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Cronaca

Giuseppina, bidella pendolare ogni giorno fra Napoli e Milano: il racconto

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Napoli-Milano in treno tutti i giorni. E’ lunga la giornata di Giuseppina Giuliano, bidella 29enne napoletana che prende un Frecciarossa da Napoli Centrale alle 5,09 per arrivare nel capoluogo lombardo alle alle 9.24. Poi i mezzi pubblici e l’ingresso a in un liceo milanese alle 10.30, dove resta fino alle 17. Alle 18.20 risale in treno per tornare a Napoli alle 22.53 e infine a casa alle 23.30. Come racconta a Il Giorno, Giuseppina fa questa vita dal lunedì al sabato, ogni giorno, da settembre: 800 chilometri ogni giorno.

“Lo so che la mia sembra una follia, però facendo i conti ho valutato che economicamente mi conviene. Certo, mi costa tanto sacrificio, considerato che tutte le mattine, sabato compreso, prendo il treno per Milano alle cinque. Però ormai mi sono abituata e per il momento va bene così”, racconta. Il suo stipendio è di 1.165 euro al mese e per una camera singola a Milano la spesa media non va sotto i 650 euro, a cui bisogna aggiungere bollette, cibo, trasporti pubblici. “A conti fatti ho realizzato che, tra affitto, bollette e spesa, avrei consumato tutto il mio stipendio se mi fossi trasferita a vivere al Nord e molto probabilmente avrei anche dovuto chiedere alla mia famiglia di aiutarmi economicamente. Invece così, continuando a vivere a Napoli, riesco anche ad avere dei risparmi”, afferma.

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Cronaca

SuperEnalotto, centrato 5+1 da oltre 600mila euro a Cagliari

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La combinazione vincente

I numeri dell’estrazione vincente del SupErenalotto di oggi, 1 giugno 2023: 2, 37, 64, 83, 89, 90. Jolly: 34. SuperStar: 23. Nessun ‘6’ al concorso di oggi del SuperEnalotto, mentre è stato centrato un ‘5+1’ a cui vanno 647.063,27 euro a Quartucciu in provincia di Cagliari, presso la tabaccheria Punto Centrale di Giuseppe Pisu. Sono stati realizzati due ‘5’, che vincono 104.525,61 euro ciascuno: uno a Vezzano Ligure nello spezzino e l’altro a Busnago nella provincia di Monza e Brianza. L’ultimo ‘6’ da 73,8 milioni di euro è stato centrato il 25 marzo 2023 grazie a una giocata on line. Il jackpot a disposizione del ‘6’ per il prossimo concorso sale a 39.300.000 di euro.

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Cronaca

Vaticano, uomo si denuda nella Basilica di San Pietro

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E' salito sull'altare maggiore, la scena è stata ripresa da un gruppo di fedeli

Un uomo, poco prima della chiusura ai turisti della Basilica di San Pietro, è salito sull’altare maggiore denudandosi. La scena è stata ripresa da un gruppo di fedeli e diffusa su Telegram al canale ‘Welcome to favelas’.

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Cronaca

Naufragio Cutro, primi indagati: disposti interrogatori e perquisizioni

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L'inchiesta della procura di Crotone tenta di fare luce sui mancati soccorsi all'imbarcazione naufragata

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La procura della Repubblica di Crotone ha iscritto i primi nomi nel registro degli indagati per il naufragio di Cutro (Kr) avvenuto nella notte fra il 25 e il 26 febbraio scorso e che costò la vita a 94 persone (circa 30 i dispersi). Gli inquirenti hanno disposto una serie di perquisizioni e interrogatori. L’inchiesta della procura di Crotone tenta di fare luce sui mancati soccorsi all’imbarcazione naufragata.

