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Elezioni 2022, Conte contro Letta: “Costituzione non si difende con ammucchiate”

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“Difendere la Costituzione vuol dire avere idee chiare, non fare ammucchiate e spartizione di collegi elettorali e posti. Vuol dire difendere la dignità del lavoro, tutelare l’ambiente e la biodiversità, investire nella sanità e nell’istruzione, proteggere i cittadini non garantiti, il ceto medio che si impoverisce, le piccole imprese, le partite Iva”. Lo scrive il presidente del M5s, Giuseppe Conte, commentando su Fb le parole pronunciate da Enrico Letta, nel corso della presentazione dell’intesa elettorale tra Pd, Ev e Si.

“La Costituzione – continua Conte – si difende introducendo il salario minimo a 9 euro l’ora, contrastando la precarietà, intervenendo per i giovani che non possono comprare casa, investendo sulla medicina territoriale e sulla sanità pubblica, sulle rinnovabili e non sulle trivelle e sugli inceneritori. Queste sono le nostre idee e le porteremo avanti a oltranza, costi quel che costi. Sono tutte cose che la coalizione di destra non vuole fare. Sono tutte cose che le ammucchiate che si prospettano da Calenda a Letta a Gelmini non possono fare.

“Spiace per militanti e per intere comunità politiche che hanno alle spalle storie illustri, costellate da nobili battaglie per i diritti civili e per le questioni sociali. Queste idee, queste storie io le rispetto profondamente, ma bisogna prendere atto che in queste ore vengono scavalcate da decisioni verticistiche che non offrono nessuna plausibile prospettiva politica. Ai cittadini noi proponiamo un’idea chiara di Paese. Noi ci siamo. Per chi vuole stare dalla parte giusta”, conclude Conte.

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Spettacolo

Rai: variazioni programmi tv di domani

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Rai: variazioni programmi tv di domani

Queste le variazioni Rai dei programmi tv di domani:

RAI 1

09:50 Storie Italiane 1^ parte

11:00 Roma: dalla Camera dei Deputati Esequie civili di Stato di Giorgio Napolitano A cura del Tg1. Telecronaca di Paola Cervelli e Mario De Pizzo. Regia di Brunella Olivari

13:00 Storie Italiane 2^ parte

13:30 Tg1 (È sempre mezzogiorno delle h. 11:55 non andrà in onda)

RAI 2

21:20 Belve (anziché il previsto concerto Una, Nessuna, Centomila)

23:00 (anziché 23:55) Stasera c’è Cattelan su Rai2 – Meteo2

00:15 I Lunatici

01:55 Appuntamento al cinema

02:00 Casa Italia

03:20 Pericle il nero

05:00 Piloti

RAI 3

21:20 Documentario. La cattura – Caccia a Matteo Messina Denaro Scritto da Monica Zapelli, Claudio Camarca e Bianca Rondolino. Regia di Claudio Camarca (anziché il previsto programma Filorosso extra)

23:10 Documentario. Anna Magnani – Dalla luna con amore

00:00 TG3 Linea notte

01:00 Meteo 3

01:05 TG- Magazine

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Politica

Governo, Meloni: “Dopo un anno Nazione più credibile e stabile”

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La presidente del Consiglio: "L'Italia cresce più della media europea, di questo ne vado fiera"

Giorgia Meloni (Fotogramma)

“Il 25 settembre di un anno fa dagli italiani arrivava una indicazione chiara: un governo di centrodestra a guida Fratelli d’Italia. Abbiamo dato il massimo per raggiungere la vittoria, consapevoli che quella non sarebbe stata un punto d’arrivo ma un punto di partenza”. Lo scrive sui social Giorgia Meloni, postando una foto dove tiene in mano un cartello con scritto ‘grazie Italia’. “A distanza di un anno non mi sento di fare ancora bilanci, quello spetta ai cittadini – scrive – Ma una cosa la posso dire: avevo promesso di consegnare un’Italia migliore di come l’avevo ricevuta e posso affermare che oggi la nostra Nazione è più credibile, stabile e ascoltata”.

