto e diretto da Isabelle Adriani e prodotto dai Conti Palazzi Trivelli, sarà presentato in prima assoluta durante l’80’esima Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, Venerdì 8 Settembre 2023 alle ore 17:00 presso la Sala Tropicana 1 della Fondazione Ente dello Spettacolo all’interno dell’Hotel Excelsior di Venezia Lido.
L’accademia di Fiabe, Cinema e Teatro, fondata e diretta da Isabelle Adriani nel 2022 con sede nello storico Palazzo Palazzi Trivelli nel cuore di Reggio Emilia, sbarca a Venezia per la premiere del lungometraggio “Il Giardino delle Fate”, interpretato dagli allievi della Academy dai 6 ai 70 anni. Tra le guest stars anche la Contessa Chiara Dona’ dalle Rose e Angelo Maggi. Ospite d’onore Luciano Ligabue.
Con l’occasione si terrà anche la prima edizione dell’ IA ACADEMY FILM AWARDS, durante la quale saranno premiati i giovani talenti che hanno preso parte al film, fra i quali, per la prima volta sugli schermi, Linda Ligabue, Riccardo Caselli, Anna Pingani, Cecilia Predieri e il trombettista Amedeo Crotti.

Il film narra la struggente avventura di due orfani che ritrovano la gioia di vivere, grazie all’arte, all’amicizia, all’amore e ad un pizzico di magia, incontrando le Fate e i Maghi dei 4 Elementi. In collaborazione con Progetto Pulcino.
A cura di Roberto Mallò
Isabelle, emozionata di tornare a Venezia?
“Venezia è un po’ il mio posto del cuore, è qui che è cominciata la mia carriera ed è qui che presentiamo il mio nuovo film: Il Giardino delle Fate.”
I momenti più belli della sua carriera internazionale…
“Dopo la Laurea in Storia e parecchi film italiani, mi sono trasferita negli Stati Uniti dove ho studiato regia presso la New York Film Academy ed ho lavorato in numerose produzioni americane. Direi che uno dei momenti più belli è stato sul set di INFIDEL con Jim Cavieziel (ora al cinema con il controverso SOUND OF FREEDOM). Abbiamo girato in Giordania nel 2019, a Lima e nel deserto del Wadi Rum, un’esperienza magnifica! Avevo un doppio ruolo, una giornalista/spia sotto copertura, ho anche dovuto guidare un elicottero. Una sera abbiamo fatto una videochiamata con Mel Gibson, un giorno svelerò cosa mi ha detto e poi, naturalmente, il Waltzer con Zac Efron, lo sketch con Danny de Vito, ma anche la notte sui tetti di Roma con Penelope Cruz mentre giravamo Twice Born e all’Aquila con George Clooney per The American, o a Puerto Rico con John Cusack e a Cuba con Brignano…”

Prossimi progetti a cui stai lavorando?
“Ho fondato la mia Academy di Fiabe, Cinema e Teatro nel 2022, abbiamo già prodotto il Film Magic Dreams (ora su Amazon Prime UK) e dopo la premiere del nuovo film Il Giardino delle Fate all’80esima Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, che ho scritto e diretto e nel quale recitano molti dei miei studenti, siamo già pronti per il nuovo anno accademico con il Musical dal titolo ‘Lo specchio magico’ e ‘Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare’. In più, durante l’anno, gireremo degli Short Movies con protagonisti i miei allievi. Sono molto orgogliosa di aver aperto la mia Academy, è un modo per trasmettere ai miei ragazzi le mie numerose esperienze nel mondo del cinema, in Italia e all’Estero.”
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Interviste
Dal Tè alle Onde del Mare, intervista esclusiva ad Elena Campanile

Grandi riscontri per Elena Campanile, scrittrice, insegnante, artista e nel cast di “Azzurro – Storie di Mare,” il programma condotto da Beppe Convertini e prodotto dal team storico capitanato da Gennaro Coppola con Gianmarco Ravo. Ecco la nostra intervista esclusiva!
Com’è nata l’idea della tua partecipazione ad Azzurro?
“L’idea della mia partecipazione ad Azzurro è nata grazie a Gennaro Coppola, che circa un anno fa invitai a casa mia per un tè. Da quel momento lui è rimasto piacevolmente impressionato dalla mia passione per il tè e per il suo rituale, così mi ha invitata a realizzare uno spazio dedicato al tè nella sua importante produzione sulla Rai.”
Ti aspettavi questo grande successo che avete avuto con Azzurro?
“Il successo è sempre l’apice di un lungo percorso di lavoro fatto di passione e competenza. Persone che insieme creano un prodotto vincente, proprio come è accaduto per Azzurro – Storie di Mare. Indubbiamente per me è stata un’esperienza nuova e sorprendente.”

Qual è il tuo legame col tè?
“Il mio legame con il tè è recente. La mia passione nasce prima di tutto per le tazze da tè, che mi hanno sempre affascinata. Successivamente mi sono avvicinata al tè con maggiore consapevolezza, e ho anche conseguito una certificazione presso l’Accademia di Londra del tè.”
Quali preferisci?
“Il tè bianco, aromatizzato al fiore della passione! Ma se proprio devo riconoscere un tè che mi piace in maniera particolare, è il tè nero. Mi piacciono tutti i colori del tè, l’importante è saperlo preparare.”

Il bilancio personale e anche del grande successo del programma?
“Non posso che pensare agli autori, al conduttore Beppe Convertini, che hanno reso questo programma interessante e equilibrato. Sono felice che lo spazio dedicato al tè abbia attratto un numero sempre crescente di persone.”
Come descriveresti il timoniere Beppe Convertini? Come ti sei avvicinata al mondo dello spettacolo?
“Beppe Convertini è un grande professionista della televisione. Con me sono bastate poche battute e immediatamente ci siamo intesi, creando questo angolo dedicato al tè.”
Quali sono state le tappe principali e fondamentali della tua carriera?
“Sono un’insegnante di Storia e Filosofia da oltre vent’anni con spiccate doti artistiche e una smisurata passione per il tè.”

Quali sono i progetti a cui ti stai dedicando adesso?
“Sto ultimando la scrittura di un libro che racconta di tè e non solo… sarà pronto per questo autunno.”
Chi sei fuori dalla TV e dal tuo lavoro come persona comune?
“Cerco sempre di essere me stessa, una persona sincera ed autentica. Il mio lavoro di insegnante è connaturato alla mia persona.”
Tre aggettivi per descriverti?
“Empatica, simpatica e lunatica…”
Hobby, passioni, tempo libero?
“Canto, letture, cucito, cucina, Tè. Il tempo libero? Lo dedico alla famiglia e agli incontri con il tè.”

