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Turismo

In cammino con Dante a Verona: una mostra diffusa e una mappa

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Dante a Verona 1321-2021 presenta
In cammino con Dante a Verona: mostra diffusa e mappa dei luoghi in città e provincia

Partono le iniziative speciali dell’anno di Dante a Verona: una mostra diffusa tra piazze e monumenti, chiese, palazzi e biblioteche, con una mappa d’autore che guida il visitatore, orientato da segnaletiche e app. La città intera ricorda il poeta mettendosi in mostra come museo a cielo aperto.

Nell’ambito delle celebrazioni veronesi in onore diDante, il Comune di Verona presenta il cuore del programma artistico ideato per onorare l’Alighieri e il suo rapporto strettissimo con la città: un’inedita mostra diffusa, realizzata dai Musei Civici, con il patrocinio e il contributo del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, in collaborazione con Università di Verona e Diocesi di Verona, con il contributo di Fondazione Banca Popolare di Verona.

Il progetto veronese prevede un duplice omaggio: a Dante e alla città di Verona, che lo accolse dopo l’esilio da Firenze, e ne diventò seconda patria. Il legame con la città e con gli Scaligeri fu forte e duraturo e Verona stessa ne offre molteplici testimonianze: sono numerosi i luoghi legati alla presenza di Dante, fonti di ispirazione per la Divina Commedia, e oggi è possibile, grazie alle tracce contenute nelle sue opere, ricostruire passaggi cruciali della vicenda veronese.

Un indizio certo è rintracciabile nel canto XVII del Paradiso. Dante scrive che il primo a offrirgli ospitalità fu il «gran lombardo / che ’n su la scala porta il santo uccello»: Bartolomeo della Scala, morto nel 1304, unico tra gli Scaligeri a esibire sulla tomba l’aquila. Dante visse ancora a Verona, ospite e protetto di Cangrande, tra il 1312 – anno in cui una missiva di Cangrande all’Imperatore sembra rivelare elementi stilistici della penna del Poeta – e il 1320. Il rapporto tra Dante e Cangrande fu lungo e saldo: ne sono testimoni l’elogio di Cangrande nel canto XVII del Paradiso e la celebre Epistola XIII con cui Dante gli dedicò la terza Cantica.

La città non è quindi mero sfondo alla vicenda dantesca, ma ne diventa, essa stessa, protagonista e ispiratrice: come? Verona ha scelto di valorizzare la sua singolarità, rispetto alle altre città dell’esilio, ideando una mostra diffusa, un itinerario che si snoda nei luoghi della presenza e della tradizione dantesca. Verona, infatti, ci parla ancora dell’epoca di Dante: ripercorrendo le stesse strade, contemplando un paesaggio, entrando nei palazzi, visitando le chiese, osservando le immagini dipinte e scolpite che, oltre settecento anni fa, il Poeta stesso poté scoprire e ammirare.

Il percorso e le tappe della mostra diffusa sono contenuti e illustrati in un’agile mappa cartacea, preziosa guida che conduce i visitatori alla scoperta dei luoghi direttamente legati alla presenza di Dante; dei suoi figli e dei suoi eredi, che ancora oggi risiedono a Gargagnago in Valpolicella; delle suggestioni che Dante traspose nelle sue opere; della tradizione dantesca, che nei secoli continuò ad alimentarsi e a crescere, fino a diventare, nell’Ottocento, punto di riferimento per l’identità nazionale.

La mappa non è stata pensata solo per i turisti: ogni cittadino veronese potrà riscoprire, come portato per mano dal Poeta, il piacere di essere visitatore attento e privilegiato della propria città, alla riscoperta di chiese, piazze, strade, palazzi, parchi, e di tutto quel patrimonio straordinario, eredità per le future generazioni.

Ogni luogo dantesco della mappa è segnalato in situ con un apposito pannello; con un semplice tocco sul proprio cellulare tramite QRcode, il visitatore potrà accedere a un’espansione digitale dei contenuti della mappa, ulteriore approfondimento del proprio itinerario.

Il percorso della mappa

I luoghi di Dante: prima tappa è Piazza dei Signori, centro del potere, sia durante la Signoria scaligera che dopo la sua caduta. Al centro vi è collocata una statua del Poeta, in marmo di Carrara, opera emblematica della Verona risorgimentale. Realizzata dallo scultore Ugo Zannoni nel 1865, in occasione del sesto centenario dalla nascita, fu inaugurata la notte tra il 13 e il 14 maggio alle 4 del mattino per scongiurare la censura degli austriaci, allora al governo della città scaligera. Quest’anno, per le celebrazioni dantesche, il monumento è stato sottoposto a un accurato restauro (grazie alla sponsorizzazione di Zalando) e restituito nella sua intera bellezza alla città.

Si prosegue con Palazzo della Ragione, edificato verso la fine del XII secolo quale palazzo comunale, uno tra i primi in Italia, che oggi ospita la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti. Qui, la mostra diffusa trova un prezioso raccordo e ulteriori sviluppi tematici a carattere storico-artistico nelle esposizioni in programma: La mano che crea. La galleria pubblica di Ugo Zannoni (fino al 5 ottobre 2021, a cura di Francesca Rossi), un tributo allo scultore Zannoni, noto come uno dei protagonisti dell’esplosione del mito di Dante nelle arti figurative dell’Ottocento, ricordato per la lunga carriera animata dall’impegno civile a favore della cultura e dei musei cittadini. E Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona (11 giugno–3 ottobre 2021, a cura di Francesca Rossi, Tiziana Franco, Fausta Piccoli), realizzata con il contributo e il patrocinio del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, vero e proprio snodo della mostra diffusa che presenta una significativa selezione di opere d’arte e testimonianze storiche dal Trecento all’Ottocento, per approfondire due precisi fulcri tematici. Il primo riguarda il rapporto tra Dante e la Verona di Cangrande della Scala e il successivo revival sette-ottocentesco della Divina Commedia e di un Medioevo ideale; il secondo, strettamente connesso al precedente, dedicato al mito, tutto scaligero e shakespeariano, di Giulietta e Romeo. Temi sui quali si fonda, ancora oggi, la fama di Verona.

Le tappe successive sono: Palazzo del Capitanio, inizialmente residenza scaligera e costruzione recente ai tempi di Dante, quindi sede, sotto il dominio della Serenissima (1405-1796), del Capitano veneto – da qui il nome attuale – e poi, dal tardo Ottocento, degli uffici giudiziari; Palazzo della Provincia, oggi Prefettura, dimora che si fece costruire Cangrande della Scala; le Arche Scaligere, sepolcro della famiglia della Scala, costruite presso la chiesa di Santa Maria Antica. Sono sepolti qui alcuni dei personaggi citati da Dante: Alberto I (morto nel 1301) e i suoi figli Bartolomeo I (1304), Alboino (1311) e Cangrande (1329). L’arca di Bartolomeo si distingue per l’insegna della scala sormontata da un’aquila; di Cangrande restano sia il primo sarcofago, dove fu deposto subito dopo la morte improvvisa e misteriosa (l’enigma sarà svelato prossimamente dall’indagine sul DNA condotto dalle Università di Verona e di Firenze in collaborazione con il Civico Museo di Storia Naturale di Verona), sia il sontuoso monumento che gli fece realizzare Mastino II, suo nipote, sopra la porta della chiesa, quando diede avvio alla trasformazione monumentale e dinastica del cimitero.

Sempre sulle orme dell’Alighieri, si arriva poi alla chiesa di San Zeno Maggiore, capolavoro del romanico lombardo. Dante, nel XVIII canto del Purgatorio, incontra Gerardo, abate di San Zeno vissuto al tempo del Barbarossa e gli fa esprimere un giudizio pessimo su Giuseppe, figlio illegittimo di Alberto I della Scala e abate di San Zeno dal 1292 al 1313. Il nostro Poeta potrebbe essere stato ispirato, per la figura dell’abate, dall’epigrafe incisa sul fianco sud della chiesa, che ricorda l’abate Gerardo e le opere da lui promosse al tempo del sovrano svevo.

Di qui si prosegue per Sant’Elena, adiacente alla Cattedrale, che conserva in buona parte la sua compagine altomedievale. Il 20 gennaio 1320, Dante vi tenne una lezione pubblica per spiegare il fenomeno dell’emersione delle terre sopra la superficie dell’acqua. Forse sperava di conquistare così l’ammissione all’insegnamento nello Studio, la scuola superiore di Verona che stava diventando una rinomata Università, ma gli venne preferito il maestro di logica Artemisio. Alla fine del testo della Questio de aqua et terra si legge: «[…] definita da me, Dante Alighieri, il minimo dei filosofi, durante il dominio dell’invitto Signore messer Cangrande della Scala, Vicario del Sacro Romano Impero, nell’inclita città di Verona, nel tempietto della gloriosa Elena […]».

