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Sarri, addio alla Lazio: da Anna Falchi a Osho, tifosi vip...

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Sarri, addio alla Lazio: da Anna Falchi a Osho, tifosi vip divisi su dimissioni

In molti ringraziano il tecnico per i due anni alla guida dei biancocelesti, ma c'è anche chi lo critica. E la notizia irrompe anche alla Camera

Enrico Montesano, Anna Flachi, Osho

Deputati, vip, sportivi, personaggi dello spettacolo. La notizia delle dimissioni di Maurizio Sarri da allenatore della Lazio irrompe tra i tifosi biancocelesti eccellenti. Da Anna Falchi a Osho, da Enrico Montesano ai tifosi della 'prima squadra della Capitale' nei palazzi della politica. Molti ringraziano il tecnico per le due stagioni e mezza alla guida della squadra, ma c'è anche chi è convinto che il passo indietro del tecnico toscano sia la soluzione migliore in un momento di crisi, con 4 sconfitte consecutive.

Montesano: "Sarri ha fatto bene, grande dignità, serviva una scossa"

"Le dimissioni dalla Lazio fanno onore a Sarri, che è un uomo che ha dignità e carattere. Credo abbia fatto la scelta giusta: serviva una scossa", dice all'AdnKronos Enrico Montesano. "Io personalmente -spiega il popolare attore romano, noto tifoso bianco bianco celeste- ritengo che Sarri sia un grande chef, di quelli che però hanno bisogno di ingredienti di grande qualità per fare un buon piatto. Noi, con gli ingredienti che abbiamo, leggi calciatori, abbiamo bisogno di un bravo cuoco che con gli ingredienti che ha faccia un bel primo alla gricia, una bella carbonara. Non dico che serve la Sora Lella, ma per intenderci, ci serve un gioco più casereccio ma che vada al sodo, più di sostanza".

"Noi non abbiamo i fuoriclasse del Bayern, dell'Inter, del Barcellona -aggiunge Montesano- E oggi, per fare tre competizioni, una parte di ragione forse ce l'ha anche Sarri. Ha fatto un gesto onesto. E per l'ambiente, credo abbia fatto bene".

Anna Falchi: "Futuro non roseo"

La notizia delle dimissioni di Sarri "mi ha lasciato abbastanza di stucco. Sinceramente non me l'aspettavo, anche se stamattina la sua decisione era già nell'aria. Sono molto dispiaciuta in un momento così di crisi per la Lazio: va via il nostro perno, il nostro grande Mister e, da 'sarrista' convinta quale sono, mi dispiace veramente tantissimo". Così all'Adnkronos Anna Falchi, attrice e conduttrice televisiva super tifosa laziale, confessando di vedere il futuro "non proprio roseo" per una squadra "già destabilizzata da come stanno andando le cose. Ora, con l'andata via del nostro mister - aggiunge - la vedo ancora peggio".

Secondo Falchi, "sarà difficile rimpiazzare Sarri: sto sentendo i nomi che girano - dice - e sembra si stia puntando su un ex giocatore della Lazio per un fatto anche affettivo, una cosa questa che sembra un po' emulare l'idea che ha avuto la Roma prendendo De Rossi. Tra i nomi che girano - aggiunge - quelli di Klose e Rocchi ma non ci sono ancora certezze. Vedremo".

Osho: "Sarri sopravvalutato ma prossima vignetta sarà per Lotito"

Federico Palmaroli, alias Osho, tifoso biancoceleste e autore di una celebre vignetta che ne esaltava i momenti più elettrizzanti durante il campionato, commenta all'Adnkronos la giornata speciale. "Spero che alla fine ci possa essere un momento in cui finalmente non saremo più ostaggi di questa proprietà. Perché sì, Sarri a me non è mai piaciuto e mai ne ho fatto mistero, ma il principale responsabile di tutta questa situazione che si è venuta a creare è la società e la vignetta che farò (Guarda la vignetta) per l'occasione avrà come protagonista proprio il presidente Lotito", afferma.

