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Gaza, Israele “ha ucciso tra il 20 e il 30% dei...
Gaza, Israele “ha ucciso tra il 20 e il 30% dei miliziani di Hamas”
Lo Stato Ebraico avrebbe ucciso tra il 20% e il 30% dei miliziani, scrive il Wall Street Journal citando stime delle agenzie di intelligence Usa. Gran Bretagna: "Deludente no di Netanyahu a due Stati"
Parla di oltre 25.000 morti il bilancio nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre dello scorso anno. Secondo il nuovo bollettino diffuso dal ministero della Salute di Gaza, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas, nell'enclave palestinese si contano 25.105 morti e 62.681 feriti. E' la tv satellitare al-Jazeera a dare notizia del bilancio aggiornato da Gaza.
Scoperto tunnel dove erano nascosti prigionieri
L'esercito israeliano ha diffuso delle immagini dell'interno di un tunnel a Khan Younis, nel sud di Gaza, in cui degli ostaggi israeliani erano stati tenuti prigionieri. Il portavoce dell'Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa che l'ingresso del tunnel è stato trovato nella casa di un comandante di Hamas.
L'esercito israeliano, ha spiegato secondo quanto riferisce 'The Times of Israel', hanno combattuto contro degli uomini armati di Hamas all'interno del tunnel, uccidendoli. Il tunnel conteneva ordigni esplosivi e porte blindate. Ad un chilometro di profondità e a circa 20 metri sotto terra, i soldati hanno trovato una grande stanza dove erano stati precedentemente detenuti degli ostaggi.
Alcuni ostaggi detenuti lì sono già stati rilasciati, ha sottolineato, notando che i soldati hanno trovato disegni fatti da Emilia Aloni, cinque anni, che è stata rilasciata a novembre. L'area aveva cinque celle di detenzione, ognuna con un materasso e un gabinetto. Secondo Hagari, circa 20 ostaggi sono stati tenuti nel tunnel in momenti diversi. "Secondo le informazioni che abbiamo, in questo tunnel 20 ostaggi sono stati detenuti, in momenti diversi, in condizioni difficili senza luce diurna, con aria densa, poco ossigeno e una terribile umidità che rende difficile respirare", dice Hagari. "Alcuni sono stati rilasciati circa 50 giorni fa, e altri sono detenuti a Gaza, forse in condizioni ancora peggiori", aggiunge.
"Wsj: Israele ha ucciso tra il 20 e il 30% dei miliziani di Hamas"
Le forze israeliane hanno ucciso tra il 20% e il 30% dei combattenti di Hamas. Lo scrive il Wall Street Journal citando stime delle agenzie di intelligence Usa in un articolo, presto rilanciato dal Jerusalem Post, in cui si ricorda l'obiettivo di Israele di distruggere il gruppo che dimostra "la sua resilienza" dopo mesi di operazioni nella Striscia di Gaza scattate a seguito dell'attacco del 7 ottobre in Israele.
Secondo le valutazioni Usa riportate dal Wsj, Hamas ha ancora abbastanza munizioni per continuare a colpire Israele e i militari israeliani a Gaza per mesi e il gruppo sta tentando di ricostituire le sue forze in aree di Gaza City.
Il Jerusalem Post ricorda come la scorsa settimana le forze israeliane abbiano riferito dell'uccisione di novemila combattenti di Hamas su circa 30.000 forze stimate prima del conflitto.
Leader Hamas ha incontrato ministro Esteri Turchia
C'è stato intanto nelle scorse ore un incontro tra il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, e il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, sugli sviluppi nella Striscia di Gaza, la possibilità un cessate il fuoco, l'aumento degli aiuti umanitari alla popolazione dell'enclave palestinese, il rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri dall'attacco del 7 ottobre in Israele e la soluzione dei due stati. La notizia arriva dall'agenzia turca Anadolu che cita fonti diplomatiche secondo cui Fidan, ex capo dell'intelligence di Ankara, ha "ricevuto" ieri Haniyeh. L'agenzia non precisa il luogo dell'incontro.
Gb: "No a due Stati di Netanyahu deludente"
"Deludente". E' così che il ministro britannico della Difesa, Grant Shapps, ha definito il rifiuto del premier israeliano Benjamin Netanyahu rispetto a uno stato palestinese indipendente come soluzione per il conflitto in Medio Oriente. "Non c'è altra opzione che questa", ha detto Shapps, che in un'intervista a Sky News ha rimarcato come "il mondo intero conviene che una soluzione dei due stati sia la forma migliore per andare avanti".
Idf: "Morto un altro soldato israeliano"
Le forze israeliane (Idf) hanno confermato la morte di un altro soldato, un riservista, nel sud della Striscia di Gaza. Si tratta, riportano i media israeliani, di un sergente di 23 anni morto durante i combattimenti nel fine settimana. Dallo scorso ottobre, dall'inizio dell'offensiva di terra a Gaza dopo l'attacco del 7 ottobre in Israele, sono 195 i militari israeliani morti nell'enclave palestinese, secondo il bollettino aggiornato delle Idf.
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È Meghan l’erede di lady Diana? Cosa dice...
