Economia
Ricerca, al Cnr il meeting del grande Cloud per il...
Ricerca, al Cnr il meeting del grande Cloud per il patrimonio culturale e umanistico
Al via la due giorni sul progetto H2IOSC. Degl'Innocenti (Cnr): "L'infrastruttura è un'opportunità unica per rafforzare la centralità del sistema italiano della ricerca umanistica"
Un grande 'cloud' multidisciplinare, di libero accesso, per ricercatori e professionisti, in grado di mettere in sinergia e 'in dialogo' i nodi nazionali delle principali infrastrutture di ricerca nel settore umanistico e delle scienze del patrimonio culturale presenti attualmente in Italia, riconosciute dall’Esfri - European strategy forum on research infrastructures. E' il tema di fondo del Meeting del progetto ‘Humanities and cultural Heritage Italian Open Science Cloud (H2IOSC)’ che da domani, e fino al 7 febbraio, si tiene a Roma, alle ore 14.00, presso l’aula convegni del Consiglio nazionale delle ricerche, in piazzale Aldo Moro. Il Cnr spiega che "la transizione digitale coinvolge ampiamente il patrimonio umanistico e culturale" ed "un aspetto di tale processo è la costruzione di infrastrutture di ricerca per potenziare la condivisione di dati, strumenti di ricerca e conoscenze in tali ambiti" sottolineano i promotori del meeting.
Il progetto H2IOSC è partito il 1° novembre 2022, ha una durata complessiva di 30 mesi e conta sul coordinamento del Cnr e su oltre 41 milioni di euro di fondi dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il Cnr spiega che l’obiettivo di H2IOSC è quello di creare un ecosistema digitale aperto a studiosi, professionisti e cittadini, in grado di mettere in sinergia e ‘in dialogo’ i nodi delle principali infrastrutture di ricerca nel settore umanistico e delle scienze del patrimonio culturale presenti attualmente in Italia, riconosciute dall’ESFRI - European strategy forum on research infrastructure, promuovendo la condivisione e l'accesso libero ai dati scientifici.
I ‘nodi’ italiani delle infrastrutture di ricerca che saranno federati sono E-RIHS - European Research Infrastructure for Heritage Science - che aggrega, coordina, rende interoperabili e accessibili i migliori laboratori, archivi fisici e digitali e tecnologie all’avanguardia per il patrimonio culturale; CLARIN - Common Language Resources and Technology Infrastructure - dedicata alle risorse e alle tecnologie linguistiche; OPERAS - Open Scholarly Communication in the European Research Area for Social Sciences and Humanities - tesa al potenziamento delle politiche di open science e open publishing nelle scienze umane e nel patrimonio culturale; DARIAH - Digital Research Infrastructure for the Arts and Humanities - un’infrastruttura digitale avanzata per la ricerca umanistica, che fornisce strumenti, supporto e risorse per facilitare la collaborazione, l'accesso ai dati e la condivisione delle conoscenze nelle arti e nelle discipline umanistiche.
Emiliano Degl’Innocenti, coordinatore scientifico del progetto e ricercatore dell’Istituto Opera del vocabolario italiano del Cnr, spiega che "H2IOSC è un ecosistema digitale avanzato che favorisce la collaborazione, la sinergia tra discipline e il progresso nella ricerca scientifica, ottimizzando l'efficienza dei processi e promuovendo l'innovazione attraverso l’uso di tecnologie all'avanguardia. Un'opportunità unica per rafforzare la centralità del sistema italiano della ricerca umanistica e sul patrimonio culturale nel contesto internazionale".
Costanza Miliani, coordinatrice del nodo italiano di E-Rihs e direttrice dell’istituto di scienze del patrimonio culturale del Cnr, indica che "nell’ambito del progetto di federazione il nodo italiano dell’infrastruttura di ricerca per le scienze del patrimonio E-Rihs mira a implementare la nuova piattaforma di accesso Digilab basata su un cloud interoperabile per la ricerca data-driven negli studi storico-artistici, archeologici, di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, seguendo i principi Fair dei dati e adottando un approccio di Open Science".