Dopo un anno di governo “sono soddisfatta dei risultati raggiunti, a partire dai dati economici che ci consegnano il record del numero degli occupati e quello dei contratti stabili. Penso anche a tutte le risorse che abbiamo concentrato per aiutare famiglie e imprese e ai provvedimenti che abbiamo attivato in materia di sicurezza e legalità”. “L’Italia – sottolinea – cresce più della media europea e di questo ne vado fiera”.

“Il 2024 sarà un anno molto importante, l’anno delle grandi riforme di cui questa Nazione ha bisogno – sottolinea la premier – la riforma fiscale in primis, ma anche l’avvio della riforma costituzionale e quella sulla giustizia. E poi, la grande riforma del merito, in particolare nella scuola. Di fronte a noi abbiamo un grande lavoro da fare ma questo è ciò che faremo nel rispetto degli impegni presi con gli italiani”. “L’Italia ha scelto noi e noi non la tradiremo”, conclude.

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Governo, Meloni: “Dopo un anno Nazione più credibile e stabile”

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La presidente del Consiglio: "L'Italia cresce più della media europea, di questo ne vado fiera"

Giorgia Meloni (Fotogramma)

“Il 25 settembre di un anno fa dagli italiani arrivava una indicazione chiara: un governo di centrodestra a guida Fratelli d’Italia. Abbiamo dato il massimo per raggiungere la vittoria, consapevoli che quella non sarebbe stata un punto d’arrivo ma un punto di partenza”. Lo scrive sui social Giorgia Meloni, postando una foto dove tiene in mano un cartello con scritto ‘grazie Italia’. “A distanza di un anno non mi sento di fare ancora bilanci, quello spetta ai cittadini – scrive – Ma una cosa la posso dire: avevo promesso di consegnare un’Italia migliore di come l’avevo ricevuta e posso affermare che oggi la nostra Nazione è più credibile, stabile e ascoltata”.

Dopo un anno di governo “sono soddisfatta dei risultati raggiunti, a partire dai dati economici che ci consegnano il record del numero degli occupati e quello dei contratti stabili. Penso anche a tutte le risorse che abbiamo concentrato per aiutare famiglie e imprese e ai provvedimenti che abbiamo attivato in materia di sicurezza e legalità”. “L’Italia – sottolinea – cresce più della media europea e di questo ne vado fiera”.

“Il 2024 sarà un anno molto importante, l’anno delle grandi riforme di cui questa Nazione ha bisogno – sottolinea la premier – la riforma fiscale in primis, ma anche l’avvio della riforma costituzionale e quella sulla giustizia. E poi, la grande riforma del merito, in particolare nella scuola. Di fronte a noi abbiamo un grande lavoro da fare ma questo è ciò che faremo nel rispetto degli impegni presi con gli italiani”. “L’Italia ha scelto noi e noi non la tradiremo”, conclude.

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Economia

Mediobanca, da patto consultazione ok a lista Cda

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Assemblea convocata per il 28 ottobre per il rinnovo del board di Piazzetta Cuccia

Sede Mediobanca (Fotogramma)


Disco verde del patto di consultazione di Mediobanca alla lista del cda. Nella marcia di avvicinamento all’assemblea convocata per il 28 ottobre per il rinnovo del board di Piazzetta Cuccia, è questa la linea emersa nel corso della riunione dei soci del patto che complessivamente detengono il 10,85% del capitale di Mediobanca. Un appuntamento, quello che si è svolto questa mattina per esaminare i conti al 30 giugno scorso, che ha sancito l’appoggio alla lista di consiglieri approvata dal cda il 20 settembre scorso. Il patto di consultazione schiera, tra gli altri, il gruppo Mediolanum, Monge, Gavio, Ferrero, Lucchini, Pecci, Angelini.

L’appoggio alla lista del cda, secondo quanto spiegano fonti finanziarie al termine dell’incontro, viene motivato con convinzione con il giudizio positivo che i soci del patto esprimono sull’operato del management, sui conti dell’istituto e sul piano One Brand One Culture, la cui strategia sarebbe quella giusta per creare valore.

