Salute e Benessere
Farmaci antidiabetici dimagranti, Ema: “Non ci sono...
Farmaci antidiabetici dimagranti, Ema: “Non ci sono prove su rischio suicidi e autolesionismo”
Comitato sicurezza Prac: "Evidenze disponibili non supportano un legame causa-effetto"
Non ci sono prove sufficienti per dire che i farmaci antidiabetici a effetto dimagrante provochino rischi di suicidio, pensieri suicidari o autolesionismo. "Le evidenze disponibili - comunica l'Agenzia europea del farmaco Ema - non supportano un'associazione causale tra gli agonisti del recettore Glp-1", ossia "dulaglutide, exenatide, liraglutide, lixisenatide e semaglutide" che è il principio attivo del più noto Ozempic*, e questi effetti psichiatrici. E' quanto ha concluso il Comitato per la sicurezza Prac dell'Ema, nella sua ultima riunione dell'8-11 aprile.
Gli analoghi dell'ormone Glp-1, ricorda l'Ema, "vengono usati per trattare il diabete di tipo 2 e alcuni sono autorizzati anche per il controllo del peso, in determinate condizioni negli adulti obesi o in sovrappeso". La revisione del Prac "è iniziata a luglio 2023, dopo segnalazioni di casi di pensieri di tipo suicidario o autolesionistico da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide. Nel novembre 2023", quindi, "il Prac ha richiesto dati aggiuntivi ai titolari dell'Autorizzazione all'immissione in commercio" Aic "per questi medicinali", commercializzati con i marchi "Ozempic, Rybelsus*, Wegovy*, Victoza*, Saxenda*, Xultophy*, Byetta*, Bydureon*, Lyxumia*, Suliqua* e Trulicity*", elenca l'ente regolatorio Ue in una nota.
"Inoltre - si legge - il comitato ha analizzato i risultati di un recente studio basato su un ampio database di cartelle cliniche elettroniche, che ha valutato l'incidenza di pensieri suicidari in pazienti con sovrappeso e diabete 2 trattati con semaglutide o con altri farmaci contro diabete e sovrappeso non agonisti del recettore del Glp-1", cioè appartenenti a famiglie diverse. "Lo studio non ha rilevato alcuna associazione causale tra l'uso di semaglutide e pensieri suicidi. Un altro studio è stato condotto dall'Ema sulla base delle cartelle cliniche elettroniche, esaminando il rischio di eventi correlati al suicidio e all'autolesionismo nelle persone con diabete di tipo 2. I risultati non hanno supportato un'associazione causale tra l'uso di agonisti del recettore del Glp-1 e questo rischio".
In conclusione, "dopo aver esaminato le prove disponibili derivanti da studi non clinici, sperimentazioni cliniche, dati di sorveglianza post-marketing e studi disponibili, il Prac ritiene che non sia giustificato alcun aggiornamento delle informazioni sul prodotto" per questi medicinali. "I titolari dell'Aic - precisa l'Ema - continueranno a monitorare attentamente questi eventi, comprese eventuali nuove pubblicazioni, come parte delle loro attività di farmacovigilanza e riporteranno qualsiasi nuova evidenza su questo tema nei loro rapporti periodici di aggiornamento sulla sicurezza (Psur)".
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Abuso di alcol aumenta rischio Alzheimer e Parkinson, lo...
“L’abuso di alcol, insieme a diabete e biossido d’azoto (un indice dell’inquinamento atmosferico da traffico), costituisce anche una delle principali cause di aumento del rischio di malattia di Alzheimer e di Parkinson, secondo uno studio anglo-canadese appena pubblicato su 'Nature Communications'". Lo sottolinea il presidente della Società italiana di neurologia (Sin) Alessandro Padovani, dell’Università di Brescia, per l'Alcohol Prevention Day, la giornata mondiale di prevenzione dell’abuso di alcol, proclamata il Collaborating Centre on Alcohol and Public Health Policy Research dell’Oms per il 18 aprile, con l'obiettivo di fornire informazioni aggiornate sugli effetti negativi dell’abuso di alcol per la salute e la società.
Nel nostro Paese aderiscono l'Istituto superiore di sanità, la Società italiana di alcologia Sia e l’Associazione italiana dei Club alcologici territoriali Aicat per promuovere sul territorio la cultura della prevenzione, della consapevolezza e della responsabilità individuale e sociale, anche in funzione della piaga, in continua crescita, degli incidenti stradali per abuso di alcol soprattutto fra i neopatentati.
"Come abbiamo indicato nel Manifesto One Brain One Health che riassume la strategia italiana per la salute del cervello 2023-2031, oggi siamo esposti a diversi fattori di rischio cumulativi che impongono un approccio olistico che li consideri tutti - rimarca Padovani - Quindi non solo i già noti ipertensione, diabete e obesità, ma anche fattori legati allo stile di vita come l’esercizio fisico e il consumo di alcol". Particolarmente vulnerabili ai danni dell'abuso sono i giovani: negli Usa prima dei 21 anni d’età, questa è una delle principali cause di morte prevenibili per incidenti stradali, omicidi, binge drinking (overdose di alcol), cadute, ustioni, annegamenti e suicidi. La situazione non cambia molto in Italia: il Rapporto Itisan 2023 dell’Iss indica che l’alcol è il terzo fattore per rischio di malattia e morte prematura dopo fumo e ipertensione arteriosa. Un'altra indagine Iss (Passi 21-22) indica che tra i 18 e i 21 anni, nonostante in questa fascia d’età la soglia di alcolemia consentita sia pari a zero, il 4% dei guidatori si mette al volante dopo aver bevuto.
