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Candidosi invasiva, in Campania poste le basi per creare un network tra infettivologi, farmacisti, società scientifiche e medici di famiglia per garantire accesso alle nuove terapie e fare emergere il sommerso

• In Campania si stima una prevalenza annua della malattia del 2%, ma il dato è sottostimato; i clinici confermano un incremento progressivo delle infezioni fungine durante la pandemia.

• Strategie di contenimento, tra cui adozione di linee di indirizzo per l’attuazione dei programmi di antimicrobial stewardship e potenziamento della raccolta di dati epidemiologici attraverso le piattaforme esistenti.

• Una nuova opportunità di cura: farmaco da somministrare una volta a settimana, invece che tutti i giorni, consentendo un risparmio dei costi diretti e indiretti, dei giorni di degenza ospedaliera e di vite umane.

Napoli, 20 marzo 2024La candidosi invasiva è una malattia severa sottostimata e sottovalutata causata dai funghi del genere candida. Colpisce soprattutto persone immunodepresse per malattie ematologiche, Aids, tumori solidi, ma anche individui precedentemente sani sottoposti ad interventi di chirurgia addominale, oppure in coloro che necessitano di somministrare farmaci o nutrizione attraverso una vena centrale. La fascia di età più colpita è quindi quella oltre i 65 anni, dove l'invecchiamento del sistema immunitario e la maggiore incidenza di patologie a rischio sono maggiormente presenti. Nel mondo si stimano circa 250.000-700.000 casi ogni anno con una letalità molto alta, attorno al 50%. Nel recente documento “Fungal priority pathogens list to guide research, development and public health action”, pubblicato a ottobre 2022 dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), gli agenti patogeni fungini sono definiti come un serio pericolo per la salute pubblica. In Campania si stima una prevalenza annuale della candidosi invasiva di circa il 2%, un dato sottostimato secondo gli infettivologi che hanno registrato durante il periodo pandemico un incremento progressivo delle infezioni fungine con resistenza ad alcuni farmaci che precedentemente non presentavano. Il costo per curare un paziente affetto da candidosi invasiva va dai 40 ai 50mila euro; secondo i clinici un’accurata gestione delle terapie e la raccolta puntuale e sistematica dei dati epidemiologici e di monitoraggio, da condividere con i vari stakeholders regionali, può contribuire ad abbassare i costi della malattia. Oggi si presentano nuove opportunità di cura, tra cui il Rezafungina, farmaco che può essere somministrato una volta a settimana, invece che ogni giorno come accade per le terapie “tradizionali” consentendo un risparmio dei costi diretti e indiretti, dei giorni di degenza in ospedale e di vite umane.

Se n’è parlato a Napoli, alla Winter School 2024 organizzata da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Mundipharma. L’incontro ha posto le basi per creare un network tra infettivologi, microbiologi, medici di famiglia, società scientifiche e decisori regionali della spesa che garantisca accesso alle nuove terapie e faccia emergere il sommerso. A questo si aggiunge la volontà di istituire un Building Information Modeling (BIM) che esprima i costi diretti e indiretti della patologia.

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE E LA RISPOSTA DELLA CAMPANIA

A livello regionale, il documento “Linee di indirizzo per l’attuazione dei programmi di Antimicrobial Stewardship e per l’implementazione locale dei protocolli di terapia antibiotica e antifungine rivolte alle ASL, alle AO, alle AOU e agli IRCCS del sistema sanitario regionale della Campania” - Adempimenti ai sensi del Piano nazionale di contrasto dell’antimicrobicoresistenza (PNCAR 2022-2025) - delinea delle procedure basate su evidenze scientifiche per la diagnosi microbiologica di infezioni del torrente circolatorio sostenute da batteri (esclusi i micobatteri) e da funghi.

Secondo Vincenzo Giordano, Dirigente UOD Prevenzione e igiene sanitaria - prevenzione e tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di vita e lavoro - O.E.R., Regione Campania, “le misure di prevenzione e controllo delle infezioni costituiscono la base per la prevenzione della trasmissione di qualsiasi agente patogeno e dunque anche le infezioni da funghi in contesti sanitari”.

