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Sostenibilità

India, urgono investimenti per abbandonare il carbone

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Se l’India smettesse di bruciare carbone domani, oltre cinque milioni di persone perderebbero il lavoro. Ma con un investimento di circa 900 miliardi di dollari nei prossimi 30 anni, il Paese può effettuare una transizione energetica verso un futuro green. E’ quanto emerge da un report del “Forum internazionale per l’ambiente, la sostenibilità e la tecnologia”, noto con l’acronimo iFOREST che spiega come l’India debba pensare al suo futuro senza mettere a repentaglio i mezzi di sostentamento di milioni di persone, che ancora lavorano nelle miniere di carbone e nelle centrali termoelettriche.

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Sostenibilità

Rinnovabili, “Italia in ritardo, nel 2022 3,4 GW di nuovo installato”

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I dati del Report 'Comuni Rinnovabili' 2023 di Legambiente

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In Italia nel 2022 si registrano appena 3,4 GW di nuovo installato da fonti rinnovabili per un totale di 206.600 impianti installati, di cui 206.167 di solare fotovoltaico, 215 eolico, 145 idroelettrico e 73 bioenergie. Per un totale complessivo di 1,3 milioni di impianti. Un passo avanti rispetto agli anni passati (nel 2021 di 1,35 GW), ma una crescita lenta e numeri ancora troppo lontani dalla media annuale europea per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, classifica che vede l’Italia al 22° posto. Considerando, infatti, la media delle installazioni degli ultimi 3 anni, nel 2030 l’Italia riuscirà a raggiungere solo il 25% degli obiettivi climatici in tema di sviluppo delle fonti rinnovabili, centrando l’obiettivo di 85 GW di nuova capacità non prima di 40 anni. Sempre nel 2022, cala ai livelli registrati nel 2012, la copertura da fonti rinnovabili rispetto ai consumi elettrici complessivi, pari al 31%. Una conseguenza della siccità che sta colpendo il nostro Paese e che ha portato ad una riduzione nella produzione da idroelettrico del 37,7% rispetto al 2021. Questa, in estrema sintesi, la fotografia della XVII edizione del Rapporto ‘Comuni Rinnovabili’ di Legambiente.

Nel dettaglio, sono 7.317 i Comuni che nel 2022 hanno visto nei loro territori la realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili (+14,4% rispetto al 2021 in cui erano 6.397). Un movimento lento che coinvolge, complessivamente, 7.879 Comuni italiani in cui è presente almeno un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Di questi, 3.535, pari al 45% del totale, quelli che possono essere definiti, Comuni 100% Rinnovabili Elettrici. Un aumento complessivo di soli 42 Comuni rispetto al 2020, segnala Legambiente. A crescere di più i Comuni del solare fotovoltaico, sono oltre 7.300 i Comuni nei quali sono stati installati i 205mila nuovi impianti di fotovoltaico (+ 14,6% rispetto al 2021 in cui erano 6.370) di cui il 44% con una potenza media di 12 kW. Sono 2.163 i Comuni che, grazie al contributo di questa tecnologia, si possono definire 100% elettrici. Sono, invece, 84 i Comuni dell’eolico che nel 2022 hanno fatto registrare installazioni, tra grandi e piccoli impianti, e 342 i Comuni 100% elettrici grazie a questa tecnologia. Fermi al palo la geotermia ad alta entalpia, le bioenergie e l’idroelettrico.

“Chiediamo al governo Meloni – ha commentato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – un’inversione di rotta immediata, come impone da un lato la crisi climatica che sta accelerando il passo con impatti sempre più negativi sui nostri territori, ultima l’alluvione in Emilia-Romagna; dall’altro l’Europa con il RePowerEu. Il Paese, approfittando della revisione del Pniec, non deve diventare l’hub del gas, ma quello delle rinnovabili. Serve snellire e velocizzare gli iter autorizzativi, a partire dai nuovi progetti di eolico a terra e a mare, accelerare sulla realizzazione dei grandi impianti a fonti pulite, sull’agrivoltaico, su reti elettriche e accumuli, sulla diffusione delle comunità energetiche e degli impianti di digestione anaerobica; senza dimenticare una seria politica di riqualificazione del patrimonio edilizio e la messa in sicurezza. Questa è la rotta giusta per accelerare la transizione energetica ed ecologica del Paese”.

