Cultura
Il Premio ‘Arte Sostantivo Femminile 2024’ a 9...
Il Premio ‘Arte Sostantivo Femminile 2024’ a 9 donne, per il loro impegno verso un futuro migliore
Nella Sala delle Colonne della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, conferito a figure che si sono particolarmente distinte nel panorama artistico, culturale e imprenditoriale, nazionale e internazionale
Si è svolta nella Sala delle Colonne della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, la cerimonia di premiazione del 16mo Premio 'Arte: Sostantivo Femminile'. Il riconoscimento, ideato dall’Associazione A3M – Amici dell’Arte Moderna a Valle Giulia, mecenati della Galleria Nazionale - diretto da Maddalena Santeroni, per l’edizione 2024 ha assegnato nove premi, anziché i tradizionali otto, a figure che si sono particolarmente distinte nel panorama artistico, culturale e imprenditoriale, nazionale e internazionale.
"L’arte ha il potere unico di riuscire a celebrare ed esprimere il concetto di diversità in molteplici modi – ha commentato la presidente dell’Associazione A3M Maddalena Santeroni – attraverso infinite possibilità di forme e narrazioni. Attribuire ogni anno, proprio nel nome dell’arte, il Premio a donne che, grazie alla loro unicità, si sono distinte in settori così diversi fra loro, significa per noi non solo premiarne il talento e l’impegno, ma anche contribuire a difendere i valori della diversità e dell’inclusione in una società che ci vorrebbe sempre più omologati".
Durante la cerimonia di premiazione, condotta dalla giornalista Roberta Petronio, ha ricevuto il riconoscimento di 'Signora dell’Arte' 2024, consegnatole da Luciano Tancredi, direttore editoriale del Gruppo Sae, la fumettista e illustratrice Bianca Bagnarelli: "Lavorando con le immagini, a lato delle parole, mi sento un po' impacciata nel fare discorsi. Allora mi limito a ringraziare chi ha voluto darmi questo premio, dando valore al lavoro fatto finora e che mi sprona a fare ancora di più, forse per meglio sentire di meritare il riconoscimento. Penso a tutte le illustratrici e le fumettiste che negli anni hanno profondamente influenzato il mio lavoro e ringrazio anche loro".
Simonetta Matone ha invece premiato Monica Biagiotti, Executive Vice President, Global Consumer Marketing and Sponsorships di Mastercard: "Priceless nasce dalla convinzione che nulla è più prezioso per la gente delle proprie passioni. Per questo abbiamo creato delle esperienze uniche, originali, nelle quali le persone possano sentirsi pienamente coinvolte. Molte di queste esperienze sono ambientate in meravigliosi luoghi d’arte, perché la grande arte è una fonte inesauribile di emozioni. Grazie a Priceless una platea vastissima di persone ha potuto 'vivere' in maniera sorprendente le opere e i siti più importanti del patrimonio artistico italiano e internazionale. Sono perciò molto orgogliosa e grata di ritirare a Roma, la mia città, un premio prestigioso come 'Arte: Sostantivo Femminile' e voglio rivolgere un ringraziamento speciale a tutte le donne di talento nel mondo della cultura, che contribuiscono con passione a curare e promuovere le arti".
Premiata anche il soprano di fama internazionale Eleonora Buratto: "Sono onorata di ricevere il premio Arte Sostantivo Femminile 2024, insieme ad altre signore che apprezzo e che si sono fatte valere nei loro rispettivi ambiti. Di questo riconoscimento, che negli anni passati ha già premiato amiche musiciste straordinarie, mi piace la provenienza dal mondo dell’arte moderna. È un forte segnale che i mecenati dell’arte inviano alla società civile affinché tutti insieme facciamo cadere barriere culturali, di genere e sociali. Ringrazio l’associazione degli Amici della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma per avermi voluta nel loro prestigioso albo d’oro". Le ha consegnato il premio Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro dell’Opera.