“Purtroppo le infezioni da funghi ricevono poca attenzione e l’investimento di scarse risorse – spiega il Dottor Giordano -. Sono, infatti, esigui i dati di qualità sull’epidemiologia e sui modelli di resistenza antimicotica; questo rende difficile stimare il loro carico esatto e non favorisce una risposta efficace. Per aumentare la consapevolezza rispetto alla malattia e potenziare le attività di prevenzione sono necessarie strategie che mirano a generare prove e migliorare la risposta e, in particolare: rafforzare la capacità e la sorveglianza del laboratorio; sostenere gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione; potenziare gli interventi di salute pubblica per la prevenzione e il controllo delle infezioni micotiche attraverso un approccio One Health”.

UNA NUOVA OPPORTUNITA’ DI CURA CHE RIDUCE I COSTI DIRETTI E INDIRETTI

Come spiega Ivan Gentile, Professore Ordinario di Malattie Infettive presso l’Università Federico II e Direttore UOC Malattie Infettive dell’AOU Federico II Napoli “Il Rezafungina è un farmaco antifungino derivato dell'anidulafungina a lunga emivita, che ha il vantaggio della somministrazione endovenosa settimanale. Questo consente di unire l'efficacia delle echinocandine sulle candidasi invasive, il superamento di molte resistenze agli antifungini orali, con la possibilita di somministrazione al di fuori del regime di ricovero ordinario, riducendo la durata di degenza e le complicanze legate all'ospedalizzazione. Nella unità operativa che dirigo alla AOU Federico II, siamo stati tra i primi ad utilizzare rezafungina tramite programma di uso compassionevole per gestire due casi molto complessi con opzioni terapeutiche limitate e necessità di terapia prolungata oltre le 4 settimane”.

“Le infezioni, tra le quali le candidosi e un sottoinsieme delle varie infezioni, rappresentano un problema a livello mondiale, nazionale e del nostro ospedale” ha rimarcato Gaspare Guglielmi, Direttore della Farmacia ospedaliera del Cardarelli di Napoli. “Il nostro team combatte ogni giorno con queste infezioni e la farmacia è a supporto del clinico sotto vari aspetti: dal punto di vista farmaco-terapeutico, attraverso la valutazione delle schede di monitoraggio d’uso degli antibiotici e degli antifungini in generale, valutando l’appropriatezza d’uso in termini di indicazioni e posologia, e rendendo disponibili le nuove terapie per curare al meglio i pazienti del nostro ospedale, tra queste il Rezafungina che dal punto di vista della farmacocinetica quindi della posologia e modalià di somministrazione è molto più innovativa rispetto alle altre terapie. Essa potrebbe rappresentare un’ulteriore arma per combattere queste infezioni ed essere utile dal punto di vista della gestione infermieristica e della compliance del paziente”.

PER FARE EMERGERE IL SOMMERSO APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA E CONDIVISIONE DEI DATI

Luigi Sparano, Segretario provinciale FIMMG di Napoli ne è convinto: il ruolo di “sentinella epidemiologica” della medicina generale per fare emergere il sommerso è fondamentale. “Il nostro compito è intercettare quelle condizioni a maggiore impatto di rischio” spiega il medico, ricordando che tra gli assistiti i pazienti con candidosi invasiva sono casi molto limitati ma di altissima importanza e che l’impatto economico della malattia è decisamente importante: “Un caso singolo può anche costare al sistema sanitario regionale dai 40 ai 50 mila euro. Serve una revisione dei trattamenti, che sono spesso inadeguati e partono da una mancata comunicazione di tutti gli operatori che, molto spesso, intervengono sui pazienti non conoscendo la storia clinica ed erogano prestazioni quali duplicati di interventi, a cui si aggiunge l’uso improprio di terapie antibiotiche e antimicotiche prescritte su base empirica. Tutto questo determina una saturazione delle risorse, mentre un utilizzo appropriato su larga scala di contenuti prescrittivi minori possono liberare risorse per trattare casi di alta specificità. Pertanto è fondamentale che i vari soggetti responsabili comincino maggiormente a comnunicare fra loro utilizzando gli stessi sistemi digitali, come per esempio l’adozione della prescrizione dematerializzata per tutti i medici che inervengono nell’uso di risorse del Ssn”.