Un sogno nel cassetto?
“Aprire una elegante sala da tè, che possa diventare un luogo per anime belle ed evocare atmosfere dei tempi lontani con una rinnovata visione sulla tradizione…”
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Interviste
Intervista esclusiva a Roberto Lipari: Dal cinema alla TV, una stella in ascesa

Roberto Lipari, siciliano doc, è davvero uno dei volti più promettenti della tv. In breve tempo da Zelig è approdato a Striscia la notizia ed è uno dei conduttori più amati in coppia con Sergio Friscia. Ma Lipari ha anche fatto il salto nel cinema come attore e regista, e da questa estate su Prime video è disponibile il suo secondo film “So tutto di te”. Lo abbiamo incontrato al prestigioso Nations award, kermesse internazionale con grande attenzione ai temi legati all’ambiente. Lipari, simpatico e disponibile, appare inarrestabile con una grande carriera in forte ascesa e un futuro di immense soddisfazioni.
Roberto, sei contento su questo secondo film?
“Moltissimo. Ci ho messo tutto me stesso.”
“So tutto di te” è una commedia sentimentale che fa della satira il suo tratto distintivo. Puoi dirci di più sul tuo personaggio e sulla trama?
“Roberto, il mio personaggio, è un trentenne che riesce sempre a dire la cosa sbagliata al momento sbagliato. Lavora come agente immobiliare ed appare sempre un po’ distratto e impacciato, anche in amore. A fare da sfondo in tutta la storia c’è il teatro dei pupi del nonno di Roberto interpretato da Leo Gullotta, che ho fortemente voluto. Il film è girato a Palermo, una scelta che risuona come una metafora: nella società contemporanea dominata dai social e dall’intelligenza artificiale, proviamo a capire quanto siamo ‘pupi’ nelle mani di algoritmi e grandi multinazionali. Ho girato in sequenza dopo ‘Indiana Jones’ e ora ‘Il Gattopardo’ e ‘The Bad Gay 2’. Il capoluogo della Sicilia è prolifico, ora si gira tanto. E approfittiamone. La Sicilia, con il suo turismo, sta vivendo un grande momento. È meglio associare la Sicilia con queste bellezze piuttosto che con l’immagine della mafia; si può raccontare e prendere in giro nel modo giusto.”

Attore e regista. Com’è il bilancio?
“Ottimo. E penso già al terzo film! Sono onorato che Gullotta abbia accettato. È un maestro, un grande in tutto. Sono grato, e poi ho nel cast gli amici Sergio Friscia e Barbara Tabita. Cosa manca? Solo un appello a Tornatore. Magari leggesse e mi ascoltasse… sognare non costa niente.”
Striscia la notizia ha fatto boom di ascolti con te e Friscia. Felice?
“Contento assai! In fondo ci divertiamo e la gente lo capisce. Facciamo sempre del nostro meglio con l’impegno di Striscia. Ho sempre Sergio su cui contare. E menomale! Sono felice dei tanti messaggi e delle persone che ti incontrano per strada e mostrano affetto trattandoti come uno di famiglia.”
Sei stato uno dei grandi volti del Nations award tra il Premio Oscar Murray Abraham e gli attori popolarissimi di Terra Amara. Qual è il tuo appello per l’ambiente?
“La situazione è drammatica, lo dimostra il clima. Abbiamo il dovere di amare il mondo che ci ospita, comportarci bene, con rispetto. Il rispetto comune delle regole potrebbe fare molto se tutti ci uniamo e ci crediamo.”
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Interviste
La bellezza e la determinazione di Lavinia Abate, l’incredibile storia di Miss Italia 2022

Lavinia Abate è stata incoronata Miss Italia il 21 dicembre 2022 presso l’hotel Crowne Plaza Rome St. Peter’s, battendo altre 20 concorrenti provenienti da ogni regione della penisola. La giuria, composta da personalità del mondo dello spettacolo come Fioretta Mari, Francesca Manzini e Massimo Boldi, ha scelto Lavinia come ragazza più bella d’Italia.
Chi è Lavinia Abate: Miss Italia 2022
Nata a Roma, nel 2004, figlia di Fiorenzo, impiegato alla Telecom, e di Camilla, insegnante di inglese con origini scozzesi, Lavinia è una ragazza determinata e bella dentro. Pratica danza moderna e contemporanea da 12 anni, suona il pianoforte e compone canzoni.
Ha frequentato il liceo scientifico Azzarita, dove si è distinta per la bravura e la media dell’otto. Modesta, sensibile e trasparente, Lavinia è un esempio per le ragazze che cercano di realizzare i propri sogni con impegno e passione.
Lavinia Abate: una fisicità e una personalità che non passa inosservata
Lavinia ha conquistato il pubblico della storica manifestazione, con la sua bellezza naturale e l’eleganza. Alta 1,76m, con capelli castano chiaro e occhi marroni, la giovane romana ha catturato l’attenzione dei giudici e del pubblico con il suo sorriso contagioso e la sua forte determinazione. Lavinia non ha tatuaggi, preferendo una figura pura e semplice.

La sua personalità brillante e intraprendente la rende un’ambasciatrice perfetta per il nostro Paese, ispirando una nuova generazione di ragazze italiane a realizzare i propri sogni con impegno e dedizione.
La passione per la musica
Lavinia Abate è una ragazza dalle molteplici passioni. Oltre alla danza, infatti, la giovane romana è appassionata di musica e canto, in particolare di pianoforte. La passione di Lavinia per la musica è stata messa alla prova anche durante la serata finale di Miss Italia 2022, quando ha eseguito sul palco un brano inedito, scritto da lei, intitolato “Vino Rosso”. La sua performance ha dimostrato il talento e la determinazione di questa giovane donna, che ha tutte le carte in regola per diventare una stella della musica italiana.
Ora Lavinia, che ammira artiste come Adele e Ariete, si appresta a vivere una nuova avventura come ambasciatrice della bellezza e della cultura italiana. La giovane Miss Italia ha dimostrato di avere tutte le qualità per rappresentare al meglio il nostro Paese e di essere in grado di affrontare ogni sfida con impegno e dedizione.
Single o impegnata?
La neo Miss Italia 2022, non ha attualmente alcun legame sentimentale. La giovane ha confessato di non avere un fidanzato, ma di essere ancora in buoni rapporti con il suo ex-partner. “Adesso sono concentrata su di me“, ha spiegato. Sebbene non abbia un’idea precisa dell’uomo ideale, ha elencato alcune caratteristiche che apprezza dell’altro sesso, come la statura elevata, un viso dolce e occhi espressivi, un carattere forte e una mente aperta.
Romana “purosangue”, non segue il calcio e non si interessa ai calciatori che – a suo dire – si concentrano troppo sull’aspetto fisico. Tuttavia, come ogni giovane, ha le sue preferenze: “Preferisco gli uomini con i capelli scuri“, ha recentemente dichiarato.
I problemi fisici
In una recente intervista, Lavinia Abate, ha svelato un particolare intimo della sua vita privata, parlando del problema di salute che l’ha afflitta per anni. La giovane ha confessato di soffrire di scoliosi fin dall’età di 14 anni, e di aver dovuto portare un busto rigido per quattro lunghi anni. La scorsa estate, grazie ai medici e fisioterapisti dell’Isico, Lavinia ha finalmente potuto togliere il corsetto, che l’ha resa insicura e diversa dagli altri.
Secondo la ragazza, i medici dell’Isico sono stati i suoi veri angeli custodi: è grazie a loro che la sua schiena ha potuto sorreggerla durante lo show, senza particolari disagi. Nonostante ciò, la schiena di Lavinia non potrà mai tornare alla normalità, ma la giovane ha imparato ad accettarsi per come è, compresi i suoi acciacchi fisici. Lavinia considera questa una vittoria personale, importante tanto quanto il trionfo a Miss Italia.
La nostra intervista esclusiva
Dopo aver “sbirciato” qualcosa su di lei, abbiamo deciso di incontrarla per saperne di più. Ed è con immenso piacere che, dopo Zeudi Di Palma (Miss Italia 2021), vi presentiamo la nostra intervista esclusiva a Miss Italia 2022, Lavinia Abate!

