Cronaca
Questore di Frosinone: “Sparatoria fatto gravissimo,...
Questore di Frosinone: “Sparatoria fatto gravissimo, mire albanesi sul territorio”
"La sparatoria di sabato scorso è stata un fatto gravissimo, non bisogna certo badare solo ai report recenti per i quali la provincia di Frosinone è la più sicura del Lazio, ma un evento del genere ci ha lasciati basiti. Un gruppo di albanesi seduto a un bar è stato affrontato da altri connazionali, si è iniziato con le minacce, le offese fino alla reazione molto violenta da parte di uno degli albanesi seduti che, dall'interno del locale, ha fatto fuoco in direzione di quattro persone uccidendone una. Se a sparare fossero stati gli aggressori, dall'esterno, le conseguenze sarebbero potute essere decisamente peggiori e i proiettili avrebbero potuto colpire anche uno dei tanti cittadini che in quel momento i trovavano nel bar". Lo dice all'Adnkronos il Questore di Frosinone, Domenico Condello, in merito alla sparatoria avvenuta sabato sera in un locale affollato di via Aldo Moro e nella quale una persona è stata uccisa e tre sono state ferite.
Condello però sottolinea: "In poco tempo siamo riusciti a individuare il colpevole per una serie di situazioni favorevoli, oltre all'intuito investigativo degli agenti della Squadra Mobile e della Questura di Frosinone, e il responsabile si è presentato spontaneamente in questura dove ha ammesso le proprie responsabilità. La risposta della Polizia e dello Stato è stata immediata". Gli albanesi coinvolti nella sparatoria erano già conosciuti dalle forze dell'ordine della provincia. "Tutti oggetto di attività da parte nostra - spiega il Questore - qualcuno di loro già trovato in possesso di grandi quantità di denaro e di droga". "La sparatoria in pieno centro è stato un caso isolato, per fortuna - continua - anche se avevamo avuto in passato delle avvisaglie, atteggiamenti violenti da parte di bande criminali non italiane che tendono a impossessarsi del territorio soprattutto nell'ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti, dello sfruttamento della prostituzione e per commettere reati predatori e non solo". Bande tanto presenti e forti da soppiantare anche le tradizionali consorterie criminali di area campana.
E' passato poco più di un anno dall'omicidio di Thomas Bricca, freddato da un colpo di pistola alla testa la sera del 30 gennaio 2023 ad Alatri mentre era in compagnia degli amici. Lontani anni luce gli agguati fulminei in sella agli scooter, a pochi passi dalle vittime sorprese da sole e senza testimoni. Sono la "spavalderia" e l'assenza di precauzioni per scongiurare vittime innocenti a contraddistinguere ancora una volta gli omicidi a Frosinone. La Polizia di Stato, in questo senso, ha avviato da tempo un lavoro finalizzato proprio a evitare la possibilità che i delinquenti si avvicinino a locali pubblici. "Le attività di repressione e di prevenzione si possono articolare su vari modelli, e al di là dei 'pattuglioni', vengono fatte perquisizioni e indagini ad ampio spettro, abbiamo strumenti che consentono di irrogare un daspo (che prende il nome proprio da Willy, ucciso a botte da un gruppo di giovani arrivati a Colleferro da Alatri, ndr) nei confronti di soggetti, spesso giovanissimi, impossibilitati così ad avvicinarsi ai posti più frequentati".
"L'attività di prevenzione è costante, quello che si è verificato è un po' la punta dell'iceberg - dice il Questore di Frosinone - ora cerchiamo di mappare queste organizzazioni per cercare di disarticolarle e sono convinto che otterremo dei grossi risultati a breve. In realtà, è evidente che non si ha la bacchetta magica e anche se siamo presenti su tutto il territorio della provincia, diventa molto difficile penetrare a fondo lo stato delinquenziale dei tanti, numerosi criminali. Non solo i cittadini del territorio, siamo rimasti tutti molto scossi e non sottovalutiamo l'accaduto. Questi sono avvenimenti che lasciano interdetti anche noi e bisogna rimodularsi in modo molto più preciso nei confronti di questi soggetti e del territorio". (di Silvia Mancinelli)
Cronaca
Assalto Cgil, Cassazione: Appello bis per nove imputati
I giudici hanno annullato con rinvio le sentenze della Corte di Appello di Roma, che avevano confermato le condanne degli imputati per devastazione
Appello bis per nove imputati nel processo con rito abbreviato per l’assalto alla sede della Cgil avvenuto nel corso della manifestazione “no green pass” del 9 ottobre del 2021 a Roma. I giudici della Prima Sezione Penale della Cassazione hanno annullato con rinvio le sentenze della Corte di Appello di Roma, che avevano confermato le condanne degli imputati per devastazione. Tra questi Fabio Corradetti, figlio della compagna di Giuliano Castellino, Massimiliano Ursino, leader palermitano di Forza Nuova, Mirko Passerini e Claudio Toia, appartenente al gruppo ultras juventino 'Antichi valori' e considerato dagli inquirenti vicino al movimento di estrema destra.
