

Cronaca
Green pass Italia, Regioni temono caos da 15 ottobre
Il green pass dal 15 ottobre in Italia è obbligatorio sui luoghi di lavoro, pubblico e privato, e le Regioni temono il rischio caos per le regole previste dal decreto. Una preoccupazione già emersa e sottoposta al governo in occasione dell’ultima riunione di giovedì scorso e che sarà affrontata di nuovo il 13 ottobre in Conferenza Regioni. Per evitare questa situazione le Regioni propongono di aumentare la validità dei tamponi per il rilascio del green pass portandoli tutti a 72 ore e di concedere alle aziende di organizzarsi anche in autonomia per l’esecuzione dei test in azienda.
Cronaca
Frosinone, 34enne accoltellata a morte in casa: si cerca l’arma

Si attende l'esito dell'autopsia
Una donna, una trentaquattrenne dominicana, è stata trovata senza vita questo pomeriggio a Cassino, in un appartamento di via Pascoli uccisa con diverse coltellate al torace. A scoprire il corpo, intorno alle 14.30, sono stati i poliziotti arrivati nell’abitazione dopo l’allarme lanciato da un vicino di casa che non riusciva a contattare la donna. Al momento, a quanto si apprende, non è stata trovata l’arma del delitto. Gli agenti della Squadra Mobile e del commissariato di Cassino che conducono le indagini, coordinati dalla procura, stanno esaminando anche le immagini delle telecamere presenti nella zona. Sul corpo nelle prossime ore verrà disposta l’autopsia.
Cronaca
Superenalotto, numeri estrazione vincente oggi 27 maggio 2023

Centrati sei '5'
I numeri dell’estrazione vincente del Superenalotto di oggi, 27 maggio 2023: 12 41 64 78 79 88. Jolly: 58. SuperStar: 86. Nessun ‘6’ né ‘5+1’ al concorso di oggi del Superenalotto. Sono stati realizzati sei ‘5’ che vincono 41.536 euro ciascuno. Il jackpot a disposizione del ‘6’ per il prossimo concorso sale a 37,5 milioni di euro.
Cronaca
Giubileo, arch. Esposito: “Restituire il piano terra di San Michele a Ripa agli artigiani”

L'idea dell'organizzatore della nevicata artificiale a Santa Maria Maggiore: "Utilizzare spazi oggi ermeticamente chiusi alle scuole e ai mestieri d'arte"

Restituire il piano terra del complesso di San Michele a Ripa Grande agli artigiani e agli artisti romani. E’ l’idea per il Giubileo lanciata da Cesare Esposito, l’architetto monticiano che da quasi 40 anni organizza a Santa Maria Maggiore la nevicata artificiale che rievoca il prodigio della Madonna della Neve.
Storico frequentatore di Trastevere, Esposito invita “a salvare il quartiere e la sua gloriosa storia di artisti artigiani”, utilizzando quegli spazi attualmente chiusi per ospitare “un centro europeo di artigianato artistico di varie nazioni, insieme alle gloriose scuole romana e italiana”, proprio così come alla sua fondazione il complesso veniva utilizzato per avviare i ragazzi a varie attività artigianali.
“In attesa del Giubileo – spiega l’architetto romano – ho già da anni idee e progetti per far amare la storia di quest’antico rione. Consentendo agli artisti di usufruire di queste belle geometrie a piano terra del complesso monumentale di San Michele porteremmo avanti un progetto avveniristico per salvare gli artigiani di Trastevere e di Roma, restituendo spazi oggi ermeticamente chiusi alle scuole e ai mestieri d’arte”, aggiunge Esposito, che si dice convinto di poter ottenere l’appoggio del ministero della Cultura. Quanto ai fondi necessari, aggiunge, “si possono trovare sponsor che aiutino lo Stato”.
Coronavirus
No vax negano tampone a figlio malato, Burioni: “Vita a rischio per follia antiscienza”

