Cronaca
“Depresso non significa perdente, outing Vip...
“Depresso non significa perdente, outing Vip aiuta”: cosa dicono gli psicologi
Presidente Ordine: "Confessione di Belen e di Fedez rappresentano messaggi importanti per superare lo stigma"
Belen che parla della sua depressione, Fedez che rende pubblica la sofferenza psichica ma anche, nel recente passato, i tanti sportivi famosi che hanno dichiarato di avere avuto problemi di tipo psicologico. "Quando persone considerate 'vincenti' rivelano i loro problemi e i loro momenti di crisi, inviano un messaggio importante, ovvero che tutti possono avere questo tipo di disagio e che quindi, a differenza di quello che si pensava in passato, queste cose non capitano solo alle persone deboli, ma possono capitare a tutti, anche a persone che noi siamo abituati a considerare forti o di successo". Così, all'Adnkronos Salute, David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale Ordine psicologi (Cnop) dopo le confessioni, ieri a 'Domenica in', delle difficoltà psicologiche attraversate dalla showgirl e dal rapper.
Dopo la pandemia, ha ricordato Lazzari, "abbiamo registrato una maggiore propensione a raccontare i propri disagi da parte di persone percepite come vincenti. E, infatti, durante i mondiali di calcio e le Olimpiadi diversi sportivi hanno parlato delle loro crisi. Così come è successo con personaggi del mondo dello spettacolo. E il fatto che se ne parli tanto ha dato un enorme contributo a un grande cambiamento, che si nota in particolare sotto due profili: il primo è che le persone cercano più frequentemente aiuto quando hanno questi problemi. Il secondo è che si vergognano meno o per nulla del loro problema".
Per Lazzari, però, la questione non può essere limitata al sostegno che la persona cerca da sola. "Quello del disagio psicologico è un tema che va inserito in un discorso più ampio di tutela della salute. Così come lo Stato tutela la salute fisica, deve anche tutelare quella psichica. E sta crescendo la coscienza del fatto che esiste il diritto ad essere aiutati, a non essere lasciati soli".
Cronaca
Digiuno sì o no contro il cancro? Berrino: “Oggi...
Cresce l'interesse per la ricerca sull'impatto della restrizione calorica su malattie come il cancro
"Oggi noi mangiamo assolutamente troppo, mangiamo esageratamente. Siamo affetti da obesità, da diabete, da patologie croniche legate al cibo E per tutti va bene ridurre l'apporto calorico giornaliero". L'interesse anche della ricerca scientifica per la restrizione calorica "è cresciuto negli anni". Lo spiega all'Adnkronos Salute l'epidemiologo Franco Berrino, che approfondisce da anni il ruolo dell'alimentazione nella salute umana e gli stili di vita associati alle malattie croniche. Di ricerche sul digiuno e sulla restrizione calorica ne sono state condotte tante, evidenzia.
Ultimo progetto quello annunciato ieri, coordinato dall'Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, Breakfast 2: uno studio di 2 anni che arruolerà circa 150 donne dai 18 ai 75 anni, coinvolgendo 12 centri del Paese, per valutare gli effetti della restrizione calorica - confrontata con un'alimentazione sana e bilanciata, ma non restrittiva - sulle pazienti candidate a ricevere un trattamento chemio-immunoterapico pre-chirurgico contro il tumore al seno triplo negativo.
Il trial è il primo del suo genere è permetterà di chiarire non solo l'impatto della restrizione calorica sul tumore, rispetto a uno schema dietetico differente, ma consentirà anche di analizzare come il 'simil-digiuno' influenza gli esiti delle cure farmacologiche. "Pur non conoscendone i dettagli - osserva Berrino - ritengo sia importante finalmente esplorare questi aspetti". Il razionale degli studi che indagano sulla restrizione calorica e sull'impatto sui tumori "è quello di ridurre la disponibilità di glucosio - perché le cellule tumorali hanno un enorme bisogno di glucosio - per ridurre lo stato infiammatorio. La restrizione calorica ha questi due effetti: riduce la glicemia e lo stato infiammatorio".
In generale, continua Berrino, "da più di 100 anni si sa che riducendo il cibo che diamo agli animali questi vivono di più, si ammalano meno di cancro e di malattie di cuore. Gli ultimi grandi studi condotti su questo fronte hanno puntato a ridurre del 20-25% la quantità di cibo" somministrata agli animali. "Quello che si è osservato è che" questi modelli animali "dimezzano il rischio di infarto e di cancro e azzerano il rischio di diabete". Che lezione trarre dalla scienza? "Io dico: fidiamoci, mangiamo un po' meno. E non mangiamo i cibi 'spazzatura', ma scegliamo alimenti naturali". Come applicare nella propria routine le suggestioni che arrivano dalla scienza? "Se io dovessi dare un consiglio pratico, la linea che suggerirei è: colazione abbondante, pranzo giusto e cena leggera".