La condivisione dei dati è un’azione chiave per Maria Rosaria Catania, Professore Ordinario di Microbiologia e Microbiologia Clinica dell’Università Federico II di Napoli e Alessandro Perrella, Direttore U.O.C di Malattie infettive emergenti ad alta contagiosità del Dipartimento Malattie infettive ed Urgenze infettivologiche dell’Ospedale Cotugno di Napoli.

“La Regione Campania sta potenziando enormemente la copertura del territorio per quanto riguarda la raccolta dei dati, perché disporre di un dato aggiornato e completo è sicuramente il primo strumento per ottenere una foto della situazione, utile per intervenire e per decidere le iniziative da intraprendere” come ha spiegato Maria Rosaria Catania, sottolineando la pericolosità delle malattie infettive batteriche e fungine, causa di patologie e mortalità in continuo aumento.

Avere un dato preciso significa riuscire a gestire meglio la malattia - ha proseguito Alessandro Perrella -. I dati che stiamo raccogliendo dal 2018 al 2023, grazie ad una rete capillare di tutti i laboratori di microbiologia regionali che convergono su un data base informatizzato, che a sua volta converge sulla piattaforma Sinfonia, ci fornisce lo scenario attuale in modo da essere a conoscenza del dato epidemologico in maniera puntuale, utilissimo per programmare gli approcci terapeutici. La raccolta dati e il confronto multidisciplinare su esami microbiologici sono anche la base per future strategie basate su Intelligenza artificiale e con algoritmi di machine learning, come già sperimentato in Regione Campania e come testimoniano diversi lavori scientifici pubblicati. Si potranno avere elementi ancora più significativi per una migliore gestione nell'ambito dell'antifungalstewrdship”.

Formazione, monitoraggio e controllo delle infezioni sono il tema portato all’attenzione di Paola Saturnino, Dirigente Farmacista della Direzione Sanitaria AORN A. Cardarelli Napoli. “Il problema di fondo è che molto spesso le metodiche di prevenzione non sono sempre applicate, a cominciare proprio da quelle di base, quindi è importante la formazione e il controllo dell’applicazione delle stesse per ridurre la trasmissione e l’insorgenza di infezioni multiresistenti. Tutti gli operatori sanitari sono particolarmente sensibili al problema”.

LA FORZA DELLA RETE TRA SOCIETA’ SCIENTIFICHE

Sottolineando che da dieci anni non escono molecole in questo campo, Antonio Lalli, Consigliere Regionlae SIFO - Società italiana di Farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie ha spiegato che “è importante collaborare in network con le altre società scientifiche. L’obiettivo è creare un percorso che permetta di avere un’idea attuale di questo tipo di patologia, ma soprattutto di individuare percorsi di accesso ai nuovi farmaci per migliorare la qualità di vita dei pazienti”.

CITTADINANZATTIVA: “SERVONO PERCORSI DI FORMAZIONE PER UNA RESPONSABILITA’ DI SALUTE”

Attorno a questa malattia c’è ancora molto stigma e poca consapevolezza rispetto alle sue conseguenze e a questo si aggiunge anche il problema del sommerso – spiega Lorenzo Latella, Segretario di Cittadinanzattiva di Regione Campania -. Parlare di problemi femminili infatti crea sempre molto imbarazzo e considerando che si è creata una frattura nel rapporto tra pazienti e ginecologi, ci sono meno controlli e quindi meno possibilità di prevenire la malattia. La sfida clinica educativa è quella di fare emergere il sommerso attraverso: campagne pubblicitarie di sensibilizzazione che normalizzino il ricorso ai controlli preventivi da parte delle donne, il coinvolgimento delle associazioni e la creazione di percorsi strutturati di formazione nelle scuole che creino le condizioni di una responsabilià di salute, perché l’obiettivo è formare quelli che saranno i pazienti di domani”.