Sul versante opposto - evidenziano ancora i neurologi - si trova l'eccessivo consumo di alcolici da parte degli anziani, segnalato fra gli altri dagli American Addiction Centers secondo cui l’alcol è la sostanza d’abuso più usata dopo i 65 anni. Per la Samhsa (Substance Abuse and Mental Health Services Administration) l’11% degli over 65 è affetto da binge drinking, beve tanto da avere una concentrazione plasmatica pari o superiore a 0.08 g/dl.
Nell’anziano - avvertono gli esperti - questo può comportare disidratazione, interazioni con i vari farmaci che spesso assume per le comorbidità di cui spesso soffre, come diabete, ipertensione, miocardiopatie, epatopatie, osteoporosi, disturbi della memoria e dell’umore.
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Malattie rare, Cittadinanzattiva: “Anemia emolitica...
Mandorino: "Con Sanofi lavoriamo per favore una maggiore conoscenza della patologia ultra-rara del sangue"
"Come Cittadinanzattiva abbiamo da anni promosso una rete di associazioni di pazienti con patologie croniche e rare, in particolare nei confronti dell'anemia emolitica autoimmune da anticorpi freddi (Cad) siamo molto attenti. Ringraziamo Sanofi anche per il lavoro fatto con il diario 'Una vita senza inverno', perché proprio per la sua rarità la Cad è una patologia difficile da diagnosticare, difficile da prendere in carico, difficile da vivere per i pazienti e difficile per i caregiver". Così Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, intervenendo oggi a Roma alla presentazione di 'Una vita senza inverno', il diario che racconta il desiderio dei pazienti con Cad, nato da una iniziativa di Sanofi in collaborazione FB&Associati, con il contributo di Cittadinanzattiva e di Uniamo, la Federazione italiana malattie rare.
"La Cad è una malattia che colpisce soprattutto la popolazione anziana che, non dimentichiamolo, ha un ruolo fondamentale nella nostra società - ha poi aggiunto Mandorino - Tenere insieme le testimonianze di chi convive con la malattia con le criticità che anche i professionisti sanitari fanno emergere, come per esempio il riconoscimento di questa patologia ultra-rara, e il ruolo importante dei caregiver, ecco tutto questo ci è sembrato un 'mix' interessante da sostenere anche con la nostra collaborazione al progetto, il cui obiettivo è favorire una maggiore conoscenza di questa patologia".
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Design Week ‘festa dei virus, repellenti anti-zanzara...
Virus in agguato per i fan del Salone del mobile che affollano Milano capitale del design. "Tra assembramenti e aperitivi, complici gli sbalzi termici" che hanno cancellato l'illusione di un'estate anticipata, per salonisti e fuori-salonisti si moltiplicano le "situazioni a rischio contagio", avverte il virologo Fabrizio Pregliasco. "Rhinovirus, molti enterovirus, metapneumovirus, coronavirus non Sars, ma anche un po' di influenza e di Covid, con l'indice di trasmissione Rt tornato la settimana scorsa appena sopra la soglia epidemica": questi i nemici invisibili che aleggiano sulla Design Week meneghina, elenca all'Adnkronos Salute l'esperto dell'università Statale di Milano. "E poi c'è la Dengue - ammonisce - con l'epidemia ancora in corso in Sud America e le zanzare tigre che iniziano a circolare in città, possibili vettori del virus".
"Siamo ancora in una stagione in cui la curva delle infezioni respiratorie stenta ad abbassarsi con maggiore decisione", spiega Pregliasco. "E tutte le situazioni di vicinanza, ormai lo abbiamo capito bene con il Covid, certamente contribuiscono a questa 'coda' di virus simil-influenzali". Senza dimenticare "i virus gastrointestinali, per cui è importante fare attenzione a quello che si mangia e che si beve, accertarsi di consumare alimenti sani e sicuri, evitare mix insidiosi", raccomanda il medico. Infine Dengue, perché "ormai c'è di mezzo pure lei e i maxi-eventi in generale rappresentano sicuramente un'occasione di possibile contagio, soprattutto considerando il fatto che - ricorda - la gran parte dei casi sono asintomatici".
L'auspicio di Pregliasco è che a livello di autorità locali e di popolazione si prendano sul serio le indicazioni ministeriali alla prevenzione ambientale, alla disinfestazione e alla lotta senza quartiere alle zanzare. Mentre al popolo del design lo specialista detta un 'manuale di sopravvivenza' anti-virus: "Portiamoci dei repellenti anti-insetto e usiamoli", suggerisce. "Niente mascherina, non ha senso arrivare a tanto", precisa. Però sarebbe 'bon ton' rispolverare "la responsabilità del singolo, che ci siamo un po' dimenticati. Se uno ha un'infezione in corso - è il messaggio - ci pensi un po' prima di buttarsi nella mischia". Ancora: via libera ai "gel per l'igiene delle mani", consigliatissimi prima di avvicinarsi alla 'ciotola del salatino'. E infine, contro le bizze del meteo, "un classico storico: outfit 'a cipolla', vestirsi a strati da togliere e mettere all'occorrenza".