Ultima ora
Expo 2030, il graffio di Fiorello sul flop di Roma:...
Expo 2030, il graffio di Fiorello sul flop di Roma: “Con 30 milioni al massimo ci copri una buca”
L'ironia dello showman: "Bisognava semmai sostituire la lupa con una cammella. Abbiamo le buche? Scaviamo! Magari troviamo il petrolio"
Il graffio ironico di Fiorello non poteva ignorare la mancata assegnazione a Roma dell'Expo 2030, che si terrà a Riad. “Con 30 milioni a Roma ci copri una buca. Bisognava semmai sostituire la lupa con una cammella. Abbiamo le buche? Scaviamo! Magari troviamo il petrolio”, ha detto lo showman siciliano nella puntata di oggi di 'Viva Rai2'.
La rassegna stampa di Fiorello è iniziata proprio dall’ira del Sindaco di Roma Gualtieri. “Il sindaco ha dichiarato che i sauditi avrebbero dilagato grazie ai pedrodollari. Ma non è così…Vi pare che i sauditi comprano le cose? Come i mondiali in Qatar, l’Expo, le Olimpiadi... - dice ironicamente Fiorello - Vedrai che la prossima festa dell’Unità la faranno là”.
“Però, Gualtieri – ha continuato Fiorello – “bisognava fare qualche cosa, invogliare i giudici. Noi abbiamo investito 30 milioni, contro 190. Con 30 milioni a Roma ci copri una buca. Bisognava magari sostituire la lupa di Roma con una cammella! Ad esempio, abbiamo le buche? Scaviamo! Magari troviamo il petrolio”. Ma l’ironia dello showman non si ferma qui. “Facciamo i complimenti a Riad, grazie all’appello di Matteo Renzi. Sai che ha detto Bin Salman, l’amico di Renzi, quando ha visto che Riad era prima? Pare che abbia guardato la telecamera e abbia esclamato: ‘Daje!...”. E sull’Italia terza ha aggiunto: “Non ci ha votato neanche San Marino!”.
Fiorello ha poi proseguito con le notizie legate al Governo e al Pnrr: “Perché noi siamo TeleMeloni”, ha esclamato. “Bruxelles ha dato il via libera alla quarta rata. Sono 102 miliardi… C’è un unico problema: che poi dobbiamo ridarglieli. Come facciamo, con Satispay magari? In omaggio riceveremo due cuscini ergonomici e un comodo piumino per le notti fredde”.
La puntata è andata avanti a colpi di battute, musiche e balli (ospiti musicali della puntata Coez e Frah Quintale), fino ad arrivare a nuove rilevazioni sull’affaire Morgan-X Factor. “Ho una talpa a Sky – ha svelato lo showman - e so per certo che ci sono due fazioni contrapposte: la casa di produzione, Freemantle, che voleva il ritorno di Morgan, e Sky, che non lo voleva", ha detto Fiorello, spiegando che alla fine ha prevalso la volontà di Sky: "Stop Morgan".
Cronaca
Via Crucis, al Colosseo scattano i controlli antiterrorismo
Post Content
Ultima ora
Messina Denaro, chiesta condanna a 20 anni per la sorella...
La donna è accusata di associazione mafiosa aggravata e ricettazione
Chiesta una condanna a 20 anni di carcere per Rosalia Messina Denaro, sorella del boss morto al 41 bis. La richiesta è stata avanzata oggi, al termine della requisitoria, dai pm della Dda di Palermo Pierangelo Padova e Gianluca de Leo.
La donna, che è in carcere da un anno, è accusata di associazione mafiosa aggravata e ricettazione. Proprio nella sua abitazione i Ros trovarono i 'pizzini', in una gamba della sedia, in cui si parlava della malattia di Matteo Messina Denaro allora latitante. Rosalia è la madre di Lorenza Guttadauro, l'avvocata che ha rappresentato fino alla morte lo zio boss.
Salute e Benessere
Scuola, il pediatra: “Proposta Valditara favorisce...
