Lavoro
bitCamp è il primo vero campus online che prepara gli...
bitCamp è il primo vero campus online che prepara gli sviluppatori del futuro con Corsi Java, Python, AI e Data Scientist
In collaborazione con: Matrix Consulting Group
Entrare in un grande campus universitario americano, luoghi in cui l'istruzione si fonde con la vita quotidiana, ambienti ricchi e stimolanti, progettati per essere molto di più di semplici spazi in cui condividere la frequentazione delle lezioni: questo il sogno coltivato da ragazzo da Giuseppe Del Giudice, fondatore di Matrix Consulting Group, azienda con esperienza pluridecennale nel settore della consulenza ICT.
Quel sogno si è trasformato in un progetto concreto, un sistema che prepara gli studenti non solo dal punto di vista accademico, ma anche sociale e personale, fornendo loro gli strumenti per avere successo in ogni aspetto della vita: bitCamp è il primo campus di formazione online dedicato al mondo tech e digital, dove studenti e docenti possono interagire in uno spazio in cui convivono apprendimento, ricerca e vita sociale.
Il successo di una carriera nel settore tech dipende dalla scelta tra un semplice corso formativo e un per-corso di apprendimento completo: per questo motivo in bitCamp la formazione è un’esperienza immersiva che comprende l’insegnamento teorico, l’applicazione pratica delle nozioni acquisite, ma anche tanti servizi plus che garantiscono lo sviluppo delle soft skill, diventate un elemento cruciale per il successo nel mercato del lavoro moderno. A confermare l’importanza delle cosiddette “competenze trasversali” è l’analisi di LinkedIn Talent Trends che evidenzia come per il 92% dei recruiter le soft skill siano più importanti delle hard skill. Secondo l’89% dei recruiter intervistati, le selezioni falliscono a causa di un mancato matching tra le soft skill del candidato o candidata e la cultura aziendale del nuovo posto di lavoro.
Lezioni con docenti-programmatori e tanti servizi plus: la qualità del lavoro e della vita al centro della formazione bitCamp
L’idea di campus online di bitCamp si sviluppa a partire dalle offerte di lavoro in arrivo dalle aziende e multinazionali del settore tech e digital: l’offerta formativa comprende corsi per Java Developer full-time e part-time, corsi per Python Developer & AI e corsi per Data Scientist, tra le figure professionali più richieste da qui ai prossimi anni, come evidenziano i principali trend del mercato del lavoro. Una ricerca del World Economic Forum ha annunciato, infatti, la creazione di circa 97 milioni di posti di lavoro nei prossimi anni grazie allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale: con l’integrazione dell’AI nelle aziende, si assisterà alla crescita della domanda di figure professionali come specialisti di intelligenza artificiale e machine learning.
Le lezioni quotidiane si svolgono in aule virtuali guidate da docenti-programmatori: gli studenti hanno la possibilità di confrontarsi, attraverso uno scambio continuo, con insegnanti che applicano nel loro lavoro le stesse nozioni che trasmettono agli aspiranti sviluppatori.
La formazione bitCamp è pensata anche per chi parte da zero, che si tratti di neodiplomati in cerca di una formazione professionalizzante e di un lavoro sicuro, di laureati o laureandi in altri ambiti che desiderano avviare una carriera nel mondo tech, ma anche di lavoratori e professionisti che vogliono dare una svolta alla propria vita professionale, reinventandosi in un settore in netta crescita.
Ma il valore aggiunto di bitCamp è rappresentato proprio dall’attenzione data allo studente in quanto persona con bisogni reali da soddisfare. Il concetto di campus viene applicato attraverso l’offerta di servizi plus che comprende:
-Corsi per l’apprendimento di 13 lingue sulla piattaforma di e-learning Babbel, disponibile ovunque h24, per acquisire le competenze linguistiche necessarie, in una visione definitivamente globalizzata del mondo, a lavorare su progetti internazionali e per le più importanti multinazionali del settore;
-Incontri settimanali con coach professionisti mirati al potenziamento delle soft skill necessarie per la crescita professionale ed individuale;
-Sportello di ascolto con professionisti sulla piattaforma di psicoterapia online Serenis, un supporto per gli studenti per gestire lo stress e l'ansia, i conflitti interni e la capacità di comunicazione.
Tra i servizi integrati in bitCamp ci sono, poi, anche proposte legate al tempo libero degli studenti e alla loro vita sociale, tese ad incentivare lo svago e i momenti di condivisione, come le convenzioni con The Fork per le attività ristorative e con UCI Cinemas per i cinema. bitCamp non si ferma qui e sta già lavorando a nuovi servizi che declinino ulteriormente il concetto di campus come realtà formativa e sociale per i professionisti del futuro.
