Cultura
Il riscaldamento globale e la sofferenza dei coralli
L’aumento del caldo sulla terraferma e nel Mediterraneo sta causando una notevole sofferenza ai coralli.
Il “Copernicus Climate Change Service” ha rilasciato i suoi ultimi dati affermando che è stato ancora una volta più caldo degli anni precedenti.
In Europa, infatti, le temperature in questo mese sono superiori di 1,1° rispetto alla media del periodo di riferimento.
Record di calore battuto in assoluto
Questa temperatura è molto più calda della media nella Siberia nord-occidentale, leggermente più frescsa nella Russia occidentale e più calda su gran parte dell’Europa.
A Uccle, alle porte di Bruxelles, ci sono stati addirittura 35,9 gradi, un record per questa città. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti occidentali hanno avuto più caldo e siccità rispetto alla media degli anni precedenti, raggiungendo un nuovo record mondiale con 54,4° nella Death Valley, in California.
Il fenomeno delle ondate di calore marino
Un altro grafico fornito da N. Bensoussan nell’ambito del progetto T-MEDNet MHW Tracker, utilizzando i dati del Copernicus Marine Environment Monitoring Service, fornisce una panoramica delle ondate di calore marine nel Mediterraneo. Il mar Mediterraneo è soggetto a ondate di calore che colpiscono anche i suoi strati profondi, dove la temperatura può aumentare fino a 2/3 gradi rispetto alla media. Il fenomeno si avverte soprattutto nello Ionio e nella zona sud occidentale e rischia di decimare le specie, soprattutto coralli alghe e spugne.
Questo avvenimento ha colpito anche l’84% degli Oceani dove anche qui, l’acqua infatti è di 2/3 o anche 4 gradi più calda del normale.
Le aree intorno all’Italia, vicino a Libia, Marocco, Spagna e Algeria sono particolarmente colpite da quest’ondata di calore.
Questi episodi sono generati da un clima più caldo, proprio come sulla terraferma. E con il cambiamento climatico, stanno diventando più frequenti, aumentando di intensità e durando più a lungo. Al largo della costa della Catalogna, le colonie di gorgonie si stanno lentamente esaurendo.
Le ondate di calore marino possono avere un effetto devastante sugli ecosistemi, in particolare sui coralli, oasi di pace per la biodiversità.
In Catalogna, le isole Medas, vicino alla località balneare di Estartit, sono un arcipelago e una riserva marina protetta dal 1983, il che le rende un luogo ideale per valutare le conseguenze delle ondate di calore marino.
A 15 metri di profondità si osservano una popolazione di gorgonie, una specie di corallo molle che si sta deperendo a causa dell’aumento delle temperature.
“Il nostro compito è fondamentalmente contare quanti insediamenti vengono risparmiati e quanti stanno morendo“, spiega Joaquim Garrabou, illustre biologo marino dell’Istituto di scienze marine ICM-CSIC. Solitamente, nelle popolazioni in buono stato di conservazione, le colonie colpite da mortalità rappresentano meno del 5-10%; ma in quella popolazione, negli ultimi anni, si è riscontrato che oltre l’80% delle colonie sono state colpite da questa caducità.
Danno a lungo termine
Notevole la presenza di gorgonie morte in zone che, dieci anni fa, erano ancora piene di vita. La temperatura media del Mar Mediterraneo aumenta di circa 0,4 gradi per decennio. Ma il problema più urgente sono le ondate di calore marino. Le isole Medas hanno registrato 30 giorni di onde di questo tipo dal 1° luglio.
Alla profondità di quindici metri, la temperatura dell’acqua dovrebbe essere compresa tra 19 e 22°, ma invece sono di 23°. I coralli, non sono adatti a sopravvivere in queste condizioni con questa temperatura.
“Sappiamo che il limite per un gran numero di queste specie è di circa 24/25 gradi“, spiega Joaquim Garrabou. “I periodi di esposizione a temperature superiori a questo limite portano a stress fisiologico, maggiore virulenza di possibili agenti patogeni e questo alla fine causa i tassi di mortalità che si osservano“, sottolinea.
Le ondate di caldo marino non colpiscono solo il Mediterraneo, le foreste di alghe e le barriere coralline stanno soffrendo dall’Australia alla California e il futuro sembra cupo. “Anche se si potesse invertire la tendenza al riscaldamento globale, ci vorrebbe più di un secolo perché queste colonie si riprendano“, specifica Joaquim Garrabou. “Queste sono specie che hanno una vita molto lunga: possono vivere per decine e centinaia di anni, quindi, ci vorranno altrettanti anni, o anche di più, per vedere queste colonie tornare al loro stato primordiale“, afferma scoraggiato.
Attualità
Claudia Conte di nuovo in libreria con un nuovo libro: La...
Ad annunciarlo la stessa conduttrice e opinionista tv, volto noto di Rai, Canale 5 e La7 nonché attivista per i diritti umani in un post sul suo seguitissimo canale Instagram (claudiaconte.it 318.000 follower).