Il santone Osho che, curiosamente vestito in biancoceleste si chiedeva 'Ma 'sta Lazio?', è, per Federico Palmaroli una vignetta "che ciclicamente si può riproporre, perché anche quest'anno abbiamo visto momenti eclatanti". Ma oggi è altro. Oggi la parabola discendente si chiude, forse, con l'addio dell'allenatore e l'amarezza per sconfitte pesanti. "Sarri pensavamo fosse quell'allenatore poco aziendalista che si mettesse un po' di traverso rispetto alle scelte della società, che chiedesse i giocatori che voleva, che si imponesse da questo punto di vista, cosa che non è avvenuta - continua Palmaroli - Si è lamentato del mercato quando era ormai troppo tardi, a gennaio non c'è stato alcun acquisto nonostante le necessità. Lì si sarebbe dovuto dimettere. Sarri non mi è mai piaciuto, il suo gioco mitizzato l'ho visto al massimo in tre partite, per me è un allenatore sopravvalutato".

Er Faina: "Flop Lazio colpa della società"

"Secondo me quello che abbiamo visto quest'anno è un po' quello che è sempre stato. Non si vuole investire per far tornare grande la Lazio come era alla fine degli anni Novanta, manca sempre quel passo in più sul mercato, su alcune scelte a livello di organigramma, come potrebbe essere Lulic. Il Milan ha messo dentro Ibrahimovic, l'Inter Zanetti, figure per me capaci di dare tanto alla squadra. E' un upgrade che secondo me manca alla Lazio", commenta Damiano Coccia, influencer conosciuto come 'Er Faina'. "Credo che Sarri abbia sicuramente delle responsabilità quest'anno ma non è a lui tutto riconducibile - continua - Ha sbagliato qualcosa a livello di campo, degli errori sono stati fatti, ma come non è tutto suo il merito del secondo posto dello scorso anno, chiaramente non è tutta sua la colpa dell'attuale nono posto. Sappiamo tutti, però, che nel calcio non puoi mandare via sette, otto giocatori, fai prima a mandare via l'allenatore. Sarri oggi paga responsabilità in parte sue e parte del gruppo squadra. Chiaro che poi per lo più gli errori sono stati commessi dalla società, perché a gennaio non è stato preso neanche un giocatore".

Bruno Giordano: "Decisione di Sarri va rispettata"

"Sono sempre i risultati che decidono la sorte degli allenatori. Non conosco i motivi della decisione di Sarri, non conosco le problematiche all'interno della squadra. Il mister ha preso questa decisione forte che va rispettata", le parole di Bruno Giordano, bandiera biancoceleste.

"Credo che i tifosi della Lazio si aspettassero qualcosa di più da Sarri, soprattuto sotto il profilo della qualità del gioco -sottolinea Giordano-. I risultati sono stai un po' altalenanti ma non si può dire che abbia fatto male nel complesso". Sul nome del sostituto l'ex capocannoniere della Serie A dice: "Vorrei uno di provata fede laziale, Gregucci andrebbe benissimo".

Stefano Pantano: "Sarri si è preso responsabilità"

"Ho apprezzato il gesto di Sarri di dimettersi purtroppo dopo la sconfitta in casa con l'Udinese si era arrivati a un punto di non ritorno e il mister si è assunto le sue responsabilità. Ora mi auguro che chi è rimasto sappia reagire per salvare la stagione. C'è una semifinale di Coppa Italia da giocare e ancora 10 partite in campionato da onorare cercando di fare più punti possibili. Ora per la squadra non ci sono più scuse", dice l'ex campione di scherma e grande tifoso della Lazio Stefano Pantano.

"E' stata una stagione piena di alti e bassi -prosegue Pantano-. C'è stato un bel percorso in Champions League, con la qualificazione agli ottavi e la vittoria all'andata con il Bayern, in campionato sembrava che con le 4 vittorie di fila si fosse riaperto il discorso per la qualificazione in Champions, purtroppo in queste ultime settimane le cose sono precipitate e ci troviamo in questa situazione". Il campione del mondo di spada ha le idee chiare su chi possa sostituire il tecnico toscano: "Io fare una scelta in linea con quella fatta dalla Roma con De Rossi prendendo un ex giocatore che possa stimolare l'orgoglio dei giocatori e dare la scossa in questi ultimi due mesi di stagione. A me piacerebbe, anche se forse sono un po' influenzato dall'affetto che provo per lui, Angelo Gregucci".