Intanto, si avvicina a grandi passi la scadenza del 3 ottobre, data entro la quale dovranno essere presentate le liste di minoranza. L’attesa è tutta incentrata sulle mosse di Delfin, dopo il mancato accordo su una lista del cda condivisa. L’orientamento da parte della cassaforte degli eredi di Leonardo Del Vecchio è quello di presentare una lista di cinque nomi. Una linea che viene considerata più ‘soft’ rispetto all’opzione di una lista a 7, che, in caso di maggioranza, determinerebbe una spaccatura nel board. Intanto, secondo notizie di stampa, la scorsa settimana, in una lettera, Caltagirone ha formalizzato il proprio no alla proposta di Mediobanca, sottolineando come il gruppo sia un socio stabile e non un fondo attivista le cui condotte sono legate al breve periodo.

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Mediobanca, da patto consultazione ok a lista Cda

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Assemblea convocata per il 28 ottobre per il rinnovo del board di Piazzetta Cuccia

Sede Mediobanca (Fotogramma)


Disco verde del patto di consultazione di Mediobanca alla lista del cda. Nella marcia di avvicinamento all’assemblea convocata per il 28 ottobre per il rinnovo del board di Piazzetta Cuccia, è questa la linea emersa nel corso della riunione dei soci del patto che complessivamente detengono il 10,85% del capitale di Mediobanca. Un appuntamento, quello che si è svolto questa mattina per esaminare i conti al 30 giugno scorso, che ha sancito l’appoggio alla lista di consiglieri approvata dal cda il 20 settembre scorso. Il patto di consultazione schiera, tra gli altri, il gruppo Mediolanum, Monge, Gavio, Ferrero, Lucchini, Pecci, Angelini.

L’appoggio alla lista del cda, secondo quanto spiegano fonti finanziarie al termine dell’incontro, viene motivato con convinzione con il giudizio positivo che i soci del patto esprimono sull’operato del management, sui conti dell’istituto e sul piano One Brand One Culture, la cui strategia sarebbe quella giusta per creare valore.

Intanto, si avvicina a grandi passi la scadenza del 3 ottobre, data entro la quale dovranno essere presentate le liste di minoranza. L’attesa è tutta incentrata sulle mosse di Delfin, dopo il mancato accordo su una lista del cda condivisa. L’orientamento da parte della cassaforte degli eredi di Leonardo Del Vecchio è quello di presentare una lista di cinque nomi. Una linea che viene considerata più ‘soft’ rispetto all’opzione di una lista a 7, che, in caso di maggioranza, determinerebbe una spaccatura nel board. Intanto, secondo notizie di stampa, la scorsa settimana, in una lettera, Caltagirone ha formalizzato il proprio no alla proposta di Mediobanca, sottolineando come il gruppo sia un socio stabile e non un fondo attivista le cui condotte sono legate al breve periodo.

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Cronaca

Teen gang, Polizia Postale: ”Web centrale per formazione bande, monitoraggio per contrasto”

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il direttore Ivano Gabrielli: ''La rete da spazio identitario a luogo pianificazione reati''

Teen gang, Polizia Postale: ''Web centrale per formazione bande, monitoraggio per contrasto''

”Ci sono due momenti nell’attività in rete delle gang giovanili: quello della propaganda e dell’ostentazione del tratto identitario di un gruppo, che quindi è pubblico e ancorché con elementi radicali è assolutamente legale, e quello della riservatezza, ovvero quando questi giovani organizzano, concordano o si scambiano materiale illegale all’interno di gruppi ristretti e chiusi in cui l’essere confidente è necessario per poter entrare a far parte del nucleo, che è nascosto all’interno di diversi cerchi concentrici di conversazione”. Lo spiega all’Adnkronos Ivano Gabrielli, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni parlando del fenomeno delle teen gang, ovvero di gruppi di giovani tra i 14 e i 18 anni che compiono reati, dalle risse alle violenza sessuali.

”Le rete è centrale: è in rete che si forma un certo tipo di narrativa, la rete è il veicolo costante con cui i ragazzi comunicano, con cui si formano un’opinione, con cui si informano e con cui si sentono parte anche di un gruppo – chiarisce il direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Non c’è più solo la dinamica reale del vedersi in un luogo, frequentare lo stesso locale, vestirsi alla stessa maniera o avere gli stessi tatuaggi. Un gruppo si identifica anche per le sigle, per lo slang che utilizza in rete, per gli acronimi, per i gruppi e i canali telegram a cui accede e di cui fa parte”.

