Esteri
Israele-Usa è scontro sul futuro di Gaza, migliaia in...
Israele-Usa è scontro sul futuro di Gaza, migliaia in piazza a Tel Aviv contro il governo
Netanyahu smentisce l'apertura sui due Stati nel recente colloquio con Biden. Onu: "Inaccettabile"
E' scontro tra Israele e Stati Uniti sul futuro della Striscia di Gaza dopo che il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha smentito con un comunicato ufficiale quanto riferito ieri da fonti alla Cnn sull'ultimo colloquio con il presidente Usa, Joe Biden. E cioè la possibilità, accolta da Israele, della nascita di uno Stato palestinese.
Netanyahu: "Stato palestinese incompatibile con nostra sicurezza"
"Nella sua conversazione ieri sera con il presidente Biden - affermava il comunicato inviato ieri nonostante il riposo del sabato - il primo ministro Netanyahu ha ripetuto la sua coerente posizione da anni, espressa anche in una conferenza stampa il giorno precedente: dopo l'eliminazione di Hamas, Israele deve mantenere il pieno controllo di sicurezza della Striscia di Gaza in modo da assicurare che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele, e questo confligge con la richiesta di sovranità palestinese", afferma il comunicato. Interrogato dai giornalisti in Usa se è impossibile un accordo con due stati fino a quando Netanyahu sarà premier, Biden aveva risposto che "non è così". "Ci sono tanti tipi di soluzioni con due Stati. Ci sono Paesi membri dell'Onu che non hanno forze militari. Altri che hanno limitazioni", aveva spiegato.
Lapid: "No a litigi pubblici con Usa"
Critiche al premier per la scelta di rendere plateale lo scontro con gli Usa, sono arrivate dal leader dell'opposizione Yair Lapid. I rapporti con Washington "sono troppo importanti per trasformarli in pubblici litigi al solo scopo di guadagno politico", ha scritto su X il capo dell'opposizione israeliana. "Ho avuto molti scontri, alcuni difficili, con gli americani. Non li ho mai gestiti in conferenza stampa davanti alle telecamere", ha aggiunto Lapid, che è stato primo ministro e ministro degli Esteri. Netanyahu, ha sottolineato, ha agito "in modo irresponsabile", tanto più che siamo "in tempo di guerra, con gli Stati Uniti al nostro fianco".
Guterres: "Diritto palestinesi a Stato va riconosciuto"
Nel merito della linea israeliana entra invece il segretario generale dell'Onu António Guterres, che critica aspramente la posizione di Netanyahu: "Il rifiuto della soluzione dei due Stati per israeliani e palestinesi e il rifiuto del diritto ad uno stato per il popolo palestinese è inaccettabile. Dopo gli abominevoli attacchi di Hamas del 7 ottobre la distruzione totale di Gaza e il numero di vittime civili causate dall'esercito israeliano in periodo così ristretto di tempo non ha precedenti", ha affermato in un discorso a Kampala, in Uganda. Guterres ha poi ricordato come tra le vittime vi siano 152 dipendenti dell'Onu "una tragedia straziante per la nostra organizzazione, le loro famiglie e chiunque stia lavorando a Gaza" dove gli operatori umanitari "stanno facendo il possibile per far entrare gli aiuti", ma si trovano costretti "ad affrontare bombardamenti costanti e pericoli quotidiani per loro e le loro famiglie".
"La gente non muore solo per le bombe e i proiettili - ha continuato descrivendo la situazione a Gaza - ma anche per la mancanza di cibo, acqua potabile, per gli ospedali senza elettricità e medicine". Questo conflitto "deve finire", ha aggiunto Guterres, ribadendo che non smetterà di chiedere "un cessate un fuoco immediato e umanitario e la liberazione incondizionata di tutti gli ostaggi. E dobbiamo fare il possibile - ha insistito - per evitare che questo conflitto coinvolga altri Paesi della regione o la Cisgiordania". Secondo il segretario generale dell'Onu il rifiuto della soluzione dei due Stati "prolungherebbe un conflitto che è diventato una minaccia enorme per la pace e la sicurezza globale, esacerbando la polarizzazione e rafforzando ovunque l'estremismo. Il diritto del popolo palestinese a costruire il proprio Stato deve essere riconosciuto da tutti", ha concluso.
Proteste il piazza contro il governo
Intanto in migliaia si sono riversati in strada ieri sera in Israele per protestare contro il governo. A Tel Aviv e Cesarea, sotto la residenza di Netanyahu, i cortei hanno bloccato le strade chiedendo di riportare a casa gli ostaggi nelle mani di Hamas dal 7 ottobre.
Mentre a Gerusalemme centinaia di persone si sono radunate fuori dalla residenza del presidente per una protesta che chiede nuove elezioni per sostituire il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. I manifestanti, riferisce 'The Times of Israel', tengono cartelli e striscioni, tra cui uno che recita: "Il grido delle madri: non sacrificheremo i nostri figli nella guerra per salvare la destra".
Il primo a parlare nel corso della protesta è Sigalit Tchernihovsky, il cui figlio, Or Tchernihovsky, è stato ucciso durante il rave il 7 ottobre. "Chiedo accordi più saggi, un pensiero unitario", dice Tchernihovsky. "Vogliamo un diverso tipo di leadership", chiede. "C'è gente che dice che non è giusto venire a protestare stasera, durante una guerra", spiega Avner Vilan, un ex funzionario del ministero della Difesa e ora Ceo di una startup. "Il problema è che nessuno dirà quando la guerra finirà. Il governo sta conducendo la guerra come se fosse una storia di TikTok. Come possono vincere le Forze di Difesa israeliane se non hanno idea di quale sia il piano per il dopoguerra?". "La nostra richiesta è semplice", afferma Vilan. "Fissate subito una data per le elezioni".