I ricercatori sottolineano che il Pnrr, prevedendo investimenti specifici per il settore dell’Innovazione Sociale e Culturale, stimola la comunità scientifica a compiere il processo di transizione digitale, attraverso un approccio sempre più stringente rispetto all’utilizzo di strumenti e tecnologie digitali per lo studio, la gestione e l’elaborazione dei dati prodotti da ricercatori e ricercatrici. Infatti, la federazione delle infrastrutture di ricerca realizzata da H2IOSC ha positive ricadute anche per la conservazione e l’interpretazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, per superare - attraverso la creazione di questo ecosistema aperto e accessibile di risorse digitali - la frammentazione degli strumenti e delle conoscenze nell’ottica della interdisciplinarità della ricerca.
Il progetto H2IOSC, che coinvolge 12 istituti del Cnr, ha già permesso l'assunzione a tempo determinato all'interno dell'Ente di circa 50 figure professionali e si prevede possa diventare un volano per l’incremento occupazionale e la creazione di figure professionali altamente qualificate. Più in generale H2IOSC, che riecheggia il modello europeo Eosc (European Open Science Cloud), risponde all’esigenza di favorire l’evoluzione dello Spazio Europeo della Ricerca (European Research Area, Era), nato per consolidare la leadership europea in settori strategici come ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico, favorendo la libera circolazione di ricercatori e ricercatrici e allineando le politiche e i programmi nazionali.
Il Cnr spiega infine che la rete paneuropea di infrastrutture di ricerca fornisce risorse, servizi e soluzioni basate sulla conoscenza e contribuisce alla realizzazione delle transizioni verde e digitale.
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Innovazione, Toia: “Europa verso sostenibilità...
Parla la vicepresidente della Commissione Itre agli “Stati generali delle ingegnerie digitali”, organizzati a Milano dall’Ordine degli ingegneri
"In questa fase di grandi cambiamenti l’Europa deve avere un grande coraggio e anche una grande concretezza nel trasformare il nostro sistema verso la sostenibilità ambientale, con tutto il supporto che il mondo digitale e le sue potenzialità. E c’è un'ulteriore sfida: la trasformazione eve essere inclusiva cioè deve consentire a tutti di partecipare". Sono le parole di Patrizia Toia, vicepresidente della Commissione Itre per l’Industria, la Ricerca e l’Energia del Parlamento Europeo, intervistata a margine della seconda giornata degli “Stati generali delle ingegnerie digitali”, organizzati a Milano dall’Ordine degli ingegneri.
L’europarlamentare indica la strada intrapresa dall’Europa per abbracciare il cambiamento: “L'Europa ha disegnato una strategia, dal Green Deal in poi, e la sta accompagnando con le risorse necessarie. L'Europa, se unita, può trovare la capacità di avere risorse ulteriori e necessarie. Il mondo cambia in continuazione - sottolinea - e la scienza che diventa poi scoperta tecnologica, applicazione tecnologica, ci dà moltissime potenzialità e possibilità per accelerare i processi produttivi, per renderli più puliti e per trovare soluzioni anche per la salute delle persone. C'è una grande trasformazione in corso e la scienza e la ricerca sono essenziali per tenere il passo adeguato. Ma cosa più importante è il capitale umano. Le persone e le professioni sono importanti. Che il Collegio degli Ingegneri cerchi di capire, anche con tutte le istituzioni, quali sono i processi in atto per portare il suo contributo e qualche cosa di interesse generale” ha concluso.
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Ia, Cerutti (Politecnico di Milano): “Intelligenza...
