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Spettacolo

Iacona torna con ‘PresaDiretta’: “Ricomincio dalla povertà”

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Un filo conduttore che, partendo dalla guerra in Ucraina, tocca questioni aperte come le ricadute del conflitto in corso sul terreno dell’economia e come, più in generale, il confronto tra gli Stati Uniti e la Cina. Senza dimenticare il ruolo, nel quadro geopolitico internazionale, che esercita l’Europa. Riccardo Iacona ritorna alla guida di PresaDiretta con un nuovo ciclo di otto inchieste al via da lunedì 6 febbraio su Rai3 alle 21,20. Il tema della prima puntata, però, sarà ‘I poveri non esistono’: un viaggio compiuto dal Nord al Sud d’Italia per mettere in luce le sacche di disagio e povertà che avanzano in molti territori. Realtà in cui il mercato del lavoro è bloccato e le misure di contrasto a questa tendenza risultano inefficaci.  

Iacona, intervistato dall’AdnKronos inizia parlando del suo rapporto di lavoro con Viale Mazzini. “Tra un anno e mezzo – racconta – sarei dovuto andare in pensione. La Rai ha pensato invece, d’accordo con me naturalmente, di sfruttarmi ancora di più. Per questo motivo mi sono licenziato e sono diventato un consulente. Questo mi consente di prestare ancora la mia opera per l’Azienda. Il mio è un contratto di consulenza, di collaborazione”, precisa il giornalista il quale, poi, entra più nel dettaglio delle inchieste che ha preparato insieme ai suoi collaboratori.  

La puntata sulla povertà, afferma, “è la prosecuzione dell’idea, già presa in considerazione, che se continuiamo con la guerra in Ucraina la recessione potrà solo peggiorare. D’altro canto, la politica economica contro la povertà deve prevedere anche il contrasto all’illegalità economica. L’agenda politica nazionale, e la cosa non riguarda solo questo governo, rifugge dall’idea di affrontare la povertà”. L’opione diffusa nel Paese, osserva il giornalista, è che “se una persona è povera è per colpa sua. In Italia, come ha scritto la sociologa Chiara Saraceno, che avremo in studio, c’è il disgusto nei confronti dei poveri i quali, purtroppo, sono destinati ad aumentare”. 

Sul tema della povertà, ricorda Iacona, “abbiamo fatto tante puntate anche con i governi precedenti di centro-sinistra per segnalare che i centri per l’impiego non funzionano. Abbiamo fatto paragoni con quello che succede in Germania e in Francia dove si investono miliardi di euro per fare incrociare la domanda e l’offerta. Poi ci incuriosiva moltissimo la strumentalizzazione che si è fatta del reddito di cittadinanza”.  

Proprio per valutare quest’ultima misura varata negli anni passati Iacona, nel corso della trasmissione, ospiterà dunque la sociologa Chiara Saraceno, presidente del Comitato Scientifico per la valutazione del reddito di cittadinanza che ha elaborato alcune proposte per migliorarne l’efficacia. Un’interlocutrice utile per ragionare sulla riforma del reddito di cittadinanza dell’attuale governo e, più nel complesso, sulle politiche del lavoro. A corredo dell’inchiesta ci sarà inoltre spazio per le questioni sempre aperte legate all’evasione fiscale.  

Nel mirino di PresaDiretta non ci sarà solo la povertà che, comunque, verrà declinata sotto molti punti di vista. Sono tanti gli argomenti che saranno esaminati nelle puntate successive cominciando dal racconto centrato sulle elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio in programma il 12 e 13 febbraio. Si tratta di consultazioni “molto importanti non solo per le due regioni coinvolte. Pertanto, stiamo già girando a Milano e a Roma. Avremo degli ospiti in studio”, dice Iacona. 