E quindi anche le ”gang giovanili” proliferano in rete attraverso ”pubblicazioni di foto, di storie, di comportamenti ma anche attraverso il lancio di challenge” e la Polizia Postale tiene costantemente sotto osservazione il fenomeno, che ”può essere ascritto all’interno di una categoria più ampia che è quella delle devianza minorile”. Il monitoraggio avviene a ”livello centrale attraverso uno studio sistematico che viene fatto dall’unità analisi del Crimine informatico, composta da un’equipe di psicologi della Polizia di Stato e che ogni volta va a sondare fenomenologie, età, comportamenti ricorrenti per comprendere quale sia il migliore intervento” sia in chiave ”preventiva che di contrasto”. Si tratta di un’attività, sottolinea, che ”concorre per quello che ci riguarda alla gestione dell’ordine e la sicurezza pubblica”.

E’ ovvio, aggiunge, che se ”queste bande o anche ragazzi singoli progettano o rilanciano iniziative, che vanno dalla rissa pubblica all’aggressione alla programmazione di atti di vandalismo o di devastazione, come è successo in alcune città, finalizzate anche al furto di oggetti di valore o di vestiario, gli elementi informativi vengono condivisi per la migliore pianificazione dei servizi di polizia da parte delle Questure e dei competenti reparti della polizia”. ”Sul versante investigativo il monitoraggio può portare anche ad attività di contrasto: indagini che si chiudono con la denuncia di ragazzi, minori o maggiorenni che siano, per quelli che sono comportamenti di reato”, spiega.

E’ accaduto per esempio con ”l’indagine che è stata fatta di recente dal nostro Centro operativo di Milano su un gruppo di ragazzi che oltre a vantare ideologie xenofobe, razziste, estremiste e suprematiste, avevano al centro delle loro conversazioni la costruzione, l’utilizzo e l’impiego di armi” sfociata nella denuncia di diversi giovani che ”non erano tutti sullo stesso territorio ma che avevano rapporti tra loro”, dice.

Un’altra indagine, racconta, ”compiuta dal nostro Centro di Genova, con la Digos locale, ha messo sotto la lente d’ingrandimento ”un gruppo di ragazzi che invece faceva della violenza la propria ragione di coesione”: i giovani autoalimentavano ”la loro perversione con la circolazione di materiale raccapricciante come esecuzioni, stupri di bambini, materiale Gore (quel materiale talmente violento la cui visione è difficile da sostenere da parte di un adulto avvezzo a cose più cupe). La loro peculiarità era quella di incontrarsi e addestrarsi all’utilizzo delle armi anche simulando scene di attentati a carico di noti personaggi politici”.

L’inchiesta sul Capodanno di Firenze, spiega ancora Gabrielli, ”ha riguardato ragazzi che facevano della loro cerchia un gruppo chiuso, dove consumare reati ovvero illeciti come il consumo di droghe e di alcol in minore età fino ad arrivare ad atti di violenza sessuale”. E sul fronte del lavoro di prevenzione, la parte più importante che deve svolgere una struttura di polizia, ricorda che ”quest’anno, grazie all’attività informativa, siamo riusciti a evitare quello che accadde due anni fa per il 2 giugno sul lago di Garda”.

Quanto ai fenomeni più estemporanei Gabrielli spiega che sono ”difficilissimi da cogliere”, bisogna ”essere costantemente in rete, diventa un’attività che non può non essere continuativa”. ”Un tempo riuscivamo a monitorare le manifestazioni osservando l’andamento dei tweet, era la preistoria – prosegue – oggi si aprono e chiudono canali su piattaforme di comunicazione difficili da penetrare. Lo abbiamo visto anche con i rave: nonostante la rete sia il veicolo con cui magari viene organizzato il rave, quello che abbiamo toccato con mano è la difficoltà di andare a individuare il canale, il messaggio corretto, la cerchia ristretta in cui effettivamente viene promossa quel tipo di manifestazione illegale – conclude – eppure si dice, è tutto in rete, è tutto davanti ai nostri occhi. Per rendere l’idea c’è un detto israeliano che dice il miglior modo di nascondere un albero è quello di piantarlo in una foresta”. (di Giorgia Sodaro)

