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Donne e tecnologia, oltre il 70 per cento sottolinea la...

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Donne e tecnologia, oltre il 70 per cento sottolinea la fatica ad avere un riconoscimento economico

Donne e tecnologia, oltre il 70 per cento sottolinea la fatica ad avere un riconoscimento economico

Preparate, dedite al lavoro anche in termini orari, ma spesso faticano a ottenere un riconoscimento salariale e di carriera. Soprattutto se madri.

Questo l’identikit delle professioniste dell’ambito tecnologico che emerge dalla ricerca condotta da Milano-Bicocca in sinergia con l’Associazione Women&Tech® ETS, che propone anche misure di contrasto ai gap ancora esistenti

Milano, 18 aprile 2024 – Le professioniste? Preparate, dedite al lavoro anche in termini orari, ma la maggior parte di loro fatica a ottenere un riconoscimento salariale e di carriera: questo l’identikit delle professioniste dell'ambito tecnologico che emerge dallo studio “Donne e Tecnologia: un’indagine quali-quantitativa” condotto in collaborazione sinergica tra l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, tramite il Comitato Unico di Garanzia (CUG), e Women&Tech® ETS - Associazione Donne e Tecnologie. Oltre il 71% delle intervistate afferma, infatti, di avere percepito o esperito un trattamento salariale diverso rispetto ai colleghi uomini e l’11,4 per cento preferisce non rispondere.

I risultati dell’indagine sono stati presentati oggi, durante l’evento “Donne e STE(A)M. Tra passato e futuro” al quale sono intervenute Alessia Cappello (Assessora sviluppo economico e politiche del lavoro, Comune di Milano), Maria Grazia Riva (Pro-Rettrice all’Orientamento, alle Politiche di genere e Pari opportunità), Patrizia Steca (presidente CUG di Milano-Bicocca) e Silvia Penati (professoressa di Fisica e componente del Comitato Pari Opportunità).

Tra le ospiti della mattinata, Amalia Ercoli Finzi (professoressa emerita del Politecnico di Milano), Elvina Finzi (dirigente Essilor Luxottica), insieme a Gianna Martinengo (Presidente dell’Associazione Women&Tech® ETS).

«L’Università di Milano-Bicocca ha da sempre mostrato un grande interesse al tema delle carriere femminili, sia nell’ambito accademico che in quello professionale. – ha detto Patrizia Steca, presidente del Comitato Unico di Garanzia di Milano-Bicocca - L'Ateneo è impegnato in un monitoraggio costante delle scelte del percorso universitario. Queste mostrano ancor oggi un significativo sbilanciamento di genere: i ragazzi sono molto più presenti nei corsi di laurea a carattere scientifico e tecnologico, mentre le ragazze scelgono maggiormente percorsi umanistici ed educativi. Una situazione simile è osservabile nella composizione dei nostri Dipartimenti. Nonostante siano ravvisabili dei miglioramenti, è evidente come sia importante lavorare ancora nel sostenere scelte che vadano oltre i tradizionali stereotipi di genere. La possibilità di collaborare con realtà esterne, come Women and Tech – ETS, è un’occasione per conoscere maggiormente i contesti aziendali e le sfide che questi pongono soprattutto alle giovani donne. Questo ci consente di avere informazioni preziose anche al fine di migliorare i nostri percorsi di formazione, di orientamento e di job placement».

L’indagine presentata ha dedicato un focus specifico alla tematica “donne e tecnologia” con l'obiettivo di raccogliere informazioni e dati sulle esperienze delle lavoratrici all’interno del network di aziende e persone associate. In particolare, sono state analizzate cinque dimensioni: genere e settore ICT; soddisfazione lavorativa; armonizzazione delle sfere di vita; gap di genere percepiti e possibili misure a contrasto.

La ricerca - realizzata attraverso la somministrazione di un questionario online sulla piattaforma Qualtrics nel periodo novembre-dicembre 2023 - ha coinvolto quasi 200 professioniste delle aziende associate a Women&Tech® ETS che lavorano in realtà professionali “ad alta intensità lavorativa” - in prevalenza (70 per cento ) impiegate nel Settore Tech, Software e Internet - di età tra i 30 e 45 anni (nel 46,9 per cento) e laureate (62 per cento).

