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Ucraina-Russia, 2 anni di guerra: cosa è cambiato dal 2022...

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Ucraina-Russia, 2 anni di guerra: cosa è cambiato dal 2022 a oggi

Il conflitto compie 2 anni, le tappe con le date chiave

Un tank russo

Il 24 febbraio la guerra in Ucraina compie due anni. Se nel 2023 il primo anniversario del conflitto era illuminato dalla speranza di poter ricacciare indietro gli invasori russi con l'attesa "offensiva di primavera", quest'anno gli ucraini devono fare i conti con la delusione di non esserci riusciti, sottolineata dalla recente ritirata da Avdiivka. E devono affrontare il futuro della guerra con un nuovo comandante delle forze armate, Olexsandr Syrsky, dopo la destituzione di Valery Zaluzhny. Mentre lo scontro al Congresso americano sui fondi per l'Ucraina, così come la possibilità di una vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali di novembre, costringono Kiev e gli europei a prepararsi all'eventualità di dover affrontare la Russia di Putin senza lo stesso appoggio finora garantito dal presidente americano Joe Biden.

Ma il bilancio non è tutto negativo. Quello trascorso è stato anche l'anno in cui l'Ucraina ha segnato un importante successo con la ripresa del commercio navale nel mar Nero, dopo aver distrutto gran parte della flotta russa. Un risultato ottenuto grazie ai droni navali, una delle grandi novità di questa guerra. Va infine ricordato che l'inizio del 2024 segna dieci anni dall'inizio dell'aggressione russa all'Ucraina: fu nel febbraio 2014 che le forze russe occuparono la Crimea, mentre in aprile iniziò la guerra del Donbass. Ecco la cronologia di cosa è successo negli ultimi 24 mesi:

24 FEBBRAIO 2022: Dopo mesi di tensioni, con le truppe russe ammassate al confine con l'Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin ordina l'invasione. Solo tre giorni prima, il 21, Putin aveva riconosciuto l'indipendenza delle regioni filo-russe secessioniste del Donbass: Donetsk e Luhansk. Mentre raid aerei colpiscono obiettivi attorno alle città ucraine, compresa Kiev, le forze di terra occupano Melitopol, attaccano Mariupol e si dirigono a sud verso il porto di Odessa e a nord est verso Kharkiv.

La centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, viene occupata. Putin pensava di vincere in soli tre giorni, ma gli ucraini resistono. L'assalto russo all'aeroporto di Hostomel fallisce, la colonna di tank diretta verso Kiev non ci arriverà mai. E il presidente Volodymyr Zelensky, scegliendo di rimanere nella capitale, diventa il simbolo di un paese deciso a difendersi. I paesi occidentali tagliano i rapporti con la Russia e iniziano a varare sanzioni economiche.

MARZO: è il mese che, secondo l'Onu, registra il maggior numero di vittime della guerra in Ucraina. Le forze ucraine liberano la regione di Kiev e scoprono le atrocità commesse dai militari russi. A Bucha vengono trovati i corpi di centinaia di civili, compresi bambini, che mostrano i segni delle torture e degli stupri subiti.

Il 16 viene bombardato dai russi il teatro della città assediata di Mariupol dove avevano trovato rifugio centinaia di civili. Il 29 le forze armate russe annunciano che si concentreranno sulla 'liberazione' nel Donbass, ammettendo la ritirata dalla regione di Kiev. Il 29 e 30 marzo Istanbul ospita i primi e unici negoziati di pace tra le delegazioni dell'Ucraina e della Russia, che si risolvono in un nulla di fatto. Il 31 gli occupanti russi si ritirano dalla centrale atomica di Cernobyl.

8 APRILE: un raid missilistico russo contro la stazione ferroviaria di Kramatorsk uccide almeno 50 civili tra cui donne e bambini e ne ferisce altri cento. Lo stesso giorno le forze di Putin lanciano un nuovo attacco nelle regioni di Donetsk e Luhansk. Il 13 aprile l'incrociatore missilistico Moskva viene colpito dalle forze armate di Kiev. La nave affonda infliggendo un duro colpo alla marina russa.