"Bilanciare la presenza di alunni stranieri evita classi ghetto e facilita l'arricchimento multiculturale reciproco". L'analisi di Italo Farnetani
"La proposta del ministro dell'Istruzione e del Merito, di contingentare la presenza di studenti stranieri nelle classi, è positiva perché favorisce l'inclusione e l'integrazione e contrasta in modo netto le discriminazioni". Dal pediatra Italo Farnetani arriva un "plauso" al progetto annunciato via social da Giuseppe Valditara. "Finirebbero così le classi ghetto, da un lato, e quelle della cosiddetta 'società bene' dall'altro", spiega l'esperto all'Adnkronos Salute. Bilanciare la componente di alunni stranieri "faciliterebbe la conoscenza reciproca all'interno delle classi - è convinto il docente di Pediatria dell'Università Ludes-United Campus of Malta - con un arricchimento multicuturale che è il presupposto per una convivenza sana e produttiva".
"Partiamo dai numeri", premette Farnetani. "In tutta la popolazione residente in Italia - calcola il medico - i minori che hanno entrambi i genitori stranieri rappresentano l'11,5% del totale". Ma le percentuali variano 'zoomando' sulle diverse fasce d'età: "In quella asilo-elementari - precisa - gli alunni con entrambi i genitori stranieri sono il 14%, una quota che scende al 10,5% tra i ragazzini in età da scuola media, per ridursi ulteriormente al 9% a 16 anni, quando finisce l'obbligo scolastico".
Secondo Farnetani, "la percentuale di studenti stranieri nelle classi andrebbe modulata proprio tenendo conto di queste differenze", così da rispecchiare dentro l'aula quello che è oggi la società italiana. "La proposta di un 20% di alunni con entrambi i genitori stranieri è dunque appropriata per gli asili e la scuola primaria - evidenzia il pediatra - mentre per la secondaria potrebbe essere ulteriormente ridotta. Questo nell'interesse di tutti i bambini, sia quelli che hanno uno o entrambi i genitori stranieri, sia quelli che hanno uno o entrambi i genitori italiani".
Lavorando a un 'melting pot' proporzionato nelle scuole, ragiona Farnetani, "ci sarà uno scambio tra le varie culture e i vari stili di vita. Sarebbe più semplice costruire in classe le basi per una società multiculturale, fondata sulla conoscenza e l'arricchimento reciproco", ribadisce il medico.
"Creare un 'gruppo classe' che riflette realmente la composizione della società nel suo complesso" è l'obiettivo da perseguire agli occhi del pediatra. "I bambini con i genitori stranieri, che in grandissima maggioranza sono nati in Italia - ricorda - grazie alla conoscenza reciproca" favorita da un mescolamento bilanciato "potranno identificarsi nel gruppo dei coetanei e quindi integrarsi completamente nella società in cui vivono. Questo - avverte il pediatra - non avviene invece quando ci sono classi in cui è maggioritaria la percentuale di alunni stranieri. Perché in tal caso il gruppo classe non rappresenta la società esterna, ma diventa" appunto un ghetto, "un luogo di esclusione e di discriminazione".
Farnetani invita a rivolgere particolare attenzione alle "classi del tempo pieno", dove il 'rischio ghetto' "è ancora più alto perché i genitori stranieri, potendo contare meno sul supporto di altri familiari, hanno bisogno di scuole che garantiscano un'apertura più prolungata" e privilegiano per i figli il tempo pieno. "Per i bambini stranieri queste classi ghetto sono un danno - insiste l'esperto - Non solo dal punto di vista relazionale, ma anche di apprendimento, soprattutto linguistico. E' noto infatti che l'italiano, specie nei primi anni, si impara con un 'bagno di linguaggio'. E alla fine, nelle classi ghetto, l'italiano si parla molto poco e spesso male". Le fondamenta della multiculturalità, è il messaggio del medico dei bimbi, si gettano coltivando l'armonia. La ricchezza della diversità.