È stato, invece, Marco Franzelli, vicedirettore Rai1 Sport, a premiare la Presidente del Museo Egizio Evelina Christillin, prima donna in Italia dirigente sportivo con delega speciale alle Olimpiadi: "Ricevere un premio è sempre una gratificazione, oltre all’orgoglio che genera, e allo stimolo a fare sempre meglio; riceverlo come donna, e come piccolissima parte del movimento culturale femminile, raddoppia il valore di tutto. Grazie di cuore".
Flavia Mazzarella, presidente di Bper Banca, ha consegnato il premio alla scrittrice e sceneggiatrice Teresa Ciabatti: "Sono onorata di ricevere questo premio che valorizza le donne. A parole siamo avanti, nei fatti indietro. Il Premio Arte: Sostantivo Femminile si propone di accorciare la distanza sostenendo il lavoro artistico delle donne".È 'Signora dell’Arte' 2024 anche l’architetto e imprenditrice Carlotta de Bevilacqua, presidente e Ceo del gruppo Artemide: "La sensibilità delle donne sta nel saper unire, nel mettere insieme nella vita come nella professione condividendo spazi, ricerca, pensiero e creatività. Femminile è l'aver cura, che significa soprattutto riaffermare una visione. Le donne lavorano soprattutto per la lunga durata, per il domani". A consegnarle il premio, Giuseppe Di Piazza, responsabile editoriale del Corriere della Sera, edizione Roma, e scrittore.
Premiata dalla scrittrice Ludina Barzini, invece, Valeria Della Valle, linguista nonché prima donna a guidare il dizionario Treccani: "Arte, sostantivo, femminile: tre parole che sono state per tutta la vita al centro dei miei interessi e della mia ricerca, divisa tra storia dell’arte, storia della lingua italiana, storia della lingua al femminile. Mai avrei immaginato di poter ricevere un giorno un premio che nel titolo unisce le mie passioni e i miei affetti. E di riceverlo nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna, il luogo da cui tutto è partito. Che cosa desiderare di più? Solo poter dire 'grazie' in modo adeguato".
L’artista Marianna Masciolini, già “Signora dell’Arte” nel 2012, ha invece premiato il talento artistico di Francesca Leone: "Da artista, ho sempre cercato di fondere la mia passione per l’arte con il mio impegno verso l’ambiente attraverso l’uso di materiali di recupero. L’arte può essere una voce potente per sensibilizzare il messaggio sulla sostenibilità e sulla riqualificazione ambientale. Ricevere questo premio, è un momento molto bello per me perché lo considero un omaggio a tutte le donne che si impegnano per il raggiungimento dei propri obiettivi. Ringrazio la commissione del Premio Arte: Sostantivo Femminile per aver riconosciuto il mio lavoro e a tutti coloro che hanno supportato il mio viaggio artistico".
Il compositore e conduttore Francesco Antonioni ha, infine, consegnato il riconoscimento alla danzatrice e coreografa Francesca Pennini, fondatrice e direttrice artistica di CollettivO CineticO: "Sono profondamente commossa e onorata da questo premio, per il valore che ha, per il segno che porta e per i nomi di donne straordinarie che ha collezionato. Sono felice che il riconoscimento arrivi all’arte della performance e della danza sperimentale perché credo profondamente sia uno strumento poetico, politico e creativo di liberazione dei corpi e del pensiero che vi pulsa. Grazie". La 16ma edizione del Premio 'Arte: Sostantivo Femminile' è stata realizzata grazie al sostegno di Bper Banca e alla generosa collaborazione de La forza e il sorriso Onlus ed Enrico Coveri.
Cultura
Banca Ifis lancia progetto Ifis art per dare valore ad...