Il responsabile scientifico della commissione bioingegneria del concorso IDEA: "Solo un esperto può capire se la macchina sbaglia"
“Intelligenza artificiale? Certo che sì, ma guidata dall'esperto che è in grado di capire quando la macchina sbaglia". Lo ha detto Sergio Cerutti, responsabile scientifico della commissione bioingegneria del concorso “Idea”, durante il panel “Etica ed innovazione nella bioingegneria del futuro” che si è svolto nella sessione pomeridiana della giornata conclusiva degli “Stati generali delle ingegnerie digitali”, organizzati a Milano dall’Ordine degli ingegneri.
Durante il suo intervento Cerutti, dipartimento di Bioingegneria, B-cube Lab, Politecnico di Milano, si è soffermato su etica e intelligenza artificiale: “Qualunque ingegnere che si trovi a progettare un impianto, un'apparecchiatura, un device, non può non affrontare un problema etico, a maggior ragione in un settore applicativo in ambito ospedaliero e clinico, dove bisogna intendere qual è il soggetto umano che verrà sottoposto a delle indagini attraverso l'utilizzo di apparecchiature magari invasive o che presentano un grado di pericolosità. In ambito costo-beneficio l'aspetto etico deve essere sempre tenuto in considerazione -ha contestualizzato Cerutti- L'uso massiccio degli algoritmi può comportare la perdita della capacità di intervento dell'uomo di svolgere compiti di alto livello di specializzazione. Avere sempre più ‘delegati automatici’ controllati dall'intelligenza artificiale potrebbe portare all'incapacità di capire criticamente quando il programma di intelligenza artificiale commette un errore”, ha concluso.
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Cooperfidi Italia prosegue percorso crescita rilanciando...
L’assemblea ha approfondito le tematiche dell’evoluzione della garanzia mutualistica e del credito bancario alla luce delle nuove stringenti regolamentazioni europee e nazionali
Nella storica cornice del salone delle feste de 'I Portici' di Bologna si è svolta l’assemblea pubblica dei soci di Cooperfidi Italia, il consorzio fidi di riferimento dell’economia cooperativa e sociale, del terzo settore e del settore primario con sede legale e direzione generale a Bologna e sedi distaccate a Milano, Napoli e Roma. L’assemblea, che quest’anno aveva al centro il tema mutualismo e prossimità alle imprese associate, oltre a presentare e approvare i risultati del bilancio d’esercizio 2023 della società ha approfondito le tematiche dell’evoluzione della garanzia mutualistica e del credito bancario alla luce delle nuove stringenti regolamentazioni europee e nazionali.
I lavori, coordinati dal presidente di Cooperfidi Italia, Mauro Frangi, hanno visto la partecipazione dei co-presidenti dell’Alleanza delle cooperative italiane, Simone Gamberini, del presidente di Legacoop, Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, Giovanni Schiavone, presidente Agci. La giornata si è aperta con i saluti introduttivi del direttore di Legacoop nazionale Gianluigi Granero e del presidente di Agci Emilia Romagna Massimo Mota a cui è seguito il video intervento dell’onorevole Irene Tinagli, presidente della Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo che ha approfondito l’evoluzione del mercato bancario e della garanzia alla luce della nuova regolamentazione europea (crr 3).
Dopo l’intervento di Tinagli il presidente Frangi ha avviato l’analisi del bilancio di esercizio 2023 di Cooperfidi Italia a cui è seguita una tavola Rotonda coordinata dal direttore generale di Cooperfidi Italia Dino Forini sul ruolo della garanzia mutualistica a seguito delle nuove regolamentazioni che renderanno più complessa la concessione del credito verso le piccole e medie aziende, i soggetti operanti nel comparto dell’economia sociale e le aziende rigenerate dai lavoratori (workers buy out). Al dibattito hanno partecipato: Paolo Alberti (responsabile servizio agevolazioni per il credito di Cassa centrale banca), Stefano Bolis (responsabile direzione tstituzionali, enti e terzo settore di Banco Bpm), Riccardo Dugini (vice direttore generale di Banca Etica), Carlo Napoleoni (head of corporate department di Iccrea banca).
