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Gas, lettera Italia e altri 12 Paesi a Ue per tetto prezzo
L’Italia e altri 12 Paesi Ue scrivono una lettera alla Commissione europea per chiedere di stabilire un tetto al prezzo di tutte le importazioni di gas sul mercato comunitario e non solo su quello proveniente dalla Russia, al fine di “attenuare la pressione inflazionistica” e fornire un quadro preciso “nel caso di possibili tagli alle forniture”.
Oltre all’Italia, la lettera, elaborata su iniziativa del Belgio, è firmata dai ministri dell’Energia di Spagna, Portogallo, Grecia, Polonia, Italia, Malta, Romania, Croazia, Lituania, Slovenia, Slovacchia, Lettonia. In essa si sollecita alla Commissione la presentazione di una proposta sul tetto al prezzo del gas nell’Ue, “non limitato a giurisdizioni specifiche”, in vista del Consiglio dell’energia del prossimo 30 settembre, per poi elaborare una proposta legislativa.
I 13 Paesi chiedono inoltre che tale norma sia disegnata in modo tale da “garantire la sicurezza delle forniture e il libero flusso di gas all’interno dell’Europa”, riducendone al contempo la domanda. Gli Stati membri propongono inoltre che il tetto al prezzo del gas si accompagni a proposte per rafforzare “la supervisione finanziaria sul mercato del gas” e per sviluppare “indici di riferimento alternativi per la fissazione dei prezzi del gas” in Europa, che dovrebbero integrare il Ttf olandese.
Cronaca
South working, in Sicilia creati 80 posti lavoro


“Il nostro obiettivo era quello di far tornare qui al Sud dei giovani ‘cervelli’ ed impiegarne altri che già erano qui, facendoli lavorare in modo stabile e permanente a Trapani in multinazionali innovative e in settori ancora poco sviluppati nel Meridione come quello del Business Intelligence, della CyberSecurity o del Mobile Development. Così, in poco tempo, grazie a un percorso virtuoso, siamo riusciti a far tornare 24 siciliani e ad assumere complessivamente 80 persone in Sicilia in soli due anni”. A dirlo tre giovani imprenditori Sergio Parisi, Giuseppe Rizzo e Gianfranco Incandela durante l’evento ‘Vento del Sud’ a Trapani organizzato da ‘Beehive’, la loro azienda sociale che, grazie al south working (lavoro da remoto per aziende fisicamente collocate nell’Italia del Nord o del Centro), hanno creato molti posti di lavoro per giovani al Sud in grandi aziende, che hanno scelto di assumere, lasciando come sede di lavoro un coworking in Sicilia. “Ogni giorno – proseguono – intercettiamo società di tutt’Italia fungendo da catalizzatore per attirarle in Sicilia, in modo che poi vengano assunti e formati i ragazzi del luogo. Colmando così il gap tra domanda e offerta di lavoro, che qui al Sud è ancora ampio rispetto ad altre regioni”.
“Attenzione – spiegano ancora i tre giovani – nel nostro caso non si tratta di smart working in quanto le aziende aprono una loro sede operativa all’interno del nostro coworking e per i neo assunti il posto di lavoro è ufficialmente quello di Trapani. Rendiamo dunque così la nostra terra un territorio fertile e attraente per le aziende del Centro Nord. Importante è stato inizialmente il ruolo dell’associazione South Working Lavorare dal Sud nata a marzo 2020 con l’obiettivo di colmare il divario economico, sociale e territoriale tra Nord e Meridione, tra aree industrializzate e marginalizzate del Paese, attraverso un processo di riattivazione dei territori tradizionalmente periferici. L’associazione è stata tra i primi a fare un importante lavoro di policy e advocacy e poi noi dal 2021 abbiamo offerto un “modello concreto che permettesse alle aziende di alimentare il South Working”. Lavorare in maniera agile dal Sud e dalle aree marginalizzate del Paese produce anche effetti positivi per tutte le parti coinvolte: aumenta la produttività di lavoratori e aziende, permette una più alta qualità della vita percepita e costituisce un’occasione di rilancio per questi territori. Il modello sperimentato qui nei primi due anni ha portato risultati estremamente positivi e le domanda da parte delle aziende è in forte crescita. Pertanto nel 2023 abbiamo aperto una seconda sede gestendo così ora circa 1000 mq di spazi condivisi”. “L’idea – concludono i tre giovani imprenditori – si è sviluppata dopo che abbiamo preso parte alla ricerca e alla pubblicazione scientifica del prof. Luca Solari ordinario di organizzazione aziendale presso la Statale di Milano sui “Nuovi modi di lavorare” portata avanti con 32 aziende nazionali e multinazionali. La sperimentazione ha evidenziato come il benessere dei collaboratori e la produttività degli stessi sia notevolmente superiore se questi lavorano a km zero in “Palestre Relazionali” come Beehive. Difatti, il turnover dei dipendenti delle aziende presenti è drasticamente diminuito grazie al benessere percepito e alla presenza della figura del Community Manager che “cura” l’aspetto relazionale delle persone in azienda. In poco tempo, abbiamo facilitato l’apertura a Trapani di 10 importanti aziende Italiane e creato le condizioni per il ritorno in Sicilia di molti siciliani. Svolgiamo inoltre, un importante ruolo di supporto all’autoimprenditorialità, sostenendo economicamente o con servizi startup giovani imprenditori locali”.
All’evento “Vento del Sud“, hanno partecipato tra gli altri Sergio Parisi co-Founder e Presidente Beehive SCS che è intervento su “Un nuovo modello per un South Working stabile”; Giorgio Scarpelli CTO e Senior vice President Ntt Data che ha discusso de “La partecipazione attiva agli ecosistemi territoriali del Sud Italia come chiave strategica di sviluppo”; Pietro Papoff e Valeria Bonilauri rispettivamente direttore generale e responsabile Innovazione e Sviluppo del Consorzio Elis che hanno parlato di “New Ways of working – Lo Studio di Smart Alliance”; il presidente Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani Pietro Basiricò con un discorso sui “Legami di Comunità”; il vescovo Pietro Maria Fragnelli del Centro Coralli Diocesi di Trapani, con un intervento su “Centro per l’innovazione Sociale e la transizione digitale e sostenibile”, Pietro Biscu Direttore Generale Innovazione Digitale SRL che ha illustrato la propria idea spiegando proprio “Perché abbiamo scelto Trapani”.
Sport
Napoli: niente multa per Osimhen, arrivate le scuse