Nell’ambito della Biennale d’Arte 2024 di Venezia, Banca Ifis ha presentato Ifis art, progetto voluto e ideato dal Presidente, Ernesto Fürstenberg Fassio, atto a raccogliere tutte le iniziative realizzate dalla Banca per la valorizzazione dell’arte, della cultura, della creatività contemporanea e dei loro valori: dalla collezione d’arte al Parco Internazionale di Scultura, dal progetto di recupero dell’opera di Banksy e di restauro del Palazzo San Pantalon che la ospita, da Economia della Bellezza al sostegno di manifestazioni artistiche e culturali, da programmi di education a prodotti editoriali.
Cultura
‘Monte di Pietà’ alla Fondazione Prada esplora...
A partire dalla storia stratificata del palazzo settecentesco Ca' Corner della Regina
A partire dalla storia stratificata del palazzo settecentesco Ca' Corner della Regina, sede del Monte di Pietà di Venezia dal 1834 al 1969 e dal 2011 spazio permanente della Fondazione Prada, Christoph Büchel, artista svizzero noto per i suoi progetti concettuali e le sue grandi installazioni, ha costruito una complessa rete di riferimenti spaziali, economici e culturali con la mostra "Monte di Pietà", aperta al pubblico dal 20 aprile al 24 novembre 2024 in concomitanza con la Biennale Arte.
Il progetto di Büchel è un'approfondita indagine del concetto di debito come radice della società umana e veicolo primario con cui è esercitato il potere politico e culturale. Storicamente un crocevia di commistioni e scambi commerciali e artistici, Venezia è il contesto ideale per esplorare le relazioni tra questi temi complessi e le profonde dinamiche della società contemporanea.
"Monte di Pietà" si sviluppa come un’installazione immersiva che si articola nel palazzo di Ca' Corner e, in particolare, nel piano terra, mezzanino e primo piano nobile. Il progetto consiste in un banco dei pegni in fallimento basato sull’aspetto originale del Monte di Pietà di Venezia. In questo contesto è esposta l’opera "The Diamond Maker" (2020) che Christoph Büchel ha concepito come una valigia contenente diamanti realizzati in laboratorio. I diamanti sono il risultato di un processo fisico e simbolico di distruzione e trasformazione dell’intero corpus di opere in possesso dell’artista, comprese quelle create nel corso della sua infanzia e giovinezza così come quelle non ancora realizzate. Sono stati prodotti da Algordanza AG, un’azienda globale fondata in Svizzera nel 2004 che realizza diamanti della memoria.
"Monte di Pietà" incorpora nuove produzioni, riferimenti a installazioni realizzate in precedenza da Büchel, una selezione eterogenea di oggetti, opere d’arte storiche e contemporanee e documenti legati alla storia della proprietà, al credito e alla finanza, allo sviluppo di collezioni e archivi, alla creazione e al significato di ricchezza reale o artificiale.