Il test serviva per trasferire il bambino malato di cancro in un'altra struttura
“Si semina vento ma la tempesta la raccogliamo tutti. Oggi la raccoglie un povero bambino di 4 anni gravemente malato la cui vita è messa in pericolo dal diffondersi della follia antiscientifica”. Così il virologo Roberto Burioni su twitter commenta la vicenda dei genitori no-vax che hanno detto no al tampone Covid per il loro figlio di 4 anni, ricoverato per un tumore. Ora, come racconta ‘Il Corriere delle sera’, la coppia è indagata per tentato omicidio: il tampone era necessario per permettere lo spostamento del bambino in un’altra struttura.
In un tweet successivo, Burioni cita un post dell’avvocato Mauro Sandri in cui si lancia un appello per far conoscere “il nome dell’ospedale che ha segnalato la problematica alla Procura. Bisogna agire subito per arrivare alla fonte”. “L’avvocato Mauro Sandri – scrive Burioni – che difendeva Scoglio nella causa persa contro di me per diffamazione a Rimini, è già in azione. Complimenti”.
Cronaca
Invecchiare in buona salute, il segreto è nel microbiota

L'immunologo Minelli: "Un tassello importante nelle definizione del quanto e del come un essere umano possa invecchiare"

Invecchiare in salute è uno degli obiettivi della medicina moderna. Un alleato importante ma spesso non troppo conosciuto è il microbiota. A spiegare le connessioni e i meccanismi chiave di questo rapporto intorno ai quali va sempre più focalizzandosi l’attenzione della scienza, proprio nell’intento di controllare e contenere, ove possibile, le diverse peculiarità dalle quali si genera la fragilità del soggetto anziano, è l’immunologo Mauro Minelli, docente di dietetica e nutrizione umana all’Università Lum di Bari.
“Il microbiota intestinale è un ecosistema ad altissima densità – spiega Minelli all’Adnkronos Salute – composto da miliardi di microrganismi prevalentemente (anche se non esclusivamente) ospitati nel nostro intestino. E di fatto, agendo su molteplici aspetti della fisiologia umana con particolare riferimento al regolare funzionamento del sistema immunitario e alle corrette dinamiche del metabolismo energetico (soprattutto grassi e carboidrati), il microbiota intestinale sembra rappresentare un tassello importante nelle definizione del ‘quanto’ e del ‘come’ un essere umano possa invecchiare, conservandosi il più possibile in buona salute”. Oggi Minelli è stato tra i relatori del corso di formazione per medici (Ecm) ‘Microbiota intestinale fra alimentazione e salute’ nelle sede dell’Omceo Bologna.
E’ possibile individuare la presenza nel nostro organismo di batteri in grado di garantirci un invecchiamento di successo? E, se si, con quali strumenti è possibile identificarli? “Ciò che attualmente emerge da studi sempre più precisi, è che esiste una sorta di ‘zoccolo duro’ del nostro microbiota (detto ‘core microbiota’) costituito da alcune specie batteriche – risponde – che vivono in vicendevole equilibrio con l’organismo ospitante e al quale forniscono un importante contributo in termini di salute, soprattutto attraverso la produzione di acidi grassi a corta catena’ (Sfca). Grazie a queste molecole, estremamente importanti per la nostra salute – ricorda Minelli – le specie microbiche ‘amiche’ (specialmente rappresentate da Ruminococcaceae, Lachnospiraceae e Bacteroidaceae) riescono a tenere il più possibile sotto controllo le criticità peculiari della vecchiaia, quali la perdita progressiva della funzione cognitiva, la sarcopenia (cioè la perdita della massa e della forza muscolare), lo sviluppo di malattie croniche come il diabete o l’aterosclerosi”.
“Oggi, lo sviluppo e la messa a punto di nuovi metodi d’analisi del microbiota intestinale fondati sulla identificazione del suo specifico patrimonio genetico grazie a tecniche di diagnostica molecolare, ne hanno permesso una caratterizzazione dettagliata e completa e, conseguentemente, un’eventuale correzione pianificata attraverso opportune strategie integrative”, avverte l’immunologo.
Ma se esiste ed è documentata la presenza di componenti batteriche ‘di supporto’ all’età che avanza, perché le modalità dell’invecchiamento possono variare così tanto da soggetto a soggetto? “Purtroppo l’abbondanza delle specie batteriche ‘benefiche’, nel grande contesto della cosiddetta ‘flora intestinale’, tende a ridursi quantitativamente e qualitativamente con il progredire dell’età, ciò – osserva Minelli – che rende possibile la crescita contestuale di specie opportuniste che, approfittando di eventuali spazi lasciati liberi da altri abitanti dell’intestino, occupano impropriamente postazioni strategiche generando condizione progressive di squilibrio, a loro volta in grado di favorire l’insorgenza di stati infiammatori”.
“In effetti, una delle caratteristiche dell’invecchiamento è proprio l’alterazione che si viene a generare nei livelli di rappresentanza con cui le varie specie microbiche si rapportano reciprocamente nel grande calderone del microbiota intestinale. Come dire che la caratteristica più peculiare dei soggetti longevi – conclude – sembra essere proprio quella di mantenere il più a lungo possibile un equilibrio stabile nella composizione della flora intestinale, con abbondanza relativa di batteri antinfiammatori ed immunomodulanti capaci, in quanto tali, di essere veri e propri promotori di salute”.
Cronaca
Pompei (Deloitte Italia): “Progetto San Bartolomeo dà lustro a città di Roma”

