Esteri
Elezioni Russia, Putin in gara con Stalin per il record al...
Elezioni Russia, Putin in gara con Stalin per il record al vertice
Dopo il voto dall'esito scontato, il presidente rimarrà al Cremlino fino al 2030, superando perfino 'l'uomo d'acciaio'. Le 5 elezioni che hanno consolidato il potere dello zar
Vladimir Putin è arrivato al Cremlino più di 24 anni fa, il 31 dicembre del 1999 e ci rimarrà, dopo il voto dall'esito scontato, fino al 2030 quando avrà superato perfino Stalin per longevità al vertice. Se lo vorrà, avrà la possibilità di rimanere al potere fino al 2036. A chiamare l'allora Premier ad assumere la carica di Presidente facente funzione era stato, a sorpresa, Boris Eltsin che aveva contemporaneamente rassegnato le sue dimissioni. Quello stesso giorno a Putin erano state consegnate la valigia con i codici nucleari, una copia della Costituzione russa - che modificherà più volte per consolidare ed estendere il suo potere - e l'emblema del Presidente.
Le cinque elezioni di Putin
La prima prova delle urne per l'ex agente del Kgb a Dresda arriva pochi mesi dopo, il 26 marzo del 2000. Vince le elezioni con il 53 per cento dei voti. Ma la sua popolarità andrà crescendo negli anni, complice l'aumento dei prezzi di petrolio e gas che gli consentono di finanziare il versamento regolare delle pensioni e degli stipendi dei dipendenti pubblici e progetti. E sulla scia del clima di terrore innescato dalle esplosioni nei condomini del Paese del 1999 e dalla seconda guerra in Cecenia. Nel 2004 viene rieletto con il 71,3 per cento dei voti.
Nel 2008, esauriti i due mandati consecutivi da Presidente previsti dalla Costituzione del 1993, l'ex direttore dell'Fsb annuncia il primo cambio di poltrona con il Premier Dmitry Medvedev. Che pochi mesi dopo l'approdo al Cremlino ripaga il favore introducendo una riforma che estende il mandato del Presidente da quattro a sei anni. Un passo che anticipa il secondo cambio di poltrona fra Madvedev e Putin che, nel 2012, si ripresenta per il suo terzo mandato al Cremlino, in un clima nuovo e più scuro. Vince queste elezioni con il 63,6 per cento dei voti.
Le proteste di piazza a Mosca e San Pietroburgo a cavallo fra il 2011 e il 2012 contro i brogli alle elezioni legislative e pochi mesi dopo a quelle presidenziali, il balletto fra Putin e Medvedev, le ruberie di Russia unita, definito in quei mesi il partito dei ladri e dei truffatori da Aleksei Navalny, fanno scattare repressioni politiche sistematiche, anche se diluite, con l'introduzione di nuove leggi, a partire da quella sulle ong considerate agente straniero.
Nel 2018 Putin affronta le urne per la quarta volta. Viene rieletto con il 76,7 per cento dei voti in elezioni che l'Osce giudica "prive di reale competizione" e in cui rileva "pressioni sugli elettori" ma che per il Cremlino rappresentano una celebrazione della solida maggioranza che si è creata nel paese dopo l'annessione della Crimea, il cui quarto anniversario, non a caso, coincide con il giorno di apertura delle urne.
All'inizio del 2020 Putin presenta più di 200 emendamenti della Costituzione, poi ratificati in un referendum, fra cui quello consente agli ex Presidenti in vita, quindi a lui e a Medvedev, di vedere azzerati i loro mandati. Quindi che consente a lui di ripresentarsi quest'anno. Ma anche nel 2030. Emendamenti "approvati in tutta fretta" che "violano la legge russa in diversi modi", come ha scritto sul Washington Post, dalla colonia penale a regime speciale dove sconta una condanna a 25 anni di carcere per tradimento, l'oppositore Vladimir Kara-Murza, sottolineando che il mandato di Putin scade il 7 maggio e che da allora, indipendentemente dall'esito del voto di questo fine settimana, sarà un Presidente illegittimo.
