

Ultima ora
Empoli-Milan 1-3, vittoria rossonera al fotofinish
Il Milan vince 3-1 sul campo dell’Empoli nell’anticipo serale dell’ottava giornata della Serie A 2022-2023. I rossoneri passano in vantaggio con il gol di Rebic (79′), l’Empoli risponde al 92′ con la punizione di Bajrami. Al 94′ e al 96′, le reti di Ballo-Touré e Leao regalano la vittoria agli ospiti. Il Milan sale a 18 punti e resta a 3 lunghezze dal Napoli. L’Empoli resta a quota 7.
I campioni d’Italia conquistanoil bottino pieno in una gara complicata dagli infortuni che falcidiano la rosa di Pioli: out Calabria, Saelemaekers e Kjaer. Il Milan nel primo tempo sfiora il gol con Leao, che si fa respingere da Vicario una conclusione ravvicinata dopo l’iniziativa di De Keteleare.
L’Empoli non rinuncia a pungere quando si aprono spazi per le ripartenze. Il Milan nella ripresa cerca di alzare la pressione: Giroud su punizione scheggia la traversa, Vicario salva su conclusione di Tonali. Ad una decina di minuti dalla fine, amnesia toscana. Leao può scappare servito da falla laterale, palla al centro per Rebic che deve solo spingere in porta: 0-1. L’Empoli reagisce e al 92′ trova il pari. Bajrami pennella una punizione da 22 metri sorprendendo Tatarusanu: 1-1. Il pareggio resiste pochi secondi, il Milan rimette la testa avanti e Ballo-Touré da pochi passi infila per l’1-2. L’Empoli cerca il miracolo nel finale, ma spalanca praterie davanti a Leao che al 96′ vola in contropiede e chiude i conti: 1-3.
Politica
Governo, Meloni: “Dopo un anno Nazione più credibile e stabile”

La presidente del Consiglio: "L'Italia cresce più della media europea, di questo ne vado fiera"

“Il 25 settembre di un anno fa dagli italiani arrivava una indicazione chiara: un governo di centrodestra a guida Fratelli d’Italia. Abbiamo dato il massimo per raggiungere la vittoria, consapevoli che quella non sarebbe stata un punto d’arrivo ma un punto di partenza”. Lo scrive sui social Giorgia Meloni, postando una foto dove tiene in mano un cartello con scritto ‘grazie Italia’. “A distanza di un anno non mi sento di fare ancora bilanci, quello spetta ai cittadini – scrive – Ma una cosa la posso dire: avevo promesso di consegnare un’Italia migliore di come l’avevo ricevuta e posso affermare che oggi la nostra Nazione è più credibile, stabile e ascoltata”.
Dopo un anno di governo “sono soddisfatta dei risultati raggiunti, a partire dai dati economici che ci consegnano il record del numero degli occupati e quello dei contratti stabili. Penso anche a tutte le risorse che abbiamo concentrato per aiutare famiglie e imprese e ai provvedimenti che abbiamo attivato in materia di sicurezza e legalità”. “L’Italia – sottolinea – cresce più della media europea e di questo ne vado fiera”.
“Il 2024 sarà un anno molto importante, l’anno delle grandi riforme di cui questa Nazione ha bisogno – sottolinea la premier – la riforma fiscale in primis, ma anche l’avvio della riforma costituzionale e quella sulla giustizia. E poi, la grande riforma del merito, in particolare nella scuola. Di fronte a noi abbiamo un grande lavoro da fare ma questo è ciò che faremo nel rispetto degli impegni presi con gli italiani”. “L’Italia ha scelto noi e noi non la tradiremo”, conclude.
Economia
Mediobanca, da patto consultazione ok a lista Cda

Assemblea convocata per il 28 ottobre per il rinnovo del board di Piazzetta Cuccia

Disco verde del patto di consultazione di Mediobanca alla lista del cda. Nella marcia di avvicinamento all’assemblea convocata per il 28 ottobre per il rinnovo del board di Piazzetta Cuccia, è questa la linea emersa nel corso della riunione dei soci del patto che complessivamente detengono il 10,85% del capitale di Mediobanca. Un appuntamento, quello che si è svolto questa mattina per esaminare i conti al 30 giugno scorso, che ha sancito l’appoggio alla lista di consiglieri approvata dal cda il 20 settembre scorso. Il patto di consultazione schiera, tra gli altri, il gruppo Mediolanum, Monge, Gavio, Ferrero, Lucchini, Pecci, Angelini.
L’appoggio alla lista del cda, secondo quanto spiegano fonti finanziarie al termine dell’incontro, viene motivato con convinzione con il giudizio positivo che i soci del patto esprimono sull’operato del management, sui conti dell’istituto e sul piano One Brand One Culture, la cui strategia sarebbe quella giusta per creare valore.
Intanto, si avvicina a grandi passi la scadenza del 3 ottobre, data entro la quale dovranno essere presentate le liste di minoranza. L’attesa è tutta incentrata sulle mosse di Delfin, dopo il mancato accordo su una lista del cda condivisa. L’orientamento da parte della cassaforte degli eredi di Leonardo Del Vecchio è quello di presentare una lista di cinque nomi. Una linea che viene considerata più ‘soft’ rispetto all’opzione di una lista a 7, che, in caso di maggioranza, determinerebbe una spaccatura nel board. Intanto, secondo notizie di stampa, la scorsa settimana, in una lettera, Caltagirone ha formalizzato il proprio no alla proposta di Mediobanca, sottolineando come il gruppo sia un socio stabile e non un fondo attivista le cui condotte sono legate al breve periodo.
Cronaca
Teen gang, Polizia Postale: ”Web centrale per formazione bande, monitoraggio per contrasto”

il direttore Ivano Gabrielli: ''La rete da spazio identitario a luogo pianificazione reati''

