Entra in contatto con noi

Sostenibilità

In Europa ancora milioni di auto super-inquinanti

Pubblicato

il

Tredici milioni di auto diesel, che producono livelli “estremi” di inquinamento atmosferico tossico, sono ancora in circolazione in Europa e nel Regno Unito. E’ quanto emerge da un report dell’International Council on Clean Transportation (ICCT), che ha rivelato nel 2015 come molte auto diesel fossero altamente inquinanti, emettendo molti più ossidi di azoto su strada rispetto ai test ufficiali. Sulla base di test approfonditi, l’ICCT ha ora rivelato che circa 13 milioni di veicoli diesel altamente inquinanti venduti dal 2009 al 2019 sono ancora in circolazione.

In base ai contenuti di questo articolo, potrebbero interessarti i seguenti argomenti:

Sbircia la Notizia Magazine unisce le forze con la Adnkronos, l'agenzia di stampa numero uno in Italia, per fornire ai propri lettori un'informazione sempre aggiornata e di alta affidabilità.

Sostenibilità

ESG, in aumento le startup sostenibili in Italia

Pubblicato

il

L'82% ha meno di dieci dipendenti, ma sono già in grado di attrarre investimenti e operare sia a livello nazionale (54%) che internazionale (40%)

alternate text

L’investimento socialmente responsabile sta conquistando sempre più spazio nei portafogli finanziari, e le aree di interesse sono l’ambiente, la responsabilità sociale e la governance aziendale, conosciute come Esg. Negli ultimi tre anni la maggior parte degli investimenti europei sono stati destinati a fondi con etichetta Esg, che attualmente superano i 4 mila miliardi di dollari, corrispondenti a oltre un terzo del totale degli investimenti.

Uno studio intitolato “Sustainability waves | Esg italian startup”, pubblicato da Cariplo Factory con il patrocinio della Commissione Europea e il supporto di InnovUp, Aifi, She tech, Italian tech alliance, La carica delle 101 e Aut studio, ha delineato un primo profilo delle startup italiane attive in questo settore. Lo studio ha coinvolto 115 aziende di piccole dimensioni, di cui l’82% ha meno di dieci dipendenti, ma che sono già in grado di attrarre investimenti e operare sia a livello nazionale (54%) che internazionale (40%). Oltre il 50% delle startup anali zzate si colloca nella fascia più alta dell’indice “Investment readiness level”, che misura la maturità delle startup per la raccolta di capitali.

Queste startup si pongono l’obiettivo di rendere il mondo un posto migliore, cercando di cambiare i paradigmi del mercato. Inoltre, sono caratterizzate da un forte impegno verso la parità di genere: il 60% di esse ha un consiglio di amministrazione a maggioranza femminile, mentre il 59% ha almeno il 50% dei dipendenti donne. Nel 28% dei casi, adottano il lavoro flessibile, mentre il 72% ha implementato programmi di welfare aziendale.

L’ambiente rappresenta una delle principali aree di interesse per queste startup: il 77% di esse ha attivato programmi di tutela o riduzione dell’impatto ambientale, che spaziano dalla gestione dei rifiuti al rispetto della biodiversità e all’uso del terreno. Inoltre, il 55% dispone già di tecnologie per la riduzione dell’impronta ambientale.

Nell’ambito delle startup sostenibili in Italia, abbiamo alcuni esempi significativi come Alberea che combatte l’emergenza climatica con campagne di rimboschimento agricolo e urbano oppure BioTextiles, specializzata nella creazione di biomateriali di origine vegetale a partire da un unico biopolimero, l’agar-agar.

Sul fronte energetico, si distingue Levante che ha progettato e brevettato un pannello fotovoltaico pieghevole, ispirato agli origami, per creare energia pulita grazie alle celle fotovoltaiche bifacciali. Ripensare la mobilità urbana è invece l’obiettivo di Revo che sviluppa piste ciclabili modulari, prefabbricate, realizzate in maniera ecosostenibile, riposizionabili senza necessità di scavi e lavori stradali che possono essere posate su qualunque superficie esistente.