Il giornalista, presentando gli altri argomenti sui quali si concentrerà l’attenzione della redazione di PresaDiretta, anticipa che “parleremo della risorsa acqua: è diminuita del 40% perché piove di meno. Cercheremo di capire cosa dobbiamo fare per vivere con minori risorse a disposizione”. Oltre al risparmio “si può fare molto: abbiamo visto esempi, sia in Italia sia nel resto del mondo, che hanno a che fare con la costruzione di bacini interconnessi e con il ricarico delle falde acquifere”. Nella settimana in cui cadrà il suo primo anniversario “torneremo a parlare della guerra in Ucraina. Faremo una puntata sui costruttori di pace. Bisogna sapere che i tanti conflitti scoppiati dopo la Seconda guerra mondiale sono stati risolti con i negoziati. Cercheremo di capire inoltre cosa non abbia funzionato negli accordi di Minsk”.  

Ci saranno, tra l’altro, una puntata sulla “guerra dei chip con un viaggio esclusivo a Taiwan” e una sul Quartagate, “la sfida di credibilità più alta per l’Europa. Il sospetto è che, questo tipo di corruzione, sia un sistema e che forse l’Europa non sia stata all’altezza”, osserva il giornalista. Tra i temi affrontati dalla trasmissione ci sarà spazio anche “al fatto che, secondo alcuni studi scientifici, la plastica è entrata nelle nostre cellule”.  

Un pericolo al quale “dedicheremo un’inchiesta dimostrando che, se vogliamo arrivare al traguardo di ‘plastica zero’, il riciclo che pure è importante non è sufficiente. La politica del riuso è quella che dobbiamo seguire. Tra le altre cose, conclude Iacona, “torneremo a parlare di sanità: sono stato in Basilicata e in Calabria. In molti territori c’è una parte del Servizio Sanitario nazionale che già non esiste più. La prevenzione e la cura delle malattie croniche ne restano già fuori”. 

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Spettacolo

Adriano Falivene: “A Bambinella devo dire solo grazie. Un film? Magari con Sorrentino”

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(Adnkronos) – “Io devo solo dire grazie a Bambinella, a Maurizio De Giovanni che l’ha creata e ad Alessandro D’Alatri che mi ha scelto per interpretarla”. Adriano Falivene confessa all’Adnkronos il suo amore per il personaggio che l’ha reso famoso al grande pubblico, quello del femminiello Bambinella della serie tv di Rai1 ‘Il commissario Ricciardi’ con Lino Guanciale, tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni e ambientata nella Napoli degli anni ’30. Un personaggio che Falivene ha reso con una tale maestria da spingere lo scrittore napoletano a scrivere uno ‘spin off’, un atto unico per il teatro dal titolo ‘Mettici la mano’, in tournée da gennaio scorso nei palcoscenici italiani con la regia di Alessandro D’Alatri e, come nella fiction tv, con Antonio Milo nei panni del brigadiere Maione. Accanto a loro Elisabetta Mirra nella parte di Melina, una ragazza appena arrestata perché ha ucciso il marchese di Roccafusca, nel cui palazzo lavorava come cameriera.  

“Fino al 2 aprile siamo al Teatro Menotti di Milano – spiega Falivene – per chiudere il tour a Empoli il 18 aprile dopo altre tappe intermedie. L’altra sera abbiamo festeggiato la centesima replica dello spettacolo, una sorta di ‘costola’ del ‘Commissario Ricciardi’ ma che, a differenza dei romanzi della serie che si concludono nel 1939, vede i due personaggi, Maione e Bambinella, nella Napoli del ’43 nascosti in un rifugio sotto i bombardamenti”.  

Uno spettacolo di successo che conferma come “sodalizio vincente anche in teatro, quello tra De Giovanni e D’Alatri”, osserva Falivene, sperando che la terza stagione della serie con Lino Guanciale si faccia: “La richiesta è alta, non abbiamo ancora la certezza che si giri, ma io ci conto molto. Del resto – spiega – il materiale c’è perché De Giovanni ha scritto dodici romanzi che arrivano fino al 1939. La seconda stagione della serie, andata in onda nelle scorse settimane, si è fermata al 1935”.  

Falivene, napoletano classe 1988, solida formazione teatrale con diploma all’Accademia del Teatro Bellini di Napoli conseguito nel 2010, confessa che gli “piacerebbe interpretare ruoli quanto più diversi tra loro, amo trasformarmi”, dice. E al suo attivo, oltre a Bambinella – personaggio beffardo che affonda le radici nella cultura napoletana – ha diverse apparizioni in teatro e in tv, dove è approdato con la serie statunitense ‘Trust’ accanto a Hilary Swank e Brendan Fraser.  