”Ci sono due momenti nell’attività in rete delle gang giovanili: quello della propaganda e dell’ostentazione del tratto identitario di un gruppo, che quindi è pubblico e ancorché con elementi radicali è assolutamente legale, e quello della riservatezza, ovvero quando questi giovani organizzano, concordano o si scambiano materiale illegale all’interno di gruppi ristretti e chiusi in cui l’essere confidente è necessario per poter entrare a far parte del nucleo, che è nascosto all’interno di diversi cerchi concentrici di conversazione”. Lo spiega all’Adnkronos Ivano Gabrielli, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni parlando del fenomeno delle teen gang, ovvero di gruppi di giovani tra i 14 e i 18 anni che compiono reati, dalle risse alle violenza sessuali.
”Le rete è centrale: è in rete che si forma un certo tipo di narrativa, la rete è il veicolo costante con cui i ragazzi comunicano, con cui si formano un’opinione, con cui si informano e con cui si sentono parte anche di un gruppo – chiarisce il direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Non c’è più solo la dinamica reale del vedersi in un luogo, frequentare lo stesso locale, vestirsi alla stessa maniera o avere gli stessi tatuaggi. Un gruppo si identifica anche per le sigle, per lo slang che utilizza in rete, per gli acronimi, per i gruppi e i canali telegram a cui accede e di cui fa parte”.
E quindi anche le ”gang giovanili” proliferano in rete attraverso ”pubblicazioni di foto, di storie, di comportamenti ma anche attraverso il lancio di challenge” e la Polizia Postale tiene costantemente sotto osservazione il fenomeno, che ”può essere ascritto all’interno di una categoria più ampia che è quella delle devianza minorile”. Il monitoraggio avviene a ”livello centrale attraverso uno studio sistematico che viene fatto dall’unità analisi del Crimine informatico, composta da un’equipe di psicologi della Polizia di Stato e che ogni volta va a sondare fenomenologie, età, comportamenti ricorrenti per comprendere quale sia il migliore intervento” sia in chiave ”preventiva che di contrasto”. Si tratta di un’attività, sottolinea, che ”concorre per quello che ci riguarda alla gestione dell’ordine e la sicurezza pubblica”.
E’ ovvio, aggiunge, che se ”queste bande o anche ragazzi singoli progettano o rilanciano iniziative, che vanno dalla rissa pubblica all’aggressione alla programmazione di atti di vandalismo o di devastazione, come è successo in alcune città, finalizzate anche al furto di oggetti di valore o di vestiario, gli elementi informativi vengono condivisi per la migliore pianificazione dei servizi di polizia da parte delle Questure e dei competenti reparti della polizia”. ”Sul versante investigativo il monitoraggio può portare anche ad attività di contrasto: indagini che si chiudono con la denuncia di ragazzi, minori o maggiorenni che siano, per quelli che sono comportamenti di reato”, spiega.
E’ accaduto per esempio con ”l’indagine che è stata fatta di recente dal nostro Centro operativo di Milano su un gruppo di ragazzi che oltre a vantare ideologie xenofobe, razziste, estremiste e suprematiste, avevano al centro delle loro conversazioni la costruzione, l’utilizzo e l’impiego di armi” sfociata nella denuncia di diversi giovani che ”non erano tutti sullo stesso territorio ma che avevano rapporti tra loro”, dice.
Un’altra indagine, racconta, ”compiuta dal nostro Centro di Genova, con la Digos locale, ha messo sotto la lente d’ingrandimento ”un gruppo di ragazzi che invece faceva della violenza la propria ragione di coesione”: i giovani autoalimentavano ”la loro perversione con la circolazione di materiale raccapricciante come esecuzioni, stupri di bambini, materiale Gore (quel materiale talmente violento la cui visione è difficile da sostenere da parte di un adulto avvezzo a cose più cupe). La loro peculiarità era quella di incontrarsi e addestrarsi all’utilizzo delle armi anche simulando scene di attentati a carico di noti personaggi politici”.
L’inchiesta sul Capodanno di Firenze, spiega ancora Gabrielli, ”ha riguardato ragazzi che facevano della loro cerchia un gruppo chiuso, dove consumare reati ovvero illeciti come il consumo di droghe e di alcol in minore età fino ad arrivare ad atti di violenza sessuale”. E sul fronte del lavoro di prevenzione, la parte più importante che deve svolgere una struttura di polizia, ricorda che ”quest’anno, grazie all’attività informativa, siamo riusciti a evitare quello che accadde due anni fa per il 2 giugno sul lago di Garda”.
Quanto ai fenomeni più estemporanei Gabrielli spiega che sono ”difficilissimi da cogliere”, bisogna ”essere costantemente in rete, diventa un’attività che non può non essere continuativa”. ”Un tempo riuscivamo a monitorare le manifestazioni osservando l’andamento dei tweet, era la preistoria – prosegue – oggi si aprono e chiudono canali su piattaforme di comunicazione difficili da penetrare. Lo abbiamo visto anche con i rave: nonostante la rete sia il veicolo con cui magari viene organizzato il rave, quello che abbiamo toccato con mano è la difficoltà di andare a individuare il canale, il messaggio corretto, la cerchia ristretta in cui effettivamente viene promossa quel tipo di manifestazione illegale – conclude – eppure si dice, è tutto in rete, è tutto davanti ai nostri occhi. Per rendere l’idea c’è un detto israeliano che dice il miglior modo di nascondere un albero è quello di piantarlo in una foresta”. (di Giorgia Sodaro)
Salute e Benessere
Leucemia linfatica cronica, campagna favorisce confronto medico-paziente