Ciao Lavinia, cosa è successo dentro di te quando hai sentito il tuo nome chiamato come vincitrice di Miss Italia?
“Ad essere sincera ripensando a quel momento ho difficoltà a ricordarmi a pieno come mi sono sentita una volta sentito il mio nome. Penso sia normale non ricordare dettagliatamente questi momenti quando si è sommersi da un emozione così grande. È come se il mio corpo, per controllare le mie emozioni, si fosse sospeso momentaneamente lasciandomi a bocca aperta tanto da coprirla con le mani per la sorpresa. Le mie orecchie sembravano tappate e tutti i suoni, dalle parole pronunciate dai vari giornalisti fino alle urla di gioia delle mie compagne, erano ovattati. Non avevo modo di pensare dal momento che tutti volevano la mia attenzione, la mia foto, la mia intervista… Avevo difficoltà a parlare e a descrivere a pieno le mie emozioni in quanto non le avevo ancora metabolizzate. Nell’attimo in cui venne detto il mio nome, “Lavinia” non era più quella di prima. È assurdo da pensare ma è come se in un solo secondo, da quella che era una giovane ragazza sognatrice e piena di ambizioni, conosciuta solo dai suoi familiari e dal suo piccolo gruppo di amici della sua zona diventa una specie di celebrità, una ormai donna ammirata da tutti, riconosciuta e vista da tutti i giornali d’italia. Se dovessi descrivere in tre parole le emozioni che provai su quel palco nel momento della proclamazione della vincitrice sono: sorpresa, orgoglio e felicità.”
Ad esclusione della proclamazione, qual è stato il momento più emozionante per te durante l’intera esperienza di Miss Italia?
“Sicuramente il momento più emozionante è stato quando ho fatto il primo passo in questo concorso ovvero la mia prima selezione. Non avevo mai partecipato al concorso o tantomeno fatto esperienze di questo genere. Non ho mai sfilato e non ho mai avuto l’opportunità di entrare nel mondo della moda e dello spettacolo, su una cosa sola avevo conoscenza: la musica, nonché la mia più grande passione. Proprio quella sera feci la mia prima “passerella” davanti ai giudici ma anche la mia prima e vera esibizione portando un brano composto e cantato da me. Ricordo di essermi sentita agitata e forse anche inadeguata ma quando suonai il mio brano, nonostante la paura di non piacere ai giudici e al pubblico, mi sono sentita a mio agio, completamente me stessa. L’iniziare un’esperienza di cui non ci si sente a proprio agio proprio perché nuova e inesplorata, è ciò che spaventa di più ed è per questo che lo considero il momento più emozionante. Dalla prima vittoria decisi di portare sempre me stessa in tutte le tappe del concorso portando con me le mie passioni.”

Con che animo hai vissuto questa straordinaria esperienza? Avresti mai potuto immaginare di giungere alla vittoria finale?
“Data la casualità della mia iscrizione al concorso non avevo nessun tipo di aspettativa ma solo una grande voglia di buttarmi in una nuova esperienza, mettermi in gioco e conoscere il mondo di miss Italia. Ho vissuto questa esperienza con divertimento, passione e spensieratezza, pronta a imparare qualcosa di nuovo e a conoscere nuove persone. Sono rimasta felicissima per aver scoperto nuove amicizie con molte delle ragazze finaliste provenienti da tutt’italia. Raramente ti capita di conoscere in una botta sola tante ragazze che vengono da ogni regione di italia ed è infatti una delle tante cose per me belle del concorso. Ammetto che prima ancora di iniziare il concorso per me era praticamente impossibile vincere ma arrivata in finale la possibilità era sempre più bassa e a quel punto ho iniziato a credere un po’ di più in me stessa e in una possibile vittoria. Ero così contenta dell’esperienza fatta e delle persone conosciute, ho sempre creduto nelle mie ambizioni e nella realizzazione di esse a prescindere dal concorso. Se non avessi vinto non mi sarei scoraggiata ma sono sicura che avrei continuato comunque a inseguire i miei sogni. Sono orgogliosa del traguardo raggiunto ma non mi fermerò, prossimo traguardo: diventare una cantautrice e fare musica perchè nella vita secondo me non bisogna mai darsi limiti.”
Partecipare ad un concorso di bellezza è un qualcosa che hai rincorso da tempo? Come e quando hai deciso di partecipare?
“Questa domanda sembra stata fatta apposta per me… L’idea di iscrivermi al concorso è nata da una pura casualità, esattamente l’estate scorsa. Di concorsi di bellezza ce ne sono tanti ma Miss Italia è sicuramente quello più acclamato e riconosciuto in tutt’Italia. Nel corso degli anni amici e conoscenti mi hanno spesso consigliato di entrare nel mondo della moda ma non mi era mai capitato di ricevere commenti del tipo “perché non partecipi a un concorso di bellezza come Miss Italia?” …fino a quest’estate. Era metà agosto e io e la mia famiglia ci trovavamo in sala d’attesa per prendere un tavolo a un ristorante del paesino in Sardegna dove tutti gli anni passiamo l’estate. Proprio in quel momento entra una coppia: era Caterina Murino con il suo compagno (suppongo). Si avvicinò verso di me e a i miei genitori facendomi i complimenti sul mio aspetto e raffinatezza nei miei modi. Si presentò come un ex finalista di miss italia del ‘97 che grazie al concorso è riuscita ad entrare nel mondo dello spettacolo e ora è un attrice di grande successo, soprattutto in Francia! Mi invita a partecipare al concorso purché riteneva che avessi tutte le carte in regola. È così da questo casuale incontro decisi il giorno dopo di iscrivermi prendendolo come un segno del destino e da lì cominciò tutto il mio percorso a Miss Italia. Ripensandoci mi sembra di vivere in un film per la casualità di questi eventi che mi hanno fatto raggiungere un traguardo emozionante come questo. In parte devo il merito a Caterina Murino perchè senza di lei non so se avrei mai intrapreso questa strada e ora non sarei qui! Ringrazio anche il supporto dei miei amici e familiari per essermi sempre stati accanto.”

