Economia
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Startup, selezionati da Enactus 5 progetti green di studenti universitari
Saranno sottoposti al vaglio degli investitori il 16 e 17 maggio prossimi a Roma
Una app per promuovere consumo alimentare sano, un materiale innovativo, un filtro per contrastare l'inquinamento. Sono questi alcuni dei risultati raggiunti da cinque progetti per la transizione green ideati da studenti universitari, progetti selezionati per incontrare un pool di investitori che trasformi queste idee in startup e imprese reali. Ad annunciarlo è Enactus Italia, costola dell'associazione internazionale supportata da 25 università e che ha l'obiettivo di trasformare le migliori intuizioni dei giovani di tutto il mondo in imprese sostenibili. I 5 progetti provenienti dalle edizioni italiane di Enactus hanno ora l’opportunità di presentarsi ad una platea di investitori, durante l’edizione 2024 della competizione nazionale di Enactus Italia. E al cui fianco dell'associazione c'è anche la Wda, società di venture building, co-fondata da Roberto Macina e con esperienza nell'accelerazione d'impresa.
Enactus spiega che la presentazione agli investitori delle imprese selezionate è in agenda il 16 e 17 maggio prossimi, a Roma, quando i 5 team formati da studenti universitari presenteranno i loro progetti davanti alla giuria di imprenditori ed investitori. La giuria assegnerà al vincitore un premio in denaro per trasformare l'idea in una start-up sostenibile che rispetti i 17 punti dell'Agenda Onu 2030. Dei 5 progetti prescelti fanno parte Aiuko, app per promuovere consumo alimentare sano; BlueZone, un filtro per contrastare l'inquinamento da combustione domestica; Givit, una piattaforma web che facilita il noleggio di beni e strumenti da parte di privati; Larix, un materiale formato da legno di scarto e bioplastica, creato con processi puramente meccanici, senza l'uso di collanti o sostanze chimiche ed infine Oyster2Life, progetto che trasforma gli scarti delle ostriche in un modello di business circolare e innovativo.
"Dopo il primo anno di collaborazione con Enactus Italia, siamo contenti di rafforzare la nostra partnership con una realtà internazionale, che sia come Wda che personalmente ci appassiona supportare" evidenza Roberto Macina che ha iniziato il suo percorso professionale proprio a partire da un'idea avuta nel corso degli studi universitari, poi divenuta una start-up di successo. "Il programma che Wda - afferma ancora Macina - offre ai progetti di Enactus Italia, ha l'obiettivo di portare queste realtà a un livello ancora più alto, preparandole ad entrare realmente nel mercato. E la nostra scelta è motivata, anche dal desiderio di restituire quello che abbiamo ricevuto dagli studi universitari, a ragazzi ambiziosi che stanno intraprendendo il loro percorso e vogliono sia innovare, sia proteggere il mondo in cui viviamo".
Per i prossimi 4 mesi, i progetti selezionati da Enactus Italia saranno seguiti dai professionisti di Wda, che avranno il compito e l'obiettivo di validare le idee dei giovani partecipanti al contest per trasformarle in progetti concreti a ttraenti per gli investitori. Marta Bertolai, Country Director di Enactus Italia, osserva che "questo progetto rappresenta un’evoluzione significativa per il programma di Enactus Italia che amplia le sue funzioni, da luogo di educazione ai temi dell’imprenditorialità sostenibile e di allenamento per il mondo del lavoro, diventa anche nido per le aspirazioni imprenditoriali sempre più concrete dei team progettuali più determinati".
"Grazie alle competenze portate in campo da Wda, alla fine del percorso educativo di base, questi progetti hanno a disposizione un piano d’azione concreto e competitivo per aspirare a cambiare il mercato e la società, con modelli di business innovativi e sostenibili" aggiunge Bertolai. Il progetto è anche una delle tante conferme che se la transizione ecologica è un tema caro soprattutto ai più giovani, in Europa la Gen Z italiana è la più consapevole dei vantaggi che la tecnologia digitale può offrire per ridurre l'impatto dell’attività umana sull'ambiente. Stando al rapporto Digital Sustainability Index Tm Young - La sostenibilità digitale per i giovani, gli italiani tra i 16 e i 24 anni sono infatti in una percentuale del 37% più sensibili sull’argomento rispetto ai coetanei degli altri paesi del Vecchio Continente.
Economia
Peste suina: Canada blocca export prosciutti Parma,...
Il grido d'allarme del Consorzio del Prosciutto di Parma e Assica, interpellati dall'Adnkronos, alla luce della nuova zona II in Italia nel parmense e per le conseguenze sull'export extra Ue.
"C'è tanta, tanta preoccupazione. Da oggi il Canada è un mercato chiuso per tutti i prosciutti e salumi che provengono dalla zona di restrizione II che comprende tra gli altri i comuni di Collecchio, Felino, Fornovo, Varano, in provincia di Parma, ad alta vocazione suinicola mentre gli Stati Uniti hanno una misura simile ma solo per i prodotti a breve stagionature e quindi sono salvi i prosciutti crudi stagionati, quindi il prosciutto di Parma è salvo per gli Usa". E' quanto afferma Davide Calderone, direttore di Assica, l'Associazione industriali delle carni e dei salumi di Confindustria, interpellato dall'Adnkronos sulla questione della peste suina africana e sulla sua diffusione in Italia tra i cinghiali.