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Salute e Benessere

Leucemia linfatica cronica, campagna favorisce confronto medico-paziente

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Al via 'Faccia a faccia con la Llc', iniziativa promossa da AbbVie

Leucemia linfatica cronica, campagna favorisce confronto medico-paziente

In occasione del mese di settembre, dedicato alla sensibilizzazione sui tumori del sangue, AbbVie promuove ‘Faccia a faccia con la Llc’: un confronto tra medici, pazienti, associazioni e psico-oncologi per favorire il dialogo nella leucemia linfatica cronica, alla luce delle nuove prospettive di trattamento e delle attuali sfide italiane. Lo comunica l’azienda farmaceutica in una nota. L’iniziativa beneficia del patrocinio di Ail (Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma), Avis (Associazione volontari italiani del sangue), Fondazione Gimema Onlus e dell’associazione La Lampada di Aladino. L’obiettivo – spiega AbbVie – è identificare le buone pratiche e gli eventuali vuoti relazionali, comportamentali e assistenziali e favorire la comunicazione medico-paziente.

La leucemia linfatica cronica – ricorda la nota – è una forma di leucemia a lenta progressione, a causa della quale viene rilevato un numero eccessivo di linfociti maturi (un tipo di globuli bianchi), in prevalenza nel sangue e nel midollo osseo. Con un’incidenza di circa 5 casi ogni 100mila abitanti – dettaglia la nota – è il tipo più comune di tumore ematologico per cui, in Italia, ogni anno circa 3.000 persone ricevono una diagnosi di Llc. In particolare, questo tipo di tumore ematologico colpisce gli uomini il doppio delle donne, soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 65 e i 74 anni.

“La diagnosi di leucemia è un fulmine a ciel sereno nella vita delle persone – afferma Giuseppe Toro, presidente Ail – e spesso i pazienti e i loro familiari debbono confrontarsi con una diagnosi di una patologia come la leucemia linfatica cronica che non conoscono e che oggi, rispetto a qualche anno fa, ha subito un’importante evoluzione. Dalla diagnosi al trattamento terapeutico, fino ad arrivare al follow-up e alla cura, il percorso del paziente affetto da Llc è cambiato. Questo ci porta a riflettere su nuove modalità di interazione tra i pazienti e i medici, dove un ruolo fondamentale è attuato anche dallo psico-oncologo, che spesso interviene laddove la comunicazione risulta non sempre esaustiva, oppure per accompagnare il paziente o il suo caregiver a una nuova consapevolezza e a convivere con la propria malattia. E’ per questo che aderiamo con convinzione all’iniziativa, spinti come associazione dal nostro costante impegno per migliorare la qualità di vita dei pazienti attraverso nuove soluzioni, tra le quali il far riconoscere il ruolo dello psicologo quale parte integrante di tutto il percorso di cura del paziente”.

A inaugurare l’iniziativa due think tank, uno riservato ai pazienti l’altro ai clinici: due occasioni, in cui il punto di vista dei pazienti sarà raccolto separatamente da quello dei medici con l’obiettivo di far emergere le prime necessità a cui rispondere. A svolgere un ruolo chiave, in occasione degli incontri, saranno gli psico-oncologi, chiamati ad offrire spunti di riflessione sui bisogni emotivi e pratici, dei pazienti e dei clinici.

“Iniziative come queste si rivelano essenziali anche per il medico – sottolinea Marco Vignetti, Presidente della Fondazione Gimema Franco Mandelli Onlus (Gruppo italiano malattie ematologiche dell’adulto). Affidare al punto di vista del clinico un ruolo tanto importante quanto quello del paziente è oggi fondamentale. In quest’ottica, la gestione del tempo, l’espletamento di pratiche burocratiche e i continui aggiornamenti professionali possono essere determinanti nella relazione medico-paziente. Un percorso come questo contribuisce ad agevolare il follow up dei pazienti e ad evidenziare quanto la qualità di vita dell’ematologo e una migliore comunicazione con il proprio paziente siano sempre più connessi”.