Le installazioni hanno riguardato i territori di tutte le Regioni italiane, con 8 a giocare un ruolo da protagonista: tra queste la Lombardia quella con la maggior potenza installata, 420 MW di cui 405 MW di fotovoltaico, seguita dalla Puglia con 338 MW, di cui 237,7 di eolico, e dalla Sicilia con 321 MW, di cui 207,8 MW di fotovoltaico. Per il solare fotovoltaico è ancora la Lombardia a registrare la maggiore installazione di MW sul territorio, seguita dal Veneto con 257 MW e dall’Emilia Romagna con 225,5 MW. Per l’eolico, invece, dopo la Puglia che fa registrare 237,7 MW di nuove installazioni, seguono Sicilia con 113 MW e Campania con 71 MW. Per l’idroelettrico primato per il Piemonte e Trentino-Alto Adige, rispettivamente con 18,5 MW e 12,3 MW. Infine, per le bioenergie ancora la Lombardia con un nuovo installato di 5,6 MW, seguita dalla Campania con 3 MW e dal Piemonte con 2,6 MW.

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Sostenibilità

Maggio 2023 è stato il secondo più caldo a livello globale

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I dati del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus: la temperatura della superficie del mare e la temperatura dell'aria marina, calcolate in media su tutti i mari liberi dai ghiacci, sono state le più alte mai registrate nel mese di maggio

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Il mese di maggio 2023 è stato il secondo maggio più caldo a livello globale, con una temperatura inferiore di 0,1°C rispetto al maggio più caldo mai registrato. La temperatura della superficie del mare e la temperatura dell’aria marina, calcolate in media su tutti i mari liberi dai ghiacci, sono state le più alte mai registrate nel mese di maggio. E’ quanto rileva il Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service – C3S), implementato dal centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con il finanziamento dell’Ue.

Nel dettaglio, le temperature medie si sono avvicinate alla media nella maggior parte dell’Europa. Alcune aree del Canada, dell’Africa e del Sud-Est asiatico sono state significativamente più calde del normale. Nelle zone che vanno dall’India nord-occidentale alla Siberia meridionale e in Australia, la temperatura è stata notevolmente più bassa del normale.

“Il mese di maggio 2023 è stato il secondo più caldo a livello globale, dal momento che le condizioni di El Niño continuano a manifestarsi nel Pacifico equatoriale. Le temperature oceaniche stanno già raggiungendo livelli record e i nostri dati indicano che la temperatura media di tutti i mari privi di ghiacci nel maggio 2023 è stata più alta di qualsiasi altro maggio”, spiega Samantha Burgess, vicedirettore del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus.

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Sostenibilità

Italia-Kenya, Barbaro: “Verso rinnovo protocollo d’intesa su sviluppo sostenibile”

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Bilaterale con Viceministro Energia Wachira

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“L’Italia vuole rinnovare il protocollo d’intesa con Nairobi scaduto a gennaio 2023″. Lo ha annunciato il Sottosegretario di Stato all’Ambiente e alla Sicurezza energetica Claudio Barbaro nel corso del bilaterale tra Italia e Kenya, rappresentato dal Viceministro dell’Energia, Alex K. Wachira alla presenza dell’ambasciatore italiano Roberto Natali. Allo scopo di affrontare la sfida del passaggio alle rinnovabili come fonti primarie di energia il Kenya ha confermato l’importanza che riveste la cooperazione tra i due Paesi. Sui social Barbaro ha parlato di un incontro “cordiale per confermare l’importanza che riveste la cooperazione tra i due Paesi in materia di energia rinnovabile” con un focus in particolare “sul geotermico di cui il Kenya è ricco e rispetto al quale, d’altra parte, l’Italia detiene il know-how e la tecnologia”. “All’Italia il Kenya si rivolge per la conoscenza acquisita – ha spiegato il Viceministro Wachira – in termini di sviluppo sostenibile. Entro il 2030 il nostro Paese vuole raggiungere il 100% di utilizzo di energia pulita. Ed entro il 2050 il 100% di accesso della popolazione ai servizi energetici. Una sfida per la quale consideriamo l’Italia un partner importante”.

Sempre sui social Barbaro ha ricordato come oggi riparte “oggi una fitta serie di incontri e bilaterali a Nairobi, per UN Habitat, il Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani” una iniziativa nella quale l’Italia ha dato un contributo ” nell’ambito del progetto Waste Wise City sulla gestione dei rifiuti in una delle baraccopoli più grandi al Mondo, quella di Korogocho con anche la conseguenza positiva della creazione di posti di lavoro”.

Proprio sul fronte occupazionale e ambientale il Sottosegretario ha ricordato la visita fatta ieri, all’azienda agricola Marula, insieme con l’ambasciatore Natali: una realtà “di impresa ecosostenibile” dove “lavorano oltre 5mila persone e sono migliaia i capi selvatici protetti”. “Lo sviluppo economico aziendale degli ultimi anni ha consentito di investire parte dei profitti in un progetto ambientale, avviato nel 2009 e legato al ripristino di un’area umida pre-esistente che nel tempo si era andata prosciugando con un incremento del 45% delle specie di uccelli e del 92% delle specie di mammiferi presenti” spiega Barbaro.L’azienda è di proprietà di un imprenditore italiano, Francesco Natta, “che ha raccolto la passione della sua famiglia e portato questa azienda a essere un punto di riferimento in questo Paese. Del quale andare orgogliosi”.