Uno dei momenti clou della finale di Roma è senza dubbio il discorso. Tu come lo hai preparato? C’è stato qualcuno in famiglia o al di fuori che è stato fonte di ispirazione?
“Si quest’anno il concorso si è concentrato non più solo sulla bellezza ma anche su quello che c’è dentro ogni ragazza scoprendone la personalità, il carattere, le passioni, cosa c’è dietro un bel fisico e un bel viso. Io quando mi ero iscritta non sapevo di questa nuova concezione di bellezza che il concorso ha voluto valorizzare ma nonostante questo ho voluto lo stesso, di mia spontanea volontà, portare alla luce le mie passioni. Una cosa su cui sicuramente non ero preparata era il discorso… Non sono mai stata una ragazza portata per esporre bene concetti o in generali miei pensieri e considerazioni, solitamente mi esprimo con la musica. Il concorso sotto questo punto di vista mi ha messo molto alla prova regalandomi una maggiore sicurezza nel parlare davanti a un pubblico, come per esempio quando andai alla Rai per la prima volta nel programma ‘I fatti vostri’. Per la finale l’unica cosa su cui ero ansiosa era il discorso, non perché non avessi nulla da dire ma perché avevo paura di non riuscire ad esporre bene. Una persona importante che mi ha aiutata molto sotto questo aspetto è sicuramente mio padre. Ammiro come mio padre riesca ad essere così conciso quando parla, ad essere in grado dì collegare un argomento a un altro dovuto anche alla sua ampia conoscenza. Addirittura spesso do per scontato che lui sappia tutto e non mi faccio scrupoli a chiedergli qualcosa. Una volta gli chiesi com’era possibile che sapesse tutte queste cose in così tanti campi e lui mi rispose: “sono sempre stato una persona molto curiosa e mi ricordo che fin da piccolo appena c’era un qualcosa che non sapevo andavo subito a documentarmi, mi incuriosivo di tutto quello che mi circondava e non sopportavo non sapere le cose.” Così come quasi in tutto, in preparazione alla finale ho chiesto il suo aiuto che mi è stato d’oro. Alla finale ho deciso di portare come frase che mi rappresenti una del filosofo Seneca che dice: “non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove vuole andare”. Lascio a te comprendere questa mia scelta.”
Come hai affrontato le sfide del concorso, come il controllo del peso, la preparazione delle sfilate e la competizione con le altre concorrenti?
“Non avendo mai partecipato a un concorso o tanto meno fatto sfilate mi trovavo abbastanza impreparata e preoccupata sul come affrontare le varie sfide. Non mi sono mai preoccupata del mio peso ho sempre pensato che la cosa importante fosse mangiare tutto purchè salutare e in maniera moderata. Mio padre ha introdotto a casa una cucina salutare eliminando ciò che conteneva solo grassi o grandi quantità di zucchero. Mio padre mi ha insegnato che è importante però non mangiare sempre lo stesso piatto ma variare ogni giorno. Per quanto riguarda le sfilate mi ricordo che i giorni precedenti alla prima selezione mi mettevo a camminare sui tacchi per casa simulando una sfilata ed accompagnandomi con della musica che mi gasasse. Nonostante non abbia esperienze da sfilate so di avere una buona postura dovuta anche all’indossamento del corsetto che sicuramente aiutò molto nel portamento. Non ho mai cercato competizione con le altre ragazze. Non avevo interesse nel prevalere sulle altre. Purtroppo sembrerà strano ma ho sempre avuto poca autostima sommersa dalle mie insicurezze che ancora ora mi porto appresso nonostante il risultato ottenuto.”

Immagino che le persone a te vicine avessero delle aspettative durante la finale. Come le hai gestite?
“In realtà, come spiegato precedentemente e nello specifico, data la casualità della mia iscrizione al concorso, nessuna delle persone a me vicine aveva aspettative nei miei confronti. Io stessa, nelle mie varie interviste, ho ribadito che ho sempre tenuto le aspettative basse, non solo durante la finale, ma anche per tutta la durata del concorso. Sostengo che crearsi aspettative sugli avvenimenti e sulla vita in generale, possa portare solo a delusioni e sofferenze. È bello vivere le situazioni e le esperienze con spensieratezza, dando il massimo a prescindere da tutto.”
C’è qualche persona a cui attribuisci il tuo successo a Miss Italia?
“Attribuisco il mio successo alle persone che mi hanno reso la persona che sono oggi: i miei genitori, fratelli e, in generale, alle persone che mi stanno vicine. Li ringrazio per il supporto che mi danno sempre, in ogni cosa che faccio e in ogni difficoltà che mi si presenta davanti. Assegno il mio successo in parte anche a me, nella mia costanza nel migliorarmi, nel proseguire con grande determinazione le mie ambizioni e nel mettere il cuore in tutto quello che faccio. Siccome nella vita giocano un ruolo importante anche le opportunità, nel mio caso devo molto anche a Caterina Murino, che mi ha introdotto all’interno di questo concorso.”

Lavinia, qual è il tuo rapporto con la famiglia? È cambiato dopo la vittoria di Miss Italia?
“Con la mia famiglia ho un bellissimo rapporto. Sono cresciuto in una famiglia che mi ha sempre supportato e incoraggiato a perseguire i miei sogni. La mia vittoria di Miss Italia non ha cambiato il nostro rapporto, ma ha sicuramente creato un’esperienza unica che abbiamo vissuto insieme con grande entusiasmo e orgoglio. La mia famiglia è stata presente per me in ogni fase del concorso, dalla preparazione all’evento finale. Il loro sostegno e il loro amore mi hanno dato la forza e la determinazione di affrontare tutti i momenti difficili e di perseguire il mio obbiettivo. Sono fieri dei mie traguardi raggiunti e mi sosterranno per quelli futuri.”
È stato un anno molto importante per te: hai sostenuto anche esame di maturità, dimostrando una straordinaria determinazione e impegno. Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato durante la preparazione e come hai conciliato gli impegni di Miss Italia con lo studio?
“Hai detto bene, determinazione e impegno sono a mio parere le due qualità che ti permettono di fare qualsiasi cosa. Queste sono le qualità che mi caratterizzano e se ora sono arrivata fin qui, lo devo alla mia determinazione e al mio impegno che metto in tutto quello che faccio e con un pizzico di amore e umiltà. Queste qualità sono anche la ragione per cui sia riuscita a gestire lo studio e gli impegni di Miss Italia, oltre al fatto che sono sempre stata una ragazza che ama riempirsi le giornate. Prima del concorso, oltre allo studio, mi dedicavo al canto, alla danza, al piano e al disegno. Poi, purtroppo, con gli impegni del concorso e l’esame dietro l’angolo, ho dovuto sacrificare qualche impegno, che più che impegno preferirei chiamarla passione. Sono una ragazza piena di passioni e mi ritengo fortunata ad avere avuto una famiglia che mi abbia permesso di coltivarle sostenendomi sempre. Con Miss Italia, ho lasciato temporaneamente le lezioni di canto e piano, continuando però a ballare per potermi sfogare e tenermi in forma. Dico temporaneamente perché appena avrò più tempo le riprenderò subito perché credo ancora di avere tanto da migliorare. Sono una ragazza ambiziosa e a volte i miei bellissimi risultati non mi soddisfano abbastanza e questo mi porta a migliorare sempre di più. Detto questo, ringrazio anche il concorso che ha compreso le mie esigenze scolastiche e mi è venuto incontro permettendomi soprattutto l’ultimo periodo di dedicarmi all’esame di maturità. La sfida più grande è stata adattarmi a questo nuovo stile di vita e parlo quindi dei primi mesi, quando oltre alla novità della nuova Miss Italia, piena di interviste e impegni, dovevo ricominciare la scuola dopo le vacanze di Natale. Ammetto che la notorietà a cui non ero abituata mi ha distratto nel primo momento, rendendomi difficile gestire il tutto. Piano piano sono riuscita a conciliare i miei impegni, prestando tempo, seppur meno, anche ai miei amici.”