Ecco uno dei passaggi principali del decreto di perquisizione personale, locale, informatica e contestuale sequestro disposto dalla procura di Crotone nell’ambito dell’indagine sul naufragio: “Rilevato che nella telefonata intercorsa alle ore 23:49 tra l’operatore del Roan della Guardia di Finanza di Vibo Valentia e il capo turno della sala operativa della Guardia Costiera, registrata sul server del Mrsc di Reggio Calabria, l’operatore del Roan, su indicazione dell’Otc di turno, notiziava l’operatore della CP dell’impiego della ‘vedetta 5006’; in tale conversazione l’operatore della CP riferiva che, sebbene in quel momento non era presente alcuna loro imbarcazione in mare, avrebbe potuto allertare una unità dispiegata presso l’Ucg di Crotone o, in alternativa, presso l’Ucg di Roccella Ionica, ricevendo rassicurazioni da parte dell’operatore della Guardia di Finanza; rilevato che, nonostante quanto riferito alla sala operativa della CP e attestato” dall’Otc di turno “dall’annotazione redatta del comandante della vedetta ‘V.5006’, emergeva che la predetta imbarcazione, in quei momenti, lungi dall’essere in navigazione alla ricerca del target, si trovava, in realtà, all’interno del porto di Crotone”.

Il procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia, nel decreto di perquisizione e contestuale sequestro disposto nell’ambito dell’indagine sul naufragio, scrive ancora, riferendosi alle annotazioni sul giornale di bordo della motovedetta V.5006 della Gdf: “Le modalità di redazione del ‘Giornale di Chiesuola’ inducono a ritenere che le circostanze presenti alle pagine 37, 38, 39 e 40, verificatesi in momenti antecedenti al disastro, quindi in una situazione non di emergenza, siano state annotate successivamente ai fatti”. Il documento, infatti, rilevano i pm, “risulta composto di n. 6 (sei) facciate e presenta delle significative anomalie atteso che i fogli non presentano numerazione progressiva”.

Nel decreto di perquisizione e sequestro, il procuratore Capoccia fa tra l’altro riferimento a una conversazione tra l’operatore della sala operativa del Roan di Vibo e l’operatore della sala operativa dell’Mrsc (Maritime rescue sub centre) di Reggio Calabria: “Successivamente all’inversione di rotta delle imbarcazioni in uso Guardia di Finanza, tra le ore 03:58:03 e le ore 03:59:38”, quindi successivamente anche all’orario indicato dagli operatori, “intercorreva un’ulteriore conversazione tra l’operatore della sala operativa del Roan di Vibo e l’operatore della sala operativa dell’Mrsc di Reggio Calabria (sempre captata sui server della CP) durante la quale, sebbene il target fosse monitorato da circa 24 minuti, l’operatore di sala riferiva: ‘Anche noi dal… dal radar al momento non battiamo nulla'”.

Nel chiarire le motivazioni che rendono “assolutamente indispensabile procedere alla perquisizione informatica dei cellulari in uso agli indagati”, la procura mette in luce tra l’altro anche come “al fine di procedere ad una compiuta ricostruzione del fatto e comprendere le ragioni sottese a simili scelte operative, al ritardo accumulato nell’operazione della Gdf e alla mancata comunicazione della posizione del natante alla Capitaneria di Porto, si cercava di acquisire le comunicazioni di servizio intercorse tra gli operatori della Guardia di Finanza impegnati nel servizio quella notte ma – si legge nel decreto – sui server in uso alla Guardia di Finanza, non veniva ritrovata alcuna traccia audio”.

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Cronaca

Giulia Tramontano, il fidanzato Impagnatiello: “Cadavere in auto fino a mercoledì”

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"L'ho colpita al collo per non farla soffrire"

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Alessandro Impagnatiello, reo confesso dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano, la 29enne incinta di 7 mesi uccisa a Senago, avrebbe girato in auto con il cadavere della donna fino a mercoledì scorso, dopo averlo tenuto nascosto in un box e aver provato a bruciarlo prima con dell’alcol e poi con della benzina. “Martedì mattina verso le 7, vado in cantina e tiro fuori il corpo trascinandolo verso il box – si legge nel verbale della confessione del 30enne -. Poi porto la macchina nel box e carico il corpo nel bagagliaio”.

“Lascio il corpo di Giulia nella macchina fino alla notte di mercoledì quando decido di gettarlo, intorno alle 02.30 del mercoledì in quel posto che già conoscevo e dove poi è stato rinvenuto e che ho comunicato ai carabinieri”.

Impagnatiello precisa inoltre che “da quando ho messo il corpo di Giulia nel bagagliaio martedì, io ho comunque usato la macchina andandoci in giro con il cadavere nel bagagliaio”.