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Sostenibilità

Davines rinnova partnership con Plastic Bank

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In due anni recuperate 879 tonnellate di plastica dalle coste di Brasile, Filippine e Indonesia, da 2014 gruppo ha ridotto nettamente propria Impronta Plastica

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Il Gruppo Davines – attivo nel settore della cosmetica professionale con i marchi per l’haircare Davines e per lo skincare [ comfort zone ], certificato B Corp dal 2016 – rafforza la collaborazione con l’impresa sociale Plastic Bank, per proseguire l’attività di recupero e rimozione di rifiuti di plastica ocean bound, entro 50 km dalle coste. In una nota si sottolinea come grazie a questa partnership anche nel 2023, per ogni prodotto confezionato in plastica che il Gruppo venderà, una quantità equivalente di plastica sarà raccolta e rimossa dalle aree costiere di Indonesia, Filippine e Brasile. La collaborazione, avviata nel 2021, “rimarca i valori di sostenibilità del Gruppo Davines ed è coerente con il modello di sviluppo rigenerativo che ispira la sua strategia di business”.

L’impegno del Gruppo Davines, grazie al supporto di Plastic Bank, a oggi ha permesso di evitare che, cumulativamente tra il 2021 e 2022, 879 tonnellate di rifiuti di plastica, equivalenti a oltre 44 milioni di bottiglie, siano finite nei mari e negli oceani peggiorando ulteriormente il degrado di aree costiere vulnerabili e l’inquinamento marino da microplastiche: 100 tonnellate di plastiche sono state raccolte nel 2021 in Brasile, nelle Filippine e in Indonesia con la campagna “Rethinking Plastic”, mentre lo scorso anno il Gruppo Davines ha voluto ampliare il suo impegno recuperando una quantità di plastica equivalente a quella dei prodotti venduti, per un totale di 779,126 tonnellate rimosse dall’ambiente negli stessi Paesi.

La collaborazione del Gruppo Davines con Plastic Bank è un ulteriore tassello della strategia per la crescita sostenibile del Gruppo, in un’ottica di economia circolare, in particolare rispetto alla riduzione della propria Impronta di Plastica. Per ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti il Gruppo Davines si è dato un obiettivo ambizioso: abbandonare l’uso di materiali vergini da combustibili fossili. Dal 2014 – quando il 100% degli imballaggi in plastica era composto da materiale vergine da combustibili fossili – al 2021, la percentuale di plastica vergine fossile utilizzata si è ridotta di quasi il 63%, grazie al passaggio a materiali plastici riciclati o provenienti da fonti rinnovabili. L’azienda, inoltre, progettando i packaging dei propri prodotti si basa sui principi dell’eco-design, nel rispetto di un modello di produzione circolare, che si traduce in imballaggi più sottili e leggeri con il conseguente minore utilizzo di materia e una riduzione delle emissioni di CO2 equivalenti legate al trasporto e al minor impiego di materiali. Grazie a questi interventi mirati, dal 2014 al 2021 il Gruppo Davines ha ridotto fortemente la sua Impronta di Plastica evitando di utilizzare oltre 841 tonnellate di plastica.

Dal canto suo Plastic Bank nel corso dei suoi primi 10 anni ha evitato che più di 80 milioni di chilogrammi di plastica – l’equivalente di quattro miliardi di bottiglie di plastica – arrivassero agli oceani. Il materiale raccolto viene riciclato come nuova materia prima chiamata Social Plastic che può essere facilmente riutilizzata nei prodotti e negli imballaggi come parte di una filiera circolare. Ma il progetto di raccolta e riciclo della plastica non è solo finalizzato al rispetto dell’ambiente, ha anche un impatto sociale. Le filiali locali di Plastic Bank, infatti scambiano i rifiuti di plastica come valuta per aiutare le famiglie ad acquistare beni di prima necessità, dai generi alimentari al combustibile per cucinare. O anche per pagare le tasse scolastiche, l’assicurazione sanitaria, la connettività digitale e servizi fintech. Offrendo alle famiglie impegnate nella raccolta della plastica fonti di reddito sicure, protette e tracciabili, è possibile coniugare il rispetto dell’ambiente con un aiuto concreto alle comunità locali, con un percorso concreto e virtuoso per uscire dalla povertà. Tra il 2020 e il 2023, grazie all’impegno del Gruppo Davines è stato possibile aiutare 3.202 persone e le loro famiglie.