Continua a leggere

Sostenibilità

‘A scuola di futuro’, 265mila bambini a lezione con Capitan Findus

Pubblicato

il

Un programma educativo dedicato ai bambini della scuola primaria per far scoprire loro il mondo marino e quello agricolo che ha coinvolto 265mila studenti in 6 anni

Gli impegni per la sostenibilità contenuti nel manifesto Fish for Good di Findus includono anche azioni volte a sensibilizzare i consumatori, come la realizzazione di un eco murales a Tor Bella Monaca, periferia di Roma, e l’attivazione di progetti destinati ai più piccoli, come ‘A Scuola di Futuro’, in collaborazione con Scuolattiva Onlus: un programma educativo dedicato ai bambini della scuola primaria per far scoprire loro il mondo marino e quello agricolo che ha coinvolto 265mila studenti in 6 anni.

“La sostenibilità ambientale e sociale non solo sono decisive per lo sviluppo personale dei più piccoli ma sono anche le fondamenta per la futura crescita del nostro paese e delle nuove generazioni – afferma Simona Frassone, presidente di ScuolAttiva Onlus – il progetto educativo “A Scuola di Futuro” che ScuolAttiva promuove da oltre 6 anni insieme a Findus, ha coinvolto più di 265.000 studenti della scuola primaria, avvicinando gli alunni ad argomenti come la sostenibilità, il rispetto delle risorse naturali, le corrette scelte alimentari, temi che potranno renderli cittadini responsabili del loro futuro e soprattutto del futuro Pianeta. Insieme a Capitan Findus promuoviamo nelle scuole i valori del rispetto, dell’inclusione e della collaborazione con l’obiettivo di costruire una leadership positiva che aiuti i bambini a superare le difficoltà rendendoli i veri Capitani del domani”.

Continua a leggere

Sostenibilità

I 10 Seabin ‘adottati’ da Findus: ecco come funzionano

Pubblicato

il

Il cestino 'mangia-rifiuti' della campagna LifeGate PlasticLess

alternate text

Findus, azienda attiva nel settore dei surgelati e parte del Gruppo Nomad Foods, prosegue gli impegni in sostenibilità contenuti nel manifesto ‘Fish For Good, per il futuro degli oceani’. Tra questi l’adozione di 10 Seabin, il cestino ‘mangia-rifiuti’ della campagna LifeGate PlasticLess, in grado di catturare circa 1,5 kg di detriti galleggianti al giorno (a seconda del meteo e del volume dei detriti), comprese le microplastiche da 2 a 5 mm di diametro e le microfibre da 0,3 mm, invisibili all’occhio umano.

Il Seabin può inoltre catturare molti rifiuti comuni che finiscono nei mari come i mozziconi di sigaretta. Grazie all’azione spontanea del vento, delle correnti e alla posizione strategica del cestino, i detriti vengono convogliati direttamente all’interno del dispositivo. I rifiuti vengono catturati nel filtro, che può contenere fino a un massimo di 20 kg, mentre l’acqua scorre attraverso la pompa e torna in mare; quando il filtro è pieno, viene svuotato e pulito. Può funzionare 24 ore al giorno e quindi è in grado di rimuovere molta più spazzatura di una persona dotata di una rete per la raccolta.

Il dispositivo risulta straordinariamente efficace in aree come i porti, darsene e anse fluviali poiché sono naturali ‘punti di accumulo’, in cui convergono la maggior parte dei rifiuti in mare.

Continua a leggere

Sostenibilità

‘Fish For Good’, l’impegno di Findus per il futuro degli oceani

Pubblicato

il

In 2 anni raccolti 12.500 kg di rifiuti grazie all’adozione di 10 Seabin

alternate text

Continua il percorso di sostenibilità che Findus porta avanti da anni e di cui Capitan Findus si fa promotore con il programma ‘Fish For Good, per il futuro degli oceani’, un vero e proprio manifesto articolato su tre pilastri: garantire una filiera responsabile e trasparente (il 98% delle materie prime ittiche proviene oggi da pesca sostenibile certificata Msc e acquacoltura Asc, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro la fine del 2025), prendersi cura attivamente dell’oceano con progetti tangibili e avere a cuore la salvaguardia dell’ambiente (il 98% degli imballaggi oggi è riciclabile e per tutte le scatole di cartone prodotte si utilizza carta proveniente da foreste gestite in modo sostenibile, come da certificazioni Pefc e Fsc).

