Lavoro
Turismo, Adler Spa Resorts&Lodges, welfare aziendale e...
Turismo, Adler Spa Resorts&Lodges, welfare aziendale e formazione per benessere dipendenti
Strutture d’eccellenza che investono in crescita professionale con le Academy e numerosi benefit
Dal ristorante alla Spa, passando per il ricevimento e la pulizia degli ambienti, l’ospitalità è fatta soprattutto di personale motivato e qualificato. Lo si è visto specialmente durante la pandemia, quando lo stop del settore turistico ha causato una fuga dalla professione con ripercussioni sugli organici di hotel e ristoranti. Un gap ancora più evidente con l’eccezionale ripresa del turismo nel 2023, che ha però dovuto fare i conti con la mancanza di personale. Ma come si può superare la crisi? La risposta è duplice e riguarda, da una parte, la formazione di qualità e, dall’altra, il welfare aziendale. Già, perché formare giovani figure professionali non basta, bisogna anche trattenerle sul posto di lavoro e motivarle. Una sfida che può essere vinta investendo in qualità dell’ambiente lavorativo, in organizzazione del lavoro e in crescita personale dei collaboratori. Proprio come dimostra l'approccio del gruppo Adler Spa Resorts & Lodges, da anni ai vertici dell’hotellerie di lusso, che ha messo a punto percorsi formativi dell’Adler Academy oltre a un nutrito programma di benefit per il proprio staff.
Seicento ore annuali che prevedono l’insegnamento di docenti interni ed esterni, corsi di lingua e una formazione completa e variegata. Le Adler Academy sono una soluzione pratica e rinomata per i collaboratori che vogliono seguire un percorso professionale con competenze a cinque stelle. A seconda degli interessi dei candidati ci sono vari indirizzi focalizzati su percorsi specifici. Qualche esempio? L’Adler Wine Academy permette di studiare tutte le sfaccettature del mondo del vino e i suoi abbinamenti, corredate di degustazioni nei territori particolarmente vocati come la Toscana e l’Alto Adige dove Adler ha diversi Lodge e Resort.
Molto importante per il gruppo è anche la formazione dell’Adler Spa Academy. Basti pensare che il complesso Adler Spa & Med impiega circa 75 collaboratori e si distingue per l’altissima qualità del servizio che risponde al motto Let your soul fly. Durante il percorso formativo le persone coinvolte studiano e provano i trattamenti, imparano le tecniche e conoscono a fondo le caratteristiche delle linee cosmetiche.
Nell’ambito del programma dedicato agli apprendisti, i futuri camerieri, maîtres e chef possono svolgere l’apprendistato in diverse strutture del gruppo, anche a rotazione, esplorando mondi differenti. Ci sono poi gli stage in collaborazione con istituti alberghieri, che permettono di mettere alla prova quanto studiato sul campo misurandosi con strutture d’eccellenza. È il caso di alcuni istituti alberghieri siciliani che, grazie a un accordo con la società a capo dei sei resort di lusso, condurranno i propri studenti in un percorso di stage tra sala, cucina, bar e ricevimento presso l’Adler Spa Resort Sicilia di Siculiana (AG). I migliori delle classi 5°, una volta finita la scuola, potranno anche proseguire la strada con un tirocinio extracurriculare di 6 mesi in una delle strutture a scelta del gruppo, accedendo alla possibilità di essere assunti come collaboratori.
E, una volta formato, il personale deve essere motivato e valorizzato per consentirgli di crescere e di dare il meglio. Lo sanno bene gli Adler Spa Resorts & Lodges, che investono in work-life balance con una serie di vantaggi per i propri collaboratori. Il benessere delle persone, infatti, è il motore del servizio firmato Adler. “Per me Adler - afferma Armin Perathoner, pasticcere all’Adler Lodge Alpe - rappresenta la libertà di esprimere la mia creatività e sperimentare ai fornelli e questo aspetto mi motiva molto; l’ambiente è quello giusto: è bello lavorare in una cucina moderna con attrezzature all’avanguardia e poter collaborare con una brigata professionale e ben coordinata. Un altro vantaggio sono gli orari di lavoro flessibili, che permettono di conciliare bene lavoro e vita privata”.
