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Economia

B7, Marcegaglia: “Importante che G7 trovi uniformità...

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B7, Marcegaglia: “Importante che G7 trovi uniformità di regole. Ai opportunità da non perdere”

Le sfide della riunione Ministeriale su “Industria, Tecnologia e Digitale del G7” in programma il 14 e 15 marzo a Verona e Trento

(Fotogramma)

"Parleremo con i ministri di competitività delle imprese del G7 in questo scenario geopolitico complicato, vogliamo parlare di catene del valore di commercio che rimane aperto, di una transizione energetica basata sulla neutralità tecnologica e ovviamente vogliamo parlare di intelligenza artificiale. Il nostro messaggio sarà fermo: c'è un tema di etica, è importante che questo G7 trovi una uniformità di regole, ma non perdiamo l'opportunità che l'intelligenza artificiale può dare in termini di produttività, in termini di maggiore competitività delle imprese, di nascita di nuove aziende e anche di miglioramento di tecnologia e ricerca. Per fare tutto questo serve sicurezza sulle infrastrutture e servono regole condivise”. Così Emma Marcegaglia, B7 Chair, spiega le sfide che dovrà affrontare la riunione Ministeriale su “Industria, Tecnologia e Digitale del G7” in programma il 14 e 15 marzo a Verona e Trento.

In occasione della ministeriale, che si è aperta con la riunione del B7, il più autorevole Engagement Group istituito in seno al G7 guidato quest’anno da Confindustria con il supporto di Deloitte come unico Knowledge Partner, Confindustria e Deloitte hanno pubblicato il B7 Flash, un’analisi approfondita sulle sfide che saranno affrontate nel G7. Per cogliere le opportunità che l’Ai offre serve anche “potenziare le competenze Stem e le competenze digitali” altrimenti per la B7 Chair si rischia di “creare maggiori disuguaglianze”.

Per Marcegaglia, contrastare i rischi che l’intelligenza artificiale può portare è possibile attraverso il rafforzamento della “sicurezza sulle infrastrutture”. Questo è attuabile mantenendo “un coordinamento internazionale” basato anche su “catene locali". E su questo la B7 Chair sottolinea la necessità di avere “regole condivise prima di tutto a partire dal G7 per poi arrivare anche ai i Paesi del G20".

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Economia

Alfa Romeo ‘Milano’ cambia nome, si chiamerà...

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Per il ministro Urso non si può chiamare 'Milano' un'auto prodotta in Polonia

L'Alfa Romeo Junior

Alfa Romeo 'Milano' cambia nome, si chiamerà Alfa Romeo 'Junior'. Ad annunciarlo il ceo del brand, Jean-Philippe Imparato. La decisione dopo le polemiche sollevate all'indomani del lancio della vettura dal ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, secondo cui per legge non si può chiamare 'Milano' un'auto prodotta in Polonia. Il nome Milano cambierà non solo in Italia ma in tutto il mondo. "Il nome 'Milano', tra i favoriti dal pubblico, era stato scelto per rendere tributo alla città dove tutto ebbe origine nel 1910 - ha spiegato Imparato - pur ritenendo che il nome 'Milano' rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova autovettura, Alfa Romeo ha deciso di cambiare il nome da Milano a Junior, nell'ottica di promuovere un clima di serenità e distensione".

"Siamo perfettamente consapevoli che questo episodio rimarrà inciso nella storia del marchio - ha aggiunto Imparato - è una grande responsabilità ma al tempo stesso è un momento entusiasmante. La scelta del nuovo nome Junior è del tutto naturale, essendo fortemente legato alla storia del marchio ed essendo stato fin dall'inizio tra i nostri preferiti e tra i preferiti del pubblico".

"Come team scegliamo ancora una volta di mettere la nostra passione a disposizione del marchio, di dare priorità al prodotto e ai clienti. Decidiamo di cambiare, pur sapendo di non essere obbligati a farlo, perché vogliamo preservare le emozioni positive che i nostri prodotti generano da sempre ed evitare qualsiasi tipo di polemica. L'attenzione riservata in questi giorni alla nostra nuova compatta sportiva è qualcosa di unico, con un numero di accessi al configuratore online senza precedenti, che ha provocato il crash del sito web per alcune ore", ha osservato ancora il ceo di Alfa Romeo.

"Come marchio Alfa Romeo non voglio fare politica perché immediatamente quando fai politica perdi il 50% dei clienti, quindi non vogliamo fare né politica né polemiche, noi dobbiamo fare business e questo è il motivo della nostra decisione", ha poi aggiunto Imparato nel corso di un incontro stampa, precisando: "Non siamo contenti di aver vissuto questo, siamo amareggiati, e sorveglieremo i futuri sviluppi che avremo in Italia come Alfa Romeo".

Imparato ha poi escluso eventuali prosieguo della vicenda, anche eventuali iniziative per danno d'immagine. "Per me la vicenda si chiude questa sera perché dobbiamo preparare il lancio che sarà a Balocco nell'ultima settimana di giugno, se passo il tempo a litigare perdo energia e la rete ha bisogno di serenità e stabilità, ora ripartiamo da Junior e inventiamo una storia di lancio carina, cool e giovane", ha concluso.

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Economia

Antitrust, faro su Ryanair per abuso posizione dominante

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Al via un procedimento cautelare

L'Antitrust avvia un ''procedimento cautelare'' nei confronti di Ryanair volto ad ''accertare un possibile abuso di posizione dominante''.

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Economia

Di Pasquale (Tua): “Le politiche tariffarie ribassate...

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Direttore generale Tua s.p.a. Chieti, a margine della XVIII Convegno Nazionale di Asstra

Di Pasquale (Tua):

“Le politiche tariffarie schiacciate verso il basso non determinano una migliore attrattività del trasporto pubblico perché è un bene anelastico e i clienti cercano un servizio efficiente, puntuale, cadenzato e soprattutto con mezzi nuovi. Una politica tariffaria abbassata non rende più appetibile il trasporto”. Lo ha detto Maxmilian Di Pasquale, Direttore generale Tua s.p.a. Chieti, a margine della XVIII Convegno Nazionale di Asstra.

“Per quanto riguarda poi il livello dell’andamento delle tariffe – ha proseguito – in Abruzzo c’è un problema nel problema poiché l’ultimo adeguamento tariffario risale al 2016 e noi sappiamo benissimo che dal 2016 al 2024 l’incremento del costo della vita è stato il 24%”.

“Oltre al discorso della leva tariffaria – ha aggiunto il direttore generale di Tua – c’è anche il tema della flessibilità della stessa. Adeguare la tariffa a particolari esigenze ha avuto successo in alcuni settori, come quelle alberghi, e anche nel trasporto pubblico bisognerebbe pensare a qualcosa di simile”, ha concluso.

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