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Forza Italia, la convention a 30 anni dalla discesa in campo di Berlusconi. Incoronato Tajani

All'Eur a Roma si è ricordato lo storico discorso del Cavaliere quando annunciò la nascita del partito. Il segretario nazionale: "Giochiamo per vincere come ci ha insegnato lui". Sulle Europee: "L'obiettivo è il 10%"

Il segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani

"Qui non ci sono né reduci né cortigiani. Siamo fieri dei nostri trent'anni ma vogliamo costruire il futuro guardando avanti. Non servono cantastorie ma persone con la testa sulle spalle". Antonio Tajani parla dal palco della kermesse per i 30 anni dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi, evento dal titolo "Le radici del futuro" (FOTO). Il numero uno azzurro, davanti alla platea del Salone delle Fontane all'Eur - presenti tutti i big del partito e tanti volti storici, da Cesare Previti a Mario Valducci - incassa la benedizione di Gianni Letta, che per l'occasione si fa portavoce della famiglia del Cavaliere. E lancia la sfida in vista delle prossime europee di giugno: "L'obiettivo del 10% è assolutamente raggiungibile, dipende soltanto da noi. Ma, come insegnava Berlusconi, non dobbiamo accontentarci. Dobbiamo giocare per vincere non solo il campionato, ma anche la Champions League".

Il vicepremier e ministro degli Esteri ribadisce lealtà al governo Meloni, rivendicando il ruolo "determinante" all'interno della coalizione di centrodestra: "Senza Forza Italia non esiste un governo in Europa. Questo dobbiamo spiegare in campagna elettorale, questo deve essere il nostro messaggio. Il voto a Forza Italia è un voto utile. Più forte è Fi, più voti abbiamo, e più l'Italia conta a Bruxelles...".

E' l'endorsement di Letta, da sempre braccio destro di Berlusconi, a scaldare gli oltre 2mila accreditati al Salone delle Fontane. In particolare, l'ex sottosegretario a Palazzo Chigi cita parole di elogio pronunciate da Berlusconi quando era ricoverato al San Raffaele: "Una delle ultime dichiarazioni di Silvio dal San Raffaele è stata questa. 'In tanti anni che Antonio mi è stato vicino, non ha mai sbagliato una dichiarazione o un intervento, può continuare così'. Ecco, questo è il messaggio che lui avrebbe dovuto fare oggi e la famiglia vi manda per mio mezzo. Continuate così".

Tajani punta a conquistare la cosiddetta 'Italia del non voto' per provare a riempire lo spazio politico tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Non a caso fa il 'verso' alla segretaria del Partito democratico: "Dobbiamo dare il massimo di noi stessi, perché la vittoria si avvicina. Qualcuno non si accorgerà che stiamo arrivando, non voglio rubare una frase di altri ma è così...".

In platea tanti esponenti di primo piano del berlusconismo di ieri e di oggi, oltre agli attuali vertici del movimento: i capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, i vicepresidenti di Camera e Senato Giorgio Mulè e Licia Ronzulli, il presidente della Consulta nazionale di Fi Letizia Moratti. Nelle prime file l'intera squadra di governo azzurra: Paolo Zangrillo, Anna Maria Bernini, Elisabetta Alberti Casellati, Gilberto Pichetto Fratin. Tra gli oratori l'ex presidente di Confindustria Antonio D'Amato, la presidente della Commissione Esteri del Senato Stefania Craxi, Rita Dalla Chiesa ("mio padre disse su Berlusconi 'questo è bravo'"), l'ambasciatore Umberto Vattani, un video-tributo di Iva Zanicchi. Ad ascoltare Tajani anche l'editore de Il Giornale e Libero Antonio Angelucci, deputato della Lega con un passato azzurro alle spalle, e l'ex 'responsabile' Antonio Razzi.