Tom Quinn: "Davvero significativo che il nuovo brand della duchessa del Sussex sia stato annunciato nel giorno del premio dedicato alla suocera"
Meghan Markle "si considera 'l'erede' della principessa Diana". Lo dice al Mirror un esperto reale, riferendosi in particolare alla data dell'annuncio della sua iniziativa commerciale. La duchessa di Sussex ha infatti pubblicizzato su Instagram il suo nuovo marchio di lifestyle 'American Riviera Orchard' nello stesso giorno dell'evento in memoria di Lady D. 'Diana Legacy Award'. Secondo Tom Quinn, "è davvero significativo che il nuovo brand di Meghan sia stato annunciato nello stesso giorno del premio dedicato a Diana". La moglie di Harry "si è sempre considerata l'erede di Diana. Si considera sofferente a causa dei media, proprio come ritiene che abbia sofferto Diana, ma da questa parte dell'oceano ci sarà un'enorme quantità di critiche sul fatto che lei stia solo cercando di trarne profitto".
La nuova impresa commerciale di Meghan, della quale non è stato ancora ufficializzato il lancio, dovrebbe occuparsi della vendita di un'ampia varietà di prodotti, tra cui articoli per la casa, biancheria da tavola, stoviglie, marmellate. Dovrebbe anche avere una propria linea di cosmetici con il suo nuovo marchio ed espandersi a livello internazionale con una gamma di prodotti per la cura dei capelli, fragranze per la casa e cura degli animali domestici.
Fin dal giorno del suo annuncio, 'American Riviera Orchard' ha fatto registrare un boom di accessi e di iscrizioni e i fan sono impazziti per il video teaser rilasciato per svelare la nuova avventura della duchessa. Si stima che l'ex star di Suits potrebbe incassare profitti milionari fin dalla prima settimana di apertura del sito, ma, secondo Quinn, ci sarebbero comunque delle lamentele a Kensington Palace per la sua nuova impresa, mentre l'ex attrice "semplicemente non riesce a capire" perché fare soldi grazie ai suoi "agganci" sia disapprovato dal Palazzo.
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007 Kiev, a maggio nuova offensiva russa – Ascolta
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Ucraina, ambasciatrice polacca a Roma: “Debolezza Ue...
"La paura della Russia non è irrazionale, l'Europa aumenti le forniture a Kiev"
“La debolezza dell’Europa incoraggia Vladimir Putin a essere ancora più aggressivo, l’Ue aumenti le sue forniture di armi all’Ucraina”. In un’intervista all’Adnkronos, l’ambasciatrice polacca a Roma, Anna Maria Anders, arrivata alla conclusione del suo mandato, parla dell’ipotesi di una guerra tra la Russia ed i Paesi della Nato e del rischio di un’escalation in Ucraina dopo l’attentato a Mosca di una settimana fa. “La guerra continua – dice la figlia del generale Wladyslaw Albert Anders, vincitore della battaglia di Cassino contro i nazifascisti durante a Seconda guerra mondiale- e la paura della Russia non è irrazionale. Credo che conoscere la storia possa aiutare a comprendere il modus operandi della Russia. Possiamo certamente aspettarci un’escalation e una crescente disinformazione”.
L’Europa deve dunque prepararsi alla guerra con la Russia? “Risponderò con il proverbio latino recentemente citato dai politici europei: ‘Si vis pacem, para bellum. Se vuoi la pace, prepara la guerra’. Purtroppo è ancora molto attuale. In Polonia, lo abbiamo già detto molte volte: Vladimir Putin comprende solo il linguaggio della forza – sostiene l’ambasciatrice, in Italia da quasi cinque anni - La debolezza dell'Europa lo incoraggia solo ad essere più aggressivo”.
Anders contesta quanti pensano che “se faremo delle concessioni alla Russia riguardo all’Ucraina, il problema sarà risolto”. “Niente di più sbagliato – replica - per un politico come Vladimir Putin è solo un incoraggiamento a continuare con ulteriori azioni belliche”.
Piuttosto, secondo l’ambasciatrice, “siamo del parere che l’Unione Europea debba aumentare le forniture di armi all’Ucraina, qui c’è ancora spazio per agire: dobbiamo anche essere attivi non solo nel sostenere militarmente l’Ucraina, ma anche nel contrastare la disinformazione russa nell’Ue e nel mondo, che mira a “stancare” le nostre società con il tema dell’Ucraina e indebolire i nostri aiuti”. “Allo stesso tempo – sottolinea ancora - l’Europa dovrebbe espandere il proprio potenziale di deterrenza nei confronti di Mosca, il che significa anche maggiori investimenti nella difesa. In Polonia spendiamo già quasi il 4% del Pil per questo scopo”.
Infine, Anders parla dell’ipotesi di Emmanuel Macron di inviare truppe in Ucraina e della posizione di Varsavia: “Non c'è alcuna decisione della Polonia di inviare truppe nel territorio ucraino – assicura - Riteniamo che oggi non si debba speculare sul futuro, se ci saranno circostanze che cambieranno la nostra posizione. Oggi è cruciale fornire il massimo sostegno possibile allo sforzo militare dell’Ucraina”.