Hai mai subito delle critiche o dei pregiudizi a causa della tua partecipazione al concorso?
“Le critiche e i pregiudizi li ho ricevuti, ma penso sia impossibile non riceverli quando inizi ad avere un minimo di notorietà. Per mia fortuna, le uniche critiche che ho ricevuto sono da parte di persone che non conosco personalmente… le persone che mi conoscono, invece, sono fiere del traguardo che ho raggiunto e la mia umiltà mi ha permesso di rimanere con i piedi per terra, rimanendo la Lavi di sempre, anche attorno ai miei amici e parenti. L’unica cosa che posso dire è che i miei amici e conoscenti hanno trovato inaspettato questo risultato per il semplice fatto che mi conoscono come una normale ragazza, carina certamente, ma non una Miss Italia. ‘Lavi, sei una ragazza bellissima ma wow, assurdo che una mia amica sia diventata Miss Italia!’ Queste sono le parole che spesso mi capita di ricevere e ammetto che a volte anche io trovo difficoltà a crederci e fingo di essere una ragazza qualunque. Sicuramente, una cosa che ho apprezzato poco da quando sono stata eletta Miss Italia è avere conoscenti che hanno cambiato approccio nei miei confronti solo per il mio titolo da Miss Italia, o oppure gente che si è fatta risentire dopo tanto tempo… Per fortuna, i miei amici più stretti invece mi trattano come sempre e questo mi permette di trovarmi a mio agio e rilassarmi, senza dover soddisfare le aspettative di nessuno e semplicemente essere la Lavi di sempre.”
Hai qualche consiglio per le giovani ragazze che vogliono seguire le tue orme e partecipare a un concorso di bellezza?
“Certamente, penso che i concorsi di qualsiasi tipo debbano innanzitutto essere presi con leggerezza. Per facilità, scrivo come se mi stessi rivolgendo a un’ipotetica giovane ragazza. Il concorso è un’opportunità ma non sarà la tua unica ragione per proseguire i tuoi sogni. Ci vuole duro lavoro, determinazione e tanta passione. Basta pensare a me: il mio sogno è diventare una cantante o, in generale, entrare nel mondo della musica. Di certo, non ho partecipato al concorso perché pensavo che con esso sarei potuta diventare una cantante… L’ho presa come una esperienza e un’opportunità per magari arrivare ad avere contatti e una generale visibilità. Lo stesso vale per il mondo della moda, certo mi dirai che il concorso è decisamente molto più direzionato verso quel mondo ma questo non vuol dire che tu riesca comunque a lavorare e ad entrare in quel mondo. Se tu vuoi realmente raggiungere i tuoi sogni, il concorso deve solo darti un aiuto ma non sarà Miss Italia nel singolo a permetterti di raggiungerlo. È un po’ come se il concorso fosse una bicicletta: se non pedali sta ferma ma se pedali ti permette di raggiungere il tuo traguardo più velocemente di come faresti a piedi. Leggerezza e spensieratezza sono le qualità necessarie per partecipare a un concorso di qualsiasi tipo. Nel concorso potresti trovare molta competizione e con quelle qualità ti distingueresti subito. Un secondo consiglio è quello di crearsi delle amicizie per poterti vivere il concorso con più spensieratezza, serenità e divertimento. Terzo consiglio: SORRIDERE. Con la spensieratezza e con le amiche che tifano per te e ti sostengono, sorridere sarà molto più facile. Il sorriso è fondamentale, molto spesso mi è capitato di vedere ragazze serie come se dovessero sfilare per un sfilata di alta moda… questo è Miss Italia e il sorriso è una bellissima qualità che esprime gioia e vitalità! Quarto consiglio: UMILTÀ E SICUREZZA. Queste qualità ti faranno arrivare lontano. Una Miss Italia deve essere sicura di sé con tutti i suoi difetti, d’altronde ognuno di noi li ha, anche le modelle più note. La sicurezza permette di eliminarli e gli altri nemmeno se ne accorgeranno. Una Miss Italia deve rappresentare ogni donna e una donna vanitosa che vuole sentirsi superiore alle altre non la vuole nessuno. Una donna umile è una donna che sta vicino a tutte le altre! Quinto e ultimo consiglio: FAI VEDERE CHI SEI. Il nostro vero modo di essere e ciò che ci distingue, quindi porta su quella passerella tutta te stessa, dal tuo outfit che più ti rappresenta e con le qualità che ti caratterizzano. Se hai delle passioni, mostrale e vedrai che i tuoi risultati ti soddisferanno molto di più. L’essenza vera di una persona vince su tutto!”

In che modo sei solita fronteggiare i momenti di sconforto? Quali strategie adotti per superare le difficoltà e trovare la forza interiore necessaria per risollevarti e andare avanti?
“Di momenti di sconforto e difficoltà ne ho avuti come tutti ma è anche vero che ognuno li fronteggia in maniera diversa. Io consapevole di essere una ragazza un po’ drammatica tendo a vedere problemi anche quando non ci sono e mi butto facilmente giù anche per le cose piu piccole. Questo atteggiamento fa parte della mia sensibilità che ho sempre avuto e forse è quella che piu mi caratterizza. Il mio sfogo piu grande quindi è quello di piangere, mi fa scaricare fisicamente la tensione buttando fuori tutto quello che in quel momento mi rende triste. La mia sensibilità però si fronteggia con la mia grande determinazione che mi permette di rialzarmi anche alle cadute più brutte. Con il tempo ho capito che i momenti di sconforto sono fondamentali per fortificare la nostra persona e ci rende più sensibili ai problemi della vita. La forza sta nel riuscire a rialzarsi nonostante tutto e questo mi motiva a non abbattermi ma ad affrontare le difficoltà per diventare piu forte e una persona migliore. Sicuramente la mia ambizione ha un grande ruolo nel riuscire a superare gli sconforti e le difficoltà. Importante è anche secondo me tenersi stretta le persone che ti vogliono bene e che sono pronte ad aiutarti nei momenti di sconforto. Nella vita non siamo soli e siamo in grado di superare tutto.”
Esploriamo la tua intensa passione per la musica: qual è stata l’origine di questa vocazione alla composizione e alla scrittura di canzoni? E soprattutto, hai in programma di perseguire questa passione nel futuro prossimo, magari con l’obiettivo di intraprendere una carriera musicale?
“Su questo argomento ci sarebbe un infinità di cose da dire ma cercherò di essere il più concisa possibile. Parto dal spiegare il valore che la musica ha avuto e che ancora oggi ha all’interno della mia vita. La musica per me ha davvero un valore importantissimo. Da ragazza emotiva quando ascolto la musica è come se mi si accendono mille emozioni, emozioni che non riuscirei neanche a descrivere. La musica colora le mie giornate, si sincronizza perfettamente con il mio stato d’animo dando un senso a quei momenti monotoni e scontati. Mi accompagna sempre e ovunque e oggi non riesco davvero a farne a meno. La musica ha dato vita a molte delle mie passioni come il canto, il suonare e la danza; ha costruito la ragazza che sono oggi. La musica non mi stanca mai e adoro ascoltarla con le cuffie a volume alto tanto da coprire quel silenzio che a volte mi spaventa. Con la musica non mi sento sola e molto spesso è con me nei momenti di grande solitudine e tristezza. La musica nel tempo è diventata uno sfogo per me e già all’età di 8 anni appena ho iniziato a toccare i primi tasti sul piano ho iniziato a creare musica mia, musica che usciva dalle parti più profonde e intime della mia persona. Avevo trovato un mio sfogo e da lì ho continuato sempre di più a comporre. Quando compongo è un momento che dedico completamente a me stessa, dove mi spoglio e mi immergo completamente nelle mie emozioni. Mi fa sentire 100% me stessa. Con il tempo ho capito che la musica era la mia strada, ciò che mi lascia sorrisi e soddisfazioni. Voglio fare di me qualcosa di importante e la musica è ciò che mi fa sentire cosi. Per questo penso che sarebbe assurdo decidere un futuro diverso da questo, diverso da quello di fare musica e se mai nel peggiore dei casi non riuscirò a raggiungere i miei obbiettivi, la musica rimarrà sempre con me, continuerò a comporre, a suonare, a cantare perchè la musica rimarrà sempre una mia passione che nessuno potrà togliermi.”

