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Scuola, 2 italiani su 3 contrari a stop per Ramadan: la...
Scuola, 2 italiani su 3 contrari a stop per Ramadan: la ricerca
E' quanto emerge da una ricerca Vis Factor per Adnkronos. La motivazione principale: è estraneo alla nostra cultura
Il 62% degli italiani sui social network esprime un sentiment contrario alla chiusura delle scuole e delle università per la fine del Ramadan. E’ quanto emerge da una ricerca condotta in esclusiva per Adnkronos da Vis Factor, società leader a livello nazionale nel posizionamento strategico, tramite Human, la propria piattaforma di web e social listening realizzata interamente con algoritmo a base semantica italiana da un team di sviluppatori italiani.
Si tratta di un sentiment negativo significativo, che viene associato a queste emozioni principali: stupore 24%, rabbia 20%, ironia 12%. Le argomentazioni principali di chi è contrario alla chiusura riguardano l’estraneità delle tradizioni italiane, a livello religioso e culturale, con il Ramadan. Chi invece è favorevole parla di inclusività, accoglienza e diritti.
Geograficamente, secondo la ricerca, risulta che il sentiment contrario alla chiusura delle scuole e delle università per la fine del Ramadan è più netto al Sud: una valutazione negativa è espressa dal 68% contro il 32% dei favorevoli. Mentre al Nord i giudizi sono più equilibrati tra loro: 56% contrari, 44% favorevoli. Al Centro invece il 61% manifesta contrarietà contro il 39% di chi dice sì alle scuole chiuse per la fine del Ramadan.
Stop per Ramadan genera 106mila interazioni sui social in 24 ore
Più uomini (72,66%) che donne (27,34), emerge dalla stessa ricerca, hanno commentato sui social network la chiusura delle scuole e delle università per la fine del Ramadan generando, tra il 10 e l'11 aprile, circa 106mila interazioni e 155mila parole nei commenti (analisi riguardante solo post e commenti in lingua italiana). Quasi il 50% delle conversazioni sulla chiusura delle scuole e delle università per la fine del Ramadan è avvenuto su Facebook. Mentre Instagram ha totalizzato il 25,8% degli scambi, terzo X con il 24,9%. Le parole usate con maggiore frequenza dagli utenti in post e commenti, secondo la ricerca, sono scuola (14,10%), università (4,08%), Ramadan (2,27%), ma anche Pioltello (0,81%), cittadinanza (0,67%), Israele (0,54%) e Valditara (0,51%).
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Ucraina-Russia, Mosca “pronta a colloqui ma non con...
Lavrov: "Parlare con Zelensky è inutile per molte ragioni"
I segnali che la Russia è pronta a negoziare sull'Ucraina per porre fine alla guerra "non sono solo una finzione", ma i colloqui con Vladimir Zelensky sono fuori discussione, perché non porterebbero a nulla. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un'intervista alle stazioni radio Sputnik, Govorit Moskva e Komsomolskaya Pravda.
"Siamo pienamente convinti che dobbiamo continuare l'operazione militare speciale. Dichiariamo la nostra disponibilità ai negoziati non solo per spettacolo. Questa è infatti la verità, ma parlare con Zelensky è inutile per molte ragioni", ha spiegato il capo della diplomazia russa.
A parlare di progressi dei colloqui è stato anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz dopo i colloqui avuti con la leadership cinese a Pechino nei giorni scorsi. Scholz ha ribadito di aver riscontrato "una spinta molto importante" agli sforzi diplomatici per mettere fine alla guerra. Secondo Scholz, questi sforzi dsono "ancora una pianta che ha bisogno di essere annaffiata molto... ma è qualcosa che esiste e che stiamo coltivando".
Durante la sua visita a Pechino, martedì 16 aprile, Scholz ha concordato con il presidente cinese Xi Jinping di coordinarsi "intensamente e positivamente" sul vertice di pace che si terrà in Svizzera il 15 e 16 giugno e su eventuali altri appuntamenti.
''Un negoziato di pace ha bisogno di un presupposto, la stessa cosa che chiediamo e stiamo chiedendo tutti a Israele: un giorno di tregua'', ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto a 'Giù la maschera' su Radio Uno: ''Non è successo che la Russia abbia smesso per una sola ora di buttare bombe sull'Ucraina. Il giorno in cui avremo le prime 24 ore senza attacchi, potremo iniziare a costruire un percorso di tregua. E questo è un invito che dovrebbero fare le Nazioni Unite, così come l'hanno fatto e lo stanno facendo ad Israele".