Diverbio del nigeriano con mister Garcia a Bologna, il "caso" ora è rientrato

Che sia reale o meno il nervosismo nello spogliatoio del Napoli, è chiaro che durante il match domenica contro il Bologna di Thiago Motta sia andato in scena un alterco tra Victor Osimhen e l’allenatore dei partenopei Rudi Garcia.
Sotto le lenti di decine di telecamere, l’attaccante nigeriano si è scagliato verbalmente contro l’allenatore dopo la sostituzione non gradita nel finale di gara al Dall’Ara.
Nella giornata di lunedì c’è stato un vero e proprio confronto tra il giocatore e l’attaccante. Osimhen, apparso molto nervoso a Bologna, ha rivolto le scuse all’allenatore dinanzi a tutto il resto del gruppo squadra. Caso rientrato in società e nessuna multa per il giocatore nigeriano.
Fantacalcio.it per Adnkronos
Esteri
Ucraina, droni contro Odessa. Missili su città Zelensky

Russia: "Respinti 4 attacchi con droni su regione Kursk". Gb: Flotta Mar Nero indebolita dopo attacchi ma ancora offensiva

Nuovo attacco contro la città di origine del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Kryvyi Rih. A darne notizia è stato su Telegram il capo dell’amministrazione militare della città, Oleksandr Vilkul. Queste le ultime news sulla guerra Ucraina Russia di oggi martedì 26 settembre 2023. “Il nemico continua con le sue vili tattiche terrorizzanti contro le città pacifiche. Alle prime ore di oggi gli occupanti hanno attaccato Kryvyi Rih con un missile. Hanno colpito la sede di una delle imprese locali”. Non si registrano vittime o feriti.
Due feriti e danni alle infrastrutture portuali di Izmail, a Odessa. E’ il bilancio di un attacco con droni durato due ore e sferrato contro la città ucraina. “Per due ore i terroristi russi hanno attaccato la regione di Odessa con droni”, ha scritto il governatore della regione, Oleg Kiper, su Telegram. “La maggior parte dei droni è stata abbattuta”, ha aggiunto precisando però che le infrastrutture portuali del distretto di Izmail hanno riportato danni e due autisti di camion sono rimasti feriti”, uno dei quali in modo grave. Ad essere danneggiati un certo numero di depositi, circa 30 camion e sei furgoni.
La difesa aerea russa ha reso noto di aver respinto quattro attacchi “terroristici” con droni ucraini sulla regione di confine di Kursk. Secondo quanto comunicato in una nota dal ministero della Difesa, due droni sono stati distrutti intorno alle 22.30 ora locale di ieri e altri due circa un’ora e mezzo dopo. Già domenica la capitale regionale Kursk era stata attaccata con droni, uno dei quali avrebbe colpito l’edificio del servizio segreto interno russo (Fsb) e un altro una raffineria di petrolio, secondo quanto sostenuto dai media di Kiev.
I recenti attacchi alla flotta russa del Mar Nero, tra i quali quello missilistico in cui, secondo quanto riportato, è stato ucciso il suo leader, ne hanno ridotto forza e potenzialità, senza però privarla della capacità di svolgere i compiti che è chiamata ad assolvere in tempo di guerra. A scriverlo è il ministero della Difesa di Londra, che aggiorna su X il rapporto dell’intelligence britannica sulla situazione in Ucraina.
