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Ucraina, Aiea: “Sicurezza Zaporizhzhia a rischio con...
Ucraina, Aiea: “Sicurezza Zaporizhzhia a rischio con attacchi”
Grossi: “Un incidente nucleare potrebbe ancora verificarsi, anche se tutti i suoi reattori sono ora in fase di spegnimento”. Kiev: “Intercettati 9 droni Russia”
I recenti attacchi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina, stanno violando uno dei principi concordati per ridurre i rischi per la sicurezza della centrale, ha fatto sapere intanto dal canto suo il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Grossi in una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. “Negli ultimi 10 giorni il primo di questi principi è stato violato ripetutamente, segnando un cambiamento radicale, un aumento del rischio per la sicurezza nucleare e la protezione dell’impianto”, ha affermato Grossi riferendosi al principio secondo cui non dovrebbero esserci attacchi di alcun tipo da o contro l’impianto e ricordando al Consiglio di Sicurezza che l’anno scorso aveva delineato i principi per garantire la sicurezza dello Znpp per scongiurare il pericolo di un incidente nucleare e ha invitato la Russia e l’Ucraina a rispettarli.
Nel maggio 2023 Grossi ha proposto che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sostenesse cinque principi per garantire la sicurezza dello Znpp: non dovrebbero esserci attacchi di alcun tipo da o contro l’impianto; lo Znpp non dovrebbe essere utilizzato per lo stoccaggio o come base per armi pesanti o personale militare che potrebbe essere utilizzato per un attacco dall’impianto; l’energia esterna all’impianto non dovrebbe essere messa a rischio; tutte le strutture e i sistemi essenziali per il funzionamento sicuro della Znpp dovrebbero essere protetti da attacchi o atti di sabotaggio; non dovrebbe essere intrapresa alcuna azione che possa compromettere questi principi.
Un incidente nucleare potrebbe ancora verificarsi allo Znpp, anche se tutti i suoi reattori sono ora in fase di spegnimento, ha aggiunto Grossi. “Anche se i sei reattori dell’impianto sono ora in fase di spegnimento, con l’ultima unità che è passata a tale stato due giorni fa in seguito alla raccomandazione dell’Aiea, i potenziali pericoli di un grave incidente nucleare rimangono molto reali”, ha affermato Grossi. “Ci stiamo avvicinando pericolosamente a un incidente nucleare. Non dobbiamo permettere di lasciare che sia un lancio di dadi a decidere cosa accadrà domani. Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere oggi per ridurre al minimo il rischio di un incidente”, ha avvertito il capo dell’Aiea.
Ieri il Wall Strett Journal aveva riferito dell’intenzione del presidente russo Vladimir Putin di riattivare la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Nel frattempo è stato spento l’ultimo dei sei reattori dell’impianto: tutti e sei i reattori sono ora in uno stato di arresto a freddo, che è considerato il più sicuro per evitare incidenti.
Kiev: “Intercettati 9 droni russi”
La Russia ha lanciato 9 droni d’attacco Shahed contro l’Ucraina nella notte. Lo ha riferito il comandante dell’aeronautica militare di Kiev Mykola Oleshchuk, aggiungendo che le unità di difesa aerea ucraine hanno intercettato tutti e nove i droni.
Secondo l’aeronautica militare, le forze russe hanno lanciato gli Shahed da posizioni a Capo Chauda, in Crimea. Gruppi di fuoco mobili hanno abbattuto i droni sugli oblast di Kherson, Mykolaiv, Khmelnytskyi, Poltava, Cherkasy e Dnipropetrovsk.
Kiev: “Uccisi 920 militari russi nell’ultimo giorno”
La Russia ha perso 455.340 soldati in Ucraina dall’inizio della guerra, il 24 febbraio 2022, ha riferito lo Stato maggiore delle forze armate ucraine il 16 marzo. Questo numero comprende 920 vittime delle forze russe subite nell’ultimo giorno.
Secondo il rapporto, la Russia ha perso anche 7.189 carri armati, 13.809 veicoli corazzati da combattimento, 15.563 veicoli e serbatoi di carburante, 11.609 sistemi di artiglieria, 1.046 sistemi di razzi a lancio multiplo, 759 sistemi di difesa aerea, 347 aerei, 325 elicotteri, 9.277 droni, 26 imbarcazioni e un sottomarino.
Esteri
Iran, fonti Usa: “improbabile” attacco Israele...
Lo riferisce AbcNews. I preparativi di un attacco sarebbero stati avviati e sospesi già due volte
È improbabile che Israele effettui un attacco contro l'Iran prima della fine delle celebrazioni della Pasqua ebraica, che iniziano nella serata di lunedì 22 aprile e si concluderanno nella serata del 30. A riportare la notizia, attribuendola ad un alto funzionario statunitense, è AbcNews. La stessa fonte citata dall'emittente parla di uno stato di massima allerta in Iran per il rischio di un attacco.