‘Faccia a Faccia con la Llc’ – prosegue la nota – favorirà la costruzione di soluzioni concrete che attraverso un confronto, da Nord a Sud, tra medici e pazienti consentirà di analizzare quanto emerso nei think tank per identificare e rappresentare elementi comuni. Milano, Bari, Roma e Firenze le città che tra il 2023 e il 2024 ospiteranno i quattro road show che vedranno la partecipazione – oltre che delle Associazioni di pazienti, clinici, esperti del comportamento e mediatori – anche di facilitatori grafici chiamati a tradurre concetti complessi in mappe visive chiare e semplici a supporto della costruzione di una comunicazione di successo.

“La comunicazione tra ematologo e paziente costituisce uno snodo importante nel percorso di cura – aggiunge Davide Petruzzelli, presidente di Lampada di Aladino Ets – Una comunicazione efficace permette di costruire una vera e propria alleanza terapeutica tra le due parti in cui i pazienti siano più consapevoli sul loro percorso di salute, proprio perché correttamente informati ed educati”.

“Siamo davvero contenti di far parte di questo viaggio che ha come obiettivo quello di migliorare il dialogo medico-paziente nella lotta a una malattia ematologica come la Llc – commenta Gianpietro Briola, presidente Avis – Il tema ci sta particolarmente a cuore perché grazie alla nostra forte presenza sul territorio, siamo diventati punto di riferimento non solo per le donazioni di sangue, ma anche per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori”.

Prevenzione e diagnosi precoce rappresentano elementi chiave per la lotta alle patologie ematologiche, in particolare quelle croniche come la Llc. “Con questo progetto – conclude Irma Cordella, Public Affairs Director AbbVie Italia – riteniamo di aver compiuto un importante passo avanti, ponendo l’attenzione su aspetti di natura non solo clinica, ma anche gestionale ed emozionale della malattia. Siamo certi che dal dialogo tra le diverse parti possano nascere proposte interessanti e condivise: un valido supporto alla nostra ricerca per essere sempre più al fianco di pazienti e clinici durante tutto il percorso di cura nella leucemia linfatica cronica”.

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Sport

Consigli fantacalcio, 5 centrocampisti goleador: puntate su di loro

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Consigli fantacalcio, 5 centrocampisti goleador: puntate su di loro


Consigli fantacalcio – Sebbene la nuova stagione abbia preso il via da poco più di un mese, il campo ha già iniziato ad emettere i suoi verdetti in merito ai protagonisti sul rettangolo verde. Alcuni interpreti si sono presentati nel migliore dei modi ai nastri di partenza, trascinando le rispettive squadre.

Il fantacalcio, come noto, è un gioco di furbizia, fortuna e strategia. Rendere competitivo solo il reparto offensivo il più delle volte potrebbe non bastare per raggiungere il successo: la chiave per aprire le porte del trionfo si nasconde spesso a centrocampo. Per studiare al meglio le vostre strategie, restate aggiornati in tempo reale consultando le probabili formazioni Serie A 2023/2024

Avere in rosa centrocampisti da bonus si rivela infatti nella maggior parte dei casi un fattore determinante: cinque pedine in particolare, tra certezze e talenti emergenti, si stanno confermando o potrebbero rivelarsi a breve nelle vesti di autentici goleador. Se non lo avete ancora fatto, da qui in avanti puntate su di loro senza alcuna esitazione.

● CHIESA (JUVENTUS): impossibile non iniziare questo elenco partendo dal numero 7 bianconero. Per Allegri è una seconda punta ideale, fin qui lo ha utilizzato esclusivamente in tandem con Vlahovic, raccogliendo ottimi frutti. Rappresenta il top assoluto del

reparto mediano, un attaccante aggiunto a tutti gli effetti: i 3 gol realizzati nelle prime 4 giornate ne sono la riprova.

● PULISIC (MILAN): il centrocampista statunitense è un altro interprete di lusso su cui puntare ad occhi chiusi. La posizione di esterno destro nel tridente offensivo di Pioli lo premia in termini di bonus: sono già 2 le reti collezionate, ha impattato nel migliore dei modi all’interno della sua nuova realtà. L’intesa con i compagni è ottima, ha tutte le carte in regola per divenire un assoluto trascinatore.