Del resto, i benefit offerti sono molti. Oltre all’alloggio e al vitto gratuiti, i membri dello staff possono contare sulla presenza di tutor per l’inserimento e di orari di lavoro sostenibili con ferie regolamentate e fondi sanitari estesi anche ai famigliari. Ogni lavoratore ha la possibilità di frequentare corsi di lingue e di confrontarsi mediante colloqui periodici per favorire la propria crescita. Senza dimenticare l’importanza del tempo libero, dello sport e dell’equilibrio psicofisico. Non a caso il personale ha accesso a sconti e tariffe agevolate per l’acquisto di prodotti, trattamenti in Spa e soggiorni, ma anche a bici elettriche, sale fitness e attrezzature da sci.
Lavoro
Driverso: in Ue fatturato a 169 mln per car hiring d’alta...
Al Museo Maxxi di Roma il secondo global meeting della prima piattaforma digitale europea
Un comparto in grande espansione a livello europeo, con 169 milioni di euro di fatturato nel 2023, 192 imprese attive e un parco auto di 3.456 unità. E per quanto riguarda l'Italia i dati parlano di 45 milioni di euro di fatturato con circa 1000 auto. I numeri che arrivano da Driverso’s Analysis Lab riguardano il mercato del car hiring d’alta gamma nel Continente e segnalano anche un costo medio per noleggio di 2.916 euro per 58.074 transazioni nell’anno.
La durata media dei contratti è stata di 5,4 giorni per 313.600 giornate complessive, con ricavi medi sul singolo veicolo pari a 49mila euro. Ma c’è soprattutto un’aspettativa di crescita rilevante: il fatturato del settore è atteso a 195 milioni di euro già alla fine di quest’anno, per poi salire via via fino ai 714 milioni previsti nel 2030. Il bacino di mercato potenziale, comunque, è enorme, dato che il giro d’affari del luxury travel è calcolato oggi in 1.380 miliardi di euro.
Circa 40 di queste aziende, che rappresentano il meglio dell’offerta del car hiring d’alta gamma e rispettano standard di qualità predefiniti, operano su Driverso, la prima piattaforma digitale europea, nata in Italia, per il noleggio auto premium. L’aggregatore online mette a disposizione centinaia di veicoli di tutti i marchi più prestigiosi, forniti dai player attivi su 10 Paesi (Austria, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Principato di Monaco, Regno Unito, Spagna, Svizzera).
Decine di aziende, esperti, stakeholder qualificati e appassionati provenienti da tutta Europa si sono ritrovati oggi nel suggestivo scenario del Museo Maxxi di Roma per il secondo global meeting di Driverso, da cui sono emersi numeri, scenari e tendenze di un ramo dell’automotive che incrocia i temi del lusso, del lifestyle, dell’economia digitale e soprattutto le sempre mutevoli abitudini di consumo turistico. Il servizio, infatti, si rivolge soprattutto a un target di clientela legata al tempo libero e alla ricerca di un’esperienza esclusiva di viaggio e di mobilità del tutto customizzata.
Durante la giornata al Maxxi, sono intervenuti esperti del calibro di Ryan Sarver, Partner Redpoints Ventures e soprattutto ex direttore della piattaforma Twitter, Massimiliano Archiapatti, Ceo di Hertz Italy, Jasmine Boni-Ball, Executive assistant di ‘Tuscany Now and More’, Ferruccio Rossi, Direttore generale di Sanlorenzo Yacht, Leopoldo Gasbarro, direttore di Wall Street Italia, e Maurizio Iperti, Ceo di LoJack.
Pierluigi Galassetti, co-founder con Saverio Castellaneta di Driverso, ha detto: “Il noleggio auto di alta gamma riveste un ruolo chiave nell’offerta turistica italiana e internazionale e agisce come un elemento in grado di caratterizzare e arricchire l’intera esperienza di viaggio. Questa proposta di mobilità è apprezzata sia dai visitatori nazionali che da quelli internazionali e si inserisce in un contesto in cui la clientela ricerca non solo comfort ed esclusività, ma richiede esperienze immersive e personalizzate in ogni dettaglio del soggiorno, dalla cucina all'alloggio, fino agli spostamenti in auto, che completano la gamma dei servizi”. “Nell’ambito del settore lusso, fortemente in crescita
Lavoro
Peste Suina, Martinelli (Assosuini): “Se crolla...
