Entra in contatto con noi

Ultima ora

Fondi Ue, Italia rischia perdere 20 miliardi

Pubblicato

il

E’ a rischio una buona parte dei 19,8 miliardi di euro che Bruxelles ci ha messo a disposizione da almeno nove anni. E’ l’allarme dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre a proposito dei fondi europei di coesione messi a disposizione del nostro Paese nel periodo 2014-2020, in totale 64,8 miliardi di euro, di cui 17 di cofinanziamento nazionale.

La spesa complessiva certificata da Bruxelles al 31 dicembre scorso è stata di 35 miliardi, pari al 54% dell’ammontare totale che include anche la quota che l’Italia ha dovuto sostenere. Pertanto, entro il 31 dicembre 2023, data di scadenza di attuazione di questo settennato, dobbiamo spendere i restanti 29,8 miliardi (pari al 46%), di cui 10 sono di cofinanziamento nazionale e dunque se non riusciremo a centrare questo obbiettivo, la quota di fondi Ue non utilizzati andrà persa. La Cgia segnala inoltre che dei 19,8 miliardi di euro di risorse europee che dobbiamo “mettere a terra” entro la fine di quest’anno, 15,3 sono in capo allo Stato centrale (Progetti Pon, Fesr e Fse) e 4,6 alle regioni.

Le amministrazioni regionali più in difficoltà comunque sono quelle del Mezzogiorno. Entro la fine del 2023, pena la perdita delle risorse, la Puglia deve spendere altri 335 milioni di euro, la Calabria 616 milioni, la Campania 1,27 miliardi e la Sicilia addirittura 1,45 miliardi. In buona sostanza, al 31 dicembre scorso, la percentuale di spesa realizzata sul totale da ricevere era solo del 65,5 per cento in Calabria, del 65,7 per cento in Campania e del 64 per cento in Sicilia.

Come era prevedibile sono a rischio anche i fondi del Pnrr. In attesa della presentazione del nuovo stato di avanzamento da parte di Italia Domani, secondo la Nota di aggiornamento al Def (Nadef), presentata il 27 settembre scorso, entro il 31 dicembre 2022 dovremmo aver speso 20,5 miliardi di euro, praticamente la metà dei 41,4 miliardi previsti inizialmente dal Def. In questo caso, l’aumento del costo dei materiali avvenuto nell’ultimo anno ha frenato enormemente la realizzazione di molte opere pubbliche, facendo “saltare” molti obbiettivi previsti dal Pnrr.

In base ai contenuti di questo articolo, potrebbero interessarti i seguenti argomenti:

Sbircia la Notizia Magazine unisce le forze con la Adnkronos, l'agenzia di stampa numero uno in Italia, per fornire ai propri lettori un'informazione sempre aggiornata e di alta affidabilità.

Cronaca

Il tempo migliora, entro il weekend picchi temperature sopra i 30 gradi

Pubblicato

il

Prossima settimana 12-18 giugno potrebbe essere piovosa

alternate text

Ancora qualche temporale sull’Italia, ma andiamo incontro a un periodo meno turbolento in cui il tempo migliora e le temperature supereranno i 30 gradi. Un potente ciclone simil-tropicale con maltempo sulle Isole Azzorre, un campo di alta pressione stabile tra Inghilterra, Scozia e Norvegia: l’Europa è ribaltata.

Mattia Gussoni, meteorologo de iLMeteo.it, conferma che un profondo ciclone si è formato laddove normalmente abita l’Anticiclone delle Azzorre: sono in atto da giorni piogge torrenziali sull’Atlantico, verso Canarie, Portogallo, parte della Spagna e del Marocco. Di contro sul Nord Europa viviamo un anticipo d’estate con molti bagnanti non abituati a questo clima mediterraneo alle alte latitudini.

Un’Europa capovolta che nel corso dei prossimi giorni vedrà ancora qualche temporale sul nostro Paese, anche se andiamo incontro a un periodo meno turbolento. Nonostante la lontananza dell’anticiclone delle Azzorre e la timidezza dell’anticiclone africano, sono previste infatti giornate più soleggiate, rispetto al ponte del 2 giugno e all’inizio di questa settimana instabile e temporalesco. In particolare, fino a sabato troveremo condizioni in prevalenza soleggiate al mattino e qualche temporale a ridosso dei rilievi nel pomeriggio; poi domenica il tempo potrebbe essere un po’ più variabile con qualche scroscio più frequente, anticipo della nuova settimana 12-18 giugno prevista al momento più piovosa.