Durante la confessione dell’omicidio della compagna Giulia Tramontana, Alessandro Impagnatiello ha raccontato che la 29enne incinta si sarebbe procurata dei tagli sulle braccia da sola, con il coltello con cui stava cucinando. “Mi diceva che non voleva più vivere”, racconta il 30enne reo confesso che, scrivono l’aggiunta Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo nel decreto di fermo, “ha dimostrato di essere in grado di mentire ripetutamente e di cambiare più volte versione dei fatti”. Agli inquirenti Impagnatiello ha raccontato, quindi, che la compagna “si era già inferta qualche colpo all’altezza del collo” e allora “per non farla soffrire, le ho inferto anche io tre o quattro colpi all’altezza del collo”. A quel punto la donna, incinta di 7 mesi, sarebbe “stremata a terra e io le dicevo che era finita e che doveva riposarsi”. Durante l’accoltellamento, durato a quanto riferisce l’uomo “pochi minuti”, Giulia avrebbe “tentato di divincolarsi in maniera debole” e senza urlare.

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Cronaca

Giulia Tramontano, pm: “Da Impagnatiello rischio reiterazione del reato, amante aveva paura”

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Lo scrivono l’aggiunto Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo nel decreto di 29 pagine con cui dispongono il fermo del barman 30enne

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Esiste la “concreta possibilità” che Alessandro Impagnatiello, il 30enne che ha confessato di aver ucciso la compagna Giulia Tramontano, possa “reiterare il reato”. Lo scrivono l’aggiunto Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo nel decreto di 29 pagine con cui dispongono il fermo del barman 30enne. Prova del rischio di reiterazione sarebbe “il grave timore dell’amante”, ovvero l’altra donna, collega di lavoro, con cui Impagnatiello intratteneva una relazione sentimentale.

La ragazza nella notte tra sabato e domenica, quando l’omicidio era già stato commesso, “conoscendolo e temendo di subire la medesima sorte di Giulia, non gli ha aperto la porta e ha parlato con lui soltanto dal balcone”.

Nei giorni successivi all’omicidio della compagna Giulia Tramontano, Impagnatiello ha cercato online uno zaino da trekking molto capiente. Ricerche che, per l’aggiunto Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo, che hanno disposto il fermo del 30enne, anche in considerazione del “concreto e attuale pericolo di fuga”, sarebbero “evidentemente finalizzate ad acquisire uno zaino che gli consentirebbe una fuga veloce e che non desti sospetti, potendosi agevolmente confondere con la folla, in quanto è uno zaino solitamente utilizzato da turisti giovani”.

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Ferdinando Carretta trovato morto in casa, sterminò la famiglia: aveva 61 anni

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Era malato da tempo

E’ stato trovato morto in casa Ferdinando Carretta, l’uomo che nel 1989 a Parma uccise i genitori e il fratello a colpi di pistola. Carretta, 61 anni, era malato da tempo e viveva a Forlì. Sul posto sono intervenuti i carabinieri avvistati da una vicina che non lo vedeva da giorni. Dai rilievi del medico legale sul corpo è stato accertato che la morte è dovuta a cause naturali.

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Cronaca

Ponte 2 giugno 2023, previsioni traffico: info

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Il significativo incremento della circolazione stradale riguarda le principali località di villeggiatura italiane e in ingresso dai valichi di confine

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Previsioni di traffico intenso in occasione del ponte del 2 giugno 2023, già a partire da oggi pomeriggio. Il significativo incremento della circolazione stradale riguarda le principali località di villeggiatura italiane, oltre a una previsione di traffico intenso in ingresso dai valichi di confine. Le proiezioni, come si legge sul sito della Polizia, indicano che nel pomeriggio di domenica 4 giugno si concentrerà la gran parte del traffico di rientro verso le maggiori città.

Per le giornate festive di domani 2 giugno e domenica 4 i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate non potranno circolare nella fascia oraria compresa tra le ore 07:00 e le ore 22:00.