“I risultati realizzati ci danno una visione dell’impatto positivo che è possibile ottenere e ci spronano al miglioramento continuo. Abbiamo consolidato la collaborazione con Plastic Bank perché è un progetto basato sull’ interazione tra la sostenibilità ambientale e quella sociale, per diffondere un modello di sviluppo rigenerativo che coniuga il progresso con il rispetto dell’ambiente e dei diritti umani. È un impegno concreto che ci siamo dati perché siamo consapevoli che il packaging è tra le aree con maggior impatto nella beauty industry. Oltre alla collaborazione con Plastic Bank, siamo anche impegnati a ridurre la nostra domanda di plastica: dal 2020 misuriamo la nostra Impronta di Plastica, utilizziamo per i nostri prodotti plastica riciclata o proveniente da fonti rinnovabili e grazie all’eco-design stiamo progressivamente riducendo l’impiego di plastica nei nostri packaging”, commenta Davide Bollati, Presidente del Gruppo Davines.

Per David Katz, fondatore e CEO di Plastic Bank “nel nostro programma di Ocean Stewardship, ci siamo resi conto che il riciclaggio deve avere un fondamento umano. I contributi d’impatto e l’acquisto di materiali riciclati da soli non possono risolvere la crisi dell’inquinamento causato dalla plastica. L’umanità ha bisogno di un cambiamento comportamentale continuo e persistente che alimenti la consapevolezza dell’importanza del riciclo di ciò che acquistiamo, nel modo in cui lo usiamo e nel modo in cui lo smaltiamo”.

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Sostenibilità

Al Coop.Fi di Gavinana parte la raccolta di bottiglie Pet

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È stato inaugurato questa mattina al Coop.fi di Firenze Gavinana, in piazza Bartali, l’ecocompattatore per la raccolta di bottiglie in Pet conferite dai consumatori, alla presenza di Andrea Giorgio, Assessore all’Ambiente e transizione ecologica del Comune di Firenze e di Claudio Vanni, Responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze. Anche grazie alla stretta collaborazione con il Comune di Firenze e Coripet, che hanno curato l’installazione di questo ecocompattatore a Gavinana, nelle prossime settimane ne seguiranno altre due nei Coop.fi di Ponte a Greve e Carlo del Prete con l’obiettivo di fornire a soci e consumatori un servizio molto apprezzato, che stimola comportamenti virtuosi, contrasta l’abbandono dei rifiuti e consente di innescare un processo di economia circolare per dare alle bottiglie di plastica a una seconda vita. Alle tre installazioni su Firenze, ne seguiranno altre con nuovi ecocompattatori in arrivo nei Coop.fi delle altre province dove opera la cooperativa.

Gli ecocompattatori sono macchinari dove i cittadini possono consegnare le bottiglie in Pet che hanno contenuto liquidi alimentari. Il ciclo virtuoso inizia da qui, con il conferimento delle bottiglie nel compattatore – dove vengono ridotte in cubetti di plastica – e continua poi in un impianto di lavorazione dove questo materiale, con una logica bottle to bottle, viene interamente riciclato e avrà una seconda vita come nuove bottiglie. Un progetto importante, che porta vantaggi all’ambiente e stimola la cultura del riciclo, anche attraverso meccanismi premianti come il punto registrato sulla carta socio per ogni bottiglia conferita.

Quello di Gavinana è il sesto ecocompattatore installato nei punti vendita della cooperativa, dopo i primi cinque predisposti tra il 2021 e il 2022 nei Coop.fi di Sesto Fiorentino, Empoli, Poggibonsi, Cascina e San Miniato. Nel corso del 2022 gli ecocompattatori installati nei cinque Coop.fi hanno registrato un uso crescente con risultati di raccolta ben al di sopra delle previsioni. Un successo, quello della sperimentazione, raggiunto grazie alla tecnologia e ai macchinari brevettati da Coripet, partner del progetto, e indubbiamente grazie al coinvolgimento attivo di migliaia soci e clienti che, bottiglia dopo bottiglia, hanno permesso di raggiungere numeri di conferimento fra i più alti a livello nazionale.

Rispetto all’ipotesi iniziale di circa mille bottiglie al giorno per ciascun punto vendita, i compattatori hanno raggiunto risultati tra le quattromila e le cinquemila bottiglie conferite in una sola giornata. In totale, nel 2022, dai cinque Coop.fi sono state raccolte 2 milioni e 630mila bottiglie, con un risparmio stimato di CO₂ non immessa in atmosfera pari a circa 33 tonnellate contro le 25 preventivate. Un risultato nel complesso eccellente, con Empoli e Poggibonsi che, per numero di bottiglie raccolte, svettano fra i primi 10 ecompattatori sugli 850 che Coripet ha al suo attivo in tutta Italia.

