Esteri
Elezioni Usa, Biden vs Trump: è ancora botta e risposta tra...
Elezioni Usa, Biden vs Trump: è ancora botta e risposta tra presidente e tycoon
"E' minaccia per democrazia, ricordate il 6 gennaio", il monito del presidente americano uscente. "Una bufala dietro l'altra, io salverò la democrazia", la replica dell'imprenditore
Ancora un duro botta e risposta a distanza tra il presidente americano uscente Joe Biden e Donald Trump in vista del voto per le elezioni presidenziali 2024 negli Usa.
"Voglio essere chiaro. Donald Trump pone molte minacce per il Paese, dal diritto di scegliere ai diritti civili, dal diritto di voto alla posizione dell'America nel mondo. Ma la più grande minaccia rappresentata da Trump è per la nostra democrazia, perché se la perdiamo, perdiamo tutto", le parole di Biden durante un evento elettorale venerdì corso in California. "Ricordate il 6 gennaio - ha proseguito secondo le dichiarazioni diffuse nelle ultime ore -, Trump è diventato il primo candidato alla presidenza sconfitto a rifiutarsi di accettare la volontà del popolo".
E dopo che Trump ha affermato che "da presidente non sarò un dittatore… salvo il primo giorno", Biden non ha mancato di fare riferimento a quelle parole. "Grazie a Dio, un giorno solo", ha commentato.
La replica di Trump
Una "bufala". "Disinformazione democratica". Donald Trump ha risposto così a Joe Biden. Trump gli ha replicato, riporta la Cnn, durante un evento ospitato dal New York Young Republican Club, e non ha esitato a ribattere: è Biden, ha affermato, "la vera minaccia alla democrazia".
"Ci risiamo - ha accusato ancora il tycoon -: 'Russia, Russia, Russia', 'Mueller, Mueller, Mueller', 'Ucraina, Ucraina, Ucraina'. Una bufala dopo l'altra". "Ma no, io non sono una minaccia. Io salverò la democrazia", ha rivendicato, parlando di "tentativi disperati e vergognosi di distrarre dagli abusi di potere mostruosi che la sinistra sta commettendo sotto i vostri occhi".
Esteri
Usa, l’allarme dell’Fbi: “Hacker cinesi...
Il direttore Wray: "Sono riusciti a infiltrarsi in diverse società americane che operano in settori critici, come quello energetico o idrico"
Il direttore dell'Fbi, Christopher Wray, ha lanciato l'allarme sul fatto che hacker legati al governo cinesi stanno aspettando "solo il momento giusto per un devastante attacco" ad infrastrutture critiche negli Stati Uniti. Durante un discorso alla Vanderbilt University, Wray ha rivelato che un gruppo di hacker cinesi, Volt Typhoon, è riuscito ad infiltrarsi in diverse società americane che operano in settori critici, come quello energetico o idrico, secondo quanto riporta l'International Business Times.
Nel suo discorso, Wray ha sottolineato quindi che la Cina possiede la capacità di infliggere danni sostanziali a infrastrutture critiche Usa, e che il piano degli hacker è quello di "attaccare infrastrutture civili per cercare di indurre il panico". Un portavoce del ministero degli Esteri cinesi ha dichiarato, all'inizio della settimana, che Volt Typhoon non ha nessun contatto con il governo cinese ma fa parte di un gruppo criminale specializzato in "ransomware".
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Biden e la gaffe sullo zio mangiato dai cannibali
Il presidente e l'omaggio allo zio morto nella Seconda guerra mondiale
"Mio zio forse è stato mangiato dai cannibali". Parola di Joe Biden. Le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti somigliano ad una nuova gaffe e non passano inosservate. Biden si è espresso durante una visita a Scranton, Pennsylvania, la città che - come sanno gli appassionati di serie tv - è diventata celebre anche perché è la sede di The Office, lo show Nbc che dal 2005 al 2013 ha avuto un enorme successo.
Biden ha reso omaggio allo zio, Ambrose Finnegan, pilota morto durante la Seconda guerra mondiale. "E' stato abbattuto in Nuova Guinea e non hanno mai trovato il corpo. In quella parte della Nuova Guinea c'erano molti cannibali", le parole del presidente. Secondo i registri militari, in realtà, l'aereo su cui volava Finnegan precipitò davanti alle coste della Nuova Guinea: l'apparecchio e il corpo non vennero mai trovati.
Esteri
G7, Tajani: “Convergenza su tutte le questioni...
A Capri il vertice dei ministri degli Esteri
"Grande unità d'intenti e convergenza su tutte le questioni internazionali". Così Antonio Tajani nella conferenza finale del vertice dei ministri degli Esteri dei Paesi del G7 a Capri. Ribadito il no all'operazione militare israeliana a Rafah, per il Medio Oriente va perseguita la de-escalation. Ok alle sanzioni all'Iran ma la porta del dialogo resta aperta.