“La flotta russa del Mar Nero – vi si legge – ha subito una serie di gravi attacchi nelle ultime settimane, culminati in quelli sferrati contro il suo quartier generale il 20 e 22 settembre 2023. Questi attacchi sono stati più dannosi di quanto sia mai avvenuto finora e il danno fisico risulta grave, anche se localizzato. La flotta rimane quasi certamente in grado di svolgere le sue principali missioni in tempo di guerra, quali attacchi con missili da crociera e pattugliamenti di sicurezza locali”.
“È tuttavia probabile – si legge ancora nel rapporto – che sia ridotta la sua capacità di continuare ad ampliare i pattugliamenti di sicurezza regionali e di imporre il blocco di fatto dei porti ucraini. Probabilmente ha anche una capacità ridotta nel difendere le proprie risorse in porto. Nel Mar Nero è in corso una battaglia dinamica. Ciò probabilmente costringerà la Russia ad assumere un atteggiamento reattivo”, conclude il rapporto, sottolineando come i recenti attacchi sono serviti anche a minare l’influenza del Cremlino in uno dei porti su cui ha il controllo diretto in territorio occupato, Sebastopoli.
Coronavirus
Covid e variante Pirola, mini ondata in arrivo? Cosa dicono gli infettivologi

Marco Falcone, segretario della Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit), fa il punto con l'Adnkronos Salute

Covid in Italia e variante Pirola, nuova mini ondata di casi in arrivo? “Il fatto che la variante BA.2.86 o ‘Pirola’ sia stata sequenziata nei giorni dell’arrivo in Italia del vaccino anti-Covid aggiornato sembra uno scherzo del destino. E’ una variante che ha una ‘spike’ diversa da tutte le altre varianti Omicron con oltre 35 mutazioni e con queste caratteristiche potrebbe essere una tipologia di virus che infetta anche i guariti e i vaccinati. L’interesse della comunità scientifica però deve essere sul fatto che possa essere o meno più contagiosa e trasmissibile, abbiamo visto che EG.5 o ‘Eris’ ha fatto mini ondata di casi ma non è detto che anche Pirola possa causare grandi numeri”. Così all’Adnkronos Salute l’infettivologo Marco Falcone, segretario della Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit).
Cosa dobbiamo fare? “Sicuramente la sorveglianza molecolare – risponde Falcone -che va condotta per capire se quest’ultima variante rimane confinata al 5-10% di prevalenza nella popolazione infettata o diventa predominare. Ma – avverte – al momento non ci sono motivi per pensare che abbia un impatto clinico diverso dalle altre, ovvero che possa dare una malattia Covid più grave”.
Secondo l’infettivologo, “in ogni caso o Pirola, Eris o la prossima variante dal nome affasciante, i soggetti fragili, gli anziani, i malati oncologi e ematologici, devono fare il vaccino aggiornato a XBB che rappresenta, indipendentemente dalla variante che gira, una stimolazione e un potenziamento degli anticorpi necessario per affrontare l’autunno. Questi soggetti magari si infetteranno ma – conclude – non svilupperanno una malatia grave, il valore dei vaccini rimane intatto rispetto alle nuove varianti perché abbiamo già avuto l’esperienza di quanto accaduto negli anni passati”.
Sport
Arriva il nuovo Third Kit per la Roma firmato adidas