Esteri
Ilaria Salis candidata alle Europee, il padre: “Non...
Roberto Salis a Strasburgo: "Mia figlia è contenta e determinata"
Ilaria Salis "è in questa situazione dal settembre 2023. Ha deciso di candidarsi alle elezioni europee con Avs non per scappare dal processo. Lo fa perché ritiene di avere diritto ad un processo giusto". Lo dice Roberto Salis, il padre dell'insegnante lombarda in carcere a Budapest da oltre un anno con l'accusa di aver preso parte all'aggressione di un gruppo di neonazisti, a margine della plenaria a Strasburgo.
"Mia figlia - insiste Salis - sta cercando di avere un processo giusto: la candidatura consente, tramite l'immunità, di ottenerla. Nel momento in cui stata ottenuta, poi, se si attiva la procedura per un processo giusto, ovviamente mia figlia non scappa dal processo e vuole dimostrare la propria innocenza come ha sempre detto".
"Ho visto mia figlia a Budapest mercoledì scorso per il colloquio mensile di un'ora che ci è consentito ogni mese. Era abbastanza motivata e contenta di aver fatto la scelta di candidarsi alle elezioni. E' determinata, anche troppo", conclude.
Esteri
Stati Uniti, proteste pro-palestinesi e nuovi aiuti a...
Esteri
Ucraina, Zelensky ha bisogno di rinforzi al fronte: stretta...
Sospesi i servizi consolari fino al 18 maggio, quando sarà effettiva la legge sulla mobilitazione. Droni di Kiev colpiscono depositi di carburante in Russia
L'Ucraina ha bisogno di reclutare diverse centinaia di migliaia di soldati quest'anno nella speranza di fermare l'avanzata della Russia nella guerra iniziata a febbraio 2022. Il presidente, Volodymyr Zelensky, ha così da poco firmato una nuova legge sulla mobilitazione - che rende l'intero procedimento "più efficace e trasparente" - e nel contempo annuncia una stretta sui maschi adulti residenti all'estero.
Fino al 18 maggio saranno quindi sospesi i servizi consolari, una misura destinata a colpire le centinaia di migliaia di cittadini in età di servizio militare - 860mila maschi adulti nei soli paesi Ue, secondo Eurostat, a gennaio di quest'anno - che risiedono all'estero.
La sospensione resterà in vigore fino al 18 maggio, quando sarà effettiva la legge sulla mobilitazione: questa prevede l'obbligo per tutti gli uomini in età militare di presentarsi agli uffici di leva per aggiornare i loro documenti militari, a distanza o di persona, entro 60 giorni.
Cosa cambia per chi vive all'estero
Gli uomini adulti all'estero avranno bisogno di quei documenti per ricevere servizi consolari, ossia per ottenere qualunque assistenza richiesta, dal rinnovo dei documenti di identità al certificato di matrimonio. La sospensione in vigore fino all'attuazione dell nuova legge impedisce allora a chi all'estero avrebbe potuto decidere di affrettarsi ad usufruire dei servizi consolari per tempo.
L'Ucraina ha imposto la legge marziale all'inizio della guerra vietando agli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni di viaggiare all'estero senza una dispensa speciale e avviando una mobilitazione a rotazione di uomini civili nelle forze armate. La decisione di sospendere i servizi consolari è stata accompagnata da una dura presa di posizione del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba: "La tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini ucraini all'estero è sempre stata e rimane una priorità per il ministero. Allo stesso tempo, date le circostanze dell’aggressione su vasta scala da parte della Russia, la priorità principale è proteggere la nostra Patria dalla distruzione".
"Ecco come è la situazione", continua il ministro. "Un uomo in età di leva va all'estero, mostra al suo stato che non gli importa della sua sopravvivenza, e poi viene e vuole ricevere servizi da questo stato. Non funziona in questo modo. Il nostro paese è in guerra. Del resto l'obbligo di aggiornare i propri documenti presso i centri di leva esisteva già prima dell'approvazione della nuova legge sulla mobilitazione. Se c'è chi crede che mentre altri combattono lontano in prima linea rischiando la vita per questo Stato, qualcun altro resta all’estero ma usufruisce dei suoi servizi, allora non è così che funziona". "Il soggiorno all'estero - continua - non solleva il cittadino dai suoi doveri verso la Patria. Ecco perché ieri ho ordinato misure per ripristinare un atteggiamento giusto nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero".