“In teatro ho iniziato nel 2009 con ‘Gran Varietà’, di e con Gabriele Russo. Eravamo il duo comico, una coppia di clown. E da metà giugno a metà luglio sarò a Castel Sant’Elmo di Napoli nella parte di Gnegno in ‘Dignità autonome di prostituzione’. Gnegno è un piccolo diavoletto che si manifesta attraverso le attività di un clown equilibrista e dispettoso ma che in fondo risulta molto dolce e tenero. Un personaggio molto diverso da Bambinella, anche se hanno in comune la continua trasformazione”.  

Sogni nel cassetto? “Sì, conoscere personalmente e fare un film con Paolo Sorrentino, ma anche con Matteo Garrone. E poi amo il circo e mi piacerebbe creare uno spazio che racchiuda in sé circo, teatro e formazione artistica. Vorrei crearlo nel verde utilizzando energia alternativa. Chissà…”. Nessuna paura di rimanere ingabbiato in un personaggio come Bambinella? “Sarebbe una gabbia d’oro. Bambinella è uno di quei personaggi che restano nella memoria perché possiedono una poesia che non viene mai intaccata”, conclude l’attore. 

(di Pippo Orlando) 

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Spettacolo

Lo sketch di Fiorello con la Meloni finisce sul ‘The Times’

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(Adnkronos) –
‘Viva Rai2!’ oltrepassa i confini nazionali e finisce sul rinomato quotidiano inglese ‘The Times’.
La telefonata di Giorgia Meloni in diretta su Rai2 con Fiorello durante il seguitissimo ‘morning show’, è arrivata sulla stampa internazionale che, in articolo dedicato alla Premier italiana, ha riportato episodio. “È una nuova Meloni? O la vera Meloni?”, si domanda la testata che, raccontando l’intero sketch del Presidente del Consiglio che si finge una sua imitatrice, cita Fiorello come il “comedian più popolare d’Italia”. 

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Tv & Gossip

Benvenuto, Cesare! Aurora Ramazzotti e Goffredo Cerza accolgono il loro primogenito in un’esplosione d’amore

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La notizia della gravidanza di Aurora Ramazzotti era stata anticipata da alcune testate di gossip, ma la conferma ufficiale era giunta solo più tardi, quando la futura mamma aveva condiviso un video sui social. Ora, Michelle Hunziker ed Eros Ramazzotti sono nonni, poiché Aurora ha dato alla luce il piccolo Cesare il 30 marzo 2023. Il nome del bambino è rimasto un mistero fino alla nascita, e per evitare eventuali indiscrezioni, è stata la stessa Aurora a svelarlo pubblicando una foto della manina del neonato su Instagram, seguita da un’immagine che ritrae un tenero bacio tra lei e il compagno Goffredo Cerza, con un bracciale che recita: “Papà di Cesare – 30/03/2023”.

Aurora Ramazzotti e Goffredo Cerza formano una coppia da oltre cinque anni. Nonostante non siano sposati, la nascita del piccolo Cesare segna un momento di grande felicità nella loro relazione. L’emozione è palpabile anche tra i familiari Ramazzotti, Hunziker e Cerza. Michelle Hunziker, ora nonna, ha condiviso con entusiasmo alcune foto post-parto sulle sue Instagram Stories, scrivendo: “e con la nascita delle mie figlie… Oggi per me è stato il giorno più bello della mia vita… Benvenuto Cesare”, mostrando così la sua profonda commozione.

Sotto il post di Aurora Ramazzotti, i messaggi di auguri e congratulazioni si susseguono incessantemente. Probabilmente, ciò è dovuto anche al fatto che l’influencer, speaker radiofonica e conduttrice ha coinvolto i suoi follower fin dall’inizio della sua avventura. Dall’annuncio della gravidanza al gender reveal party, Aurora Ramazzotti ha condiviso con sincerità ogni momento della sua attesa, anche quelli più difficili e intimi. Non resta che attendere il racconto della sua esperienza di maternità insieme al piccolo Cesare.

