Esteri
Risoluzione Onu su cessate il fuoco a Gaza, perché gli Usa...
Risoluzione Onu su cessate il fuoco a Gaza, perché gli Usa non hanno votato?
Le ragioni degli Stati Uniti spiegate dall'ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato oggi, per la prima volta, una risoluzione che chiede un "cessate il fuoco immediato" a Gaza per il mese del Ramadan. Il via libera con 14 voti positivi e nessun veto. Ma perché gli Stati Uniti si sono astenuti? A spiegarlo è l'ambasciatrice Usa all'Onu Linda Thomas-Greenfield.
Perché gli Usa si sono astenuti, le motivazioni di Washington
"Apprezziamo - ha detto - la disponibilità dei membri di questo Consiglio ad accettare alcune delle nostre proposte per migliorare la risoluzione. Ma altre sono state ignorate, compresa la richiesta di inserire una condanna di Hamas. Non eravamo d'accordo con tutto quello che c'e' nella risoluzione: per questo non abbiamo potuto purtroppo votare sì", le parole della diplomatica.
L'ambasciatrice americana non ha mancato poi di attaccare Russia e Cina che, ha spiegato, "hanno mostrato ripetutamente di non essere veramente interessati a portare avanti una pace durevole attraverso sforzi diplomatici". "Invece usano questo devastante conflitto come un randello politico per cercare di dividere questo Consiglio in un momento in cui dobbiamo stare uniti - ha concluso - questo è profondamente cinico".
"Nessun cambio di politica"
La decisione degli Stati Uniti di astenersi non rappresenta un cambio di politica di Washington ha intanto affermato, riporta il Jerusalem Post, il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, sottolineando che "siamo chiari e coerenti nel nostro sostegno ad un cessate il fuoco come parte di un accordo per gli ostaggi, è così che l'accordo sugli ostaggi è strutturato".
"Noi volevamo arrivare ad un punto in cui potevamo sostenere la risoluzione - ha aggiunto parlando dell'astensione - ma siccome il testo finale non ha il linguaggio chiave che noi pensiamo sia essenziale, come la condanna di Hamas, non potevamo sostenerla".
"Cessate il fuoco inizi ora, Hamas intralcia cammino per la pace"
"Questa risoluzione è riconosce giustamente che durante il mese di Ramadan dobbiamo impegnarci per la pace. Hamas lo faccia accettando l'accordo sul tavolo: un cessate il fuoco può iniziare immediatamente con il rilascio dei primi ostaggi e dobbiamo fare pressioni su Hamas affinché lo faccia", ha aggiunto quindi Linda Thomas-Greenfiled, dopo l'approvazione e l'astensione da parte degli Usa che ha immediatamente provocato la reazione di Israele che ha annullato la partenza di una sua missione a Washington per discutere la questione di Rafah.
Nel suo discorso, la diplomatica americana ha accusato Hamas di "continuare ad intralciare la via verso la pace" e di "nascondersi dietro le infrastrutture e la popolazione civile".
Esteri
Usa, morto uomo che si è dato fuoco fuori da tribunale...
Prima di darsi fuoco, cospargendosi di un liquido infiammabile, l'uomo aveva lanciato alcuni opuscoli infarciti di teorie cospirazioniste
E' morto l'uomo che ieri si è dato fuoco fuori dal tribunale di New York dove è in corso da lunedì il processo contro Donald Trump. Lo ha reso noto la Nbc, a cui fonti della polizia hanno riferito che Maxwell Azzarello, un trentenne della Florida, "è stato dichiarato morto dai medici dell'ospedale". Prima di darsi fuoco, cospargendosi di un liquido infiammabile, l'uomo aveva lanciato alcuni opuscoli infarciti di teorie cospirazioniste.
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Ucraina, Russia: “Abbattuti 50 droni di Kiev”
In particolare, 26 aerei senza pilota sono stati abbattuti sulla regione di Belgorod
La Russia ha rivendicato di aver abbattuto 50 droni ucraini lanciati contro diverse regioni del Paese. In un nota, il ministero della Difesa di Mosca ha affermato: "La scorsa notte, i tentativi del regime di Kiev di effettuare una serie di attacchi terroristici utilizzando Uav contro obiettivi sul territorio della Federazione russa sono stati fermati. Cinquanta droni ucraini sono stati distrutti e intercettati dai sistemi di difesa aerea".
In particolare, 26 aerei senza pilota sono stati abbattuti sulla regione di Belgorod, 10 sulla regione di Bryansk, 8 sulla regione di Kursk, due sulla regione di Tula e uno ciascuno sulle regioni di Smolensk, Ryazan, Kaluga e Mosca.
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Raid aereo su base milizie filo Iran in Iraq, un morto e 8...
L'attacco contro la base Calso. Israele e Usa negano coinvolgimento. Milizie filo Iran: "Drone contro Eliat in risposta ad attacco su Iraq"
E' di un morto e otto feriti il bilancio di un raid aereo avvenuto nella notte contro una base in Iraq che ospita milizie filoiraniane. Lo hanno riferito fonti della sicurezza di Baghdad, mentre una nota del gruppo Hashed al-Shaabi - alleanza di formazioni sciite ora integrate nell'esercito regolare - ha reso noto che l'attacco contro la base Calso ha provocato "perdite materiali", ma non è stato specificato il numero di vittime.
Gli attacchi aerei hanno ucciso un combattente Hashd Shaabi e ferito altri combattenti e soldati iracheni, oltre a provocare un vasto incendio negli obiettivi attaccati.
Usa e Israele negano coinvolgimento
Su X, il Comando centrale americano (Centcom) ha negato che ci siano gli Stati Uniti dietro l'esplosione alla base: "Non abbiamo condotto raid in Iraq oggi".
Anche fonti israeliane hanno negato alla Cnn il coinvolgimento di Tel Aviv nel raid aereo.
Milizie filo Iran, drone contro Eliat in risposta ad attacco su Iraq
Le milizie filoiraniane in Iraq hanno rivendicato dal canto loro il lancio di un drone contro Eliat, in Israele, in risposta alle "violazioni israeliane della sovranità irachena e a suoi attacchi contro le basi delle Forze di mobilitazione popolare (Hashed al-Shaabi), ha scritto su Ynet dopo il raid della scorsa notte contro la base Calso in Iraq.
Il governo iracheno non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione in merito agli attacchi aerei, ma le Forze Hashd Shaabi hanno affermato in un breve comunicato che una squadra investigativa è arrivata sul posto e che maggiori dettagli saranno rivelati in seguito.
Nel frattempo, Abu Alaa al-Walai, segretario generale delle Brigate Sayyid al-Shuhada, sostenute dall'Iran, che fanno parte delle Forze Hashd Shaabi irachene, ha dichiarato in una dichiarazione online che "una risposta sarà data a chiunque sia dietro il peccaminoso attacco alla base Hashd Shaabi dopo aver completato le indagini".