Tre le attività messe in campo, Findus, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, ricorda il sostegno alla campagna PlasticLess di Lifegate che ha portato l’azienda ad ‘adottare’, garantendone il corretto funzionamento e la manutenzione, 10 Seabin, cestini mangia-rifiuti, in tutta Italia. In due anni sono stati raccolti oltre 12.500 kg di rifiuti, pari al peso di circa 840mila bottiglie da 0,5L. I Seabin sono collocati lungo tutta la penisola, dalla Puglia (Brindisi), risalendo nel Lazio (Gaeta), in Toscana (a Viareggio, sull’Isola d’Elba e di Capraia), Emilia-Romagna (Marina di Ravenna, Cattolica, Cesenatico), Veneto (Venezia) e Liguria (Porto Venere). Un impegno sottolineato anche dalla recente partnership con Ogyre, la prima piattaforma globale di Fishing for Litter per raccogliere rifiuti marini grazie al supporto dei pescatori.

“Quello dell’inquinamento marino è un problema di cruciale importanza che come azienda, attraverso progetti e azioni concrete, cerchiamo di affrontare da anni provando a fare la nostra parte. Per questo da due anni sosteniamo la campagna PlasticLess di Lifegate e abbiamo stretto quest’anno una partnership con Ogyre – commenta Manuel Rubini, Marketing Manager Findus – Centrali nel nostro programma sono inoltre attività volte a sensibilizzare i consumatori di oggi e di domani”.

La collaborazione avviata quest’anno con Ogyre, la prima piattaforma globale di Fishing for Litter, ha l’obiettivo di raccogliere in 12 mesi 6.000 kg di rifiuti: al momento ne sono stati raccolti oltre 5.000 kg. La partnership con Ogyre prevede anche un progetto di ricerca scientifica, sviluppato insieme all’ente scientifico Pm_Ten. A partire da un’approfondita classificazione di rifiuti accidentalmente pescati durante le attività di Fishing for Litter portate avanti presso il porto di Santa Margherita Ligure dai pescatori Ogyre in collaborazione con Findus, lo studio individuerà alcune categorie di rifiuti maggiormente rappresentative, per i quali verranno delineati scenari di trasformazione e riuso che considerino il loro utilizzo alternativo e opzioni di recupero/riuso, in linea con i principi dell’economia circolare.

L’attività di Fishing for Litter è il cuore dell’attività di Ogyre, resa possibile grazie alla sua flotta di 74 pescatori, distribuiti tra Italia (Santa Margherita Ligure, Cesenatico e Teulada in Sardegna), Bali (Benoa) e Brasile (Guanabara Bay), che si occupano della raccolta e del corretto smaltimento dei marine litters, in ottica di riciclo e rigenerazione.

Continua a leggere

Sostenibilità

Rinnovabili, “Italia in ritardo, nel 2022 3,4 GW di nuovo installato”

Pubblicato

il

I dati del Report 'Comuni Rinnovabili' 2023 di Legambiente

alternate text

In Italia nel 2022 si registrano appena 3,4 GW di nuovo installato da fonti rinnovabili per un totale di 206.600 impianti installati, di cui 206.167 di solare fotovoltaico, 215 eolico, 145 idroelettrico e 73 bioenergie. Per un totale complessivo di 1,3 milioni di impianti. Un passo avanti rispetto agli anni passati (nel 2021 di 1,35 GW), ma una crescita lenta e numeri ancora troppo lontani dalla media annuale europea per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, classifica che vede l’Italia al 22° posto. Considerando, infatti, la media delle installazioni degli ultimi 3 anni, nel 2030 l’Italia riuscirà a raggiungere solo il 25% degli obiettivi climatici in tema di sviluppo delle fonti rinnovabili, centrando l’obiettivo di 85 GW di nuova capacità non prima di 40 anni. Sempre nel 2022, cala ai livelli registrati nel 2012, la copertura da fonti rinnovabili rispetto ai consumi elettrici complessivi, pari al 31%. Una conseguenza della siccità che sta colpendo il nostro Paese e che ha portato ad una riduzione nella produzione da idroelettrico del 37,7% rispetto al 2021. Questa, in estrema sintesi, la fotografia della XVII edizione del Rapporto ‘Comuni Rinnovabili’ di Legambiente.