Sono proiezioni per la prossima settimana da confermare, ma pare che si possa ripresentare la ‘Palude Barica’, cioè l’assenza di un solido campo di alta pressione sull’Italia: con la Palude Barica, condizione meteo che abbiamo già vissuto nelle ultime settimane, non sarebbero da escludere nuove piogge a tratti anche intense.

Godiamoci dunque intanto il miglioramento, con massime oltre i 30°C nel weekend e prevalenza di sole. Poi, per la prossima settimana incerta ci ripenseremo: magari i modelli meteorologici smentiranno la tendenza e potremo andare al mare o in montagna sereni, con la chiusura delle scuole e l’estate vera che si avvicina: il 21 giugno comunque vada ci sarà il solstizio e milioni di italiani lo vorranno festeggiare con il solleone.

Oggi, mercoledì 7 giugno – Al nord: temporali sulle Alpi, in Emilia occidentale e sul Piemonte, soleggiato altrove. Al centro: instabilità pomeridiana sui rilievi. Al sud: a tratti molto instabile, specie in Calabria.

Domani, giovedì 8 giugno – Al nord: temporali sulle Alpi, più rari in pianura. Al centro: instabile sugli Appennini, soleggiato altrove. Al sud: qualche rovescio residuo, ma più soleggiato.

Venerdì 9 giugno – Al nord: temporali sparsi al Nordovest e poi sul Triveneto, temperature in aumento. Al centro: più instabile sulla fascia adriatica. Al sud: in prevalenza soleggiato.

Tendenza: temperature in aumento e cielo più soleggiato.

Continua a leggere

Ultima ora

Siracusa, omicidio a Pachino: uomo ucciso a coltellate

Pubblicato

il

E' accaduto nella notte in via Garibaldi


Omicidio nella notte a Pachino. La vittima è un cittadino straniero che risiedeva nel centro in provincia di Siracusa e che, secondo le prime informazioni, sarebbe stato colpito da diverse coltellate al torace.

A dare l’allarme sono stati alcuni cittadini. L’aggressione mortale è avvenuta in via Garibaldi. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. Sulla vicenda indagano i carabinieri, che hanno acquisito i filmati delle telecamere degli impianti di videosorveglianza della zona.

Continua a leggere

Economia

Integratori alimentari usati da 30 milioni di italiani, un mercato da 4 miliardi di euro

Pubblicato

il

Italiani sempre più attenti alla propria salute

alternate text


In Italia 30 milioni di persone utilizzano integratori alimentari, in leggera prevalenza donne e adulti nella fascia d’età 35-54 anni. E si tratta di un consumo consapevole: 8 su 10 hanno una conoscenza corretta dei prodotti che scelgono. Sono alcuni dati di un’indagine realizzata dal Future Concept Lab, per Integratori & Salute, l’associazione che rappresenta il comparto in Italia e che è parte di Unione Italiana Food. Un comparto in ascesa, che nel 2022 ha superato i 4 miliardi di euro di fatturato e punta forte su digitalizzazione e sostenibilità.

Dall’indagine emerge che gli italiani sono sempre più attenti alla propria salute: per il 64% è infatti il primo valore che indirizza le proprie scelte, presenti e future. Per preservare il proprio benessere, tra le ‘buone regole’ acquisite da una parte significativa della popolazione italiana, al primo posto c’è un equilibrato regime alimentare (29,8%), seguito dal ritagliarsi pause di relax (21,7%) e da un’attività fisica costante (20,8%). La strada per il benessere passa, dunque, per l’adozione di modelli alimentari corretti e sani: oggi quasi 6 italiani su 10 (58,3%) prestano attenzione a ciò che mangiano più che in passato; il 22,6% segue precise regole alimentari e solo 2 italiani su 10 (19,6%) mangiano ciò che capita.