Ogni singola attività nel campus di bitCamp è orientata all’inserimento nel mondo del lavoro di ogni singolo studente, che viene guidato attraverso la scelta dell’offerta di lavoro più adatta al proprio profilo professionale e preparato a sostenere colloqui da un team di Recruiter specializzato. Grazie alle partnership stipulate nel corso degli anni da Matrix Consulting Group, gli studenti bitCamp hanno l’opportunità di lavorare per aziende e progetti di primo livello nel panorama tech nazionale e internazionale. E dopo aver trovato lavoro? Nel campus universitario di bitCamp c’è spazio anche per i servizi che gli studenti possono continuare ad utilizzare anche in un momento successivo all’occupazione: in questo modo si crea un rapporto continuativo tra i professionisti formati da bitCamp, che possono trovare sempre uno spazio di confronto e scambio proficuo sui propri progetti e lavori.
Formare professionisti nel settore tech e digital trasmettendo le competenze tecniche richieste, potenziando le soft skill necessarie, promuovendo la qualità della vita sociale e garantendo benessere fisico e mentale: questa la value proposition del campus di bitCamp che apre le porte agli sviluppatori del futuro, pronti per l’inserimento immediato e con successo nel mondo del lavoro.
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Driverso: in Ue fatturato a 169 mln per car hiring d’alta...
Al Museo Maxxi di Roma il secondo global meeting della prima piattaforma digitale europea
Un comparto in grande espansione a livello europeo, con 169 milioni di euro di fatturato nel 2023, 192 imprese attive e un parco auto di 3.456 unità. E per quanto riguarda l'Italia i dati parlano di 45 milioni di euro di fatturato con circa 1000 auto. I numeri che arrivano da Driverso’s Analysis Lab riguardano il mercato del car hiring d’alta gamma nel Continente e segnalano anche un costo medio per noleggio di 2.916 euro per 58.074 transazioni nell’anno.
La durata media dei contratti è stata di 5,4 giorni per 313.600 giornate complessive, con ricavi medi sul singolo veicolo pari a 49mila euro. Ma c’è soprattutto un’aspettativa di crescita rilevante: il fatturato del settore è atteso a 195 milioni di euro già alla fine di quest’anno, per poi salire via via fino ai 714 milioni previsti nel 2030. Il bacino di mercato potenziale, comunque, è enorme, dato che il giro d’affari del luxury travel è calcolato oggi in 1.380 miliardi di euro.
Circa 40 di queste aziende, che rappresentano il meglio dell’offerta del car hiring d’alta gamma e rispettano standard di qualità predefiniti, operano su Driverso, la prima piattaforma digitale europea, nata in Italia, per il noleggio auto premium. L’aggregatore online mette a disposizione centinaia di veicoli di tutti i marchi più prestigiosi, forniti dai player attivi su 10 Paesi (Austria, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Principato di Monaco, Regno Unito, Spagna, Svizzera).
Decine di aziende, esperti, stakeholder qualificati e appassionati provenienti da tutta Europa si sono ritrovati oggi nel suggestivo scenario del Museo Maxxi di Roma per il secondo global meeting di Driverso, da cui sono emersi numeri, scenari e tendenze di un ramo dell’automotive che incrocia i temi del lusso, del lifestyle, dell’economia digitale e soprattutto le sempre mutevoli abitudini di consumo turistico. Il servizio, infatti, si rivolge soprattutto a un target di clientela legata al tempo libero e alla ricerca di un’esperienza esclusiva di viaggio e di mobilità del tutto customizzata.
Durante la giornata al Maxxi, sono intervenuti esperti del calibro di Ryan Sarver, Partner Redpoints Ventures e soprattutto ex direttore della piattaforma Twitter, Massimiliano Archiapatti, Ceo di Hertz Italy, Jasmine Boni-Ball, Executive assistant di ‘Tuscany Now and More’, Ferruccio Rossi, Direttore generale di Sanlorenzo Yacht, Leopoldo Gasbarro, direttore di Wall Street Italia, e Maurizio Iperti, Ceo di LoJack.