Oltre al vantaggio che procura all’ambiente, la riduzione dei rifiuti, il riciclo e il riutilizzo sono un percorso obbligato anche in vista della direttiva Sup che prevede un obiettivo del 77% di raccolta differenziata per le bottiglie al 2025 e del 90% al 2029. Ad oggi in Italia la raccolta è intorno al 60%, una percentuale che può essere incrementata coinvolgendo i cittadini che, anche grazie all’ecocompattatore, possono fare la loro parte per l’ambiente.

Questo di oggi, commenta Andrea Giorgio, Assessore all’Ambiente e transizione ecologica del Comune di Firenze, “è il primo di una serie di eco-compattatori che installeremo in città nei prossimi mesi con un piano che mira a diffonderne sempre più l’uso tra i cittadini perché permettono una migliore raccolta differenziata e più facilità di recupero della materia. I numeri delle sperimentazioni fatte sono ottimi e quindi abbiamo deciso di lavorarci anche a Firenze, perché vogliamo essere in prima linea e trasmettere ai cittadini l’importanza dell’impegno al riciclo. Grazie alla disponibilità di UniCoop sarà possibile anche premiare i cittadini che adottano comportamenti più virtuosi e che conferiranno qua le loro bottiglie. Voglio ringraziare quindi Unicoop Firenze e Coripet per questa iniziativa che proseguirà anche in altri punti vendita e rafforzerà l’impegno del comune e il nostro piano sugli ecocompattatori. In Italia ogni anno consumiamo 9 miliardi di bottiglie di plastica, la plastica è responsabile dell’80% dell’inquinamento dei mari e una singola bottiglia si degrada in 450 anni. Per questo è così importante lavorare al suo corretto riciclo, perché una non diventi rifiuto ma risorsa. La collaborazione tra istituzioni e cittadini è fondamentale”.

Grazie alla collaborazione con il Comune di Firenze e con Coripet, sottolinea Claudio Vanni, Responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze, “oggi aggiungiamo un nuovo tassello al nostro impegno sulle buone pratiche: l’installazione di questo e di nuovi ecocompattatori a Firenze è un passo avanti per il rispetto dell’ambiente e arriva per rispondere alle esigenze di soci e clienti sempre più attenti e desiderosi di fare la propria parte per il Pianeta. I numeri di raccolta raggiunti nel 2022 ci dimostrano che si può fare molto per ridurre le emissioni di CO2 e il nostro impatto sull’ambiente: con questi nuovi ecocompattatori e con quelli che installeremo nei prossimi mesi in altri Coop.fi in Toscana, ci auguriamo di poter coinvolgere tanti cittadini e di stimolare una riflessione sui piccoli gesti che ognuno di noi può fare per rispondere alle urgenze del cambiamento climatico”.

Coripet, sottolinea Monica Pasquarelli, Responsabile Ecocompattatori Coripet, “per la prima volta arriva a Firenze, un territorio urbano che con le sue attrazioni e il suo patrimonio artistico e paesaggistico ha più che mai motivazioni per andare nella direzione del rispetto del territorio urbano e dell’ambiente. Crediamo che l’economia circolare, punto cardine del progetto ‘bottle to bottle’ di Coripet, sia un passaggio che possa contribuire attivamente alla svolta green di cui il nostro paese necessita. Grazie alla amministrazione pubblica ed a Unicoop Firenze il cittadino avrà la possibilità di un gesto consapevole che preserva le risorse ambientali e contemporaneamente garantisce un risparmio nella spesa di tutti i giorni”.

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Sostenibilità

Un prato di fiori selvatici per ridurre le emissioni di anidride carbonica

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Sostituire un prato all’inglese con uno irregolare tutela la biodiversità e riduce le emissioni di anidride carbonica. È la tesi di un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge, che ha lasciato crescere il manto dei giardini del College, curato maniacalmente dal 1772. La biomassa degli invertebrati tra le piante si è moltiplicata per 25, e, grazie alla funzione di contenimento del prato, sarebbero state risparmiate in un anno 1,36 tonnellate di emissioni di CO2, un viaggio aereo di andata e ritorno tra Londra e New York. I risultati sono comparsi su “Ecological Solutions and Evidence”.

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International Recycling Tour, tre giorni dedicati al riciclo delle lattine

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Un appuntamento senza frontiere in 18 località di ben 16 Paesi in Europa e in Brasile per diffondere la consapevolezza ambientale

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Un
appuntamento senza frontiere in 18 località di ben 16 Paesi in Europa e in Brasile per diffondere la consapevolezza ambientale. Da Londra ad Atene, da Siviglia fino a Praga, dal 3 al 5 giugno è tornato l’International Recycling Tour, un vero e proprio circuito nato con l’obiettivo di stimolare ad ampio raggio la raccolta e l’avvio a riciclo delle lattine per bevande in alluminio consumate in situazioni ‘on the go’ e in contesti ‘fuori casa’. Fra le tante città toccate dal tour anche Bari, a rappresentare l’Italia. Una tre giorni green ideata da Every Can Counts, organizzazione no profit internazionale (Ogni Lattina Vale) in prima linea per sostenere e divulgare i valori di una vita sempre più sostenibile e di un’economia sempre più circolare.