Dallo studio condotto emerge che, nell’ultimo anno, il 73,3% degli italiani (soprattutto fra i 35 e i 54 anni e con una leggera prevalenza delle donne) li ha utilizzati almeno una volta e più di 8 italiani su 10 (82,8%) li hanno usati nel corso della propria vita. In generale, i nostri connazionali vedono gli integratori come un ‘buon aiuto per tutti’ (71,3%), ma anche come ‘un supporto per mangiare sano e fare movimento’ (71,3%) e per ‘sostenere il benessere psicofisico’ (64,5%). L’importanza degli integratori viene rimarcata dagli italiani in particolare per alcune funzioni. In primo luogo, per sostenere le difese immunitarie (30,1%), come complemento energetico (26,3%) e come aiuto per le ossa e le articolazioni (24,4%). Ma anche per integrare diete vegane e vegetariane (22%), per normalizzare l’intestino (22%), per aiutare la digestione (20,8%) e migliorare i problemi d’insonnia (20,2%).

Continua a leggere

Cultura

Premio Strega Giovani 2023 ad Ada D’Adamo per ‘Come d’aria’

Pubblicato

il

Oggi la votazione per la Cinquina

alternate text


Ada d’Adamo, con il romanzo ‘Come d’aria’ (Elliot), morta lo scorso 1 aprile a 55 anni, è la vincitrice della decima edizione del Premio Strega Giovani. La vincitrice è stata annunciata da Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci, durante l’evento condotto da Loredana Lipperini che si è svolta al Mann – Museo Archeologico nazionale di Napoli, diretto da Paolo Giulierini. Hanno partecipato, prestando la loro voce ad alcuni brani tratti dai libri candidati, Giovanna Sonnino e Giuseppe Tantillo, attori della serie ‘Mare fuori’, e il produttore Michele Zatta.

È stato Andrea D’Angelo, vicepresidente di Strega Alberti, a consegnare il premio ad Alfredo Favi, marito della scrittrice scomparsa. Quello di Ada d’Adamo, con 83 preferenze su 503 espresse, è stato il libro più votato da una giuria di ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni provenienti da 91 scuole secondarie superiori distribuite in Italia e all’estero. Al secondo e terzo posto si sono classificate Rosella Postorino, autrice di ‘Mi limitavo ad amare te’ (Feltrinelli), con 64 voti, e Carmen Verde, autrice di ‘Una minima infelicità’ (Neri Pozza), con 60 voti. I tre libri ricevono un voto valido per la designazione dei finalisti al Premio Strega.

La votazione per la Cinquina avrà luogo oggi, mercoledì 7 giugno, al Teatro Romano di Benevento, dove gli autori candidati tornano di nuovo a presentarsi in omaggio alla città dello storico sponsor che ha dato il nome al blasonato riconoscimento fin dalla fondazione, il Liquore Strega Alberti. La cerimonia avrà inizio alle ore 18.30 con la conduzione di Stefano Coletta e la regia di Renato Giordano. L’evento è visibile in diretta streaming su Rai Play.

Durante l’evento è stato assegnato ex aequo anche il Premio Leggiamoci 2023 Fiction for Future alle studentesse: Irene D’Onghia, per il racconto grafico ‘Siamo a casa, Paul’; Anita Elsa Carosi, per il testo narrativo ‘Il mio racconto’; Flavia Nastro, per il racconto grafico ‘La natura digitale’.

Alle vincitrici va un premio in denaro offerto da Bper Banca e una penna artigianale in legno realizzata da Sygla; parteciperanno inoltre alla scrittura collettiva dell’Erbario per la città del futuro, libro guida realizzato dall’associazione di trasformazione culturale Riverrun hub, e al workshop del festival 42 gradi, idee sostenibili, organizzato dalla libreria Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie.

Continua a leggere

Cronaca

In un anno sequestrate oltre 8mila tonnellate di alimenti irregolari

Pubblicato

il

E' il frutto dell’intensa attività sviluppata dal Nas, d’intesa con il ministero della Salute, sulla base dei dati diffusi nella “Giornata mondiale della sicurezza alimentare”, che si celebra oggi


In un anno sono state sequestrate oltre 8mila tonnellate di alimenti irregolari, sono state eseguite circa 27mila ispezioni nei confronti dell’intera filiera agroalimentare, rilevando irregolarità in oltre 10mila strutture ispezionate (il 37%). E’ il frutto dell’intensa attività sviluppata dal Nas, d’intesa con il ministero della Salute, sulla base dei dati diffusi nella “Giornata mondiale della sicurezza alimentare”, che si celebra oggi. Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, attraverso l’azione giornaliera sull’intero territorio nazionale, da oltre 60 anni è impegnato nell’attenta vigilanza del settore alimentare per il rispetto delle norme a tutela della salute dei cittadini.