Quando si parla genericamente di digiuno, si fa riferimento a diversi schemi alimentari, come spiega anche l'Airc sul suo sito approfondendo il tema 'digiuno e cancro'. Le evidenze scientifiche più solide - si legge - riguardano tre forme di digiuno: la dieta 'mima-digiuno', che prevede un basso apporto calorico (100-1.100 Kcal giornaliere) e di proteine (9-11%), ma elevato in grassi (44-46%) per i giorni 1-5 della settimana; la restrizione calorica, che prevede la riduzione giornaliera dell'apporto energetico (-20/-40%) ottenuto tramite un minore apporto di tutti i macronutrienti (ma non di vitamine e sali minerali); il digiuno intermittente, che richiede di fare attenzione a quando si mangia, ampliando la finestra temporale in cui non si introducono alimenti nel proprio organismo. Quelli che esplorano questo approccio, puntualizza Berrino, "sono studi su fattori di rischio, non sulla mortalità".
In generale, strategie alimentari 'speciali' richiedono attenzione, e il supporto di esperti. Cosa si può fare proprio nella vita di tutti i giorni? "Come buona abitudine di vita va bene ridurre l'apporto calorico giornaliero, soprattutto alla sera", seguendo uno dei detti preferiti dall'esperto: "Colazione da re, pranzo da principe e cena da povero".
Cronaca
Fiorucci (Roma Tre): “La memoria va tenuta sempre...
“La memoria non deve diventare museale o rinchiusa in una teca, deve diventare militante e spronarci ogni giorno a non dimenticare che la democrazia va mantenuta, si ricostruisce giorno dopo giorno”. Parla Massimiliano Fiorucci, Rettore Università Roma Tre che ha conferito la Laurea Honoris Causa in Lingue e letterature per la didattica e la traduzione a Enriqueta Estela Barnes de Carlotto, presidente dell’Associazione delle “Abuelas de Plaza de Mayo”.
Cronaca
“Napoli sepolta da cenere dopo eruzione”, la tv...
Ingv: "Informazione non basata sui dati". Il sindaco Manfredi: "Brutto film di fantascienza"
Napoli sepolta sotto 30 centimetri di cenere dopo un'eruzione ai Campi Flegrei. Un allarme immotivato, innescato da un documentario di una tv svizzera che delinea uno scenario tanto apocalittico quanto fantasioso. Dall'Ingv al sindaco di Napoli, nelle ultime ore si susseguono le dichiarazioni per disinnescare il caso.
Cosa dice l'Ingv
"I Campi Flegrei sono la più grande caldera urbanizzata attiva nel cuore del continente europeo. A partire dal 2005 è interessata dal fenomeno bradisismico che causa il sollevamento del suolo, terremoti ed emissioni fumaroliche. La caldera è monitorata da un sistema di monitoraggio multiparametrico continuo. Tutti i dati forniti da tale sistema, al momento, non mostrano evidenze dell’imminenza di una eruzione vulcanica, tantomeno di grandi proporzioni", la posizione dell'Ingv, in una nota del presidente Carlo Doglioni, della direttrice Dipartimento Vulcani Ingv Francesca Bianco, del direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv Mauro A. Di Vito.
Il prodotto offerto dalla tv svizzera è "una informazione non basata su dati, e che ignora completamente tutte le importanti attività scientifiche e di pianificazione che hanno visto, e ancora vedono, scienziati e Protezione Civile lavorare fianco a fianco per gestire al meglio delle conoscenze la pericolosità vulcanica ed il relativo rischio di una delle aree più antropizzate al mondo".
"Sviluppare un racconto che mette insieme quanto avvenuto nelle due più devastanti eruzioni che hanno sconvolto i Campi Flegrei (Ignimbrite Campana, avvenuta circa 40.000 anni fa, e Tufo giallo Napoletano, avvenuto circa 15.000 anni fa) con quanto sta avvenendo in questa fase bradisismica è solo un esercizio di sfoggio di grandi effetti speciali per chi realizza documentari, e una cancellazione di anni e anni di condivisione di dati e informazioni da parte di chi ne scrive enfatizzando l’allarmismo - precisa l'Ingv - Tutto ciò non ha alcun senso scientifico e, soprattutto, è un'informazione dannosa che sfrutta il sensazionalismo e raccoglie l’attenzione dello spettatore-lettore terrorizzandolo".
Il sindaco Manfredi: "Brutto film di fantascienza"
Altrettanto netta la posizione del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. "Un documentario di fantascienza, un brutto film: si descrive uno scenario di 40 mila anni fa, con probabilità che si possa ripetere vicina allo 0, sono solo sensazioni senza base scientifica che però fanno danni su popolazioni dell’area flegrea e sulla percezione di sicurezza nei nostri territori", dice il primo cittadino a margine del Festival Euromediterraneo dell'Economia (Feuromed) in corso a Napoli.
"Stigmatizzo questo modo di fare giornalismo, il bradisismo sotto controllo, sono stati intensificati i controlli su base del decreto legge approvato in Parlamento, il mio appello è siate vigili, tranquilli, il fenomeno esiste, esiste da millenni, essere preparati", aggiunge il sindaco di Napoli.