5 MAGGIO: Svezia e Finlandia annunciano l'intenzione di aderire alla Nato, mettendo fine a una lunga storia di neutralità. Il 19 si arrendono centinaia di soldati ucraini del battaglione Azov che si erano asserragliati nelle acciaierie Azovstal a Mariupol diventando il simbolo della resistenza ucraina. La città cade in mano ai russi. Il 29 Zelensky va Kharkiv, per la prima visita ufficiale fuori dalla regione di Kiev dall'inizio della guerra.

6 GIUGNO: Le forze ucraine dichiarano sostiene di aver respinto la flotta russa nel Mar Nero a una distanza di oltre 100 chilometri dalla costa. La Russia perde il controllo dell'Isola dei Serpenti, al largo della costa meridionale dell'Ucraina, dove Kiev fa sventolare la sua bandiera. Gli Stati Uniti forniscono i primi lanciarazzi Himars all'Ucraina.

Il 16 l'allora premier Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz si recano in treno a Kiev per incontrare Zelensky ed esprimere ''un messaggio di unità europea a sostegno dell'Ucraina''. Il 29 giugno la Nato invita ufficialmente la Svezia e la Finlandia a far parte dell'Alleanza dopo il superamento del veto turco.

LUGLIO: Le forze ucraine si ritirano da Lysychansk e Zelensky riconosce che la Russia ha preso il controllo dell'oblast di Luhansk. Nel frattempo Mosca chiude più volte i gasdotti di Nord Stream per esercitare pressione sull'Occidente, aggravando la crisi energetica. Il 22 Mosca e Kiev raggiungono un accordo, con la mediazione di Ankara e delle Nazioni Unite, per sbloccare il trasporto dei cereali ucraini nel mar Nero, il cui blocco stava minacciando una crisi alimentare globale.

2 AGOSTO: La prima nave con grano ucraino arriva in Turchia in base all'accordo sui corridoi dei cereali nel mar Nero. A fine agosto l'Ucraina lancia una controffensiva per riconquistare le regioni meridionali di Kherson e Mykolaiv. In risposta, le forze russe vengono spostate dalla Crimea a un nuovo fronte da Zaporizhzhia a Kherson, lungo il fiume Dnipro. Il 20 Daria Dugina, figlia dell'ideologo nazionalista russo Alexander Dugin, muore per l'esplosione di un'autobomba. Mosca accusa l'Ucraina. Il 31 la Russia interrompe completamente l'esportazione di gas all'Europa.

SETTEMBRE: Mentre tutti pensano che gli ucraini si dirigeranno a sud, le forze di Kiev lanciano un'offensiva nella regione nord orientale di Kharkiv. Vengono liberati 12mila km2 di territorio, con 500 centri abitati, fra cui Izium, Kupiansk, Verbivka, Sviatohirsk e lo strategico snodo ferroviario di Lyman. Il 23-27 la Russia organizza referendum farsa nelle aree occupate degli oblast ucraini di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia per sancire l'annessione di queste regioni alla Russia.

2 OTTOBRE: i militari ucraini catturano diversi villaggi lungo la riva destra del fiume Dnipro. L'8 un camion esplode sul ponte di Kerch danneggiando gravemente la struttura stradale e ferroviaria che collega la terraferma russa con la Crimea occupata. Il 10 la Russia lancia un massiccio attacco missilistico in diverse zone dell'Ucraina, compresa la capitale Kiev, uccidendo almeno 23 civili e ferendone oltre 100 in quella che è una risposta all'esplosione del ponte.

11 NOVEMBRE: le forze ucraine riconquistano Kherson dopo il ritiro delle truppe russe. Il 30 il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg promette che l'Ucraina farà parte dell'Alleanza.

21 DICEMBRE: Zelensky è in visita negli Stati Uniti, per la prima volta fuori dall'Ucraina dall'inizio della guerra. Dopo mesi di esitazione, il presidente americano Joe Biden gli assicura che invierà a Kiev il sistema di difesa aerea Patriot.

