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Spettacolo

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Torna Romeo e Giulietta negli ATER: il teatro nei cortili delle case popolari per La Città Ideale, dal 20 al 30 maggio

La Città Ideale riparte con Romeo e Giulietta negli Ater: un amore popolare
Progetto ideato e curato da Fabio Morgan
regia e adattamento di Leonardo Buttaroni

Il teatro nei cortili delle case popolari.
Il teatro dove il teatro non arriva.
Dal 20 al 30 maggio uno Shakespeare pop da guardare affacciati alle finestre
20 e 21 maggio,  Ater Centocelle,Via Tor De Schiavi 257
22 e 23 maggio,  Ater Vigne Nuove, via Rina de Liguoro Lotto II
 27 e 28 maggio, Ater Torrevecchia, Via Cristoforo Numai
29 e 30 maggio, Ater Primavalle, via dei Barbarigo 1 – 3 Lotto V
 

Il teatro dove il teatro non arriva. Il teatro nelle periferie e “ai margini”, come negli anni Settanta.

La Città Ideale dal 20 maggio 2021 torna a costruire nuove occasioni d’arte a vocazione popolare, e lo fa riprendendo il discorso da dove lo aveva (forzatamente) lasciato: riportando Shakespeare nei cortili delle case popolari degli ATER, raddoppiando gli appuntamenti, e iniziando a dare forma a una narrazione periferica che si snoda, per il 2021, lungo i municipi III, V, XIII, XIV. Un progetto che unisce quartieri agli antipodi della capitale, attraverso processi creativi dedicati al territorio, per innestare bellezza e ridisegnare una città, una città ideale.

Dopo il riscontro dei primi innesti nei cortili con Romeo e Giulietta negli ATER: un amore popolare, progetto di Fabio Morgan con la regia di Leonardo Buttaroni, dal 20 al 30 maggio il teatro entrerà nelle case popolari di Centocelle, Vigne Nuove, Torrevecchia, Primavalle facendo ridere e piangere gli spettatori sulle parole di uno Shakespeare pop, coinvolgendoli in un gioco teatrale di interazione aperto a tutti.

Un teatro da guardare affacciati alle finestre, per portare l’arte lì dove di solito non se ne fa: ai confini di Roma, per regalare un assaggio di bellezza al territorio, trasformando l’affaccio di ogni privata abitazione nel palchetto in prima fila di un inedito teatro all’italiana.

Perché lo stesso teatro di Shakespeare era di natura popolare e in grado di parlare a tutti.

Romeo e Giulietta negli ATER: un amore popolare” spiega l’ideatore e curatore Fabio Morgan – l’importanza di quello che si fa nell’arte e in qualsiasi operazione creativa è data della capacità di incidere sui destinatari, in questo caso gli spettatori, ma forse sarebbe più giusto dire per il nostro progetto, i cittadini, i cittadini ideali. Nel corso della passata edizione abbiamo avuto l’immenso piacere di costatare in presa diretta che il nostro progetto aveva questa capacità. Alla fine della replica di Romeo e Giulietta nel cortile Ater del quartiere Quarticciolo, uno spettatore, un ragazzo di circa 30 anni che aveva seguito con interesse l’intero spettacolo, si è avvicinato all’attore che interpretava Romeo, Matteo Cirillo, e gli ha detto «finalmente qualcosa che vieni qui e non è solo chiacchiere de chi ce dice che qui c’è solo spaccio e robaccia, o ce vo di come dovemo vive,  m’è proprio piaciuto, non avevo mai visto uno spettacolo, me so divertito me so commosso, bravi, ma poi la storia chi l’ha scritta?’ e Matteo gli ha risposto ‘beh Shakespeare’» e lui ‘ammazza bravo, ma è uno de voi?’ e si oggi possiamo dirlo con orgoglio Shakespeare uno di noi!!! Questa investitura ci rende felici e ci fa tremare le gambe, è il più bel complimento al nostro lavoro e ci fa sentire utili e necessari, ma per far questo bisogna essere più umili degli umili, e bisogna avere il desiderio di parlare veramente a tutti!”