Lazio Club Montecitorio

Dai vertici del Lazio Club Montecitorio, l'associazione che raduna gli onorevoli biancocelesti di ogni schieramento, arriva l'apprezzamento per il gesto del tecnico toscano, che ha rimesso il mandato nonostante il suo contratto prevedesse uno stipendio di 3,5 milioni di euro netti a stagione fino al prossimo anno. "La dimissione è un atto nobile, in un mondo dove normalmente nessuno si dimette. Ma non conosco il retroscena o le motivazioni", commenta con l'Adnkronos il deputato di Fratelli d'Italia e presidente del Lazio Club Montecitorio Paolo Trancassini.

"Certamente - osserva il questore della Camera - la Lazio è in un momento di crisi, probabilmente Sarri avrà ritenuto di dare una scossa all'ambiente. Se penso che qualche giorno fa ci giocavamo l'accesso ai quarti di Champions League contro il Bayern dopo una partita d'andata straordinaria, la situazione attuale non è bella. Però penso anche che la Lazio abbia tutti gli elementi per ripartire, abbiamo una semifinale di Coppa Italia da giocare, con la possibilità di conquistare ancora un trofeo".

Per Trancassini "c'è necessità di cambiare pagina e di avere consapevolezza dei propri mezzi per uscire da questa situazione". Complice della stagione opaca dei biancocelesti è anche la cattiva sorte, secondo il deputato di Fdi: "La Lazio è stata sfortunata: se per esempio entrava il gol di Immobile col Bayern, era tutta un'altra partita...".

Non nasconde la sua delusione Giorgio Mulè, vicepresidente azzurro della Camera, ma anche grandissimo tifoso biancoceleste. "L'addio di Sarri? Sto a lutto, è inutile girarci intorno, non dovevamo essere noni in classifica, né dovevamo uscire dalla Champions... Abbiamo perso male a Monaco, abbiamo perso male ieri sera -ammette interpellato dall'AdnKronos- . Ora tocca al presidente Lotito tirare fuori dal cilindro il coniglio, anzi, meglio, l'aquila...". "Non mi permetto certo di dare consigli, vedrà lui cosa c'è sul mercato, Klose e Rocchi sono due nomi che circolano, due nomi che offrono ampie garanzie, ma tocca al patron, io chiedo di vivere questo momento in silenzio...".

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Spettacolo

Depeche Mode a Milano, notte grandiosa che attraversa...

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Al Forum di Assago la band britannica regala due ore di show con pezzi del nuovo album come 'Ghosts again' e 'Wagging Tongue' ed evergreen come 'Enjoy the Silence', 'Stripped' e 'Just Can't Get Enough'

I Depeche Mode in concerto a Milano (AdnKronos)

I Depeche Mode tornano a Milano e il Forum di Assago si trasforma in un santuario per gli appassionati di musica quando la leggendaria band elettronica onora il palco per un concerto che celebra una carriera di oltre quattro decenni. A differenza di altre band coeve ancora in attività, il duo inglese non ha mai imboccato la via del revival nostalgico, con il pubblico in costante attesa delle hit del periodo d'oro ma in tutti questi anni ha saputo essere ancora rilevante. L’ultimo album ‘Memento Mori’ è qui a testimoniarlo, degno capitolo di una discografia a dir poco eccezionale, che è entrata in risonanza con un pubblico multigenerazionale di ogni latitudine nel mondo, come i biglietti inceneriti in poche ore dell’intero tour italiano dimostrano.

L'atmosfera all'interno del Forum di Assago è quella delle grandi occasioni quando le luci si abbassano e le note solenni di ‘My Cosmos Is Mine’ iniziano a risuonare. Non fa in tempo a salire sul palco, accolto da un boato di applausi, che Dave Gahan, osannato frontman, ancheggia e seduce gli spalti, con presenza e movenze ormai iconiche, come l'aura mistica del più defilato (ma non per questo meno presente) Martin Gore, unici superstiti della formazione originale dopo l’improvvisa scomparsa del compianto Andy Fletcher, avvenuta nel 2022, quando il profetico titolo dell’album, in quel momento non ancora uscito, era già stato deciso.