● STREFEZZA (LECCE): solo una rete in quest’avvio per l’esterno dei salentini, con tanto di esclusione a sorpresa dai titolari nella terza e nella quarta giornata. Tuttavia, non è ancora il momento di disperare: il numero 27 è un vero e proprio pilastro della squadra giallorossa, nonché primo rigorista. Il suo talento purissimo sarà essenziale nell’intero corso della stagione.

● KARLSSON (BOLOGNA): la società felsinea ha investito ben 11 milioni di euro per prelevarlo dall’AZ Alkmaar, è un giocatore che alla lunga avrà la possibilità di imporsi. Non ha ancora lasciato il segno durante le sue prime apparizioni, ma la sensazione è che presto la musica potrebbe cambiare: gode di ottime qualità balistiche, occhio anche al possibile sorpasso su Orsolini nel ruolo di primo rigorista.

● SOULÉ (FROSINONE): avvio a dir poco sorprendente dei ciociari, con il talento dell’argentino scuola Juve in grande spolvero. Aveva già fatto intravedere la sua classe tra le fila dei bianconeri, adesso avrà modo di imporsi da protagonista a tutti gli effetti. Si dispone stabilmente a destra nel tridente d’attacco, nel corso di questa stagione potrebbe regalare parecchie soddisfazioni inaspettate.

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Coronavirus

Covid, variante Pirola in Italia: cosa dicono Bassetti, Ciccozzi e Pregliasco

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Il parere degli esperti

Test Covid (Afp)

La variante Pirola è stata isolata a Brescia dal team di Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, che lo annuncia all’Adnkronos Salute. L’isolamento di Pirola, precisa Caruso, è avvenuto dal campione di “un paziente fragile portato alla nostra attenzione. Il sequenziamento è in corso”. Ecco cosa ne pensano i maggiori esperti del nostro Paese.

La presenza della variante BA.2.86 o ‘Pirola’ anche in Italia, dice all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive all’ospedale Policlinico San Martino di Genova, “non è un elemento di preoccupazione, come non lo è stata nessuna altra variante isolata fino a oggi. Anche in Usa dove Pirola è dominate non mi pare ci sia stato un aumento della gravità dei casi, ma una curva che è salita e poi rapidamente scesa. E’ la storia delle varianti, l’abbiamo imparata: hanno un interesse scientifico quindi congratulazioni al collega di Brescia, Arnaldo Caruso, ma devono rimanere argomento di puro interesse scientifico e non diventare un tema di discussione al bar o nei talk show. Lasciamole agli scienziati, perché ogni volta che è apparsa una variante nuova c’è chi ha fatto allarmismo, ma oggi basta ‘al lupo al lupo'”.

“Finalmente la variante BA.2.86 o ‘Pirola’ è arrivata in Italia. L’isolamento a Brescia è importante, per questa variante che ha circa 33-34 mutazioni che comprendono anche la proteina N” di Sars-CoV-2. Così all’Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. “Una delle nostre preoccupazioni era che questa variante fosse in grado di ‘evitare’ i test antigenici. Ora, con l’isolmento a Brescia, avremo un vantaggio rispetto a questo fronte e anche su altre considerazioni”.

La variante Pirola in Italia è stata isolata a Brescia dal team di Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, “in un paziente immunocompromesso – aggiunge Ciccozzi – come era accaduto anche in altri Paesi. Quindi c’è l’ipotesi che questa variante possa portare a una infezione in questa tipologia di persone e poi rilanciarsi con altri cambiamenti”.

La variante BA.2.86 di Sars-CoV-2, Pirola sui social, “preoccupa perché ha una trentina, forse anche più, di mutazioni nella proteina Spike” che il coronavirus utilizza per ‘agganciare’ le cellule bersaglio. Così all’Adnkronos Salute Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, commentando il primo isolamento di Pirola in Italia a Brescia, da parte del team del presidente della Società italiana di virologia Arnaldo Caruso. “Mutazioni che possono influire sulla contagiosità e quindi Pirola è assolutamente candidata a diventare prevalente”.