Durante il suo primo soggiorno veronese Dante frequentò quasi certamente anche la Biblioteca Capitolare, una delle più antiche del mondo, il cui scriptorium era attivo forse già dal VI secolo. La Capitolare ospitava, già allora, antichi manoscritti di alcuni fra i classici meno noti al Medioevo, come la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, le Historiae di Livio, Catullo. In un breve passaggio del De vulgari eloquentia, scritto tra il 1303 e il 1305, Dante cita una lista di autori classici – tra i quali «Titum Livium, Plinium, Frontinum, Paulum Orosium, et multos alios» – e rivela che una «amichevole insistenza» lo invitava a consultarli («Quos amica sollicitudo nos visitare invitat»).

La Biblioteca Capitolare ospita il LaMeDan (Laboratorio di Studi Medievali e Danteschi dell’Università di Verona), nato con l’obiettivo principale di studiare e digitalizzare i manoscritti della Capitolare dal nucleo più antico all’epoca di Dante, con la speranza ultima di ritrovare un manoscritto autografo dell’Alighieri.

La mappa ci conduce poi a tre chiese: Sant’Anastasia, solo un cantiere durante i soggiorni danteschi a Verona, che un tempo ospitava nel suo primo chiostro la più antica tomba veronese di famiglia degli Alighieri; San Fermo Maggiore – anch’essa in costruzione negli anni in cui Dante era presente a Verona – che nel transetto destro della chiesa conserva l’elegante cappella funeraria che Pietro IV e Ludovico Alighieri, discendenti del Poeta, fecero allestire a metà del Cinquecento. Quindi Sant’Eufemia, legata a Dante solo per via indiretta: il teologo Egidio Romano espose nel suo De regimine principum – opera composta prima del 1285 – alcune teorie cosmologiche che il Poeta avrebbe affrontato nella Questio de aqua et terra. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che la Questio fosse un falso composto da qualche teologo di Sant’Eufemia e attribuito a Dante per avvalorare le dottrine del Romano. A Sant’Eufemia, inoltre, furono sepolti i figli di Guido Novello da Polenta, che ospitò Dante a Ravenna e che il Poeta menziona nella sua Egloga a Giovanni del Virgilio.

In mappa anche luoghi legati ai discendenti del Poeta: Piazza delle Erbe, dove, secondo l’umanista Moggio Moggi, Pietro Alighieri, figlio di Dante, recitò un capitolo in terzine sulla Commedia; Palazzo Bevilacqua, abitazione del figlio di Dante, di fronte alla chiesa di Sant’Anastasia; San Michele Arcangelo a San Michele Extra, monastero di una comunità religiosa femminile benedettina dove presero i voti anche Alighiera, Gemma e Lucia, figlie di Pietro Alighieri e di Jacopa Salerni.

A metà del Quattrocento Pietro III Alighieri trasferì la propria residenza nella contrada di San Fermo, dove su via Leoncino sorge Palazzo Serego Alighieri, dal caratteristico prospetto neoclassico, che al suo interno custodisce una statua di Dante, opera di Francesco Zoppi.

E ancora: tra Tre e Quattrocento, Pietro, il figlio di Dante, acquistò una serie di terreni a Gargagnago di Valpolicella: fu il primo passo verso la costituzione di un ampio patrimonio fondiario e oggi vi sorge

Villa Serego Alighieri, tuttora proprietà e residenza (non visitabile) dei discendenti di Dante Alighieri.

L’ultima parte del percorso è una passeggiata tra i luoghi della tradizione dantesca.

Il trecentesco Palazzo Marogna vantava, nel Cinquecento, un’articolata decorazione ad affresco – oggi purtroppo appena visibile – che, secondo il pittore ottocentesco Pietro Nanin, raffigurava due scene della Commedia: Dante che corre verso Virgilio, inseguito dalle fiere, e Beatrice su un carro, dipinta nell’atto di svelarsi il volto, secondo quanto riporta il XXXI canto del Purgatorio. È questa l’unica figura che appena si distingue oggi.

A fine Ottocento, il dantista tedesco Alfred Bassermann, in un libro sul Poeta, dedicò ampio spazio a Verona e ai luoghi danteschi: tra questi, il Ponte di Veja, un poderoso arco naturale a Sant’Anna d’Alfaedo, la cui conformazione rimanda ai ponti in pietra del cerchio VIII dell’Inferno, Malebolge.

«Vieni a veder Montecchi e Cappelletti, / Monaldi e Filippeschi, uom sanza cura: / color già tristi, e questi con sospetti!» (Purgatorio, VI): come non pensare che Dante ispirò il mito degli infelici amanti? Nell’Ottocento si iniziò a identificare la Casa di Romeo in un complesso affacciato su via Arche Scaligere, con un alto muro coronato da merli. La Casa di Giulietta, era al tempo una locanda detta “Stallo del Cappello”, per via dello stemma raffigurante un cappello scolpito sull’arco che affaccia sul cortile interno. Tra il Trecento e il Seicento lo stabile appartenne alla famiglia veronese dei Cappello; il legame con Giulietta, personaggio reso celebre da Shakespeare, ha quindi un esclusivo carattere letterario. Nessuna relazione esiste, infatti, con i Cappelletti del canto VI del Purgatorio, che fino al XIX secolo furono creduti veronesi, ma che già il figlio di Dante, Pietro Alighieri, nel suo commento alla Commedia confermava essere originari di Cremona. I Montecchi erano, invece, un’antica famiglia ghibellina veronese.

Tappa finale della mostra diffusa è Castelvecchio, che Dante non vide (fu costruito a partire dal 1354 per iniziativa di Cangrande II della Scala) ma che oggi accoglie, come sede museale, importanti testimonianze della Verona dell’età di Dante: sculture del Maestro di Sant’Anastasia, dipinti di stretta influenza giottesca, parte del corredo funerario della tomba di Cangrande della Scala e gli originali delle statue equestri di Cangrande e Mastino II, provenienti dalle Arche Scaligere.

In occasione dell’anno dantesco, altro fulcro della mostra diffusa è l’esposizione, in sala Boggian, Dante negli archivi. L’Inferno di Mazur (fino al 3 ottobre, a cura di Francesca Rossi, Daniela Brunelli, Donatella Boni): 41 acqueforti e acquetinte che Michael Mazur produsse ispirandosi alla prima cantica della Divina Commedia. L’opera grafica è accompagnata dalla traduzione del poeta Robert Pinsky, amico dell’artista.

L’immagine coordinata della mostra diffusa è stata elaborata a partire dal disegno di Sandro Botticelli Dante e Beatrice. Paradiso II. L’opera è stata resa disponibile, eccezionalmente, per la sola sede di Verona, assieme ad altri due disegni botticelliani per Paradiso IV, Paradiso XVII, dal Kupferstichkabinett dei Musei Statali di Berlino. I tre disegni saranno esposti alla mostra Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti.

Informazioni: www.danteaverona.it

Attualità

Napoli ospita nuovamente il Comicon – Festival Internazionale della cultura pop

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Il celebre Comicon – Festival Internazionale della cultura pop si svolgerà a Napoli, proponendo una vasta gamma di attività dal mondo dei fumetti, passando per il cinema, le serie televisive e i videogiochi. La rassegna durerà quattro giorni, a partire da oggi e concludendosi il primo maggio.

Un tributo a Giorgio Cavezzano, fumettista di fama mondiale

Quest’anno, l’evento onorerà il noto disegnatore e fumettista Giorgio Cavezzano, attraverso una mostra esclusiva dedicata alle sue opere, ammirate in tutto il globo.

Fin dal suo esordio nel 1998, ogni edizione del Comicon ha visto una crescita esponenziale di visitatori e partecipanti. Negli anni precedenti, la manifestazione ha attratto oltre 150.000 visitatori e più di 350 espositori hanno allestito i loro stand.

Comicon: molto più di una semplice fiera

Il Comicon si distingue dalle classiche fiere, avendo ospitato oltre 100 mostre e pubblicato circa 150 titoli dal suo avvento. Il Festival, infatti, punta a coinvolgere attivamente i visitatori attraverso una serie di concorsi e competizioni.

Tra le varie attività proposte, spiccano la competizione per il miglior cosplayer, il vincitore del quale potrebbe volare in Austria, e il contest di disegno e grafica promosso da ANM (Azienda Napoletana Mobilità) e Comicon.

Asian Village: un angolo dedicato alla cultura orientale

L’interesse crescente verso la cultura orientale non è passato inosservato. L’edizione di quest’anno dedicherà uno spazio chiamato Asian Village alla cultura giapponese e oltre, con approfondimenti sul mondo del manga e incontri con fumettisti e docenti.

Tra gli ospiti illustri, il professore dell’Università di Tokyo Masashi Haneda offrirà una lezione sull’importanza di raccontare storie attraverso il medium del manga.

Stelle del fumetto internazionale al Comicon

Il festival vedrà la partecipazione di celebrità internazionali del mondo dei fumetti, come Jim Lee, fondatore di Image Comics, e Daniel Warren Johnson, che ha collaborato con giganti editoriali quali Marvel Comics, DC Comics e Image Comics.

