Salute e Benessere
Il medico risponde: Il Magnesio ma cos’è? A cosa...
Il medico risponde: Il Magnesio ma cos’è? A cosa serve? Dove si trova?
“Il Medico risponde”
Il Magnesio ma cos’è? A cosa serve? Dove si trova?
DOMANDA
Professore buonasera sono Tiziano, grazie per la bella rubrica interessante, con risposte basate su un linguaggio facilmente comprensibile. Risposte molto esaustive e non telegrafiche come tante su altri giornali ecco perché mi sono soffermato sul vostro, per la professionalità ed umiltà, con la quale vi ponete. Si sente tanto parlare del magnesio in televisione, sulle riviste, da amici, della sua grande importanza nella nostra dieta quotidiana, ma mi potrebbe gentilmente spiegare lei, cos’è in effetti in realtà questo tanto decantato magnesio? A cosa serve realmente? Assorbimento, metabolismo, bisogni, fonti d’apporto, carenza e sovradosaggio? Grazie per le gentili risposte, anche se tantissime mi rendo conto e chiedo scusa per questo. Buona serata a lei e tutta la redazione.
Tiziano Pagnotto, 29 anni
RISPOSTA
A cura del Dr. Ferdinando Martinez
ATTENZIONE: "Le informazioni contenute in questa rubrica medica, non devono ASSOLUTAMENTE, in alcun modo, sostituire il rapporto Medico di Famiglia/Assistito. Si raccomanda per buona regola, di chiedere SEMPRE il parere del proprio Medico di Famiglia, o Specialista di fiducia, il quale conosce in dettaglio la storia clinica del proprio Paziente. La nostra rubrica, non avendo fatto un'anamnesi di chi ci scrive, impossibile online, ha il solo ed esclusivo scopo informativo, decliniamo quindi tutte le responsabilità nel mettere in pratica qualsiasi chiarimento o indicazione riportata al solo scopo esplicativo e divulgativo. Qualsiasi domanda umanamente intrattabile via web, verrà automaticamente cestinata. Grazie per la gentile comprensione."
Salve Tiziano grazie per i suoi apprezzamenti, ne sono onorato e spero di esserne degno anche in futuro.
Si condivido appieno la sua riflessione, nelle riviste, in televisione, da amici ed ovunque ci viene detto che il Magnesio è un “qualcosa” di prezioso che dobbiamo consumare regolarmente.
Ma Tiziano, per quali ragioni?
Si ne ripetiamo mnemonicamente la sua importanza ma spesso non sappiamo per quali effettive cause. Il suo ruolo ed i suoi effetti sul nostro organismo sono generalmente poco menzionati e tuttavia sono in effetti molto rilevanti. Spesso ci consigliano di consumare Magnesio contro la stanchezza, lo stress, l’irritabilità, ma cosa c’è effettivamente d’attendibile?
Attraverso la sua interessante domanda, mi da l’opportunità di spiegare la posizione di questo tanto “decantato” Magnesio, come lei ha simpaticamente scritto, il suo effettivo ruolo nel nostro organismo e le sue varie missioni.
Quindi inizio rispondendo a: cos’è il Magnesio?
Tiziano, il Magnesio, con simbolo chimico Mg, è uno degli elementi minerali essenziali per il corretto funzionamento del nostro organismo. Dal punto di vista delle classificazioni biologiche è un macroelemento vale a dire un sale minerale presente in quantità abbastanza elevata nel nostro organismo.
La quantità media di Magnesio è di circa 24 grammi ed è presente principalmente all’interno delle cellule. Deve molto ai ricercatori francesi i quali hanno dimostrato che è un minerale essenziale. Nel 1912, il Chimico Dr. Victor Grignard ed il Prof. Paul Sabatier ricevettero il Premio Nobel per la chimica per il loro lavoro sui “composti organomagnetici”.
A cosa serve?