Lavinia, ti ringraziamo di cuore per aver condiviso con noi la tua storia e i tuoi sogni. Ti auguriamo un futuro radioso, illuminato dalla tua determinazione e dal tuo talento, e ti incoraggiamo a proseguire con passione e impegno il cammino che hai scelto. Siamo certi che la tua bellezza, sia interna che esterna, continuerà a incantare il pubblico e a ispirare le giovani donne di tutto il mondo. Grazie ancora per essere stata con noi, Miss Italia 2022.
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Interviste
Intervista esclusiva a Gina Amarante: «Ritengo che alcune cose debbano essere protette, portate dentro»

Vi presentiamo la nostra intervista esclusiva a Gina Amarante, l’attrice campana tanto amata per la sua versatilità e la passione che la caratterizza. Dedizione e impegno l’hanno portata ad emergere come una delle più apprezzate attrici della sua generazione. Attualmente impegnata sul set di “Un posto al sole”, Gina ha costruito una carriera notevole nella televisione e nel cinema, arricchita dall’esperienza maturata in varie serie di alto rilievo.
Foto di Giuseppe D’Anna / FremantleMedia
Gina, prendendo la tua audacia di esordire nel mondo dello spettacolo a soli 12 anni come punto di partenza, potresti condividere con noi quali sentimenti hanno pervaso quella fase delicata e formativa della tua vita?
“Fin da piccola ho sempre saputo di avere per questo lavoro una specie di vocazione, non sapevo immaginare il mio futuro diversamente. Ho tentato più volte di convincere i miei a iscrivermi ad una scuola di recitazione fin quando non ci sono riuscita. Ad Angri, nel paese in cui sono cresciuta non ce n’era una e Ricordo che mia madre mi accompagnava a Castellammare e aspettava tutto il tempo in macchina per poi riportarmi a casa a fine lezione. Sono stata molto fortunata, i miei mi hanno da sempre appoggiata e sostenuta. Sicuramente non è stato semplice, ma era quello che desideravo. A 16 anni ho iniziato a lavorare in una caffetteria durante il weekend per potermi pagare anche il corso di cinema oltre a quello di teatro, non volevo pesare troppo sui miei. I sentimenti del primo periodo di studio sono tutti molto belli, positivi, uscivo felice, mi sentivo viva, avrei trascorso tutti i giorni tutto il giorno in quella scuola.”
Per coloro che stanno per fare il loro primo passo nel mondo del teatro, quale saggezza acquisita durante il tuo viaggio artistico vorresti trasmettere?
“L’unica cosa che mi sento di dire è che se mettere i piedi su un palcoscenico, così come il contatto con la macchina da presa, vi fa sentire bene, vi fa sentire pieni, appagati, innamorati, allora fate di tutto per alimentare questi sentimenti, non è semplice ma vi assicuro che ne varrà la pena.”

Nel tuo attuale doppio ruolo in “Un posto al sole”, quali sono le sfide che emergono nel dar vita a due personaggi in un unico contesto narrativo?
“Sicuramente è complesso riuscire a dare vita a due personaggi diversi tra loro ma che allo stesso tempo si compensano, riuscire a rispettare la personalità e i sentimenti di entrambi senza mai schierarsi, soprattutto per i tempi veloci di girato, ma al tempo stesso è energia pura. Sono davvero molto fortunata, a pochissimi artisti capita nel corso della propria carriera di poter interpretare due ruoli diversi nello stesso momento all’interno dello stesso progetto. All’inizio ero preoccupata di non riuscire a dare il massimo, poi però piano piano le gemelle sono diventate una parte di me, ora dare vita al loro sentire mi è naturale.”
Avendo avuto l’opportunità di illuminare sia il piccolo che il grande schermo, potresti condividere la tua percezione delle differenze nelle dinamiche dietro le quinte di entrambi?
“Cambia il rapporto con il pubblico, a teatro è istantaneo, cambia il rapporto con il proprio corpo e la propria voce, cambia il mezzo, cambia il luogo, ma la preparazione del personaggio no, lo studio che c’è dietro non cambia, è necessariamente sempre profondo, è di testa tanto quanto di pancia e di cuore, lo scopo è essere e non fare.”
C’è un ruolo in particolare, forse uno che non hai ancora avuto l’opportunità di interpretare, che desideri profondamente portare in vita?
“Sono talmente tanti i ruoli che vorrei interpretare che è difficile sceglierne uno, di sicuro più un personaggio è lontano da me, da quella che è Gina, più mi affascina, più mi piace. Mi piacciono le sfide.”
Stai ponderando l’idea di ampliare il tuo orizzonte artistico oltre la recitazione, magari avventurandoti nella regia o nella sceneggiatura?
“Mi piace molto scrivere, è una passione che coltivo da anni e spesso mi dedico alla realizzazione di sceneggiature che un giorno spero di poter condividere con tutti, quindi perché no. L’attrice resta ciò che scelgo e sceglierei ogni giorno, ma tutto ciò che è arte, bellezza, emozione, mi fa stare bene, mi fa sentire me stessa, mi fa sentire in qualche modo a casa, al sicuro, al posto giusto.”

Hai mostrato una versatilità artistica straordinaria, oscillando tra ruoli drammatici e leggeri. Qual è il tuo segreto per mantenere un tale equilibrio?
“Il segreto è pretendere da me stessa di restituire sempre e comunque verità ai personaggi che incontro, ai quali ho la fortuna di dare vita. Nella vita anche noi attraversiamo periodi felici e altri meno e così anche i personaggi, vivono a 360 gradi esattamente come noi. Ridono a crepapelle, sono spensierati, sono comici, imbarazzati, tristi, sofferenti, delusi, innamorati, persi e ritrovati. Spesso ai miei allievi dico “non fermatevi fin quando non saprete dei vostri personaggi tanto quanti sapete di voi stessi”.”
Nella tua variegata carriera, c’è un ruolo che hai rifiutato e che ora, con il senno di poi, ti piacerebbe aver accettato?
“Come detto prima, tutto ciò che in qualche modo è arte mi fa stare bene e mi appassiona, come la scrittura anche la fotografia, il disegno, il canto. Mi piace molto osservare, essere in ascolto sempre.”
Sei molto coinvolta nelle piattaforme di social media. Preferisci il dialogo aperto con i tuoi fan o prediligi un’aura di mistero preservando la tua privacy?
“Sicuramente preferisco il dialogo aperto, il rapporto umano occhi negli occhi e oggi i social in qualche modo ci permettono di farlo nonostante le grandi distanze, ma sulla mia vita privata sono abbastanza riservata e non è per mantenere un’aura di mistero, ma piuttosto perché ritengo che alcune cose debbano essere protette, portate dentro.”

