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Ucraina, Zelensky e il piano di Putin: “Dateci armi o...
Ucraina, Zelensky e il piano di Putin: “Dateci armi o guerra presto in Europa”
Il presidente ucraino: "Ora tocca a noi, ma i missili possono arrivare ovunque"
La Russia di Vladimir Putin può essere fermata in Ucraina. Nel momento forse più critico della guerra, con Kiev a corto di armi e munizioni, l'analisi dell'Institute for the Study of War (ISW) - think tank americano che monitora il conflitto - descrive un quadro più fluido e meno scontato di quanto si possa pensare.
"L'Occidente ha un vantaggio, ma deve decidersi a sfruttarlo. Tutto ciò che deve fare è prendere posizione" e mobilitarsi per sostenere lo sforzo bellico dell'Ucraina. Ma cosa significa 'mobilitarsi'? "Significa aumentare la propria produzione militare, utilizzare maggiormente le proprie capacità militari attuali e i propri asset economici, accettare una soglia più alta di sofferenza e rischio ora per evitare maggiori costi, sofferenza e rischio in futuro".
Zelensky: "Ora tocca a noi, dopo Putin punterà all'Europa"
"Per Putin, siamo un satellite della Federazione russa", dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Cbs descrivendo i rischi di un'estensione del conflitto.
"Per ora -aggiunge- siamo noi. Poi il Kazakistan, i paesi baltici, poi la Polonia, la Germania. O almeno una parte della Germania. Anche domani, i missili possono arrivare in ogni paese. Questa aggressione e l'esercito di Putin possono arrivare in Europa. E a quel punto i cittadini degli Stati Uniti e i soldati degli Stati Uniti dovranno proteggere l'Europa in quanto membri della Nato".
Molti paesi occidentali hanno assunto l'impegno di sostenere l'Ucraina fornendo a Kiev armi nei primi 25 mesi del conflitto. Gli Stati Uniti hanno svolto un ruolo di primissimo piano sinora, ma il quadro è cambiato alla fine del 2023 con lo stop al pacchetto da 60 miliardi di dollari attualmente fermo al Congresso.
I fondi stanziati dagli Usa, dice Zelensky, vanno valutati in maniera corretta: "Decine di miliardi -dice alla Cbs- rimangono negli Usa. Il denaro stanziato dal Congresso rimane, per il 75%, negli Stati Uniti. Le munizioni vengono date a noi, ma la produzione avviene lì e il denaro rimane negli Usa. E le tasse restano negli Usa".
Il nodo degli aiuti Usa
Dopo il via libera del Senato, la legge cruciale deve essere ancora discussa dalla Camera dei Rappresentanti. Lo stop alle forniture Usa ha messo in grave crisi le forze armate ucraine in diversi settori del paese: "L'Ucraina deve prendere decisioni drastiche e scegliere se ritirarsi da alcune zone", ha detto recentemente il Pentagono attraverso una propria portavoce.
Zelensky sottolinea la necessità di una rapida approvazione degli aiuti statunitensi da parte del Congresso americano nel corso di un colloquio con il presidente della Camera dei Rappresentanti di Washington, Mike Johnson. A riferirne è lo stesso Zelensky, in un post su X: "Ho parlato con lo Speaker Johnson, e ho ringraziato personalmente lui, entrambi i partiti, il popolo americano e il presidente Biden per il loro sostegno all'Ucraina dall'inizio dell'invasione su vasta scala della Russia".
"Ho informato il presidente Johnson sulla situazione sul campo di battaglia, in particolare sul drammatico aumento del terrore aereo russo", aggiunge Zelensky. "Solo la scorsa settimana, 190 missili, 140 droni Shahed e 700 bombe aeree guidate sono state lanciate contro città e comunità ucraine. La più grande centrale idroelettrica è stata bloccata". "In questa situazione - ha sottolineato - il rapido passaggio degli aiuti statunitensi all’Ucraina da parte del Congresso è vitale. Riconosciamo che ci sono opinioni divergenti in seno alla Camera dei Rappresentanti su come procedere, ma la chiave è mantenere la questione degli aiuti all’Ucraina come fattore unificante".
"Abbiamo anche discusso dell'importanza di tagliare al più presto possibile le fonti di finanziamento della Russia per la sua guerra e di utilizzare i beni russi congelati a vantaggio dell’Ucraina. A questo riguardo contiamo anche sulla leadership del Congresso", conclude.
La nuova fase della guerra, Kharkiv nel mirino
La guerra dovrebbe andare incontro ad una nuova fase a partire da maggio, quando potrebbe prendere forma la nuova offensiva della Russia. Putin, dopo la vittoria nelle elezioni presidenziali, ha più volte fatto riferimento alla necessità di creare una 'zona cuscinetto' che nella regione di Kharkiv garantisca maggiore sicurezza ai territori controllati dalla Russia.