Controlli che, nell’ultimo anno, hanno consentito di sottrarre dalle tavole degli italiani oltre 8mila tonnellate di alimenti irregolari a causa di ignota provenienza, pessime condizioni igienico-sanitarie, stoccaggio in ambienti non adeguati, presenza di evidenti segni di alterazione o con date di scadenza superate, per un valore complessivo di oltre 34 milioni di euro. Nel corso dei controlli sono emerse 16.118 violazioni alle normative nazionali e comunitarie che disciplinano l’igiene e la sicurezza degli alimenti; arrestati tre operatori del settore alimentare (due veterinari addetti ai controlli della filiera delle carni e lattiero-casearia per corruzione ed abuso di ufficio, un titolare di un caseificio per furto di energia elettrica), sono stati segnalati 9.328 soggetti alle autorità competenti, di cui 772 denunciati all’autorità giudiziaria, e sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 126 milioni di euro. Sono 798 le strutture, per un valore complessivo di oltre 500 milioni di euro, chiuse per gravi irregolarità igienico-sanitarie ed autorizzative.

Continua a leggere

Economia

Lollobrigida: “Per la sicurezza alimentare aiutare i sistemi produttivi dei Paesi in via sviluppo”

Pubblicato

il

"L'Africa, oggi, ha il 60% dei terreni arabili del pianeta, eppure registra una enorme insicurezza alimentare" ha detto il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste

alternate text

“Il problema della sicurezza alimentare si fa sempre più forte, anche a causa di pandemie o di conflitti, come quello russo-ucraino. Per risolvere questo problema dobbiamo valorizzare sistemi produttivi in aree che, pur avendo grandi potenzialità, vedono poco utilizzato il loro patrimonio. L’Africa, oggi, ha il 60% dei terreni arabili del pianeta, eppure registra una enorme insicurezza alimentare. Dobbiamo aiutare queste popolazioni a sviluppare un sistema di produzione che metta in connessione le proprie potenzialità garantendo un sistema di qualità in termini di alimentazione”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, intervenendo al convegno sulla sicurezza alimentare al Campus universitario di Cesena.

Dopo quella di Napoli, lo scorso 27 maggio, questa rientra nelle tre giornate che il ministro ha deciso di coordinare per approfondire il tema della sicurezza alimentare in termini non solo quantitativi ma qualitativi. “Lavoriamo su un piano di internazionalizzazione dei nostri prodotti, che veda la possibilità di promuoverli attraverso un’adeguata organizzazione della distribuzione. Con le Nazioni in via di sviluppo, vogliamo creare delle partnership che permettano alle nostre aziende di lavorare con le imprese locali, portando conoscenze, formazione e tecnologia italiana. In questo processo, il mondo universitario non può che essere protagonista” ha sottolineato Lollobrigida.

“L’Occidente può essere il docente principale e tornare a svolgere un ruolo nel sistema educativo in quelle aree, apportando quel valore aggiunto che può aiutare a risolvere il problema dell’alimentazione, far crescere il Prodotto Interno Lordo e l’economia sul piano più generale”, conclude il ministro Lollobrigida.

Continua a leggere

Esteri

Usa, spari durante cerimonia consegna diplomi in Virginia: 2 morti

Pubblicato

il

In una scuola superiore a Richmond. Almeno altre 12 persone hanno riportato ferite

Due persone sono morte, altre cinque sono rimaste ferite nel corso di una sparatoria avvenuta durante una cerimonia di consegna dei diplomi di una scuola superiore a Richmond, nello stato americano della Virginia. Le due vittime erano un diplomato della scuola superiore Huguenot e il padre dello studente. Almeno altre 12 persone hanno riportato ferite o sono state curate per attacchi di ansia e di panico. Due sospetti sono stati successivamente arrestati, ha annunciato il capo della polizia di Richmond, Rick Edwards, in una conferenza stampa.