Ufficio stampa Motore Sanità

Laura Avalle - 320 098 1950

Liliana Carbone - 347 264 2114

comunicazione@motoresanita.it

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Winter Garden a Merlata Bloom Milano, un’opera...

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Merlata_bloom_©Ughi

By Rubner Grandi Strutture In Legno

Milano, 19 aprile 2024 – Praticamente una serra bioclimatica che garantisce un comfort ottimale grazie a un ambiente a temperatura controllata, caldo d’inverno e fresco d’estate. Situato nel cuore dell’innovativo lifestyle center “Merlata Bloom Milano” sviluppato dalla società Merlata Mall e gestito da Nhood Services Italy, il Winter Garden (Giardino d’inverno) di Merlata Bloom Milano è il fiore all’occhiello del progetto al centro del più grande progetto di trasformazione urbanistica in Italia, nel quadrante nord ovest di Milano.

Il Winter Garden, posizionato al primo piano del mall, è firmato Rubner Grandi Strutture in Legno che ha progettato, prodotto e assemblato la struttura in collaborazione con Rossetti Engineering (Gruppo ImmobiliarEuropea), Cantieri Commerciali e Gualini, su disegno dello studio di architettura Callison RTKL di Londra: si tratta di una suggestiva architettura che, con le sue ampie vetrate e gli affacci sugli spazi esterni, offre una continua connessione con il paesaggio circostante e un’abbondante pervasività della luce naturale negli spazi coperti.

“Protagonisti assoluti della struttura – spiega Peter Rosatti, ceo di Rubner Grandi Strutture in Legno - sono i portali in legno lamellare che, con una luce massima di 34 metri e un'altezza massima di 15 metri, non solo ne plasmano la forma avveniristica che integra soluzioni all'avanguardia nel campo dell'ingegneria e dell'architettura, ma rappresentano anche un esempio eccellente dell’enorme potenziale che un materiale sostenibile come il legno gioca nel plasmare il futuro delle città. Il legno, infatti, non solo immagazzina le emissioni di CO2 e consente riutilizzo e riciclo, ma assicura anche meno costi di produzione in termini di energia e di smaltimento”.

Estendendosi per oltre 300 metri, la struttura si distingue non solo per le sue imponenti dimensioni, ma soprattutto per la sua geometria complessa e innovativa. La copertura, in particolare, evoca l'immagine di una superficie rigata, in un gioco dinamico e armonioso di inclinazioni che variano continuamente lungo la sua estensione. La struttura è contraddistinta da una forma a due curve in pianta e con una linea di colmo e di gronda ad altezza variabile. Questa forma così particolare ha quindi richiesto la progettazione costruttiva di 106 portali in legno lamellare diversi.

L’approccio progettuale computazionale adottato, sapientemente integrato con i normali processi consolidati, ha rappresentato una soluzione rivoluzionaria permettendo di risparmiare tempo prezioso oltre che di assicurare una impeccabile coerenza e precisione lungo tutta l'estensione dell'edificio.

Realizzato con 2.500 m³ di legno lamellare e 500 m³ di X-LAM in soli 11 mesi, Winter Garden è stato progettato coerentemente con i principi definiti dalla tassonomia Europea del DNSH (Do No Significant Harm) con cui è stato realizzato l’intero complesso. Obiettivo: risparmiare circa 9.400 le tonnellate di CO2 al 2050 rispetto i limiti imposti dagli Accordi di Parigi del 2015 e una roadmap che si propone di arrivare a Net Zero Carbon entro la stessa data.