Nelle ultime ore, le truppe russe hanno sferrato nuovi attacchi nell'Ucraina orientale, con pesanti combattimenti segnalati intorno alle città di Avdiivka e Bakhmut. Nel suo rapporto quotidiano sulla situazione sul terreno, lo Stato maggiore ucraino ha elencato 11 parziali avanzate russe in direzione di quattro località. Lungo tutta la linea del fronte, dal sud all'est dell'Ucraina, secondo il rapporto, sono scoppiate complessivamente 48 battaglie. Ci sono inoltre stati attacchi aerei e di artiglieria russi vicino a Kharkiv.
Cosa deve fare l'Occidente
Proprio Kharkiv potrebbe essere il nuovo teatro principale della guerra di logoramento, con Mosca che continua a riversare uomini al fronte sostanzialmente incurante delle perdite. La Russia da tempo investe circa un terzo del Pil nel settore della difesa, garantendo il funzionamento costante della macchina militare.
Dall'altra parte, serve un impegno di livello adeguato dei paesi occidentali, che - secondo l'ISW - devono "compiere passi specifici e immediati. Dovrebbero dare aiuto militare sufficiente e altro supporto richiesto dall'Ucraina per ricominciare a operare sul campo di battaglia".
L'Occidente dovrebbe anche aiutare l'Ucraina a sfruttare i punti deboli delle forze armate russe, con particolare attenzione alla possibilità di colpire la flotta del Mar Nero. Secondo l'Ucraina, Mosca potrebbe aver perso circa un terzo della sua flotta. "La Russia non può sconfiggere l'Ucraina o l'Occidente – e probabilmente perderà – se l'Occidente mobilita le sue risorse per resistere al Cremlino", la sintesi dell'ISW.
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Sinner-Medvedev, oggi semifinale Atp Miami: dove vederla,...
Dove vedere e quando il match in tv
Jannik Sinner in semifinale, oggi venerdì 29 marzo, del Masters 1000 di Miami. Il campione azzurro affronterà Daniil Medvedev.
Sinner è approdato il 27 marzo scorso alle semifinali battendo in due set (6-4, 6-2) il 23enne ceco Tomas Machac, numero 60 del ranking che in Florida ha eliminato Rublev, Murray e Arnaldi. Nel match, durato un’ora e mezza, il tennista altoatesino ha sfruttato a dovere la possibilità di conquistare un break sul 4 a 3 nel primo set, vinto con un game a zero sul suo servizio, mentre nel secondo è subito passato in vantaggio arrivando a un 5 a 1 prima di concedere l'ultimo game al ceco sul suo servizio e quindi vincere al secondo match point.
Medvedev ha invece superato il cileno Nicolas Jarry nei quarti di finale per 6-2 7-6 in un'ora e 41'. "Nel primo set ho giocato un buon tennis, non ho fatto niente di straordinario: quello che serviva per vincere", ha detto in conferenza stampa Medvedev. Jarry "dal secondo, però, ha cominciato a giocare molto meglio, gli scambi sono diventati duri. Ha servito meglio, e alla fine il match è girato su pochi punti nel tie-break. E' riuscito a trovare le soluzioni, quello che fanno i campioni".
Dove vedere il match in tv, orario
Il match, in programma oggi per le 20, sarà trasmesso in diretta da Sky Sport su Sky Sport Uno, Sky Sport Tennis e Sky Sport Max. Sarà possibile inoltre seguire la partita in streaming su NOW e SkyGo.
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Ritrovato Edoardo Galli, il 16enne era alla stazione...
Stava facendo il biglietto per tornare a casa, a Colico. Riconosciuto da coppia viaggiatori
E' stato ritrovato questa mattina, attorno alle 7.45, Edoardo Galli, il 16enne scomparso lo scorso 21 marzo da Colico (Lecco), e del quale per giorni si erano perse le tracce. Il ragazzo è stato ritrovato presso la stazione Centrale di Milano, mentre stava facendo il biglietto per rientrare a casa, a Colico. A riconoscerlo una coppia di viaggiatori, che, immediatamente, ha avvisato personale dipendente di Fs Security che, a sua volta, ha richiesto l’intervento della polizia ferroviaria.
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Alcaraz ko in quarti finale Miami, Sinner numero 2 se vince...
Lo spagnolo, prima testa di serie e numero 2 del mondo, viene sconfitto dal bulgaro Grigor Dimitrov (numero 11 del tabellone), che si impone per 6-2, 6-4
Carlos Alcaraz eliminato nei quarti di finale nell’Atp Masters 1000 di Miami. Lo spagnolo, prima testa di serie e numero 2 del mondo, viene sconfitto dal bulgaro Grigor Dimitrov (numero 11 del tabellone), che si impone per 6-2, 6-4. La sconfitta di Alcaraz offre una chance enorme a Jannik Sinner. L’azzurro, testa di serie numero 2 del torneo e terzo giocatore del mondo, oggi in semifinale affronta il russo Daniil Medvedev: se dovesse arrivare in finale e vincere il torneo, Sinner salirebbe al secondo posto del ranking Atp, alle spalle del serbo Novak Djokovic. Nell’altra semifinale, Dimitrov affronta il tedesco Alex Zverev.