Il duo sembra più affiatato che mai, con un’intesa ormai cementata dal secondo anno consecutivo di tour mondiale che aveva già toccato l’Italia con le date negli stadi del 2023. Intesa sul palco che scaccia definitivamente i timori di chi li dava per spacciati e temeva il loro scioglimento dopo la scomparsa di 'Fletch', da sempre discreto collante e paciere tra le ingombranti personalità del frontman Dave e dell’autore Martin. Sui ritmi pulsanti di ‘Wagging Tongue’ eccoli intonare la loro 'musica per le masse'. Anche stavolta basta poco alla band di Basildon per infiammare il Forum, alternando pezzi del nuovo lavoro discografico a brani evergreen. In oltre due ore di concerto, i pionieri dell’elettronica restituiscono al popolo milanese la stessa energia dell’estate scorsa. Stavolta però l'enfasi è triplicata.

Ogni brano della scaletta risuona profondamente con il pubblico, suscitando ora applausi ora cori. I Depeche Mode, con la loro ormai fedele e ultra-rodata formazione dal vivo, dominano il palco su cui troneggia una enorme ‘M’ e le video installazioni supervisionate dall’inseparabile e geniale fotografo-regista-amico-di-sempre, Anton Corbijn. La platea apprezza e ringrazia. Hit come ‘It's No Good’, ‘In Your Room’ e ‘Walking in My Shoes’ mostrano la caratteristica miscela della band di paesaggi sonori oscuri e atmosferici e groove contagiosi; seguono le classiche ‘Policy of Truth’ ed ‘Everything Counts’, che trasportano i fan indietro nel tempo. E poi ‘Precious’ e l’ultimo singolo 'Before We Drown’, a testimoniare l’evoluzione sonora e stilistica della band, dalle hit pop alle sonorità più complesse e dark di fine anni 90’ e degli anni 2000.

Segue un'affascinante performance acustica di ‘Strangelove’, cantata da Martin Gore, la cui tenera voce e l'arrangiamento essenziale aggiungono una nuova dimensione all'amato classico. Man mano che il concerto si sviluppa, la band si tuffa nel suo sterminato catalogo, spaziando dalla malinconica ‘Ghosts Again’ primo singolo dall’ultimo album, alla ipnotica ‘I Feel You’, fino alla minacciosa ‘A Pain That I'm Used To’ e alla pulsante ‘Behind the Wheel’, dedicata a Fletcher. Ciascuna canzone a dimostrare l'impareggiabile visione artistica della band, fatta di suoni sintetici e linee vocali che rimangono addosso per sempre, impreziosite dalle chitarre bluesy e minimaliste e dalle armonie vocali di Martin Gore.

Dave Gahan è in gran spolvero, tiene il palco come nessun altro e non sembra possibile stia per festeggiare 62 anni, con i suoi ormai iconici gilet, portati rigorosamente a petto nudo, le movenze sinuose e i tatuaggi che gli coprono braccia e petto. Lo show è un susseguirsi di inni anni ‘80 come ‘Black Celebration’ e ‘Stripped’, sempre cantate a squarciagola dai presenti, come in un rito liberatorio collettivo che culmina inevitabilmente con il capolavoro ‘Enjoy The Silence’ a chiudere la scaletta.

Ma è durante il bis che la magia raggiunge il suo apice, quando la band rientra con ‘Waiting for the Night’, seguita dai brani-monumento che tutti conoscono come ‘Just Can't Get Enough’ e poi l’ondata travolgente di braccia e mani che si piega, come da rito, al ritmo di 'Never let me down again'. E sembra davvero che non ci siano versi più adatti per congedare il pubblico. "Non voglio più tornare giù, non voglio più mettere i piedi a terra" urlano gli spettatori.

Sembra finita ma è solo un'illusione. La degna conclusione è sulle note dell'iconica ‘Personal Jesus’, il cui incedere contagioso e il ritornello-inno cantato all’unisono dal Forum sono il finale perfetto per una serata indimenticabile di musica eccezionale e ricordi che inevitabilmente ciascuno di noi ha legato a queste canzoni. La festa è rimandata a sabato, quando il duo farà il bis al Forum di Assago.