"Impegnati in questa iniziativa per garantire il diritto universale alla salute"
“Abbiamo deciso di aderire al progetto San Bartolomeo perché è una delle iniziative che riteniamo possa dare lustro a tutta la città di Roma. Inoltre, ci consente di dare un contributo concreto e costruttivo alle iniziative sociali delle quali vogliamo essere partecipi e protagonisti. Nel caso specifico, insieme a due istituzioni storiche: la Comunità di Sant’Egidio e la Fondazione Gemelli Isola Tiberina, con le quali siamo onorati di collaborare. Questa iniziativa è molto importante per la salute, un diritto universale in cui crediamo fortemente”. Così all’Adnkronos Fabio Pompei, Amministratore delegato di Deloitte Italia, a margine della presentazione nella sede dell’Ospedale Gemelli Isola Tiberina del ‘progetto San Bartolomeo’ per facilitare l’accesso alle cure a persone con fragilità.
“Come Azienda – prosegue Pompei – abbiamo oltre 13mila persone nel mondo impegnate nel settore healthcare, anche con progetti di carattere sociale. L’impegno di Deloitte nel settore salute non è nuovo, siamo già presenti in organizzazioni internazionali con un progetto che coinvolge Usa, India e Africa e adesso anche Europa”. L’obiettivo è sempre lo stesso: “facilitare l’accesso alla salute per coloro che ne hanno più bisogno ma non hanno le possibilità” conclude.
Coronavirus
Impagliazzo (S. Egidio): “Per vulnerabili e invisibili sanità è costosa e distante”

"Con progetto San Bartolomeo anche immigrati, rom e poveri italiani possono accedere a cure mediche"
“La Comunità di Sant’Egidio aderisce al ‘progetto San Bartolomeo’ perché ogni giorno è al fianco delle persone più vulnerabili anche invisibili della nostra città, che sono tanti immigrati non ancora regolari, rom e famiglie di persone povere italiane. Per loro spesso la sanità è a pagamento, costosa e distante, e quindi questo progetto ci aiuta ad avvicinare molte persone alle cure mediche, all’assistenza sanitaria ed è una forma importante di integrazione nella nostra società”. Così all’Adnkronos Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio a margine della presentazione nella sede dell’Ospedale Gemelli Isola Tiberina del ‘progetto San Bartolomeo’ per facilitare l’accesso alle cure a persone con fragilità.
“Centosettanta persone sono già state inserite in questo programma – ricorda Impagliazzo – ma chiaramente i numeri del bisogno sono molto, molto più alti, si parla di migliaia di persone. Lo abbiamo già sperimentato durante la pandemia da Covid. In Sant’Egidio abbiamo aperto un ‘hub vaccinale per gli invisibili’ dove sono venute migliaia di persone a vaccinarsi. Il problema è riuscire a portare queste persone verso le cure mediche”. Molti, infatti, “non conoscono i percorsi, sono lontani dalle Istituzioni. Quindi dobbiamo fare in modo di avvicinare le Istituzioni ai cittadini, in particolare i cittadini più poveri. Questa è l’opera di mediazione della Comunità di Sant’Egidio, vista la sua grande esperienza sul terreno” conclude.
Cronaca
Lo studio, bambini vittime di abusi invecchiano prima