Attesa per i talenti italiani nel settore dell’editoria e del web marketing

Infine, sul panorama italiano, il Festival accoglierà con entusiasmo GIGACIAO, una casa editrice e studio creativo di grafica e animazione fondata da Sio, Dado, Fraffrog e Keison. Questi quattro innovatori rappresentano punti di riferimento nell’editoria, nei social media e nel web marketing, attirando l’attenzione del pubblico appassionato.

“La cultura pop è un caleidoscopio di espressioni artistiche, dove l’immaginazione e la creatività si fondono per dar vita a mondi infiniti.” (Anna Del Bene)

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Cultura

Il Cirque du Soleil approda a Roma: una magia senza tempo conquista la Città Eterna

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Il Cirque du Soleil, la celebre compagnia di circo contemporaneo canadese, arriva nella Città Eterna, portando con sé il fascino di un universo magico e straordinario. Questa compagnia di artisti altamente qualificati, fondata nel 1984 da Guy Laliberté e Gilles Ste-Croix, ha rivoluzionato il concetto di circo, trasformandolo in un’esperienza unica che unisce teatro, danza, musica e performance di alta qualità.

Con oltre 40 spettacoli realizzati in tutto il mondo e più di 200 milioni di spettatori affascinati dalla sua arte, il Cirque du Soleil è un simbolo di creatività, innovazione e eccellenza nel panorama dello spettacolo internazionale. La compagnia è stata insignita di numerosi riconoscimenti, tra cui l’onorevole inserimento nella Canada’s Walk of Fame.

Un’esperienza musicale unica: le colonne sonore del Cirque du Soleil

Le musiche che accompagnano gli spettacoli del Cirque du Soleil sono completamente diverse da quelle dei circhi tradizionali. Composte da artisti del calibro di René Dupéré e Benoît Jutras, le colonne sonore di ogni spettacolo sono eseguite rigorosamente dal vivo, creando un’atmosfera unica e irripetibile. Gli stili musicali e gli strumenti utilizzati variano notevolmente, attingendo a generi diversi come world music, tango e new age.

Le colonne sonore degli spettacoli sono anche disponibili su CD per il pubblico. Tra queste, la più celebre è Alegría, che contiene l’omonimo brano trilingue, divenuto un vero e proprio inno del Cirque du Soleil.

Gli spettacoli: un viaggio tra tournée internazionali e performance fisse

Il Cirque du Soleil ha portato i suoi spettacoli in ogni angolo del mondo attraverso le sue tournée internazionali. Tra gli spettacoli itineranti più conosciuti, figurano Amaluna, Kooza, Kurios, Luzia, OVO, TOTEM, Varekai, Toruk, Volta, Crystal, Bazzar, Alegria – A New Light, Axel e Drawn to Life. Ciascuno di questi spettacoli offre una trama unica e avvincente, tematiche diverse e un ricco cast di artisti provenienti da tutto il globo, dimostrando la grande versatilità dell’eclettica compagnia.

Oltre alle tournée internazionali, il Cirque du Soleil ha anche stabilito numerose performance fisse in varie città del mondo. A Las Vegas, per esempio, la compagnia ha creato spettacoli iconici come Mystère, O, Zumanity, , LOVE, Criss Angel Believe, Zarkana e MICHAEL JACKSON ONE, i quali hanno contribuito a consolidare la fama di questa metropoli come capitale mondiale dell’intrattenimento.

Una scuola d’arte circense d’avanguardia: la formazione degli artisti del Cirque du Soleil

Il segreto del successo del Cirque du Soleil risiede nella straordinaria preparazione dei suoi artisti, frutto di un intenso percorso di formazione. La compagnia, infatti, dispone di una propria scuola d’arte circense, situata a Montréal, dove gli allievi vengono selezionati accuratamente e seguiti da un team di professionisti altamente qualificati. La formazione comprende discipline come l’acrobatica, la ginnastica, la danza, il trapezio e molte altre, oltre a corsi di recitazione e improvvisazione.

Il Cirque du Soleil attribuisce grande importanza alla crescita artistica e personale dei suoi membri, incoraggiandoli a sperimentare e a esprimere il loro talento in modi sempre nuovi e originali. Questa filosofia ha portato alla creazione di spettacoli sorprendenti e all’instaurazione di una cultura organizzativa che promuove la collaborazione, la passione e l’impegno costante verso l’eccellenza.

Un impegno verso la sostenibilità: il Cirque du Soleil e l’ambiente

La compagnia è anche molto attenta alle questioni ambientali e ha implementato una serie di misure per ridurre l’impatto ecologico delle proprie attività. Tra queste, spiccano l’utilizzo di materiali riciclati e eco-compatibili nella costruzione dei set e dei costumi, l’adozione di pratiche di risparmio energetico e l’impiego di tecnologie verdi per la produzione degli spettacoli.

Inoltre, il Cirque du Soleil sostiene attivamente diverse organizzazioni non governative e associazioni no-profit che si occupano di conservazione ambientale, promuovendo la sensibilizzazione del pubblico in materia di sostenibilità e incoraggiando uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente. La compagnia collabora, ad esempio, con il World Wildlife Fund e l’One Drop Foundation, quest’ultima fondata dallo stesso Guy Laliberté per garantire l’accesso all’acqua potabile alle comunità più bisognose e promuovere la gestione sostenibile delle risorse idriche.

Il Cirque du Soleil con “Kurios – Cabinet of Curiosities” incanta Roma

Il Cirque du Soleil ha portato la sua magia a Roma con lo spettacolo “Kurios – Cabinet of Curiosities”, tenuto sotto il Grand Chapiteau a Tor di Quinto, dove rimarrà fino al 29 aprile. Gli spettatori hanno l’opportunità di vivere un’esperienza indimenticabile tra acrobazie mozzafiato e mondi fantastici, esplorando la realtà alterata dell’immaginazione e della fantasia.

Con un cast di 50 artisti provenienti da 17 diverse nazionalità, alcuni dei quali in tournée con il Cirque du Soleil da oltre 15 anni, “Kurios” è la 35esima creazione della famosa compagnia canadese. Lo spettacolo invita gli spettatori a chiedersi se ciò che vedono sia reale o frutto della loro immaginazione, mentre si addentrano nel mondo di un ambizioso inventore che sfida le leggi del tempo e dello spazio per reinventare il mondo intorno a lui.

Chi desidera assistere all’evento del Cirque du Soleil a Roma può acquistare i biglietti su TicketOne. I prezzi variano a seconda della tipologia di posto scelto, ma sono disponibili diverse opzioni per soddisfare le esigenze di ogni spettatore. Si consiglia di prenotare i biglietti con anticipo, poiché la disponibilità è limitata e gli spettacoli tendono a esaurirsi rapidamente.

Le straordinarie scenografie di Stéphane Roy e i numerosi oggetti di scena, oltre 426, rendono “Kurios” uno spettacolo ricco di dettagli e sorprese. Gli artisti indossano oltre 120 diversi look di costumi e sono responsabili del proprio trucco ad ogni spettacolo, impiegando dai 40 ai 120 minuti per completarlo. Il palco scelto per “Kurios” è uno dei più bassi tra gli spettacoli del Cirque du Soleil, una scelta voluta dal regista Michel Laprise per permettere agli artisti una maggiore vicinanza con il pubblico.

Un altro elemento distintivo di “Kurios” è la presenza della Kurios Band, composta da sei musicisti che si esibiscono dal vivo per accompagnare le performance sul palco. Per la prima volta nella storia del Cirque du Soleil, quando il tempo lo permetterà, lo spettacolo sarà anticipato da un numero di benvenuto in cima al tendone, con tre artisti che accoglieranno gli ospiti suonando e cantando.

Dopo la tappa romana, “Kurios – Cabinet of Curiosities” si trasferirà a Milano, dove si esibirà a Piazzale Cuoco dal 10 maggio al 25 giugno. Non perdete l’occasione di vivere questa esperienza straordinaria e di lasciarvi trasportare nel fantastico mondo del Cirque du Soleil.

Il Cirque du Soleil e il futuro: nuovi progetti all’orizzonte

Nonostante i numerosi successi già raggiunti, il Cirque du Soleil non mostra alcun segno di rallentamento nella sua incessante ricerca di innovazione e perfezione artistica. La compagnia è costantemente impegnata nella creazione di nuovi spettacoli e nella sperimentazione di nuove forme d’arte, puntando sempre a superare i confini dell’immaginazione e a offrire al pubblico esperienze uniche e sorprendenti.

Attualmente, il Cirque du Soleil sta lavorando a diversi progetti, tra cui uno spettacolo basato sulla vita e la carriera di Charlie Chaplin, una produzione teatrale incentrata sulle avventure di Peter Pan e una collaborazione con il celebre regista James Cameron per la realizzazione di uno spettacolo ispirato al suo capolavoro cinematografico Avatar. Questi nuovi progetti testimoniano l’impegno della compagnia nel continuare a stupire e a emozionare il suo pubblico, cercando di andare sempre oltre le aspettative e di alimentare la passione per l’arte e la creatività a livello globale.