Al via 'Faccia a faccia con la Llc', iniziativa promossa da AbbVie

In occasione del mese di settembre, dedicato alla sensibilizzazione sui tumori del sangue, AbbVie promuove ‘Faccia a faccia con la Llc’: un confronto tra medici, pazienti, associazioni e psico-oncologi per favorire il dialogo nella leucemia linfatica cronica, alla luce delle nuove prospettive di trattamento e delle attuali sfide italiane. Lo comunica l’azienda farmaceutica in una nota. L’iniziativa beneficia del patrocinio di Ail (Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma), Avis (Associazione volontari italiani del sangue), Fondazione Gimema Onlus e dell’associazione La Lampada di Aladino. L’obiettivo – spiega AbbVie – è identificare le buone pratiche e gli eventuali vuoti relazionali, comportamentali e assistenziali e favorire la comunicazione medico-paziente.
La leucemia linfatica cronica – ricorda la nota – è una forma di leucemia a lenta progressione, a causa della quale viene rilevato un numero eccessivo di linfociti maturi (un tipo di globuli bianchi), in prevalenza nel sangue e nel midollo osseo. Con un’incidenza di circa 5 casi ogni 100mila abitanti – dettaglia la nota – è il tipo più comune di tumore ematologico per cui, in Italia, ogni anno circa 3.000 persone ricevono una diagnosi di Llc. In particolare, questo tipo di tumore ematologico colpisce gli uomini il doppio delle donne, soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 65 e i 74 anni.
“La diagnosi di leucemia è un fulmine a ciel sereno nella vita delle persone – afferma Giuseppe Toro, presidente Ail – e spesso i pazienti e i loro familiari debbono confrontarsi con una diagnosi di una patologia come la leucemia linfatica cronica che non conoscono e che oggi, rispetto a qualche anno fa, ha subito un’importante evoluzione. Dalla diagnosi al trattamento terapeutico, fino ad arrivare al follow-up e alla cura, il percorso del paziente affetto da Llc è cambiato. Questo ci porta a riflettere su nuove modalità di interazione tra i pazienti e i medici, dove un ruolo fondamentale è attuato anche dallo psico-oncologo, che spesso interviene laddove la comunicazione risulta non sempre esaustiva, oppure per accompagnare il paziente o il suo caregiver a una nuova consapevolezza e a convivere con la propria malattia. E’ per questo che aderiamo con convinzione all’iniziativa, spinti come associazione dal nostro costante impegno per migliorare la qualità di vita dei pazienti attraverso nuove soluzioni, tra le quali il far riconoscere il ruolo dello psicologo quale parte integrante di tutto il percorso di cura del paziente”.
A inaugurare l’iniziativa due think tank, uno riservato ai pazienti l’altro ai clinici: due occasioni, in cui il punto di vista dei pazienti sarà raccolto separatamente da quello dei medici con l’obiettivo di far emergere le prime necessità a cui rispondere. A svolgere un ruolo chiave, in occasione degli incontri, saranno gli psico-oncologi, chiamati ad offrire spunti di riflessione sui bisogni emotivi e pratici, dei pazienti e dei clinici.
“Iniziative come queste si rivelano essenziali anche per il medico – sottolinea Marco Vignetti, Presidente della Fondazione Gimema Franco Mandelli Onlus (Gruppo italiano malattie ematologiche dell’adulto). Affidare al punto di vista del clinico un ruolo tanto importante quanto quello del paziente è oggi fondamentale. In quest’ottica, la gestione del tempo, l’espletamento di pratiche burocratiche e i continui aggiornamenti professionali possono essere determinanti nella relazione medico-paziente. Un percorso come questo contribuisce ad agevolare il follow up dei pazienti e ad evidenziare quanto la qualità di vita dell’ematologo e una migliore comunicazione con il proprio paziente siano sempre più connessi”.
‘Faccia a Faccia con la Llc’ – prosegue la nota – favorirà la costruzione di soluzioni concrete che attraverso un confronto, da Nord a Sud, tra medici e pazienti consentirà di analizzare quanto emerso nei think tank per identificare e rappresentare elementi comuni. Milano, Bari, Roma e Firenze le città che tra il 2023 e il 2024 ospiteranno i quattro road show che vedranno la partecipazione – oltre che delle Associazioni di pazienti, clinici, esperti del comportamento e mediatori – anche di facilitatori grafici chiamati a tradurre concetti complessi in mappe visive chiare e semplici a supporto della costruzione di una comunicazione di successo.
“La comunicazione tra ematologo e paziente costituisce uno snodo importante nel percorso di cura – aggiunge Davide Petruzzelli, presidente di Lampada di Aladino Ets – Una comunicazione efficace permette di costruire una vera e propria alleanza terapeutica tra le due parti in cui i pazienti siano più consapevoli sul loro percorso di salute, proprio perché correttamente informati ed educati”.
“Siamo davvero contenti di far parte di questo viaggio che ha come obiettivo quello di migliorare il dialogo medico-paziente nella lotta a una malattia ematologica come la Llc – commenta Gianpietro Briola, presidente Avis – Il tema ci sta particolarmente a cuore perché grazie alla nostra forte presenza sul territorio, siamo diventati punto di riferimento non solo per le donazioni di sangue, ma anche per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori”.
Prevenzione e diagnosi precoce rappresentano elementi chiave per la lotta alle patologie ematologiche, in particolare quelle croniche come la Llc. “Con questo progetto – conclude Irma Cordella, Public Affairs Director AbbVie Italia – riteniamo di aver compiuto un importante passo avanti, ponendo l’attenzione su aspetti di natura non solo clinica, ma anche gestionale ed emozionale della malattia. Siamo certi che dal dialogo tra le diverse parti possano nascere proposte interessanti e condivise: un valido supporto alla nostra ricerca per essere sempre più al fianco di pazienti e clinici durante tutto il percorso di cura nella leucemia linfatica cronica”.
Sport
Consigli fantacalcio, 5 centrocampisti goleador: puntate su di loro