Per quanto riguarda la rete stradale e autostradale in gestione alla società Anas si attendono elevati volumi di traffico sulla A2 “Autostrada del Mediterraneo”; sulle SS106 “Jonica” e SS18 “Tirrena Inferiore” in Calabria; sulla SS148 “Pontina” nel Lazio, arteria particolarmente trafficata che insieme alla SS7 “Appia” assicura i collegamenti tra Roma e le località turistiche del basso Lazio.

Traffico intenso è previsto anche tra il Centro Italia e il nord sull’itinerario E45 che attraversa le regioni Umbria, Toscana, Emilia-Romagna, nonché sulle direttrici SS1 “Aurelia” e SS4 “Salaria” e lungo l’intero versante adriatico della SS16.

Il Dipartimento protezione civile, per quanto riguarda il meteo atteso per i prossimi giorni, segnala che la presenza di una vasta area di bassa pressione sul bacino mediterraneo continuerà a determinare condizioni di spiccata instabilità atmosferica su gran parte del nostro Paese.

La fenomenologia venerdì sarà a prevalente carattere di rovescio o temporale ad evoluzione diurna sulle zone interne e montuose di tutte le regioni. Per sabato e domenica il tempo sarà perturbato su tutto il Centro-Nord con fenomenologia più diffusa, mentre al Sud l’instabilità sarà più localizzata, ovunque sempre con maggiore probabilità sulle zone interne e montuose.

La ventilazione risulterà debole di direzione variabile, dai quadranti settentrionali o orientali. Le temperature subiranno poche variazioni, rimanendo su valori prossimi alle medie del periodo, con un calo sabato e domenica al Nord.

In particolare, prima di partire:

– verificare l’efficienza del veicolo;

– sistemare razionalmente i bagagli equilibrando i pesi e non sovraccaricando l’autovettura;

– individuare una corretta posizione per il trasporto degli animali;

– evitare pasti abbondanti e alcool;

– essere sufficientemente riposati;

– tenersi costantemente aggiornati sulle condizioni del traffico, non potendosi escludere locali disagi o l’adozione di provvedimenti di regolazione della circolazione per favorire la fluidità degli spostamenti.

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Cronaca

Giulia Tramontano, test Dna e le finte chat: i sotterfugi di Impagnatiello

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Solidarietà tra l'amante e la vittima: "Se hai problemi, stai da me"

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Alessandro Impagnatiello, fermato per l’omicidio di Giulia Tramontano, la compagna incinta, aveva anche falsificato un test del Dna per dimostrare alla collega con cui aveva una storia che il figlio che portava in grembo la fidanzata non era suo. L’altra donna, italo-inglese che lavorava con lui all’Armani Bamboo bar, però, aveva scoperto la falsificazione. Da lì il chiarimento tra le due donne, avvenuto sabato pomeriggio nel locale milanese, senza che il 30enne fosse presente. La collega, a cui Impagnatiello era sentimentalmente legato da un anno, preoccupata per Giulia le avrebbe anche offerto ospitalità. “Se hai problemi – le avrebbe detto – puoi venire a stare da me”.

La 29enne incinta, però, è rientrata a casa, a Senago, dove l’aspettava il compagno che, a quanto emerge, dopo due anni e mezzo voleva interrompere la relazione con lei. Lo ha fatto, alla fine, uccidendola nel loro appartamento, tra le 19 e le 20.30 di sabato sera. Il barman avrebbe anche raccontato che a estrarre per prima il coltello, forse per farsi male, sarebbe stata la 29enne incinta. Potrebbe trattarsi, però, di una delle menzogne raccontate da Impagnatiello. L’uomo, dopo aver ucciso la compagna, avrebbe anche mandato messaggi dal numero di cellulare di lei, per rassicurare chi era preoccupato.

Tra loro anche alla collega italo-inglese, che durante tutta la serata ha scritto a Giulia per avere sue notizie. “Lasciami in pace, ti ho mentito” la risposta giuntale in serata dal telefono della 29enne, ma scritta dal compagno che l’aveva ormai uccisa.