Cial – Consorzio Nazionale Imballaggi in Alluminio ne ha sposato la causa: sotto l’egida di Every Can Counts, promuove in Italia l’International Recycling Tour e organizza numerose attività di raccolta e riciclo di lattine per bevande, come ad esempio in occasione dei Gran Premi di Moto GP di Misano e del Mugello, nel corso del Carnevale di Viareggio, durante i grandi festival musicali o sui lidi balneari, come accade da tre anni in Calabria.

Le date prescelte per l’International Recycling Tour 2023 non sono state casuali: il 5 giugno, infatti, si è celebrata ovunque nel mondo la Giornata dell’Ambiente. Così, nei punti nevralgici di tutte le città aderenti, nelle principali piazze, nei parchi urbani, sulle spiagge e in tanti altri luoghi di aggregazione, gli ambasciatori del progetto hanno catturato l’attenzione dei passanti invitandoli a mantenere puliti gli spazi pubblici e promuovendo le semplici regole di un corretto smaltimento dei rifiuti. Il tutto all’insegna del messaggio ‘Le lattine per bevande si riciclano per sempre’. Ovunque la partecipazione è stata da record.

È stata Bari la città italiana coinvolta quest’anno nel Tour. Dotati di zaini raccogli-lattine, i giovani animatori del progetto hanno stimolato la cittadinanza a prendere consapevolezza che anche una piccola azione può risultare molto importante per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente. I risultati non hanno deluso le aspettative: sono state migliaia le lattine in alluminio ‘vuote’ raccolte e spontaneamente consegnate. Anche a Bari, come in tutte le altre città del Tour, icona dell’iniziativa è stata l’installazione pop-up #PixelCan realizzata con oltre 2000 lattine per bevande, accostate l’una all’altra fino a formare murales pixelati ispirati alla Giornata Mondiale dell’Ambiente. Realizzate in collaborazione con artisti di strada locali, queste opere d’arte dal forte impatto visivo sono state elette a simbolo delle infinite possibilità del riciclo dell’alluminio. Foto, selfie e video che hanno immortalato i #PixelCan sono stati poi condivisi sui social con l’hashtag #Irt2023. L’installazione di Bari, in particolare, ha rappresentato il nostro pianeta nella sua immagine più iconica, verde e blu, accompagnato dalla scritta: ‘Ogni Lattina Vale’.

I numerosi visitatori dello spazio allestito in piazza hanno poi giocato con gli animatori di Every Can Counts cimentandosi nel quiz per vincere la Ricicletta di Cial (city bike realizzata con l’equivalente di 800 lattine per bevande) e provando a indovinare quante lattine schiacciate erano contenute in una balla di lattine pressate, posta al centro dello stand. “Ogni lattina vale nasce con l’intento di rafforzare sempre più la raccolta differenziata dell’alluminio che in Italia è attiva nell’85% dei Comuni italiani, con il coinvolgimento di circa 47 milioni di cittadini. È questo un ambito in cui il nostro Paese è davvero virtuoso: nel 2022, abbiamo riciclato ben il 91,6% delle lattine per bevande consumate. Avanti così dunque nella consapevolezza che l’intero nostro modello di gestione dei rifiuti di imballaggi in alluminio, e non solo lo spaccato ‘lattine’, rappresenta un’eccellenza nel panorama europeo”, sottolinea Carmine Bruno Rea, presidente Cial.

“Unendoci per celebrare la Giornata Mondiale dell’Ambiente e abbracciando l’infinito potenziale del riciclo dell’alluminio, intendiamo ispirare un cambiamento di comportamento e contribuire a raggiungere il 100% di riciclo delle lattine in Europa e oltre. Per questo invitiamo tutti, consumatori, autorità locali, marchi e organizzatori di eventi, a unire le forze e a trovare modi migliori per riciclare in movimento, divertendosi”, afferma David Van Heuverswyn, direttore di Every Can Counts Europe.

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Innovazione sostenibile, i finalisti del premio europeo giovani inventori

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I progetti più innovativi dei giovani under 30 per contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite

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Pulizia degli oceani dalle microplastiche, apprendimento digitale per bimbi ipovedenti, protezione dell’ecosistema ambientale: sono queste le tre categorie a cui appartengono le invenzioni più innovative finaliste del premio europeo giovani inventori, che fa parte del premio inventore europeo.

Il riconoscimento, istituito dall’Ufficio europeo dei brevetti (EPO) nel 2021, intende premiare idee e progetti innovativi e tecnologici ideati e sviluppati da giovani under 30 per contribuire al raggiungimento dei diversi obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs). Per poter partecipare al premio europeo giovani inventori, i candidati devono aver un’età non superiore a 30 anni e non essere titolari di alcun brevetto registrato.