“L’annullamento è stato determinato da carenze di motivazione di entrambe le sentenze in ordine alla ricostruzione dei fatti sotto il profilo del turbamento dell’ordine pubblico, oggetto giuridico della fattispecie”, si spiega in una nota della Suprema Corte.
Cronaca
Cospito, Cassazione conferma condanna a 23 anni per...
Difesa Cospito: "Rammarico per condanna estremamente severa". Confermata la pena a 17 anni e 9 mesi per Anna Beniamino
La Cassazione ha confermato le condanne a 23 anni per Alfredo Cospito e a 17 anni e 9 mesi per Anna Beniamino. Diventa così definitiva la sentenza emessa lo scorso 26 giugno dai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Torino nei confronti dei due anarchici imputati per l’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano del 2006.
I supremi giudici della sesta sezione penale in particolare, accogliendo quanto chiesto oggi dal sostituto procuratore generale Perla Lori, hanno rigettato il ricorso della procura generale di Torino, che per Cospito, detenuto a Sassari in regime di 41bis, sollecitava la condanna all’ergastolo con isolamento diurno per 12 mesi e per Beniamino a 27 anni e un mese, e dichiarato inammissibili i ricorsi delle difese.
Per Alfredo Cospito e Anna Beniamino, difesi rispettivamente dagli avvocati Flavio Rossi Albertini e Caterina Calia, la Corte d’Assise d’Appello di Torino nel rideterminare le pene aveva riconosciuto ad entrambi le circostanze attenuanti previste dall’articolo 311 del codice penale e ritenuto le attenuanti generiche, già applicate, prevalenti sulla recidiva. Il 18 aprile dello scorso anno la Corte Costituzionale, interpellata nel dicembre 2022 dai giudici torinesi sull’eccezione di legittimità riguardante la ‘lieve entità’, si era espressa a favore del bilanciamento tra attenuanti e aggravanti.
La difesa di Cospito
“La decisione della Corte di Cassazione conferma quanto sostenuto dalle difese nel corso del giudizio di rinvio, ovvero che la pena dell'ergastolo con un anno di isolamento diurno invocato dalla procura generale di Torino rappresentava una richiesta sproporzionata e non sorretta da alcuna valida ragione giuridica. Rimane comunque il rammarico per una condanna estremamente severa”, ha dichiarato l’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Cospito.
Oggi, davanti alla Cassazione, si è svolto un presidio dei movimenti anarchici: esposti striscioni con scritto ‘fuori Alfredo dal 41 bis, ‘con Alfredo Cospito per la solidarietà internazionale’, ‘il carcere uccide’.
Cronaca
Furti d’auto, cosa c’è dietro i dati: il 29 aprile online...
In collaborazione con LoJack Italia. La prevenzione e il recupero dei veicoli, una partita guidata dalla tecnologia
Quanti sono, dove sono più frequenti, quali sono le tecniche più avanzate, quanti veicoli si riescono a ritrovare. Leggere e interpretare i dati sui furti di auto aiuta a comprendere quanto possano incidere la prevenzione e le azioni per il recupero. È una partita che si gioca, oltre che sul piano della sicurezza e dell’azione delle forze di polizia, con il contributo della tecnologia, delle soluzioni innovative e della gestione dei dati. Con un approccio che coinvolge le Istituzioni, le aziende specializzate in antifurti e sistemi di recupero, le case automobilistiche e le società di noleggio.
Ne parlano, durante un confronto organizzato dall’Adnkronos, che sarà online il 29 aprile:
- Deborha Montenero, Direttore della Terza Divisione del Servizio Polizia Stradale
- Andrea Cardinali, Direttore Generale di UNRAE
- Paolo Ghinolfi, già Fondatore/CEO di Arval Italia - BNP Paribas Group, Fondatore/AD di SIFÀ e già Presidente di ANIASA (Confindustria)
- Maurizio Iperti, Presidente LoJack Emea e AD LoJack Italia
- Modera Fabio Insenga, vicedirettore Adnkronos