“Con Giulia siamo rimaste a parlare fino alle 18.45 circa, così entrambe ci siamo confidate e abbiamo convenuto che Alessandro ci avesse mentito, a entrambe” ha detto la 23enne con la quale aveva una relazione Alessandro Impagnatiello. “Giulia mi diceva che avrebbe fatto rientro a casa di Alessandro, dove mi ha detto di vivere stabilmente. Poi ci siamo sentite a mezzo chat di WhatsApp e a mio avviso mi stava scrivendo in maniera diversa in precedenza da quanto aveva fatto” ha raccontato la 23enne ai carabinieri, ricostruendo l’incontro avuto con Giulia dopo che entrambe avevano scoperto della vita parallela di Impagnatiello.

“Fino a prima di vederci e quando ci siamo incontrate” sabato attorno alle 17 all’Armani Hotel “Giulia era convinta di voler parlare tutti e tre insieme e di trovare una spiegazione mentre nei messaggi ricevuti tra le 20.30 e le 21.50 mi scriveva che lei non era stata sincera con me e di lasciarla in pace e che voleva tornarsene a casa (penso intendesse casa sua a Napoli). Dopodiché Giulia non mi ha risposto più a nessun messaggio in chat”. A quel punto, “ho provato a contattarla telefonicamente, alle 21.49 ma non ho ricevuto alcuna risposta, in quanto mi rispondeva la segreteria telefonica”.

Nel frattempo la 23enne scrive a Impagnatiello per chiedere notizie di Giulia. “Lui mi scriveva che stava dormendo, chiedendomi di incontrarmi. Poi solo alle 23.29, dopo due tentativi di videochiamate, sono riuscita a mettermi in contatto con Alessandro e in quelle circostanze si è mostrato seduto nel suo balcone di casa e io gli ho chiesto nuovamente, dove fosse Giulia, sia perché non mi rispondeva più sia perché ero preoccupata visti gli ultimi messaggi che mi aveva mandato”.

Dopo l’incontro con Giulia Tramontano, la 29enne incinta uccisa a Senago, la 23enne ha provato a contattarlo dopo essersi resa conto che il cellulare di Giulia era staccato. Insospettita, la ragazza, stando a quanto messo a verbale, chiede ad Alessandro, dove sia Giulia e lui le risponde che “Giulia sta dormendo a casa di un’amica”.

La 23enne gli chiede quindi di dimostrarglielo con il cellulare ma lui inquadra solo la camera e il soggiorno dove Giulia effettivamente non c’è. “Alle due del mattino – racconta la 23enne – nel rincasare ho notato sotto casa la presenza di Alessandro il quale ha continuato ad inviarmi sms su chat e chiamate con l’intento di volermi parlare per almeno 5 minuti. Data la sua insistenza, gli ho parlato dalla finestra del ballatoio, e lui mi ha detto di avermi aspettato per più di un’ora e che Giulia era una persona bipolare e che il figlio che lei aspetta non era il suo”.

La giovane, non credendogli, lo invita ad andarsene. Successivamente, dopo il lavoro la 23enne lo incontra. “Mi sembrava ‘strano’ e continuava a giustificare la situazione arrampicandosi sugli ‘specchi’”. È in quel momento che la 23enne nota spuntare dallo zaino del lavoro di Alessandro “dei guanti in lattice di colore azzurro”.

La 23enne cerca quindi di contattare la sorella di Giulia chiedendo a Impagnatiello il suo numero ma lui glielo nega. A quel punto lei decide di rintracciarla comunque sui social. Chiara, la sorella di Giulia, le dice che non è una ragazza bipolare e che non mai sofferto di malattie mentali e che anche lei e i suoi familiari sono “preoccupati” per la sua scomparsa.

“Rimuovere macchie di sangue” e “invio programmato di WhatsApp”, “e-mail orario programmato”. Sono queste alcune delle ricerche effettuate online da Alessandro Impagnatiello, dopo l’omicidio della compagna, Giulia Tramontano. Elementi che – sottolinea il decreto di fermo firmato dall’aggiunto Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo, di cui l’Adnkronos è in possesso – evidenziano un “concreto e attuale pericolo che l’indagato possa inquinare le fonti di prova”. Per gli inquirenti il 30enne avrebbe “cercato, sempre tramite ricerche web e poco dopo aver commesso il delitto, modalità di programmazione dell’invio dei messaggi WhatsApp ed e-mail, al chiaro fine di alterare la ricostruzione cronologica della vicenda”.

