

Salute e Benessere
Fibrosi polmonari, diagnosi ancora difficile per pazienti con ‘fiato corto’
Rappresentano il 25-30% dell’attività pneumologica ospedaliera. Tuttavia, le fibrosi polmonari oltre al pesante impatto della diagnosi e della prognosi, sono gravate da un complesso e macchinoso iter diagnostico. Risultato? Non tutti i pazienti, con il tipico ‘fiato corto’, sono seguiti in Centri di eccellenza in grado di assicurare una presa in carico globale, una maggiore accessibilità alle diverse opzioni terapeutiche oggi disponibili e alle sperimentazioni cliniche. Per questo motivo sono necessarie una maggiore informazione ed educazione di qualità per pazienti, familiari e giornalisti. A tale proposito oggi a Roma, clinici, associazioni dei pazienti e istituzioni hanno incontrato i giornalisti nel corso di formazione professionale continua “Comunicare la fibrosi polmonare. Il racconto sui media e la convivenza con la malattia attraverso l’esperienza dei clinici e dei pazienti”, secondo appuntamento del progetto Be Informed – Accademia di formazione per i giornalisti di Boehringer Ingelheim. Il corso è promosso dal Master Sgp dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza con l’obiettivo di fornire ai professionisti dell’informazione le conoscenze, le novità, gli strumenti e gli elementi per informare e comunicare correttamente queste patologie respiratorie.
Riduzione della capacità di mobilizzare volumi d’aria durante gli atti respiratori, riduzione dell’ossigeno nel sangue con ipossiemia sotto sforzo o, nelle fasi più avanzate, a riposo: la fibrosi polmonare idiopatica è abbastanza rara, con una incidenza di circa 20 nuovi casi per anno su 100.000 maschi e 13 nuovi casi per anno su 100.000 femmine. Tuttavia, il riscontro è in aumento. Fattori di rischio sono l’età (età media d’insorgenza 65 anni), il sesso maschile, il fumo di sigaretta e l’esposizione a sostanze inalanti tossiche. La familiarità è documentabile in 1/5 dei casi.
“I meccanismi attraverso cui si sviluppa l’Ipf – spiega Venerino Poletti, professore di malattie dell’apparato respiratorio, Alma Mater Studiorum Università di Bologna – possono essere schematicamente riuniti in tre stadi: nella fase iniziale vi è una incapacità delle cellule staminali alveolari a ricostituire il polmone per senescenza. Tuttavia, nel tentativo di differenziarsi esse attivano molte vie molecolari che causano la comparsa, nel parenchima polmonare, di microaree fibrotiche (stadio II). Nello stadio più avanzato questi segnali biochimici e molecolari raggiungono le cellule staminali delle piccole vie aeree di conduzione (i bronchioli) che, del tutto normali, iniziano a proliferare causando la sostituzione del tessuto alveolare con tessuto fibrotico (stadio III). I pazienti con Ipf soffrono di dispnea prima da sforzo e poi a riposo lentamente ingravescente, di una tosse secca spesso difficilmente controllabile, di dita ‘a bacchetta di tamburo’”.
Se non trattata, la fibrosi polmonare evolve nell’insufficienza respiratoria in 4-6 anni dalla diagnosi. Complesso e macchinoso il percorso diagnostico basato sulla clinica, sulla presenza all’auscultazione dei tipici rumori di “foglie secche calpestate” (o velcro sounds) e su aspetti della Tac toracica e, quando necessario, della biopsia polmonare.
Attualmente – dettaglia una nota di Boehringer Ingelheim – sono disponibili farmaci in grado di ridurre il declino funzionale e di prolungare la sopravvivenza. Per questo è importante che i pazienti vengano seguiti in Centri di eccellenza, dotati di team multidisciplinare per la complessità della patologia e in grado di assicurare la partecipazione dei pazienti alle sperimentazioni cliniche di nuove terapie. Il trapianto di polmone è un’opzione riservata ai pazienti più giovani (meno dell’8% dei casi). Le fibrosi polmonari secondarie includono quelle conseguenti a malattie reumatiche infiammatorie sistemiche come le connettiviti e l’artrite reumatoide. In particolare, la sclerosi sistemica (SSc) o sclerodermia, malattia della ‘pelle dura’, è la connettivite che più frequentemente può manifestare un impegno polmonare tanto che rappresenta il 20% delle cause di morte in questo gruppo di pazienti.
“La diagnosi precoce è fondamentale in questi malati – sottolinea Dilia Giuggioli, professore associato di Reumatologia e direttore dell’Unità di Sclerodermia Aou di Modena-Reggio Emilia – per eseguire il prima possibile le terapie necessarie a rallentare l’evoluzione fibrotica della malattia, correlata non solo a una severa alterazione della qualità di vita ma anche a prognosi infausta. La malattia interstiziale polmonare (Ild) è presente in forma “mild” nell’80-90% dei pazienti e, secondo i dati del registro italiano della Ssc, Spring, un impegno polmonare risulta già evidente nel 20% delle forme precoci di malattia”.
“Il ‘fiato corto’ – ricorda Antonella Celano, presidente Apmarr Aps – racconta diverse cose: l’affanno della persona affaticata dall’impegno di trovare una diagnosi e un nome per una malattia rara; l’affanno dopo anni di ricerca, quando si giunge alla diagnosi tardivamente; l’affanno per veder riconosciuta la propria malattia e avere la cura appropriata; il fatto che si resta senza parole (e ci si sente più soli) allorché ci si rende conto che una malattia, nonché un’esperienza così invalidante, non trova spazio nelle pagine dei giornali. E allora non resta che prender fiato e parola, per raccontarne”.
Non solo i media e le associazioni dei pazienti, ma le stesse Istituzioni – conclude la nota – hanno un ruolo importante e devono essere chiamate a prestare maggiore attenzione a queste patologie, che interessano il più delle volte persone over 65 e già vulnerabili.
“Il 2021 è stato un anno cruciale per la tutela dei malati rari – commenta Fabiola Bologna, già deputata nella XVIII legislatura – oltre all’entrata in vigore del Testo unico sulle malattie rare, la legge n.175, il 16 dicembre l’Onu ha sancito, all’unanimità, l’approvazione della prima Risoluzione sulle malattie rare. Un segnale di attenzione è arrivato anche dalla stesura del Pnrr, presentato il 30 aprile 2021, con lo stanziamento di 50 milioni di euro per la ricerca sulle malattie rare e altri 50 milioni sui tumori rari. L’approvazione della legge 175 è stato un grande traguardo di questa legislatura, in quanto ha costruito una cornice normativa per la tutela di 2 milioni di malati e per le loro famiglie che da anni aspettavano un testo complessivo per il riconoscimento di principi e istanze dedicate”.
Salute e Benessere
Sanità: indagine Lega del Filo d’Oro, ‘circa metà degli italiani non sa che il 5×1000 è gratuito’

‘7 su 10 non è in grado di definirlo, il 47% ignora che non è alternativo all’8x1000’

Gli italiani affermano di conoscere il 5×1000, hanno però gravi lacune su questioni fondamentali. Migliorano le percentuali per i sostenitori della Fondazione Lega del Filo d’Oro, ma su alcuni aspetti ci sono ancora dubbi. Sono i risultati di una recente indagine condotta da Astra Ricerche per la Onlus, su un campione di mille italiani soggetti Irpef, che possono cioè indicare la destinazione del proprio 5×1000.
Solo il 41,2% dei connazionali sanno che destinare questa quota delle imposte sul reddito è gratuito per il contribuente: tra i sostenitori della Fondazione la percentuale sale al 55,7%. Rispetto al 36,1% degli italiani che sa correttamente definire il 5×1000, tra i donatori della Lega del Filo d’oro il valore è del 47,7%, ma la differenza è sostanziale sulla conoscenza che non è alternativo all’8×1000: lo sa appena il 34,7% del campione, ma quasi il doppio tra chi sostiene la Onlus (63,1%). Anche in questo target, meno della metà (41,3%) sa che non indicarlo non comporta una riduzione delle tasse, meglio però del 28% della popolazione generale.
L’indagine mostra che il divario aumenta quando si chiede se è stata fatta la firma per il 5×1000 nell’ultima dichiarazione dei redditi: solo il 61,5% ne è certo, il 20,2% afferma di non averlo indicato e il 16,2% non ricorda. Presso i sostenitori della Lega, ben il 91,7% ha firmato, non lo ha fatto l’1,9% mentre il 5.9% non ricorda.
Nulla cambia per il futuro: solo il 62,8% pensa di firmarlo, molto ampia la parte del ‘forse’ (24,8%). Tra le motivazioni: il 28% afferma di non essere interessato a indicare un destinatario, cosa strana vista l’ampia possibilità di scelta; il 23% ritiene che il proprio reddito sia talmente basso da implicare un 5×1000 infimo; ma, soprattutto, il 17% non sa bene come funziona, cosa fare; il 16% non ha avuto modo di individuare il beneficiario; il 15% teme costi aggiuntivi o una tassazione maggiore a proprio carico. Sono tutti aspetti che possono essere contrastati con una buona comunicazione. In controtendenza, infatti, i sostenitori della Fondazione, invece, hanno una maggiore intenzione di sottoscriverlo in futuro rispetto a quanto fatto in passato: 94,8% (solo lo 0,4% non intende indicarlo).
Tra i motivi per prendere in considerazione la Lega del Filo d’oro come beneficiario del 5×1000 – secondo l’indagine – spiccano: la trasparenza (33,8%), la chiarezza nel comunicare progetti e azioni a cui i fondi sono destinati (32,6%).
I proventi del 5 per mille garantiscono la crescente capillarità della presenza della Lega del Filo d’Oro sul territorio nazionale, grazie all’apertura di nuove Sedi e Servizi Territoriali: la Fondazione sta attualmente lavorando in Abruzzo per il recupero della casa dove ha vissuto, a San Benedetto dei Marsi (AQ), la sua fondatrice Sabina Santilli e dove nascerà un Centro Studi e Sede Territoriale, e nel Lazio per la realizzazione di un Centro Socio Sanitario Residenziale e Diurno. Inoltre, la Fondazione potrà continuare ad offrire percorsi educativo – riabilitativi personalizzati; a rafforzare ed ampliare i servizi già esistenti, garantendo gli alti standard qualitativi di sempre e potrà stringere ulteriori collaborazioni nell’ambito della ricerca, per migliorare la quotidianità di chi non vede e non sente attraverso soluzioni in ambiti come la comunicazione e le tecnologie assistive. Un grandissimo investimento, sostenuto anche dal 5 per mille, è il Centro Nazionale di Osimo, un polo di alta specializzazione recentemente inaugurato alla presenza del Presidente della Repubblica: il secondo lotto – che porta da 56 a 80 i posti residenziali – è stato completato e ora bisogna sostenerne l’operatività.
Destinare il 5 per mille alla Lega del Filo d’Oro è facile, basta mettere una firma nella casella dedicata al “sostegno degli Enti del Terzo Settore”, inserendo il codice fiscale 80003150424. Il 5 per mille è gratuito e non è alternativo all’8 per mille: si possono mettere entrambe le firme. E soprattutto destinare il 5 per mille alla Lega del Filo d’Oro cambia davvero la vita di chi non vede e non sente. Non costa nulla, ma vale tantissimo. Per ogni ulteriore informazione è possibile visitare il sito 5×1000.legadelfilodoro.it dove è disponibile e scaricabile una guida dedicata.
Salute e Benessere
Controlli Nas, in un anno sequestrate oltre 8mila tonnellate di alimenti

In un anno sono state sequestrate oltre 8mila tonnellate di alimenti irregolari, sono state eseguite circa 27mila ispezioni nei confronti dell’intera filiera agroalimentare, rilevando irregolarità in oltre 10mila strutture ispezionate (il 37%). E’ il frutto dell’intensa attività sviluppata dal Nas, d’intesa con il ministero della Salute, sulla base dei dati diffusi nella “Giornata mondiale della sicurezza alimentare”, che si celebra oggi. Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, attraverso l’azione giornaliera sull’intero territorio nazionale, da oltre 60 anni è impegnato nell’attenta vigilanza del settore alimentare per il rispetto delle norme a tutela della salute dei cittadini.
Controlli che, nell’ultimo anno, hanno consentito di sottrarre dalle tavole degli italiani oltre 8mila tonnellate di alimenti irregolari a causa di ignota provenienza, pessime condizioni igienico-sanitarie, stoccaggio in ambienti non adeguati, presenza di evidenti segni di alterazione o con date di scadenza superate, per un valore complessivo di oltre 34 milioni di euro. Nel corso dei controlli sono emerse 16.118 violazioni alle normative nazionali e comunitarie che disciplinano l’igiene e la sicurezza degli alimenti; arrestati tre operatori del settore alimentare (due veterinari addetti ai controlli della filiera delle carni e lattiero-casearia per corruzione ed abuso di ufficio, un titolare di un caseificio per furto di energia elettrica), sono stati segnalati 9.328 soggetti alle autorità competenti, di cui 772 denunciati all’autorità giudiziaria, e sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 126 milioni di euro. Sono 798 le strutture, per un valore complessivo di oltre 500 milioni di euro, chiuse per gravi irregolarità igienico-sanitarie ed autorizzative.
Salute e Benessere
Indagine Altroconsumo, promosse creme solari Spf 30 e 50+

Sono realmente protettive, sicure a più amiche dell'ambiente

L’arrivo dell’estate e delle belle giornate intensificano le occasioni di esposizione al sole i cui raggi possono essere molto nocivi, in assenza di una adeguata barriera protettiva. La crema solare è quindi un’alleata fondamentale per sdraiarsi al sole in sicurezza e i prodotti testati da Altroconsumo proteggono quanto promettono. Per aiutare nella scelta dei solari con il giusto fattore di protezione (Spf), adeguato al proprio fototipo, ovvero al tipo di pelle, anche quest’anno l’organizzazione di consumatori ha analizzato le creme Spf 30 e 50+, includendo sia prodotti usciti quest’anno sia prodotti testati negli anni scorsi ancora presenti sul mercato.
I dati emersi dal test sono incoraggianti – segnala una nota Altroconsumo – quasi tutti i prodotti sono stati promossi: risultano infatti efficaci e garantiscono la protezione promessa. Il parametro che pesa di più nella valutazione delle creme solari è la protezione: se un solare non rispetta il livello di protezione indicato viene penalizzato nel giudizio di qualità globale e quindi sconsigliato. Per fare questa valutazione l’Organizzazione ha applicato un nuovo metodo di analisi (Hybrid Diffuse Reflectance Spectroscopy) più etico rispetto al metodo standard Iso: questo metodo irradia poco la pelle dei volontari e non provoca danni. Non sono state rilevate sorprese negative su questo fronte con i nuovi prodotti testati quest’anno.
Un altro aspetto fondamentale del test riguarda la sicurezza degli ingredienti dei solari. Il test ha verificato che nelle formulazioni non siano presenti ingredienti che possono essere dannosi per la salute, sebbene autorizzati. Il dato positivo è che molti ingredienti poco sicuri – come i filtri solari homosalate, octocrylene ed ethylhexyl methoxycinnamate – non compaiono più nelle formulazioni. Il test ha valutato anche l’impatto ambientale generale di questi prodotti penalizzando non solo quelli che contengono filtri solari tossici per l’ecosistema marino, ma anche quelli con ingredienti non necessari che sarebbero sostituibili con sostanze più sostenibili.
I risultati dell’indagine – i cui risultati nel dettaglio possono essere consultati al link https://www.altroconsumo.it/salute/creme-solari) – mostrano che qualche cambiamento nella direzione della sostenibilità ambientale c’è stato, sia per quanto riguarda il packaging, con sempre più flaconi in plastica riciclata, sia nelle formulazioni dove sono sempre meno ingredienti che rilasciano microplastiche, particelle minuscole di plastica dannose per l’ambiente e che ingerite dalla fauna marina ritornano nella catena alimentare fino ai nostri piatti, commenta Altroconsumo.
Per godersi il sole in tutta sicurezza, però – avverte l’organizzazione – non basta scegliere la crema giusta, bisogna usarla bene, quindi spalmarla in abbondanza e spesso, sempre dopo il bagno perché anche quella che è ‘resistente all’acqua’ protegge appunto in acqua, ma una volta tornati in spiaggia, va riapplicata. Nessuna crema infatti filtra i raggi Uv al 100% e, comunque, stare troppo al sole può danneggiare la pelle – ricorda la nota – causando eritemi e aumentando il rischio di tumori cutanei, come il melanoma.
Salute e Benessere
Tumori: Ai prevede rischio cancro seno meglio di modelli classici, studio


L’intelligenza artificiale può leggere le mammografie e intercettare le donne destinate a sviluppare un cancro al seno “meglio del classico modello di previsione del rischio a 5 anni”. E integrare i due sistemi potrebbe migliorare l’analisi dei medici. E’ quanto emerge da un maxi studio in cui diversi algoritmi di Ai sono stati messi alla prova su migliaia di mammografie. I risultati sono pubblicati sulla rivista ‘Radiology’.
Il rischio di cancro al seno di una donna viene in genere calcolato utilizzando modelli clinici come quello di Bcsc (Breast Cancer Surveillance Consortium), che utilizza informazioni auto-riportate e altri dati sulla paziente – tra cui età, anamnesi familiare della malattia, se ha avuto figli, se ha un seno denso – per definire un punteggio. “I modelli di rischio clinico dipendono dalla raccolta di informazioni da diverse fonti, che non sono sempre disponibili o raccolte – ragiona il ricercatore principale Vignesh A. Arasu, radiologo praticante al Kaiser Permanente Northern California -. I recenti progressi nel ‘deep learning’ dell’Ai ci forniscono la possibilità di estrarre da centinaia a migliaia di caratteristiche mammografiche aggiuntive”.
Nello studio retrospettivo, Arasu ha utilizzato dati associati a mammografie 2D di screening negative (senza segni visibili di cancro) eseguite al Kaiser Permanente Northern California nel 2016. Delle 324.009 donne sottoposte a screening nel 2016 che soddisfacevano i criteri di ammissibilità, una sottocoorte casuale di 13.628 donne è stata selezionata per l’analisi. E sono state studiate anche tutte le 4.584 pazienti del pool totale a cui è stato diagnosticato un cancro entro 5 anni dalla mammografia originale del 2016. Tutte le donne sono state seguite fino al 2021.
Utilizzando le mammografie i punteggi di rischio per il cancro al seno nel periodo di 5 anni sono stati generati da 5 algoritmi di intelligenza artificiale, inclusi 2 algoritmi accademici utilizzati dai ricercatori e tre disponibili in commercio. I punteggi di rischio sono stati quindi confrontati tra loro e con quello ricavato dal modello standard Bcsc. “Tutti e cinque gli algoritmi di intelligenza artificiale hanno funzionato meglio del modello di rischio Bcsc per la previsione del rischio di cancro al seno da 0 a 5 anni”, riferisce Arasu. “Questa forte prestazione predittiva suggerisce che l’intelligenza artificiale sta identificando sia i tumori mancanti sia le caratteristiche del tessuto mammario che aiutano a prevedere lo sviluppo futuro del cancro. Qualcosa nelle mammografie ci permette di monitorare il rischio di cancro al seno. Questa è la ‘scatola nera’ dell’intelligenza artificiale”.
Alcuni degli algoritmi di Ai eccellevano nel predire i casi di pazienti ad alto rischio di un tipo di cancro spesso aggressivo che può richiedere una seconda lettura di mammografie, screening supplementari o imaging di follow-up a breve intervallo. Quando sono state valutate ad esempio donne con il più alto rischio del 10%, l’Ai ha predetto fino al 28% dei tumori, rispetto al 21% previsto dal metodo classico. Usati in combinazione, i modelli di rischio Ai e Bcsc hanno ulteriormente migliorato la previsione del cancro.
“Stiamo cercando un mezzo accurato, efficiente e ampliabile per comprendere il rischio di cancro al seno delle donne. I modelli di rischio AI basati sulla mammografia offrono vantaggi pratici rispetto ai tradizionali, perché utilizzano un’unica fonte di dati: la mammografia stessa”, spiega Arasu evidenziando che alcune istituzioni stanno già utilizzando l’intelligenza artificiale per aiutare i radiologi a rilevare il cancro nelle mammografie. Il punteggio di rischio futuro di una persona, che impiega pochi secondi per essere generato dall’intelligenza artificiale, potrebbe essere integrato nel referto radiologico condiviso con il paziente e il suo medico. “È uno strumento che potrebbe aiutarci a fornire una medicina di precisione personalizzata a livello nazionale”, conclude il ricercatore.
Coronavirus
Commissione Ue autorizza primo vaccino per over 60 contro virus sinciziale

Considerando che la prevenzione dell'infezione da Rsv nella popolazione anziana è di grande interesse per la salute pubblica, la Commissione ha accelerato l'ok

La Commissione europea ha autorizzato il primo vaccino per proteggere gli adulti, dai 60 anni d’età in su, dalla malattia del tratto respiratorio inferiore causata dal virus respiratorio sinciziale (Rsv). Questa decisione, evidenzia la Commissione in una nota, segna un passo importante ed era molto alla luce dell’aumento delle infezioni da Rsv nell’UE lo scorso inverno. Il vaccino Arexvy, ora autorizzato in tutta l’Unione europea, contribuirà a rafforzare la risposta immunitaria al virus. L’autorizzazione segue una valutazione rigorosa nell’ambito del meccanismo di valutazione accelerata dell’Ema. Considerando che la prevenzione dell’infezione da Rsv nella popolazione anziana è di grande interesse per la salute pubblica, la Commissione ha accelerato l’ok.
“Questo è il primo vaccino che abbiamo autorizzato contro l’Rsv e speriamo che prevenga alcuni dei problemi riscontrati lo scorso inverno – commenta Stella Kyriakides, commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare – La pandemia di Covid ha mostrato chiaramente la necessità di un’azione decisiva per preparare meglio l’Ue alle minacce sanitarie emergenti, questo è un principio fondamentale della forte Unione europea della salute che stiamo costruendo. Alla luce della minaccia rappresentata dall’Rsv, oggi abbiamo autorizzato in via prioritaria il primo vaccino per proteggere i cittadini più anziani dell’Ue – sottolinea – da un’importante minaccia per la salute. Incoraggio ora gli Stati membri a muoversi rapidamente su questa autorizzazione e definire strategie nazionali di vaccinazione in modo che le persone più a rischio possano accedervi nei prossimi mesi prima della prossima stagione autunnale”.
Lo scorso 31 ottobre la Commissione ha già autorizzato nell’Ue l’anticorpo monoclonale nirsevimab per la prevenzione delle malattie del tratto respiratorio inferiore da Rsv nei neonati e nei lattanti quando il rischio di infezione è più elevato.
Salute e Benessere
Tumori, mix farmaci-vitamina C efficace contro linfomi più aggressivi: studio Ieo

Pubblicato sulla rivista 'Embo Molecular Medicine'

Una nuova combinazione mirata di farmaci antitumorali già in uso e vitamina C ad alte dosi può essere efficace contro i linfomi più aggressivi e resistenti alle attuali terapie. Lo dimostra uno studio dell’Istituto europeo di oncologia, coordinato da Bruno Amati e Giulio Donati, recentemente pubblicato sulla rivista ‘Embo Molecular Medicine’.
“Questa ricerca segna una tappa fondamentale verso la cura di quelle forme di linfoma a linfociti B per cui le terapie attuali risultano poco efficaci – spiega Bruno Amati, direttore di Divisione al Dipartimento di oncologia sperimentale dello Ieo – Abbiamo dimostrato nei modelli preclinici che l’aggiunta di vitamina C in dosi farmacologiche a Iacs-010759, un farmaco ad azione pro-ossidante, rallenta in maniera significativa la crescita tumorale. Quest’ultimo lavoro, che segue quello pubblicato nel 2022, estende la nostra comprensione dei meccanismi d’azione di Iacs, permettendoci di sfruttarli per proporre una nuova combinazione mirata con l’ascorbato, o vitamina C, in grado di eliminare selettivamente – sottolinea – le cellule di linfoma”.
Questo filone di ricerca nasce dai precedenti studi sulla proteina Myc, su cui il gruppo di Amati è stato pioniere: Myc è una proteina chiave nella proliferazione cellulare e, dunque, nell’insorgenza e nella progressione del cancro. La sovraespressione, cioè la presenza eccessiva, di Myc è correlata a una maggiore attività dei mitocondri, che diventano indispensabili per la sopravvivenza cellulare. Quindi le cellule di linfoma che sovraesprimono Myc diventano vulnerabili ai trattamenti che bloccano l’attività mitocondriale, come appunto Iacs-010759.
“In questo ultimo lavoro abbiamo dimostrato che la sensibilità delle cellule tumorali che sovraesprimono Myc al trattamento con Iacs, si basa sullo stress ossidativo – racconta Giulio Donati, primo autore dello studio – La sovraespressione di Myc e il trattamento con Iacs collaborano per aumentare l’ossidazione nelle cellule. Quando ciò si verifica simultaneamente, si acuisce lo stress ossidativo, attivando i meccanismi cellulari di risposta allo stress che determinano la morte cellulare. In base alla letteratura scientifica, sapevamo anche che dosi elevate di vitamina C aumentano l’ossidazione cellulare. Abbiamo quindi trattato le cellule tumorali sovraesprimenti Myc con Iacs e dosi elevate di vitamina C: questo ‘mix’ si è rivelato letale per loro”.
“Abbiamo dimostrato che lo stress ossidativo indotto dalla sovraespressione di Myc può essere ulteriormente potenziato dal co-trattamento con Iacs e dosi elevate di vitamina C. L’espressione di Myc potrebbe quindi rappresentare un marcatore di efficacia per trattamenti basati su farmaci pro-ossidanti. Questi risultati – conclude Amati – aprono la strada a studi futuri volti a testare la vitamina C in combinazione con altri farmaci antitumorali pro-ossidanti, sia per aumentare la loro efficacia a dosi più basse e più sicure, che per estenderla al trattamento di tumori resistenti alle attuali terapie”.”
Salute e Benessere
Bassetti: “Nel mondo il morbillo torna a fare paura”

"A causa dello scetticismo sui vaccini"
“Il morbillo torna a far paura nel mondo a causa dello scetticismo sui vaccini. Era una malattia quasi completamente sconfitta. Ora saranno dolori soprattutto nei paesi più poveri. Molti passi indietro…”. Così su Twitter Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive policlinico San Martino di Genova. Bassetti posta un articolo del ‘Telegraph’ in cui è citata un’intervista a Patrick O’Connor, esperto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sul morbillo. “Stiamo iniziando a vedere casi di morbillo spuntare a livello globale – ha sottolineato O’Connor – Possiamo parlare di epidemia ‘dirompente’ quando ci sono più di 20 casi di malattia per milione di persone e ogni mese vediamo sempre più paesi rientrare in questa definizione”.
Salute e Benessere
Salute, Berrettini (Siaf): “7 mln italiani con ipoacusia ma in troppi senza diagnosi”

"L’8 giugno con Giornata dell’Ascolto per sensibilizzare i cittadini su importanza prevenzione"

“Sono 7 milioni gli italiani con problemi di udito. L’incidenza dell’ipoacusia, ovvero il ‘sentire meno’ aumenta con l’avanzare dell’età: sopra i 65 anni colpisce 1 persona su 3, dopo i 75 anni interessa 1 su 2. Tra gli over80, invece, presenta ipoacusia l’80% (4 anziani su 5). Ma si stima che i casi siano molti di più, perché in troppi non arrivano ad una diagnosi. Di questi, una piccola parte presenta forme di sordità gravi-profonde difficilmente trattabili con metodi tradizionali. Ecco perché abbiamo deciso di dedicare una Giornata all’Ascolto, l’8 giugno, per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione”. Così all’Adnkronos Salute Stefano Berrettini, presidente della Siaf Società italiana audiologia e foniatria e direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana. “Dall’8 giugno – e per tutto l’anno – sarà attivo Pronto-Siaf, il servizio messo a disposizione dei pazienti per fornire supporto informativo in materia di audiologia”.
Con la Giornata nazionale dell’Ascolto “si cerca di sensibilizzare i cittadini a conoscere le malattie dell’orecchio – spiega Berrettini – perché è importante sapere che queste malattie possono essere adeguatamente trattate purché identificate precocemente. Al nostro help-desk audiologia@prontosiaf.it i pazienti potranno avere informazioni sull’ ipoacusia ed inviare domande a specialisti della Siaf che per tutto l’anno risponderanno ai quesiti e dubbi con professionalità”.
La diagnosi precoce dell’ipoacusia e delle malattie ad essa correlate “è fondamentale – sottolinea l’esperto – per prevenire le conseguenze di una ipoacusia non trattata, ovvero le problematiche nello sviluppo del linguaggio, degli apprendimenti e dello sviluppo globale nel bambino e le conseguenze in ambito comunicativo, sociale, lavorativo e sulla sfera cognitiva, nel paziente adulto”.
Tra le malattie dell’orecchio, che determinano nella maggior parte dei casi ipoacusia, Berrettini ne elenca alcune: “patologie infettive, come le otiti catarrali, a cui seguono malattie degenerative, l’esposizione al rumore dell’ambiente di lavoro, la socioacusia, ovvero l’indebolimento dell’apparato uditivo per effetto dei rumori ambientali presenti nei Paesi industrializzati, l’invecchiamento precoce dell’udito e malattie genetiche”. L’organo dell’udito “è molto sofisticato e sensibile ai danni che spesso sono irreversibili per adulti e anziani costretti a convivere con una disabilità molto impattante”.
“Fortunatamente molte patologie dell’orecchio si possono tenere sotto controllo con trattamenti medici, come nel caso delle malattie infiammatorie e catarrali, e con la chirurgia. O, in alternativa, con trattamenti protesici tradizionali o impiantabili, come l’impianto cocleare, meglio noto come orecchio bionico. Grazie a queste tecniche la maggior parte dei pazienti con ipoacusia anche grave e profonda può risolvere la sua problematica e migliorare in maniera significativa la qualità di vita’’ conclude.
Salute e Benessere
Miglior brucia grassi efficace: 5 brucia grassi ultra potenti


In collaborazione con: Puradvice
Sono tantissime le persone che si iscrivono in palestra o decidono di allenarsi per conto proprio con l’obiettivo di perdere i chili di troppo. Mettersi in forma è l’obiettivo di tanti, sia per motivi di salute che puramente estetici. Ma quali sono le soluzioni migliori per perdere peso rapidamente? Ovviamente, non è possibile prescindere da un programma di allenamento su misura, che tenga conto delle caratteristiche fisiche e degli obiettivi dell’individuo ma, soprattutto, da un’alimentazione sana ed equilibrata. Tuttavia, per rendere le cose più facili e fare in modo che il corpo riesca a liberarsi dai chili di troppo senza patire la fame e la stanchezza, è possibile abbinare alla propria routine un brucia grassi tra quelli elencati di seguito. Di cosa si tratta? Qual è il brucia grassi più efficace in commercio? Qual è il miglior brucia grassi per donna e per uomo? Scopriamolo insieme!
PhenQ – miglior brucia grassi più potente
Clenbutrol – miglior brucia grassi uomo
Phen24 – il brucia grassi che agisce 24 ore su 24
Burn – potente brucia grassi addominale per uomo
KetoCharge – miglior brucia grassi a base di Keto
Il presente testo vuol essere una guida in grado di aiutare le persone che desiderano perdere peso ad orientarsi nel miglior modo possibile in un mercato saturo e ricco di punti di domanda. Parliamo del segmento dei brucia grassi, prodotti a lungo criticati, ma che hanno saputo mostrare tutta la propria efficacia in termini di dimagrimento, senza mettere a repentaglio la sicurezza e la salute delle persone. Abbiamo scelto 6 potenti brucia grassi, adatti sia alle donne che agli uomini, descrivendone composizione, caratteristiche, modalità d’uso e risultati. L’obiettivo è quello di permettere a tutti i lettori di trovare il prodotto più adatto alle proprie esigenze.
PhenQ è un integratore prodotto e venduto da Wolfson Brands, azienda con sede a Glasgow, Regno Unito. La compagnia si descrive come un’azienda affidabile ed orgogliosa di essere diventata, soprattutto grazie al suo prodotto di punta, leader nel settore degli integratori. Attiva da oltre un decennio, Wolfson Brands offre integratori di qualità, realizzati presso strutture approvate dall’Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali (FDA), mediante l’uso esclusivo di ingredienti farmaceutici. L’ambizione più grande è fornire un servizio eccellente, essendo la soddisfazione del cliente la chiave di volta per un successo duraturo. Il team è formato da nutrizionisti, professionisti del fitness e consulenti medici in grado di realizzare prodotti efficaci e sicuri, esattamente come trapela dalla cura riservata al sito web e dalla quantità di pareri positivi lasciati dagli acquirenti (oltre 190.000 recensioni positive).
Ingredienti
PhenQ accelera il processo di combustione dei grassi, migliorando i tassi metabolici e termogenici per consentire di raggiungere quanto prima il peso forma ideale. Al contempo, inibisce la produzione di nuova massa grassa, riduce l’appetito e aumenta il dispendio energetico giornaliero. Per supportare l’organismo durante questa trasformazione, PhenQ include sostanze in grado di fornire energia e supportare le normali attività quotidiane.
Perché scegliere PhenQ?
Sviluppato sulla base di studi scientifici recenti (tutti elencati sulla pagina del produttore), la formulazione impiegata accelera il metabolismo e incrementa la termogenesi, permettendo a chiunque assume il prodotto di bruciare il grasso più velocemente e raggiungere prima la forma desiderata. La formula di PhenQ é costituita da un potente mix di ingredienti, progettato per massimizzare la perdita di peso, bruciare più rapidamente i grassi, controllare l’appetito e aumentare i livelli di energia. Agendo su più fronti, il prodotto offre maggiori garanzie di successo rispetto ai concorrenti. Inoltre, la formulazione è adatta sia agli uomini che alle donne, ma anche a chi segue una dieta vegetariana o vegana.
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Il Clenbutrol è un potente brucia grassi creato da CrazyBulk Italia, azienda nota per la produzione di anabolizzanti legali, in grado di fornire risultati simili a quelli dei prodotti originali, ma senza effetti collaterali. CrazyBulk è un’azienda seria e con una lunga esperienza alle spalle, sostenuta dalle recensioni di migliaia di clienti soddisfatti. Clenbutrol è l’alternativa legale e sicura al Clenbuterolo, uno steroide utilizzato per dimagrire rapidamente durante la fase di definizione. Tuttavia, gli effetti collaterali causati da questo steroide sono così pericolosi da aver convinto migliaia di persone a non usarlo più. Clenbutrol di CrazyBulk offre risultati simili senza effetti collaterali. Sono tantissime le persone che hanno già fatto ricorso a questo prodotto: celebrità, atleti e personaggi dello spettacolo hanno realizzato come si possano ottenere risultati incredibili attraverso l’uso di questo integratore.
Ingredienti
Come funziona Clenbutrol?
Clenbutrol è una miscela di ingredienti sicuri e naturali, privi di effetti collaterali. Il prodotto agisce aumentando la temperatura corporea (effetto termogenico) che, a sua volta, causa un picco del tasso metabolico basale. Quando il metabolismo lavora al massimo della velocità e dell’efficienza, il corpo comincia ad usare il grasso immagazzinato per le sue esigenze energetiche. Al contempo, il prodotto commercializzato da CrazyBulk aumenta il consumo di ossigeno, migliorando il VO2Max, ovvero la ventilazione polmonare e, di conseguenza, la capacità aerobica. In tal modo, anche atleti alle prime armi avranno la possibilità di rendere più dure ed efficaci le proprie sessioni di allenamento, così da massimizzare i risultati offerti dal brucia grassi.
Perché scegliere Clenbutrol?
La formulazione di Clenbutrol include soltanto 4 ingredienti, tutti perfettamente sicuri e privi di effetti collaterali. Si tratta, quindi, di un prodotto sicuro ed efficace, che non causa vertigini, giramenti di testa, crampi muscolari e, soprattutto, non contiene sostanza vietate. Una delle ragioni principali per cui moltissimi appassionati di fitness usano Clenbutrol anziché altri integratori dimagranti, sta proprio nell’assenza di effetti collaterali. Inoltre, riduce la ritenzione idrica e aiuta a tenere sotto controllo l’appetito.
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Phen24 è un integratore alimentare prodotto e commercializzato dal brand omonimo. Il lavoro dell’azienda è supportato da migliaia di recensioni positive, mentre l’efficacia della formulazione utilizzata è confermata dall’ampia bibliografia disponibile sul sito web ufficiale. A differenza della maggior parte degli integratori di questo genere, Phen24 propone due diverse formulazioni: una per il giorno e una per la notte.
Ingredienti
La formula giornaliera include:
La formulazione notturna, invece, contiene:
Come funziona Phen24?
Il prodotto è pensato per aiutare la perdita di peso attraverso la termogenesi. Inoltre, promuove l’ossidazione dei grassi e supporta il metabolismo. Al contempo, Phen24 fornisce tutti i nutrienti essenziali per migliorare i livelli di energia per tutto il giorno. Il prodotto sopprime l’appetito, migliora la qualità del sonno e aiuta a regolare i livelli di zucchero nel sangue. È stato notato anche un netto miglioramento della circolazione periferica (la L-arginina viene convertita in ossido nitrico, molecola che promuove la dilatazione dei vasi sanguigni), nonché delle funzioni del sistema immunitario. Le proprietà antiossidanti di Phen24 supportano la salute del sistema immunitario riducendo lo stress ossidativo.
Perché scegliere Phen24?
Assumendo Phen24 come indicato sulla confezione, i risultati non tarderanno ad arrivare. Al forte incremento di energia, fanno seguito un miglioramento della qualità del sonno, un abbassamento dei livelli di stress e una riduzione degli sbalzi d’umore dovuti alla dieta. I risultati in termini di perdita di peso saranno perfetti entro cinque mesi dall’inizio dell’assunzione del prodotto. Inoltre, se buona parte dei brucia grassi in commercio offre formule uniche, Phen24 propone 2 formulazioni differenti per il giorno e la notte, pensate appositamente per migliorare la risposta metabolica durante le varie fasi della giornata. La formula giorno si concentra sulla combustione dei grassi, sulla produzione di energia e sul controllo della fame, mentre la formula notte stimola e migliora la qualità del sonno, elemento fondamentale durante la fase di ricomposizione corporea!
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Morphosys Supplement è un brand nato nel 2017, appartenente all’azienda Store Body. L’obiettivo dichiarato è quello di affermarsi come leader nel settore degli integratori alimentari, producendo articoli di elevata qualità, dedicati ai milioni di appassionati di fitness che frequentano le palestre di tutta Europa. Morphosys Supplement ha sede a Pescara e produce integratori innovativi, cercando di anticipare le tendenze del mercato e le esigenze dei clienti. L’azienda lavora quotidianamente nella ricerca scientifica e nello sviluppo di integratori sicuri ed efficaci.
Ingredienti
Burn possiede una formulazione basata su 9 principi attivi che agiscono sinergicamente per un obiettivo comune: eliminare il grasso in eccesso.
Come funziona Burn?
I principi attivi contenuti in questo integratore hanno dimostrato una certa utilità nello stimolare il metabolismo, favorire l’ossidazione dei grassi a scopo energetico, attenuare la sensazione di appetito, migliorare il focus e la resistenza, aumentare la frequenza cardiaca, stimolare la diuresi. Quest’ultimo beneficio agisce direttamente sugli eventuali ristagni di liquidi. Pertanto, si tratta di un brucia grassi in grado di agire efficacemente su un inestetismo come la ritenzione idrica, particolarmente odiato dalle donne.
Perché scegliere Burn?
Morphosys Supplement è un’azienda che lavora con ingredienti controllati e verificati. L’attenzione rivolta alla sicurezza è massima, così come lo è la cura utilizzata durante la selezione degli ingredienti. Inoltre, la qualità degli ingredienti usati è garanzia di efficacia del prodotto. Chi desidera un brucia grassi perfettamente sicuro e privo di effetti collaterali, dovrebbe dare una chance a Burn, apprezzato sia dagli atleti professionisti che dai semplici appassionati. Come tutti gli altri prodotti presenti sul mercato italiano, anche questo è stato regolarmente notificato al Ministero della Salute prima della sua commercializzazione, secondo le normative vigenti per gli integratori alimentari.
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KetoCharge è l’integratore appositamente creato per coloro che decidono di adottare una dieta chetogenica. Questo prodotto, infatti, è stato pensato per restare in chetosi per tutto il tempo necessario e per incrementarne gli effetti. Non è facile restare fedeli per troppo tempo alle regole imposte da questo stile alimentare, motivo per il quale la maggior parte delle persone che vi si sottopone, non riesce a perdere più di qualche chilo. KetoCharge è la soluzione al problema, in quanto la sua formulazione contiene una miscela di “sali dimagranti” che facilitano l’ingresso nello stato di chetosi, evitano il tipico malessere da chetosi e consentono di recuperare facilmente dopo uno sgarro. A confermare l’efficacia del prodotto le numerose recensioni positive, che sottolineano soprattutto l’assenza dei sintomi classici che accompagnano lo stato di chetosi, ovvero malessere diffuso e stanchezza.
Ingredienti
Gli ingredienti presenti nella formulazione di KetoCharge sono tutti regolarmente testati, approvati dalla FDA (la Food and Drug Administration americana) e trattati presso strutture certificate. Ma quali sono?
Come funziona KetoCharge?
KetoCharge è il prodotto ideale per chi è in sovrappeso e vuole adottare la dieta chetogenica per velocizzare la perdita di tessuto adiposo. Grazie ai corpi chetonici contenuti al suo interno, il prodotto riesce ad avviare rapidamente la chetosi. Una volta entrato in stato di chetosi, l’organismo riuscirà a bruciare più velocemente i grassi senza intaccare la massa muscolare. Inoltre, la formulazione di KetoCharge è stata studiata appositamente per migliorare l’umore e il focus, donare più energia e ridurre il malessere tipico della chetosi.
Perché scegliere KetoCharge?
KetoCharge si è dimostrato estremamente utile per innescare la chetosi, pertanto se ne raccomanda l’uso a tutti coloro che desiderano adottare questo stile alimentare. Garantisce la giusta energia, riduce i livelli di colesterolo cattivo e aiuta a tenere sotto controllo l’appetito. Si tratta di un prodotto supportato da prove cliniche, pensato per tutti coloro che hanno più di 18 anni e vogliono potenziare gli effetti della dieta chetogenica.
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Che cos’è un brucia grassi?
I brucia grassi sono integratori contenenti sostanze in grado di incrementare il metabolismo basale, stimolare la perdita di grasso e drenare il corpo dai liquidi in eccesso. Se assunti in modo corretto, seguendo una dieta sana ed equilibrata, accompagnata da un’attività fisica moderata, possono diventare ancora più efficaci e aiutare a centrare rapidamente gli obiettivi prefissati.
Come funziona un brucia grassi?
La funzione lipolitica di alcuni integratori brucia grassi è legata soprattutto alla presenza di sostanze con attività termogenica, in grado di accelerare il metabolismo. Incrementando il consumo energetico giornaliero, l’organismo sarà costretto a bruciare grassi e carboidrati per produrre energia. In tal modo, il corpo riuscirà a liberarsi più rapidamente del tessuto adiposo in eccesso. Esiste, poi, una particolare categoria di brucia grassi, ovvero quelli contenenti corpi chetonici. Questi consentono all’organismo di entrare più rapidamente in uno stato bio-chimico particolare, detto di chetosi, innescato dall’azione della dieta chetogenica che, di fatto, vieta l’assunzione di carboidrati e zuccheri semplici.
L’assunzione di un integratore brucia grassi può accompagnare una dieta sana ed equilibrata per massimizzarne l’effetto dimagrante. Assumere un prodotto di questo tipo senza osservare una dieta adeguata è inutile, oltre che dannoso. I bruci grassi sono consigliati a tutte le persone in buona salute, che vogliono liberarsi dei chili di troppo. Se ne sconsiglia l’assunzione, invece, alle donne incinte o in fase di allattamento e alle persone affette da problemi cardiaci, diabete o altre dislipidemie.
Per non sbagliare, è fondamentale effettuare una scelta mirata, optando per un prodotto che si adatti bene ai propri obiettivi e alla propria condizione fisica. A coloro che desiderano intraprendere una dieta chetogenica, sono consigliati gli integratori a base di corpi chetonici. A chi è costretto a tagliare in maniera radicale il proprio apporto calorico giornaliero, si raccomandano prodotti ricchi di ingredienti di origine naturale, in grado di supportare il metabolismo e ridurre il senso di fame. Infine, alle persone che soffrono particolarmente le diete e tendono a risentirne in termini di energia e vitalità, si consiglia l’assunzione di integratori ricchi di sostanze energizzanti, quali il tè verde, la caffeina, il ginseng e il guaranà.
Prima di assumere un brucia grassi è fondamentale leggere bene le avvertenze presenti sull’etichetta. Ogni integratore ha una posologia diversa e va assunto in concomitanza o lontano dai pasti. Per massimizzarne gli effetti e non rischiare di gettare all’aria i propri sacrifici, meglio attenersi fedelmente alle indicazioni del produttore.
Anche in questo segmento di mercato esistono prodotti efficaci e meno efficaci. Quel che è certo è che sono disponibili brucia grassi realizzati con ingredienti di alta qualità, sicuri e certificati dal Ministero della Salute, in grado di supportare qualsiasi tipo di dieta. Ovviamente, ognuno dei prodotti decritti in precedenza va integrato con una dieta sana ed equilibrata, oltre che con un’attività fisica costante. Durante l’allenamento, aiutano il corpo a bruciare più calorie e ciò comporta un dimagrimento più rapido.
I brucia grassi presenti sul mercato possono avere caratteristiche molto differenti gli uni dagli altri, essendo adatti a profili diversi. Tra quelli testati e descritti poc’anzi, ci sentiamo di consigliare soprattutto PhenQ, prodotto venduto da Wolfson Brands e realizzato mediante l’uso di ingredienti farmaceutici, sicuri e testati. Oltre a ridurre l’appetito e ad incrementare il dispendio calorico, PhenQ include sostanze in grado di fornire energia e supportare tutte le attività quotidiane, inclusi gli allenamenti. Parliamo di un prodotto potente e versatile, adatto alle persone che hanno una vita dinamica e ricca di impegni.
PhenQ è consigliato anche alle donne, così come lo sono gli integratori pensati appositamente per coloro che vogliono sperimentare la dieta chetogenica. Quest’ultima può causare malesseri e spossatezza, soprattutto nelle donne. Pertanto, si raccomanda di assumere un prodotto che ne riduca i possibili effetti collaterali, garantendo energia per tutta la giornata.
Salute e Benessere
Padel e prevenzione, a Roma iniziativa dedicata al benessere psicofisico


Promuovere il benessere psicofisico attraverso lo sport e le corrette abitudini sanitarie: con questo obiettivo venerdì 9 e sabato 10 giugno torna a Roma ‘Padel e Salute’, l’iniziativa promossa dall’Università Sapienza interamente dedicata alla prevenzione con visite mediche gratuite e attività ricreative e sociali. L’appuntamento con la quarta edizione della manifestazione è al Centro SapienzaSport di via Fornaci Tor di Quinto 64.
Nel corso delle due giornate – si legge in una nota – saranno offerte visite mediche gratuite e postazioni di counseling psicologico e sanitario nel “Villaggio della Salute”, una tensostruttura di 400 mq allestita per l’evento e curata dai professionisti dell’area di Scienze della salute delle Facoltà mediche di Sapienza ospiterà le 23 le branche specialistiche presenti: senologia, endocrinologia, ginecologia, proctologia, urologia, andrologia, salute orale, oculistica, odontoiatria pediatrica, pediatria, nutrizione clinica, dermatologia, cardiologia, otorinolaringoiatria, chirurgia generale, chirurgia vascolare, angiologia, fisiatria, medicina interna, immunologia clinica, gastroenterologia, medicina dello sport, radiologia.
Le visite si terranno il 9 giugno (dalle ore 14 alle 19) per studenti e personale della Sapienza, del Policlinico Umberto I e del Policlinico Sant’Andrea, e il 10 giugno (dalle 9 alle 19) per tutti i cittadini. Ricco anche il programma sportivo del week-end con i tornei conclusivi di ‘Padel e Salute’, tornei amatoriali, dj set e musica dal vivo. L’evento nasce dalla collaborazione tra Sapienza Università di Roma, le aziende ospedaliere – universitarie Policlinico Umberto I e Policlinico Sant’Andrea e l’Associazione culturale Capire per Prevenire che promuove la divulgazione medico-scientifica in ambito della prevenzione medica.
“La promozione dei corretti stili di vita – dichiara la rettrice Antonella Polimeni – è un’azione necessaria, un dovere a cui le Istituzioni, ognuna con le proprie competenze, sono chiamate a favore di ogni individuo e della collettività tutta. Le competenze che medici e psicologi dell’area delle Scienze della salute mettono a disposizione gratuitamente conferma la linea che Sapienza sta portando avanti nella direzione di offrire alla propria comunità e al territorio servizi di alta qualità che possano creare valore sociale. L’iniziativa ‘Padel e Salute’, ormai alla quarta edizione, cresce e si consolida, resa più forte da un coinvolgimento sempre più ampio delle diverse anime di Sapienza: non solo un week-end di sport e salute, ma un vero e proprio appuntamento per il benessere psicofisico”.
“Questo evento – spiega il direttore generale del Policlinico Umberto I Fabrizio d’Alba – è divenuto l’appuntamento per eccellenza con la prevenzione. Un impegno che vede il nostro ospedale sempre più coinvolto e partecipe grazie soprattutto alla collaborazione fattiva dei nostri medici. Sono loro infatti – medici, specializzandi, operatori sanitari – il motore attivo di questa campagna di prevenzione e sensibilizzazione, che ci vede schierati insieme alla Sapienza in un evento che sottolinea ancora di più l’importanza ed il valore di queste due strutture ricche di professionalità e competenza a disposizione della sanità pubblica”.
Manifestazioni come ‘Padel e Salute’ “sono occasioni importanti – sottolinea il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea Daniela Donetti – per promuovere una cultura della salute, che passi per lo sport, l’adesione alle campagne di prevenzione, l’attenzione al proprio benessere psicofisico e l’adozione di uno stile di vita sano. Ogni giorno nei nostri policlinici universitari vediamo la scienza fare passi da gigante per la cura delle malattie, ma ciascuno di noi resta il miglior giocatore in campo per la propria salute”.
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