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Spettacolo

Sandra Milo: “Obregon madre a 68 anni? Gesto egoista”

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(Adnkronos) – “Io in questi casi penso al bambino. Questa persona è in grado di assicurare un futuro a questo bimbo? Perché se è in grado di assicurare un futuro al bambino è un conto, ma altrimenti è solo un gesto egoistico fatto pensando solo a sé stessa, senza pensare al bambino che nasce e che può restare molto presto solo”. E’ l’opinione di Sandra Milo, che commenta così all’Adnkronos la notizia della maternità dell’attrice spagnola Ana Obregon, che a 68 anni ha presentato al mondo sua figlia frutto della maternità surrogata e sta infiammando il dibattito in Spagna. 

“Io credo che una delle cose più tristi e brutte della vecchiaia sia proprio non poter avere più figli -dice la Milo con la consueta sincerità- Però, se la natura ha disposto così, una buona ragione c’è”. L’attrice, che ha da poco varcato la soglia dei 90 anni in splendida forma e con grande lucidità, osserva: “Io alla mia età mi godo i nipoti perché ci sono i genitori in grado di occuparsene. A questa età non sarei in grado di farlo io, anche se mi piacerebbe molto. Ma bisogna ammettere i propri limiti”. 

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Spettacolo

Botta e risposta Parisi-Presta, l’ex ballerina nega il pignoramento, il manager: ”La querelo”

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(Adnkronos) –
Botta e risposta tra Heather Parisi e il manager televisivo Lucio Presta. La showgirl per la prima volta, in un lungo post pubblicato sulle sue storie di Instragram, parla della vicenda portata alla luce da Presta che sul suo profilo Twitter aveva raccontato che l’ufficiale giudiziario aveva raggiunto l’ex ballerina, da anni residente a Hong Kong, a margine della registrazione della trasmissione ‘Belve’, affinché provvedesse a onorare quanto disposto dal Tribunale ”che ti ha condannato per diffamazione al pagamento di una somma ingente”, aveva scritto Presta. L’ufficiale giudiziario aveva inoltre effettuato ”il pignoramento a persona fisica presso gli studi a fine registrazione”, aveva ancora scritto il manager televisivo su Twitter. La Parisi nega che ciò sia mai avvenuto e parla di ”linciaggio mediatico”. ”Cosa avrei mai fatto di così terribile da meritare questo trattamento? – scrive l’ex showgirl – ho pubblicato la foto della compianta mia migliore amica, abbracciata a me, ‘senza il consenso scritto da parte degli eredi”’. La Parisi ha poi affermato che ”la sentenza mi ha condannato, per il solo fatto formale della pubblicazione della foto senza autorizzazione scritta, al risarcimento dei danni” e che ”nessun rappresentante (delle forze dell’ordine, ndr) si è mai palesato alla mia presenza”. Immediata la replica di Presta che su Twitter scrive: “Dopo le ultime dichiarazioni odierne della adorata Heather Parisi mi toccherà querelare la signora per diffamazione ed una serie di bugie o mi vedrò costretto a pubblicare bonifico fatto quel giorno da una terza persona legata al marito motivo per cui non hanno pignorato. Pensaci”. Il manager televisivo
all’Adnkronos spiega inoltre che la Parisi non è stata condannata per aver ”messo la foto” ma ”per quello che c’ha scritto sotto – dice – Lei ha messo alla madre dei miei figli, a mia moglie, alla persona che ho amato di più al mondo, a una sua amica delle parole che mia moglie non avrebbe mai pronunciato contro di me e contro i suoi figli. Per questo il giudice l’ha condannata”, conclude Presta. 

(di Alisa Toaff) 

 

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Spettacolo

Polemiche su vignetta Mannocchi, Vauro: ”Ca…te per coprire propaganda bellicista”

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(Adnkronos) – Valanga di polemiche social sulla vignetta pubblicata da ‘Il Fatto Quotidiano’ intitolata ‘Il cranio impoverito’ che ritrae la giornalista Francesca Mannocchi, che, per diverse testate, ha raccontato la guerra in Ucraina. A difendere il ”diritto di satira” è il vignettista Vauro Senesi che definisce queste polemiche ”delle enormi cazzate che servono a coprire la propaganda bellicista che dilaga nel mondo dell’informazione di oggi”. 

