“Venezia è una città che è nata sostenibile, prima di tutto perché doveva pensare alla sua sopravvivenza fisica, tutte le tecniche usate per costruire i palazzi nei secoli sono state pensate per durare nel tempo, dunque per capire che cos’è la resilienza bisogna imparare da Venezia”. Così Renata Codello, segretario generale di Fondazione Cini, è intervenuta durante il convegno “Le nuove città, resilienti e sostenibili”, organizzato da Snam nell’ambito della 17ma Mostra Internazione di Architettura, all’Arsenale di Venezia.
“A Venezia – ha continuato Codello – si costruiva recuperando materiali perché i trasporti erano costosi e difficili, e quindi la città è un esempio perfetto di economia circolare: costi contenuti, chilometro zero e lunga durata dei progetti”. “L’obiettivo è trovare in edifici antichi nuove vocazioni per nuove destinazioni d’uso – ha concluso Codello – un buon esempio è quello delle Vatican Chapels, nel bosco della Fondazione Cini, che dimostrano come il rapporto tra antico a moderno rende migliori e funzionali le costruzioni. Serve pensare in una dimensione lunga, che includa da un lato la tradizione storica dell’architettura e dall’altro il supporto delle scienze umanistiche”.

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