“Oggi adidas e AS Roma presentano il Third Kit per la stagione 2023/24, che unisce lo stile moderno delle maglie da calcio con l’antico fascino di Roma e del suo club”. Lo fa sapere l’azienda sportiva con una nota. “Il kit esprime il concetto di modernità e di contaminazione, rappresentato dalle nuove generazioni di appassionati di calcio. La maglia diventa infatti un capo non solo adatto alle prestazioni sportive di alto livello, ma anche un modo di esprimersi per i tifosi, che vanno orgogliosi della storia e dell’identità del proprio club sia durante le partite che al di fuori dell’evento allo stadio”.
“Il design della terza maglia ha come base un elegante colore nero, su cui spiccano alcuni dettagli giallorossi. Sul cuore torna il “Lupetto” della Roma disegnato da Piero Gratton, questa volta in versione nera e inscritto in un cerchio bianco con bordi giallorossi; a destra il logo adidas in versione bianca. Dal colletto in versione “Henry” partono le iconiche tre strisce, che riprendono tre storiche tonalità della società capitolina, il giallo, l’arancione e il rosso. Le maniche, inoltre, sono contraddistinte da un motivo guilloché ispirato agli elementi ornamentali dei mosaici dell’Antica Roma, reinterpretati in chiave contemporanea. Sempre dall’eredità di Gratton viene recuperata la “R” stilizzata, parte dell’identità coordinata del Club all’epoca dell’introduzione del Lupetto. Il logo è posto sul retro-colletto a simboleggiare il raccordo tra la tradizione e il futuro, in questo terzo capitolo dell’”Eternal Future” giallorosso”.
“Le più recenti innovazioni adidas in materia di prestazioni sono state integrate nel design per garantire agli atleti il supporto necessario alle esigenze del gioco odierno. Il kit è dotato della tecnologia Aeroready, che utilizza materiali assorbenti e traspiranti per mantenere i giocatori asciutti. La maglia è realizzata con materiali riciclati al 100%, una delle soluzioni messe in campo da adidas per contribuire a porre fine ai rifiuti di plastica. All’inizio di quest’anno, adidas ha annunciato di essere in anticipo rispetto alla tabella di marcia che prevede la sostituzione del poliestere vergine con il poliestere riciclato nei suoi prodotti, laddove possibile, entro la fine del 2024”.
“Il nuovo kit sarà indossato dalle squadre maschili e femminili. Il kit sarà disponibile a partire da oggi, 26 settembre, nei negozi adidas, online su adidas.it, nei negozi AS Roma e online su store.asroma.com”.
Spettacolo
Morto David McCallum, il medico legale di ‘Ncis’: aveva 90 anni

Interpretò l'enigmatico agente segreto Usa di origine russa Illya Kuryakin nel telefilm 'Organizzazione U.N.C.L.E.'