Per Vauro ”polemizzare su una vignetta è il segnale di una incapacità culturale e politica di interpretare i linguaggi – dice all’Adnkronos – incluso quello della satira che, come tutti i linguaggi, ha i suoi metodi e i suoi parametri di interpretazione. Si usano le vignette per fare polemiche politiche, moraliste, pseudo moraliste e per coprire quel vuoto di idee che ci circonda sia sul piano culturale che sul piano politico. A me hanno fatto abbastanza schifo le maratone sulla guerra, ognuno ha la sua sensibilità”, aggiunge il vignettista facendo riferimento a quanto detto da Enrico Mentana, ospite domenica scorsa da Massimo Giletti a ‘Non è l’arena’ su La7, che commentando la vignetta de ‘Il Fatto Quotidiano’ ha affermato che ”fa schifo”. 

”A me fa schifo una informazione sulla guerra ridotta a propaganda rozza e bieca – sottolinea Vauro – Quando l’informazione diventa pura propaganda cessa di essere informazione e perde ogni capacità critica, ingrediente fondamentale per chi fa informazione e per chi ne usufruisce. Abbiamo una pletora infinita di pseudo giornalisti la cui maggiore preoccupazione è quella di essere invitati nei salotti buoni con delle eccezioni che poi purtroppo se ne vanno”, conclude. 

(di Alisa Toaff)  

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Interviste

Intervista esclusiva a Nek, tra successi televisivi e tour musicali

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Nek torna da conduttore su Rai 2 in prima serata col programma Dalla strada al palco, dopo il grande successo dello scorso anno. E stavolta in primavera e non in estate, per qualche serata in più. Nel frattempo, come cantante, continua il tour congiunto in tante città d’Italia con Francesco Renga. Ecco la nostra intervista esclusiva!

Nek, qual è il tuo bilancio personale?

“Ottimo, vivo una promozione. Siamo in onda in primavera, con qualche puntata in più e poi da Napoli, dallo splendido Auditorium.”

Come sei stato accolto a Napoli?

“Benissimo, gli studi Rai qui sono fantastici, c’è gente meravigliosa, una squadra di immensi professionisti. Tutto alla grande insomma.”

Come ti sei approcciato a questa seconda edizione?

“Sono sempre molto critico, il peggior critico di me stesso, Sono molto concentrato quanto felice perché questi stupendi artisti che si esibiscono , hanno davvero una grande chance. Sono in tv, e sono anche davanti ad una platea di 800 persone . Come conduttore non sarò mai perfetto, faccio il mio, tutto ciò che posso, ci metto davvero il maggiore impegno possibile. E’ chiaro che poi sono un cantante, e il mio approccio è anche e soprattutto da musicista.”

Cosa ti dà questo programma?

“Tanto, perché sono un po’ tramite tra pubblico e musicisti. Raccontare le storie di queste persone è veramente emozionante.”

Tra i tanti artisti di strada, sono nati i Maneskin diventati band di fama mondiale. C’è speranza per tutti in tal senso?

“E’ un caso a parte, hanno talento, ce l’hanno fatta, da X Factor a Sanremo. Dimostrano che c’è tanto talento in giro. In questo programma, gli artisti hanno l’occasione di un palco e anche i coraggio poi di tornare ad esibirsi in strada, senza problemi.”

A tal proposito, sei in tour congiunto con Francesco Renga per tante nuove date. Continuerai a fare il cantante ma anche il conduttore?

“Senza dubbio, la musica fa parte della mia vita, le due cose posso convivere e continuare senza alcun tipo di problema.”

Magari un giorno, ti piacerebbe anche condurre Sanremo?

“Ho fatto il festival, ci sono andato, e lo guardo sempre da spettatore. E dico, perché no? In fondo era già successo con altri colleghi come Baglioni. Chissà.”

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Spettacolo

Gabriele Lavia: “Al contrario del cinema, il teatro non morirà mai”

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(Adnkronos) – “Il teatro è vita. E, come la vita non ha mai un solo giorno che sia facile, così è per il teatro, la cui vita è sempre difficile ed è la sua bellezza e la sua salvezza, perché se il teatro fosse stato facile sarebbe già morto…”. E’ l’osservazione che propone Gabriele Lavia – reduce dalla tournée con il ‘Berretto a sonagli’ di Luigi Pirandello, nella versione siciliana della ‘Birritta cu i ciancianeddi’ e ora impegnato a Catania con ‘Il sogno di un uomo ridicolo’ di Fëdor Dostoevskij – intervistato dalla AdnKronos in occasione della Giornata mondiale del Teatro. 

