La crescita dei prezzi degli energetici, il petrolio Brent si è spinto in quota 80 dollari al barile, le tensioni in arrivo dalla Cina e le vendite sul comparto hi-tech a stelle e strisce oggi hanno favorito le vendite sui listini europei.
A Milano il Ftse Mib ha terminato con un rosso del 2,14% a 25.573,25 punti: le performance peggiori sono state registrate da Amplifon (-5,15%), STMicroelectronics (-5,02%) e Nexi (-4,12%).
Prese di beneficio, dopo il rally di ieri, per UniCredit (-3,97%), -2,65% di Banco BPM e -1,72% per Intesa Sanpaolo. Lettera anche su Poste Italiane (-2,41%), Banca Generali (-2,16%) e Generali (-2,01%).
Il Cda della compagnia triestina avrebbe approvato a maggioranza la procedura per la conferma dell’Ad Philippe Donnet (a dispetto delle manovre di due pesi massimi come Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone).
L’andamento del greggio ha permesso a Tenaris e Saipem di ridurre le perdite (-0,47 e -0,14% rispettivamente) e ad Eni di terminare la seduta con un +0,7%.
L’avversione al rischio ha fatto salire lo spread Btp-Bund di 2,7 punti percentuali a 105 punti base. Questa mattina il Ministero dell’Economia ha collocato Bot a sei mesi per 5,5 miliardi di euro registrando un rendimento al -0,545%, -3 punti base rispetto all’asta precedente e nuovo minimo storico. (in collaborazione con money.it)

Sbircia la Notizia Magazine unisce le forze con la Adnkronos, l’agenzia di stampa numero uno in Italia, per fornire ai propri lettori un’informazione sempre aggiornata e di alta affidabilità.