“In questa fase – spiega Pregliasco – il virus di Covid, per poter continuare la sua opera, deve in qualche modo aumentare la propria capacità diffusiva in un contesto di immunità ibrida” conferita da infezioni e vaccinazioni. “E quindi queste tantissime variazioni sulla Spike facilitano senz’altro la possibilità di diffusione” di Pirola, ritiene l’esperto. “Ad oggi – ricorda – si tratta di una variante sotto osservazione, sottoposta a monitoraggio”. Una Vum (Variant under monitoring), secondo la classificazione dell’Organizzazione mondiale della sanità. “BA.2.86 è sostanzialmente, si ipotizza, una sottovariante di Omicron 2 (BA.2). E’ stata evidenziata da luglio – rimarca Pregliasco – ma già ad agosto era stata segnalata in diverse nazioni, 11 circa”.

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Coronavirus

Covid, variante Pirola in Italia: cosa dicono Bassetti, Ciccozzi e Pregliasco

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Il parere degli esperti

Test Covid (Afp)

La variante Pirola è stata isolata a Brescia dal team di Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, che lo annuncia all’Adnkronos Salute. L’isolamento di Pirola, precisa Caruso, è avvenuto dal campione di “un paziente fragile portato alla nostra attenzione. Il sequenziamento è in corso”. Ecco cosa ne pensano i maggiori esperti del nostro Paese.

La presenza della variante BA.2.86 o ‘Pirola’ anche in Italia, dice all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive all’ospedale Policlinico San Martino di Genova, “non è un elemento di preoccupazione, come non lo è stata nessuna altra variante isolata fino a oggi. Anche in Usa dove Pirola è dominate non mi pare ci sia stato un aumento della gravità dei casi, ma una curva che è salita e poi rapidamente scesa. E’ la storia delle varianti, l’abbiamo imparata: hanno un interesse scientifico quindi congratulazioni al collega di Brescia, Arnaldo Caruso, ma devono rimanere argomento di puro interesse scientifico e non diventare un tema di discussione al bar o nei talk show. Lasciamole agli scienziati, perché ogni volta che è apparsa una variante nuova c’è chi ha fatto allarmismo, ma oggi basta ‘al lupo al lupo'”.

“Finalmente la variante BA.2.86 o ‘Pirola’ è arrivata in Italia. L’isolamento a Brescia è importante, per questa variante che ha circa 33-34 mutazioni che comprendono anche la proteina N” di Sars-CoV-2. Così all’Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. “Una delle nostre preoccupazioni era che questa variante fosse in grado di ‘evitare’ i test antigenici. Ora, con l’isolmento a Brescia, avremo un vantaggio rispetto a questo fronte e anche su altre considerazioni”.

La variante Pirola in Italia è stata isolata a Brescia dal team di Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, “in un paziente immunocompromesso – aggiunge Ciccozzi – come era accaduto anche in altri Paesi. Quindi c’è l’ipotesi che questa variante possa portare a una infezione in questa tipologia di persone e poi rilanciarsi con altri cambiamenti”.

La variante BA.2.86 di Sars-CoV-2, Pirola sui social, “preoccupa perché ha una trentina, forse anche più, di mutazioni nella proteina Spike” che il coronavirus utilizza per ‘agganciare’ le cellule bersaglio. Così all’Adnkronos Salute Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, commentando il primo isolamento di Pirola in Italia a Brescia, da parte del team del presidente della Società italiana di virologia Arnaldo Caruso. “Mutazioni che possono influire sulla contagiosità e quindi Pirola è assolutamente candidata a diventare prevalente”.

“In questa fase – spiega Pregliasco – il virus di Covid, per poter continuare la sua opera, deve in qualche modo aumentare la propria capacità diffusiva in un contesto di immunità ibrida” conferita da infezioni e vaccinazioni. “E quindi queste tantissime variazioni sulla Spike facilitano senz’altro la possibilità di diffusione” di Pirola, ritiene l’esperto. “Ad oggi – ricorda – si tratta di una variante sotto osservazione, sottoposta a monitoraggio”. Una Vum (Variant under monitoring), secondo la classificazione dell’Organizzazione mondiale della sanità. “BA.2.86 è sostanzialmente, si ipotizza, una sottovariante di Omicron 2 (BA.2). E’ stata evidenziata da luglio – rimarca Pregliasco – ma già ad agosto era stata segnalata in diverse nazioni, 11 circa”.

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