Allo stesso tempo, il Cirque du Soleil sta esplorando nuove frontiere dell’arte circense e dello spettacolo, adottando tecnologie all’avanguardia come la realtà virtuale, la realtà aumentata e l’animazione digitale, per creare esperienze inedite e coinvolgenti. La compagnia ha già presentato alcune produzioni sperimentali che sfruttano queste tecnologie, come Through the Masks of LUZIA e Dreams of “O”, offrendo al pubblico un assaggio del futuro dell’intrattenimento.

Il Cirque du Soleil: un fenomeno culturale che continua a crescere

Dalla sua fondazione nel 1984, il Cirque du Soleil ha conquistato il cuore di milioni di spettatori in tutto il mondo, diventando un vero e proprio fenomeno culturale. La compagnia ha saputo trasformare l’arte circense, unendo tradizione e innovazione, e creando un nuovo linguaggio espressivo capace di comunicare con un pubblico vasto e diversificato. Con la sua presenza a Roma, il Cirque du Soleil conferma il suo ruolo di ambasciatore dell’arte e della creatività a livello internazionale, portando avanti la sua missione di ispirare, emozionare e stupire.

Il Cirque du Soleil è la prova che l’arte, nella sua molteplicità di forme e manifestazioni, può contribuire a creare un mondo più ricco, più vario e più armonioso, in cui le differenze diventano motivo di incontro e di scambio, piuttosto che di divisione e conflitto. Attraverso le sue straordinarie performance, la compagnia ci invita a riflettere sulla nostra condizione umana, a scoprire nuove prospettive e a coltivare la nostra capacità di stupirci di fronte alla bellezza e alla complessità dell’esistenza.

Il successo del Cirque du Soleil testimonia anche l’importanza di investire nella cultura e nell’arte, come motori di sviluppo economico e sociale. Attraverso la creazione di posti di lavoro, il sostegno a progetti educativi e sociali e la promozione del turismo, la compagnia ha contribuito in maniera significativa al progresso delle comunità in cui si è esibita, generando un impatto positivo sia a livello locale che globale.

Una celebrazione dell’arte e dell’umanità

Il Cirque du Soleil rappresenta una celebrazione dell’arte e dell’umanità, un tributo alla nostra capacità di sognare, di creare e di superare i limiti del possibile. Ogni spettacolo è un viaggio emozionale e sensoriale che ci trasporta in mondi lontani e affascinanti, dove i confini tra realtà e fantasia si dissolvono e il quotidiano si trasforma in qualcosa di straordinario.

Assistere a uno spettacolo del Cirque du Soleil è un’esperienza unica e indimenticabile, che ci permette di riscoprire il valore dell’arte come strumento di conoscenza, di espressione e di crescita personale. In un’epoca in cui siamo sempre più esposti a stimoli visivi e sonori, la compagnia ci offre l’opportunità di rallentare, di immergerci in un universo di pura poesia e di lasciarci trasportare dalla magia dello spettacolo.

Il Cirque du Soleil e la responsabilità sociale

Il Cirque du Soleil è consapevole del ruolo che può svolgere nel promuovere il benessere sociale e ambientale e, di conseguenza, si impegna attivamente in diverse iniziative volte a migliorare la vita delle persone e a proteggere il nostro pianeta. Grazie al suo impegno filantropico e alla sua vocazione artistica, la compagnia ha dimostrato che è possibile coniugare successo e responsabilità, creando un modello di business sostenibile e socialmente responsabile.

La presenza del Cirque du Soleil a Roma è, quindi, un’opportunità non solo per vivere un’esperienza artistica unica, ma anche per sostenere una realtà che ha fatto della solidarietà e del rispetto per l’ambiente i suoi valori fondamentali. L’appuntamento con il Cirque du Soleil è un invito a riscoprire l’arte e la bellezza, a credere nel potere della creatività e a contribuire, ognuno nel suo piccolo, alla costruzione di un mondo migliore.

“Tra le pieghe del tempo e le acrobazie dell’immaginazione, il Cirque du Soleil ci insegna a danzare con i sogni e a sfidare le leggi dell’ordinario.” (Anna Del Bene)

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Cultura

Il Colosseo: l’eterna maestosità di un’icona senza tempo che unisce passato, presente e futuro

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Il Colosseo, conosciuto anche come Anfiteatro Flavio, rappresenta un’icona dell’antica Roma, della sua cultura e della sua ingegneria. Questa straordinaria struttura, situata nel cuore di Roma, è testimone di un glorioso passato e di una storia affascinante che continua a catturare l’immaginazione di milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo.

L’epoca aurea dell’Anfiteatro Flavio: tra grandezza e violenza

Costruito tra il 70 e il 80 d.C. per volere dell’imperatore Vespasiano, il Colosseo fu inaugurato da suo figlio Tito nel 80 d.C. con una serie di festeggiamenti che durarono ben 100 giorni. L’edificio, originariamente in grado di ospitare fino a 50.000 spettatori, divenne presto il fulcro della vita sociale romana, ospitando svariati eventi pubblici come gladiatoria munera (combattimenti tra gladiatori), venationes (caccia a animali esotici) e spettacoli teatrali.

Il Colosseo, però, fu anche teatro di violenza e crudeltà. Si stima che, nel corso dei secoli, vi abbiano perso la vita circa 400.000 persone e oltre un milione di animali. Nonostante queste macabre cifre, la struttura continuò a svolgere il suo ruolo di intrattenimento per l’élite e le masse fino al VI secolo, quando gli spettacoli vennero interrotti a causa del declino dell’Impero Romano d’Occidente.

Il Colosseo nel corso dei secoli: sopravvivenza e rinascita

Nel corso dei secoli successivi, il Colosseo fu soggetto a numerosi saccheggi, terremoti e vandalismi, che ne compromisero irrimediabilmente la struttura. Durante il Medioevo, venne utilizzato come cava di materiali da costruzione, ma anche come rifugio, laboratorio e persino stalla. Fu solo nel XVIII secolo che il Papa Benedetto XIV lo dichiarò un luogo sacro in memoria dei cristiani martirizzati, anche se oggi gli storici concordano sul fatto che il Colosseo non fu mai teatro di persecuzioni religiose.

Nel XIX secolo, furono avviati i primi lavori di restauro e consolidamento, che proseguirono nel corso del XX secolo. Grazie a questi interventi, il Colosseo è sopravvissuto fino ai giorni nostri come simbolo della grandezza dell’Impero Romano e della storia di Roma.

Un’attrazione turistica e culturale senza tempo

Oggi, il Colosseo è una delle maggiori attrazioni turistiche del mondo e un sito UNESCO dal 1980, inserito nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità. Ogni anno, milioni di turisti visitano il Colosseo per ammirare la sua imponenza e immergersi nella storia dell’antica Roma.

L’architettura e i metodi di costruzione del Colosseo

L’architettura del Colosseo è un esempio di ingegneria romana avanzata e di raffinate tecniche costruttive. Realizzato principalmente in travertino, tufelli e cementizio, il monumento si estende su un’area di circa 6 acri ed è formato da quattro livelli di gradinate, che si sviluppano su un’altezza di 48 metri.

La facciata esterna è caratterizzata da archi sorretti da colonne di ordine dorico, ionico e corinzio, a seconda del livello. Il Colosseo era dotato di un elaborato sistema di ingressi, corridoi e scale, che consentiva un rapido deflusso degli spettatori alla fine degli spettacoli. Inoltre, l’anfiteatro era provvisto di un’innovativa copertura a vela, chiamata velarium, che proteggeva gli spettatori dal sole e dalla pioggia. Grazie a queste caratteristiche, il Colosseo rappresenta uno dei massimi capolavori dell’architettura e dell’ingegneria romane.

Il Colosseo come laboratorio di ricerca archeologica

Le ricerche archeologiche nel sito del Colosseo non si sono mai fermate, e ancora oggi gli scavi e gli studi continuano a portare alla luce nuove scoperte. Recentemente, ad esempio, sono stati riportati alla luce i resti di un vicus, un antico quartiere residenziale e commerciale che circondava l’anfiteatro. Queste scoperte contribuiscono a ricostruire la vita quotidiana dell’antica Roma e a comprendere meglio il contesto sociale e culturale dell’epoca.

Il Colosseo nell’arte e nella cultura

Il Colosseo ha ispirato numerose opere d’arte, letteratura e cinema, consolidandosi come un simbolo universale dell’antica Roma e dell’Impero Romano. Nel corso dei secoli, artisti come Canaletto, Piranesi e Turner hanno immortalato l’anfiteatro nelle loro opere, mentre scrittori e poeti come Lord Byron, Goethe e Alessandro Manzoni ne hanno lodato la grandiosità e la maestosità. Nel XX secolo, il Colosseo è diventato anche protagonista di film epici e storici, come “Quo Vadis” (1951), “Spartacus” (1960) e “Il Gladiatore” (2000).