Il pediatra Ferrara: "Fra le conseguenze delle violenze anche alterazioni che condizionano il Dna". Al via i nuovi corsi Menarini rivolti ai dottori dei bimbi per intercettare i segnali e prevenire le conseguenze da adulti

I bimbi vittime di abusi, sono destinati a invecchiare prima. La violenza non lascia solo segni come lividi, escoriazioni e paure profonde, ma arriva a condizionare l’espressione del Dna e la salute futura. Lo conferma uno studio, pubblicato di recente sul ‘British Journal of Psichiatry’, che riporta i risultati di una analisi retrospettiva, la più ampia mai realizzata, condotta dall’Università di Glasgow e dall’Università di Hong Kong, su un campione di ben 141.748 persone, fra i 37 e i 73 anni, registrati in una biobanca nel Regno Unito.
I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di rispondere se avevano subito abusi da bambini, la tipologia e la frequenza degli episodi, per poi sottoporli a un test sulla lunghezza dei telomeri, nuclei proteici posti come ‘tappi’ protettivi all’estremità dei cromosomi. Tali porzioni del Dna si restringono con il passare dell’età e anche a causa di stress estremi e per questo sono considerati indicatori di invecchiamento biologico. I risultati dello studio hanno dimostrato che gli adulti esposti da bambini a tre episodi o più tipi di maltrattamento – fisico, sessuale ed emotivo – mostravano una più ridotta lunghezza dei telomeri, rispetto a chi non aveva subito nessuna violenza o un solo episodio. La riduzione è risultata maggiore nei casi che avevano sofferto la combinazione di abusi fisici e sessuali.
“Oggi si parla delle conseguenze degli abusi sui minori non solo in termini di danni psichici e di un maggior rischio di perpetrare da adulti gli stessi abusi subiti da bimbi, ma anche di vere e proprie alterazioni organiche che arrivano fino a condizionare le espressioni del Dna”, sottolinea Pietro Ferrara, referente nazionale della Società italiana di pediatria (Sip) per abusi e maltrattamenti e professore di Pediatria all’Università Campus Bio-Medico di Roma. “Come dimostra lo studio inglese – commenta – i minori abusati diventeranno adulti che non solo vivono peggio, ma invecchiano prima perché lo stress e le modificazioni biochimiche, scatenate dalle violenze subite, determinano una erosione dei telomeri, influenzando le condizioni di salute da adulti”.
Non solo. “Alcuni recenti studi ci dicono persino che lo stress continuo e ripetuto delle bambine vittime di più abusi sessuali può determinare in età adulta una maggiore incidenza di tumori, con un rischio due volte più alto”, evidenzia Ferrara, sulla base di una ricerca pubblicata di recente su ‘BioMed Central Cancer’, condotta dall’Agenzia di salute pubblica del Canada su 21.915 persone (9.783 uomini e 12.132 donne). I risultati mostrano che le donne con una diagnosi di tumore erano il 9,6%, mentre gli uomini il 6% ma tali percentuali salivano al 18,4% nelle donne vittime di frequenti episodi di abuso fisico, mentre aumentavano lievemente al 6,4% per gli uomini con la stessa storia alle spalle di maltrattamenti.
Per intercettare e gestire correttamente gli abusi sui minori, evitando che lascino strascichi così pesanti, Menarini rilancia “Facing Abuse 2.0. Emersione e comunicazione negli abusi infantili e adolescenziali”, il progetto di corsi formativi, realizzato con il patrocinio della Società italiana di pediatria (Sip) e della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), rivolto proprio ai pediatri. In base all’ultimo Rapporto sui minorenni vittime di abusi della Direzione centrale della Polizia criminale, che ha analizzato i dati del 2021 e del primo semestre del 2022, confrontandoli con il 2020, sono aumentati del 54% i casi di abusi sui minori nelle scuole. In crescita è anche la violenza sessuale, +19%.
“In questo quadro la nostra iniziativa – spiega Ferrara, coordinatore del corso – assume un’importanza significativa, orientata alla tutela della salute pubblica, perché attraverso la diffusione e la formazione delle conoscenze sui temi dell’abuso e del maltrattamento, intendiamo raggiungere l’ambizioso obiettivo di prevenire sia la reiterazione delle violenze che delle malattie che maggiormente possono colpire le vittime una volta divenute adulte”. Dopo l’incontro inaugurale che si è appena concluso a Milano, l’iniziativa proseguirà fino a metà dicembre in altre 9 città: Roma, Ascoli, Foggia, Milano, Napoli, Palermo, Pisa, Torino e Trieste.
Nel 2022, in Italia i reati contro i bambini nel complesso sono diminuiti del 10%, da 19.431 a 17.475. Nel 2021 il numero totale degli abusi sui minori era aumentato del 5% rispetto al 2020, anno delle restrizioni dovute alla pandemia.
Raddoppiati fra il 2020 e il 2021 i casi di ‘sex tortion’, cioè i ricatti a sfondo sessuale per estorcere denaro sul web contro i minorenni. Anche l’adescamento online è aumentato del 33% nel 2021 rispetto all’anno precedente. La fascia d’età più colpita è quella degli under 14 e le vittime sono in maggioranza di sesso femminile. Fra gli autori di reato, prevalgono gli uomini con un’età compresa fra i 35 e i 64 anni.
Cronaca
Incidente sul Gran Sasso, morti due alpinisti