GENNAIO 2023: la Germania decide di inviare carri armati Leopard 2 all'Ucraina, dopo che gli Stati Uniti firmato un accordo preliminare per l'invio di tank M1 Abrams. Il 12, dopo mesi di combattimenti, la Russia rivendica la conquista della città di Soledar.

8 FEBBRAIO: Zelensky arriva a Londra. Ringrazia il parlamento per il sostegno, chiede l'invio di caccia da combattimento, e incontra il premier britannico Rishi Sunak e re Carlo III. Poi vola a Parigi, dove vede il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Il 9 è a Bruxelles: interviene al Parlamento europeo e partecipa al summit del Consiglio Europeo. Il 20 il presidente americano Biden si reca in visita a sorpresa a Kiev per incontrare Zelensky. Il giorno dopo, il 21, la premier Giorgia Meloni arriva a Kiev.

18 MARZO: Putin si reca in Crimea per il nono anniversario dell'annessione della penisola ucraina. L'indomani un video mostra il leader del Cremlino a Mariupol mentre incontra alcuni residenti grati ai russi. Ma nel fondo si sente l'urlo: "è tutta una messa in scena" e non mancano dubbi sulla reale presenza di Putin in città. Il 30 il giornalista americano Evan Gershkovich viene arrestato in Russia per spionaggio. Intanto gli ucraini si felicitano di aver superato l'inverno, segnato da una campagna d'intensi bombardamenti russi contro le infrastrutture dell'energia, con l'obiettivo di lasciare al freddo i civili.

2 APRILE: il blogger militare russo Vladen Tatarsky viene ucciso da un'esplosione in un caffé di San Pietroburgo. Il 17 il dissidente russo Vladimir Kara Murza viene condannato a 22 anni di carcere per 'tradimento" e "discredito delle forze militari". Il 15 maggio Zelensky è in Italia dove è ricevuto dal presidente Sergio Mattarella e da Meloni. Il 28, in uno dei tanti bombardamenti russi sulle città ucraine viene distrutto un palazzo di nove piani a Uman, provocando la morte di 23 persone.

3 MAGGIO: due droni vengono abbattuti sopra al Cremlino. Il 30 almeno altri otto droni provocano danni a diversi edifici della capitale. Il 17 iL summit del Consiglio d'Europa in Islanda crea un registro per documentare e quantificare i danni di guerra provocati dai russi in Ucraina. Il 20 le truppe russe ottengono il controllo della maggior parte di Bakhmut, teatro di una delle più sanguinose e lunghe battaglie della guerra. I combattimenti hanno coinvolto da parte russa un ampio numero di mercenari del gruppo Wagner di Yevgeny Prigozhin, che il 25 cominciano a ritirarsi.

6 GIUGNO: un esplosione attribuita alle forze russe, che ne hanno il controllo, provoca il crollo della diga di Kakhovka, causando l'allagamento di una zona 600 km quadrati lungo le due rive del fiume Dnipro. L'onda della piena sommerge le case, uccide gli animali e provoca un disastro ambientale di vaste proporzioni. Sulla riva destra, sotto controllo ucraino, scatta una un'operazione di evacuazione della popolazione, mentre nella zona russa a sinistra i civili sono abbandonati.

Alcuni di loro vengono salvati da imbarcazioni ucraine che sfidano il fuoco russo. L'esplosione della diga viene considerata una strategia russa per ritardare l'attesa offensiva ucraina di primavera, che inizia l'8 giugno. L'11 viene annunciata la liberazione dei villaggi di Blahodatne, Makarivka e Neskuchne nell'oblast di Donetsk.

23 GIUGNO: Prigozhin si ribella alle autorità russe, dopo settimane di attacchi verbali ai vertici delle forze armate. Partiti da Rostov, i mercenari della Wagner iniziano il 24 una marcia su Mosca che incontra scarsa resistenza da parte dell'esercito. Putin parla apertamente di "tradimento", ma la situazione si sblocca in giornata solo con un accordo di mediazione annunciato dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko. Prigozhin accetta di andare in esilio a Minsk. Il 27 un missile russo colpisce un ristorante a Kramatorsk, uccidendo 13 persone fra cui la poetessa Victoria Amelina.