Il Colosseo e gli avvenimenti storici legati alla struttura

Nel corso della sua lunga storia, il Colosseo è stato testimone di numerosi avvenimenti di rilievo, sia positivi che negativi. Tra questi, vale la pena menzionare la visita di personaggi storici di grande importanza, come l’imperatore Costantino, che nel 312 d.C. celebrò la sua vittoria su Massenzio proprio all’ombra del Colosseo. Inoltre, il sito fu teatro di eventi tragici, come il terremoto del 847 d.C., che causò il crollo di gran parte della facciata meridionale, e il sacco di Roma del 1084 ad opera dei Normanni, che provocò ulteriori danni alla struttura.

Un simbolo della lotta contro la violenza e l’oppressione

Nel corso degli anni, il Colosseo è diventato un simbolo internazionale della lotta contro la violenza e l’oppressione. Dal 2000, infatti, l’edificio viene illuminato di rosso ogni volta che viene sventata una condanna a morte o un paese abolisce la pena di morte. Grazie a questa iniziativa, promossa dall’organizzazione non governativa Comunità di Sant’Egidio, il Colosseo ha assunto un nuovo ruolo simbolico nella società contemporanea, diventando un faro di speranza per la difesa dei diritti umani.

Il Colosseo nel futuro: sostenibilità e innovazione

Di fronte alla crescente affluenza di visitatori e alle sfide poste dal cambiamento climatico, il Colosseo è oggetto di costanti interventi di restauro e di iniziative volte a garantirne la sostenibilità e la conservazione nel lungo periodo. Tra queste, vi è il progetto di copertura del Colosseo con una struttura leggera e smontabile per proteggerlo dagli agenti atmosferici e dai danni causati dalla pioggia e dal sole. Inoltre, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie come la realtà virtuale e la realtà aumentata, i visitatori possono immergersi in un’esperienza multisensoriale che li trasporta nell’antica Roma, offrendo una panoramica completa delle vicende storiche e della vita quotidiana del tempo.

Il Colosseo e il suo impatto sull’architettura e gli anfiteatri moderni

L’eredità del Colosseo si riflette anche nel design e nella costruzione di numerosi anfiteatri e stadi moderni. L’ingegnosa architettura dell’edificio ha influenzato la progettazione di strutture sportive e di intrattenimento in tutto il mondo, come il Dodger Stadium a Los Angeles, lo Stadio Maracanã a Rio de Janeiro e il Camp Nou a Barcellona. La funzionalità e la capacità di gestire grandi folle del Colosseo hanno fornito preziosi spunti per gli architetti e gli ingegneri di oggi.

Il Colosseo è e rimarrà uno dei simboli più emblematici e affascinanti della storia dell’umanità, testimone di un passato grandioso e complesso. Grazie ai continui sforzi di conservazione, ricerca e innovazione, questa straordinaria opera architettonica continuerà a ispirare generazioni di visitatori, studiosi e appassionati di storia, offrendo una finestra unica sul mondo dell’antica Roma e sulla grandezza dell’Impero Romano.

La sua importanza non si limita al passato, ma si estende al presente e al futuro, con il suo ruolo simbolico nella lotta per i diritti umani, la sostenibilità e la conservazione del patrimonio culturale. Il Colosseo rappresenta un punto di riferimento e un monito per tutti noi, un invito a riflettere sulla nostra storia, sui valori che ci uniscono e sulle sfide che ci attendono. Oltre alla sua rilevanza storica e culturale, il Colosseo ha anche un impatto economico significativo sulla città di Roma e sull’Italia nel suo complesso.

Il turismo legato a questa iconica struttura genera infatti entrate considerevoli per il settore alberghiero, della ristorazione e dei servizi, sostenendo l’economia locale e promuovendo lo sviluppo sostenibile.

Il Colosseo come punto di incontro tra passato e futuro

Il Colosseo è una testimonianza vivente del genio dell’umanità e della sua capacità di creare opere straordinarie che sfidano il tempo e le avversità. La sua presenza nella Città Eterna ci ricorda che, nonostante i cambiamenti, le conquiste e le perdite che caratterizzano la nostra storia, l’eredità del passato è ancora presente e influenza le nostre vite e le nostre scelte. Questo monumento millenario è il simbolo della nostra resilienza e della nostra aspirazione a lasciare un segno indelebile nel corso della storia.

Un patrimonio da proteggere e valorizzare

La conservazione del Colosseo è una responsabilità condivisa da tutti noi, cittadini del mondo, che dobbiamo impegnarci per proteggere e valorizzare questo inestimabile patrimonio culturale. Attraverso iniziative di sensibilizzazione, educazione e cooperazione internazionale, possiamo garantire che il Colosseo continui a brillare come simbolo della grandezza dell’antica Roma e come esempio di conservazione e tutela del patrimonio storico e culturale per le generazioni future. In conclusione, il Colosseo rappresenta un’icona senza tempo che unisce passato, presente e futuro, stimolando la nostra immaginazione e la nostra curiosità.

La sua storia, la sua architettura e il suo impatto sull’arte, la cultura e la società ne fanno un tesoro inestimabile, che merita di essere preservato, studiato e apprezzato da tutti noi. Continuando a esplorare e valorizzare questo monumento straordinario, possiamo mantenere viva la memoria dell’antica Roma e ispirare nuove generazioni a intraprendere il cammino della conoscenza, della comprensione e del rispetto per il nostro patrimonio comune.

Tra le pietre millenarie e il soffio del tempo, il Colosseo sussurra le gesta di un passato glorioso e ci ricorda che l’essenza dell’umanità è eterna e indomabile.” (Anna Del Bene)

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Turismo

I big del turismo arrivano a Napoli dal 16 marzo alla BMT per tre giorni

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Prende forma il programma dell’edizione 2023 della Borsa Mediterranea del Turismo che si prepara ad aprire le porte per il 26esimo anno alla Mostra d’Oltremare di Napoli il 16, il 17 ed il 18 marzo. Tutti presenti nel polo fieristico di Fuorigrotta: dai tour operator alle compagnie aeree e di navigazione, dai giganti delle crociere agli enti del turismo internazionale e alle Regioni d’Italia, dagli hotel alle catene alberghiere.

“La seconda partecipazione di ITA Airways alla Borsa Mediterranea del Turismo di Napoli conferma – ha dichiarato Emiliana Limosani, Chief Commercial Officer di ITA Airways e CEO Volare – il nostro interesse all’ulteriore sviluppo della collaborazione commerciale con il Trade del Sud Italia al quale ITA Airways offre, oltre alla costante presenza e supporto di un team commerciale competente e dinamico, grandissime opportunità di business grazie alla capillare e rilevante offerta di collegamenti diretti e via Roma Fiumicino per l’Italia e il mondo. Il nostro Network, che ci porta ad esempio a operare fino a 22 voli giornalieri da Napoli a Roma Fiumicino e Milano Linate, è inoltre un potente abilitatore di attività ricettiva e di servizi per il turismo incoming. Per testimoniare e valorizzare il nostro investimento e la nostra naturale vocazione di vettore di riferimento di questo territorio ricco di straordinarie bellezze, quest’anno abbiamo deciso di far partire dal Sud Italia, proprio da Napoli, il road show ITA Airways di presentazione delle opportunità di crescita congiunta, dedicato alle aziende e alle agenzie di viaggio italiane che proseguirà con 5 ulteriori tappe a Roma, Venezia, Milano e nelle due principali isole italiane”.

Tra gli appuntamenti salienti della tre giorni napoletana la conferenza stampa organizzata dalla Regione Emilia-Romagna (giovedì 16 marzo alle 14:30 nella Sala Tirreno, padiglione 6) dal titolo “Il 2023 in sella dell’Emilia-Romagna, aspettando il Tour de France”. Per la prima volta in oltre un secolo di storia, infatti, la Grande Boucle nel 2024 prenderà il via dall’Italia, con ben tre tappe in Emilia-Romagna per 600 km complessivi (la prima, Firenze-Rimini, quindi Cesenatico-Bologna e Piacenza-Torino). È la consacrazione dell’impegno che la Regione da anni infonde nella bici e nel cicloturismo, e gli operatori sono già al lavoro per accogliere la carovana del Tour e le migliaia di appassionati che la seguiranno dal vivo. In attesa della Grand Départ Florence Émilie-Romagne 2024, sono tanti gli appuntamenti e le opportunità dedicati quest’anno agli amanti delle due ruote a pedali, dalle numerose Granfondo alle Ciclovie che attraversano la Regione collegandone le numerose meraviglie paesaggistiche e artistiche. Alla conferenza saranno presenti l’assessore Regionale al Turismo dell’Emilia-Romagna, Andrea Corsini, e il direttore di Apt Servizi Emilia-Romagna, Emanuele Burioni.