L’amore alla fine non paga e se paga, paga poco. L’amore che te sarva la vita, se lo trovi costa caro. Così, il regista Leonardo Buttaroni ha scelto lo spettacolo di Romeo e Giulietta: “…la storia di due ragazzi, che per destino e fato avversi, si ritrovano a vivere un amore impossibile. Tra mille ostacoli e sospinti dagli eventi navigheranno verso il tragico finale. Tra battute folcloristiche, converse, musicassette e canzoni degli anni 80, ho incastonato la nostra storia, ho immaginato come un romano D.o.c. di quei tempi, me l’avrebbe raccontata, come avrebbe esaltato con sontuose iperboli la parte comica e come avrebbe affondato il coltello nella tragedia.” Un’esibizione piena di emozioni, in punta di piedi nelle case del popolo e nei loro balconi, nelle finestre e nelle terrazze. “Tutto per ricordare non quello che eravamo, ma quello che per sempre saremo. Perché la Roma che conosco, non perderà mai il vizio di essere… POPolare”, conclude Buttaroni.

Romeo e Giulietta negli Ater: un amore popolare è la prima tappa del 2021 di La Città Ideale, progetto ideato e curato da Fabio Morgan, che si snoderà fino a fine luglio toccando le tante periferie romane, circumnavigando con le sue nuove visione di arte popolare il centro storico e il suo ben consolidato patrimonio artistico.

Romeo e Giulietta negli Ater: un amore popolare è una produzione di Progetto Goldstein.

La Città Ideale è un progetto di Fabio Morgan patrocinato da Biblioteche di Roma, in collaborazione con Municipio III, Municipio V, Municipio XIII, Municipio XIV.
Si ringrazia Fortezza Est, Ater Roma, A.G.S e INAF – Osservatorio Monte Mario

Romeo e Giulietta negli Ater: un amore popolare.
regia e adattamento Leonardo Buttaroni
con Tiziano Caputo, Matteo Cirillo, Ilario Crudetti, Chiara Davis, Alessandro Di Somma, Ermenegildo Marciante, Diego Migeni, Emiliano Morana, Riccardo Viola
scene e costumi Alessandra Muschella
disegno luci Martin Emanuel Palma
foto di Manuela Giusto
produzione Progetto Goldstein

info e prenotazioni info@lacittaideale.eu / 06 88971117

Animato da un’indomabile passione per il giornalismo, Junior ha trasceso il semplice ruolo di giornalista per intraprendere l’avventura di fondare la sua propria testata, Sbircia la Notizia Magazine, nel 2020. Oltre ad essere l’editore, riveste anche il ruolo cruciale di direttore responsabile, incarnando una visione editoriale innovativa e guidando una squadra di talenti verso il vertice del giornalismo. La sua capacità di indirizzare il dibattito pubblico e di influenzare l’opinione è un testamento alla sua leadership e al suo acume nel campo dei media.

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Spettacolo

Liorni: “Sono antifascista, a...

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Il conduttore interviene in un video dopo le polemiche scatenate da una domanda del game show di ieri

Marco Liorni

"Volevo dire, a chi possa aver pensato che stavo elogiando il fascismo e ai picchiatori da tastiera, che io sono un antifascista. Non potrei fare un elogio del fascismo. Stavo raccontando, con l'ottica di quei tempi, le emozioni che si vivevano in quei giorni". A chiarirlo in un video è il conduttore Marco Liorni, che interviene dopo le polemiche scatenate da una domanda posta ieri nel suo programma, 'L'Eredità', nel preserale di Rai1. La domanda riguardava l'iniziativa fascista della "Giornata della fede" proclamata nel dicembre del 1935 per sostenere i costi della guerra di Mussolini in Etiopia, in cui oltre 250 mila anelli furono raccolti in un giorno solo a Roma.

Liorni ha definito l'iniziativa "patriottica", scatenando un vespaio sui social, anche sull'onda della vicenda legata allo scrittore Antonio Scurati. "Ieri nella puntata dell'Eredità c'era una domanda che si riferiva alla Giornata della fede del 1935 -spiega il conduttore- Quando l'abbiamo registrata è stata una domanda che mi dava delle emozioni, perché in famiglia se ne è parlato, mio padre è nato in quei giorni, per mia nonna è stata una giornata di grande sofferenza. Per quell'Italia lì era un gesto di grande sofferenza".

L'episodio, scandisce Liorni, è stato "visto con lo spirito dei tempi, in quel momento lì donare la fede alla Patria si faceva con uno spirito patriottico". "Vi dovevo questo chiarimento, mi dispiace per chi lo ha interpretato in un modo diverso", conclude.