Pierluigi Galassetti, co-founder con Saverio Castellaneta di Driverso, ha detto: “Il noleggio auto di alta gamma riveste un ruolo chiave nell’offerta turistica italiana e internazionale e agisce come un elemento in grado di caratterizzare e arricchire l’intera esperienza di viaggio. Questa proposta di mobilità è apprezzata sia dai visitatori nazionali che da quelli internazionali e si inserisce in un contesto in cui la clientela ricerca non solo comfort ed esclusività, ma richiede esperienze immersive e personalizzate in ogni dettaglio del soggiorno, dalla cucina all'alloggio, fino agli spostamenti in auto, che completano la gamma dei servizi”. “Nell’ambito del settore lusso, fortemente in crescita
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Peste Suina, Martinelli (Assosuini): “Se crolla...
Il presidente dell'associazione: "Allevamenti e prosciutti sono sicuri, al mercato però non interessa"
"Il rischio grosso che stiamo correndo è di perdere un settore importante, un'eccellenza del made in Italy. La Cina già non importa i nostri prosciutti da due anni, com e anche la Corea e il Giappone. Adesso anche il Canada e se poi decideranno di fare la stessa cosa Stati Uniti, Francia e Germania che rappresentano i nostri principali mercati allora resteremo con i maiali negli allevamenti e i prosciutti nei prosciuttifici. Questo perchè il 30% dei prosciutti che si producono in Italia vengono esportati. Se crolla l'export sarà una catastrofe per i 4mila allevamenti italiani e per i trasformatori ma anche per tutto l'indotto". E' l'allarme che lancia, con Adnkronos/Labitalia, Elio Martinelli, presidente di Assosuini, dopo che il diffondersi della peste suina sui cinghiali anche nella zona del Parmense ha portato l'Ue a stabilire la zona di restrizione II a Langhirano, patria del Prosciutto di Parma.
E per Martinelli "se crolla l'export le aziende non avranno alternativa che chiudere e se, guardiamo all'esempio della Germania che ha affrontato il problema prima di noi, adesso il Paese fa segnare un 20% in meno di allevamenti dopo la fine dell'emergenza". "Questo fa capire che una volta chiusa l'attività è difficile che questa riparta dopo la fine dell'emergenza", sottolinea.
Secondo il presidente di Assosuini "finora il contrasto alla peste suina nel selvatico si è fatto solo in teoria, basti pensare che dopo un anno e mezzo il commissario straordinario non è ancora operativo. Si dove agire come fatto in Sardegna, dove il virus è stato eradicato con il coinvolgimento di tutte le forze in campo, a partire dai cacciatori che sono stati la chiave per sconfiggere il problema. E invece ora abbiamo un virus che corre velocissimo in Italia dove si calcola che ci siano 1,5-2 milioni di cinghiali", sottolinea.
Ma nonostante il virus corra tra i cinghiali gli allevamenti italiani di suinbi sono al sicuro. "I nostri allevamenti di suini, grazie agli investimenti fatti dagli allevatori in materia di recinti e barriere e anche con i controlli che vengono fatti di continuo, sono super sicuri. Ricordiamo che la peste suina non si trasmette all'uomo ma colpisce cinghiali e suini, si propaga velocemente e porta nel 90% dei casi alla morte degli animali. Detto questo, i nostri prosciutti sono sicuri e super controllati ma questo non interessa al mercato che non intende rischiare", conclude Martinelli.
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Ai, Iannicelli (Ordine Ingegneri): “Fondamentale dare...
Parla il responsabile scientifico della Commissione Metrologia agli "Stati generali delle ingegnerie digitali”
“La metrologia è la scienza della misura che si divide tra la metrologia scientifica, legale, industriale. In Italia è stata un po' trascurata ed è per questo che ci siamo riuniti una commissione. La prima commissione di metrologia è nata a Milano e vi collaborano persone da tutta Italia perché è fondamentale dare peso a questa scienza che sta dietro a tutte le cose”. A parlare è Carmelo Iannicelli, presidente Commissione Metrologia dell'Ordine degli Ingegneri, dal palco degli "Stati generali delle ingegnerie digitali - Costruendo il futuro tecnologico di Milano e del Paese", organizzato dall'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano all'Acquario civico del capoluogo lombardo. Nel panel “Metrologia 4.0: verso una misurazione smart e intelligente” si è discusso di smart Metrology: “Se l'intelligenza artificiale si basa su numeri sbagliati perché non abbiamo conoscenza e competenza, stiamo perdendo il controllo delle nostre misure. Il controllo dei dati, il controllo delle misure, il controllo delle tolleranze dei nostri strumenti di misura è fondamentale- illustra Iannicelli - Abbiamo deciso di metterci insieme per cercare di far capire l'importanza e il presidio che deve essere fatto su tutto questo”, conclude.