Anche quest’anno sarà presente alla manifestazione ASTOI, l’associazione di Confindustria che rappresenta i tour operator italiani. “Riconfermiamo la presenza della nostra associazione – commenta il presidente Pier Ezhaya – a questa nuova edizione della Borsa Mediterranea del Turismo, un evento importante per il mercato del turismo, in particolare del centro e sud Italia. Lo facciamo con la formula del Villaggio ASTOI, che riunisce molti tour operator associati e ribadisce l’importanza e il valore dell’unità. La kermesse B2B sarà un’occasione concreta per confrontarci con le agenzie del territorio e per promuovere il progetto ADV Overview in uno spazio info point dedicato, tramite il quale potremo fornire tutte le informazioni utili in merito a un progetto nato per colmare l’assenza di dati pubblici, volto al bene della filiera ed alla tutela dei consumatori. Per quanto riguarda gli operatori, la BMT è l’occasione giusta per presentare tutte le novità relative alla programmazione estiva. I segnali sono incoraggianti ed ogni player della filiera ha, finalmente, l’opportunità di giocare le proprie carte. Il futuro del turismo organizzato si gioca sulla volontà di fare sistema mettendo assieme, operatori, agenzie di viaggio ed istituzioni: abbiamo superato il biennio pandemico e ora sta a tutti noi essere credibili e convincenti nei confronti dei viaggiatori e di chi ci osserva”.

Il venerdì sarà di scena con una conferenza la Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio. “Siamo davvero felici – spiega Gabriele Milani, direttore nazionale della Fto – di tornare alla BMT che rappresenta un importante evento internazionale e un passaggio chiave in questa fase di ripartenza del settore. Come associazione rappresentiamo le eccellenze del turismo organizzato che, nel ‘new normal’ post pandemico, vogliono restituire alle persone il piacere di riscoprire il mondo e le altre culture in modo profondo, coinvolgente e anche sostenibile. Abbiamo grandi sfide da affrontare per il rilancio del comparto: dai rapporti interni ai vari soggetti della filiera al fisco e al credito per le nostre aziende, dal rinnovo del contratto di lavoro al tema della formazione, in particolare sulla digitalizzazione, per attirare nuovamente i giovani verso le nostre attività. Ecco perché appuntamenti come la BMT ci consentono di migliorare sempre attraverso un confronto fecondo e costruttivo”.

E ancora venerdì spazio a futuro e innovazione nel turismo. Si inizia, tra gli altri eventi, con il corso di aggiornamento “e-commerce nel turismo: nel 2023 vince chi arriva prima al cliente” nel quale si parlerà di quanto e come la digitalizzazione ha cambiato le regole del turismo. A seguire la convention “Il turismo del futuro, comunicazione e digital marketing: best practices” a cura di Marketing Italia.
 
Sabato si parlerà anche “Narrazione del territorio, nuovi format per lo storytelling: brand journalism, digital pr e influencer marketing”.

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Turismo

Tutto quello che c’è da sapere prima di trasferirsi negli Stati Uniti d’America

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Trasferirsi negli Stati Uniti d’America è un sogno che è appartenuto e che appartiene a moltissimi giovani, che magari vogliono riscattarsi e vivere, per esempio, nella Grande Mela di New York, come i protagonisti dei loro film preferiti.

Progettare e realizzare un trasferimento in una nuova città e in un nuovo paese, compresi gli Stati Uniti d’America, è sicuramente un’esperienza emozionante, ma è necessario essere adeguatamente preparati: in questo articolo affronteremo questo argomento, al fine di rappresentare una specie di guida per chiunque voglia intraprendere questa nuova avventura. Parleremo dei visti necessari (come per esempio l’ESTA USA), delle diverse opzioni di alloggio e delle opportunità lavorative: continuate a leggere per scoprire tutto quello che c’è da sapere prima di trasferirsi negli Stati Uniti d’America!

La procedura di rilascio del visto per trasferirsi negli Stati Uniti d’America

La procedura di rilascio del visto per trasferirsi negli Stati Uniti è molto semplice e può essere suddivisa in diverse fasi:

• innanzitutto, bisogna richiedere il visto presso l’ambasciata o il consolato americano nel proprio paese di residenza;

• successivamente, bisogna presentare la documentazione necessaria, come ad esempio il passaporto e la lettera d’invito da parte di un parente o amico che abbia già la cittadinanza americana;

• infine, bisogna attendere l’approvazione del visto e poi si può finalmente partire verso gli Stati Uniti.

Le migliori opzioni abitative negli Stati Uniti d’America

Negli Stati Uniti d’America, la scelta più diffusa per quanto riguarda le opzioni abitative ricade sull’affitto e non sull’acquisto di una casa: perché? Semplicemente per una questione di costi, dal momento che gli affitti sono molto meno cari.

In molti stati, come la California, però l’affitto può essere comunque abbastanza costoso; in altri Stati, come il Texas, invece, l’affitto è molto più economico. La scelta, dunque, ricade sulle proprie esigenze, sulle proprie necessità, sulle proprie preferenze e sul proprio portafoglio.

Trovare lavoro negli Stati Uniti d’America

Negli Stati Uniti d’America, c’è una grande varietà di posti di lavoro disponibili per coloro che sono disposti a cercarli.

La maggior parte dei lavori sono concentrati nelle aree urbane, ma ce ne sono anche alcuni nelle zone rurali. I posti di lavoro più comuni includono quelli nel settore della sanità, dell’istruzione, del commercio e della ristorazione, ma gli Stati Uniti d’America sono talmente ampi e talmente vivi, che siamo sicuri che ci sia un posto per chiunque sogni di lavorare lì.

I vantaggi di trasferirsi negli Stati Uniti d’America

Se il sogno di trasferirsi negli Stati Uniti d’America è così tanto diffuso, sicuramente è anche per merito dei vantaggi di questa scelta, che sono senza alcun dubbio numerosi.

• Innanzitutto, gli USA offrono una grande opportunità di sviluppo professionale e personale: danno la possibilità di lavorare in un contesto internazionale e multiculturale, che favorisce il confronto e lo scambio di idee.

• In secondo luogo, gli Stati Uniti d’America offrono una qualità della vita molto alta: le città americane dispongono, infatti, di tutti i servizi necessari per garantire un buon livello di comfort a chi vi si trasferisce. Tra i servizi più importanti ricordiamo, per esempio, la funzionalità dei mezzi di trasporto pubblici.

Gli svantaggi di trasferirsi negli Stati Uniti d’America

Come accade per ogni luogo, anche gli Stati Uniti d’America presentano degli svantaggi. Tra i principali svantaggi del trasferimento negli Stati Uniti, c’è sicuramente il fatto che la vita è molto più costosa rispetto ad altri paesi. Inoltre, le tasse sono molto alte e c’è una grande pressione sul lavoro.

Infine, il clima può essere estremamente diverso da quello a cui si è abituati e questo può causare problemi di salute.

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Turismo

Viaggiare in Slovenia con l’auto

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La Slovenia è una meta perfetta per un viaggio di cinque o sette giorni: un paese poco dispendioso, perfetto per chi cerca un luogo tranquillo, economico e vicino l’Italia. È grande quanto una regione italiana, eppure nasconde tesori imperdibili. Questo piccolo territorio conserva una ricchezza naturale, culturale e storica tale da provocare l’invidia delle nazioni più grandi. Autonoma e indipendente solo dal 1991, separatasi dalla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, la Slovenia ospita la capitale Lubiana e il Lago di Bled, tappe obbligatorie se avete intenzione di visitare il paese. La vita culturale è variopinta e ricca nei musei, nelle gallerie e nei centri culturali. L’offerta degli eventi culturali in Slovenia soddisfa anche i visitatori più esigenti e affamati di cultura e storia.

Se hai intenzione di visitare la Slovenia in auto, bisogna tenere in mente alcuni fattori. Prima di varcare il territorio sloveno, evitando così multe salate, è cruciale acquistare le Vignette. Cosa è? È un adesivo da attaccare sul parabrezza, il quale ti consentirà di percorrere tutti i tratti autostradali. Perché comprarle in autogrill quando ci siamo noi di vignetteslovenia.si? Noi vendiamo direttamente vignette elettroniche, suddivise per periodi di validità. Abbiamo la vignetta di 1 settimana, di 1 mese e persino una scelta annuale. Milioni di automobilisti utilizzano le vignette elettroniche ogni anno. Noi sbrighiamo le faccende burocratiche, basterà inserire i numeri del veicolo richiesto, il periodo di validità a tua scelta, qualche dato personale e via, si parte!

Tappe della Slovenia

Tappa 1: visita a due delle attrazioni più popolari e affascinanti della Slovenia: il Castello di Predjama, magicamente incastonato in un’alta parete di roccia, e le Grotte di Postumia, sono le uniche grotte carsiche in assoluto con ferrovia nella grotta, costruita oltre 140 anni fa. Scoprirai nel suo sotterraneo una stalagmite enorme di 16 metri chiamata non a caso il Grattacielo, e il Brillante, l’ufficio postale più antico del mondo. Inoltre le grotte sono le uniche al mondo per essere visitate con un grazioso trenino. Questa meraviglia si trova a 54 chilometri dalla capitale Lubiana.