Non solo, dalle indagini è emerso anche come Impagnatiello “si sia dimostrato capace di falsificare un certificato di paternità” per convincere l’altra donna con cui intratteneva una relazione di non essere il padre del bambino che Giulia Tramontano portava in grembo.

“Non ci troviamo purtroppo a fare il punto soltanto su un omicidio”. Impagnatiello “non è soltanto un assassino, ma un assassino che ha ucciso la persona che dichiarava di amare e che portava in grembo il figlio che stava per nascere” ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Milano, Iacopo Mannucci Benincasa, durante la conferenza stampa convocata in procura a seguito del ritrovamento del corpo della 29enne e del fermo del suo compagno per omicidio premeditato. “Un figlio – ha osservato il comandante – che la legge ancora non riconosceva come tale, e quindi l’omicidio è della donna, ma in realtà si tratta di un feto che forse con un parto cesareo sarebbe potuto nascere già di per sé”. Impagnatiello “non solo non ha esitato a uccidere, come la ricostruzione e le indagini dimostrano, ma si è accanito su questo corpo, tentando di disfarsene, dandogli fuoco. Io credo che non si possa parlare soltanto di un assassino”, ha poi ribadito il comandante.

“È come se stesse pian piano uscendo da un’allucinazione, da una situazione di cui ha iniziato probabilmente a rendersi conto ieri sera” ha detto il legale dell’uomo, l’avvocato Sebastiano Sartori. Il legale di fiducia, nominato nei giorni scorsi, quando Impagnatiello non era ancora indagato per l’omicidio, è in contatto con la mamma e il fratello del 30enne. I familiari – racconta l’avvocato – hanno subito uno “choc enorme, sono distrutti”.

“Ho visto loro due qua fuori, la macchina era parcheggiata sul passo carraio, con la porta aperta e lui cercava di calmarla e le diceva ‘calmati, parliamo’, era la prima volta che li vedevo insieme” ha detto ai cronisti Ahmed, il titolare della panetteria a pochi passi dall’abitazione dell’amante italo-inglese. Ahmed spiega di aver assistito a una lite tra la 23enne e Impagnatiello nella notte tra venerdì e sabato scorso.

“La macchina era bianca – ha detto l’uomo – erano più o meno le due della notte e tutto è durato almeno un’ora. Dopo lei è rientrata in casa e quando mi hanno visto hanno cercato di abbassare i toni della voce. Lei era abbastanza arrabbiata, lui voleva chiamarla. Lui le ha detto ‘io ti voglio bene, ti amo’, ma lei non ha risposto”.

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Prevenzione: da 5 società scientifiche filo diretto con i cittadini

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Fism lancia le Giornate della Repubblica, risposte via email su urologia, udito, parodontite, obesità e salute sul lavoro

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“Protagonisti anche fuori le corsie”: è questo lo slogan con cui Fism – Federazione delle società medico-scientifiche italiane ha lanciato oggi le ‘Giornate della Repubblica’ con servizi di ‘help desk’ della prevenzione che saranno attivi durante il mese di giugno per celebrare i 77 anni della Festa della Repubblica. Cinque le società medico scientifiche italiane coinvolte aderenti alla Fism: in ambiti urologia (Siu), audiologia e foniatria (Siaf), parodontologia e implantologia (Sidp), endocrinologia (Sie), medicina del lavoro (Siml). Obiettivo dell’iniziativa, presentata questa mattina nella sede del ministero della Salute: rispondere via mail e in modo gratuito a richieste di informazioni e dubbi dei cittadini nell’ambito delle specifiche esigenze: urologia, problemi di udito, parodontite, endocrinologia – in particolare l’obesità – e salute nei luoghi di lavoro.

Oggi, 1 giugno, è la Giornata dell’Urologia; l’8 giugno sarà la volta della Giornata dell’Ascolto, che interessa 7 milioni di italiani con problemi di udito; il 16 giugno si terrà la Giornata della Parodontite che colpisce in forma grave circa il 15% della popolazione italiana, e se non trattata può portare alla perdita dei denti; il 22 giugno la Giornata del medico competente, le cui attività sono fondamentali per la tutela della salute nei luoghi di lavoro. Infine il 29 giugno si terrà la Giornata dell’Endocrinologia, con un focus dedicato in particolare all’obesità.