In particolare, il 30 per cento di loro è in possesso di un titolo di studio in discipline STEM e il 24,6 per cento ha conseguito uno o più master.

Dal punto di vista dell’onere lavorativo medio giornaliero, il 39,7 per cento delle partecipanti dichiara un impegno pari a 9h50’, al quale si aggiungono straordinari e trasferte. Oltre la metà di loro (53 per cento ) si dichiara madre, il 20 per cento genitore single.

Per quanto riguarda la soddisfazione lavorativa, il 41,8 per cento delle donne del campione si dichiara abbastanza soddisfatta del proprio lavoro. Nel 12 per cento dei casi è molto soddisfatta e nel 28,9 per cento si ritiene soddisfatta.

I risultati della ricerca – interpretati con un’attenzione alla dimensione di genere - mettono in luce come l’interconnessione tra i dati occupazionali registrati a livello nazionale e la distribuzione dei carichi di lavoro, retribuito e non, contribuisca a dettagliare i contorni e le forme che assumono le esperienze di queste donne.

Dal campione emerge, infatti, come lavoratrici madri full-time e madri single esprimano maggiori difficoltà nel conciliare e armonizzare diverse sfere di vita e dichiarino maggiore fatica a godere di tempo libero. Significativo il fatto che la quota di lavoratrici “a orario ridotto” presente all’interno del campione (10 per cento) sia composta per il 90,5 per cento da donne madri e che in questo gruppo non si registri la presenza di donne che ricoprono ruoli apicali.

Oltra alla già citata diffusa percezione di ineguaglianze a livello salariale, il 51,4 per cento delle lavoratrici del campione dichiara che “spesso“ o “sempre” sia successo nella propria esperienza professionale di percepire maggiori difficoltà, rispetto ai colleghi uomini, nell’ottenere credibilità e riconoscimento.

Sebbene il 37 per cento delle donne dichiari una progressione di carriera negli ultimi 5 anni, il 19,5 per cento del campione dichiara che il suo genere abbia “spesso” giocato un ruolo negativo nel vedersi accettare una possibilità di miglioramento di carriera.

Tra le possibili misure a contrasto di questi gap, secondo il 71,6 per cento delle donne che fanno parte della realtà associativa Women&Tech® ETS, sarebbero necessarie misure a favore della conciliazione e del supporto alla genitorialità e il 40,2 per cento suggerisce la promozione di collaborazioni e sinergie tra aziende ed enti formativi, scuole e università.

«Women&Tech® ETS è stata fondata nel 2009 come evoluzione del mio progetto Women&Technologies ideato nel 1999 sulla base di una intuizione: le tecnologie sono di grande aiuto alle donne per poter conciliare famiglia e lavoro, ma le donne sono indispensabili nei processi di ideazione, progettazione e produzione delle tecnologie. Donne e Tecnologie: un binomio vincente. Oggi questa intuizione è la realtà. Le donne con la loro visione olistica delle tecnologie danno un contributo fondamentale all’innovazione tecnologica e sociale”. Ha dichiarato Gianna Martinengo, Presidente dell’Associazione Women&Tech® ETS, che ha aggiunto: “tuttavia, come ci mostrano i risultati di questa ricerca, siamo ancora lontani dalla parità: di opportunità, retribuzione e presenza stessa delle donne nelle professioni tecnologiche e scientifiche. Oggi più che mai, innanzi alla velocità con cui si sta evolvendo e affermando l’AI generativa, siamo quindi chiamati a un intervento su più fronti e che ci riguarda tutti: mondo dell’istruzione, aziende, istituzioni e associazioni».

Per approfondimenti:

●Estratto dell’indagine “Donne e tecnologia”

Per maggiori informazioni:

Ufficio stampa Università di Milano-Bicocca

Maria Antonietta Izzinosa 02 6448 6076 – 338 694 0206

Veronica D’Uva 02 6448 6373 – 335 168 5364

Chiara Azimonti 02 6448 6353 – 335 709 8619

ufficio.stampa@unimib.it

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Biosimilari: una strategia globale europea per non sprecare...