11 LUGLIO: Un missile ucraino distrugge un albergo che ospita ufficiali russi. Fra i morti vi è il generale Oleg Tsokov, vice comandante del distretto meridionale russo, militare di più alto grado ucciso nella guerra. Il 17 una nuova esplosione interrompe il traffico sul ponte di Kerch che collega la Crimea occupata alla terraferma russa. L'attacco è stato condotto con droni navali.

Lo stesso giorno la Russia annuncia di non voler più estendere l'accordo sui corridoi del grano nel mar Nero. Il 31 le autorità ucraine annunciano di aver riconquistato 204 chilometri quadrati dall'inizio della controffensiva.

9 AGOSTO: un pilota russo, Maxim Kuzminov, si consegna agli ucraini con il suo elicottero Mi-8. Kuzminov verrà poi ucciso nel febbraio 2024 in un agguato in Spagna, dove si era rifatto una nuova vita. Il 16 una prima nave commerciale lascia il porto di Odessa diretta in Turchia, dando via alla graduale ripresa del traffico al di fuori dell'accordo sui corridoi del grano.

Nei mesi successivi, gli ucraini riescono a ripristinare una relativa sicurezza della navigazione distruggendo diverse unità della Flotta russa del mar Nero. Il 23 agosto Prigozhin, che era stato apparentemente perdonato da Putin, muore in un misterioso incidente aereo in Russia. Il 28 l'Ucraina annuncia la riconquista del villaggio di Robotyne sul fronte di Zaporizhzhia.

3 SETTEMBRE: Il presidente Zelensky annuncia la destituzione del ministro della Difesa Oleksii Reznikov. Al suo posto viene nominato Rustem Umerov. Il 15 gli ucraini riconquistano il villaggio di Andriivka, a sud di Bakhmut. Il 22 un missile ucraino colpisce il quartier generale della Flotta russa del mar Nero a Sebastopoli, in Crimea.

1 OTTOBRE: Dopo i ripetuti attacchi ucraini, gran parte della flotta del mar Nero lascia la Crimea e si trasferisce più a sud, nel porto russo di Novorossiysk. Lasciano la penisola la nave ammiraglia della flotta, la Makarov, la fregata Essen, tre sottomarini, 5 navi da sbarco e diversi incrociatori. Il 7 l'attacco di Hamas a Israele scatena una nuova guerra, distogliendo risorse e attenzione dal conflitto in Ucraina.

1 NOVEMBRE: Intervistato dall'Economist, il capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny, ammette la situazione di "stallo" al fronte. E' l'inizio di un'aperta tensione fra il generale e Zelensky. Il 14 il ministro tedesco della Difesa Boris Pistorius ammette che l'Ue non sarà in grado di mantenere la promessa di fornire un milione di munizioni da 155 mm entro marzo 2024. Il 15 Kiev conferma di aver consolidato una testa di ponte sulla riva sinistra del fiume Dnipro.

12 DICEMBRE: Zelensky viene ricevuto da Biden alla Casa Bianca. Il 25 la Chiesa ortodossa ucraina celebra per la prima volta il Natale nella stessa data dei paesi occidentali, in un ulteriore distacco dalla Russia che festeggia il 7 gennaio.

24 GENNAIO 2024: un aereo militare russo da trasporto Il-76si schianta nell'oblast russo di Belgorod. Secondo Mosca, che però non fornisce prove, c'erano a bordo 65 militari ucraini pronti per uno scambio di prigionieri. Kiev afferma che l'aereo trasportava missili S-300, in quella che appare un'ammissione dell'abbattimento dell'aereo.