C'è commozione e tanti momenti 'amarcord' (dallo storico videomessaggio del "nuovo miracolo italiano" con l'iconico incipit "l'Italia è il paese che amo", al ricordo degli storici collaboratori dell'ex premier, Niccolò Ghedini e Alessio Gorla). Con la testimonianza di Bruno Vespa c'è anche spazio per il "contratto con gli italiani" firmato sulla scrivania di ciliegio negli studi di Porta a Porta nel 2001. "Questa non è una manifestazione nostalgica, perché noi guardiamo avanti", ci tiene a precisare il neo-segretario forzista presentando il nuovo sito web del partito: "Adesso racconteremo i prossimi 30 anni". Tajani si prepara al Consiglio nazionale di fine febbraio ribadendo che "l'erede di Berlusconi non c'è, ma siamo tutti suoi eredi...".

Forza Italia e i rumours sulla discesa in campo di Pier Silvio

C’è stata emozione, nostalgia, passione al Salone delle Fontane dell'Eur a Roma, per lo storico discorso di Silvio Berlusconi, quando annunciò la sua discesa in campo e la nascita di Forza Italia (VIDEO). Prima c'è stata la proiezione del video-messaggio, poi, il ricordo di Niccolò Ghedini e Alessio Gorla, collaboratori storici del Cav. Introdotto da Antonio Tajani, Gianni Letta, commosso, ha parlato dell'avventura politica e umana con Berlusconi e poi cita Ghedini, legale di fiducia dell'ex premier: ''Ci manca Ghedini, la sua competenza...''.

E la platea esaurita in ogni ordine di posti si stringe intorno ad Antonio Tajani. Senza se e senza ma. I cronisti dell’Adnkronos in platea registrano gli umori e le sensazioni a caldo. C’è chi lo difende dalle manovre di certa stampa: “Molti articoli in questi giorni lanciano illazioni sui veri rapporti tra Forza Italia e la famiglia Berlusconi, tra Forza Italia e Gianni Letta, tra Forza Italia e i fondatori del partito che nel '94 accompagnarono Silvio Berlusconi nella sua nuova avventura – commentano in fondo alla sala -. Molti schizzi di fango, molte bugie. La realtà invece è molto più semplice e lineare: i figli di Silvio Berlusconi guardano con simpatia a Forza Italia che considerano una delle creature principali della lunga e intensa epopea del padre. Sanno quanto il padre fosse legato alla sua creatura politica e, quindi, si augurano che questo progetto possa andare avanti”.

C’è chi è sicuro che nessuno della famiglia Berlusconi ha intenzione di scendere in campo come il padre 30 anni fa: “Nessuno di loro immagina di scendere in campo – dice con accento milanese una donna che preferisce non esporsi -. Quindi anche gli articoli che annunciano questa o quella iniziativa di Pier Silvio o di altri figli del fondatore di Forza Italia sembrano essere del tutto infondati. Poi per carità – aggiunge spalancando le braccia - la vita è lunga, i figli e i nipoti sono numerosi. Dio solo sa che cosa potrà accadere tra qui a dieci anni”.

"Tajani? Uno dei figli politici prediletti di Berlusconi"

“Tajani? – dicono in coro due parlamentari di lungo corso - è stato uno dei figli politici prediletti di Berlusconi e di conseguenza della famiglia. Intrattiene diretti e leali rapporti con i figli di Berlusconi, che guardano a lui con assoluta fiducia”. Alcuni sottolineano la presenza e il discorso di Gianni Letta. “Gianni Letta non ha mai parlato in una manifestazione in cui ci fossero simboli di partito – assicurano -. Pur essendo il perno dei governi di Silvio Berlusconi, non ha mai partecipato a un evento di partito e non ha mai preso la tessera di Forza Italia come di nessun altro partito. In questa occasione invece ha portato il saluto della famiglia, scelta la cui rilevanza non può non essere notata. La presenza di Gianni Letta al Salone delle Fontane, quindi, assume una valenza simbolica e testimonia più di ogni altra bugia, la sintonia, l'amicizia e la fraternità tra la famiglia Berlusconi, Forza Italia e il suo segretario Tajani. Anzi lo incorona”.