Il Magnesio è il cofattore di oltre 300 reazioni enzimatiche, vale a dire che gli enzimi non possono agire senza di esso. La sua presenza è decisiva nelle cellule. Permette la produzione di energia, partecipa alla sintesi degli acidi nucleici (importanti costituenti del DNA) oltre che degli acidi grassi omega 3 e 6.
Il suo ruolo è essenziale nella contrazione muscolare. Si oppone alla penetrazione del calcio nelle cellule, che conferisce loro stabilità di membrana. Infine, è coinvolto nelle reazioni da stress.
Assorbimento e metabolismo?
Scarsamente assorbito: l’assorbimento intestinale è dell’ordine del 30% ed è, inoltre, dipendente da alcuni fattori. Alcol, corticosteroidi, calcio e grassi saturi ne diminuiscono l’assorbimento mentre le vitamine B6 e D, i grassi insaturi, la taurina (un amminoacido) lo aumentano.
Bisogni e fonti d’apporto?
Gli alimenti ricchi di Magnesio sono i cereali integrali, le mandorle e le banane.
Studio sull’integrazione di vitamine, minerali e antiossidanti, mostrano che il 60% degli uomini e il 70% delle donne sono carenti di magnesio. Il fabbisogno è stimato a 6 mg per chilo al giorno, indipendentemente dal sesso. L’assunzione può essere aumentata, specialmente negli adolescenti in fase di crescita, nelle donne in gravidanza e in allattamento.
Tra gli alimenti ricchi di magnesio, annoveriamo il cacao amaro in polvere, cioccolato fondente, cereali integrali, ceci, fagioli bianchi, lenticchie, mandorle, arachidi, nocciole, noci, banane, mais, spinaci, avocado, frutta secca ed alcuni molluschi (pervinche, ostriche).
Le acque da bere ricche di Magnesio sono un’interessante fonte di assunzione. Il fattore che limita l’assunzione di magnesio è la tolleranza digestiva: un abuso può infatti causare disturbi digestivi, dolore epigastrico o diarrea.
Carenza e sovradosaggio?
Le carenze di Magnesio sono caratterizzate da ipersensibilità.
Ci sono due fonti di carenza: una mancanza di assunzione e una carenza congenita di
Magnesio legata ad anomalie delle proteine di trasporto. Nel primo caso il deficit può essere corretto, nel secondo occorre aumentare i consumi rispetto alle quantità consigliate e prolungarne l’assunzione nel tempo.
Le carenze di magnesio sono la causa di molti disturbi raggruppati sotto l’entità dell’ipersensibilità. Parliamo anche di spasmofilia, tetania, neurolabilità, ipereccitabilità. Ansia, nervosismo, disturbi del sonno, stanchezza insolita ma anche disturbi digestivi, dolori muscolari, crampi e formicolio, palpitazioni, tinnito (ronzio o fischio permanente nelle orecchie), oppressione respiratoria dovrebbero attrarre attenzione. Possiamo oggettivare il deficit misurando il siero di Magnesio (contenuto nel siero) e, più precisamente, il Magnesio globulare (il Magnesio contenuto nei globuli rossi).
I sovradosaggi, rari, sono possibili in caso di afflusso massiccio associato a difficoltà di smaltimento da parte dei reni.
Ricerche recenti suggerirebbero un legame tra il magnesio e alcune forme di iperattività e autismo nei bambini.
Tiziano, spero di averle chiarito i suoi dubbi ed essere stato abbastanza esauriente. Non dubiti nel riscriverci.
Auguro anche a lei una buona serata.
Aspettiamo le vostre domande, inviatecele via mail a info@sbircialanotizia.it
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Covid Italia, Rt sotto soglia epidemica: dati ultima...