1 FEBBRAIO: Gli ucraini rivendicano l'affondamento della corvetta russa Ivanovets. L'8 Zelensky destituisce Zaluzhny. La guida delle forze armate viene affidata al generale Oleksandr Syrskyi. Il 13 il Senato Usa approva aiuti militari per 60 miliardi di dollari all'Ucraina, ma il provvedimento viene ostacolato dai repubblicani fedeli a Trump e si arena alla Camera. Il 14 droni ucraini affondano la nave da sbarco Caesar Kunikov.

Secondo Kiev, ormai solo 5 delle 13 navi della flotta russa del mar Nero sono rimaste in servizio. Il 16 la notizia choc della morte in carcere del dissidente russo Alexei Navalny sottolinea come la Russia di Putin sia sempre più una dittatura. Il 17 Syrsky annuncia il ritiro da Avdiivka. Secondo le stime di Kiev, il 22 febbraio il numero di soldati russi morti dall'inizio dell'invasione è arrivato a 407.240. Non ci sono dati sulle perdite ucraine.

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Esteri

Decine di armi nucleari in Bielorussia, Lukashenko:...

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"Se Occidente continua pressioni su Mosca, rischio apocalisse nucleare", l'avvertimento lanciato dal presidente bielorusso

Missili nucleari - (123RF)

"Diverse decine" di armi tattiche nucleari russe sono state dispiegate nel territorio della Bielorussia. Lo ha detto il presidente dell'ex repubblica sovietica, Alexander Lukashenko, citato dalla Tass, in un riferimento all'accordo firmato lo scorso anno con il presidente russo Vladimir Putin.

In un discorso dinanzi all'Assemblea popolare, Lukashenko ha affermato che, se l'Occidente continua a fare pressioni sulla Russia, Mosca potrebbe utilizzare tutto il suo arsenale. "Sarebbe l'apocalisse nucleare", ha avvertito, spiegando che "una parola incauta, un movimento potrebbero causare un conflitto armato fino all'uso di armi nucleari". "Non vogliamo combattere contro nessuno. E sono convinto che non lo faremo. I nostri avversari hanno chiaro che possiamo sferrare una risposta seria che ucciderà milioni di persone all'istante. Sarà una nuova guerra", ha aggiunto.

Il presidente bielorusso ha paventato anche "l'alto rischio" di incidenti militari al confine con l'Ucraina, accusando gli Stati Uniti di "fare di tutto" per trascinare Minsk in guerra. In un discorso dinanzi all'Assemblea nazionale suprema, Lukashenko ha detto: "Il rischio principale è rappresentato da un punto caldo regionale, che è certamente l'Ucraina. Washington trascinerà in ogni modo il nostro Paese nel conflitto".

"Se l'Ucraina non dà il via a negoziati, perderà la sua statualità e potrà cessare di esistere", ha detto ancora il Presidente della Bielorussia. "E' la situazione migliore per fare la pace e firmare un accordo di pace", ha aggiunto. I russi, ha precisato, "non lasceranno la Crimea o le regioni dell'Est".

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Ue, Macron: “Europa oggi può morire, dipende da...

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Il presidente francese nel discorso alla Sorbona: "Siamo in ritardo, dobbiamo semplificare le regole e investire di più". E sottolinea: "Russia potenza disinibita, 'Ucraina e Moldova fanno parte nostra famiglia"

Emmanuel Macron  - (Afp)

"Siamo in un momento di grande accelerazione. Dobbiamo essere lucidi, l'Europa oggi può morire, è mortale. Questo dipende unicamente dalle nostre scelte, scelte che devono essere fatte oggi". Così Emmanuel Macron nel discorso che ha tenuto questa mattina alla Sorbona, sette anni dopo l'intervento con cui aveva gettato le basi per il suo impegno per l'Ue. Poi la denuncia: l'Europa "è circondata" e "ancora oggi è troppo lenta". Il presidente francese ha quindi citato la transizione ambientale, digitale, la difesa, la Russia e la Cina. "Sul nostro continente si gioca una questione di pace e di guerra".