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L’appello della 20a conferenza annuale sui farmaci biosimilari promossa da Medicines for Europe in chiusura oggi ad Amsterdam

Roma, 19 aprile 2024 – Semplificazioni normative, snellimento burocratico e politiche di prezzo intelligenti e lungimiranti per ampliare l’accesso alle terapie biologiche non protette da brevetto che cambiano e salvano la vita a milioni di pazienti europei, riducendo le disuguaglianze di accesso e il peso delle malattie croniche.

A sollecitare decisioni urgenti per non perdere nei prossimi decenni opportunità di cura e un fondamentale apporto alla sostenibilità dei sistemi sanitari (risparmi cumulativi di 50 miliardi di euro dal 2006, 10 miliardi di euro solo nel 2023) i partecipanti alla 20a conferenza annuale sui farmaci biosimilari promossa da Medicines for Europe (l’associazione europea dei produttori di generici, biosimilari e Value Added Medicines), in chiusura oggi ad Amsterdam.

“Una strategia globale sui medicinali biosimilari per l’Europa – scrivono in un comunicato – deve responsabilizzare ulteriormente tutti gli attori del mondo della salute; accelerare la razionalizzazione dei processi regolatori per garantire che i pazienti europei possano accedere ad un più ampio numero di farmaci biologici; affrontare efficacemente le barriere e incoraggiare una sana concorrenza nel settore dei farmaci biologici; sostenere e far crescere gli investimenti dei produttori di biosimilari anche nelle biotecnologie di prossima generazione, in quanto settore sanitario ed economico strategico”.

Obiettivi condivisi da Marco Forestiere (Country Head Italy di Sandoz e vicepresidente di Egualia con delega per i biosimilari): «Nel nostro Paese - spiega - è indispensabile rivedere il meccanismo di governance della spesa farmaceutica per creare un sistema industriale più sostenibile, a partire dal superamento del meccanismo del payback. I biosimilari sono inclusi nel conteggio della spesa, pur rappresentando una spesa virtuosa, un fattore di risparmio. Allo stesso modo andrebbero adottati nelle gare pubbliche parametri di valutazione che oltre al prezzo tengano conto di anche di ulteriori indicatori qualitativi, immaginando magari dei sistemi premianti che consentano alle Regioni di reinvestire parte del risparmio generato in farmaci innovativi e servizi al paziente».

Per ulteriori informazioni:

Ufficio stampa Egualia

Sara Todaro

Mob. +39 348 9009082

sara.todaro@egualia.it

www.egualia.it

EGUALIA (già Assogenerici) è l’organo ufficiale di rappresentanza dell’industria dei farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Italia. L’associazione, fondata nel 1993, rappresenta oggi più di cinquanta tra imprese multinazionali e aziende italiane dislocate su tutto il territorio nazionale, per un totale di 10mila occupati e quasi 40 siti produttivi. In ambito europeo, EGUALIA è membro di Medicines for Europe (già EGA), la voce delle industrie produttrici di farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Europa che rappresenta 350 siti produttivi e di ricerca con un totale di 160mila addetti.

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Kaspersky scopre DuneQuixote, nuova campagna di...

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Milano, 19 aprile 2024. I ricercatori Kaspersky hanno scoperto una campagna malevola in corso, inizialmente mirata a un ente governativo del Medio Oriente. Ulteriori indagini, hanno portato alla luce più di 30 campioni di dropper malware utilizzati attivamente in questa attività, che si presume possa espandersi in APAC, Europa e Nord America. Denominate DuneQuixote, le stringhe di malware includono frammenti di poesie spagnole per migliorare la loro persistenza ed eludere il rilevamento a scopo di spionaggio informatico.

Gli esperti di Kaspersky, grazie al loro continuo monitoraggio di minacce informatiche, hanno scoperto una campagna di cyber spionaggio, sconosciuta fino a Febbraio 2024, rivolta agli enti governativi del Medio Oriente. Gli autori dell’attacco hanno spiato l’obiettivo e raccolto dati sensibili grazie all’utilizzo di strumenti sofisticati, progettati per essere nascosti e persistenti.

I dropper iniziali del malware si fingono file di installazione compromessi di uno strumento legittimo, Total Commander. All'interno di questi dropper, sono contenute alcune righe di poesie spagnole, con stringhe diverse da un campione all'altro. Questa variazione mira ad alterare la tracciabilità di ciascun campione, rendendo più difficile il rilevamento con le metodologie tradizionali.

