Politica
Elezioni Sardegna, Tajani: “Per il governo non cambia...
Elezioni Sardegna, Tajani: “Per il governo non cambia nulla”
Fonti di Fratelli d'Italia all'Adnkronos: "Aspettiamo fino all'ultimo voto"
"Aspettiamo fino all'ultima scheda dell'ultima sezione....". Fonti di Via della Scrofa, parlando con l'Adnkronos, fanno sapere che la partita delle regionali in Sardegna per Fratelli d'Italia può dirsi chiusa soltanto in presenza di un dato definitivo, certo, inappellabile. Il lungo scrutinio che sta accompagnando il day-after del voto nell'Isola - condito dalle polemiche per i ritardi nelle comunicazioni dei risultati - consegna un testa a testa tra la candidata del campo progressista, la pentastellata Alessandra Todde, e il sindaco Fdi di Cagliari Paolo Truzzu, frontman del centrodestra fortemente voluto dalla premier Giorgia Meloni al posto del governatore uscente Christian Solinas.
In vantaggio la candidata del centrosinistra, che incassa un ottimo risultato a Cagliari, Sassari e nella suo Nuoro. Per quanto riguarda il voto delle liste, il Partito democratico e Fratelli d'Italia sono al momento appaiati intorno al 14%, mentre Forza Italia doppia la Lega di Matteo Salvini. Credono nella vittoria il leader del M5S Giuseppe Conte e la segretaria dem Elly Schlein, che infatti nel pomeriggio partono per raggiungere Cagliari dove seguiranno la fase finale dello spoglio. Nel centrodestra si respira invece un clima più teso, anche se ufficialmente la linea è quella della massima prudenza.
Uscendo da Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri, il segretario di Forza Italia Antonio Tajani predica calma nel commentare i dati parziali del voto in Sardegna, ma rimarca come dall'esito della consultazione non ci saranno ripercussioni sulla navigazione della coalizione di governo: "Aspettiamo i risultati definitivi", ma in ogni caso "non cambia nulla" dal punto di vista degli equilibri "né nella maggioranza, né nel governo". "Siamo tutti tranquillissimi, nessuno è nervoso", assicura il ministro degli Esteri, che aggiunge: "Andiamo avanti per vincere in Abruzzo e in Basilicata dove sono assolutamente convinto che il candidato sarà Bardi". Sulla stessa lunghezza d'onda il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi: "Per una valutazione definitiva attendiamo l'esito del testa a testa in Sardegna. In ogni caso il voto non avrà ripercussioni sul governo e sulla maggioranza". Tuttavia secondo Lupi "potrà essere utile uno spunto di riflessione".
I primi campanelli d'allarme nel centrodestra sono suonati in tarda mattinata, quando i primi dati dello spoglio sembravano suggerire una affermazione molto più netta della Todde: "Con tutte le cautele del caso, la tendenza non mi pare positiva. Il candidato individuato al posto del presidente uscente non ha ribaltato un giudizio sulla giunta non positivo. Noi abbiamo preso una decisione che era molto difficile: Truzzu, sindaco di Cagliari, nella classifica dei sindaci del Sole 24 Ore, non slittava ai primi posti. Penso che bisognerà riflettere", le parole consegnate dal capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ai microfoni di La7. L'azzurro ha poi aggiunto: "Ci può essere un giudizio sull'amministrazione locale, non c'è un giudizio che riguarda un dato generale che vede il centrodestra governare saldamente per l'intera legislatura. Capisco che l'opposizione si ringalluzzisca, ma poi rischiano di andare incontro - come successo ieri a Conte - a situazioni nelle quali vanno per suonare e vengono suonati".
Nel pomeriggio la rimonta di Truzzu, prima dell'allungo di Todde in serata. In casa Fdi c'è chi attribuisce la causa del mancato exploit di Truzzu al malcontento per il governo uscente targato Solinas, l'uomo di Matteo Salvini sull'Isola che Fdi non ha voluto ricandidare: "Paghiamo il fatto che forse, in cinque anni, non abbiamo governato proprio brillantemente", ha detto chiaro e tondo il deputato sardo di Fratelli d'Italia Salvatore Deidda: "Io sono sempre ottimista, la partita si gioca fino all'ultima sezione. Mi aspettavo questo risultato a Cagliari, sapevo che non sarebbe stata una passeggiata", ha proseguito il presidente della Commissione Trasporti commentando il voto del capoluogo che ha 'punito' il suo sindaco. Nel partito di Meloni i sospetti di molti si addensano sulla Lega e sulla possibilità che il Carroccio abbia utilizzato il voto disgiunto come 'arma' per punire Truzzu nel segreto dell'urna. La notte è ancora lunga, ma chiuse le urne in Sardegna la vera partita per il centrodestra comincia a Roma.
Politica
Scuola, Occhiuto (Fi): “Proposta Valditara delicata,...
"Guardare al modello adottato dalle scuole francesi all'estero"
"Io credo che qualsiasi soluzione debba basarsi su un approccio che promuova l'inclusione attiva di tutti gli studenti, valorizzando la diversità come risorsa piuttosto che come barriera. È essenziale implementare strategie didattiche inclusive che supportino gli studenti stranieri nel migliorare le loro competenze linguistiche e accademiche, senza separarli dai loro compagni italiani". Così il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto, membro della settima Commissione Cultura ed Istruzione a palazzo Madama, risponde all'Adnkronos su quanto affermato dal ministro dell'Istruzione e del Merito Valditara secondo cui nelle Aule la maggioranza dei bambini deve essere italiana e che si deve lavorare in questa direzione.