“Per quel che ne sappiamo, noi conosciamo vagamente il teatro dal quinto secolo avanti Cristo, ma non è credibile che sia nato già di pietra e di marmo o di legno. Sarà nato con un essere umano che, magari circondato da qualche pietra, parlava ad altri essere umani. In tal senso – sottolinea Gabriele Lavia – possiamo dire che, a differenza del cinema che è durato cento anni, prima di essere sconfitto dai telefonini, perché è una ‘techne’ e, in quanto tale, è sempre destinata a essere superata da una ‘techne’ nuova, il teatro invece è vita. Esiste da sempre ed esisterà per sempre! Il teatro non morirà mai: è insostituibile e non può morire, perché è nato perfetto”, assicura Gabriele Lavia. 

(di Enzo Bonaiuto) 

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Spettacolo

Il gol di Turone, su RaiUno lo speciale su Juve-Roma del 1981

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(Adnkronos) – Uno speciale sul celeberrimo gol di Turone. Stasera, dopo Malta-Italia valida per le qualificazioni a Euro 2024, alle 23.05 va in onda su RaiUno ‘Er gol de Turone era bono’, per la regia di Francesco Miccichè e Lorenzo Rossi Espagnet. Il documentario torna, a oltre 40 anni dall’episodio, sul gol annullato alla Roma sul campo della Juventus. E’ il 10 maggio del 1981 e allo stadio Comunale di Torino si gioca Juventus-Roma a tre giornate dalla fine del campionato di Serie A, con la Juventus a 39 punti, la Roma a 38, e la vittoria che vale due punti. La Juve è in 10 per l’espulsione di Furino. Nel finale, la Roma sembra sbloccare il risultato con il colpo di testa di Maurizio ‘Ramon’ Turone, che incorna dopo la torre di Roberto Pruzzo e buca Dino Zoff. La rete, però, viene annullata dall’arbitro Paolo Bergamo per un fuorigioco che farà discutere per anni, tra moviole viste e riviste, retroscena assortiti, recriminazioni (giallorosse) e ironie (bianconere) 

Nel documentario vengono ascoltate le versioni dei testimoni oculari: quelli che erano in campo come Prandelli, Pruzzo, Falcão e Marocchino; i giallorossi sugli spalti come Paolo Calabresi, Enrico Vanzina, Ettore Viola. Ma anche chi era dall’altro lato delle gradinate, come il giornalista Paolo Rossi e il critico d’arte e opinionista Luca Beatrice. E ancora i reporter che avevano seguito le cronache come Giorgio Martino, Gian Paolo Ormezzano e Michele Plastino. Viene chiesta anche una versione definitiva all’arbitro Bergamo e al collaboratore Giuliano Sancini, che con il suo gesto annullò il gol. Infine, la testimonianza del vero protagonista, Maurizio Ramon Turone.  

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Lorella Cuccarini: “Meglio Meloni di Schlein”

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(Adnkronos) – “Tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein andrei a cena con Giorgia Meloni”. Sono le parole di Lorella Cuccarini a La Verità. “Non sono per le quote rosa, ma sono felice che ci siano sempre più figure femminili emergenti, come il premier. Tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein andrei a cena con Giorgia Meloni, anche perché tifiamo per la stessa squadra. A pelle mi sta molto simpatica. Mi piacerebbe conoscerla di più”, dice la showgirl. 

Si torna a parlare del rapporto ‘teso’ con Heather Parisi. “Vorrei evitare di fare quello che fa lei con me, non ho bisogno di Heather per esserci. La apprezzo artisticamente, ma dopo Nemicamatissima non ci siamo più sentite. Abbiamo visione diverse della professione. Non sono mai stata prima della classe come ha detto lei a Belve, ma m’impegno e lavoro molto. Così mi è stato insegnato e così sono riuscita a crescere”. 

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