L'antemprima del progetto si è svolto alla presenza di Miuccia Prada, presidente e direttrice della Fondazione. Hanno preso parte all’evento gli artisti Christoph Büchel, Sophia Al-Maria, Hans Berg, Sophie Calle, Maurizio Cattelan, Jamie Diamond, Michael Elmgreen, Cao Fei, Carsten Höller, Anne Imhof, Joep van Lieshout, Hito Steyerl e Francesco Vezzoli; gli architetti e designer Alejandro Aravena, Irma Boom, Carlo Ratti e Michael Rock; i curatori Francesco Bonami, Carolyn Christov-Bakargiev, Maya El Khalil, Alison M. Gingeras, Mark Godfrey, Udo Kittelmann, Sook-Kyung Lee e Kathleen Soriano; i presidenti e direttori di musei e istituzioni culturali Maria Balshaw (Tate Gallery), Philippe Bischof (Pro Helvetia), Nicholas Cullinan (British Museum), Cécile Debray (Musée national Picasso), Ann Demeester (Kunsthaus Zurich), Chris Dercon (Fondation Cartier), Elvira Dyangani Ose (MACBA Barcellona), Laurence des Cars (Musée du Louvre), Elena Filipovic (Kunstmuseum Basel), Maya Hoffmann (LUMA Foundation), Michael Govan (LACMA), Donatien Grau (Musée du Louvre), Sam Keller (Fondation Beyeler), Jörg Heiser (Institute of the Arts in Context), Tristram Hunt (Victoria and Albert Museum), Francesco Manacorda (Castello di Rivoli), Gianfranco Maraniello (Polo Museale del Moderno e Contemporaneo, Milano), Humberto Moro (Dia Art Foundation), Andrew Perchuk (Getty Research Institute), Susanne Pfeffer (Museum MMK Frankfurt), Andrea Viliani (Museo delle Civiltà, Roma), Mariët Westermann (Guggenheim Museum) e Rein Wolfs (Stedelijk Museum); le personalità del mondo dell’arte e della cultura come Sheikha Al-Mayassa, Sandra Brant, Roberto Cicutto, Lauren Cornell, Vincenzo De Bellis, Clément Delépine, Wendy Fisher, Henry R. e Marie-Josée Kravis, Gió Marconi, Almine Rech, Bernard Ruiz-Picasso, Raf Simons, Marc Spiegler e Paolo Zannoni.
Cultura
Jorit e il murale di Mariupol: “Lo distruggono? Era...
"Sono orgoglioso, ha acceso i riflettori sui bambini del Donbass"
"La distruzione del mio murales a Mariupol era una cosa programmata, quindi non mi ha sorpreso. Già mentre lo facevo sapevo che avrebbe avuto una durata limitata. Anzi, semmai è durato molto più di quanto era programmato, perché mi avevano detto che sarebbe andato via quasi subito. Forse, a questo punto, l'hanno fatto durare appositamente di più". A dirlo in un'intervista all'Adnkronos è lo street artist Jorit, che commenta i video e le immagini che circolano sui social e raffigurano l'inizio della 'distruzione' del murales che l'artista napoletano ha realizzato nella città di Mariupol. L'opera, che occupa l'intera facciata di un palazzo della città del sud - est dell'Ucraina, è stata al centro di molte polemiche: rappresenta il volto di una bimba del Donbass, con i colori della bandiera russa dipinti nelle iridi e circondata da due missili con la scritta Nato.
"Anche se ora verrà distrutto, il murale è sicuramente servito per accendere i riflettori e sollevare la questione - spiega l'artista, al secolo Ciro Cerullo -. Sono orgoglioso che si sia parlato dei bambini del Donbass e dei suoi cittadini, che sono esclusi da qualsiasi decisione politica, non vengono considerati proprio come entità, il loro volere è completamente escluso, come se non esistessero. Loro non vogliono stare con Kiev. Le opere d'arte a volte sono come degli incendi, il vento li diffonde e anche se vengono spenti sono comunque serviti a qualcosa". Ora che il murale non ci sarà più, "mi piacerebbe farne un altro, se ci saranno le condizioni. Ma è già stato molto difficile fare quello, l'abbiamo fatto in condizioni veramente precarie, abbiamo dormito in un rifugio con degli sfollati, in mezzo agli scarafaggi. Una cosa pesante, non so se sarebbe possibile farne un altro, ma se fosse possibile lo rifarei".
Infine, Jorit fa una riflessione più generale: "Colgo l'occasione per sottolineare che tutti i bambini nelle guerre dovrebbero essere sempre considerati -scandisce-. In questi ultimi anni di guerra leggevo che sono morti 220 bambini ucraini, e a Gaza nel giro di pochi mesi ne sono morti quasi 11mila. C'è come sempre un doppio standard: alcuni bambini sono più importanti di altri, alcuni vengono utilizzati per degli interessi geopolitici, altri non fanno testo ed è come se non esistessero. Questo non dovrebbe più accadere", è il monito di Jorit.