A nome dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, Maurizio Gardini ha concluso con il suo intervento la parte pubblica dell’evento incentrando il suo intervento sulla importanza del credito per la crescita e il consolidamento delle imprese cooperative. Al termine della parte pubblica le assemblee territoriali, collegate telematicamente, si sono riunite per il dibattito e le votazioni relative al Bilancio di Esercizio 2023 di Cooperfidi Italia. L’approvazione finale del Bilancio, come da disposizione del Codice Civile, avverrà il 30 aprile 2024.
Mauro Frangi, Presidente di Cooperfidi Italia, ha dichiarato: “Cooperfidi Italia prosegue nel suo percorso di crescita. Crescono i volumi di attività, gli stock di garanzie e di attività finanziarie, gli indicatori di adeguatezza patrimoniale. È la conferma che la vocazione specialistica del nostro confidi ha successo e funziona. Risponde ai bisogni delle imprese socie e genera, per il secondo anno consecutivo, un risultato economico positivo. In un 2024 in cui gli alti tassi di interesse e l’evoluzione della regolazione del credito continuano a deprimere il credito bancario, la sfida della società è quella di aumentare ulteriormente la propria efficienza operativa per accrescere la presenza territoriale, consolidare la crescita dimensionale e stabilizzare la capacità di produrre reddito.”
Il co-Presidente di Alleanza delle Cooperative Italiane, Maurizio Gardini (Confcooperative), ha dichiarato: “L'accesso al credito, insieme alla carenza di personale, è uno dei nodi da sciogliere per lo sviluppo delle imprese e delle cooperative. Avere uno strumento come Cooperfidi Italia è fondamentale per garantire continuità ai programmi di sviluppo. Il percorso aggregativo, che ha portato all'attuale assetto organizzativo, è stato un obiettivo lungimirante perseguito con lucidità ed efficacia e che consente oggi alle cooperative di poter avere risorse finanziarie a condizioni di estremo favore rispetto quelle di mercato.”
Il Co-Presidente di Alleanza delle Cooperative Italiane, Simone Gamberini (Legacoop), ha dichiarato: “Il perpetrarsi negli ultimi anni di un irrigidimento sui conti pubblici, dei rialzi dei tassi di interesse, delle politiche di offerta di credito sempre più rigide verso le imprese, sono elementi di forte preoccupazione per l’ecosistema imprenditoriale cooperativo. È fondamentale invertire la rotta, che per Legacoop deve dirigersi verso una finanza sostenibile, in termini di: accesso al credito, sostenibilità economica per le imprese, le lavoratrici e i lavoratori e, soprattutto, per promuovere sempre più progetti che abbiano un impatto positivo sull’ambiente, le comunità e i territori. Un driver di sviluppo fondamentale sul quale ci stiamo già muovendo, grazie al prezioso supporto di istituti qual è Cooperfidi Italia, che nel complesso periodo che stiamo attraversando, ci aiuta a misurare e favorire processi virtuosi di finanza su misura delle persone.”
Il Co-Presidente di Alleanza delle Cooperative Italiane, Giovanni Schiavone (Agci), ha dichiarato: “Con l’Assemblea sul Bilancio d’Esercizio 2023 di oggi, Cooperfidi Italia consolida la sua presenza quale confidi nazionale della cooperazione italiana con attività specializzata nel rilascio di garanzie a favore di banche e istituti finanziari, un’attività svolta negli ultimi quindici anni dopo la fusione di nove confidi regionali avvenuta nel 2009. Cooperfidi Italia si conferma un importante strumento di supporto alle imprese cooperative, con particolare riferimento a quelle di piccole e medie dimensioni, che necessitano di accesso al credito su cui auspico un miglioramento che consenta alla Società di essere un puntuale riferimento dell’intero sistema.”