Nel dettaglio, sono 7.317 i Comuni che nel 2022 hanno visto nei loro territori la realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili (+14,4% rispetto al 2021 in cui erano 6.397). Un movimento lento che coinvolge, complessivamente, 7.879 Comuni italiani in cui è presente almeno un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Di questi, 3.535, pari al 45% del totale, quelli che possono essere definiti, Comuni 100% Rinnovabili Elettrici. Un aumento complessivo di soli 42 Comuni rispetto al 2020, segnala Legambiente. A crescere di più i Comuni del solare fotovoltaico, sono oltre 7.300 i Comuni nei quali sono stati installati i 205mila nuovi impianti di fotovoltaico (+ 14,6% rispetto al 2021 in cui erano 6.370) di cui il 44% con una potenza media di 12 kW. Sono 2.163 i Comuni che, grazie al contributo di questa tecnologia, si possono definire 100% elettrici. Sono, invece, 84 i Comuni dell’eolico che nel 2022 hanno fatto registrare installazioni, tra grandi e piccoli impianti, e 342 i Comuni 100% elettrici grazie a questa tecnologia. Fermi al palo la geotermia ad alta entalpia, le bioenergie e l’idroelettrico.

“Chiediamo al governo Meloni – ha commentato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – un’inversione di rotta immediata, come impone da un lato la crisi climatica che sta accelerando il passo con impatti sempre più negativi sui nostri territori, ultima l’alluvione in Emilia-Romagna; dall’altro l’Europa con il RePowerEu. Il Paese, approfittando della revisione del Pniec, non deve diventare l’hub del gas, ma quello delle rinnovabili. Serve snellire e velocizzare gli iter autorizzativi, a partire dai nuovi progetti di eolico a terra e a mare, accelerare sulla realizzazione dei grandi impianti a fonti pulite, sull’agrivoltaico, su reti elettriche e accumuli, sulla diffusione delle comunità energetiche e degli impianti di digestione anaerobica; senza dimenticare una seria politica di riqualificazione del patrimonio edilizio e la messa in sicurezza. Questa è la rotta giusta per accelerare la transizione energetica ed ecologica del Paese”.

Le installazioni hanno riguardato i territori di tutte le Regioni italiane, con 8 a giocare un ruolo da protagonista: tra queste la Lombardia quella con la maggior potenza installata, 420 MW di cui 405 MW di fotovoltaico, seguita dalla Puglia con 338 MW, di cui 237,7 di eolico, e dalla Sicilia con 321 MW, di cui 207,8 MW di fotovoltaico. Per il solare fotovoltaico è ancora la Lombardia a registrare la maggiore installazione di MW sul territorio, seguita dal Veneto con 257 MW e dall’Emilia Romagna con 225,5 MW. Per l’eolico, invece, dopo la Puglia che fa registrare 237,7 MW di nuove installazioni, seguono Sicilia con 113 MW e Campania con 71 MW. Per l’idroelettrico primato per il Piemonte e Trentino-Alto Adige, rispettivamente con 18,5 MW e 12,3 MW. Infine, per le bioenergie ancora la Lombardia con un nuovo installato di 5,6 MW, seguita dalla Campania con 3 MW e dal Piemonte con 2,6 MW.

Continua a leggere

Sostenibilità

Maggio 2023 è stato il secondo più caldo a livello globale

Pubblicato

il

I dati del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus: la temperatura della superficie del mare e la temperatura dell'aria marina, calcolate in media su tutti i mari liberi dai ghiacci, sono state le più alte mai registrate nel mese di maggio

alternate text

Il mese di maggio 2023 è stato il secondo maggio più caldo a livello globale, con una temperatura inferiore di 0,1°C rispetto al maggio più caldo mai registrato. La temperatura della superficie del mare e la temperatura dell’aria marina, calcolate in media su tutti i mari liberi dai ghiacci, sono state le più alte mai registrate nel mese di maggio. E’ quanto rileva il Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service – C3S), implementato dal centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con il finanziamento dell’Ue.

Nel dettaglio, le temperature medie si sono avvicinate alla media nella maggior parte dell’Europa. Alcune aree del Canada, dell’Africa e del Sud-Est asiatico sono state significativamente più calde del normale. Nelle zone che vanno dall’India nord-occidentale alla Siberia meridionale e in Australia, la temperatura è stata notevolmente più bassa del normale.