Ora le luci si accendono e la band saluta con un inchino. Resta un senso di euforia per le anime fortunate che hanno assistito alla trascendente performance della band britannica, portando con sé un’altra notte da custodire. Raramente si troverà infatti un fan del gruppo che ha visto solamente un concerto, anzi non è raro scovare persone che seguono ogni data per interi tour, sobbarcandosi spesso trasferte oltre i confini nazionali. Un’ulteriore testimonianza del potere duraturo della musica e dell'esperienza live dei Depeche Mode. (di Federica Mochi)

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Spettacolo

Subsonica, al via tour nei palazzetti

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Dal 3 aprile prossimo la band toccherà sette città italiane e svelerà live i nuovi brani dell'ultimo album 'Realtà aumentata'. Ad accompagnare la band nelle date nei palazzetti di Milano, Bologna e Torino ci saranno i due artisti torinesi Ensi e Willie Peyote. Il palco sarà largo oltre venti metri con 5 pedane autonome mobili che raggiungono 5 metri altezza

Subsonica, al via tour nei palazzetti

L’attesa è finita: dal 3 aprile prossimo i Subsonica fanno ritorno nei palazzetti italiani con il Subsonica 2024 tour. La tournée, prodotta da Live Nation, toccherà sette città e palasport nel mese di aprile 2024 e vedrà finalmente svelati live anche i nuovi brani del loro decimo album in studio 'Realtà Aumentata', uscito il 12 gennaio scorso. Si parte il 3 aprile a Mantova - con uno show che sarà preceduto dallo speciale soundcheck aperto 'Baci, abbracci e decollo kabuki', destinato a tutti i possessori del biglietto per il concerto - e si prosegue il 4 aprile al Forum di Milano, il 6 aprile al Zoppas Arena di Conegliano (Tv), l’8 aprile al Palazzo dello Sport di Roma, il 10 aprile all’Unipol Arena di Bologna, l’11 aprile al Nelson Mandela Forum di Firenze, per poi chiudere il 13 aprile all’Inalpi Arena di Torino.

Racconta la band: "'Realtà Aumentata' è un album che ha rinsaldato unanimemente il legame con i nostri e le nostre 'terrestri', come non succedeva da tempo. Pertanto, per fare spazio ai nuovi brani senza nulla togliere al nostro storico, suoneremo la scaletta più ampia e articolata di sempre". La produzione del live vede un approccio multidisciplinare in cui le varie tecnologie lavorano in sinergia, per raccontare attraverso forme inedite il mondo della band, esaltando l’identità di ciascuno dei cinque componenti. Su un palco largo oltre venti metri e di oltre quattro metri di profondità progettato da Jordan Babev - a cui poi si aggiungono schermi e fondale, per arrivare quindi a una profondità finale una decina di metri -, si nascondono 5 pedane autonome mobili che danno l’illusione di avere di fronte a sé un palco standard, ma che offrono incredibili possibilità di personalizzazione: i cinque componenti della band sono posizionati tutti sulla stessa linea, ma le pedane mobili si muovono fino a raggiungere i 5 metri di altezza.

La dimensione del distacco dal palco da una parte richiama il concept di 'Realtà Aumentata', dall’altra permette una visione interessante del concerto anche dalle tribune, ridefinendo così la visione canonica di uno show, spostando il focus dal centro della scena verso prospettive inconsuete e raramente considerate, esplorando ed ampliando la visione spaziale. Il collettivo torinese High Files ha curato e ideato tutta la parte visual del tour. Riccardo Franco-Loiri (Akasha), Tommaso Rinaldi, Niccolò Borgia, hanno realizzato i visual che contribuiscono a esaltare la componente luminosa come vere e proprie fonti di luce, stagliandosi su una massiccia presenza di ledwall che fa sia da cornice che da quadro, riempiendo la scena e portando il pubblico in un viaggio musicale fatto di potenza e stile che si alternano e si mescolano senza soluzione di continuità.