Consigli fantacalcio – Sebbene la nuova stagione abbia preso il via da poco più di un mese, il campo ha già iniziato ad emettere i suoi verdetti in merito ai protagonisti sul rettangolo verde. Alcuni interpreti si sono presentati nel migliore dei modi ai nastri di partenza, trascinando le rispettive squadre.
Il fantacalcio, come noto, è un gioco di furbizia, fortuna e strategia. Rendere competitivo solo il reparto offensivo il più delle volte potrebbe non bastare per raggiungere il successo: la chiave per aprire le porte del trionfo si nasconde spesso a centrocampo. Per studiare al meglio le vostre strategie, restate aggiornati in tempo reale consultando le probabili formazioni Serie A 2023/2024
Avere in rosa centrocampisti da bonus si rivela infatti nella maggior parte dei casi un fattore determinante: cinque pedine in particolare, tra certezze e talenti emergenti, si stanno confermando o potrebbero rivelarsi a breve nelle vesti di autentici goleador. Se non lo avete ancora fatto, da qui in avanti puntate su di loro senza alcuna esitazione.
● CHIESA (JUVENTUS): impossibile non iniziare questo elenco partendo dal numero 7 bianconero. Per Allegri è una seconda punta ideale, fin qui lo ha utilizzato esclusivamente in tandem con Vlahovic, raccogliendo ottimi frutti. Rappresenta il top assoluto del
reparto mediano, un attaccante aggiunto a tutti gli effetti: i 3 gol realizzati nelle prime 4 giornate ne sono la riprova.
● PULISIC (MILAN): il centrocampista statunitense è un altro interprete di lusso su cui puntare ad occhi chiusi. La posizione di esterno destro nel tridente offensivo di Pioli lo premia in termini di bonus: sono già 2 le reti collezionate, ha impattato nel migliore dei modi all’interno della sua nuova realtà. L’intesa con i compagni è ottima, ha tutte le carte in regola per divenire un assoluto trascinatore.
● STREFEZZA (LECCE): solo una rete in quest’avvio per l’esterno dei salentini, con tanto di esclusione a sorpresa dai titolari nella terza e nella quarta giornata. Tuttavia, non è ancora il momento di disperare: il numero 27 è un vero e proprio pilastro della squadra giallorossa, nonché primo rigorista. Il suo talento purissimo sarà essenziale nell’intero corso della stagione.
● KARLSSON (BOLOGNA): la società felsinea ha investito ben 11 milioni di euro per prelevarlo dall’AZ Alkmaar, è un giocatore che alla lunga avrà la possibilità di imporsi. Non ha ancora lasciato il segno durante le sue prime apparizioni, ma la sensazione è che presto la musica potrebbe cambiare: gode di ottime qualità balistiche, occhio anche al possibile sorpasso su Orsolini nel ruolo di primo rigorista.
● SOULÉ (FROSINONE): avvio a dir poco sorprendente dei ciociari, con il talento dell’argentino scuola Juve in grande spolvero. Aveva già fatto intravedere la sua classe tra le fila dei bianconeri, adesso avrà modo di imporsi da protagonista a tutti gli effetti. Si dispone stabilmente a destra nel tridente d’attacco, nel corso di questa stagione potrebbe regalare parecchie soddisfazioni inaspettate.
Coronavirus
Covid, variante Pirola in Italia: cosa dicono Bassetti, Ciccozzi e Pregliasco