Preparati della risposta israeliana avviati e sospesi due volte
Sempre secondo quanto riferito ad AbcNews da tre fonti israeliane, Tel Aviv ha avviato, quindi interrotto i preparativi per l'attacco di rappresaglia contro l'Iran in almeno due occasioni nelle notti della scorsa settimana.
Il gabinetto di guerra israeliano ha valutato una serie di risposte, dall'attacco ai 'proxy' iraniani nella regione, ma non sul suolo iraniano, a un potenziale attacco informatico, hanno riferito le stesse fonti ad Abc.
Fonti Egitto: "Sì da Usa ad attacco Rafah in cambio di rinuncia ad apio attacco Iran
Intanto secondo quanto scrive la pubblicazione qatarina Al-Araby Al-Jadeed, citato dal Times of Israel, attribuendo la dichiarazione ad un funzionario del Cairo, gli Stati Uniti avrebbero accettato il piano israeliano per un'operazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in cambio della rinuncia da parte dello stato ebraico a sferrare un attacco di ampia portata in Iran per rappresaglia contro l'attacco iraniano a Israele.
"L'amministrazione americana ha mostrato di accettare il piano precedentemente presentato dal governo di occupazione per quanto riguarda l'operazione militare a Rafah, in cambio della rinuncia a un attacco su larga scala contro l'Iran", scrive Al-Araby Al-Jadeed, citato dal Times of Israel, attribuendo la dichiarazione ad un funzionario del Cairo, secondo il quale sarebbero in corso i preparativi per consentire all'Egitto di far fronte a qualsiasi possibile impatto della prevista operazione.
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Allarme in Indonesia, 5 eruzioni in 24 ore per il vulcano...
Migliaia evacuati, chiuso aeroporto Manado
E' allarme in Indonesia per l'eruzione del vulcano Ruang, che ha costretto migliaia di persone ad abbandonare le loro case per mettersi in salvo: il vulcano Ruang, sul lato settentrionale dell'isola di Sulawesi, ha eruttato almeno cinque volte in 24 ore, secondo il Centro indonesiano per la vulcanologia. Il timore degli esperti riguarda anche il rischio tsunami. Il vicino aeroporto Sam Ratulangi a Manado è stato chiuso "fino a nuovo avviso".
L'Indonesia, un arcipelago di 270 milioni di persone, ha 120 vulcani attivi. Nel 2018, l'eruzione dell'Anak Krakatau ha causato uno tsunami lungo le coste di Sumatra e Giava dopo che si sono verificati crolli parziali del vulcano nell'oceano.
Cronaca
Ascoli Piceno, peschereccio affonda a 6 miglia da San...
L'imbarcazione, in rientro dalla battuta di pesca, ha urtato violentemente una piattaforma
Paura nella notte per l’equipaggio di un peschereccio di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno). L’imbarcazione, di circa 20 metri, con a bordo tre persone d’equipaggio, è affondata a circa 6 miglia dalla costa. L’allarme è arrivato intorno alle 00.50 dalla centrale operativa del Guardia Costiera alla sala operativa di San Benedetto del Tronto attraverso il dispositivo Emergency position indicating radio beacon (Epirb), presente a bordo del peschereccio, che si interfaccia con il sistema satellitare Cospas-Sarsat. E' stata quindi inviata in zona la motovedetta Sar Cp 843 per la ricerca e il soccorso in mare.
Da una prima ricostruzione della Capitaneria di porto di San Benedetto - Guardia costiera, il motopesca, in rientro dalla battuta di pesca, ha urtato violentemente una piattaforma per cause che sono ancora in corso di accertamento. Poco dopo l’urto, il peschereccio ha iniziato ad imbarcare velocemente acqua per poi affondare nel giro di pochi minuti su fondali di circa 20 metri. L’equipaggio è riuscito a mettersi miracolosamente in salvo salendo sulla zattera di salvataggio presente a bordo e di lì a poco è stato recuperato da un altro peschereccio che passava nella stessa zona e che, alla ricezione della disperata chiamata di soccorso, è intervenuto per aiutare i colleghi.
Intorno alle ore 1.40 circa, il motopesca con a bordo i tre marittimi salvati, è arrivato nel porto di San Benedetto del Tronto. Ad attenderli in banchina il personale della Capitanerie di Porto di San Benedetto del Tronto e il personale medico del 118 che ha fornito le prime cure. I marittimi, fa sapere la Capitaneria di porto di San Benedetto, sono provati per l'accaduto ma in buone condizioni di salute. La Guardia Costiera ha adesso aperto un'inchiesta per capire i motivi del naufragio e si sta adoperando per scongiurare la presenza di eventuali tracce di inquinamento nell’area dell'incidente.