L'Europa corre inoltre il rischio di impoverimento, di uno stallo, ha affermato ancora, precisando che "le regole del gioco sono cambiate" nel mondo. "La nostra Europa è sempre più contestata per il suo modello politico, nella sua capacità di costruire narrative", ha sottolineato Macron, ricordando che la "soluzione è la nostra capacità di prendere decisioni strategiche massicce, capire il cambiamento di paradigma e rispondere con la potenza, la prosperità e l'umanesimo", elementi "con cui sarà possibile dare contenuto all'Europa e a non farla sparire, un progetto politico".

La Russia è un vicino "disinibito, diventato aggressivo", l'Europa "deve cambiare paradigma" e costruire nuove capacità, ha affermato quindi Macron, senza escludere lo sviluppo di uno scudo antimissile. "La condizione necessaria per la nostra sicurezza è che la Russia non vinca la sua guerra contro l'Europa. Siamo di fronte a potenza disinibita, che ha attaccato un Paese d'Europa, che non ci dice quali sono i suoi limiti", ha denunciato, sottolineando: "Perché dovremmo dirglieli noi" i nostri limiti?

Stati Uniti e Cina stanno sovra finanziando i loro settori critici. "Va bene l'apertura commerciale, ma l'Europa deve difendere i suoi interessi". L'apertura non può funzionare se Stati Uniti e Cina "non rispettano le regole del commercio", ha affermato. "Se un bene non rispetta norme chiare, non potrà entrare in suolo Europeo. Giusto rispetto per le nostre frontiere e per i nostri produttori", ha aggiunto, denunciando il rischio che gli europei si trasformino in un popolo di soli consumatori.

Quanto a Ucraina e Moldova fanno parte "della nostra famiglia europea e hanno la vocazione all'adesione all'Unione", ha detto allora. "L'Europa si pensa oramai come un insieme coerente dopo l'aggressione russa, sostenendo che Ucraina e Moldova fanno parte della nostra famiglia europea e hanno la vocazione all'adesione all'Unione quando sarà il momento, come i Balcani occidentali".

"L'immigrazione comincia alle frontiere europee, non al confine della Francia", ha sottolineato, parlando del controllo delle frontiere esterne dell'Ue come di una delle sfide cruciali del blocco che in passato "ha dimenticato di proteggere le sue frontiere esterne". "La Francia è un Paese di movimento secondario. L'immigrazione rientra nello spazio europeo da altre frontiere e la Francia, più che altri Paesi ha bisogno di una politica efficace dato che comincia alle frontiere europee e non francesi"."Oggi siamo troppo divisi", ha aggiunto, sottolineando l'importanza del "rientro dei migranti nei loro Paesi di origine".

"Le nostre frontiere sono un bene comune. Dobbiamo costruire una struttura politica per prendere decisioni comuni su migrazioni ma anche terrorismo e criminalità organizzata", ha proposto il Presidente francese, nel discorso sull'Europa che ha tenuto alla Sorbona, a Parigi. L'Europa ha ora "iniziato a riaffermare chiaramente l'esistenza delle sue frontiere".

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Ucraina, Biden: “Invio armi a Kiev inizierà nelle...

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Il presidente Usa firma la legge da 95 miliardi di dollari per aiuti all'estero: "Per la sicurezza di Israele, ma anche per interventi umanitari a Gaza"

Joe Biden (Afp)

"Ora ci dobbiamo muovere velocemente, e lo faremo". E' quanto ha detto il presidente americano Joe Biden oggi alla Casa Bianca dopo aver firmato la legge da 95 miliardi di dollari per gli aiuti e le armi all'Ucraina, ad Israele e Taiwan, affermando che ora "gli Stati Uniti manderanno a Kiev gli aiuti di cui ha bisogno per continuare a combattere".

In realtà l'Ucraina ha già ricevuto i missili a lungo raggio Atacms. Il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha confermato la notizia diffusa da Politico secondo cui gli Stati Uniti hanno inviato in segreto all'Ucraina i missili a lungo raggio Atacms.