Il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità: Basilicata, Calabria e Bolzano non segnalano casi
L'Rt, l’indice di trasmissibilità Covid calcolato con dati aggiornati al 17 aprile, in Italia "risulta sotto la soglia epidemica, pari a 0,96 (0,79–1,15), in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente (Rt 1,01); l’incidenza di casi diagnosticati e segnalati (8-14 aprile) è pari a 0,82 casi per 100.000 abitanti, sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente; l’incidenza settimanale ha un andamento eterogeneo nelle diverse regioni e province rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata riportata in Lombardia (1,6 casi per 100.000 abitanti), non sono stati segnalati casi dalle regioni Basilicata, Calabria e provincia autonoma di Bolzano. I dati delle ultime due settimane possono variare in quanto soggette a consolidamento". Lo evidenziano i dati del monitoraggio settimanale Covid dell'Istituto superiore di sanità (Iss).
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Malattie rare, Uniamo: “Con diario fari accesi su...
Scopinaro, "Vademecum per pazienti e specialisti che vogliono conoscere patologia misconosciuta"
“L’anemia emolitica autoimmune da anticorpi freddi (Cad) è una malattia ultra-rara e di conseguenza molto poco conosciuta. Il fatto della rarità comporta anche che non ci sia una diagnosi appropriata e di conseguenza i pazienti devono attraversare un iter diagnostico che passa dal momento della comparsa dei primi sintomi a un'effettiva diagnosi che può tardare anche anni con una situazione di incertezza, di non comprensione, di frustrazione, a volte anche di rabbia”. Lo ha detto Annalisa Scopinaro, presidente Uniamo Federazione italiana malattie rare in occasione della presentazione del Diario “Una vita senza inverno” con storie di pazienti e caregiver nato da una iniziativa di Sanofi in collaborazione FB&Associati, e con il contributo di Cittadinanzattiva e Uniamo Federazione italiana malattie rare.
Il diario “è una sorta di vademecum - sottolinea Scopinaro - un libro a disposizione dei clinici che vogliono approfondire la patologia ma anche di altri pazienti che possono trovare una similitudine nelle storie che leggono e quindi avere poi il desiderio di unirsi in comunità perché sarebbe anche molto importante che queste persone potessero trovare una comunità di riferimento proprio per tutte le nuove diagnosi". Davvero, "mi auguro che questo diario, dedicato ad una patologia misconosciuta possa essere fonte di informazione per gli specialisti, di sensibilizzazione per tutti e di stimolo per le istituzioni per cercare, anche per queste persone, i migliori percorsi per rendere la loro vita meno difficile” conclude.
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Malattie rare, ematologa Sau: “Per anemia emolitica...
‘Diagnosi tardiva tra i 50 e i 70 anni ma esordio patologia avviene prima. Aspettativa vita pazienti ridotta per mancanza terapie’
“L'età in cui viene diagnosticata per la prima volta” l’anemia emolitica autoimmune da anticorpi freddi (Cad) è in genere “tra i 50 e 70 anni, ma probabilmente l'esordio” della malattia ultra-rara del sangue “avviene in età più giovanile”. La difficoltà nella diagnosi “ritarda la stessa e quindi abbiamo un'incidenza della malattia nella popolazione più anziana. L'aspettativa di vita dei pazienti con Cad è chiaramente ridotta soprattutto perché ancora oggi mancano terapie specifiche approvate”. Lo ha detto Antonella Sau del Dipartimento di Ematologia Ausl Pescara, intervenendo oggi a Roma alla presentazione di 'Una vita senza inverno', il diario che racconta il desiderio dei pazienti con Cad.
È una malattia “invalidante perché presenta sintomi che difficilmente possono essere curati – spiega l’ematologa – ovvero, astenia, debolezza, malessere generale. Inoltre, questi pazienti risultano essere molto più a rischio di eventi tromboembolici che mettono in pericolo la loro stessa vita”. Caratteristica della Cad è soprattutto “la fatica cronica che non è solo correlata al grado di anemia ma anche alla patogenesi della Cad, un’astenia profonda che rende difficile fare le normali attività quotidiane, compreso lavorare”. I paziente con Cad sono “stanchi, anemici, se si espongono al freddo hanno dei dolori anche lancinanti alle estremità di mani e piedi”, una condizione “che li costringe spesso anche a non uscire più di casa, se non nelle ore più calde” conclude.