Il parere degli esperti

La variante Pirola è stata isolata a Brescia dal team di Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, che lo annuncia all’Adnkronos Salute. L’isolamento di Pirola, precisa Caruso, è avvenuto dal campione di “un paziente fragile portato alla nostra attenzione. Il sequenziamento è in corso”. Ecco cosa ne pensano i maggiori esperti del nostro Paese.
La presenza della variante BA.2.86 o ‘Pirola’ anche in Italia, dice all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive all’ospedale Policlinico San Martino di Genova, “non è un elemento di preoccupazione, come non lo è stata nessuna altra variante isolata fino a oggi. Anche in Usa dove Pirola è dominate non mi pare ci sia stato un aumento della gravità dei casi, ma una curva che è salita e poi rapidamente scesa. E’ la storia delle varianti, l’abbiamo imparata: hanno un interesse scientifico quindi congratulazioni al collega di Brescia, Arnaldo Caruso, ma devono rimanere argomento di puro interesse scientifico e non diventare un tema di discussione al bar o nei talk show. Lasciamole agli scienziati, perché ogni volta che è apparsa una variante nuova c’è chi ha fatto allarmismo, ma oggi basta ‘al lupo al lupo'”.
“Finalmente la variante BA.2.86 o ‘Pirola’ è arrivata in Italia. L’isolamento a Brescia è importante, per questa variante che ha circa 33-34 mutazioni che comprendono anche la proteina N” di Sars-CoV-2. Così all’Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. “Una delle nostre preoccupazioni era che questa variante fosse in grado di ‘evitare’ i test antigenici. Ora, con l’isolmento a Brescia, avremo un vantaggio rispetto a questo fronte e anche su altre considerazioni”.
La variante Pirola in Italia è stata isolata a Brescia dal team di Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, “in un paziente immunocompromesso – aggiunge Ciccozzi – come era accaduto anche in altri Paesi. Quindi c’è l’ipotesi che questa variante possa portare a una infezione in questa tipologia di persone e poi rilanciarsi con altri cambiamenti”.
La variante BA.2.86 di Sars-CoV-2, Pirola sui social, “preoccupa perché ha una trentina, forse anche più, di mutazioni nella proteina Spike” che il coronavirus utilizza per ‘agganciare’ le cellule bersaglio. Così all’Adnkronos Salute Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, commentando il primo isolamento di Pirola in Italia a Brescia, da parte del team del presidente della Società italiana di virologia Arnaldo Caruso. “Mutazioni che possono influire sulla contagiosità e quindi Pirola è assolutamente candidata a diventare prevalente”.
“In questa fase – spiega Pregliasco – il virus di Covid, per poter continuare la sua opera, deve in qualche modo aumentare la propria capacità diffusiva in un contesto di immunità ibrida” conferita da infezioni e vaccinazioni. “E quindi queste tantissime variazioni sulla Spike facilitano senz’altro la possibilità di diffusione” di Pirola, ritiene l’esperto. “Ad oggi – ricorda – si tratta di una variante sotto osservazione, sottoposta a monitoraggio”. Una Vum (Variant under monitoring), secondo la classificazione dell’Organizzazione mondiale della sanità. “BA.2.86 è sostanzialmente, si ipotizza, una sottovariante di Omicron 2 (BA.2). E’ stata evidenziata da luglio – rimarca Pregliasco – ma già ad agosto era stata segnalata in diverse nazioni, 11 circa”.
Sostenibilità
A2a: bilancio sostenibilità Brescia, ricadute economiche sul territorio per 447 milioni