Continua a leggere

Esteri

Diga Kakhovka distrutta, lo scambio di accuse Ucraina-Russia. Allarme Onu

Pubblicato

il

Guterres: "Monumentale catastrofe umanitaria"". E sottolinea: "E' un'altra devastante conseguenza dell'invasione russa"

alternate text

Scambio di accuse tra Ucraina e Russia per l’esplosione che ha distrutto l’importante diga Kakhovka sul fiume Dnipro, con i leader mondiali che hanno lanciato l’allarme di una catastrofe umanitaria e ambientale.

Decine di migliaia di persone sono state evacuate e le autorità russe nell’Ucraina meridionale occupata hanno dichiarato lo stato di emergenza , anche se in molti in Occidente hanno puntato il dito contro Mosca. “È evidente che si tratta di un’aggressione da parte russa per fermare l’offensiva ucraina a difesa del proprio Paese”, ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Ci troveremmo di fronte a un “nuovo livello di bassezza” se le forze della Russia di Vladimir Putin emergessero come responsabili dell’attacco alla diga, ha commentato il premier britannico, Rishi Sunak.

Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha definito il crollo della diga di Kakhovka “un’altra conseguenza devastante dell’invasione russa dell’Ucraina”, ma ha aggiunto di non aver accesso a informazioni indipendenti sulle cause del disastro. “Abbiamo tutti visto le tragiche immagini della monumentale catastrofe umanitaria, economica ed ecologica accaduta nella regione ucraina di Kherson… gli attacchi ai civili e alle infrastrutture civili devono cessare”, ha detto Guterres. Le agenzie Onu, ha aggiunto, si stanno coordinando con Kiev per la fornitura “di acqua potabile, compresse per la purificazione dell’acqua e altra assistenza critica”.

Mentre veniva convocata una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il capo dell’ufficio presidenziale di Kiev Andriy Yermak, ha chiesto che la Russia perdesse il suo seggio nell’organismo. L’Ucraina ha anche accusato la Russia di terrorismo di Stato davanti alla più alta corte delle Nazioni Unite. Durante l’incontro a New York, l’ambasciatore ucraino alle Nazioni Unite Sergiy Kyslytsya ha accusato Mosca di aver fatto esplodere “una bomba di distruzione ambientale di massa che ha portato al più grande disastro antropico in Europa degli ultimi decenni”. Kyslytsya ha parlato di un “atto di terrorismo ecologico e tecnologico”, aggiungendo che l’esplosione è stata “un altro esempio del genocidio della Russia contro gli ucraini”.

L’ambasciatore russo alle Nazioni Unite Vasily Nebenzya ha invece affermato che l’incidente è stato un “sabotaggio deliberato intrapreso da Kiev” e dovrebbe essere “classificato come un crimine di guerra o un atto di terrorismo”. La diga è stata utilizzata per un “crimine impensabile”. Secondo il ministero degli Esteri di Mosca, l’esplosione è stata un’azione pianificata e mirata dell’esercito ucraino come parte della sua controffensiva. Kiev non solo ha sparato contro la diga, ma ha anche innalzato il livello dell’acqua a un livello critico aprendo in anticipo una paratoia sul corso superiore del fiume Dnipro. Secondo l’accusa di Mosca, la rottura della diga danneggerebbe l’agricoltura e l’ecosistema della regione di Kherson e avrebbe ripercussioni sull’approvvigionamento idrico della Crimea.

La Crimea, annessa illegalmente dalla Russia nel 2014, riceve acqua dal Dnipro attraverso un canale. Mentre questo è stato temporaneamente prosciugato dopo il 2014, la Russia ha riaperto il canale verso la Crimea per l’irrigazione della penisola dopo l’occupazione della diga di Kakhovka.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto le affermazioni del Cremlino secondo cui Kiev avrebbe distrutto la diga, paragonando l’azione all’uso di un’arma di distruzione di massa. “Questo è il più grande disastro ambientale causato dall’uomo in Europa negli ultimi decenni”, ha dichiarato il presidente ucraino. ”La Russia è colpevole di brutale ecocidio”, ha scritto, affermando che ”ogni ulteriore commento è superfluo. Il mondo deve reagire”. E questo perché ”la Russia è in guerra contro la vita, contro la natura, contro la civiltà”. “La Russia deve lasciare la terra ucraina e deve essere ritenuta pienamente responsabile del suo terrore”, ha proseguito Zelensky dicendo che oggi ”è solo un altro giorno dell’aggressione russa”, un altro ”atto di terrorismo russo”.