I tre finalisti sono stati selezionati tra 600 candidati da una giuria indipendente di inventori ex vincitori del Premio inventore europeo. Il primo finalista si chiama Fionn Ferreira, è irlandese, ha 22 anni e da sempre nutre una profonda passione per gli oceani. Il suo impegno per la difesa dell’ambiente marino lo ha portato a ideare una soluzione innovativa per rimuovere le microplastiche dagli oceani. Ricordiamo che ogni anno finiscono in mare dai 4 ai 12 milioni di tonnellate di plastica, che rappresentano circa l’80% dell’inquinamento dei mari del mondo. Per contrastare uno dei fenomeni di inquinamento più importanti del Pianeta il giovane irlandese ha messo a punto una soluzione liquida magnetica (ferrofluido) che si lega alle particelle di microplastiche presenti nelle acque marine e le separa dall’acqua, agevolando in tal modo la loro rimozione.

La seconda finalista è Filipa de Sousa Roucha, ingegnere informatico e ricercatrice portoghese di 27 anni che ha messo a punto una soluzione innovativa per migliorare l’apprendimento dei bambini ipovedenti. La sua invenzione è rappresentata da un software basato su icone 3D da utilizzare per l’alfabetizzazione digitale che utilizza comandi con funzioni vocali o movimenti direzionali simili a quelli “drag and drop” utilizzati in molti giochi per computer. L’invenzione della giovane portoghese denominata “Block-based Accessible Tangible Programming Systems” (BATS) apre la strada a nuove opportunità di inclusione e riduzione delle disuguaglianze nell’apprendimento e nella formazione dei giovani con disabilità.

Il terzo finalista è il 22enne Richard Turere, originario del Kenya. Per cercare di preservare l’ecosistema delle popolazioni del suo Paese, dedite principalmente all’allevamento del bestiame, ha messo a punto un sistema che aiuta a salvare i capi di bestiame dagli attacchi dei predatori. Il sistema si chiama Lion Lights e utilizza sequenze di luci alimentate da energie rinnovabili, per dissuadere leoni e altri predatori dall’avvicinarsi al bestiame. Oltre a proteggere bovini e ovini, l’innovazione riduce il numero di leoni uccisi dagli allevatori nel tentativo di difendere il loro bestiame. Il sistema, in continua evoluzione, è già stato adottato da diversi stati africani, in alcune aree dell’India e dell’America Latina.

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Rovagnati, 45mila studenti protagonisti del progetto Stammi Bene

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Per promuovere il benessere, che coinvolge corpo e mente, passando per una corretta alimentazione ed un equilibrio emotivo

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Si conclude con oltre 45mila studenti, 2.048 classi, 601 docenti e 10 scuole vincitrici il progetto Stammi Bene, l’iniziativa di responsabilità sociale lanciata da Rovagnati con il brand Snello e in collaborazione con l’agenzia d&f perpromuovere un approccio al benessere pratico e multidimensionale, che coinvolge corpo e mente, passando per una corretta alimentazione e un equilibrio emotivo.

Asst Rhodense Ospedale Salvini di Arese (MI); Cesenatico 2 Sala di Cesenatico (FC); Difesa Grande di Termoli (CB); Duca D’aosta di Bari (BA); Istituto Santa Marta di Ventimiglia (IM); Largo Pasubio di Pontinia (LT); Maddalena Di Canossa di Fidenza (PR); Pollica di Pollica (SA); Solanas – Cabras Di Cabras (OR); Trenta – Morelli di Casali Del Manco (CS): sono le 10 scuole primarie premiate da Rovagnati con un duplice meccanismo di estrazione e di selezione. Tra di loro le classi che hanno dimostrato particolare originalità nell’interpretare i consigli delle testimonial del progetto, le professioniste Federica Cuni, chinesiologa, Alice Degl’Innocenti, esperta di coaching, Elena Aprile, dietista, Deborah Auteri, logopedista.

Alunne e alunni hanno sviluppato, sotto la guida degli insegnanti, dei veri e propri ‘Intervalli di benessere’, pause dedicate a esercizi e attività fruibili attraverso la Lim, utili a recuperare energia e concentrazione e a imparare un nuovo approccio olistico al benessere. A ciascuna di queste scuole è stato assegnato un buono da 500 euro per l’acquisto di materiale didattico-sportivo, a sostegno delle loro attività quotidiane. Il contest didattico rappresenta per Rovagnati il primo passo di un progetto molto più ampio e trasversale, il cui fulcro è un dialogo educativo (rivolto non solo ai bambini) sullo ‘stare bene nella pratica’ a livello fisico, mentale, alimentare, sociale.