Presentata la nona edizione del Bilancio di Sostenibilità Territoriale

È stata presentata oggi da Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A, alla presenza della sindaca Laura Castelletti, la nona edizione del Bilancio di Sostenibilità Territoriale di Brescia che rendiconta le prestazioni ambientali, economiche e sociali del Gruppo sul territorio nel 2022 e i suoi piani di attività previsti per i prossimi anni.
“Si rinnova un appuntamento che consolida il patto con la comunità bresciana, nel segno di un percorso improntato al dialogo e alla trasparenza. Nel 2022, rispetto all’anno precedente, abbiamo incrementato sia il valore economico distribuito sul territorio, pari a 447 milioni, sia gli investimenti in impianti e infrastrutture per la transizione ecologica, portandoli a 307 milioni”. – ha dichiarato Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A. – L’impegno che da sempre caratterizza la nostra relazione con la Città di Brescia è tangibile e sono misurabili gli sforzi compiuti dal nostro Gruppo sul versante dell’economia circolare e della sostenibilità grazie al recupero del 100% dei rifiuti raccolti, agli sviluppi del sistema integrato Ambiente Energia e al deciso incremento delle infrastrutture per la ricarica elettrica. Il 2022 è stato anche l’anno dell’inaugurazione del depuratore di Valle Trompia, un impianto atteso da decenni. L’acqua per noi è un tema strategico: A2A investe nel territorio bresciano 118 euro ad abitante, il doppio della media italiana e ben più di quella europea, contribuendo anche a ridurre sensibilmente le perdite di rete in città, oggi al 28% a fronte di una media nazionale del 42%. Oltre ad agire concretamente per tutelare questo bene primario, a servizio dei cittadini, continueremo a investire per favorire lo sviluppo e la transizione ecologica di questo territorio”.
In continuità con l’impegno portato avanti nell’ultimo triennio per l’ascolto e il dialogo con le comunità in cui il Gruppo opera, nel 2023 il percorso dei Forum Multistakeholder di A2A prevede il coinvolgimento di 11 territori in tutta Italia, attraverso momenti di confronto sulla costruzione di progettualità concrete e su misura, per contribuire sinergicamente allo sviluppo sostenibile del Paese. Applicando metodologie proprietarie testate, insieme agli stakeholder aderenti l’azienda ha realizzato l’iniziativa “Il potere delle buone abitudini”.
A partire da un’indagine SWG sono state offerte attività di interpretazione dei risultati, con l’obiettivo di ottenere un quadro di riferimento tra cittadini e sostenibilità nel territorio, al fine di diffondere in modo capillare consigli e buone pratiche. Nel contesto dello stesso programma, A2A ha anche promosso la costituzione dell’Advisory Board Consumi Sostenibili per Brescia. Ai lavori hanno preso parte i principali stakeholder della Città, tra Enti e Associazioni, con l’obiettivo di andare a definire soluzioni condivise per consumare meno e consumare meglio. Con 24 ore di ascolto e quattro incontri, l’Advisory Board ha definito priorità e azioni per i consumi sostenibili di cittadini e imprese, raccolti all’interno della Carta dei Consumi Sostenibili, che fissa i principi per una transizione sostenibile e calata nel contesto territoriale. Le iniziative di ascolto hanno già coinvolto Cremona, Bergamo, Calabria, Sicilia, Valtellina e Valchiavenna, cui si aggiungeranno nel corso dell’anno altri 5 territori: Milano, Seregno, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Puglia.
Il racconto del Bilancio di Sostenibilità territoriale di A2A si snoda sul filo di tre parole chiave: Pianeta, Persone, Prosperità. Ambiti identificati dal World Economic Forum con il documento “Measuring Stakeholder Capitalism: towards common metrics and consistent reporting of Sustainable value creation”.
Nella Provincia di Brescia, A2A si occupa di gestione dei rifiuti, teleriscaldamento, sistema idrico integrato, produzione, distribuzione e vendita di energia e gas, mobilità elettrica e illuminazione pubblica. Sul territorio, il Gruppo recupera il 100% dei rifiuti raccolti e pertanto niente viene conferito in discarica, chiudendo il ciclo di economia circolare: nel 2022 il 73% di quanto raccolto è stato destinato al recupero di materia e il 27% a quello di energia, attraverso gli impianti dislocati nella zona circostante. Aprica, società del Gruppo A2A che si occupa della gestione dei rifiuti, ha implementato una serie di iniziative online e offline per coinvolgere i cittadini e sono state avviate nuove partnership con alcune imprese al fine di sensibilizzare la comunità locale.
Inoltre, a testimonianza della sua trasparenza, è stata redatta la «Carta della qualità del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani», approvata nel 2022 dal Comune di Brescia. Lo scorso anno, A2A ha continuato a sviluppare il suo sistema integrato Ambiente Energia, per soddisfare in maniera sostenibile il fabbisogno energetico della città attraverso la produzione alternativa di calore. Il progetto, riconosciuto dalla Commissione Europea come esempio di eccellenza, ha permesso di evitare 917mila tonnellate di emissioni di CO2.
Fondamentale per il sistema è la rete del teleriscaldamento di Brescia, lunga oltre 680 km, che serve circa 180mila appartamenti equivalenti e rende possibile riscaldare le case utilizzando calore da fonti rinnovabili, cogenerazione o recuperato da cicli produttivi industriali e di trattamento dei rifiuti, ovvero dai fumi del termoutilizzatore o dalle acciaierie, che altrimenti andrebbe perso.
Nel 2022 si è completata la prima fase del progetto di “flue gas cleaning condensation” al termoutilizzatore, la tecnologia che consentirà di mettere a disposizione della rete di teleriscaldamento oltre 150 GWh/anno di calore aggiuntivo ad impatto ambientale nullo. Con quest’investimento da oltre 100 milioni, infatti, si recupererà calore dai fumi dell’impianto – pari al fabbisogno di 12.500 alloggi – e al tempo stesso si ridurranno ulteriormente le emissioni.
