Politica
Iwobi lascia la Lega e passa a Forza Italia: “Non mi...
Iwobi lascia la Lega e passa a Forza Italia: “Non mi ritrovo più in questa gestione”
L'annuncio sui social del primo senatore nero della storia della Repubblica: "Via dopo 30 anni di militanza, ora nuovo percorso politico"
L'ex senatore della Lega Toni Iwobi lascia il Carroccio e da oggi passa a Forza Italia. Ad annunciarlo è lo stesso ex parlamentare con un messaggio sui social dove spiega i motivi dell'addio al partito di Matteo Salvini.
"Cari Amici, oggi condivido con voi la mia decisione di lasciare, dopo 30 anni di militanza, il partito 'Lega per Salvini Premier' per iniziare un nuovo percorso politico - scrive Iwobi -. Questa scelta, seppur difficile, è stata ponderata e riflette un cambiamento profondo nel mio percorso politico e personale. Il mio percorso politico continuerà in Forza Italia che - aggiunge - fin da subito ha compreso la mia attitudine ed esperienza sui temi legati alla cooperazione internazionale: guardo al futuro con ottimismo e determinazione, pronto a continuare il mio impegno al servizio dei cittadini e a difendere le mie convinzioni con rinnovato impegno".
Sulle motivazioni dell'addio alla Lega Iwobi spiega: "Nel corso degli ultimi anni, ho riflettuto a lungo sul mio coinvolgimento e ho constatato che le mie convinzioni e i miei valori non sono più allineati con quelli del partito in cui ho militato per tanto tempo: i tempi sono cambiati, non solo per me, ma anche e soprattutto per la Lega, rispetto alla quale - con grande dispiacere - non mi ritrovo più con una gestione del movimento che non riflette quello che ho vissuto in questi 30 anni".
Il primo senatore nero della storia della Repubblica
Iwobi è stato il primo senatore nero della storia della Repubblica. Nato il 26 aprile 1955 a Gusau, in Nigeria, Iwobi di professione imprenditore, arrivò in Italia nel 1976, a Perugia, con un visto da studente per l'Università per stranieri, poi si spostò nel Bergamasco, dove lavorò come operaio e stalliere, per infine mettersi in proprio nel settore dell'informatica. Sposato con una donna italiana, ha due figli. Nel 2018, da responsabile per l'immigrazione del Carroccio, fu candidato dalla Lega nel collegio di Bergamo, risultando eletto al proporzionale. Non ricandidato alle ultime politiche, proprio ieri aveva seguito per un giornale del suo paese i lavori del vertice Italia-Africa organizzato da Giorgia Meloni in Senato. Oggi ha reso noto l'addio a Salvini dopo 30 anni.
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Aborto, Meloni risponde a Madrid: “Ignoranti, non...
La premier replica alle critiche della ministra spagnola Ana Redondo che su X ha parlato di "pressioni su donne che vogliono interrompere la gravidanza"
Madrid critica Roma sull'aborto. E la presidente del Consiglio Giorgia Meloni risponde per le rime. "Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti. Normalmente quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni", ha detto la premier replicando a Bruxelles alle critiche della ministra spagnola Ana Redondo sulla presenza nei consultori italiani degli esponenti pro-vita.
Cosa ha detto il ministro spagnolo
"Consentire pressioni organizzate contro le donne che vogliono interrompere una gravidanza significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell'estrema destra: minacciare per togliere diritti, per frenare la parità tra donne e uomini", ha scritto infatti su X Redondo.
"L'aborto è un diritto fondamentale di tutte le donne, è un diritto umano, e fa parte del nostro diritto alla salute", "con questa decisione quindi il governo italiano sta mettendo a rischio la vita e la sicurezza delle donne, che sono più della metà della popolazione", ha fatto eco l'ex ministro delle Parità spagnola Irene Montero.
Politica
Time, Meloni tra le 100 persone più influenti nel 2024
"A due anni di distanza" dalla salita al potere "rimane popolare, non solo in Italia, ma anche tra i leader occidentali" scrive la rivista statunitense
Giorgia Meloni tra le 100 persone più influenti del 2024 secondo il Time. Quando la prima premier donna italiana "è salita al potere in Italia nel 2022, molti osservatori nutrivano timori per il suo partito di estrema destra e per l'impatto che avrebbe avuto sull'Europa e sul mondo - scrive il settimanale americano -, ma a due anni di distanza, la Meloni rimane popolare, non solo in Italia, dove gode di un indice di gradimento del 41% nonostante la debole crescita economica, ma anche tra i leader occidentali, molti dei quali sono stati rallegrati dal suo fermo sostegno all'Ucraina (e, in particolare, dalla sua capacità di persuadere leader come l'ungherese Viktor Orban a sostenere i finanziamenti europei a Kiev)".
La Meloni, osserva ancora il Time, "non ha abbandonato completamente la sua politica di destra: in patria, il suo governo ha perseguito politiche che, secondo i critici, erodono silenziosamente i diritti delle persone LGBTQ+. A livello di Unione Europea, si è accreditata come la forza trainante dietro all'approccio sull'immigrazione, che prevede di pagare Paesi come l'Egitto e la Tunisia per impedire ai migranti di partire". "Se il blocco di destra europeo dovesse espandersi dopo le elezioni del Parlamento europeo di giugno, come previsto dai sondaggi, la Meloni potrebbe emergere come sua figura di spicco naturale".
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Sabato 20 aprile il Consiglio Nazionale di Noi moderati
Sabato 20 aprile 2024 si terrà alle ore 10,30 presso il Roma Eventi Piazza di Spagna, in via Alibert 5a il Consiglio Nazionale di Noi moderati. Tra gli altri parteciperanno il presidente di Noi moderati Maurizio Lupi e il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti.