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Lavoro

Ferrarini, Mininni (Flai Cgil): “Assurdo licenziamento nostro delegato, va riassunto”

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“Quanto accaduto è assurdo, non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere. Abbiamo avuto altre aziende in situazioni simili alla Ferrarini, ma non si è mai arrivati a licenziare un lavoratore e delegato sindacale. E poi solo perchè ha detto pubblicamente di volere svolgere il proprio lavoro, senza prendere posizione a favore di una o l’altra cordata che sono in ballo per acquisire la Ferrarini. Ma l’azienda deve sapere che non finisce qui, Nicola Comparato non è solo e noi non ci fermeremo fino a quando non riavrà il suo posto di lavoro”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil, racconta la vicenda di Nicola Comparato, delegato sindacale della Flai Cgil di Parma, licenziato lo scorso gennaio dalla Ferrarini per insubordinazione ai suoi superiori.  

Un marchio, quello della Ferrarini, che fa parte della storia dell’agroalimentare italiano, ma che oggi si trova in concordato preventivo, oberata da centinaia di milioni di euro di debiti, e nel pieno di una battaglia legale tra le due cordate che puntano ad acquisirlo. E in questa situazione, sottolinea Mininni, si inserisce la vicenda che riguarda Nicola Comparato, che nel frattempo, con lo slogan ‘Siamo tutti Nicola Comparato’, ha ricevuto solidarietà da Nord a Sud del Paese. 

“Nicola -spiega- Mininni ha pagato per la sua correttezza, ha subito continue pressioni dalla proprietà e dai suoi superiori affinchè sostenesse tra i lavoratori una delle due cordate che puntano ad acquisire l’azienda, quella Pini-Amco, rispetto a quella capeggiata da Bonterre. Lui non ha ceduto, ha subito pressioni, ci ha messo la faccia con interventi pubblici, fino a quando a fine novembre non ha avuto una discussione con un suo superiore. Da lì prima la sospensione e poi il licenziamento assolutamente pretestuoso, solo perchè, ribadisco, Nicola chiedeva che i lavoratori non fossero messi in mezzo. A decidere tra le due cordate deve essere il tribunale, non certo i lavoratori o il sindacato”, spiega ancora Mininni.  

Anche perchè, sottolinea il sindacalista, “noi, in situazioni di questo tipo, non sosteniamo mai una cordata rispetto all’altra”. “Non è il nostro compito, e Nicola ha seguito la linea del sindacato. E Ferrarini deve sapere che noi non ci fermiamo qui, Nicola non resterà mai solo, e deve riavere il suo posto di lavoro”, aggiunge ancora il leader sindacale.  

Ma a lasciare di stucco il sindacato è anche il fatto che “tutto questo sia avvenuto in un’azienda la cui proprietaria Lisa Ferrarini, è stata anche vicepresidente di Confindustria e dovrebbe quindi conoscere le regole delle relazioni industriali e sindacali, e invece abbiamo visto una logica assolutamente padronale, con appunto il padrone che vuole influenzare il libero pensiero dei lavoratori e del sindacato”, rimarca ancora Mininni. 

Ma, ricorda Mininni, “questa è anche l’azienda che all’epoca del Referendum di Renzi faceva pressioni sui lavoratori affinchè votassero per il Sì, e quindi non ci sorprendiamo”. Ma per il sindacalista ciò che conta oggi “è che Nicola Comparato venga riassunto”. “Noi siamo pronti a tutto, alla battaglia giudiziaria, non ci fermeremo fino a quando non verrà fatta giustizia”, conclude.  

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Lavoro

Camera di commercio Roma, +45mila occupati in un anno, trainante incremento occupazione donne

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(Adnkronos) – Se la pandemia ha portato a una diminuzione dell’attività economica nel 2020 e 2021 a Roma e non solo, con un impatto molto negativo sull’occupazione, il 2022, invece, è stato l’anno della rinascita per la Capitale. Dopo il record delle esportazioni per le imprese romane registrato l’anno scorso, i nuovi dati Istat sull’occupazione indicano, infatti, un netto miglioramento del mercato del lavoro a Roma, con un forte aumento degli occupati e del tasso di occupazione. Gli occupati nel 2022, a Roma e provincia, sono stati 1milione 769mila, 45mila in più rispetto al 2021, con un tasso di crescita del 2,6%, dato superiore alla crescita media nazionale (cfr. Italia +2,4%). Il tasso di occupazione (15-64 anni) sale al 63,6% (cfr. Italia 60,1%), 2,3 punti in più rispetto al 2021.  

Trainante la crescita dell’occupazione femminile che aumenta del 2,7% (più della componente maschile; cfr. +2,6%). Il tasso di occupazione femminile (15-64 anni) cresce fino al 57,1%, ben 6 punti percentuali superiore alla media italiana (cfr. Italia 51,1%). Questi dati sull’occupazione, elaborati dalla Camera di Commercio di Roma su fonte Istat, ci dicono che sono stati quasi del tutto recuperati i livelli pre-pandemia. 

“Nel 2022 – sottolinea il presidente della Camera di commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti – l’occupazione a Roma e provincia ha registrato una robusta crescita, con 45mila occupati in più. Un aspetto molto significativo di questo dato è l’aumento dell’occupazione femminile, che aveva molto sofferto durante i lunghi mesi della pandemia e il cui tasso di occupazione è 6 punti più alto della media nazionale. Un altro dato che mi preme evidenziare è quello della forte discesa della disoccupazione giovanile che, seppur rimanendo su valori assoluti ancora alti, scende di quasi 6 punti percentuali”.  

“Resta decisivo – spiega – ridurre il divario tra domanda e offerta attraverso formazione e orientamento al lavoro. Anche nel 2022, infatti, abbiamo registrato una notevole difficoltà di reperimento di alcune figure professionali, in particolare nei settori dell’informatica, del turismo e dell’edilizia. Il 2023 sarà un anno fondamentale per consolidare e rendere strutturale la crescita economica e occupazionale di Roma. Abbiamo delle grandi opportunità che non possiamo mancare come le risorse del Pnrr e gli investimenti per il Giubileo”. 

Le persone in cerca di occupazione sono 141mila nel 2022, 45mila in meno rispetto al 2021, per trovare un numero di disoccupati più basso bisogna utilizzare le serie storiche precedenti e tornare indietro fino al 2008. Il tasso di disoccupazione scende al 7,4% (cfr. Italia 8,1%), dal 9,8% del 2021. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-34 anni), scende di quasi 6 punti percentuali attestandosi al 14,5% rispetto al 20,4% del 2021. I settori trainanti per la crescita dell’occupazione sono stati commercio-alberghi-ristoranti che hanno visto un incremento nel 2022 di occupati del 12,5% e l’edilizia che nel 2022 ha visto una crescita di occupati del 3,9%, in due anni la crescita di occupati nell’edilizia è stata del 10,7%.  

Industria e servizi registrano crescite più basse (+1,5% e +0,5% rispettivamente), l’agricoltura è l’unico settore che registra una contrazione dell’occupazione nel 2022. I settori della ristorazione e dell’edilizia sono, in base ai dati del sistema informativo Excelsior, quelli che registrano il maggior numero di assunzioni nel 2022: resta molto alta la difficoltà di reperimento di personale che si attesta al 50% circa per gli operai specializzati nell’edilizia su un totale di 22mila assunzioni nel 2022, e al 35,6% per gli addetti alle attività di ristorazione su un totale di circa 43mila assunzioni nel 2022.  

 

 

 

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Lavoro

Superbonus, Pecci (Uniko): “A fine 2023 raggiungeremo 100 mln lavori fatti con 110”

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(Adnkronos) – “Con Uniko, negli ultimi due anni, abbiamo consegnato lavori nell’ambito del Superbonus 110% per circa 50 milioni di euro, senza che le criticità emerse nell’ultimo anno scalfissero il nostro operato. Inoltre, abbiamo ancora diversi cantieri aperti che da qui alla fine del 2023 ci consentiranno di raggiungere il ragguardevole traguardo di 100 milioni di euro di lavori effettuati solo nell’ambito del Superbonus 110%”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Francesco Pecci, 45 anni, ceo di Uniko, azienda d’eccellenza in campo edilizio con sede ad Orte, in provincia di Viterbo, e con propensione all’innovazione ed una costante attenzione alla sostenibilità 

“Abbiamo sempre lavorato -spiega Pecci- senza mai perdere di vista due principi fondamentali: trasparenza ed equilibrio finanziario, che siamo riusciti sempre a garantire in tutte le fasi dei vari progetti, ai fornitori, alle maestranze e ai professionisti, il che ci ha consentito di far funzionare il sistema, senza mai dover chiudere, fosse anche per un giorno, uno dei nostri cantieri. La nostra ‘condotta lineare’ è riuscita a conquistare anche la fiducia di Banca Intesa SanPaolo e di Deloitte, che hanno riconosciuto in noi un partner capace e performante, in grado di produrre crediti con un elevato standard qualitativo”, spiega ancora.  

Lo scorso mese di febbraio, l’azienda ha inaugurato a Genova, un ambizioso e suggestivo piano di riqualificazione edilizia e di rigenerazione urbana nel quartiere Begato, che da qui a qualche mese conoscerà una vera e propria rivoluzione green, grazie al progetto “Linneo 130” che, con un investimento di circa 20 milioni di euro, prevede la riqualificazione di un’area di oltre 8.000 mq e la realizzazione di 150 appartamenti, tutti di classe energetica A4, impegnando manodopera per 115 unità (100 in cantiere e 15 tra progettazione e assistenza), interamente finanziato con il Superbonus 110%. 

“Per quanto può sembrare paradossale, nei panni di amministratore della Uniko, rispondo -spiega Pecci- che non sono per niente preoccupato e posso affermare con grande serenità che i provvedimenti del Governo non avranno ripercussioni negative sui nostri cantieri ‘110’ ancora aperti. La misura dei bonus edilizi si è rivelata più gravosa del previsto per via delle nuove regole di Istat ed Eurostat, che impongono allo stato di contabilizzare i crediti emessi nell’anno in cui sono stati riscossi. E non poterli quindi ‘spalmare’ su più anni, come era stato previsto. Il blocco dei bonus, oltre alle ripercussioni sul settore edilizio, impone però una riflessione attenta su quella che doveva essere la finalità per la quale erano stati concepiti, ovvero: aumentare l’efficienza energetica degli edifici, contenere gli sprechi, diminuire le emissioni e l’impatto ambientale”. 

Pecci ricorda che “ci sono migliaia di casi di lavori iniziati e non ancora ultimati, ma questo è un problema che non interessa la nostra azienda, perché sin dall’inizio abbiamo maturato la consapevolezza che bisognava agire con metodo e giudizio, metabolizzando le regole e le procedure di questo incentivo”.  

L’imprenditore spiega che i numeri realizzati dall’azienda con il superbonus 110 sono stati possibili “perché abbiamo creato un team di esperti dedicato ai progetti in ambito Superbonus 110%. Un gruppo di lavoro composto da donne e uomini di assoluta professionalità che, a monte di ogni progetto, si prodiga quotidianamente per il regolare svolgimento dei lavori su tutti i nostri cantieri. Con una punta di orgoglio, mi sento di affermare che con il proprio operato, la Uniko ha contribuito a riqualificare una buona fetta del patrimonio edilizio nazionale, in base a quanto previsto dal Green Deal”.  

E sugli effetti della nuova direttiva europea sugli edifici Pecci aggiunge che “come è noto, il patrimonio edilizio italiano è composto da una maggioranza di immobili realizzati tra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso, edifici che all’epoca furono costruiti con scarsa, se non assente, attenzione all’efficienza energetica, così come oggi è concepita. Si tratta di immobili che, necessitando di importanti interventi di manutenzione, non sono più in grado di rispondere alle attuali esigenze delle famiglie italiane. A mio avviso, se si isolassero solo i tetti e le pareti degli edifici meno efficienti, ovvero quegli gli edifici che rientrano nelle due peggiori classi energetiche e che costituiscono il 60% del totale, l’Italia abbatterebbe il consumo di gas di oltre il 50%”, ribadisce ancora.  

“Ma, visti i costi elevati che, dopo il blocco degli incentivi da parte del nostro Governo, graverebbero sulle tasche dei cittadini, sembra improbabile che l’efficientamento energetico venga reso obbligatorio senza un pacchetto di nuovi aiuti economici. La soluzione potrebbe venire direttamente dalla Unione Europea, attraverso un ‘Green Building Plan’, che, mediante nuovi incentivi comunitari, permetterebbe di riqualificare quella parte energeticamente meno efficiente di immobili a uso residenziale di ogni paese, perché è bene ricordarlo, l’Italia è sì indietro da un punto di vista di efficienza energetica, ma anche altre nazioni europee non sono da meno”, conclude Pecci.  

 

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Illycaffè: a Cristina Scocchia benemerenza Filo di Seta da Associazione ‘Cinzia Vitale’ Onlus di Trieste

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(Adnkronos) – L’Associazione culturale ‘Cinzia Vitale’ Onlus di Trieste ha conferito la benemerenza Filo di Seta a Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè. Il riconoscimento è stato consegnato ieri sera nel capoluogo giuliano in occasione del Gran Galà di Primavera, l’appuntamento annuale durante il quale l’associazione riunisce e premia personalità ed enti che, con opere di riconosciuto valore, si sono distinti in attività di promozione, difesa, diffusione e costruzione di una comune cultura dei valori. 

“Ringrazio l’associazione culturale Cinzia Vitale e il suo presidente Roberto Vitale, per avermi insignito della benemerenza Filo di Seta per il mio impegno a favore della meritocrazia e dell’inclusività. Sono orgogliosa di ricevere questo riconoscimento da un’associazione che è in prima linea per favorire la promozione della persona umana e il benessere dei giovani e delle loro famiglie attraverso lo sviluppo e la cultura in tutte le sue diverse manifestazioni”, ha commentato Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè. 

Cristina Scocchia nel suo percorso professionale ha sempre sostenuto l’importanza del ruolo sociale delle imprese e la necessità di costruire un modello culturale positivo attraverso una leadership dall’assetto valoriale forte, dove il merito, l’inclusione e la responsabilità sociale e ambientale rivestono un ruolo fondamentale nella gestione del business. 

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Innovazione, Dac: progetto contro falsificazione dati e per accountability processo formativo lavoratori

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(Adnkronos) – Da oggi un progetto italiano, ma di portata europea, consente di puntare alla piena veridicità e alla certa paternità dei dati e riesce a ostacolare la loro alterazione. E’ il progetto ‘Dac’ (digital accountability councelors) presentato all’Indire-Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, in ambito Erasmus Ka2/Strategic partnership for higher education. Elaborato da un gruppo di aziende tra cui Deleganoi, OpenCom, Commercio Network, Sangiusto e dalla start-up innovativa Resistere, vede applicata per ogni passaggio la tecnologia Blockchain che consente di notarizzare l’impronta digitale (hush) di un documento, rendendola certa e immutabile.  

Del progetto sono partner associati: Lateralcode, software house specializzata in sicurezza informatica, Cifa Italia, confederazione datoriale, il fondo paritetico interprofessionale Fonarcom, da sempre attento alle competenze dei lavoratori italiani, e la facoltà di Ingegneria elettrica e informatica dell’Università di Zagabria.  

Tra tutte le realtà impegnate, Resistere, allineato alle politiche europee sull’identità digitale, contribuisce anche alla costruzione del fascicolo digitale dei futuri accountable citizens dell’Unione. Infatti, sono stati coinvolti enti di formazione spagnoli, irlandesi, bulgari e portoghesi. 

L’accountability del processo formativo è faccenda cruciale. La diffusione della formazione continua e l’affermarsi di un sistema integrato di politiche attive – con notevoli risorse finanziarie messe a disposizione a livello nazionale ed europeo – hanno moltiplicato i soggetti e aumentato i rischi in merito a certezza e qualità della formazione erogata e recepita. Come sottolinea Eraldo Salvatori, ad dell’ente di formazione Deleganoi, capofila del progetto, “è importante eliminare tutte le zone di opacità e rendere totalmente affidabile ogni tappa del processo formativo”. 

Applicare Dac avrà molti effetti positivi. Consentirà all’ente di formazione di rilasciare certificati autentici e impedirà ai discenti qualsiasi forma di manomissione o alterazione; al fondo interprofessionale di finanziare piani di enti di formazione accountable; all’imprenditore di avere certezza delle competenze acquisite dal lavoratore e piena fiducia in chi ne ha notarizzato gli incrementi di esperienza e di formazione. Spiega Iacopo Sensi di Resistere: “Per un recruiter la notarizzazione dei curricula consentirà di accelerare il processo di selezione. Il rifiuto di un candidato potrebbe già suonare come un campanello d’allarme. E’ evidente che, aumentando la loro accountability, enti e recruiter innescheranno il circolo virtuoso della responsabilizzazione che diventerà uno standard naturale nei processi di formazione e selezione”. 

In definitiva, Dac sarà utile agli enti di formazione e ai professionisti che vorranno garantire autenticità, paternità e immutabilità delle dichiarazioni rilasciate e a tutti i soggetti implicati nella rete dei servizi al lavoro in merito all’effettività e alla qualità della formazione da essi erogata e dal discente acquisita. 

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Lavoro

Anir Confindustria, per caro prezzi ristorazione collettiva in piazza per protesta

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(Adnkronos) – Si è tenuta a Roma la mobilitazione nazionale del settore della ristorazione collettiva, indetta da Anir Confindustria e dalle aziende del comparto, contro la mancanza di misure del Governo per fronteggiare il caro prezzi che sta penalizzando fortemente l’intero mondo delle mense pubbliche. Centinaia di persone in piazza per chiedere un ‘pasto giusto contro il pasto ridotto’ che, solo per la giornata di oggi, gli addetti al servizio hanno servito nelle mense delle aziende aderenti alla protesta in tutto il territorio nazionale. 

“Chiediamo al Governo – ha sostenuto il presidente di Anir Confindustria, Lorenzo Mattioli – interventi urgenti e strutturali per poter far fronte a questa crisi di un settore che impiega circa 120 mila persone, per l’80% donne. Diverse le interlocuzioni ma attendiamo risposte concrete e per questo, nelle mense delle aziende aderenti, abbiamo oggi servito un servizio minimo che abbiamo chiamato pasto ridotto, oltre ad essere stati costretti a scendere straordinariamente in piazza”.  

“Stiamo lavorando – ha spiegato – in condizioni impossibili, penalizzando i bilanci delle nostre aziende, compromettendo tanti posti di lavoro di donne e famiglie che tutti i giorni servono la comunità con impegno e dedizione attraverso migliaia e migliaia di pasti, il principio è semplice: aumentano i costi a carico delle aziende che sono obbligate dalla amministrazione pubblica a non interrompere e a non variare il servizio. La stessa Pa, però, non riconosce l’aumento dei costi sostenuti, poiché non ha una legge che glielo impone. Questa è una concatenazione di fattori sfavorevoli che sta soffocando definitivamente le aziende”. 

“Crediamo – ha sottolineato il vicepresidente di Anir Confindustria, Massimo Piacenti – che il riconoscimento dell’aumento automatico all’indicizzazione Istat, almeno per i servizi pubblici, nella riforma del Codice Appalti, sia davvero una doverosa presa d’atto che, fino ad oggi, vi sia stato un comportamento discriminatorio nei confronti di un servizio come il nostro, che ha margini molto ridotti, dovuti a clausole sociale che abbiamo sempre condiviso, come quella del prezzo accessibile e dell’assunzione di tutto il personale delle commesse precedenti. Ai nostri atti di responsabilità però, non corrispondono altrettanti atti di responsabilità della politica, che solo ora mostra di non ignorare le nostre richieste”. 

Diversi i contributi arrivati durante la manifestazione, come le presenze istituzionali che si sono alternate durante la mobilitazione di piazza Santi Apostoli con la presenza di delegazioni dei vari partiti di maggioranza e opposizione: dall’esponente di Fratelli d’Italia, segretario alla Camera della VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) on. Massimo Milani, al rappresentante di Forza Italia, on. Raffaele Nevi, dall’esponente del M5S, segretario al Senato della VIII Commissione, sen. Antonio Salvatore Trevisi, e da una delegazione del PD, composta dai senatori Manca e Verini e dall’onorevole Casu 

Diversi gli incontri che si sono succeduti nelle ore precedenti e durante la mobilitazione tra Anir e importanti ministeri del governo, in particolare con il sottosegretario Albano al Mef e con il ministro Adolfo Urso al ministero delle Imprese e del Made in Italy che ha attivato presso la sua segreteria con il sottosegretario Bitonci, con il capo ufficio legislativo Veltri e con il capo segreteria Ciampi un tavolo di lavoro che individui soluzioni strutturali alle forti criticità che sta interessando il comparto delle mense pubbliche. 

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Engineering nella community ‘Valore Acqua per l’Italia’ di The European House – Ambrosetti

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(Adnkronos) –
Engineering, leader nella digitalizzazione dei processi per imprese e Pa, è tra i 33 partner della community Valore Acqua per l’Italia creata da The European House – Ambrosetti, che ieri a Roma ha presentato l’edizione 2023 del Libro Bianco Valore Acqua per l’Italia. Durante l’evento, che ha riunito i maggiori protagonisti istituzionali ed economici del mondo italiano dell’acqua, Engineering ha illustrato come le nuove tecnologie possano abilitare e velocizzare l’innovazione e l’efficientamento delle idriche del Paese (il 25% ha più di 50 anni) così come l’intera filiera estesa dell’acqua. 

Secondo Maximo Ibarra, ceo di Engineering, “l’emergenza idrica che stiamo vivendo anche a causa dei drammatici effetti del climate change rende evidente che è necessario applicare le più innovative soluzioni tecnologiche per la modernizzazione delle nostre infrastrutture e lavorare per la diffusione di una maggiore consapevolezza dell’uso dell’acqua. Engineering, che è fiera di far parte della community Valore Acqua per l’Italia insieme con gli attori chiave della filiera estesa dell’acqua italiana, mette a disposizione il suo know-how tecnologico e la sua lunga expertise nel settore idrico per supportare Enti e player del mondo energetico, industriale ed agricolo, impegnati nella sfida di elaborare e realizzare strategie e soluzioni per una gestione sempre più efficiente e innovativa delle risorse idriche del Paese”. 

Nel corso della giornata dedicata alla presentazione del Libro Bianco Valore Acqua per l’Italia, Engineering ha illustrato la sua Water management solution (Wms), una piattaforma componibile ed interoperabile con la quale supporta le aziende idriche nel loro percorso di digital transformation, aiutandole a far evolvere i sistemi idrici convenzionali in ecosistemi avanzati, interconnessi ed intelligenti a beneficio di istituzioni, comuni e comunità, associazioni di categoria, scuole e cittadini. Grande interesse e afflusso alla postazione Engineering Metaverso Experience dove è stata fatta vivere un’esperienza immersiva nel ciclo idrico integrato realizzata dal Metaverse Lab di Engineering in collaborazione con Smat.  

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Italia-Germania, Ahk Italien: in 2023 per interscambio nuovo massimo storico

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(Adnkronos) – La Camera di commercio italo-germanica (Ahk Italien) ha presentato oggi i dati della partnership economica tra Italia e Germania relativi al 2022, con approfondimenti territoriali e settoriali. Dopo il record di 142,6 miliardi complessivi del 2021, nell’anno appena concluso l’interscambio italo-tedesco ha segnato un nuovo massimo storico. Secondo i dati Istat, il valore complessivo si è attestato su 168,5 miliardi di euro, con una crescita di oltre il 18% rispetto al 2021. Lo scorso anno le esportazioni italiane verso la Germania hanno toccato quota 77,5 miliardi di euro (+15,8%), e anche l’import ha registrato una crescita sostenuta, pari al 20,2%, salendo a 91 miliardi.  

La Germania si riconferma così primo partner commerciale per l’Italia, con un distacco di ben 57 miliardi dalla seconda posizione occupata dalla Francia, mentre l’Italia si posiziona al sesto posto tra i partner tedeschi. A livello regionale, confermano il proprio ruolo di traino per i rapporti commerciali le regioni del Nord Italia (Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna in testa) e i Länder più industrializzati (Baden-Württemberg, Baviera e Renania Settentrionale-Vestfalia).  

In Italia, cresce ulteriormente il ruolo della Lombardia, che con oltre 56 miliardi arriva a valere un terzo dell’intero interscambio bilaterale, mentre dalla prospettiva tedesca si osservano livelli record in Baden-Württemberg, che supera la Baviera e si attesta al primo posto tra i Länder.  

Dall’analisi dei dati Istat emerge, inoltre, che tutti i settori sui quali tradizionalmente si fonda l’interscambio italo-tedesco sono in crescita, in termini di valore monetario, rispetto ai livelli già record del 2021. La produzione industriale resta dunque il perno dei flussi tra i nostri due Paesi, con performance importanti da parte del siderurgico, del chimico-farmaceutico, del settore dei macchinari, dell’agroalimentare e dell’elettrotecnica-elettronica. Molto diversificate, invece, le dinamiche a livello di volumi.  

Se alcuni settori, quali macchinari e agroalimentare per l’export italiano e gomma ed elettrotecnica-elettronica per l’export tedesco, hanno visto un aumento anche a livello quantitativo, altri settori hanno registrato una contrazione dei volumi. È il caso, ad esempio, per entrambi i Paesi, dell’export del comparto siderurgico, che in Germania ha diminuito i livelli di produzione, con un conseguente aumento dei prezzi. Stabili nei volumi il tessile italiano e l’alimentare tedesco.  

“Il 2022 è stato un anno particolarissimo per la varietà di fattori in gioco nel contesto economico europeo e globale. La guerra in Ucraina non ha danneggiato la partnership italo-tedesca: la crescita dei rapporti bilaterali è reale, e si inserisce, del resto, in un trend iniziato prima della pandemia e in una dimensione di relazioni consolidate e strutturali”, ha dichiarato Jörg Buck, consigliere delegato AHK Italien.  

“I valori monetari e quantitativi dell’interscambio ci restituiscono un quadro complesso e variegato, in linea con la volatilità delle dinamiche che hanno caratterizzato l’anno appena concluso. Oltre al rientro delle catene del valore in Europa già evidenziato a più riprese nelle nostre analisi del contesto italo-tedesco, non si può trascurare il ruolo ricoperto da fenomeni di portata globale, primi tra tutti l’andamento dell’inflazione, la carenza di materie prime e la crisi energetica”, ha continuato.  

“Pur in un anno come il 2022 -ha aggiunto Monica Poggio, presidente AHK Italien- l’interscambio italo-tedesco continua a crescere: l’ennesima dimostrazione di quanto i rapporti tra i due Paesi siano strutturali. Per questo, occorre sempre di più connettere le strategie industriali dei due Paesi, operando a livello nazionale ed europeo attraverso un dialogo pubblico-privato per coniugare la salvaguardia della nostra manifattura con la necessità della trasformazione digitale e verde. In un contesto reso complesso dalla guerra e dai suoi effetti, una pianificazione strategica a lungo termine, con tutti gli attori coinvolti, è fondamentale per non rinunciare a nessuna delle nostre priorità, sia industriali che ambientali”. 

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Pagliuca (Cnpr): “bene armonizzazione imposte per Casse di previdenza”

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(Adnkronos) – “Il processo di armonizzazione delle imposte tra fondi pensione e casse di previdenza, annunciato dal vice ministro Maurizio Leo, è stato accolto positivamente. L’iniziativa del governo avrebbe un impatto diretto sulle pensioni dei professionisti, consentendo un incremento delle somme erogate. Inoltre, questa misura potrebbe anche favorire una maggiore equità tra i diversi sistemi previdenziali, riducendo le disparità esistenti tra lavoratori dipendenti e professionisti”. Lo ha detto Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili a margine di un incontro su ‘Previdenza e lavoro’ che si è svolto a Roma. 

“Gli esperti del settore sottolineano che l’equiparazione fiscale tra fondi pensione e Casse previdenziali private rappresenterebbe un passo importante verso la modernizzazione e l’adeguamento del sistema previdenziale italiano alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione”, ha continuato.  

“Tuttavia, è importante notare che la realizzazione di questo progetto – ha aggiunto Pagliuca – richiederà un impegno significativo da parte del governo e delle parti interessate. Saranno necessari negoziati e confronti tra le diverse istituzioni previdenziali, oltre all’elaborazione di una normativa ‘ad hoc’ che tenga conto delle specificità di ciascun fondo pensionistico e cassa previdenziale”, ha concluso. 

 

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Epicode e Unicusano, da partnership nasce Master Programmazione e sviluppo web

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(Adnkronos) – Diventare sviluppatore web o programmatore informatico? Da oggi, si ha un’opportunità in più con il master universitario attivato dall’Università Niccolò Cusano insieme a Epicode, la prima Career acceleration platform in ambito tech d’Europa. E’ il lavoro digitale più richiesto. Ogni anno si aprono più di 100mila posizioni per questa figura professionale, con in media circa 35mila posti vacanti non ricoperti.  

Per rispondere alle esigenze del mondo del lavoro, l’Università Niccolò Cusano ha attivato il Master di I livello in Programmazione e sviluppo web. Il Master si rivolge a tutti coloro che intendono avviare o consolidare una carriera nel mondo del tech, sviluppando competenze pratiche e aggiornate per proporsi da subito sul mercato del lavoro come specialista della programmazione web.  

Ad oggi, la figura del programmatore web è tra le più ricercate sul mercato, e il percorso si pone l’obiettivo di offrire una formazione a 360 gradi su tecnologie e linguaggi che garantiscano l’immediata spendibilità nel mondo del tech.  

Grazie all’expertise verticale e alla forte connessione con il mondo del lavoro, Epicode rappresenta un partner affidabile e solido per il raggiungimento degli obiettivi formativi.  

Inoltre i docenti del master sono dei brillanti professionisti: Stefano Salvucci (co-founder & cto di social academy); Eric Camellini, Federico De Ambrosis, Lorenzo De Ambrosis, Riccardo Gullin (ex teacher per strive school, oggi docente epicode), Dario Del Giudice.  

Alla fine del percorso formativo sarà possibile spendersi sul mercato del lavoro come: full-stack developer, front-end developer, back-end developer, ux/ui specialist. 

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Siemens Xcelerator media event, trasformazione digitale ed energetica in primo piano

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(Adnkronos) – Appuntamento mercoledì 29 marzo, a partire dalle ore 10:00, presso l’headquarter di Siemens in Italia, in via Werner von Siemens 1 a Milano, per Siemens Xcelerator media event. Un’occasione unica per immergersi nelle tecnologie in grado di accelerare la trasformazione digitale ed energetica e creare valore per le aziende di ogni dimensione sia nel mondo dell’industria che in quello delle infrastrutture. Grazie al keynote speech di Floriano Masoero, amministratore delegato di Siemens Italia e Head of Smart Infrastructure, e di Giuliano Busetto, head of digital industries, si ha la possibilità di comprendere al meglio la strategia della nuova piattaforma digitale aperta, Siemens Xcelerator.  

In una sessione esperienziale, si mostrerà come la tecnologia del gemello digitale abilita il metaverso industriale e come le soluzioni di gestione dell’energia siano in grado di massimizzare l’efficientamento energetico delle infrastrutture. Siemens Xcelerator, una piattaforma digitale aperta, è stata lanciata sul mercato globale per accelerare la trasformazione digitale e la creazione di valore per le aziende di tutte le dimensioni nei settori dell’industria, nei trasporti, nelle infrastrutture e negli edifici.  

La piattaforma rende la trasformazione digitale più semplice, veloce e scalabile. Siemens Xcelerator include un portfolio completo di hardware, software e servizi digitali abilitati all’Internet delle cose (IoT) di Siemens e di terze parti certificate, un crescente ecosistema di partner e un marketplace in evoluzione per facilitare le interazioni e le transazioni tra clienti, partner e sviluppatori. La piattaforma digitale aperta crea valore per chi vi accede, facilitando le interazioni e promuovendo l’innovazione tra clienti, partner, sviluppatori, ecc. Il lancio della piattaforma Siemens Xcelerator rappresenta un passo in avanti della strategia digitale di Siemens, che sarà in grado di condividere valore con i clienti esistenti e con quelli nuovi, soprattutto nel segmento delle piccole e medie imprese.  

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