Nato a Chienes, in provincia di Bolzano, da una segheria ad acqua, il Gruppo Rubner impiega circa 1400 persone, conta 18 stabilimenti tra Italia, Austria, Germania e Francia e il 55% dei ricavi lo sviluppa oltre i confini nazionali. Le soluzioni spaziano da case e porte sino alla progettazione e realizzazione di grandi opere strutturali realizzate in legno lamellare come edifici multipiano, scuole, capannoni, stabilimenti industriali e uffici, centri commerciali, centri congressi, palestre, stadi, depositi e magazzini, hotel. Le aziende del Gruppo Rubner coprono tutta la filiera produttiva dalla produzione di segati e semilavorati in abete fino alla produzione di porte, finestre, case e grandi opere architettoniche in legno. Rubner Grandi Strutture in Legno rappresenta il settore più dinamico e tecnologicamente avanzato del Gruppo, specializzato in grandi opere in legno ingegnerizzate.

Email: holzbau.brixen@rubner.com

Sitoweb: https://www.rubner.com/it/costruzioni-legno/

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Faraone.shop, approfittare della moda 2024 diventa...

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Faraone.shop, approfittare della moda 2024 diventa un’esperienza d’acquisto digitale senza compromessi

Milano, 19 aprile 2024. Faraone.shop emerge come punto di riferimento essenziale per chiunque desideri immergersi nelle ultime tendenze della moda. Dal 1970, questo store multibrand di abbigliamento, calzature e accessori ha saputo guadagnarsi la fiducia di una clientela vasta e diversificata, offrendo una gamma completa di prodotti per ogni stile e occasione.

La storia di Faraone.shop inizia con la sua fondazione da parte della famiglia Faraone, che ha trasmesso generazione dopo generazione la passione per la moda e il commercio. L’obiettivo è sempre stato quello di offrire un'esperienza d’acquisto superiore, che mette al centro le esigenze e i desideri dei clienti.

Con un sito web progettato per garantire una navigazione fluida e intuitiva, Faraone.shop supporta puntualmente i suoi visitatori nel processo d’acquisto. L’eCommerce è stato pensato per replicare la comodità e l’atmosfera accogliente dei negozi fisici della famiglia, trasformando lo shopping online in un’esperienza piacevole e senza stress.

Il catalogo include un’ampia selezione di marchi, dai nomi più noti a quelli di nicchia, riflettendo un impegno costante nella ricerca dei migliori trend del mondo fashion. Tra i partner di spicco si annoverano K-way, Dondup, Paolo Pecora e Dsquared2, che contribuiscono a un assortimento in grado di soddisfare anche i più esigenti.

Abbigliamento, accessori e calzature: una vasta selezione

L’offerta di Faraone.shop spazia dall'abbigliamento casual a quello formale, passando per accessori e calzature. Ogni articolo è selezionato per garantire qualità e attualità, consentendo ai clienti di trovare sempre l’outfit perfetto, che sia per una serata elegante o per il tempo libero. La selezione di scarpe, in particolare, copre ogni necessità: dalle sneaker casual agli stivali, dai sandali eleganti alle scarpe con tacco. Adidas Campus 00s, Crime London Sneakers e Premiata Sneakers sono solo alcune delle proposte in catalogo.

Per arricchire ogni look, non possono mancare gli accessori giusti. Faraone.shop propone una vasta gamma di articoli come borse, cinture, occhiali da sole e gioielli, selezionati per impreziosire qualsiasi stile e adatti a ogni occasione.

Sempre aggiornato sulle ultime novità della moda

Faraone.shop non è solo uno store online, ma una vera e propria piattaforma in linea con le ultime novità del settore moda. Gli aggiornamenti costanti del catalogo assicurano una proposta sempre fresca e al passo con i tempi.

Faraone.shop rappresenta una destinazione imperdibile per chi ama la moda e desidera esplorare le ultime tendenze del 2024. Con una storia di mezzo secolo e un occhio sempre rivolto al futuro, l’eCommerce conferma il suo impegno a offrire un'esperienza d'acquisto senza pari, dove la qualità si incontra con le ultime tendenze.

Per ulteriori informazioni, visita https://faraone.shop/.