Precipitati mentre stavano risalendo il canale Sivitilli, sul Corno Piccolo
Precipitati mentre si arrampicavano su una parte del Gran Sasso, in Abruzzo. Stavano risalendo il canale Sivitilli, sul Corno Piccolo, versante Prati di Tivo, quando due alpinisti, che erano in cordata, sono caduti. Sono finiti prima sulla neve e poi sono precipitati in basso sui massi e sono morti. “Siamo qui sul posto e stiamo operando. Dobbiamo ancora recuperarli per capire che è accaduto – dice ad Adnkronos il presidente del Soccorso Alpino Abruzzo, Daniele Perilli -. Le condizioni meteo non sono delle migliori. Siamo qui con l’elicottero, i tecnici del Soccorso Alpino e i sanitari del 118 di L’Aquila e Teramo”.
Cronaca
Ponte Messina, Salvini: “Non è mio capriccio, risorse ci sono”

"Ignorante chi dice che non ci sono i soldi per costruirlo"
Il ponte sullo Stretto di Messina “non è un mio capriccio, io ho altri capricci. Da milanista, ad esempio, mi sarebbe piaciuto arrivare in finale di Champions”. Così il ministro Matteo Salvini a Taormina (Messina) per il 60° della Federazione autotrasportatori italiani. “Venti anni fa era un contesto diverso – dice -, senza opere è diverso”. E ha ricordato i “28 miliardi di investimenti in Sicilia e altri 28 miliardi in Calabria, 11 miliardi per modernizzare le Ferrovie a Palermo, Catania e Messina. Io sono un testone, chi mi conosce lo sa”.
“Chi dice che non ci sono i soldi per costruire il ponte di Messina è ignorante. Le risorse ci sono, nelle legge di bilancio a fine anno. Nella manovra economica ci saranno i primi congrui ed evidenti stanziamenti, se approvo un decreto e non metto i quattrini non faccio una gran bella figura”, ha detto ancora, aggiungendo: “Il Ponte sullo Stretto non sarà il Ponte di Messina ma il Ponte degli italiani. Chi vive in Sicilia non è meno italiano degli altri. Nell’estate 2024 si deve aprire il cantiere, così sarà”
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