L’attore scozzese David McCallum, che interpretò l’enigmatico agente segreto americano di origine russa Illya Kuryakin nel telefilm ‘Organizzazione U.N.C.L.E.’ e il medico legale Donald ‘Ducky’ Mallard nelle serie tv ‘Ncis: New Orleans’ e ‘Ncis – Unità anticrimine’, è morto lunedì 25 settembre all’età di 90 anni per cause naturali al Presbyterian Hospital di New York. L’annncio della scomparsa è stato dato dalla famiglia che era al suo capezzale al momento del decesso.
McCallum ha anche recitato al fianco di Joanna Lumley per quattro stagioni nella serie di fantascienza britannica “Zeffiro e Acciaio” (1979-82; lei era Zeffiro, lui era Acciaio) – considerata come un precursore di “X-Files” – e ha interpretato un prigioniero britannico di guerra nell’acclamato dramma “Colditz” (1972-74).
McCallum fu sposato con l’attrice britannica Jill Ireland dal maggio 1957 fino a quando lei lo lasciò per l’attore Charles Bronson un decennio dopo. McCallum risposò rapidamente la modella Katherine Carpenter nel 1967, sua moglie da 56 anni che gli è sopravvissuta.
L’attore ha recitato in oltre 450 episodi di “Ncis” dal 2003, in tutte e 20 le stagioni, nei panni dell’eccentrico medico Ducky Mallard, esperto di autopsie con il papillon e una laurea in psicologia conseguita presso l’Università di Edimburgo. I baby boomer ricordano McCallum grazie al suo periodo di quattro stagioni nei panni di Kuryakin di “Organizzazione U.N.C.L.E.”, trasmesso dal 1964 al 1968. Ha ricevuto un paio di nomination agli Emmy per aver interpretato la spia intellettuale e introversa.
David Keith McCallum Jr. era nato a Glasgow, in Scozia, il 19 settembre 1933. Sua madre, Dorothy, era una violoncellista e suo padre un violinista e direttore d’orchestra. Nel 1936 la famiglia si trasferì nella capitale britannica quando suo padre fu assunto per dirigere la London Philharmonic Orchestra. Studiò alla Royal Academy of Dramatic Art di Londra (Joan Collins era una compagna di classe) e apparve con l’Oxford Repertory Group.
McCallum incontrò per la prima volta l’attrice Jill Ireland quando entrambi recitarono in “I piloti dell’inferno” (1957) e si sposarono sette giorni dopo. Hanno anche lavorato insieme in “La grande rapina”(1957) e “Criminal-Sexy” (1960) e in cinque episodi di “Organizzazione U.N.C.L.E.”. Nel classico film di Steve McQueen “La grande fuga” (1963) McCallum ha interpretato Eric Ashley-Pitt, l’ufficiale di marina soprannominato “Dispersal” per come escogitò un modo per sbarazzarsi della terra che era stata scavata dal tunnel di fuga dei prigionieri.
McCallum è apparso sul grande schermo anche nei film “Titanic, latitudine 41 nord”, “Freud – Passioni segrete” (1962) di John Huston (1962), “Billy Budd” (1962), “I conquistatori degli abissi” (1966), “La spia dal cappello verde” (1967), “Tre morsi nella mela” (1967), “Con le spalle al muro” (1968), “La squadriglia dei falchi rossi” (1969) e “Cherry” (1999).
In televisione ha interpretato il ruolo del dottor Daniel Westin, un agente governativo che combatte il crimine, in “L’uomo invisibile” (1975-76). E’ apparso in episodi “Cuore e batticuore”, “L’ora del mistero”, “A-Team”, “Matlock”, “La signora in giallo” e “Law & Order – I due volti della giustizia”.
Economia
Carburante, prezzi di benzina e diesel fermi oggi: la media

Verde self service a 2,001 euro/litro, gasolio a 1,939 euro/litro
Immobili i prezzi dei carburanti alla pompa oggi, martedì 26 settembre 2023, in Italia. Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 2,001 euro/litro (invariato, compagnie 2,005, pompe bianche 1,991), diesel self service a 1,939 euro/litro (invariato, compagnie 1,944, pompe bianche 1,929). Benzina servito a 2,136 euro/litro (invariato, compagnie 2,178, pompe bianche 2,052), diesel servito a 2,075 euro/litro (invariato, compagnie 2,118, pompe bianche 1,990). Gpl servito a 0,712 euro/litro (invariato, compagnie 0,722, pompe bianche 0,701), metano servito a 1,393 euro/kg (invariato, compagnie 1,397, pompe bianche 1,389), Gnl 1,265 euro/kg (invariato, compagnie 1,263 euro/kg, pompe bianche 1,266 euro/kg).
Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 2,079 euro/litro (servito 2,324), gasolio self service 2,024 euro/litro (servito 2,280), Gpl 0,854 euro/litro, metano 1,519 euro/kg, Gnl 1,277 euro/kg.
Esteri
Nagorno Karabakh, esplode deposito di carburante: 20 morti e centinaia di feriti