“Il mese di maggio 2023 è stato il secondo più caldo a livello globale, dal momento che le condizioni di El Niño continuano a manifestarsi nel Pacifico equatoriale. Le temperature oceaniche stanno già raggiungendo livelli record e i nostri dati indicano che la temperatura media di tutti i mari privi di ghiacci nel maggio 2023 è stata più alta di qualsiasi altro maggio”, spiega Samantha Burgess, vicedirettore del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus.

Continua a leggere

Sostenibilità

Italia-Kenya, Barbaro: “Verso rinnovo protocollo d’intesa su sviluppo sostenibile”

Pubblicato

il

Bilaterale con Viceministro Energia Wachira

alternate text

“L’Italia vuole rinnovare il protocollo d’intesa con Nairobi scaduto a gennaio 2023″. Lo ha annunciato il Sottosegretario di Stato all’Ambiente e alla Sicurezza energetica Claudio Barbaro nel corso del bilaterale tra Italia e Kenya, rappresentato dal Viceministro dell’Energia, Alex K. Wachira alla presenza dell’ambasciatore italiano Roberto Natali. Allo scopo di affrontare la sfida del passaggio alle rinnovabili come fonti primarie di energia il Kenya ha confermato l’importanza che riveste la cooperazione tra i due Paesi. Sui social Barbaro ha parlato di un incontro “cordiale per confermare l’importanza che riveste la cooperazione tra i due Paesi in materia di energia rinnovabile” con un focus in particolare “sul geotermico di cui il Kenya è ricco e rispetto al quale, d’altra parte, l’Italia detiene il know-how e la tecnologia”. “All’Italia il Kenya si rivolge per la conoscenza acquisita – ha spiegato il Viceministro Wachira – in termini di sviluppo sostenibile. Entro il 2030 il nostro Paese vuole raggiungere il 100% di utilizzo di energia pulita. Ed entro il 2050 il 100% di accesso della popolazione ai servizi energetici. Una sfida per la quale consideriamo l’Italia un partner importante”.

Sempre sui social Barbaro ha ricordato come oggi riparte “oggi una fitta serie di incontri e bilaterali a Nairobi, per UN Habitat, il Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani” una iniziativa nella quale l’Italia ha dato un contributo ” nell’ambito del progetto Waste Wise City sulla gestione dei rifiuti in una delle baraccopoli più grandi al Mondo, quella di Korogocho con anche la conseguenza positiva della creazione di posti di lavoro”.

Proprio sul fronte occupazionale e ambientale il Sottosegretario ha ricordato la visita fatta ieri, all’azienda agricola Marula, insieme con l’ambasciatore Natali: una realtà “di impresa ecosostenibile” dove “lavorano oltre 5mila persone e sono migliaia i capi selvatici protetti”. “Lo sviluppo economico aziendale degli ultimi anni ha consentito di investire parte dei profitti in un progetto ambientale, avviato nel 2009 e legato al ripristino di un’area umida pre-esistente che nel tempo si era andata prosciugando con un incremento del 45% delle specie di uccelli e del 92% delle specie di mammiferi presenti” spiega Barbaro.L’azienda è di proprietà di un imprenditore italiano, Francesco Natta, “che ha raccolto la passione della sua famiglia e portato questa azienda a essere un punto di riferimento in questo Paese. Del quale andare orgogliosi”.

Continua a leggere

Sostenibilità

Davines rinnova partnership con Plastic Bank

Pubblicato

il

In due anni recuperate 879 tonnellate di plastica dalle coste di Brasile, Filippine e Indonesia, da 2014 gruppo ha ridotto nettamente propria Impronta Plastica

alternate text

Il Gruppo Davines – attivo nel settore della cosmetica professionale con i marchi per l’haircare Davines e per lo skincare [ comfort zone ], certificato B Corp dal 2016 – rafforza la collaborazione con l’impresa sociale Plastic Bank, per proseguire l’attività di recupero e rimozione di rifiuti di plastica ocean bound, entro 50 km dalle coste. In una nota si sottolinea come grazie a questa partnership anche nel 2023, per ogni prodotto confezionato in plastica che il Gruppo venderà, una quantità equivalente di plastica sarà raccolta e rimossa dalle aree costiere di Indonesia, Filippine e Brasile. La collaborazione, avviata nel 2021, “rimarca i valori di sostenibilità del Gruppo Davines ed è coerente con il modello di sviluppo rigenerativo che ispira la sua strategia di business”.