"Posso confermare, come avete sentito da altri, che il presidente ha ordinato al suo team di fornire all'Ucraina un numero significativo di missili Atacms da utilizzare all'interno del territorio sovrano dell'Ucraina", ha dichiarato Sullivan, aggiungendo che "ne invieremo altri, ora che abbiamo ulteriore autorità e denaro".

Cosa ha detto Biden

"Mi assicurerò che gli invii inizino subito - ha detto Biden alla Casa Bianca - nelle prossime ore cominceremo ad inviare munizioni per la difesa aerea, per artiglieria, sistemi missilistici e veicoli blindati". "Questo pacchetto è un investimento non solo per la sicurezza dell'Ucraina, ma anche dell'Europa e anche della nostra sicurezza", ha aggiunto.

Biden ha fatto riferimento al fatto che questa legge arriva dopo molti mesi dalla sua richiesta di fondi, lo scorso autunno. "Il cammino verso la mia scrivania è stato difficile, sarebbe dovuto arrivare prima, ma alla fine ha fatto quello che sempre fa l'America, è all'altezza del momento", ha sottolineato, non mancando però di fare un affondo ai repubblicani che hanno tenuto bloccati gli aiuti per Kiev.

"Mentre per mesi i repubblicani hanno bloccato gli aiuti, e agli ucraini venivano meno artiglieria e munizioni, gli amici di Putin lo mantenevano ben rifornito - ha scandito - gli iraniani mandavano droni, Corea del Nord mandava missili balistici, Cina componenti per rafforzare la produzione bellica. Con tutto questo sostegno, la Russia ha ripreso gli attacchi sulle città e le infrastrutture ucraine".

Il messaggio a Putin: "Se Russia attacca la Nato..."

Quanto a Mosca, "se Putin attacca un alleato Nato come sta attaccando l'Ucraina, non avremmo altra scelta che andare in loro aiuto, come hanno fatto con noi l'11 settembre", ha affermato Biden, riferendosi all'articolo 5 della difesa collettiva dell'Alleanza Atlantica, finora invocato solo dopo gli attacchi del 2001 a New York e Washington da parte di Al Qaeda. Il presidente americano ha infatti espresso la sua convinzione che se "Putin riuscirà ad averla vinta in Ucraina, la sua prossima mossa sarebbe un attacco diretto ad un alleato Nato".

"Il pacchetto odierno di aiuti militari americani per l'Ucraina è vitale", ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ringraziando sui social tutti gli americani che lavorano nelle imprese della difesa. "È fondamentale che gli accordi raggiunti tra me e il presidente Biden siano pienamente attuati. Grazie, America!", ha aggiunto il leader ucraino, annunciando "ogni sforzo" per compensare i mesi "trascorsi tra dibattiti e dubbi".

Aiuti per Israele e Gaza

Il pacchetto firmato da Biden contiene anche nuovi aiuti militari ad Israele. "Il mio impegno per Israele, voglio ribadirlo, è ferreo: voglio essere sicuro che abbia quello di cui ha bisogno per difendersi contro l'Iran e i terroristi che sostiene, e con questi aiuti gli Stati Uniti sostengono la difesa aerea e sistemi cruciali in modo che l'Iran non possa portare a termine la distruzione a cui puntava 10 giorni fa", ha detto il presidente Usa, aggiungendo che la legge però "allo stesso tempo, in modo molto significativo, aumenta l'assistenza umanitaria che stiamo mandando alla popolazione innocente di Gaza che sta lottando con le conseguenze di questa guerra iniziata da Hamas".

Il presidente americano ha parlato di un miliardo di dollari di aiuti aggiuntivi per Gaza per "assicurare immediatamente un aumento degli aiuti, che comprendono cibo e forniture mediche". "Israele deve garantire che gli aiuti raggiungano i palestinesi e Gaza senza ritardi", ha poi aggiunto Biden, ribadendo che "tutto quello che facciamo è teso a portare gli ostaggi a casa, assicurare il cessate il fuoco e fissare le condizioni per una pace duratura".

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti. "La nostra alleanza è di ferro", ha scritto Katz in un breve post sul social X.

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