Ci sono anche tanti giovani. Si confrontano con passione: “La realtà vera è che la sintonia tra Tajani, Forza Italia ed i figli di Berlusconi è piena e totale – dicono poco fuori dalla sala –. E la prova è stata oggi. Il resto è delle mani degli elettori. Saranno loro a decidere il futuro di Forza Italia”. “Tajani? – dicono in coro due parlamentari di lungo corso - è stato uno dei figli politici prediletti di Berlusconi e di conseguenza della famiglia. Intrattiene diretti e leali rapporti con i figli di Berlusconi, che guardano a lui con assoluta fiducia”.

I conti di Forza Italia

C’è chi guarda ai conti che spesso sono stati al centro del dibattito dopo la scomparsa del Cavaliere: “Il gesto concreto che la famiglia Berlusconi fa nei confronti di Forza Italia è quello di mantenere la fideiussione sul debito di 90 milioni accumulato nei trent'anni dell'epopea 'berlusconiana'. Gesto non banale. Ovviamente la famiglia Berlusconi ha piena fiducia nel nuovo tesoriere, l'avvocato Roscioli, che ha il compito di vigilare sul fatto che il partito, da ora in poi, cammini sulle sue gambe, chiedendo ai suoi parlamentari ed ai suoi dirigenti di trovare le risorse per la prosecuzione delle attività. Una scelta comprensibile, responsabile e di assoluta lealtà”.

Previti: "Bene Tajani e Meloni, ma Berlusconi manca"

"Cosa manca di Berlusconi oggi? Berlusconi...". Storico avvocato di Silvio Berlusconi ed ex ministro della Difesa, Cesare Previti risponde a una domanda su un possibile ingresso in politica di Pier Silvio Berlusconi: "Non so, le cose si commentano quando avvengono, se avvengono". Il giudizio dell'ex ministro sull'operato di Giorgia Meloni come premier "è assolutamente positivo. Il nostro paese sta andando di nuovo avanti. Salvini non è felice? Se non è felice lui...". Previti promuove anche l'attuale leader di Fi, il segretario Antonio Tajani: "Antonio è un amico, il giudizio su di lui è assolutamente positivo". E sulla giustizia glissa: "La riforma? Dovete chiedere al ministro Nordio, che è bravissimo".

Gianni Letta: "Berlusconi ha creato miracolo italiano che continua ancora"

''I figli di Berlusconi mi hanno chiesto di venire qui per portare la testimonianza della loro partecipazione nel segno della continuità'' ha detto Gianni Letta nel corso del suo intervento alle celebrazioni dei 30 anni della discesa in campo al Salone delle Fontane dell'Eur. "Berlusconi era un leader nato, era il capo già ai tempi dei salesiani. Ha creato il miracolo italiano e questo miracolo continua ancora. Ci teneva tantissimo, per lui era il suo capolavoro".

Lotito: "Forza Italia con Berlusconi ha plasmato la storia del Paese"

“Negli ultimi 30 anni, Forza Italia ha svolto un ruolo chiave nella vita politica italiana, contribuendo a plasmare il corso e la storia del Paese con un impegno incessante verso la libertà, la giustizia e il benessere dei cittadini" dichiara il senatore di Forza Italia Claudio Lotito. "Oggi, guardiamo al futuro con rinnovato entusiasmo e determinazione, avendo sempre bene in mente la rotta tracciata da quell’imprenditore innovativo, di cui mi onoro di essere stato amico per tanti anni, che decise di tradurre in messaggio politico la sua capacità di vedere lontano e di dedicarsi agli altri. Proprio in virtù di questo, continueremo a lavorare instancabilmente per il bene del nostro Paese e per non disperdere la grande eredità politica lasciata dal presidente Berlusconi, affrontando le sfide emergenti con la stessa dedizione e passione che ci hanno sempre contraddistinto”.