L’impegno del Gruppo Davines, grazie al supporto di Plastic Bank, a oggi ha permesso di evitare che, cumulativamente tra il 2021 e 2022, 879 tonnellate di rifiuti di plastica, equivalenti a oltre 44 milioni di bottiglie, siano finite nei mari e negli oceani peggiorando ulteriormente il degrado di aree costiere vulnerabili e l’inquinamento marino da microplastiche: 100 tonnellate di plastiche sono state raccolte nel 2021 in Brasile, nelle Filippine e in Indonesia con la campagna “Rethinking Plastic”, mentre lo scorso anno il Gruppo Davines ha voluto ampliare il suo impegno recuperando una quantità di plastica equivalente a quella dei prodotti venduti, per un totale di 779,126 tonnellate rimosse dall’ambiente negli stessi Paesi.

La collaborazione del Gruppo Davines con Plastic Bank è un ulteriore tassello della strategia per la crescita sostenibile del Gruppo, in un’ottica di economia circolare, in particolare rispetto alla riduzione della propria Impronta di Plastica. Per ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti il Gruppo Davines si è dato un obiettivo ambizioso: abbandonare l’uso di materiali vergini da combustibili fossili. Dal 2014 – quando il 100% degli imballaggi in plastica era composto da materiale vergine da combustibili fossili – al 2021, la percentuale di plastica vergine fossile utilizzata si è ridotta di quasi il 63%, grazie al passaggio a materiali plastici riciclati o provenienti da fonti rinnovabili. L’azienda, inoltre, progettando i packaging dei propri prodotti si basa sui principi dell’eco-design, nel rispetto di un modello di produzione circolare, che si traduce in imballaggi più sottili e leggeri con il conseguente minore utilizzo di materia e una riduzione delle emissioni di CO2 equivalenti legate al trasporto e al minor impiego di materiali. Grazie a questi interventi mirati, dal 2014 al 2021 il Gruppo Davines ha ridotto fortemente la sua Impronta di Plastica evitando di utilizzare oltre 841 tonnellate di plastica.

Dal canto suo Plastic Bank nel corso dei suoi primi 10 anni ha evitato che più di 80 milioni di chilogrammi di plastica – l’equivalente di quattro miliardi di bottiglie di plastica – arrivassero agli oceani. Il materiale raccolto viene riciclato come nuova materia prima chiamata Social Plastic che può essere facilmente riutilizzata nei prodotti e negli imballaggi come parte di una filiera circolare. Ma il progetto di raccolta e riciclo della plastica non è solo finalizzato al rispetto dell’ambiente, ha anche un impatto sociale. Le filiali locali di Plastic Bank, infatti scambiano i rifiuti di plastica come valuta per aiutare le famiglie ad acquistare beni di prima necessità, dai generi alimentari al combustibile per cucinare. O anche per pagare le tasse scolastiche, l’assicurazione sanitaria, la connettività digitale e servizi fintech. Offrendo alle famiglie impegnate nella raccolta della plastica fonti di reddito sicure, protette e tracciabili, è possibile coniugare il rispetto dell’ambiente con un aiuto concreto alle comunità locali, con un percorso concreto e virtuoso per uscire dalla povertà. Tra il 2020 e il 2023, grazie all’impegno del Gruppo Davines è stato possibile aiutare 3.202 persone e le loro famiglie.

“I risultati realizzati ci danno una visione dell’impatto positivo che è possibile ottenere e ci spronano al miglioramento continuo. Abbiamo consolidato la collaborazione con Plastic Bank perché è un progetto basato sull’ interazione tra la sostenibilità ambientale e quella sociale, per diffondere un modello di sviluppo rigenerativo che coniuga il progresso con il rispetto dell’ambiente e dei diritti umani. È un impegno concreto che ci siamo dati perché siamo consapevoli che il packaging è tra le aree con maggior impatto nella beauty industry. Oltre alla collaborazione con Plastic Bank, siamo anche impegnati a ridurre la nostra domanda di plastica: dal 2020 misuriamo la nostra Impronta di Plastica, utilizziamo per i nostri prodotti plastica riciclata o proveniente da fonti rinnovabili e grazie all’eco-design stiamo progressivamente riducendo l’impiego di plastica nei nostri packaging”, commenta Davide Bollati, Presidente del Gruppo Davines.