Continua a leggere

Ultima ora

Giulia Tramontano, il punto sulle indagini: coltello, impronte e telecamere

Pubblicato

il

Si cercano conferme dopo i rilievi nella casa di Senago. Venerdì l'autopsia sul corpo della vittima

alternate text

Non solo la caccia al coltello utilizzato per uccidere Giulia Tramontano – con il sequestro di un intero ceppo – ma anche la ricerca di impronte digitali e di scarpe, macchie di sangue – copiose a detta del luminol – e l’esito dell’autopsia sul corpo della compagna di Alessandro Impagnatiello. E’ da tutti questi elementi che i carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche di Milano, che hanno lavorato per l’intera giornata nell’abitazione di Senago, cercano di aggiungere dettagli e conferme a quanto accaduto nell’appartamento di via Novella a Senago dove la giovane, al settimo mese di gravidanza, è stata uccisa dal compagno sabato 27 maggio.

Quella di ieri è stata una giornata di sequestri e rilievi, terminati attorno alle 22. Dopo l’abitazione, esaminata per oltre 7 ore, i militari in serata hanno effettuato accertamenti nel garage e nella cantina al piano interrato, in cui il barman 30enne ha confessato di aver nascosto il corpo di Giulia, prima di gettarlo in un’intercapedine dietro a dei box a qualche centinaio di metri di distanza, in via Monte Rosa. Gli accertamenti – a quanto si apprende – hanno dato esito positivo: sono state repertate diverse tracce ematiche, il ceppo di coltelli indicato da Impagnatiello e una pellicola trasparente, compatibile con quella utilizzata, tra l’altro, per avvolgere il cadavere.

Oggi inizieranno le analisi alla ricerca di impronte che possano dare conferme alla versione del reo confesso oppure raccontare un’altra storia di quanto accaduto nell’abitazione, poi lungo le scale fino alla cantina e poi al garage. E sarà anche il corpo di Giulia, l’autopsia è in programma venerdì, a raccontare al personale di Medicina legale se la giovane si è difesa, quante volte è stata colpita e quando è stata uccisa e abbandonata in via Monte Rosa, a circa 500 metri dalla casa in cui viveva.

Giulia Tramontano con un cappello da spiaggia, Alessandro Impagnatiello che l’abbraccia sorridente, alle loro spalle il mare: è la fotografia, stampata in grandi dimensioni e appesa al muro dell’appartamento dove la coppia viveva. Lo scatto è stato illuminato dai carabinieri.

Una fotografia a cui lo stesso Impagnatiello faceva riferimento nei messaggi whatsapp inviati a Giulia nei giorni successivi all’omicidio, per sviare – secondo gli inquirenti – le indagini sulla scomparsa della 29enne. “Prima in casa continuavo a guardare la nostra foto di Ibiza”, quella di cui “abbiamo fatto il quadro”, scriveva il barman all’utenza di Giulia la sera del 29 maggio, due giorni dopo averla uccisa. “So che non sono stato un fidanzato ideale negli ultimi mesi, ti ho mancato di rispetto”, proseguiva Impagnatiello, arrivando a pregare Giulia, già morta: “Dicci solo che stai bene. Dicci solo che sei fuggita in qualche paese lontano per buttare giù tutto. Solo questo, ti prego”. Poi, il giorno successivo: “L’ho messa come sfondo comunque”. La coppia era stata in vacanza a Ibiza ad aprile, poco più di un mese prima dell’omicidio.

Intanto emerge che Impagnatiello e la madre Sabrina Paulis sarebbero andati in un bar a qualche decina di metri dal luogo dove è stato trovato il corpo senza vita della vittima per chiedere informazioni sulla presenza di telecamere all’esterno del locale. Domande poste il lunedì, due giorni dopo la morte di Giulia quando della ragazza non si avevano ancora notizie, ma il suo cadavere era nascosto nella cantina dell’abitazione di Senago. Lo avrebbe confermato agli investigatori il gestore del locale.

