Cronaca
Patrick Zaki rimarrà in carcere per altri 45 giorni
Il Tribunale del Cairo ha prolungato di altri 45 giorni la detenzione per Patrick Zaki, che è in carcere accusato di propaganda sovversiva. Per Amnesty International è una decisione sconcertante, l’Italia dice Amnesty “si mobiliti“.
Il giudice della terza sezione del tribunale antiterrorismo del Cairo, in Egitto, ha stabilito che lo studente egiziano dell’Università di Bologna, impegnato nella difesa dei diritti umani, Patrick Zaki, dovrà rimanere in prigione per altri 45 giorni. La sentenza è stata pronunciata oggi, lunedì 7 dicembre, a seguito dell’udienza svoltasi ieri e inizialmente prevista per sabato.
La decisione del giudice è stata annunciata su Twitter da Eipr, l’organizzazione non governativa per cui Zaki lavora come ricercatore. Domenica il giudice ha ascoltato la tesi degli avvocati di Zaki, che ne avevano chiesto il rilascio, motivandola anche con le torture che lo studente avrebbe subito durante gli interrogatori dei servizi segreti egiziani.
Patrick George Zaki ha 28 anni e si è trasferito a Bologna più di un anno fa per il dottorato. Il 9 febbraio, mentre tornava nella sua città natale di Mansoura, è stato arrestato quando è atterrato al Cairo senza una ragione apparente. Fu solo più tardi che le autorità egiziane lo informarono di essere accusato di propaganda sovversiva.
L’accusa è di aver pubblicato false notizie con l’intento di turbare la pace sociale, di aver istigato manifestazioni contro l’autorità pubblica, di aver sostenuto il rovesciamento dello Stato egiziano, di aver utilizzato social media per minare l’ordine sociale e la sicurezza pubblica e per aver incitato alla violenza e al terrorismo: si tratta di accuse che in Egitto sono solitamente rivolte ai dissidenti o a coloro che criticano il Governo.
Cronaca
Premio Sarzanini, tra i premiati Antonietta Ferrante...
Il riconoscimento anche al regista Marco Bellocchio
Un premio alla passione e al rigore. La terza edizione del premio Mario Sarzanini, specialista della cronaca giudiziaria morto tre anni fa, è stato assegnato al regista Marco Bellocchio per il film e la serie tv su Aldo Moro, a Francesca Fagnani per le interviste da belva su Rai2; a Fabio Tonacci del quotidiano La Repubblica per i reportage in Israele.
Tra gli otto vincitori del premio patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio la giornalista dell’Adnkronos Antonietta Ferrante per le agenzie di stampa, Giuseppe La Venia del Tg1 per la tv, Fabiana Cofini (RaiNews.it) per il web, Sara Graziani della Casa internazionale delle donne per la categoria degli uffici stampa e Simone Spetia (Radio24) per la radio.
Cronaca
Mafia, Rando (Pd): “Orgogliosa di Roma Tre che...
‘Importante far capire senso responsabilità’
“Credo che sia una cosa lodevole quando un’università attenziona il fenomeno della mafia e ne dà conoscenza. Dedicare alle vittime delle mafie le aule dell’ateneo, significa dare nome e cognome a delle storie per la cultura della legalità”. Lo ha detto la senatrice del Partito democratico e componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, Vincenza Rando, a margine dell’evento ‘Roma Tre contro le mafie’ tenutosi presso l’Aula Magna del Rettorato dell’ateneo romano.
“Io sono orgogliosa di Roma Tre perché è importante far capire il senso di responsabilità”, ha concluso la Senatrice.
Cronaca
Mafia, Borrometi (Articolo21): “Roma Tre ci ricorda...
‘Non giratevi dall’altra parte’
“Io sono veramente contento di essere qui oggi perché ho partecipato lo scorso anno ad un’iniziativa con Paolo Siani, fratello di Giancarlo, nella quale nacque la promessa del Rettore di Roma Tre di intitolare 12 aule alle vittime di Mafia. Sono orgoglioso soprattutto perché, oggi, un liceo di Partinico ha negato l’intitolazione a Peppino Impastato. Oggi Roma Tre ci ricorda quanto è importante la memoria”. Così il presidente di Articolo21, Paolo Borrometi, a margine dell’evento ‘Roma Tre contro le mafie’ tenutosi presso l’Aula Magna del Rettorato dell’ateneo romano.
“Quando 12 anni fa ho iniziato a denunciare la mafia nel mio territorio, mi sono reso conto quanto sia importante che i giornalisti non girino lo sguardo altrove - ha concluso il presidente di Articolo21 - Dobbiamo ricordare che l’articolo 21 della nostra Costituzione non è soltanto il diritto e il dovere del giornalista di informare, ma anche il diritto del cittadino ad essere informato, così da poter permettergli di scegliere da che parte stare".