Al momento dell'incidente molte persone erano in fila per fare benzina sul posto perché volevano andare in Armenia per fuggire dagli azeri

E’ di almeno venti morti e circa 290 feriti il bilancio dell’esplosione di un deposito di carburante vicino Stepanakert, in Nagorno-Karabakh. A darne notizia è stato il ministero della Salute della regione.
Secondo quanto riportato da diverse fonti, al momento dell’esplosione – avvenuta nel sobborgo di Aykazov – vicino al serbatoio si trovavano molte persone in fila per fare benzina per lasciare la regione contesa, nel Caucaso meridionale, e andare in Armenia e fuggire dagli azeri.
Sono 13.350 gli sfollati in fuga dalla regione del Nagorno karabakh che hanno raggiunto il territorio armeno. Ad aggiornare le cifre è il governo di Erevan, impegnato nelle operazioni di registrazione delle persone in arrivo. Il governo – assicurano le autorità – fornirà un alloggio a tutti coloro che non hanno un posto dove vivere.
Spettacolo
Torna ‘Belve’, il programma cult di Francesca Fagnani oggi 26 settembre su Rai2

Ospiti Fabrizio Corona, Arisa e Stefano De Martino

Torna oggi dopo il successo delle passate edizioni ‘Belve’, il programma cult ideato e condotto da Francesca Fagnani, in onda da martedì 26 settembre alle 21.20 su Rai2. Nelle cinque nuove puntate, Fagnani si confronta senza filtri con ospiti provenienti da mondi diversi, disposti a mettersi in gioco e accettare la sfida del programma: raccontarsi senza filtri, rispondere alle domande chiare, dirette e spesso irriverenti della conduttrice con onestà. Le prime “belve” ospiti saranno Fabrizio Corona, Arisa e Stefano De Martino.
Tra le novità di questa edizione, uno spazio dedicato alla comicità di Vincenzo De Lucia, il celebre imitatore napoletano che, nei panni di una improbabile cartomante, riceverà in studio e farà le carte a ospiti speciali. Inoltre, ci sarà uno “spazio di libera arte” dedicato ad attori, comici e personalità dello spettacolo che in ciascuna puntata, regaleranno in esclusiva al pubblico di “Belve”, una loro performance inedita.
Sul fronte delle conferme, tornano, questa volta in studio, le incursioni delle “Eterobasiche” ovvero Valeria De Angelis e Maria Chiara Cicolani, le due ragazze romane che hanno conquistato il web dando vita a una strepitosa parodia dei “maschi etero basici”. E, ovviamente, la sigla di chiusura con tutti i fuori onda degli ospiti della puntata, diventato negli anni uno dei momenti più attesi dal pubblico di “Belve”.
Vero e proprio fenomeno virale sui social con 300 milioni di visualizzazioni per l’hashtag #Belve su TikTok – che si conferma la piattaforma più amata dal pubblico del programma – Belve ha collezionato, solo la scorsa stagione, 600 mila interazioni e quasi 11 milioni di visualizzazioni di contenuti video su Twitter, Facebook, Instagram e YouTube (dati Social Content Ratings di Talk Walker).
Fabrizio Corona tra gli ospiti della prima puntata di ‘Belve’ torna in Rai dopo undici anni e si sofferma su un tema particolarmente doloroso, legato alla malattia genetica del figlio Carlos, nato dalla relazione con Nina Moric.
Sostenibilità
A2a, Mazzoncini: “Investimenti in infrastrutture cresciuti del 26% nel 2022”

L'amministratore delegato a margine della presentazione della nona edizione del Bilancio di Sostenibilità Territoriale di Brescia