Tappa 2: E appunto la prossima tappa sarà senz’altro la capitale slovena, una città fiabesca ricca di contaminazioni culturali. In macchina potrai raggiungere il Btc City Center, il grande centro commerciale. Se sei un avido lettore non potrai perderti la Biblioteca di Lubiana (Biblioteca Nazionale ed Universitaria). L’edificio abnorme dalla forma rettangolare è composto da quattro piani e un grazioso cortile interno. Sulla cima della collina chiamata Grajska Planota si erge il castello più antico di Lubiana, una popolare meta turistica dove si svolgono concerti e musei.

Tappa 3: Spostandoti nel lato nord-ovest della Slovenia, dopo un’ora di macchina potrai ammirare il Lago di Bled, un lago di origine glaciale delle Alpi Giulie. È un incantevole lago ad acqua dolce in cui potrai persino nuotare. Ci sono due campeggi. Uno si chiama Zaka sulla riva del lago di Bled e l’altro Šobec a circa 2 km di distanza. Parcheggiare una notte a fianco del lago, sotto una tela di stelle baluginanti è un’esperienza unica.

Tappa 4: Volendo, puoi spostarti poi nella zona nord orientale del paese, generalmente meno turistica. Ti permette di conoscere meglio alcune realtà della Slovenia, più tradizionali. Potrai visitare il Castello di Ptuj situato appunto a Ptuj. Anche questa fortificazione è arroccata su una deliziosa collina. Nell’edificio basso vi è in corso un’interessantissima mostra di Carnevale. La camminata lungo la cima è piuttosto faticosa ma in auto puoi arrivarci tranquillamente con pochi sforzi. Il panorama poi, una volta lassù, è uno spettacolo per gli occhi, soprattutto il viaggio dona nuove prospettive mentali.

Viaggiare non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.” (Marcel Proust)

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Attualità

A Casaprota (RI) l’estate si festeggia con le fettuccine ai funghi porcini

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Uova, farina, funghi porcini e l’immancabile olio extravergine di oliva è sufficiente per far festa a Casaprota? Certo che si! Dal 12 al 13 agosto le fettuccine, fatte rigorosamente a mano, ti aspettano in uno dei borghi più belli della Sabina. Se sei alla ricerca di fresco, relax e soprattutto buon cibo, Casaprota è il luogo giusto per te!

Un tuffo nel cuore delle tradizioni più autentiche della Sabina, nelle fresche serate estive di questo tratto incontaminato del Lazio. Da oltre 40 anni, Casaprota propone un’irresistibile alternativa alle spiagge affollate! 

La Sagra delle fettuccine ai funghi porcini rappresenta l’evento più atteso dell’estate nel piccolo borgo reatino, appartenuto un tempo all’Abbazia di Farfa.

A Casaprota il primo piatto tipico della tradizione contadina sarà preparato con le migliori materie prime del territorio: i gustosi funghi porcini che crescono abbondanti sui Monti Sabini e l’olio dal colore giallo dorato con leggeri toni di verde, l’ingrediente che sublima il gusto della pasta fatta in casa; un prodotto dal sapore intenso e aromatico apprezzato già dagli antichi abitanti dell’Urbe al pari dei “suillus”, con la loro caratteristica polpa bianca e il gusto inconfondibile.

Lo stand gastronomico aprirà alle 19 e, insieme alle fettuccine, saranno proposte tante altre gustose tipicità locali, mentre ogni serata sarà animata da spettacoli musicali dal vivo. La Sagra delle fettuccine ai funghi porcini è la kermesse di punta del “Ferragosto Casaprotano” che sarà inaugurata dal concerto banda musicale Filarmonica Giuseppe Verdi di Casaprota e si articolerà in divertenti giornate all’insegna della musica, dello sport, degli spettacoli e della buona tavola. Giocoleria, arte circense, passeggiate a cavallo, caccia al tesoro e molto altro ancora.

Addossato a un antico Castello, il borgo di Casaprota sorge al km 56 della via Salaria tra scorci mozzafiato e coltivazioni rigogliose tipiche della Sabina, con alberi secolari di ulivo che circondano l’abitato disegnando sulle colline particolari geometrie. La porta di accesso al paese, di età rinascimentale, mostra gli alloggiamenti in pietra per i cardini del portone e la copertura interna con una volta a botte, mentre l’antico palazzo signorile – oggi Filippi – che si erge nella parte più alta dell’abitato, presenta una facciata essenziale nella quale si aprono finestre cinquecentesche, sulla quale si staglia una torre circolare. Di epoca romana sono i primi insediamenti presenti nel territorio, dove i reperti delle ville e le iscrizioni sono sparse un po’ ovunque: per chi vuole dedicarsi alle escursioni, gli emblemi di un passato glorioso testimoniate da rovine romane e medievali saranno l’ambientazione degli itinerari da percorrere a piedi, in mountain bike o a cavallo.

Informazioni

Data – 12/13 agosto

Località: Casaprota (RI)

info@fuoriporta.org

www.fuoriporta.org

www.facebook.com/fuoriportaweb
www.instagram.com/fuoriportafortravel

Area Sosta Camper: Area Attrezzata Comunale – Casaprota Rieti Lazio.

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Attualità

Gita a Firenze, alcuni consigli per godersi a pieno la città

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Firenze è una città bellissima ed è facile perdersi nella sua bellezza. Un buon modo per farsi un’idea della città è fare una gita in alcune delle sue destinazioni più famose.

Dove andare: tra piazze e musei

Fin dalle origini, Firenze è stata una città d’arte. Infatti, l’espressione “Rinascimento fiorentino” è stata coniata per descrivere il periodo di crescita artistica di Firenze durante il XIV secolo, quando l’artista Giotto guidò un movimento di allontanamento dagli stili medievali verso il realismo e il naturalismo.

A Firenze ci sono numerosi musei e gallerie dedicati alla scultura, all’architettura, alla fotografia e altro ancora. Tra questi, come non citare gli Uffizi o il Museo di San Marco, che ospita il Giudizio Universale di Beato Angelico. La Galleria dell’Accademia, invece, raccoglie molti oggetti di interesse e opere famose, tra cui il David di Michelangelo, gli strumenti musicali dei granduchi Medici e Lorena, ma anche i calchi in gesso di Lorenzo Bartolini.

Piazza della Signoria è un’altra meta imperdibile. Se visitate questa piazza durante il giorno, potrete vedere molti palazzi storici e copie di statue importantissime, tra cui il Marzocco e la Giuditta e Oloferne, entrambe di Donatello. Tra gli edifici ricordiamo Palazzo Vecchio, la Loggia della Signoria o dei Lanzi, il Tribunale della Mercanzia e Palazzo Uguccioni.

La Cattedrale di Santa Maria del Fiore è uno degli edifici più famosi d’Italia. Costruita tra il 1296 e il 1436, è stata definita come uno dei più grandi esempi di architettura rinascimentale italiana. La famosissima cupola del Brunelleschi ha da poco compiuto seicento anni, anche se a causa della pandemia non ci sono potuti essere grandi festeggiamenti. Per rimediare, niente di meglio che recarvisi in visita.

Come muoversi in città

Muoversi facilmente a Firenze è fondamentale per vedere gran parte del centro e della periferia, che siate residenti o turisti in viaggio. Uno dei modi più utilizzati da chi abita nel capoluogo toscano per spostarsi in città è l’automobile. Visti i recenti rincari del carburante, questo mezzo di trasporto potrebbe essere costoso: se siete alla ricerca di una macchina, un’idea potrebbe essere quella di informarsi su appositi portali di usato circa le auto in vendita a Firenze, per cercare di ammortizzare i costi.

Per arrivare ovunque si possono anche utilizzare i mezzi di trasporto locali, in una forma o nell’altra, soprattutto autobus e tramvie. Gli autobus sono economici e rappresentano un modo semplice per spostarsi da un capo all’altro della città. I tram sono più comodi per spostarsi in quartieri grandi come Santa Maria Novella, San Lorenzo e Santo Spirito.

Il modo più ecologico per spostarsi però è in bicicletta, grazie alla crescente cultura ciclistica di Firenze che comprende piste ciclabili ben segnalate in tutta la città; parcheggi dedicati alle biciclette presso le stazioni ferroviarie e i parchi cittadini e city bike facilmente noleggiabili presso vari punti vendita in città.

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Attualità

Organizzare una vacanza in Salento: consigli e suggerimenti

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Sono davvero numerose le attività che è possibile svolgere durante una vacanza in Salento, anche in compagnia dei bambini. Per esempio, vale la pena di trovare il modo di ammirare le luci e i colori dell’alba a Santa Maria di Leuca o a Otranto; inoltre, un’altra esperienza che merita di essere provata è quella di dormire in una masseria, vale a dire una tipica antica dimora caratteristica delle campagne del Salento. E perché non cimentarsi in una escursione? La meta scelta potrebbe essere una grotta naturale fra le tante che arricchiscono la costa adriatica.