Il presidente dell'associazione: "Allevamenti e prosciutti sono sicuri, al mercato però non interessa"
"Il rischio grosso che stiamo correndo è di perdere un settore importante, un'eccellenza del made in Italy. La Cina già non importa i nostri prosciutti da due anni, com e anche la Corea e il Giappone. Adesso anche il Canada e se poi decideranno di fare la stessa cosa Stati Uniti, Francia e Germania che rappresentano i nostri principali mercati allora resteremo con i maiali negli allevamenti e i prosciutti nei prosciuttifici. Questo perchè il 30% dei prosciutti che si producono in Italia vengono esportati. Se crolla l'export sarà una catastrofe per i 4mila allevamenti italiani e per i trasformatori ma anche per tutto l'indotto". E' l'allarme che lancia, con Adnkronos/Labitalia, Elio Martinelli, presidente di Assosuini, dopo che il diffondersi della peste suina sui cinghiali anche nella zona del Parmense ha portato l'Ue a stabilire la zona di restrizione II a Langhirano, patria del Prosciutto di Parma.
E per Martinelli "se crolla l'export le aziende non avranno alternativa che chiudere e se, guardiamo all'esempio della Germania che ha affrontato il problema prima di noi, adesso il Paese fa segnare un 20% in meno di allevamenti dopo la fine dell'emergenza". "Questo fa capire che una volta chiusa l'attività è difficile che questa riparta dopo la fine dell'emergenza", sottolinea.
Secondo il presidente di Assosuini "finora il contrasto alla peste suina nel selvatico si è fatto solo in teoria, basti pensare che dopo un anno e mezzo il commissario straordinario non è ancora operativo. Si dove agire come fatto in Sardegna, dove il virus è stato eradicato con il coinvolgimento di tutte le forze in campo, a partire dai cacciatori che sono stati la chiave per sconfiggere il problema. E invece ora abbiamo un virus che corre velocissimo in Italia dove si calcola che ci siano 1,5-2 milioni di cinghiali", sottolinea.
Ma nonostante il virus corra tra i cinghiali gli allevamenti italiani di suinbi sono al sicuro. "I nostri allevamenti di suini, grazie agli investimenti fatti dagli allevatori in materia di recinti e barriere e anche con i controlli che vengono fatti di continuo, sono super sicuri. Ricordiamo che la peste suina non si trasmette all'uomo ma colpisce cinghiali e suini, si propaga velocemente e porta nel 90% dei casi alla morte degli animali. Detto questo, i nostri prosciutti sono sicuri e super controllati ma questo non interessa al mercato che non intende rischiare", conclude Martinelli.
Lavoro
Ai, Iannicelli (Ordine Ingegneri): “Fondamentale dare...
Parla il responsabile scientifico della Commissione Metrologia agli "Stati generali delle ingegnerie digitali”
“La metrologia è la scienza della misura che si divide tra la metrologia scientifica, legale, industriale. In Italia è stata un po' trascurata ed è per questo che ci siamo riuniti una commissione. La prima commissione di metrologia è nata a Milano e vi collaborano persone da tutta Italia perché è fondamentale dare peso a questa scienza che sta dietro a tutte le cose”. A parlare è Carmelo Iannicelli, presidente Commissione Metrologia dell'Ordine degli Ingegneri, dal palco degli "Stati generali delle ingegnerie digitali - Costruendo il futuro tecnologico di Milano e del Paese", organizzato dall'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano all'Acquario civico del capoluogo lombardo. Nel panel “Metrologia 4.0: verso una misurazione smart e intelligente” si è discusso di smart Metrology: “Se l'intelligenza artificiale si basa su numeri sbagliati perché non abbiamo conoscenza e competenza, stiamo perdendo il controllo delle nostre misure. Il controllo dei dati, il controllo delle misure, il controllo delle tolleranze dei nostri strumenti di misura è fondamentale- illustra Iannicelli - Abbiamo deciso di metterci insieme per cercare di far capire l'importanza e il presidio che deve essere fatto su tutto questo”, conclude.