“Vi presento LA VOCE DI ISIDE, la mia nuova creatura letteraria. Uno strumento per confrontarmi con le nuove generazioni sulle questioni sociali più pressanti e attuali: il disagio giovanile, la violenza, le disuguaglianze di genere, il rapporto genitori e figli e la bellezza del volontariato.”
Queste le parole che accompagnano la foto di Claudia con il libro tra le mani. Una copertina accattivante e simbolica che fa venire il desiderio di leggere il libro e la prefazione scritta da Maurizio De Giovanni (scrittore napoletano che ha raggiunto la fama con i romanzi che hanno come protagonista il commissario Ricciardi).
Dopo “La legge del cuore. Storia di assassini, vigliacchi ed eroi”, storia dedicata a Falcone e Borsellino e tutte le vittime di mafia, il quarto libro di Claudia Conte e’ dedicato e rivolto ai giovani e affronta temi di attualità che mettono in evidenza la sua attività a tutela dei diritti umani e delle donne.
Chi è la protagonista? E’ un romanzo autobiografico? La protagonista è Iside, una diciottenne che attraverso il volontariato presso casa-famiglie mamma-bambino, cura il proprio disagio esistenziale. Ricordiamo che Claudia conduce su Rai Isoradio “Cambiare si può. Storie di successo al femminile” ed è molto attiva nel campo della legalità. Figlia di poliziotto, non fa mancare mai il suo sostegno alla Polizia e alle forze dell’ordine.
Claudia Conte, come rivela la rivista americana Forbes, si conferma “tra le più giovani e visionarie rappresentanti del panorama culturale italiano”.
E’ possibile acquistare il libro qui
https://www.mondadoristore.it/La-voce-di-Iside-Claudia-Conte/eai979128084454/
Cultura
“Agdam delenda est”, in 150 foto di Fabrizio...
Presentato al Palazzo dell'Informazione Adnkronos il volume del direttore creativo di Artcloud Network International
"Agdam delenda est. Immagini dal Karabakh" è il titolo del libro fotografico di Fabrizio Conti che raccoglie oltre 150 scatti attraverso i quali l'autore racconta per immagini la lontana e martoriata regione del Caucaso meridionale. Una terra sconosciuta, situata nel territorio dell’Azerbaijan ai confini con l’Armenia, da sempre contesa e teatro di un lunghissimo conflitto tra i due stati. Il libro è stato presentato oggi a Roma, al Palazzo dell’Informazione AdnKronos.
Nel 2021 Fabrizio Conti, direttore creativo di Artcloud Network International, azienda italiana che opera nel settore dei Beni culturali, viene invitato dal Governo Azero a partecipare all’imponente opera di ricostruzione della regione del Karabakh, avviata appena dopo la fine del trentennale conflitto con l’Armenia. A Conti viene chiesto di concepire musei di ultimissima generazione, densi di tecnologia, per salvaguardare la memoria - e virtualmente ricostruire- ciò che era, un tempo, il Karabakh. "Agdam delenda est" - titolo che rimanda inequivocabilmente alla leggendaria e proverbiale frase 'Carthago delenda est' - raffigura e testimonia l’insensatezza dei popoli in guerra che per affermare la propria superiorità mirano ad annientare il nemico, cancellandone l’identità, la cultura, la storia. Una strategia di guerra - ancora oggi utilizzata – che trae origini dai tempi del dominio romano, quando Catone, con sole tre parole esplicitò lo scopo degli eserciti romani: cancellare definitivamente Cartagine affinché non potesse essere più abitata.
"Agdam delenda est" è un viaggio per immagini nell’anima del Karabakh. Un viaggio nel silenzio di un luogo fantasma fra le trincee abbandonate e i resti di ciò che un tempo fu un luogo abitato. Un viaggio nei ricordi della gente, alla ricerca di un passato che non c’è più. "E’ il mio viaggio, fra coprifuochi e ricoveri di fortuna, in un luogo surreale dove i cellulari funzionano a singhiozzo, l'acqua è gelida e a tavola si beve solo vodka", racconta Conti. "Agdam delenda est" - aggiunge l’autore - è la mia esperienza personale, in una terra che non conoscevo, che mi ha travolto, appassionato e arricchito. Senza questi scatti - sottolinea - non avrei potuto raccontare le emozioni provate, attraversando questo luogo, di cui è rimasto poco, ma in cui ancora ad ogni passo si respira il suo passato e una potente voglia di rinascita dimenticare. Ho voluto fermare il mio sguardo attraverso le immagini - conclude - per fissare la memoria di un luogo, di un conflitto dimenticato ma terribile e insensato come tutte le guerre".
Cultura
Musa tv n. 17 del 24 aprile 2024
Il regista e scrittore Antonio Centomani parla all’Adnkronos di ‘Il Mercante di Seta Nera’ Oscio ‘Il Santone’ torna in tv per la seconda stagione, e stavolta è una donna La fiction basata sul personaggio di Federico Palmaroli da venerdì 19 aprile su Raiplay