All'interno del dropper è presente un codice dannoso progettato per scaricare payload aggiuntivi sotto forma di una backdoor denominata CR4T. Queste backdoor, sviluppate in C/C++ e GoLang, garantiscono ai criminali informatici l'accesso al computer della vittima. In particolare, la variante GoLang utilizza l'API Telegram per le comunicazioni C2, implementando i public binding dell'API Telegram di Golang.

"Le varianti del malware dimostrano la capacità di adattamento e l’intrapredneza di questi cyber criminali. Attualmente abbiamo scoperto due impianti di questo tipo, ma sospettiamodell'esistenza di altri", ha commentato Sergey Lozhkin, Principal Security Researcher, Kaspersky’s GReAT (Global Research and Analysis Team).

La telemetria di Kaspersky ha identificato una vittima in Medio Oriente già a febbraio 2024. Inoltre, alla fine del 2023 si sono verificati diversi upload dello stesso malware su un servizio di scansione malware semi-pubblico, con oltre 30 invii. Altre fonti sospettate di costituire nodi di uscita della VPN sono stati localizzati in Corea del Sud, Lussemburgo, Giappone, Canada, Paesi Bassi e Stati Uniti.

Per maggiori informazioni sulla nuova campagna DuneQuixote, visitate il sito Securelist.com.

Per non essere vittima di un attacco mirato da parte di un criminale informatico noto o sconosciuto, i ricercatori Kaspersky consigliano di implementare le seguenti misure:

•Fornire al team SOC l'accesso alle informazioni più recenti sulle minacce (TI). Kaspersky Threat Intelligence Portal è un unico punto di accesso per le informazioni sulle minacce aziendali, che fornisce dati e approfondimenti sui cyberattacchi raccolti da Kaspersky in oltre 20 anni.

•Formare il team di cybersecurity per affrontare le ultime minacce mirate con sessioni di training online di Kaspersky sviluppate dagli esperti di GReAT.

•Implementare soluzioni EDR come Kaspersky Endpoint Detection and Response per il rilevamento a livello endpoint, l’indagine e la risoluzione tempestiva degli incidenti.

•Oltre ad adottare una protezione essenziale degli endpoint, implementare una soluzione di sicurezza aziendale che rilevi precocemente le minacce avanzate a livello di rete, come Kaspersky Anti Targeted Attack Platform.

•Poiché molti attacchi mirati iniziano con il phishing o altre tecniche di social engineering, è necessario introdurre una sessione di formazione sulla consapevolezza della sicurezza e insegnare le competenze pratiche al team, ad esempio attraverso Kaspersky Automated Security Awareness Platform

Informazioni su Kaspersky

Kaspersky è un’azienda globale di sicurezza informatica e digital privacy fondata nel 1997. Le profonde competenze in materia di Threat Intelligence e sicurezza si trasformano costantemente in soluzioni e servizi innovativi per proteggere aziende, infrastrutture critiche, governi e utenti in tutto il mondo. Il portfolio completo di sicurezza dell’azienda comprende una protezione leader degli endpoint e diverse soluzioni e servizi di sicurezza specializzati e soluzioni Cyber Immune, per combattere le sofisticate minacce digitali in continua evoluzione. Oltre 400 milioni di utenti sono protetti dalle tecnologie Kaspersky e aiutiamo 220.000 aziende a tenere al sicuro ciò che più conta per loro. Per ulteriori informazioni è possibile consultare https://www.kaspersky.it/

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Navigare le Acque delle Partite IVA Estere: Una Guida...

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Milano, 19 Aprile 2024. L'espansione delle attività commerciali oltre i confini nazionali è un passo importante per molte aziende ma porta con sé una serie di sfide e obblighi normativi. Uno degli aspetti più critici di questa espansione è la gestione delle partite IVA, un requisito essenziale per operare legalmente e in modo efficiente in un contesto internazionale. Questa guida mira a fornire agli imprenditori e ai privati le informazioni fondamentali per comprendere, ottenere e gestire correttamente le partite IVA esterne, ponendo particolare attenzione alle normative dell'Unione Europea e ad alcune delle maggiori economie mondiali.