L’elemento investigativo è uno dei tanti che deve essere valutato per scongiurare la presenza di complici in una fase successiva al delitto, ossia quando il 30enne ha nascosto il corpo della fidanzata e poi ha ripulito l’intero appartamento di Senago. Quella richiesta, per chi all’oscuro dell’omicidio, può essere letta proprio come un tentativo di cercare immagini che potessero immortalare Giulia e magari un suo allontanamento volontario, una volta scoperto il tradimento. “Non c’è nessun nuovo indagato” spiegano dalla procura.

La verità, agli occhi del reo confesso Alessandro, è ben diversa: Giulia era già morta sabato 27 maggio, quindi dopo il tentativo di bruciare il corpo – e forse alcuni suoi oggetti come il passaporto (mai trovato) – la trascina in cantina, poi nel garage, prima di abbandonarla in via Monte Rosa. Per gli inquirenti, l’aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo, l’intento del barman – descritto come un narcisista e un manipolatore – “era prima di simulare una sparizione della giovane, quindi di fingere un suicidio, laddove il suo corpo fosse stato trovato”.

Continua a leggere

Esteri

Diga Kakhovka, Usa: “Molti morti”. Kiev: “Soldati Russia travolti”

Pubblicato

il

La Casa Bianca: "Non sappiamo con certezza cosa sia successo". Migliaia di civili in fuga

alternate text


Gli Stati Uniti ritengono che “potrebbero esserci molti morti” dopo la distruzione della diga di Kakhovka in Ucraina, nella regione di Kherson. Migliaia di persone sono state costrette a lasciare le proprie case per le inondazioni e molti altri civili sono a rischio in una regione già duramente colpita dalla guerra. Gli Stati Uniti “non possono dire con certezza cosa sia successo”, ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby riferendosi alla distruzione della diga e aggiungendo che ci sono stati “danni significativi causati da un’esplosione”.

Gli Stati Uniti “non sono ancora giunti a una conclusione definitiva”, ha detto ancora Kirby. “Stiamo cercando di raccogliere informazioni, ma è abbastanza chiaro che la distruzione deliberata di infrastrutture civili non è consentita dalle leggi di guerra”, ha aggiunto, mentre fonti di intelligence – secondo la Nbc – hanno attribuito la responsabilità del disastro ai russi. Le autorità ucraine, che controllano la riva destra superiore del Dnipro, nelle prime ore dopo l’evento non hanno segnalato vittime. Mancano, però, informazioni sulla situazione nei territori occupati.

Mentre Kiev e Mosca si accusano a vicenda, i media Usa fanno riferimento ad immagini satellitari che evidenzierebbero danni strutturali presenti sulla diga prima dell’esplosione. Non è possibile escludere, quindi, la tesi relativa ad un cedimento legato magari alla mancanza di manutenzione della struttura, controllata da mesi dai russi.

Da parte ucraina arrivano le testimonianze di militari presenti nell’area della diga. Il capitano Andrei Pidlisnyi afferma alla Cnn che, quando si è verificato il collasso, “nessuno sul lato russo è stato in grado di fuggire. Tutti i reggimenti che i russi avevano su quel lato sono stati travolti”, dice facendo riferimento ad un quadro che le forze di Kiev avrebbero osservato anche con l’ausilio di droni.

“Attorno alle 3 del mattino” di martedì “il nemico ha fatto saltare la centrale idroelettrica per alzare il livello dell’acqua che bagna in particolare la sponda sinistra del fiume Dnepr con l’obiettivo di rendere impossibile una futura avanzata delle forze armate ucraine”, afferma ancora. “La sponda sinistra è più bassa rispetto alla destra, quindi viene inondata più facilmente. Bisogna considerare che le posizioni del nemico non sono solo trincee, ma anche normali abitazioni civili in cui” i soldati russi “si sono stabiliti”. Secondo Pidlisnyi, unità russe potrebbero essere state sorprese dall’azione, tenuta segreta da altri reparti di Mosca.

Continua a leggere

Articoli recenti

Post popolari

Il contenuto di questa pagina è protetto.