Come domanda finale, potresti svelarci qualche anticipazione sui tuoi futuri progetti artistici, qualcosa che potrebbe incuriosire ed entusiasmare il tuo pubblico?
“Non posso dire molto, ma lo scorso novembre ho preso parte ad un film, l’opera prima di Lorenzo Cammisa dal titolo TRENTATRÈ che uscirà presto al cinema e che non vedo l’ora di condividere con tutti.”
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Interviste
Intervista esclusiva a Marina Suma: «Mi piacerebbe girare con Paolo Sorrentino»

Per Marina Suma, iconica attrice italiana, è un momento d’oro. Negli scorsi mesi ha girato, infatti, diversi film destinati ad emozionare il pubblico appena usciranno in tutte le sale cinematografiche: progetti italiani e internazionali che daranno altro lustro alla carriera della Suma, che si è raccontata a Sbircia La Notizia partendo dai suoi esordi per ripercorrere poi le tappe più significative del suo percorso nel mondo dell’arte e non solo. Non a caso, ci ha svelato uno dei suoi sogni nel cassetto: lavorare al fianco di Paolo Sorrentino.
Intervista a cura di Roberto Mallò
Marina, innanzitutto ti diamo il benvenuto su Sbircia La Notizia. Partiamo da una domanda semplice; come ti sei avvicinata al mondo dello spettacolo?
“La prima opportunità è arrivata grazie a Salvatore Piscicelli, che mi ha scelta per il film Le Occasioni Di Rosa. Grazie a quello mi sono aggiudicata un David di Donatello ed ho potuto partecipare al Festival di Venezia e non solo. Mi ritengo fortunata nel mio percorso artistico perché, oltre al David, ho ricevuto un Nastro D’Argento, il Premio Noschese, la Venere D’Argento e tanti altri”.
Quali sono state le tappe principali e fondamentali della tua carriera?
“Partiamo dagli anni ’80, dove ho lavorato moltissimo; ho fatto tantissimi film. In seguito a Le Occasioni Di Rosa ho lavorato con tutti i grandi attori italiani: da Dorelli a Banfi, passando per Celentano e Montesano. E in questo lasso di tempo è arrivato Sapore di Mare. Ho fatto tantissimi film, ad esempio, con Jerry Calà. Sapore Di Mare è stato un film molto importante. Ho girato un film molto importante e bello anche con Francesco Patierno, che era Pater Familias, grazie al quale ho preso il premio come attrice non protagonista. E sono arrivati anche tanti lavori in televisione”.

Quali sono i progetti a cui ti stai dedicando adesso?
“Di recente, sono stata sul set di Amici Per Caso, diretto da Max Nardari e prodotto dalla Reset Production di Nardari, con produzione esecutiva di Massimo Paolucci, della casa cinematografica umbra PH Neutro Film e con l’organizzazione di Sara Paolucci. Ho girato poi un film in Bulgaria con una produzione bulgara. Il film si chiama Axis of Life; è di un regista bulgaro ed è un fantasy. Interpreto il ruolo di un oracolo e mi sono divertita molto. Adesso, sto finendo di girare Nati Pregiudicati, sempre con una produzione indipendente di Napoli che ha la regia di Stefano Cerbone. Inoltre, c’è questo docufilm che ho girato con Luigi Libra e la regia di Nilo Sciarrone. Si intitola Terra Viva e parla di tutte le eccellenze campane: dal cibo alla natura, senza tralasciare la bellezza della Campania. Vengono esaltate tutte le bellezze della regione. Sono usciti poi, su Amazon Prime Video, La Ragazza Dagli Occhi Di Smalto e Prima di venire Via, il film di Massimo Cappelli, dove avuto un bellissimo ruolo”.
Chi sei fuori dalla tv e dal tuo lavoro come persona comune?
“Sono una persona come tante altre persone, che fanno la propria vita e si divertono. Ho un hobby in particolare: creo dei monili con la carta pesta. La collezione si chiama Leni, perché nasce proprio dall’isola di Salina. Ho casa lì da tanti anni e quest’isola mi ha ispirato proprio a creare questi monili bellissimi che, tra l’altro, poi vendo nello spazio creativo d’estate a Salina. Inoltre, dipingo, leggo e faccio tanto sport. Mi dedico anche molto a me stessa; ci tengo molto a curarmi, sia dentro, che fuori”.

Hai un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?
“Mi piacerebbe girare con Paolo Sorrentino, perché so che sta preparando questo film a Napoli e mi piacerebbe tanto essere una sua attrice. E poi altri sogni nel cassetto cosa potrebbero essere? Beh, mi auguro che la vita mi sorrida. Sono una persona positiva; prendo la vita sempre con positività, anche se ho pure i miei momenti tristi e di malinconia”.
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Interviste
Intervista a Cillara Makeup, truccatrice e acconciatrice a Roma

