“Le logiche corporative deprimono la figura del magistrato”, cui sono richieste rispetto dell'”etica pubblica e assenza di autoreferenzialità”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale i referendari di nuova nomina della Corte dei Conti.
“Fronteggiare la pandemia e sostenere la ripresa hanno comportato l’impiego di risorse ingenti, determinando un incremento significativo del debito pubblico, reso possibile dalle scelte di politica monetaria della Banca centrale europea e dalla sospensione del Patto di stabilità. La crescita del debito pubblico richiede un supplemento di responsabilità nella gestione della finanza pubblica e un utilizzo delle risorse mirato alla crescita economica”, ha aggiunto.
“Già a partire da quest’anno -ha poi ricordato il Capo dello Stato- i documenti di finanza pubblica indicano l’obiettivo di una riduzione del debito pubblico, obiettivo ineludibile se intendiamo rendere la ripresa stabile e duratura”.

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