Il light e sound design, curato da Mister X, gioca con i fasci di luce usandoli anche come effetti speciali che illuminano volutamente i 5 artisti. Ad accompagnare la band nelle date nei palazzetti di Milano, Bologna e Torino ci saranno i due artisti torinesi Ensi e Willie Peyote: non è la prima volta che i due dividono il palco con i Subsonica, da sempre entusiasti di ospitare nei live altri esponenti della scena musicale contemporanea della loro città. I due rapper hanno collaborato in 'Realtà Aumentata' nel brano 'Scoppia La Bolla', pezzo presente in scaletta e che nelle date di Bologna, Firenze e Torino vedrà invece la presenza anche di Fabio Celenza, musicista e autore di doppiaggi parodistici comico-nonsense e che, per l'occasione, ha doppiato la band in una versione inedita della canzone.

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Pechino Express 2024, oggi ultima tappa in Vietnam:...

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Sarà una tappa davvero al limite, che metterà ancora una volta a dura prova la resistenza fisica e psicologica delle coppie in gara: i viaggiatori sono chiamati a percorrere una tappa ancora infinita, in corsa per 454 km, da Lao Cai a Dien Bien Phu

Costantino Della Gherardesca

Zaini in spalla e vento in faccia, come sempre. Ma stavolta anche pioggia battente. L’ultima tappa in Vietnam del viaggio lungo la Rotta del Dragone di Pechino Express – oggi, giovedì 28 marzo, in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now - si snoderà tra mille difficoltà, a partire dalle precipitazioni che renderanno tutto molto più faticoso. Sarà una tappa davvero al limite, che metterà ancora una volta a dura prova la resistenza fisica e psicologica delle coppie in gara: i viaggiatori sono chiamati a percorrere una tappa ancora infinita, in corsa per 454 km, da Lao Cai a Dien Bien Phu.

Dopo aver affrontato una nuova tappa non eliminatoria, al via si presentano: Fabio ed Eleonora Caressa a formare la coppia de “I Caressa”, poi Damiano e Massimiliano Carrara “I Pasticcieri”, Artem e Antonio Orefice “I Fratm”, Nancy Brilli e Pierluigi Iorio “I Brillanti”, Kristian Ghedina e Francesca Piccinini “I Giganti”, Maddalena Corvaglia e Barbara Petrillo “Le Amiche”, Estefania Bernal e Antonella Fiordelisi “Italia Argentina”. Ci sono anche Megan Ria e Maddalena Svevi, “Le Ballerine”, new entry della scorsa puntata e già inseritesi pienamente in clima gara.

In questa nuova puntata i concorrenti, provvisti solamente di uno zaino contenente una dotazione minima e di 1 euro al giorno a persona e in valuta locale, cominceranno il loro viaggio sotto il tempio sacro di Lao Cai, dedicato alla Dea madre del cielo, una delle quattro sante immortali del Vietnam. A inizio puntata sarà la coppia de 'I Pasticcieri', vincitori della terza tappa, a ricevere da Costantino Della Gherardesca la temuta busta nera che al traguardo decreterà se la puntata è eliminatoria o meno. Il percorso si snoderà tra strade tortuose e antiche tribù delle montagne del nord, portando i concorrenti a fare la conoscenza prima delle donne dell’antichissima etnia Hmong, vestite elegantemente con abiti unici coloratissimi confezionati da sarte incredibili, poi di quelle dell’etnia Black Tai, che secondo una secolare tradizione dopo il matrimonio non si tagliano più i capelli. Tra colpi di scena e sorpassi mozzafiato, le coppie raggiungeranno il primo traguardo intermedio, e i primi a firmare il libro rosso riceveranno l’immunità, con la garanzia di mettere in tasca un biglietto per il Laos.

Tra mille peripezie, ma anche incomprensioni e riconciliazioni, i viaggiatori raggiungeranno il tappeto rosso a Dien Bien Phu, sotto il glorioso monumento che celebra la grande vittoria dei Việt Minh contro i colonizzatori francesi. Qui si scoprirà quali coppie potranno richiudere gli zaini per partire in direzione Laos: la tappa sarà nuovamente non eliminatoria o qualcuno dovrà far ritorno a casa? La puntata è sempre disponibile on demand e visibile su Sky Go.

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