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Pneumatici estivi per auto, l’indagine Altroconsumo aiuta i...

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Fonte: Altroconsumo, Inchieste 2024

I test hanno coinvolto 16 diversi pneumatici. I primi classificati: Continental, Michelin e Kumho.

Milano, 19 aprile 2024 - In vista dell’annuale appuntamento con il cambio gomme estive, che deve essere effettuato entro il 15 maggio, Altroconsumo ha svolto un’indagine che ha coinvolto 16 diversi modelli di pneumatici disponibili sul mercato, con l’obiettivo di aiutare i consumatori ad orientarsi nella scelta e nella valutazione dei migliori modelli.

I test sono stati condotti sottoponendo gli pneumatici selezionati a diverse condizioni atmosferiche, sia su strada asciutta sia su strada bagnata, per verificarne stabilità, comodità di guida, risposta allo sterzo, comportamento in caso di imprevisto, prestazioni in frenata e risposta in condizioni di aquaplaning, nel rispetto degli standard stabiliti dal protocollo Adac, sviluppato in accordo anche con Altroconsumo.

Dall’indagine condotta emerge che tra gli pneumatici estivi coinvolti il migliore, in termini di qualità globale, è Continental Premiumcontact 7, con un punteggio di 75/100, che gli è valso il riconoscimento di Migliore del Test, avendo superato con successo sia le prove di guida su strada asciutta sia su strada bagnata, oltre che in frenata. Pur ottenendo una valutazione meno positiva nella prova di aquaplaning, comunque oltre la sufficienza.

La seconda posizione, invece, è ricoperta da Michelin Primacy 4+, con un punteggio di qualità globale di 69/100, ed il riconoscimento come Miglior Scelta Green. Uno pneumatico durevole ed equilibrato, con prestazioni positive sia su strada asciutta sia bagnata, consumi ridotti e durata prevista molto elevata.

Segue Kumho Ecsta HS52, con un punteggio di qualità globale pari a 68/100, e il riconoscimento come Miglior Acquisto, grazie alla positiva valutazione nella guida su strada asciutta, alla sua durevolezza, e al prezzo, più basso rispetto alla media. Penalizzato, però, nel test sulla valutazione della sostenibilità.

Infatti, tutti gli pneumatici coinvolti nell’indagine sono stati valutati anche sul piano della sostenibilità. Le gomme sono composte per la maggior parte da derivati del petrolio e per questo sono per loro natura poco sostenibili. Ma, tra i diversi marchi, è possibile osservare delle differenze di rilievo, anche in funzione delle prove di ecoscore condotte. Queste si riferiscono anche ad aspetti legati al comportamento di chi è al volante, che incide sulla durata dello pneumatico, sul consumo di carburante e sul rumore emesso.

Inoltre, i diversi pneumatici offrono il meglio in relazione alle condizioni climatiche ed ambientali alle quali sono sottoposte. Dunque, non è detto che il cambio gomme sia sempre necessario. Occorre chiedersi quante volte in inverno capiterà di guidare con temperature inferiori ai 7°C, condizioni ottimali per gli pneumatici invernali.

NOTA METODOLOGICA

L’acquisto e l’analisi sono stati effettuati dall’ente tedesco Adac. I prezzi sono stati rilevati nel febbraio 2024.

Per il test sono stati scelti gli pneumatici estivi 215/55 R17, ovvero la taglia compatibile con veicoli di taglia media. I 16 modelli in tabella rappresentano la quasi totalità di quelli che si possono trovare sul mercato italiano.

Nel giudizio globale, la sicurezza durante la guida ha pesato per il 70% (di cui il 60% nelle prove su strada bagnata e il 40% nelle prove su strada asciutta), mentre l’impatto ambientale ha pesato per il restante 30% (di cui il 40% e rappresentato dalla durata, il 20% dall’usura, il 20% dall’efficienza, che comprende sia il peso della gomma sia il consumo di carburante, il 10% dal rumore e, infine, il 10% dalla sostenibilità).

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