"Ci raggiungono ulteriori limitazioni a quelle già in atto e questo preoccupa molto. -afferma Calderone - Il problema diventa più urgente ora perché le zone sottoposte a restrizione cominciano ad essere quelle dove ci sono tanti salumifici, inizialmente riguardavano l'Alta Liguria e il Piemonte dove ci sono pochissimi salumifici e pochi allevamenti, ora invece sono coinvolte anche le zone ad altissima vocazione di prosciuttifici e salumifici (Parma)". "Riteniamo sia ancora possibile intervenire e chiediamo che il governo e la struttura commissariale decidano di intervenire ponendo recinzioni per salvaguardare le zone ad alta vocazione suinicola e produttiva. E' fondamentale recintare. Chiediamo dunque che ci sia un cambio di passo, dopo il peggioramento della situazione con le nuove zone di restrizione che si stanno allargando. E' una situazione economica molto problematica".
Forte preoccupazione anche dal Consorzio del Prosciutto di Parma. "Segnaliamo che le elevate garanzie sanitarie fornite dalla lunga stagionatura del nostro prodotto permettono di mantenere aperti importanti sbocchi per le nostre esportazioni come gli Stati Uniti e l’Australia. L’unico cambiamento di rilievo riguarda il Canada, Paese che rappresenta il 2,5% del nostro export, verso il quale le aziende produttrici di Prosciutto di Parma situate in zona di restrizione II (ovvero quelle in cui la Psa è presente nel cinghiale) non possono spedire il loro prodotto". E' quanto afferma Alessandro Utini, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma. "Il nostro auspicio è che tutte le iniziative intraprese dal Ministero della Salute, dal Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana, dal Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e dalle Regioni competenti portino al contenimento ed eradicazione del virus, e a tutti va l’invito a compiere un ulteriore sforzo per raggiungere al più presto questo fondamentale obiettivo" conclude Utini.
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Gioco responsabile, Fondazione FAIR presenta la sua ricerca...
È stata presentata a Roma, a IGE-Italian Gaming Expo, nell’ambito della tavola rotonda “Un Nuovo Approccio al Gioco Responsabile" la prima ricerca condotta da Fondazione FAIR, la Fondazione per l’Ascolto, l’Innovazione e la Ricerca nata su iniziativa di Sisal per promuovere un nuovo approccio al Gioco Responsabile.
Economia
Fondazione Fair: “Avere anche in Italia modello...
L'obiettivo di identificare e studiare le migliori pratiche internazionali e valutare potenziali opportunità per il mercato italiano
La Fondazione Fair, nata recentemente su iniziativa di Sisal per promuovere un nuovo approccio al Gioco Responsabile basato su studi e ricerca, presenta oggi i risultati della sua prima ricerca in una tavola rotonda dal titolo 'Un Nuovo Approccio al Gioco Responsabile' nell'ambito di Ige – Italian Gaming Expo, in corso in questi giorni a Roma (18-19 aprile). Realizzata dalla società di consulenza Oc&c, la ricerca ha esaminato il panorama globale del mercato e gli strumenti del Gioco Responsabile, con l'obiettivo di identificare e studiare le migliori pratiche internazionali e valutare potenziali opportunità per il mercato italiano. (VIDEO)
Durante la presentazione Luigi Nicola Serravalle, Partner e Giorgio Crainz, Associate Partner di Oc&c, hanno illustrato i risultati dello studio che ha identificato le migliori pratiche internazionali nel campo del Gioco Responsabile. Quest'analisi ha evidenziato la mancanza in Italia di un modello unico e accessibile di ricerca e studio indipendente, comune e accessibile a tutti, considerando il panorama attuale come estremamente frammentato, caratterizzato da iniziative parziali e isolate. A commentare i risultati della ricerca sono intervenuti la Sen. Elena Murelli (Lega); l’On. Alessandro Cattaneo (Forza Italia) e l’On. Mauro Del Barba (Italia Viva).
“Come primo passo abbiamo sentito la necessità di colmare gli attuali divari conoscitivi nel campo del Gioco Responsabile per fornire dati e know-how condivisi” ha dichiarato Matteo Caroli, Presidente della Fondazione Fair. "In Italia non esistono Fondazioni indipendenti dedicate al Gioco Responsabile: con la Fondazione Fair vogliamo promuovere una cultura del gioco che metta al centro la prevenzione, nonché il rispetto e la tutela delle persone, attraverso lo sviluppo di filoni di ricerca scientifica, studi e ricerche. Abbiamo poi l’obiettivo di promuovere collaborazioni e attività di studio con soggetti terzi qualificati, adottando così un approccio multidisciplinare e aperto al confronto con tutti".
La partecipazione di Fair alla due giorni di Ige ribadisce l'impegno della Fondazione nel creare cultura e consapevolezza sul Gioco Responsabile, oltre a promuovere un dialogo costruttivo con istituzioni pubbliche, operatori del settore, e attori sociali riguardo all'ascolto, alla ricerca e all'innovazione nel campo del Gioco Responsabile. Domani, venerdì 19 aprile, la Fondazione Fair sarà di nuovo protagonista a Ige con un panel dal titolo “Gioco Responsabile, tra Innovazione Digitale e Intelligenza Artificiale”. Questo evento esaminerà l'intersezione tra innovazione digitale e intelligenza artificiale nel contesto del Gioco Responsabile, mettendo in luce le implicazioni etiche, le sfide regolamentari e le potenzialità per la protezione dei giocatori in un ambiente di gioco evoluto e consapevole.
A moderare ci sarà Daniele Chieffi, giornalista, reputation manager, docente, Ceo The Magician, Co-founder Ailyn e interverranno Maurizio Benzi, Head of Digital Strategy Casaleggio Associati; Stefano Mainetti, Co-direttore Osservatorio Cloud Transformation School of Management Politecnico Milano; Emanuela Girardi, presidente PopAi e Stefano De Vita, Direttore Generale Fondazione Fair.