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In un messaggio audio il portavoce dello Stato Islamico loda l'attacco alla sala concerti della Crocus City Hall
Lo Stato Islamico loda l'attacco terroristico contro il Crocus a Mosca. In un messaggio audio, postato sull'account Telegram dell'Is, il portavoce, Abu Hudhayfah Al-Ansar, esorta i sostenitori a prendere di mira "i crociati ovunque nel mondo".
Nel messaggio il portavoce invita i soldati del Califfato a puntare a degli obiettivi negli Stati Uniti, in Europa e in Israele. Oltre all'attacco a Mosca della scorsa settimana, tesse le lodi di quello compiuto a Kerman, in Iran, il 3 gennaio, nell'anniversario della morte del comandante Qassem Soleimani, davanti alla tomba del generale. Il messaggio arriva nel decimo anniversario secondo il calendario lunare della proclamazione del Califfato a Mosul.
Le accuse della Russia all'Ucraina: "Li avete finanziati"
Sarebbero emerse, intanto, prove di un collegamento tra gli autori dell'attacco terroristico della sala concerti Crocus e Kiev, come si legge sul canale Telegram del comitato investigativo. La Russia continua ad accusare l'Ucraina per il coinvolgimento nell'attentato della scorsa settimana a Mosca.
"I primi risultati dell'indagine confermano pienamente la natura pianificata delle azioni dei terroristi, l'attenta preparazione e il sostegno finanziario da parte degli organizzatori del crimine - si legge su Telegram -. Come risultato della collaborazione con i terroristi detenuti, dello studio dei dispositivi tecnici loro sequestrati e dell'analisi delle informazioni sulle transazioni finanziarie, è stata ottenuta la prova del loro legame con i nazionalisti ucraini".
In particolare, il comitato investigativo russo che sta indagando sulla strage al Crocus City Hall ha confermato i dati secondo cui gli autori dell'attacco terroristico hanno ricevuto ingenti somme di denaro e criptovalute dall'Ucraina. Gli investigatori hanno identificato e arrestato un altro sospettato coinvolto in un piano di finanziamento del terrorismo.
Usa: "Informazioni dettagliate a Mosca prima di attacco"
"Prima dell'attacco del 22 marzo, il governo degli Stati Uniti ha fornito informazioni chiare e dettagliate alle autorità russe sulla minaccia terroristica contro grandi raduni e concerti a Mosca". A dichiararlo è stato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby.
Questo - ha aggiunto - era già stato fatto per iscritto il 7 marzo "secondo le normali procedure e attraverso canali consolidati che sono stati utilizzati molte volte in precedenza". "In effetti, gli Stati Uniti hanno cercato di contribuire a prevenire questo attacco terroristico." Anche l'ambasciata americana a Mosca aveva dichiarato pubblicamente all'epoca che stava seguendo le notizie secondo cui gli estremisti avevano piani imminenti per attaccare grandi raduni a Mosca, compresi i concerti.
Kirby ha poi respinto ancora una volta con veemenza le affermazioni russe secondo cui l’Ucraina sarebbe coinvolta nell’attacco terroristico. Questa è "sciocchezza" e "propaganda". "È assolutamente chiaro che" l'Isis "è stato l'unico responsabile del terribile attacco terroristico a Mosca la scorsa settimana".
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Nel messaggio il portavoce invita i soldati del Califfato a puntare a degli obiettivi negli Stati Uniti, in Europa e in Israele. Oltre all'attacco a Mosca della scorsa settimana, tesse le lodi di quello compiuto a Kerman, in Iran, il 3 gennaio, nell'anniversario della morte del comandante Qassem Soleimani, davanti alla tomba del generale. Il messaggio arriva nel decimo anniversario secondo il calendario lunare della proclamazione del Califfato a Mosul.
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Sarebbero emerse, intanto, prove di un collegamento tra gli autori dell'attacco terroristico della sala concerti Crocus e Kiev, come si legge sul canale Telegram del comitato investigativo. La Russia continua ad accusare l'Ucraina per il coinvolgimento nell'attentato della scorsa settimana a Mosca.
"I primi risultati dell'indagine confermano pienamente la natura pianificata delle azioni dei terroristi, l'attenta preparazione e il sostegno finanziario da parte degli organizzatori del crimine - si legge su Telegram -. Come risultato della collaborazione con i terroristi detenuti, dello studio dei dispositivi tecnici loro sequestrati e dell'analisi delle informazioni sulle transazioni finanziarie, è stata ottenuta la prova del loro legame con i nazionalisti ucraini".
In particolare, il comitato investigativo russo che sta indagando sulla strage al Crocus City Hall ha confermato i dati secondo cui gli autori dell'attacco terroristico hanno ricevuto ingenti somme di denaro e criptovalute dall'Ucraina. Gli investigatori hanno identificato e arrestato un altro sospettato coinvolto in un piano di finanziamento del terrorismo.
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Questo - ha aggiunto - era già stato fatto per iscritto il 7 marzo "secondo le normali procedure e attraverso canali consolidati che sono stati utilizzati molte volte in precedenza". "In effetti, gli Stati Uniti hanno cercato di contribuire a prevenire questo attacco terroristico." Anche l'ambasciata americana a Mosca aveva dichiarato pubblicamente all'epoca che stava seguendo le notizie secondo cui gli estremisti avevano piani imminenti per attaccare grandi raduni a Mosca, compresi i concerti.
Kirby ha poi respinto ancora una volta con veemenza le affermazioni russe secondo cui l’Ucraina sarebbe coinvolta nell’attacco terroristico. Questa è "sciocchezza" e "propaganda". "È assolutamente chiaro che" l'Isis "è stato l'unico responsabile del terribile attacco terroristico a Mosca la scorsa settimana".