All'interno dell'Unione Europea, ogni stato membro ha il proprio sistema di identificazione IVA, noto come VAT Identification Number. Questo numero è unico per ciascuna azienda e segue una struttura specifica che varia da paese a paese. La registrazione di una partita IVA comunitaria o intracomunitaria è un passo fondamentale per le aziende che desiderano avviare relazioni commerciali con altri stati membri dell'UE. Questa registrazione permette l'iscrizione al VIES (Vat Information Exchange System), un sistema che facilita lo scambio automatico di informazioni IVA tra le amministrazioni finanziarie degli stati membri, contribuendo a garantire la trasparenza e la legalità delle operazioni commerciali intracomunitarie.

Per le aziende al di fuori dell'UE, ma che operano o hanno rappresentanze fiscali all'interno dell'Unione, è necessario ottenere un numero di partita IVA con la sigla iniziale EU. Questo sistema, particolarmente utile per le società di e-commerce che operano in diversi paesi europei, semplifica la gestione delle imposte senza la necessità di aprire una posizione fiscale in ogni stato di operazione.

La Necessità del VAT Number

Il VAT Number serve non solo come mezzo di identificazione fiscale per le aziende che svolgono attività commerciali all'interno dell'UE, ma anche come strumento per verificare la legittimità e la conformità fiscale dei partner commerciali attraverso il VIES. Questo sistema di verifica è fondamentale per le operazioni intracomunitarie, permettendo alle aziende di assicurarsi che i propri fornitori e clienti siano registrati e operino secondo le norme comunitarie.

Ottenimento della Partita IVA

L'attivazione di una partita IVA comunitaria richiede una richiesta formale all'atto di apertura della partita IVA o successivamente, tramite vari canali messi a disposizione dalle autorità fiscali nazionali. Per le aziende esterne all'UE, i processi di richiesta variano notevolmente e sono influenzati dalla legislazione locale e dagli accordi internazionali.

Collaborazioni e Scambi Intracomunitari

Le partite IVA estere fungono da ponte per una vasta gamma di operazioni transfrontaliere. La registrazione e la corretta gestione di una partita IVA intracomunitaria permette alle imprese di approfittare delle opportunità offerte dal mercato unico europeo, facilitando scambi di beni e servizi esenti da IVA tra stati membri. Questo aspetto è particolarmente rilevante per le aziende che intendono espandersi oltre i confini nazionali, offrendo un vantaggio competitivo significativo. Il sistema VIES si rivela quindi indispensabile, consentendo una verifica rapida e affidabile della validità delle partite IVA dei partner commerciali, garantendo così che tutte le transazioni siano conformi alla normativa vigente. Questo minimizza il rischio di frodi fiscali e contribuisce anche a instaurare un clima di fiducia reciproca tra le imprese, elemento fondamentale per la costruzione di relazioni commerciali durature e proficue.

Oltre l'Europa: Le Partite IVA nel Contesto Globale

Comprendere il funzionamento delle partite IVA non si limita all'Unione Europea. Paesi come la Svizzera, il Regno Unito (post-Brexit), gli Stati Uniti, la Cina e il Canada hanno i propri sistemi e requisiti per la gestione dell'IVA o equivalenti fiscali. Ad esempio, mentre l'UE utilizza il VAT Number, il Canada adotta il Federal Business Number per identificare le aziende ai fini fiscali. Negli Stati Uniti, diversi codici di identificazione fiscale come l'EIN o il Sales Tax Number svolgono funzioni simili. La conoscenza di questi aspetti è essenziale per le imprese che operano a livello internazionale, poiché ogni paese ha regolamenti specifici riguardanti l'imposizione fiscale sulle merci e sui servizi.

Gestione e Verifica

Una volta ottenuta la partita IVA, è fondamentale gestirla correttamente per assicurarsi di rispettare tutte le normative applicabili. Il controllo della validità di una partita IVA è facilitato dal VIES, un passo importante per mantenere relazioni commerciali sane e legali. Per una verifica approfondita della partita IVA comunitaria, il sistema offerto da iCRIBIS rappresenta uno strumento davvero prezioso per tutti gli operatori del settore. Attraverso la verifica della partita IVA comunitaria possibile confermare la registrazione di un'azienda ma anche ottenere informazioni dettagliate sulla sua conformità e affidabilità.

Per maggiori informazioni

Sito web: https://www.icribis.com/it/approfondimenti/estero/partita-iva-estero

Email: servizioclienti@icribis.com

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