Droni di Kiev colpiscono depositi di carburante in Russia
Sono scoppiati incendi nei depositi di carburante nei distretti di Smolensky e Yartsevo della regione russa di Smolensk. Lo scrive la Tass, citando il capo della regione Vasily Anokhin, che su Telegram ha precisato che gli incendi sono dovuti a un attacco di droni ucraini.
“La nostra regione è di nuovo sotto attacco degli Uav ucraini. Le forze di difesa aerea russe sono intervenute per contrastare l'attacco, a seguito del quale sono andati a fuoco impianti civili di carburante", ha detto il governatore.
Il capo della regione ha chiarito che i dipendenti del ministero per le Situazioni di emergenza sono sul posto e ha invitato i cittadini a mantenere la calma e a non lasciarsi prendere dal panico.
Missili russi su Kharkiv, 6 feriti
Sei persone sono rimaste ferite nell'attacco contro la città ucraina orientale di Kharkiv, colpita dai missili russi che hanno causato anche danni a tre edifici residenziali, altrettanti edifici non abitati e una conduttura del gas. Il sindaco Ihor Terekhov ha parlato di due missili S-300 usati nell'attacco. Secondo fonti delle forze militari russe citate dalla Ria Novosti ad essere colpita sarebbe stata una caserma militare.
Russia: vice ministro Difesa resterà in carcere fino al 23 giugno
Il tribunale distrettuale Basmannyj di Mosca, su richiesta delle autorità investigative, ha deciso "nei confronti del viceministro della difesa della Federazione Russa Timur Vadimovich Ivanov una misura preventiva sotto forma di detenzione per un periodo di due mesi, fino al 23 giugno 2024". Lo comunica l'ufficio stampa del tribunale.
Ivanov è accusato di aver ricevuto una tangente insieme a Sergei Borodin, precedentemente arrestato. Quest'ultimo, si legge nella nota, "essendo in rapporti amichevoli con il viceministro della Difesa della Federazione Russa Ivanov, che ha supervisionato la costruzione e le importanti riparazioni delle strutture del ministero della Difesa, è entrato in un'associazione a delinquere con terzi, ricevendo una tangente su scala particolarmente ampia sotto forma di fornitura di servizi immobiliari durante lavori di appalto e subappalto per le esigenze del Ministero della Difesa".
Wsj: respinto appello Gershkovich, il reporter in carcere fino al 30 giugno
E' stato respinto da un tribunale di Mosca il ricorso in appello presentato dal reporter del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, contro la sua detenzione. La decisione - sottolinea il quotidiano - implica che il giornalista, in attesa di giudizio da oltre un anno, resterà dietro le sbarre almeno fino al 30 giugno. Gershkovich, che ieri si è presentato in tribunale, è chiamato a rispondere di accuse di spionaggio smentite con forza da lui, dal Wall Street Journal e dal governo degli Stati Uniti. Il Dipartimento di Stato di Washington lo ha definito 'detenuto erroneamente', impegnando di fatto il governo ad attivarsi per il suo rilascio.
Il giudice si è rivolto al 32enne reporter al termine di un'udienza a porte chiuse presso la prima corte di appello di giurisdizione generale, ed ha confermato la decisione presa in precedenza da un'altra istanza giuridica. "Evan Gershkovich, ha compreso la decisione presa dal tribunale, procedura e termini per ricorrere in appello?" ha chiesto il giudice. "Tutto chiaro", ha risposto Gershkovich. Il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa ha arrestato il giornalista nel marzo dello scorso anno. "Resta scandaloso che Evan sia stato ingiustamente detenuto dal governo russo per più di un anno", ha dichiarato il Journal in un comunicato dopo la sentenza. "La libertà di Evan è attesa da tempo e invitiamo l'amministrazione a fare tutto il possibile per assicurarne il rilascio".