Barelli: "Da 30 anni in campo da protagonisti, grazie a straordinaria idea Berlusconi"

“Forza Italia è scesa in campo il 26 gennaio del 1994 grazie alla straordinaria capacità visionaria di un grandissimo uomo, il presidente e fondatore Silvio Berlusconi" dichiara in una nota il presidente azzurro dei deputati, Paolo Barelli. "La sua rivoluzione liberale ha attraversato tre decenni e continua a essere ancora oggi un faro per tutti noi. Abbiamo il privilegio di portare avanti i suoi valori riformisti e i suoi principi liberali, abbiamo la responsabilità di mantenere le solide basi con le quali è stata costruita, mattone dopo mattone, la casa di tutti i moderati italiani. Siamo protagonisti da 30 anni nella scena nazionale italiana, abbiamo fondato il centrodestra e manteniamo la nostra forte identità cristiana, garantista, riformista, europeista, atlantista, anche in campo internazionale, col ruolo fondamentale che ricopriamo nel Ppe. Col segretario nazionale Antonio Tajani tutti noi azzurri abbiamo un compito di grande responsabilità: garantire anche in futuro una Forza Italia protagonista e al servizio per il bene del Paese e degli italiani”.

Salini: "Tajani miglior interprete politica Berlusconi"

“Il grande merito di Berlusconi è stato quello di essersi fatto carico di una politica adeguata al periodo attuale e al tempo stesso animata della forza e dello spirito dei padri costituenti. E’ riuscito a collocare nel 'nostro tempo' la grande ricchezza che, nel dopoguerra, definì il contesto corretto per una collaborazione costruttiva fra cattolici, socialisti e liberali. Una vera e propria pace culturale, al servizio del Paese...”. L’eurodeputato azzurro Massimiliano Salini ricorda il Cavaliere e vede in Antonio Tajani la guida per la futura Forza italia nel segno della continuità.

“Berlusconi ha intrapreso questo percorso di rinvigorimento della politica italiana - dice all’Adnkronos- poco dopo un altro grande evento epocale: la caduta del Muro di Berlino. E da questo percorso è nato un popolo politico, che non rappresenta solo il punto di riferimento per i moderati, ma anche per tutti coloro che fanno del 'buonsenso' il proprio modo di agire all’interno della politica”.

La colonna sonora della convention

Da i Queen ai Ricchi e Poveri, da Albano e Romina alle hit pop più recenti. Anche la colonna sonora de "Le radici del futuro", l'evento organizzato da Forza Italia per i 30 anni dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi, è all'insegna dell'amarcord. Si sente "sarà perché ti amo" e, poi, "felicità". Le note del 'Canto degli italiani' di Goffredo Mameli risuonano al Salone delle Fontane prima dell'inizio dei lavori, seguite da quelle dell'Inno alla Gioia. Immancabile anche l'inno di Forza Italia, canzone che dal 1994 accompagna gli eventi pubblici del partito azzurro.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Sondaggio politico, i primi partiti calano: il voto...

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Tutti i primi 4 partiti in discesa nel sondaggio politico Swg per il Tg La7

Un seggio elettorale

Tutti i primi 4 partiti in discesa nel sondaggio politico Swg per il Tg La7 che fotografa le intenzioni di voto oggi in caso di elezioni. Fratelli d'Italia si conferma ampiamente primo partito ma cede lo 0,3% scendendo al 26,8%.

Passo indietro più netto per il Pd, che perde lo 0,4% e scivola al 19,8%. M5S e Lega cedono lo 0,1%: il Movimento è al 15,3%, mentre il Carroccio è all'8% e ora è tallonato da Forza Italia, che guadagna lo 0,2% e sale al 7,8%. Passo indietro di Azione dal 4,5% al 4,3%, mentre Verdi e Sinistra arrivano al 4,2%. In ascesa Italia Viva, ora al 3,2%, e +Europa (2,9%). Seguono Italexit per l'Italia (1,7%), Democrazia Sovrana e Popolare (1,4%), Noi Moderati (1,1%) e Unione Popolare (1,1%).