Oggi abbiamo il piacere di parlare con una delle truccatrici più acclamate del nostro territorio, Cillara Makeup. Buongiorno Denise, è un vero piacere poterti intervistare oggi. Potresti iniziare raccontandoci un po’ di te e di come sei entrata nel mondo del beauty?
Buongiorno, grazie per le gentili parole. Sono molto felice di essere qui oggi. La mia passione per il trucco è nata fin da giovane, ma per essere precisi proprio per l’arte in generale. Dopo aver conseguito il diploma da truccatrice a Roma, ho iniziato a sperimentare con varie tecniche di trucco e a lavorare con diversi marchi di cosmetici. Ho scoperto che il make-up è un modo meraviglioso per esprimere la propria creatività e aiutare gli altri a sentirsi più sicuri di sé.
Questo è davvero affascinante. Hai trasformato la tua passione in una carriera di successo. Ora, lavori come truccatrice professionista, sei stata anche un’insegnante nel campo del make-up e continui ad insegnare alle donne a truccarsi e come valorizzarsi. Qual è la tua filosofia o l’approccio che guida il tuo lavoro?
Per me, il trucco è molto più che, semplicemente, applicare cosmetici sul viso. È un’arte, un modo per esprimersi e per valorizzare la bellezza unica di ogni individuo. Ogni persona ha una bellezza innata, e il mio lavoro come truccatrice è aiutarle a valorizzarla e a farla risplendere. La più grande soddisfazione è quando la cliente si guarda allo specchio, a volte si emoziona per quello che vede, e li capisco che il mio lavoro è stato fatto come volevo. Quando insegno, cerco sempre di trasmettere questa filosofia, con i giusti prodotti e le giuste tecniche può truccarsi in maniera corretta chiunque. Il make-up è appunto una dose quotidiana di autostima che fa risplendere noi donne.
È un approccio molto bello! Sul tuo sito web (www.cillaramakeup.com) offri una varietà di servizi, tra cui corsi di trucco personalizzati e trucco per occasioni speciali. Potresti parlarci di più di questi servizi e di come li hai sviluppati?
Sì, con piacere. Offro una serie di servizi di trucco che vanno dal trucco per eventi speciali, come matrimoni e photoshoot, a lezioni personalizzate di trucco. Ogni servizio è personalizzato secondo le esigenze individuali del cliente. Per esempio, per un matrimonio, lavoro a stretto contatto con la sposa per creare un look che rispecchia la sua personalità e che si abbini perfettamente al suo abito e allo stile del matrimonio. Quindi si fanno una o più prove complete di trucco e acconciatura per trovare la soluzione migliore per la sposa. I corsi di self-make-up invece generalmente durano dalle 2 alle 4 ore e sono corsi individuali in cui si studia il look idoneo alla persona che ho di fronte sia per tutti i giorni che per le occasioni speciali.
Suona come un processo molto dettagliato e personalizzato. Ma parliamo più approfonditamente del servizio sposa. Come sono strutturate le prove?
Allora, le prove sposa hanno una durata di 2/3 ore circa, a volte anche ce ne vogliono anche di più, dipende da quanto è indecisa la sposa. Solitamente si riesce a trovare il look per il giorno del matrimonio con una sola prova, altre volte invece ce ne vogliono di più. Durante la prova, faccio molte domande alla futura sposa così da cercare di conoscerla il più possibile e riuscire ad entrare nel mood del suo matrimonio e ricreare un look che si abbini perfettamente all’abito scelto e allo stile del matrimonio in generale. La prova consiste nella realizzazione di 1/2 acconciature strutturate come se fosse il giorno del matrimonio e non arrangiate, così che la cliente si possa vedere al meglio senza avere sorprese il giorno del matrimonio, e di una prova make-up realizzando due make-up occhi diversi. Solitamente o si fanno gli occhi di due colori diversi oppure se la tonalità è stata già scelta, si va a giocare sull’intensità.
È davvero un lavoro di precisione e creatività! Complimenti! Ho letto che offri anche la consulenza sulla pelle e sui capelli durante la prova, in cosa consiste?
Durante la prova esamino approfonditamente sia la pelle che il capello della cliente, facendo anche molte domande alla cliente stessa su come si prende cura quotidianamente dei capelli e della sua pelle. Il 90% delle volte la cliente esegue una skincare sbagliata per la sua tipologia di pelle, così io le preparo una nuova skincare routine dettagliata spiegando anche la modalità di utilizzo dei vari prodotti che del vado a consigliare.
Bene, quindi ti prendi cura delle tue spose a 360 gradi! Sul tuo sito offri anche consulenze di bellezza personalizzate. Come funzionano e cosa si può aspettare una persona che prenota una di queste consulenze?
Sì, offro consulenze di bellezza personalizzate sia online che di persona. Durante una consulenza, parlo con la cliente per capire le sue esigenze e obiettivi di bellezza. Discutiamo di tutto, dalla cura della pelle alla selezione dei prodotti giusti, al trucco quotidiano. Creo poi un piano di bellezza personalizzato per la cliente, che include suggerimenti su prodotti, tecniche di trucco, e persino consigli su come migliorare la salute e l’aspetto della pelle, così da avere un risultato ottimale anche del make-up.
Suona come un servizio molto completo. Ma torniamo al tuo lavoro come truccatrice. Quando lavori con una cliente, come decidi quale look è il più adatto alla persona?
La decisione è basata su una serie di fattori. Prima di tutto, considero il tipo di evento o la situazione in cui la cliente indosserà il make-up. Ad esempio, un look per un matrimonio diurno sarà diverso da uno per un evento serale. Poi considero il tono della pelle della cliente, il colore degli occhi, dei capelli forma del viso, stile personale e look che indosserà. Infine, ascolto ciò che la cliente vorrebbe e mi assicuro di creare un look che sia il giusto compromesso tra le richieste della cliente e i miei consigli, così da realizzare il look migliore per quella persona.
È chiaro che metti molto impegno, dedizione e cura nel tuo lavoro. Passando a un argomento leggermente diverso, come ti mantieni aggiornata sulle ultime tendenze del trucco?
Rimanere aggiornata sulle ultime tendenze nel mondo del make-up è una parte fondamentale del mio lavoro. Leggo molte riviste di moda e bellezza, guardo tutorial online, e seguo i migliori make-up artist sui social media. Inoltre, partecipo regolarmente a masterclass per imparare nuove tecniche e conoscere i nuovi prodotti sul mercato.
Interessante. Secondo te, quali saranno le prossime grandi tendenze nel mondo del make-up?
È sempre difficile prevedere con precisione quali saranno le prossime grandi tendenze, ma ci sono alcune cose che sto vedendo emergere. Ad esempio, penso che vedremo un ritorno al look naturale e luminoso, con un’enfasi sulla cura della pelle e sull’uso di prodotti che migliorano la luminosità naturale della pelle. Inoltre, essendo estate stanno tornando anche tonalità audaci e vivaci per gli occhi e le labbra, e chissà forse le ritroveremo anche in autunno/inverno.
Staremo a vedere. E cosa pensi del trucco per gli uomini? Vedi una tendenza in crescita in questa direzione?
Assolutamente, il trucco per gli uomini sta diventando sempre più popolare. Penso che stiamo assistendo ad un cambiamento nella percezione sociale del trucco, con sempre più persone che riconoscono che il trucco può essere per tutti, indipendentemente dal genere. Nel mio lavoro, ho avuto il piacere di lavorare con diversi clienti maschili, ma ovviamente è un trucco completamente diverso da quello che si conosce. Si va semplicemente a migliorare l’incarnato e ad infoltire sopracciglia e barba dove ce ne è bisogno.
Questo è un cambiamento positivo. Passando a un argomento leggermente diverso, hai mai avuto un cliente o un progetto che ti ha particolarmente colpito o influenzato?
Ci sono stati molti clienti e progetti che hanno avuto un impatto su di me, ma uno che mi viene in mente è un cliente che ho avuto qualche tempo fa che stava attraversando un periodo molto difficile nella sua vita. Era molto insicura della sua apparenza e aveva perso molta della sua autostima. Attraverso le nostre sessioni di trucco e le lezioni, sono stata in grado di aiutarla a riscoprire la sua bellezza e la sua fiducia in sé stessa. Vedere la sua trasformazione sia estetica che mentale è sempre un promemoria del motivo per cui amo quello che faccio.
Questa è una storia molto toccante, Denise. Mi fa pensare a quanto sia potente l’impatto del trucco e della bellezza sulla fiducia in se stessi. Ora, vorrei chiederti della tua routine di bellezza personale. Come truccatrice professionista, quali sono i tuoi prodotti indispensabili?
Come truccatrice, ho la fortuna di poter provare molti prodotti diversi, ma ci sono alcuni che ricompro da sempre. Ad esempio, non posso fare a meno dei rossetti liquidi di Maybelline, sono gli unici che mi fanno la certezza che dureranno tutta la giornata. Un altro prodotto imprescindibile per me è un buon correttore. È l’arma segreta per nascondere qualsiasi imperfezione e far risaltare gli occhi. Infine, altro prodotto per me fondamentale è la matita sopracciglia, nello specifico quella di Nabla con la quale mi trovo bene da anni.
E quando non stai lavorando o insegnando, come ti piace passare il tuo tempo?
Amo trascorrere il tempo con la mia famiglia e i miei amici. Mi piace anche viaggiare e scoprire nuovi posti. E ovviamente, amo sperimentare con il trucco nel mio tempo libero. È un modo per me di rilassarmi e di esprimere la mia creatività.
Benissimo. Denise, è stato un vero piacere parlare con te oggi e imparare di più sulla tua carriera e sulla tua filosofia di trucco. Grazie mille per aver condiviso la tua esperienza e la tua vita con noi.
Grazie a te per avermi dato l’opportunità di condividere la mia storia. È stato un piacere.
E grazie a tutti i nostri lettori per essere stati con noi oggi. Non dimenticate di visitare il sito web di Cillara Makeup per scoprire di più sui suoi servizi, corsi e consulenze personalizzate e se vuoi vedere i suoi lavori puoi visitare il suo profilo Instagram.
Arrivederci al prossimo incontro con i professionisti del mondo della bellezza!
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