L'Ucraina chiede armi
Il tema dell'Ucraina è stato ampiamente trattato nel G7 dei ministri degli Esteri a Capri. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha evidenziato l'importanza dei sistemi di difesa aerea per arginare gli attacchi russi.
"Abbiamo discusso su come l'Italia a livello pratico può contribuire a rafforzare la difesa aerea dell'Ucraina. Siamo inoltre grati per la partecipazione dell'Italia alla ricostruzione dell'Ucraina e attendiamo con impazienza ulteriori progetti in questo senso", ha scritto Kuleba su X dopo il bilaterale con il titolare della Farnesina, Antonio Tajani. "Abbiamo anche discusso dei preparativi per il Global Peace Summit e del percorso verso una pace giusta in Ucraina attraverso l'attuazione della Formula di pace del presidente Zelensky", ha aggiunto.
Economia
Roma Regina Viarum, un patto tra ristorazione e mondo della...
Coinvolti oltre 600 studenti della Regione Lazio, provenienti dagli istituti alberghieri, agrari e tecnici
L’Arcs (Associazione Ristoranti Centro Storico) di Roma - in collaborazione con Roma Capitale, Città Metropolitana, e Università Roma Tre - ha promosso l’iniziativa “Roma Regina Viarum”, svoltasi nell’ateneo capitolino. Una giornata di incontro/informazione sulle attività di ristorazione e promozione della cultura gastronomica, con il coinvolgimento di oltre 600 studenti della Regione Lazio, provenienti dagli istituti alberghieri, agrari e tecnici.
Salute e Benessere
Covid, da Oms a ‘Big Pharma’: esperti mettono...
A Roma l'evento promosso da Commissione medico scientifica indipendente con ospiti esperti italiani e internazionali 'non allineati' con le scelte fatte per contrastare la pandemia
Un processo alla gestione dell'emergenza Covid, con imputati il governo della salute globale ovvero l'Oms, le multinazionali del farmaco che hanno prodotto il vaccino e i politici - e gli scienziati - che hanno avallato e adottato le misure anti-Covid in Italia e all'estero nel 2020-2021. A Roma va in scena un evento che raccoglie molti esperti italiani e internazionali 'non allineati' con le scelte fatte per contrastare la pandemia Covid e sulla validità dei vaccini mRna. A promuovere l'evento, 'Prospettive dell'Organizzazione mondiale della sanità: da ente di orientamento a governo mondiale?', moderato dal giornalista de 'La Verità' Francesco Borgonovo, è la Commissione medico scientifica indipendente (Cmsi). Il primo intervento è stato di Jay Bhattacharya, professore di Medicina, Economia e ricerca in politiche sanitarie dell'Università di Stanford. "Il lockdown fatto in Italia non è stato in grado di proteggere la popolazione più debole dal Covid, anzi ha danneggiato l'economia. Le autorità hanno compiuto danni enormi", ha detto lo scienziato.
Bhattacharya ha messo nel mirino l'Oms. "Non ha indagato se la risposta alla pandemia è stata corretta e se ci sono stati errori rispetto alla gestione della pandemia, nessuno ha fatto nulla tranne la Svezia - ha precisato - In gran parte dell'Europa e in Usa, i governi non hanno valutato onestamente la risposta al Covid e temo che ripeteremo gli stessi errori se arriverà una nuova pandemia". Alla domanda se ci sarà - come ha detto l'Oms - una futura malattia X, Bhattacharya ha sottolineato che "l'Oms imporrà di nuovo un lockdown". E sollecitato sulla gestione della pandemia in Italia, "c'è stata una discriminazione dura nei confronti di chi non voleva farsi il vaccino, si sapeva che non avrebbe impedito la diffusione del virus. Chi non si vaccina non deve essere colpevolizzato".
Delle accuse rispetto all'efficacia dei vaccini anti-Covid e il relativo obbligo si è occupato Alberto Donzelli, coordinatore della Commissione medico scientifica indipendente e già membro del Consiglio superiore di sanità (Css): "Solo il 31 luglio del 2021 i Cdc americani hanno pubblicato lo studio che descriveva come i vaccini non possono prevenire la trasmissione della vaccinazione. A quel punto, in base alla Costituzione italiana, non aveva più senso l'obbligo. Ma in Italia - ha rimarcato - hanno censurato queste informazioni e hanno continuato con l'obbligo. Diversi studi hanno dimostrato che a distanza di tempo aumenta la propensione degli immunizzati a infettarsi rispetto a chi non ha fatto il vaccino. In Italia fra i bambini di 5-11 anni, quando si è arrivati al 18 gennaio 2023, quelli con due dosi si infettavano di più".