Che cosa fare in Salento?

La città di Lecce è un costante susseguirsi di meraviglie: ecco perché una passeggiata nel suo centro storico è una di quelle esperienze che non si dimenticano. Ma lo stesso si potrebbe dire anche per il centro di Gallipoli vecchia, per quello di Ostuni o per quello di Otranto. Qui, non si può rinunciare al piacere di cenare in un ristorante affacciato sul mare. E, sempre a proposito di mare, la costa ionica è la destinazione da privilegiare per una lunga giornata che si conclude con la visione del tramonto direttamente in spiaggia.

Prenotare una casa vacanze in Salento

Per prenotare un appartamento in affitto, si può consultare il sito web Spiaggesalentine.it, che propone numerose offerte e soluzioni per case vacanze Salento adatte a tutte le esigenze e per tutte le tasche. In questo portale si possono scoprire alloggi per coppie, singoli e comitive, nelle più importanti località balneari della Puglia, a prezzi sempre convenienti.

Un viaggio romantico

Il Salento può essere la destinazione da privilegiare anche per un viaggio romantico, complice la fantastica scenografia offerta dagli alberi di olivo, dai vigneti, dalla sabbia e, ovviamente, dal mare. Se a questo poi si aggiungono gli scorci pittoreschi dei centri storici dei paesi più piccoli, ecco che il quadro si può definire davvero completo. La costa ionica offre uno scenario da sogno tanto nelle ore diurne quanto in quelle serali. Il divertimento e la musica in spiaggia vengono garantiti, fra l’altro, dal Tabù a Porto Cesareo e dal Samsara a Gallipoli. Dopo le luci del tramonto, parecchi lidi si trasformano e diventano delle vere e proprie discoteche in spiaggia. A questo proposito, alcuni dei nomi più conosciuti sono quelli del Quartiere Latino e del RioBo. Chi non ama le discoteche ma si diverte a ballare può trovare delle ottime alternative nelle sagre e nelle feste all’aperto, ma anche nei concerti e nei locali arricchiti da dj set in spiaggia.

I parchi del Salento

Il Salento è anche una terra ricca di parchi. A Ostuni c’è Ciuchino Birichino – Ostuni Adventure Park, una delle strutture più conosciute e apprezzate di tutta la Puglia. Non è proprio in Salento, ma dista pochissimi chilometri, lo Zoo Safari di Fasano. A Cellino San Mark si possono scoprire le attrazioni di Carrisiland, mentre in quel di Gallipoli lo Splash propone giochi e piscine per grandi e piccini. Chi adora la natura può andare alla scoperta di una delle tante riserve naturali del territorio. Nei pressi di Lecce c’è il Bosco del Rauccio, mentre nel territorio comunale di Vernole la Riserva Naturale delle Cesine accoglie una fantastica spiaggia di sabbia. In questa rassegna non ci si può dimenticare delle fattorie didattiche, come La Fattoria a Otranto e San Biagio a Calimera.

Il Salento per i bambini

Come si sarà intuito, il Salento è una meta turistica anche a misura di bambino, soprattutto se si parla di spiagge affacciate sul versante dello Ionio. Si tratta di lidi attrezzati che garantiscono tutta la tranquillità che si possa desiderare e, soprattutto, i più elevati standard di sicurezza. Per quel che riguarda il versante adriatico, invece, vale la pena di scoprire il litorale dei Laghi Alimini, con sabbia impalpabile e fondali davvero bassi. Marina di Pescoluse e Torre Specchia Ruggeri sono due dei nomi di località da segnare in agenda, insieme con Porto Cesareo e Otranto. È evidente, dunque, che in Salento il divertimento è per tutte le età, anche grazie alle notti bianche e alle feste patronali che si susseguono da un paesino all’altro, ovviamente a ritmo di pizzica.

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Viaggio in Egitto: consigli e suggerimenti per una vacanza serena e in sicurezza

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L’Egitto è una meta turistica molto apprezzata dagli italiani, e ora che la fase più grave della pandemia da coronavirus sembra essere alle spalle ci si può rimettere in viaggio. A patto, però, di informarsi con attenzione e ricordando che per viaggiare in Egitto è obbligatorio un visto. Ma questo Paese è davvero sicuro per i turisti? La risposta è affermativa, a maggior ragione se si fa riferimento alle aree più frequentate, non c’è da aver paura, anche perché i siti turistici sono lontani dai luoghi in cui si sono verificati episodi di disordini o di violenza dopo la Rivoluzione del 2011. È vero che il Paese sta attraversando un momento di transizione politica, ma questo non si riflette in alcun modo sul turismo: anzi, chi arriva dall’estero viene sempre trattato con la massima attenzione.

A contatto con la popolazione egiziana

La reputazione del popolo egiziano è più che positiva, in virtù della sua cordialità e della sua gentilezza. Un’altra caratteristica peculiare è rappresentare dalla curiosità, che porta gli egiziani a informarsi con passione a proposito delle tradizioni diverse dalla loro e a essere disponibili a entrare in contatto con i turisti. Al tempo stesso, gli egiziani sono fieri di vivere nel proprio Paese, e anche per questo motivo si danno da fare per mostrarne il meglio ai turisti, offrendo loro un’accoglienza straordinaria.

Quali vaccini servono

Prima di partire per l’Egitto, è opportuno sottoporsi ai vaccini contro la febbre tifoide, contro il tetano, contro l’epatite A, contro l’epatite B e contro l’epatite C. Inoltre è bene prestare attenzione alle infezioni intestinali: proprio per questo motivo occorre lavare con la massima attenzione la verdura e la frutta, avendo poi l’accortezza di bere unicamente l’acqua minerale e di non mettere il ghiaccio nelle bibite. Ancora, sarà bene non dimenticarsi di mettere in valigia uno o più spray repellenti contro gli insetti, fondamentali per prevenire il contagio della dengue. Infine, l’ultimo suggerimento da ricordare è quello di non fare il bagno nei fiumi per evitare il rischio bilarzosi.

Il visto turistico per viaggiare in Egitto

Si ha bisogno di un visto per trascorrere le vacanze in Egitto, è possibile inoltrare la richiesta direttamente online, ad esempio sul sito visti.it: tutto quel che si deve fare è compilare il modulo digitale per la richiesta e poi provvedere al pagamento, per una spesa complessiva di 49 euro e 95 centesimi. A quel punto il visto turistico per l’Egitto verrà inviato in formato PDF tramite posta elettronica. Il pagamento può essere effettuato con PayPal, con Postepay, con American Express, con Nexi, con Mastercard o con Visa, e il periodo di validità inizia dall’approvazione della richiesta. Il visto online garantisce un notevole risparmio di tempo, perché permette di evitare trafile burocratiche farraginose e, soprattutto, fastidiose code allo sportello. Il visto elettronico permette di restare in Egitto per non più di 30 giorni di seguito, solo se il viaggio è di tipo turistico o finalizzato a una visita ad amici o parenti. Se, invece, la finalità del viaggio non è turistico, c’è bisogno di un visto differente, per ottenere il quale conviene richiedere un appuntamento al consolato egiziano.

Quali precauzioni adottare

Passando alla situazione degli ospedali, c’è da dire che in Egitto le strutture pubbliche non offrono standard sanitari ottimali; diverso è il discorso per le strutture private, ma in questo caso c’è da fare i conti – anche in senso letterale – con costi piuttosto elevati. Gli ospedali delle località turistiche più importanti sono comunque attrezzati con camere iperbariche che possono essere indispensabili per possibili incidenti correlati alle immersioni. Per la pandemia da coronavirus, invece, il numero di contagiati è in calo, e la situazione al momento sembra essere sotto controllo. I pericoli per l’incolumità arrivano, piuttosto, dalle strade: muoversi in macchina non è sempre sicuro in Egitto. Di notte, per esempio, è diffusa l’abitudine di guidare senza tenere i fari accesi. Inoltre, le strade sono spesso dissestate e non sempre gli automobilisti rispettano le regole.

Luoghi da evitare

Come viene indicato dal ministero degli Esteri italiano, le complessive condizioni di sicurezza dell’Egitto sono caratterizzate da un graduale miglioramento. Le eventuali criticità si rilevano solo in poche aree, e in particolare nella zona al confine con il Sudan e con la Libia. Non ci sono problemi per i viaggi ad Alessandria e al Cairo, così come si può star tranquilli se si è diretti nella costa continentale del Mar Rosso, a Sharm el-Sheikh o nelle aree turistiche del Mediterraneo. Se si ha in mente di cimentarsi in una escursione nel deserto, bisogna preoccuparsi di chiedere tutti i permessi del caso. Per quel che riguarda il tasso di criminalità, invece, non ci sono particolari differenze rispetto a quel che accade in ogni altra meta turistica.

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