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Elezioni Russia, scoppia caso Salvini. Meloni:...

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Il leader della Lega: "Quando un popolo vota ha sempre ragione". Tajani: "Elezioni russe caratterizzate da pressioni forti anche violente"

Meloni, Salvini e Tajani (Fotogramma)

Il voto russo che tra mille polemiche ha incoronato ancora una volta Vladimir Putin alla guida del Cremlino irrompe nel dibattito politico italiano, dividendo la maggioranza di governo. Fanno discutere le parole del vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini , che a proposito delle elezioni nella Federazione russa prende atto del responso delle urne sottolineando che "quando un popolo vota ha sempre ragione". "Le elezioni - afferma il ministro dei Trasporti - fanno sempre bene, sia quando uno le vince sia quando uno le perde. Io quando le perdo cerco di capire dove ho sbagliato e come fare meglio la prossima volta". In una nota la Lega poi precisa: "In Russia hanno votato, non diamo un giudizio positivo o negativo del risultato, ne prendiamo atto e lavoriamo (spero tutti insieme) per la fine della guerra e il ritorno alla pace. Con una guerra in corso non c'è niente da festeggiare".

Meloni: "Salvini? Posizione governo molto chiara, centrodestra coeso"

"La posizione del governo è molto chiara, il centrodestra è una maggioranza molto coesa, come si dimostra nell'unico modo in cui si può dimostrare la coesione di una maggioranza, e cioè nella velocità di attuazione e nella chiarezza di attuazione della linea di un governo". E' quanto ha detto la premier Giorgia Meloni, in un'anticipazione dell'intervista ad Agorà che andrà in onda domattina alle 8.30 su Rai Tre, a proposito delle parole del ministro Matteo Salvini. "Quello che noi abbiamo fatto in questo anno e mezzo con la velocità con cui lo abbiamo fatto, e la chiarezza che abbiamo dimostrato in politica estera, tutto questo racconta di una maggioranza coesa", osserva la leader di Fratelli d'Italia. "E io - aggiunge Meloni - credo che il punto sia sempre questo: cioè non conta quanto il campo sia largo, ma conta quanto quel campo sia coeso e compatibile, quanto abbia risposte chiare da dare ai cittadini e da rappresentare all'estero. E l'Italia con la maggioranza di centrodestra chiaramente questo lo sta facendo".

Tajani: "La politica estera la fa il ministro degli Esteri"

Da Bruxelles il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani dice: "La politica estera la fa il ministro degli Esteri". "Le posizioni di politica estera sono quelle del ministro degli Esteri", risponde il titolare della Farnesina a chi gli chiede se non tema che esternazioni come quelle di Salvini possano dare l'immagine di un governo poco unito.

Per Tajani le elezioni presidenziali in Russia "sono state caratterizzate da pressioni forti, anche violente. Alexei Navalny è stato escluso dalle elezioni con un omicidio. Non c'erano candidati avversari di Putin - rimarca ancora il leader degli azzurri - abbiamo visto soldati entrare dentro i seggi per vedere come votava la gente". E non è un caso che a livello Ue le posizioni più dure sul voto russo siano arrivate proprio dal gruppo del Ppe, (famiglia europea di Forza Italia) che in una nota ha invitato i ministri degli Esteri a dichiarare che Putin "non è un presidente legittimo della Russia" e che "le cosiddette elezioni presidenziali sono prive di legittimità".

Il gelo di Fratelli d'Italia

Sull'uscita di Salvini si registra anche il gelo di Fratelli d'Italia. Dalle parti di Via della Scrofa vige la consegna del silenzio sul vicepremier del Carroccio, ma l'irritazione è palpabile nel partito della premier Giorgia Meloni che ha fatto dell'atlantismo e del sostegno alla causa dell'Ucraina uno dei pilastri della sua politica estera.