A Brescia e in 95 comuni della zona A2A gestisce il servizio idrico integrato, con oltre 4.000 chilometri di acquedotto, 2.650 di fognatura e 51 depuratori, trattando circa 44 milioni di m3 di acque reflue. Per garantire una maggior disponibilità della risorsa idrica, è stato realizzato un nuovo serbatoio a servizio dell’acquedotto del Comune di Bovegno ed è stato realizzato un nuovo depuratore in Valle Trompia, per trattare la grande maggioranza dei reflui civili della valle e migliorare la qualità dell’acqua del fiume Mella dove oggi sono convogliati gli scarichi, a fronte di un investimento di 38 milioni di euro.
Il Gruppo, che si occupa anche della distribuzione dell’energia elettrica attraverso Unareti, per garantire la continuità del servizio in particolare nelle zone di montagna – Alto Lago di Garda e Valle Sabbia – e ridurre l’impatto sull’ambiente e sul paesaggio, ha posato reti in Media Tensione interrate e in cavo aereo isolato rinforzato. L’intervento, dal valore di 4,7 milioni di euro, ha permesso inoltre di tutelare la biodiversità locale attraverso cavi più sicuri, riducendo l’impatto delle reti sull’avifauna e sulle specie a rischio.
A2A, in qualità di Life Company, impegnata a creare un ambiente di lavoro sicuro, inclusivo e sostenibile, per accompagnare la sua popolazione aziendale in tutti i territori in cui opera ha organizzato nel novembre 2022 la convention «Light up Life» che ha coinvolto oltre 1.400 persone per condividere le principali evoluzioni del Piano strategico 2021-2030. Inoltre, a cavallo tra il 2021 e il 2022, è stato erogato il corso «Leadership for Life» dedicato a tutti i manager del Gruppo, di cui 672 per Brescia, volto ad approfondire con 10 workshop online i tre pillar del Piano Strategico: sostenibilità, economia circolare e transizione energetica.
Lo scorso anno sono state assunte 235 nuove risorse nelle sedi bresciane, di cui il 38% sotto i 30 anni, e sono state erogate oltre 71.000 ore di formazione complessiva ai dipendenti, di cui il 45% sulla salute e sicurezza. Nel 2022 sono inoltre proseguite le iniziative di sensibilizzazione delle persone del Gruppo, con l’obiettivo di creare consapevolezza sul tema delle questioni di genere e per valorizzare le diversità, ufficializzando il proprio impegno attraverso la sottoscrizione della Dichiarazione di Impegno sui temi di Diversity, Equity Inclusion.
Nel 2022, A2A ha sostenuto lo sviluppo economico e sociale del territorio, contribuendo alla sua prosperità anche attraverso l’implementazione di iniziative di carattere sociale, culturale e ambientale: a Brescia, l’azienda ha generato valore sul territorio pari a 447 milioni di euro (+4% rispetto al 2021), sotto forma di dividendi, imposte, canoni e concessioni locali, ordini a fornitori, sponsorizzazioni e remunerazione dei dipendenti. Inoltre, il Gruppo ha destinato oltre 307 milioni di euro in investimenti infrastrutturali e manutenzione degli impianti: il 26% in più a confronto con il 2021. 447 sono i fornitori locali attivati nel 2022 e l’importo degli ordini ha raggiunto 202 milioni di euro, di cui 80 destinati a micro e piccole imprese. A2A contribuisce inoltre alla crescita del territorio incentivando i consumi sostenibili e investendo in partnership con gli attori locali, servendo 65 Comuni con servizi e tecnologie IoT.
Favorire la mobilità elettrica è uno dei principali impegni dell’azienda per un’economia low carbon, e infatti nel corso dell’anno sono state sviluppate le colonnine City Plug, nuove infrastrutture di ricarica a basso impatto ambientale ed energetico, inaugurate proprio in città nel 2023. Inoltre, sono state erogate 1.281 MWh di energia elettrica e sono stati percorsi 8,5 milioni di km a emissioni zero (+94% rispetto al 2021), a fronte di un risparmio di 930 tonnellate di CO2. Diversi gli appuntamenti di A2A per il 2022 che hanno coinvolto un numero consistente di professori e alunni, con l’obiettivo di educare i ragazzi alla sostenibilità. Tra questi, con AmbienteParco di Brescia scuole e famiglie hanno avuto la possibilità di visitare gratuitamente due percorsi didattici sviluppati insieme – uno sulla valorizzazione della risorsa idrica e l’altro sull’economia circolare – con oltre 6.500 studenti coinvolti. In quasi 10.000 hanno partecipato ai laboratori educativi organizzati dal Gruppo su sostenibilità ambientale e transizione ecologica. Sono stati realizzati diversi percorsi formativi: a quasi 200 alunni di istituti tecnici e licei sono state erogate 40 ore certificate, per apprendere le nuove competenze necessarie per le professioni nel settore energetico mentre 187 docenti bresciani hanno partecipato al progetto “Verso il 2050 con le scuole per un futuro sostenibile e circolare” con Deascuola e 88 classi hanno aderito al contest creativo con il fumettista Gud sul consumo responsabile delle risorse.
Per concludere, Banco dell’Energia – che dal 2016 realizza iniziative legate al contrasto della povertà energetica – attraverso il bando “Doniamo Energia” ha messo a disposizione 390mila euro per tre progetti nella provincia di Brescia: «Più energia – seconda edizione» promosso dalla Cooperativa Sociale Palazzolese, «Ri-Partire Energie» promosso dal Gruppo 29 Maggio ’93 Fabio-Sergio-Guido e «Liberiamo energia» promosso da La Vela società cooperativa sociale. Da ultimo, il Banco dell’Energia, nell’ambito del progetto ACT – Accesso consapevole e sostenibile all’energia lanciato nel 2022 in collaborazione con Croce Rossa Italiana, ha aiutato 70 famiglie di Brescia con il pagamento delle bollette energetiche.
Sport
Maignan e Theo tornano in gruppo