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Spettacolo

Lory Del Santo a Belve: dal carcere alle relazioni con i...

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Nella puntata in onda domani martedì 23 aprile su Rai2

Lory Del Santo

Dalla povertà assoluta al carcere, alla ricerca del successo, alle relazioni con i potenti, fino al dramma della morte dei suoi figli. Lory Del Santo si racconta a 'Belve', in un'intervista alla conduttrice Francesca Fagnani, nella puntata in onda domani martedì 23 aprile su Rai2. A partire dalla lunga frequentazione con Gianni Agnelli, sulla quale racconta: “Diceva che per lui rappresentavo la bellezza unita all’intelletto. Non tutti gli uomini vogliono una donna vicino solo per fare…, no? Alcuni vogliono una donna che possa rallegrare certi momenti. Io sono molto simpatica, arrivo, faccio le scene, con la mia voglia di dire ‘dai ce la farai!’”. E quando Fagnani scherza: "Lei diceva 'dai ce la farai' a Gianni Agnelli?”, Del Santo conferma: "Certo, mi amava anche per questo". Sulle sue relazioni amorose non mancano poi episodi divertenti, come quando uno spasimante a Parigi le rovesciò letteralmente addosso 100 milioni di lire.

Quando la conduttrice le chiede se per un periodo della sua vita, per necessità o per scelta, abbia fatto la escort, nasce un botta e risposta imbarazzato: "La escort? Se intendi in quel senso… No, mai. Non fa parte del mio carattere. Ho incontrato tanti uomini potenti, non ho mai chiesto niente, e non mi hanno mai dato niente", conclude Del Santo. E poi, un capitolo non molto noto e che l’ha particolarmente segnata: quello del carcere dovuto, secondo lei, ad uno scambio di persona in una vicenda di droga. "Ho passato dieci giorni in carcere. Mi dissero che mi dovevano mettere a confronto con una super testimone e non mi potevano spiegare nulla finché non l’avessi incontrata. Finalmente ho avuto l’incontro, non mi ha riconosciuta e quindi tutte le accuse sono cadute”. Poi, sulla morte dei suoi due figli: "Sono morta, per questo non soffro".

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Spettacolo

Diaco: “al lavoro per serata evento...

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Un viaggio in prime time tra conduttori e conduttrici del passato che hanno fatto la storia del secondo canale

Diaco:

“Confermo che sto lavorando ad una prima serata di BellaMa’: sarà una serata evento che si chiamerà ‘BellaRai2’, andrà in onda giovedì 30 maggio e proporrà un viaggio tra i conduttori e le conduttrici del passato che hanno fatto grande la storia del secondo canale televisivo della Rai”. Lo dichiara Pierluigi Diaco all’AdnKronos, aggiungendo che “‘BellaRai2’ è figlio di ‘Bellarai’, la rubrica che da settembre scorso ha proposto ai telespettatori di Rai2, un viaggio settimanale nei programmi che hanno fatto grande il servizio pubblico. Sono grato all’azienda per la fiducia e la libertà autoriale che mi hanno accordato”. Proprio oggi è cominciata la campagna spot su Rai2 della serata evento.

E sempre oggi sono state aperte sul sito di Rai Casting (https://www.rai.it/raicasting/) le iscrizioni per partecipare alla terza stagione di ‘BellaMà’, in onda su Rai2 da settembre 2024. Per partecipare, come opinionisti o concorrenti del primo talent di parola della tv italiana, bisogna avere un’età compresa tra i 18 e i 25 anni, per la Generazione Z, oppure oltre i 55 anni, per entrare nelle fila dei Boomer, riferisce una nota Rai. La struttura di Rai Casting farà una prima selezione tra le più di mille candidature arrivate finora, con dei provini in programma nelle giornate del 2, 3, 6, 7 e 8 maggio, al Circolo Sportivo Rai in via Fornaci di Tor di Quinto a Roma.

Da queste giornate uscirà un nutrito gruppo che affronterà le audizioni finali – in programma dal 27 al 29 maggio – con il conduttore Pierluigi Diaco, la madrina del programma Roberta Capua e gli autori, nello studio di ‘BellaMà’ presso la Dear – Fabrizio Frizzi di Roma. Le iscrizioni al casting per la prossima stagione sono aperte fino all’8 maggio 2024.

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