"Il popolo ha sempre ragione quando è messo nelle condizioni di votare liberamente. Ci sono alcune nazioni, come purtroppo la Russia, dove la democrazia non è così compiuta", afferma il vicecapogruppo di FdI alla Camera Massimo Ruspandini, una delle rarissime voci a prendere le distanze in chiaro da Salvini. Ospite di 'Agorà' su Rai Tre, il viceministro degli Affari esteri Edmondo Cirielli non nasconde i suoi timori dopo il plebiscito per Putin: "Fa un po' paura avere la conferma che c'è una larga parte, maggioritaria dell'umanità, che vive sotto le dittature e in qualche maniera acconsente".

Opposizione sul piede di guerra

Le dichiarazioni del numero uno leghista finiscono nel mirino delle opposizioni - che evidenziano i forti condizionamenti politici sul voto di Mosca - e fanno emergere dei distinguo anche all'interno della coalizione di centrodestra. "Parole inaccettabili, si dimetta", tuona Azione, che con il suo leader Carlo Calenda invita il segretario della Lega a "ripassare le basi": "La democrazia senza stato di diritto non esiste. La Russia è una dittatura e le elezioni sono una farsa. Punto". Il Pd tramite il suo responsabile Esteri Peppe Provenzano arriva a esprimere solidarietà a Tajani: "Non deve essere facile avere un omologo vicepremier Salvini, che non condanna i crimini di Putin e vede in queste elezioni russe una grande affermazione del popolo. Ma con queste posizioni il governo può mai essere credibile?". "Nessuno stupore" per Nicola Fratoianni dell'Alleanza Verdi-Sinistra "per le incredibili parole di Salvini sulle elezioni russe", mentre Davide Faraone di Italia Viva definisce le "dichiarazioni entusiastiche surreali".

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“Non sei credibile”, “la tua politica mi...

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L'ex premier: "Abbiamo progetti diversi". Il leader di Azione: "Hai domato il Pd con i tuoi veti"

Carlo Calenda e Giuseppe Conte - Fotogramma

E' scontro a distanza tra Giuseppe Conte e Carlo Calenda, alleati impossibili in quel 'campo largo' che sembra però troppo stretto per contenerli entrambi.

Conte

"Non è una questione di veti, lo dico a Calenda - afferma Conte in diretta social - : ma come si può pensare di fare politica in modo credibile e di entrare in coalizione con forze progressiste quando, caro Calenda, dichiari che vuoi distruggere il M5S? Hai usato frasi triviali: vuoi prendere a calci il M5S, farlo fuori dal sistema politico... Ma come si può far politica per distruggere qualcuno, qualcosa, un progetto, un'intera comunità politica? Avevi dichiarato - ricorda il leader M5S - che è un modio di far politica che ti fa orrore, ma non ti rendi conto che è il tuo stesso modo? E poi, quale credibilità hai se dichiari di voler distruggere una forza e poi ci vuoi andare insieme? Non pensi che ci sia una contraddizione? Vuoi aumentare l'astensionsimo e la sfiducia? Noi a questo modo di far politica non ci associamo".

"Si può in Basilicata andare insieme se Azione e Calenda pensano a nuove trivellazioni e agli inceneritori? Si può andare insieme a chi vuole il taglio del reddito di cittadinanza come Meloni & Co, e con chi sta lavorando con il centrodestra per smantellare la spazzacorrotti? Non è Azione che si è fatta portatrice della legge bavaglio? Per non parlare - incalza Conte - del superbonus. Abbiamo progetti diversi e bisogna essere conseguenti perché sennò gli elettori non ci seguono più".

Calenda

Ma il leader di Azione non ci sta e sempre via social risponde alle parole di Conte con un attacco frontale. "La politica che mi fa orrore rimane sempre la stessa, Giuseppe - afferma Calenda -: i soldi buttati nel superbonus, il proputinismo, la promessa di sussidi 'graduidamente' - scrive ironizzando sulla pronuncia di Conte - . Ma ti riconosco il fatto di aver domato il Pd obbligandolo ai tuoi veti. Complimenti".

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