"Diciamo che sono consapevole della delicatezza della proposta avanzata dal ministro Valditara riguardante l'introduzione di classi separate per gli studenti stranieri, con l'intento dichiarato di migliorare l'integrazione di questi studenti nel sistema scolastico italiano, specialmente per coloro che presentano carenze in italiano e matematica - precisa - Riconosco l'importanza di affrontare le sfide legate all'integrazione scolastica in modo che ogni studente possa avere le stesse opportunità di apprendimento, ma è fondamentale che ciò avvenga senza generare discriminazioni o creare situazioni di isolamento".
Ritiene che potrebbe essere interessante studiare ed eventualmente adottare il modello delle scuole francesi all'estero, gestite da Aefe, Agenzia in capo al ministero degli Affari esteri e dello sviluppo Internazionale francesi, caratterizzate da multilinguismo e esigenza di integrazione linguistica? "Sì sono d’accordo. Mi sembra un’ottima idea, ma ci potrebbero essere anche altre soluzioni ad esempio, il potenziamento dell'offerta formativa con programmi di tutoraggio, l'uso di mediatori culturali, e la promozione di attività extracurriculari che favoriscano l'incontro e lo scambio culturale tra studenti di diverse origini. È cruciale - conclude Occhiuto - che queste misure siano progettate e implementate in modo da non pregiudicare la coesione sociale e l'integrazione. Sarà importante continuare il dialogo tra il ministero, le istituzioni scolastiche, gli studenti e le loro famiglie per trovare soluzioni equilibrate che rispondano alle esigenze di tutti". (di Roberta Lanzara)
Politica
Reddito cittadinanza, per la Consulta “non può...
La sentenza della Corte Costituzionale depositata oggi
Il reddito di cittadinanza (Rdc) "risulta strutturato in modo da non poter venire in aiuto alle persone che, in forza delle vincite lorde da gioco conseguite nel periodo precedente alla richiesta, superino le soglie reddituali di accesso, anche se, a causa delle perdite subite, sono rimaste comunque povere»; non è però «irragionevole che il legislatore abbia escluso che sia compito della Repubblica quello di assegnare il Rdc a chi, poco prima, si è rovinato con il gioco». Ciò perché "non è la povertà da ludopatia, ma è piuttosto la ludopatia stessa a rappresentare uno di quegli ostacoli di fatto che è compito della Repubblica rimuovere". È quanto si legge nella sentenza n.54 del 2024, depositata oggi, con cui la Corte costituzionale ha dichiarato infondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate in riferimento agli artt. 3, secondo comma, e 25 della Costituzione sulle disposizioni del decreto-legge n. 4 del 2019, come convertito, che sanzionano penalmente l’omessa dichiarazione delle vincite lorde al fine di accedere al Rdc o di mantenerlo.
Le questioni, sollevate dal Tribunale di Foggia, riguardano una persona che aveva chiesto il reddito di cittadinanza pur omettendo di dichiarare precedenti vincite al gioco e che non aveva poi comunicato le ulteriori vincite conseguite nel periodo in cui ha percepito il Rdc. Poiché la disciplina del Rdc vieta espressamente di utilizzarne gli introiti per il gioco, «[i]l principio di eguaglianza sostanziale, alla cui attuazione il Rdc è peraltro riconducibile, non può certo essere invocato a sostegno di una questione di legittimità costituzionale nell’interesse di chi ha travolto le regole fondamentali dell’istituto, alterandone così la natura».
La sentenza ha poi precisato che "la giocata on line assume il carattere di una qualunque spesa, in questo caso voluttuaria, che la persona ha effettuato con un reddito di cui ha la disponibilità, coincidente con l’accreditamento delle vincite sul suo conto gioco; non si può, quindi, pretendere che la solidarietà pubblica si faccia carico di una spesa di tal genere». Poiché devono essere dichiarate le vincite al gioco, senza che sia possibile considerare le relative perdite, la situazione di povertà «in cui la persona si sia venuta a trovare nonostante le vincite è, insomma, comunque quella di chi, avendo una disponibilità economica, l’ha dissipata giocando». A ragionare altrimenti, del resto, non solo si rischierebbe «di alimentare la ludopatia in chi ancora ne soffre, ma anche di creare, in ogni caso, una rete di salvataggio che si risolverebbe in un deresponsabilizzante incentivo al gioco d’azzardo, i cui rischi risulterebbero comunque coperti dal beneficio statale del Rdc».
La sentenza ha anche escluso la violazione del principio di determinatezza della legge penale di cui all’art. 25 Cost., perché, nonostante un complesso insieme di rimandi, dalla normativa è possibile evincere l’obbligo di dichiarare e comunicare le vincite lorde; del resto, sul piano pratico, a fronte della suddetta complessità, «va considerata anche la possibilità, riconosciuta dall’art. 5, comma 1, del suddetto decreto, di presentare le richieste del Rdc presso i centri di assistenza fiscale».
Politica
Meloni in Libano, visita al contingente italiano a Shama
La premier ai militari: "La pace non si costruisce con le parole comodamente seduti in poltrona"
Giorgia Meloni in Libano ha fato visita al contingente italiano a Shama per esprimere, in vista delle festività pasquali, la vicinanza e gratitudine del governo. "l'Italia vi è grata, la pace non si costruisce con le parole comodamente seduti in poltrona", ha detto Meloni che ha sottolineato con la visita al confine sud con Israele l'impegno dell'Italia per evitare una escalation del conflitto".