Dal 9° Bilancio di sostenibilità territoriale di Brescia “Emerge un 2022 in cui ancora gli investimenti in infrastrutture sono cresciuti del 26% rispetto al 2021 (che era stato l’anno record). Investimenti per oltre 400 milioni di valore economico lasciato sul territorio di Brescia”.
Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, parla a margine della presentazione della nona edizione del Bilancio di Sostenibilità Territoriale di Brescia che rendiconta le prestazioni ambientali, economiche e sociali del Gruppo sul territorio nel 2022 e i suoi piani di attività previsti per i prossimi anni.
Il documento, illustrato alla presenza della Sindaca Laura Castelletti, racconta di ‘alcuni investimenti importantissimi’, tra questi ‘Un nuovo depuratore della Valle Trompia che riguarda un territorio fortemente industriale con oltre 100.000 abitanti che, proprio nell’anno della siccità, consente di restituire acqua depurata in quantità davvero importante’ – ha dichiarato l’Ad del Gruppo.
L’acqua è per A2A un tema strategico. Il Gruppo investe infatti nel territorio bresciano 118 euro ad abitante, il doppio della media italiana e ben più di quella europea, contribuendo anche a ridurre sensibilmente le perdite di rete in città, oggi al 28% a fronte di una media nazionale del 42%.
E proprio sul fronte della dispersione idrica, A2A ha ‘sensorizzato tutta la rete di Brescia con Aquarius’ un sistema che consente di individuare facilmente le perdite ‘senza spaccare tutta la città’: “Si tratta di onde sonore trasmesse da sensori all’interno delle tubature – spiega l’amministratore delegato – se c’è un buco, l’onda sonora cambia di flusso e in questo modo riusciamo a misurare a che distanza si trova la perdita e a intervenire in maniera puntuale”.
Inoltre, il A2A ha messo in campo una strategia per studiare come si muove l’acqua nelle falde del territorio: “Forse i cittadini Bresciani hanno visto girare un elicottero con appeso un gigantesco esagono di metallo. Abbiamo sorvolato quasi 22.000 km radiografando l’intero territorio su cui operiamo, fino a 400 metri di profondità, per andare a individuare le falde e cercare di capire come si muove l’acqua sul nostro territorio”.
Una tecnologia unica che si rivela importantissima per il contrasto alla siccità attraverso la rimodulazione del sistema idrico e che potrebbe essere esportata anche ad altri comuni italiani, tant’è che il Gruppo si sta proponendo come “partner tecnologico di tantissime aziende, anche nel Sud Italia” dichiara Mazzoncini.
Il Gruppo ha incrementato gli investimenti in impianti e infrastrutture per la transizione ecologica, portandoli a 307 milioni. Fondamentale, in tal senso, il dialogo con gli stakeholders: “Qualunque tipo di investimento infrastrutturale si fa lavorando sul territorio -sottolinea Mazzoncini – gli stakeholder rappresentano il territorio e quindi per noi è molto importante ascoltarli, capire quali sono le loro esigenze e spiegare loro quali sono i nostri progetti”.
E proprio in continuità con l’impegno portato avanti nell’ultimo triennio per l’ascolto e il dialogo con le comunità in cui il Gruppo opera, nel 2023 il percorso dei Forum Multistakeholder di A2A prevede il coinvolgimento di 11 territori in tutta Italia, attraverso momenti di confronto sulla costruzione di progettualità concrete e su misura, per contribuire sinergicamente allo sviluppo sostenibile del Paese.
“Sono incontri che stanno diventando sempre più proficui -fa sapere Renato Mazzoncini – È diventato un appuntamento davvero importante perché ci consente tutti gli anni di prendere tantissime informazioni che servono per adattare i nostri piani strategici”.
Il 9° Rapporto di Sostenibilità Territoriale rinnova dunque un appuntamento che consolida il patto con la comunità bresciana, nel segno di un percorso improntato al dialogo e alla trasparenza e ‘per i prossimi anni’ – assicura Mazzoncini – “stiamo investendo soprattutto in reti elettriche a rete dell’acqua che sono due reti in chiave per affrontare la transizione ecologica”.
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