Gli indirizzi email attraverso cui i cittadini potranno ottenere risposte ai propri dubbi da parte dei professionisti qualificati – si legge in una nota – sono: prevenzione@siu.it per i quesiti sull’urologia; audiologia@prontosiaf.it per quelli relativi all’udito; prevenzione@sidp.it per la parodontologia; prevenzione@siml.it per i temi della medicina del lavoro e prevenzione@societaitalianadiendocrinologia.it per i quesiti sull’obesità. I servizi saranno attivi per tutto l’anno. La Fism non è nuova a queste iniziate. Già lo scorso 7 marzo, il presidente Loreto Gesualdo aveva presentato, sempre nella sede del ministero della Salute, i ‘Numeri verdi di pubblica utilità’ attribuiti a Società italiana di nefrologia (Sin), Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco) e Società oftalmologica italiana (Soi), accreditate presso il ministero della Salute e affiliate alla Fism. Anche in questo caso nefrologi, ginecologi, cardiologi e oftalmologi mettevano a disposizione dei pazienti i propri esperti.

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Doria (Sir): “Pazienti reumatici più a rischio Zoster e complicanze gravi”

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Così il responsabile dell’Unità operativa complessa di Reumatologia presso l’Azienda ospedaliera di Padova e presidente eletto della Società italiana di reumatologia (Sir), parlando a margine del congresso Eular 2023, in svolgimento al MiCo di Milano

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“Il rischio di riacutizzazione del virus Herpes Zoster è molto elevato nei pazienti fragili, e aumenta ulteriormente nei soggetti con malattie reumatologiche autoimmuni, in particolare per i pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico e artrite reumatoide”. Così Andrea Doria, responsabile dell’Unità operativa complessa di Reumatologia presso l’Azienda ospedaliera di Padova e presidente eletto della Società italiana di reumatologia (Sir), parlando a margine del congresso Eular (European Congress of Rheumatology) 2023, in svolgimento al MiCo di Milano, dal 31 maggio al 3 giugno.

“Nella maggior parte dei casi l’infezione da Herpes Zoster ricorre in modo lieve o moderato – ha spiegato Doria – tuttavia esistono dei casi in cui la riattivazione del virus comporta conseguenze serie con quadri di tipo meningo-encefalitico, molto gravi anche per la sopravvivenza del paziente. Inoltre, è stato dimostrato che dopo l’infezione da Herpes Zoster, il 30% dei pazienti va incontro ad un ictus cerebrale: si tratta di una complicanza molto grave e la percentuale di incidenza è davvero elevata. Un altro problema ancora causato da questo virus è la nevralgia post erpetica, che inficia la qualità di vita del paziente ed è una sindrome dolorosa molto importante”.

La vaccinazione contro l’Herpes Zoster è il solo strumento preventivo che può tutelare questi pazienti fragili dalle gravi complicanze presentate: “La vaccinazione è fondamentale – ha tenuto a precisare Doria – Fino a poco tempo fa avevamo un unico vaccino, che era un vaccino vivo attenuato, che poteva arrecare dei problemi ai pazienti con malattie reumatologiche autoimmuni, soprattutto quando trattati con farmaci immunosoppressori. Oggi abbiamo invece un vaccino ricombinante adiuvato che, oltre ad essere molto sicuro da questo punto di vista, ha anche una grande immunogenicità. La sua efficacia arriva al 90% e persiste nel tempo”.

Con il trascorrere del tempo, l’avanzare della ricerca e l’avvento dei farmaci biologici la prognosi delle malattie reumatologiche autoimmuni, compreso il lupus e l’artrite reumatoide, è molto migliorata. Ciò nonostante questi pazienti continuano ad avere complicanze legate alla malattia, in particolare malattie cardiovascolari e infezioni. “Fino a poco tempo fa i reumatologi si prendevano cura soprattutto del rischio cardiovascolare – ha concluso il reumatologo – ora è arrivato il tempo che si prendano cura anche dell’aspetto legato alle infezioni, e non c’è nessun dubbio che la vaccinazione sia l’arma migliore che abbiamo per combattere le infezioni”.

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