Per David Katz, fondatore e CEO di Plastic Bank “nel nostro programma di Ocean Stewardship, ci siamo resi conto che il riciclaggio deve avere un fondamento umano. I contributi d’impatto e l’acquisto di materiali riciclati da soli non possono risolvere la crisi dell’inquinamento causato dalla plastica. L’umanità ha bisogno di un cambiamento comportamentale continuo e persistente che alimenti la consapevolezza dell’importanza del riciclo di ciò che acquistiamo, nel modo in cui lo usiamo e nel modo in cui lo smaltiamo”.

Continua a leggere

Sostenibilità

Al Coop.Fi di Gavinana parte la raccolta di bottiglie Pet

Pubblicato

il

alternate text

È stato inaugurato questa mattina al Coop.fi di Firenze Gavinana, in piazza Bartali, l’ecocompattatore per la raccolta di bottiglie in Pet conferite dai consumatori, alla presenza di Andrea Giorgio, Assessore all’Ambiente e transizione ecologica del Comune di Firenze e di Claudio Vanni, Responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze. Anche grazie alla stretta collaborazione con il Comune di Firenze e Coripet, che hanno curato l’installazione di questo ecocompattatore a Gavinana, nelle prossime settimane ne seguiranno altre due nei Coop.fi di Ponte a Greve e Carlo del Prete con l’obiettivo di fornire a soci e consumatori un servizio molto apprezzato, che stimola comportamenti virtuosi, contrasta l’abbandono dei rifiuti e consente di innescare un processo di economia circolare per dare alle bottiglie di plastica a una seconda vita. Alle tre installazioni su Firenze, ne seguiranno altre con nuovi ecocompattatori in arrivo nei Coop.fi delle altre province dove opera la cooperativa.

Gli ecocompattatori sono macchinari dove i cittadini possono consegnare le bottiglie in Pet che hanno contenuto liquidi alimentari. Il ciclo virtuoso inizia da qui, con il conferimento delle bottiglie nel compattatore – dove vengono ridotte in cubetti di plastica – e continua poi in un impianto di lavorazione dove questo materiale, con una logica bottle to bottle, viene interamente riciclato e avrà una seconda vita come nuove bottiglie. Un progetto importante, che porta vantaggi all’ambiente e stimola la cultura del riciclo, anche attraverso meccanismi premianti come il punto registrato sulla carta socio per ogni bottiglia conferita.

Quello di Gavinana è il sesto ecocompattatore installato nei punti vendita della cooperativa, dopo i primi cinque predisposti tra il 2021 e il 2022 nei Coop.fi di Sesto Fiorentino, Empoli, Poggibonsi, Cascina e San Miniato. Nel corso del 2022 gli ecocompattatori installati nei cinque Coop.fi hanno registrato un uso crescente con risultati di raccolta ben al di sopra delle previsioni. Un successo, quello della sperimentazione, raggiunto grazie alla tecnologia e ai macchinari brevettati da Coripet, partner del progetto, e indubbiamente grazie al coinvolgimento attivo di migliaia soci e clienti che, bottiglia dopo bottiglia, hanno permesso di raggiungere numeri di conferimento fra i più alti a livello nazionale.

Rispetto all’ipotesi iniziale di circa mille bottiglie al giorno per ciascun punto vendita, i compattatori hanno raggiunto risultati tra le quattromila e le cinquemila bottiglie conferite in una sola giornata. In totale, nel 2022, dai cinque Coop.fi sono state raccolte 2 milioni e 630mila bottiglie, con un risparmio stimato di CO₂ non immessa in atmosfera pari a circa 33 tonnellate contro le 25 preventivate. Un risultato nel complesso eccellente, con Empoli e Poggibonsi che, per numero di bottiglie raccolte, svettano fra i primi 10 ecompattatori sugli 850 che Coripet ha al suo attivo in tutta Italia.