“Il nostro percorso di Qualità Responsabile si è arricchito di un nuovo progetto di grande valore – spiega Gabriele Rusconi, Managing Director and Board Member di Rovagnati – Abbiamo deciso di coinvolgere le scuole primarie perché parlare di benessere con i bambini, che hanno un lungo cammino davanti a sé, è un modo per sensibilizzarli a gestire al meglio la propria vita, facendo proprie delle abitudini, alimentari e non solo, di comprovato beneficio. Questo impegno ci fa stare bene come Azienda, come Persone e come Genitori”.

“Una sfida importante, parlare di benessere agli studenti – afferma Stefano Braga, Ceo di d&f, agenzia specializzata nell’ideazione e realizzazione di strategie di comunicazione che si basano sul valore della relazione con le scuole – Abbiamo risposto con Stammi Bene, un concept che pone l’accento sul benessere vissuto per davvero e soprattutto un progetto di comunicazione che punta a creare relazione con il contesto scolastico, passando dalle parole ai fatti, grazie a quattro video tutorial pronti da usare in classe. Un’idea di benessere ‘senza teoria aggiunta’, che trova nel lato esperienziale e nel momento vissuto tutto il suo valore”.

“Come chinesiologa, mi occupo di movimento a 360° e trasmetto da sempre l’importanza di uno stile di vita equilibrato. Partecipare come testimonial del Benessere Fisico al progetto Rovagnati Stammi Bene è stato come concretizzare ciò per cui lavoro ogni giorno e con il video tutorial ‘La lezione in azione’ ho guidato i bambini a vivere una pausa ginnica in classe che li aiutasse a ricaricarsi”, dice Federica
Cuni, Chinesiologa clinica, personal trainer e wellness coach.

“Il benessere per me riguarda l’equilibrio tra corpo, mente e la nostra natura profonda. Per il progetto Rovagnati Stammi Bene mi sono occupata del Benessere Mentale e attraverso la video-esperienza ‘Il superpotere del respiro’ ho accompagnato i bambini a conoscere lo strumento più potente per ascoltarsi, tornare a sé stesso e provare benessere: la respirazione”, dichiara Alice Degl’Innocenti, coach olistica, specializzata in Hatha Yoga.

“Come dietista, mi piace parlare di equilibrio nutrizionale e sana alimentazione non come restrizione e sacrificio, ma come opportunità di benessere. Il cibo è un’esperienza soggettiva, porta con sé piacere, ricordi, tradizioni e condivisione, ed è proprio questo che attraverso la video-esperienza ‘Il gusto in gioco’ ho cercato di evidenziare da testimonial del Benessere Alimentare del progetto Rovagnati Stammi Bene”, afferma Elena Aprile, dietista e lifestyle coach.

“Per Rovagnati Stammi Bene, come testimonial del Benessere Sociale, sono contenta di aver contribuito al benessere dei bambini nelle scuole con la video-esperienza ‘I segreti del linguaggio’, attraverso cui ho cercato di trasmettere ai più piccoli quanto la comunicazione non si basi solo sull’uso delle parole, ma anche su competenze non verbali, di cui fa parte anche la Lingua Italiana dei Segni (Lis)”, dice Deborah Auteri, logopedista e istruttrice certificata Babysigns. La prossima tappa di Stammi Bene sarà Il Festival dello Sport, in programma a Trento dal 12 al 15 ottobre 2023. Rovagnati, insieme a esperti e appassionati, sarà tra i protagonisti del ‘Villaggio Active’ della Gazzetta dello Sport, con attività dedicate alla linea Snello, pensate per le famiglie e le scuole, workshop sui temi del benessere e della sana e corretta alimentazione.

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Sostenibilità

Barbaro, ‘Italia promuove risoluzione con al centro azione Un Habitat amministrazioni locali’

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Consentirà al programma di promuovere buone pratiche e mettere a disposizione la propria competenza tecnica a livello anche locale

“Il coinvolgimento delle Regioni, province autonome e città metropolitane nell’identificazione e nel perseguimento dei programmi legati alle politiche di sostenibilità è la strada a nostro avviso maestra da percorrere per riuscire ad arrivare ai traguardi dell’Agenda 2030. È per questo che l’Italia si è fatta promotrice insieme con il Brasile, Egitto, Malesia, Spagna, Portogallo e Botswuana della risoluzione ‘Localizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile’”. Ad affermarlo, nel corso dell’intervento introduttivo dell’Italia a Un Habitat, è il sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza energetica Claudio Barbaro.

La risoluzione laddove approvata consentirà a Un Habitat di promuovere buone pratiche e mettere a disposizione la propria competenza tecnica a livello anche locale. “La sfida è legata alla nascita di una vera e propria comunità di pratica globale”, conclude Barbaro.

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