Milan, buone notizie dall'allenamento odierno

Spunta il sole all’orizzonte in casa Milan. Il club rossonero si è radunato questa mattina a Milanello per preparare il match contro il Cagliari di Claudio Ranieri. La squadra di Stefano Pioli si è ritrovata per riprendere la preparazione atletica: all’orizzonte c’è l’impegno contro i sardi, in calendario mercoledì alle ore 18:30.
La notizia più importante che giunge dall’infermeria è sicuramente il ritorno in gruppo di Mike Maignan. Il portiere francese, assente nell’ultima sfida di campionato dopo i problemi fisici rimediati contro il Newcastle, si è allenato con il resto del gruppo squadra.
Discorso analogo per Theo Hernandez che ha preso parte alla sessione di oggi con i compagni. Chi, invece, ha svolto un lavoro diverso è stato Davide Calabria: per lui personalizzato sul campo.
Fantacalcio.it per Adnkronos
Sostenibilità
Cosa prevede il regolamento Euro 7 approvato dal Consiglio Ue

Entusiasmo da Palazzo Chigi: “Recepite le nostre proposte”

Da Bruxelles arrivano importanti novità per gli automobilisti e le aziende del settore automotive: il Consiglio Competitività Ue ha approvato la proposta di Regolamento Euro 7, il nuovo Regolamento sulle emissioni dei veicoli.
Il provvedimento è volto a continuare il percorso intrapreso dall’Unione nella riduzione delle emissioni, ma difficilmente farà felici gli ambientalisti.
Con questa nuova proposta, infatti, vengono rinviati di due anni e mezzo i tempi di adozione della nuova normativa e viene eliminata l’ipotesi di nuovi vincoli più restrittivi in termini di emissioni, permanendo i valori stabiliti dal regolamento Euro 6 per i motori a combustione interna, per le emissioni di particolato e per le condizioni per i test di emissioni delle auto.
La proposta, suggerita dalla presidenza spagnola, è stata supportata dall’Italia e a larga maggioranza dagli altri Paesi Ue, con una minoranza di Paesi astenuti costituita da Germania, Austria, Lussemburgo, Danimarca e Paesi Bassi. Tutti gli altri Stati membri hanno votato a favore della nuova proposta di Regolamento Euro 7. La posizione negoziale del Consiglio sarà votata lunedì prossimo a Bruxelles dai ministri Ue della competitività e dell’industria.
Per la prima volta, le emissioni di auto, furgoni e veicoli pesanti come i pullman vengono disciplinate in un unico atto giuridico, ma soprattutto la proposta non si limita a regolamentare le emissioni dei gas di scarico.
Il testo, infatti, fissa limiti aggiuntivi anche per le emissioni di particolato prodotte dai freni e nuovi parametri relativi alle emissioni di microplastiche causate dagli pneumatici. Quest’ultima peculiarità fa sì che le nuove norme saranno valide anche per le auto elettriche.
La proposta spagnola, che affievolisce i limiti di emissioni indicati dalla Commissione, prevede un monitoraggio costante dei consumi, da effettuare tramite un dispositivo che permetta di misurare in tempo reale la qualità delle emissioni dei veicoli.
Sotto il profilo burocratico, il testo stabilisce scadenze chiare per l’adozione di atti di esecuzione (da parte della Commissione europea) per fornire agli operatori economici chiarezza e certezza giuridica.
Per molti rappresentanti istituzionali e aziendali l’accordo trovato oggi, dopo una discussione lunga e articolata, rappresenta un ottimo compromesso tra la proposta di regolamento della Commissione e una trasformazione più morbida, che non metta in ginocchio la filiera automotive.
“Dobbiamo essere in grado di rafforzare la regolamentazione su pneumatici e freni [anche] per i veicoli elettrici”, ha commentato il ministro delegato per l’Industria francese, Roland Lescure indicando la necessità di evitare un’ulteriore “regolamentazione ai motori termici” sui quali i Paesi Ue hanno già concordato lo stop a partire dal 2035.
Lo stesso presidente del Consiglio Héctor Gómez Hernández ha presentato così l’orientamento generale dell’istituzione sul tema: “La presidenza spagnola è stata sensibile alle diverse richieste degli Stati membri e con questa proposta riteniamo di avere conseguito un ampio sostegno, un equilibrio nei costi di investimento dei fabbricanti e un miglioramento dei benefici ambientali derivanti dal regolamento”.
La proposta di Regolamento Euro 7 approvata oggi dal Consiglio Competitività Ue è stata accolta con entusiasmo dal governo italiano: “Il fronte della responsabilità sul regolamento Euro 7 è riuscito in quello che molti ritenevano impossibile: un vero ribaltamento delle forze in campo, che cambia la maggioranza in Ue. Il testo approvato oggi, profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, risponde ad una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica più volte reclamata dall’Italia. Prevale finalmente la ragione sulla ideologia”, ha dichiarato soddisfatto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine della seduta di Bruxelles.
Il nuovo testo, ha continuato Urso, “rispecchia nella sostanza le richiesta del ’fronte della responsabilità’ coordinato da Repubblica Ceca, insieme con Italia e Francia, che nel merito ha raggiunto una larga e inedita maggioranza in Consiglio, cambiando per la prima volta gli assetti sulla transizione ecologica”.
La posizione dell’Italia parte dalla considerazione che già lo stop ai motori termici dal 2035 rappresenta una sfida importante per il settore automobilistico. Ulteriori interventi normativi restrittivi sulle emissioni, sostiene Palazzo Chigi, avrebbero messo definitivamente ko un settore in crisi da diversi mesi.
Per questo, l’Italia ha sempre mostrato la propria ostilità alla prima proposta di regolamento avanzata a novembre 2022 dalla Commissione Ue, che presentava limiti stringenti in termini di emissioni.
Come spiega il titolare delle Imprese, l’accordo trovato oggi a Bruxelles consente di ridurre “in modo significativo i costi per le imprese automobilistiche che dovranno distogliere minori investimenti per l’adeguamento alle nuove tecnologie, con di conseguenza meno costi anche per i consumatori”. In questo modo, aggiunge Urso, sarà possibile “indirizzare da subito più risorse per gli investimenti sulla transizione all’elettrico”.
I rappresentanti dell’esecutivo accolgono il testo approvato oggi come una vittoria del governo Meloni: “Recepite le nostre proposte che conciliano tutela dell’ambiente e salvaguardia delle produzioni europee senza regali a Paesi leader dell’elettrico come la Cina”, ha sintetizzato in una nota il ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini facendo eco al ministro Urso che parla di una visione “finalmente concreta, realistica, pragmatica, più volte reclamata dall’Italia”.
Il percorso pare adesso tracciato e le istituzioni sanno che non si può negoziare ulteriormente sui valori delle emissioni. Il fine ultimo resta tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini, soprattutto nelle zone più inquinate d’Europa, con il Nord Italia che detiene un primato per nulla invidiabile.
Cronaca
Omicidio Pantelleria, morta la donna data alle fiamme dal compagno

La donna di 48 anni aveva ustioni sul 90% del corpo
E’ morta Anna Elisa Fontana, la donna di Pantelleria di 48 anni a cui sabato il compagno, Onofrio Bronzolino, 52 anni, aveva dato fuoco dopo averle gettato addosso della benzina. La donna, che aveva ustioni sul 90% del corpo, era stata trasportata d’urgenza in elisoccorso all’ospedale Civico di Palermo ma le sue condizioni erano subito apparse disperate. Anna, madre di cinque figli, è morta nella tarda mattinata di oggi. Al Civico di Palermo è ricoverato per ustioni anche il suo compagno. L’uomo, che potrebbe perdere la vista, è piantonato dai carabinieri.
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