Oltre al vantaggio che procura all’ambiente, la riduzione dei rifiuti, il riciclo e il riutilizzo sono un percorso obbligato anche in vista della direttiva Sup che prevede un obiettivo del 77% di raccolta differenziata per le bottiglie al 2025 e del 90% al 2029. Ad oggi in Italia la raccolta è intorno al 60%, una percentuale che può essere incrementata coinvolgendo i cittadini che, anche grazie all’ecocompattatore, possono fare la loro parte per l’ambiente.

Questo di oggi, commenta Andrea Giorgio, Assessore all’Ambiente e transizione ecologica del Comune di Firenze, “è il primo di una serie di eco-compattatori che installeremo in città nei prossimi mesi con un piano che mira a diffonderne sempre più l’uso tra i cittadini perché permettono una migliore raccolta differenziata e più facilità di recupero della materia. I numeri delle sperimentazioni fatte sono ottimi e quindi abbiamo deciso di lavorarci anche a Firenze, perché vogliamo essere in prima linea e trasmettere ai cittadini l’importanza dell’impegno al riciclo. Grazie alla disponibilità di UniCoop sarà possibile anche premiare i cittadini che adottano comportamenti più virtuosi e che conferiranno qua le loro bottiglie. Voglio ringraziare quindi Unicoop Firenze e Coripet per questa iniziativa che proseguirà anche in altri punti vendita e rafforzerà l’impegno del comune e il nostro piano sugli ecocompattatori. In Italia ogni anno consumiamo 9 miliardi di bottiglie di plastica, la plastica è responsabile dell’80% dell’inquinamento dei mari e una singola bottiglia si degrada in 450 anni. Per questo è così importante lavorare al suo corretto riciclo, perché una non diventi rifiuto ma risorsa. La collaborazione tra istituzioni e cittadini è fondamentale”.

Grazie alla collaborazione con il Comune di Firenze e con Coripet, sottolinea Claudio Vanni, Responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze, “oggi aggiungiamo un nuovo tassello al nostro impegno sulle buone pratiche: l’installazione di questo e di nuovi ecocompattatori a Firenze è un passo avanti per il rispetto dell’ambiente e arriva per rispondere alle esigenze di soci e clienti sempre più attenti e desiderosi di fare la propria parte per il Pianeta. I numeri di raccolta raggiunti nel 2022 ci dimostrano che si può fare molto per ridurre le emissioni di CO2 e il nostro impatto sull’ambiente: con questi nuovi ecocompattatori e con quelli che installeremo nei prossimi mesi in altri Coop.fi in Toscana, ci auguriamo di poter coinvolgere tanti cittadini e di stimolare una riflessione sui piccoli gesti che ognuno di noi può fare per rispondere alle urgenze del cambiamento climatico”.

Coripet, sottolinea Monica Pasquarelli, Responsabile Ecocompattatori Coripet, “per la prima volta arriva a Firenze, un territorio urbano che con le sue attrazioni e il suo patrimonio artistico e paesaggistico ha più che mai motivazioni per andare nella direzione del rispetto del territorio urbano e dell’ambiente. Crediamo che l’economia circolare, punto cardine del progetto ‘bottle to bottle’ di Coripet, sia un passaggio che possa contribuire attivamente alla svolta green di cui il nostro paese necessita. Grazie alla amministrazione pubblica ed a Unicoop Firenze il cittadino avrà la possibilità di un gesto consapevole che preserva le risorse ambientali e contemporaneamente garantisce un risparmio nella spesa di tutti i giorni”.

Continua a leggere

Sostenibilità

Un prato di fiori selvatici per ridurre le emissioni di anidride carbonica

Pubblicato

il

Sostituire un prato all’inglese con uno irregolare tutela la biodiversità e riduce le emissioni di anidride carbonica. È la tesi di un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge, che ha lasciato crescere il manto dei giardini del College, curato maniacalmente dal 1772. La biomassa degli invertebrati tra le piante si è moltiplicata per 25, e, grazie alla funzione di contenimento del prato, sarebbero state risparmiate in un anno 1,36 tonnellate di emissioni di CO2, un viaggio aereo di andata e ritorno tra Londra e New York. I risultati sono comparsi su “Ecological Solutions and Evidence”.

Continua a leggere

Articoli recenti

Post popolari

Il contenuto di questa pagina è protetto.